Ci sono voluti più due anni per far ottenere alle Cooperative Agricole Braccianti almeno la metà dei ristori previsti per fronteggiare i danni dell’alluvione 2023: la soglia del 50% è stata superata grazie all’erogazione del primo saldo dal fondo nazionale Agricat, che ha portato il totale complessivo dei risarcimenti a 16 milioni di euro (su un danno totale stimato di 31 milioni).
Il fondo mutualistico nazionale Agricat è destinato all’indennizzo delle aziende agricole per danni da alluvione, gelo o siccità. È finanziato con il 3% dei contributi destinati agli agricoltori della Politica Agricola Comunitaria e, nel 2023, anche dallo Stato che ha stanziato fondi appositi per le aziende alluvionate. I danni riconosciuti alle CAB dall’ente sono stati oltre 13,5 milioni di euro, ma l’insufficienza delle risorse statali ha portato a un taglio lineare sul riconoscimento dei danni e alla liquidazione totale di 9,2 milioni di euro.
Sul fronte dei risarcimenti tramite piattaforma Sfinge, una delle voci più consistenti di ristoro per le aziende colpite, Legacoop Romagna auspica una revisione dei criteri di calcolo dei danni subiti e dei costi rendicontabili. Alcuni punti più urgenti riguardano i costi straordinari sostenuti dalle aziende, in particolare per i lavori in economia, e per i ripristini in seguito ai danni legati all’alluvione 2023. Sarebbe inoltre utile inserire nel canale di risarcimento anche i danni causati dall’alluvione 2024, al momento esclusi.
«Agricat – commenta il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi – è uno strumento utile che ha però dimostrato forti rigidità burocratiche, tecniche e limitazioni finanziarie. Al momento siamo ancora lontani dall’obiettivo del 100% di ristoro stabilito dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ma bisogna prendere atto di un processo che, finalmente, si è sbloccato. L’auspicio è che lo Stato intervenga affinché i fondi raggiungano la capienza annunciata per tutte le aziende agricole».