Produzione stabile; fatturato in calo, soprattutto quello dell’export; occupazione in aumento. Sono le indicazioni che emergono da un’indagine congiunturale del centro studi di Confindustria Romagna che ha analizzato le variazioni del primo semestre del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e le previsioni per il prosieguo dell’anno. Il campione delle aziende associate comprende il comparto manifatturiero e dei servizi, escludendo il settore delle costruzioni. I dati sono stati raccolti ed elaborati nelle prime tre settimane di luglio.
«Un clima di incertezza ha caratterizzato i primi sei mesi dell’industria romagnola – si legge nella nota inviata alla stampa –, a causa dell’instabilità geopolitica e delle crescenti tensioni commerciali, a partire dall’inasprimento dei dazi statunitensi sui prodotti europei».
La produzione del primo semestre, rispetto allo stesso semestre del 2024, ha mostrato una crescita marginale pari a +0,1%. Il fatturato totale ha registrato una flessione del -1,8%, con una diminuzione più marcata nell’ambito dell’export -4,7% rispetto a quello interno -0,7%. In controtendenza rispetto ai dati di produzione e fatturato, l’occupazione registra un aumento del +3,3%.
«Nella prima parte dell’anno – afferma il neo presidente Mario Riciputi – le imprese esportatrici sono state in balia di continui annunci di provvedimenti poi sospesi, trattative, continui cambi di direzione fino all’accordo di pochi giorni fa. Un disorientamento che ha inciso sulle prospettive di investimento».
I numeri del primo semestre 2025
Per quanto riguarda gli ordini totali il 40,5% degli intervistati ha avuto una stazionarietà, per il 38,9% sono stati in aumento e per il 20,6% in diminuzione. Gli ordini esteri sono stazionari per il 61,8%, in aumento per il 22,9% e in diminuzione per il 15,3%. Le giacenze sono stazionarie per il 74,8% in aumento per il 10,7% e in diminuzione per il 14,5%. I costi per le materie prime sono stati stazionari per il 51,1% in aumento per il 42,7% e in diminuzione solo per il 6,2% delle aziende.
Previsioni secondo semestre
Le aspettative delle imprese romagnole per il secondo semestre del 2025 delineano un quadro di cauta stabilità, con segnali di fiducia moderata e una gestione prudente delle risorse produttive e occupazionali. «Il nostro tessuto economico sembra essere orientato a mantenere gli equilibri produttivi, rafforzare l’occupazione e affrontare con prudenza le sfide del mercato globale, anche in relazione alle difficoltà di reperimento del personale».
La produzione viene prevista in aumento dal 40,5% delle imprese, stazionaria dal 51,9% mentre il 7,6% degli imprenditori prevede una diminuzione. Per quanto riguarda le previsioni sugli ordini: il 49,6% delle aziende prevede una stazionarietà, il 42,7% un aumento e il 7,7% una diminuzione.
La valutazione di stabilità raccolta prima dell’annuncio definitivo dei dazi americani andrà poi rivista alla ripresa a settembre, alla luce delle decisioni assunte, ancora in via di finale definizione.
Per quel che riguarda le giacenze, il 64,9% delle imprese le prevede stazionarie, il 29,8% in aumento e il 5,3% in diminuzione. Le previsioni sull’occupazione sono stazionarie per il 65,6% del campione, in crescita per il 28,2% ed in calo per il 6,2%. Il dato conferma la volontà di consolidare la forza lavoro, con un basso rischio di contrazione occupazionale. Le previsioni per l’utilizzo della cassa integrazione nei prossimi mesi risultano da escludersi per il 75% dei rispondenti, probabile ma limitata per il 7,8%, poco probabile per il 10,2% e probabile e consistente per il 7%. La difficoltà di reperimento del personale rimane un tema rilevante, il 40% registra una elevata o molto elevata difficoltà.