Le imprese nel comune di Faenza nel 2024 hanno dovuto reggere una tassazione inferiore rispetto alla media nazionale, nel comune di Cervia invece è stata superiore. A Ravenna e Lugo in linea con il dato italiano.
È la fotografia sintetica che emerge da l’osservatorio nazionale di Cna che ha elaborato la settima edizione di “Comune che vai, fisco che trovi”, uno studio che esamina la tassazione sulle imprese con particolare attenzione alle differenze tra i territori (114 comuni analizzati).
Gli squilibri fra diversi comuni sono da attribuire principalmente al diverso valore delle rendite catastali che vengono prese a riferimento per il calcolo dell’Imu.
I dati 2024 sono stati presentati l’11 settembre:
- Media Italia: 52,3 percento (lieve calo dal 52,8 del 2023)
- Media Emilia-Romagna 51,9
- Cervia 55,1
- Ravenna 51,9 (60esimo posto per tassazione sulle piccole imprese su 114 comuni analizzati).
- Lugo 51,9
- Faenza 50
In media, a livello nazionale, le imprese hanno lavorato per il fisco fino al 9 luglio, due giorni in meno rispetto all’anno precedente. Le imprese faentine lavorano sette giorni in meno per raggiungere il tax free day, cioè fino al 2 luglio. A Cervia, al contrario, le imprese cervesi devono lavorare fino al 20 luglio per liberarsi dalle tasse.
Cna sottolinea che nonostante il carico fiscale sulle imprese personali sia diminuito ulteriormente rispetto agli anni precedenti, per effetto della riduzione dell’aliquota Irpef, «la pressione fiscale complessiva sul reddito resta elevata e rappresenta un vincolo allo sviluppo delle imprese italiane».
Alcune delle proposte avanzate nelle scorse edizioni dell’Osservatorio sulla tassazione delle piccole imprese sono state attuate: «In particolare l’introduzione dei regimi forfetario e fiscale agevolato, della deducibilità totale dell’Imu sugli immobili strumentali all’attività di impresa dal reddito, dell’eliminazione Irap per le imprese individuali e i lavoratori autonomi».
«La strada da percorrere è sicuramente quella di continuare con ancora più determinazione verso una sensibile riduzione della pressione fiscale sul reddito delle imprese – dichiarano Matteo Leoni e Massimo Mazzavillani, rispettivamente presidente e direttore generale della Cna di Ravenna – e perseguire una maggiore efficienza delle amministrazioni pubbliche con conseguente risparmio di risorse. Un’attenzione particolare deve essere rivolta alla trasmissione e alla continuità dell’impresa, garantire la continuità delle imprese non è solo una questione economica, ma un impegno politico e sociale di primaria importanza. Il passaggio d’impresa deve diventare un’opportunità di sviluppo, non un ostacolo burocratico o fiscale. È necessario introdurre un regime agevolativo strutturato che da un lato renda fiscalmente neutra la cessione per chi vende e, dall’altro, renda sostenibile e attrattivo l’acquisto per chi subentra – in particolare per i giovani imprenditori. Sono alcune delle proposte che emergono dalle analisi e su cui Cna è impegnata a lavorare in ogni livello da quello nazionale a quello locale con un’attenzione a tutte le tipologie di tributi e imposizioni».