giovedì
31 Luglio 2025
Sant'Agata

Per demolire il ponte ferroviario da 200 tonnellate servono 6,1 milioni e sei mesi

Una gru con un braccio di 40 metri sul fiume Santerno rimuoverà il manufatto del 1951 nella sua interezza e sarà smantellato a terra. Verranno realizzate tre vie di accesso al cantiere

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Ci vorranno 6,1 milioni di euro e sei mesi di tempo per demolire il ponte ferroviario da 200 tonnellate della linea Faenza-Lavezzola costruito nel 1951 sul fiume Santerno a Sant’Agata. Il progetto per la demolizione è pronto, ma non c’è ancora un programma del cantiere. La rimozione del ponte è finanziata dalla struttura commissariale per la ricostruzione dopo l’alluvione di maggio 2023: nei pressi del ponte la piena fece crollare l’argine.

Il ponte attuale si trova a una quota inferiore agli argini che sono stati innalzati due volte negli anni successivi alla costruzione del manufatto. Questa è la ragione per cui il traffico sulla linea non ha mai ripreso da maggio 2023 (i quattro treni in servizio sono sostituiti da autobus): le autorità hanno ritenuto che lasciare l’argine più basso in corrispondenza dei binari, con l’impegno all’innalzamento in caso di emergenze, non fosse una garanzia sufficiente per la sicurezza dell’abitato duramente devastato dalla tracimazione del fiume.

Rete ferroviaria italiana (Rfi), società pubblica che si occupa delle infrastrutture, ha dato la propria disponibilità a ricostruire il ponte non appena disponibili i relativi finanziamenti, adeguandolo all’attuale altezza degli argini con caratteristiche tali da non rendere necessaria la realizzazione di piloni in alveo. Al momento non è quindi in agenda la ricostruzione (che costerebbe circa 40 milioni). 

L’operazione di demolizione richiederà l’intervento di una pesante gru della quale sono disponibili pochissimi esemplari in tutta Italia: il ponte verrà rimosso nella sua interezza grazie a un braccio meccanico di 40 metri, per essere poi smantellato a terra e smaltito. La seconda fase di lavori prevede la demolizione dei piloni in alveo, operazione questa che può essere eseguita solamente con condizioni meteo favorevoli.

L’intero intervento richiederà l’allestimento di un cantiere che prevede la realizzazione di una piazzola in calcestruzzo per il collocamento della gru e la disposizione di tre vie d’accesso: una seguendo il tracciato dei binari a partire dalla stazione di Sant’Agata, una sull’argine del fiume e una attraverso la campagna. L’approntamento del cantiere dovrebbe essere avviato già dalle prime settimane del 2025.

Giovedì 5 dicembre il sindaco di Sant’Agata sul Santerno, Riccardo Sabadini, insieme all’assessore Enrico Rambelli, ha incontrato a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna di via Aldo Moro, la struttura tecnica di Rfi e i rappresentanti della Regione e della Protezione civile per conoscere i dettagli dell’operazione. «Non appena sarà disponibile il programma, i vertici di Rfi e della Protezione civile saranno a Sant’Agata per illustrare le caratteristiche dell’intervento a tutti i cittadini. Organizzeremo dunque un’assemblea pubblica, con lo scopo di spiegare nel dettaglio modalità e fasi di realizzazione di questa importante operazione».

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