sabato
28 Giugno 2025
Infrastrutture

L’Ufficio delle Dogane di Ravenna declassato da prima a terza fascia

De Pascale: «Errore strategico gravissimo. La Regione non resterà a guardare»

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Un sequestro all’Agenzia della Dogana

La recente riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha declassato l’Ufficio di Ravenna dalla prima alla terza fascia, assegnandole di fatto un livello non adeguato ai volumi di traffico e ai tempi di risposta che richiede la movimentazione delle merci e dei passeggeri al porto. Nel nord dell’Adriatico sono di primo livello le dogane di Trieste, Venezia e Ancona, scali diretti concorrenti di quello di Ravenna.

È una situazione peggiorativa rispetto a quella attuale, che presenta già segni di crisi, presa nonostante l’ufficio generi un gettito erariale di due miliardi l’anno in dazi e Iva. Il provvedimento non è una norma di legge e può ancora essere modificato, ma richiede un intervento politico.

«Si tratta di un errore strategico gravissimo, che rischia di penalizzare pesantemente il porto e con esso l’intero sistema economico regionale e nazionale – commenta il presidente della Regione, Michele de Pascale, alla notizia del provvedimento -. Ravenna rappresenta un punto cruciale per il traffico merci e passeggeri dell’Adriatico e non può essere trattata alla stregua di realtà logistiche di minore portata. È incomprensibile che tra i principali scali del nord Adriatico, solo Ravenna sia stata esclusa dalla prima fascia, pur in presenza di volumi operativi e criticità che richiederebbero risorse e strutture di primo livello. Il provvedimento è basato su criteri non ponderati in maniera adeguata e ignora la complessità del lavoro portuale. A ciò si aggiunge l’assurdità di una riorganizzazione che, invece di supportare il rilancio infrastrutturale e logistico del porto di Ravenna – motore dello sviluppo regionale, nazionale nonché uno dei principali scali europei –, rischia di creare disagi operativi e normativi, come giustamente denunciato dalle associazioni di spedizionieri, terminalisti e industriali, oltre che dai funzionari doganali».

De Pascale annuncia anche la consapevolezza della Regione nei confronti del ruolo strategico del porto di Ravenna, promettendo un intervento immediato. «Ci uniamo alle tante voci di protesta e alle preoccupazioni degli operatori del settore per chiedere un immediato intervento politico volto a correggere questa decisione. – conclude il presidente -. Il declassamento di Ravenna contrasta con gli sforzi fatti negli anni per potenziare lo scalo attraverso il Progetto Hub, la Zona Logistica Semplificata (Zls) e altre iniziative infrastrutturali fondamentali per la competitività del territorio. Sollecitiamo dunque il Governo a rivedere subito il provvedimento per restituire al porto di Ravenna la centralità che merita».

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