
Il Punto d’incontro francescano di via Felicia Rasponi non ha ancora trovato una nuova sede e lancia un appello a tutta la città per cercare un luogo alternativo. «Siamo determinati a continuare la nostra attività di beneficienza – afferma Arianna Capio, responsabile dello spazio – perciò chiunque abbia a disposizione un locale inutilizzato e desideri aiutarci, può mettersi in contatto con noi».
L’appello delle volontarie
Per 21 anni il Punto d’incontro francescano, situato a pochi passi dal duomo di Ravenna, si è occupato di iniziative di solidarietà come le vendite di abbigliamento usato per beneficienza e svariate raccolte fondi. Tuttavia lo scorso settembre l’intera area dell’ex convento di via Oberdan, di proprietà dei Cappuccini dell’Emilia-Romagna e comprensiva dei locali del Punto d’incontro, è stata venduta. «Questo significa che, se non troveremo un luogo alternativo, dovremo porre fine alla nostra attività», prosegue Capio. «È stato un fulmine a ciel sereno, ma dopo un primo momento di sconforto, abbiamo deciso all’unanimità di andare avanti. Stiamo cercando una nuova sede adatta ad accogliere tutto il materiale che con cura mettiamo a disposizione dei più bisognosi o che utilizziamo per il nostro Mercatino della solidarietà, in modo da raccogliere fondi per sostenere numerose attività di beneficenza».
«Abbiamo dialogato sia con l’arcivescovo Lorenzo Ghizzoni che con il Comune di Ravenna, ma entrambi purtroppo ci hanno detto di non avere locali a disposizione per la nostra attività», riferisce Capio. «Abbiamo tentato anche con altre realtà associative del territorio, ma ad oggi non abbiamo trovato nulla e ci resta solo un mese di tempo prima di dover abbandonare il nostro spazio. Siamo determinate a proseguire la nostra attività e ce la stiamo mettendo tutta, perciò chiunque avesse a disposizione un locale, anche privato, da metterci a disposizione, può mettersi in contatto venendoci a trovare in via Rasponi».
«Considerando il notevole volume delle attività del Punto d’incontro, cuore pulsante di un volontariato solidale e prezioso per la comunità ravennate, sia per il contributo materiale al benessere sociale sia per il messaggio di accoglienza e integrazione che trasmette, è indubbio che la sua chiusura possa rappresentare una perdita per la città» conclude Capio.

La storia e le attività del Punto d’incontro francescano
Nei suoi 21 anni di vita, il Punto d’incontro francescano ha complessivamente assistito oltre 7000 famiglie e raccolto donazioni per oltre 400.000 euro. Dello spazio si occupano 25 volontarie. Anche dopo la notizia della vendita dello spazio, il Punto d’incontro ha continuato con le sue attività di beneficienza: «L’ultimo mercatino per la vendita di abiti usati, organizzato lo scorso 17-20 ottobre per liberare i locali, ci ha permesso di raccogliere 3000 euro che, con un ulteriore contributo dei Lions di Ravenna, permetteranno l’acquisto di un cane-guida per non vedenti», informa Capio.
La storia del Punto d’incontro francescano ha origini molto lontane, che si affiancano alla lunga storia della presenza dei frati minori cappuccini a Ravenna, venuti in città nel 1568. Nel convento di via Oberdan si costituì il Terzo Ordine Francescano Secolare, che nel 1938 avviò una serie di attività caritative a beneficio delle missioni dei frati cappuccini in Etiopia, con il Laboratorio Missionario e un mercatino di abiti usati per le persone indigenti della città.
Questo primo nucleo, attivo fino al 2000, ha avuto una significativa trasformazione con l’arrivo di Padre Dino Dozzi, frate, sacerdote e biblista, che voleva far conoscere i valori del francescanesimo. Nel 2003 è nato così il “Punto di incontro Ai Cappuccini”, che ha fatto conoscere alla cittadinanza ravennate una realtà che operava non solo a sostegno di importanti progetti dei missionari cappuccini in Africa e altrove, ma anche per promuovere l’accoglienza e la solidarietà per le persone e le famiglie bisognose della città, oltre a organizzare incontri culturali. Tutto questo impegno ha determinato negli anni una visibilità sempre maggiore del Punto di incontro, che ha guadagnato sempre più la fiducia di cittadini che andavano a portare, comprare e donare.
La chiusura del convento nel 2011 ha segnato una fase di disorientamento, soprattutto per l’allontanamento di Padre Dozzi, ma il gruppo delle volontarie ha superato l’incertezza con la consapevolezza di dover dare continuità a un’attività di valenza umanitaria. Così si è proceduto fino al 2015, quando il Punto di incontro ha di nuovo modificato parzialmente la sua configurazione, attribuendosi un nuovo nome, “Punto di incontro francescano”: pur restando operativi solo un paio di rappresentanti dell’ordine dei francescani e invece un numero sempre più consistente di volontarie laiche, si è voluto mantenere il riferimento francescano, che rimanda ai valori dell’accoglienza, della solidarietà, del dialogo e dell’inclusività.
La realtà del Punto d’incontro francescano è ben conosciuta a Ravenna e riceve una notevole quantità di indumenti, calzature, accessori e oggetti di vario genere, che sono sottoposti a un’attenta selezione e destinati alla distribuzione gratuita o al mercatino del riuso e alle due bancarelle-vintage, i cui incassi sono utilizzati per acquisto di beni primari per i bambini o per le varie donazioni.
Solo nel 2023 sono stati organizzati 338 incontri per l’assistenza a 146 famiglie, che si presentano con pass Caritas o lettera dei servizi sociali, in prevalenza di origine straniera, ma anche italiane, in crescita rispetto agli anni precedenti. A ogni incontro si accolgono le persone con la fase di ascolto, che consente di conoscere le problematiche, di dare conforto e suggerimenti. Segue la consegna di sportine con giocattoli per i bambini, sportine con prodotti per l’igiene personale e le pulizie di casa e, per Natale e Pasqua, sportine con viveri.
Tra le donazioni effettuate lo scorso anno, da ricordare un’ampia serie di erogazioni in denaro all’Emporio Caritas per l’acquisto di una cella frigorifera, all’Arcidiocesi di Ravenna per la missioni di Don Stefano Morini, a Padre Francesco per la scuola di Mbachacha. Inoltre il Punto d’incontro francescano ha contribuito alla ricostruzione post terremoto in Turchia, alla ricostruzione post alluvione del convento di San Francesco di Faenza e della Scuola Materna “Madonna della Fiducia” a Fornace Zarattini, al dormitorio comunale “Re dei Girgenti” per l’acquisto di condizionatori, a Linea Rosa, all’Assessorato alle Politiche Sociali per l’iniziativa “Tutti i bambini e le bambine vanno a scuola”, a cui hanno partecipato fisicamente anche alcune volontarie. Complessivamente, il totale delle donazioni in denaro ammonta a oltre 40.000 euro per il solo 2023. Da aggiungere gli aiuti non economici di indumenti, lenzuola, coperte e asciugamani a dormitori, carcere, alluvionati e migranti; libri e giocattoli a scuole e asili.