Calo delle presenze, settimane feriali sempre più vuote e margini di guadagno sempre più ridotti. È questo il bilancio estivo di Lido di Classe, secondo Cristina Garoia titolare di Spiaggia 30 e presidente del comitato cittadino, che denuncia un contesto difficile e la mancanza di una visione d’insieme per il rilancio del turismo marittimo romagnolo.
«A differenza di come dicono in molti e di una campagna stampa incomprensibile, le spiagge romagnole hanno i prezzi più bassi di tutta Italia. Proprio per questo si fa fatica a investire sulla qualità – spiega Garoia –. Ora ci troviamo con strutture obsolete, un turismo poco “spendente” e una reputazione in calo. Ad esempio, i tedeschi non arrivano più: si fermano in Croazia o al Lago di Garda, anche a causa delle nostre autostrade spesso intasate. Ci vorrebbe proprio un intervento strutturale, ma è chiaro che i risultati non si ottengono l’anno dopo, ci vuole tempo».
Lo scenario è quello di una Riviera che fatica a rinnovarsi, anche per mancanza di supporto istituzionale. «Spero che il neopresidente regionale De Pascale, che conosce bene questo territorio, possa dare una mano» – auspica Garoia.
Ma la crisi non è solo di immagine: ha ricadute dirette sulla sostenibilità economica delle attività. «Quello che tagliamo è il guadagno – conclude –. I costi aumentano, il personale va pagato, e se vuoi offrire eventi o animazione, tra Siae e cachet, i conti non tornano. Alla fine, il problema non è tanto lavorare, ma che non resta niente in tasca».