È stata inaugurato a Faenza il nuovo impianto per la produzione di acido tartarico naturale di Caviro Extra, società del Gruppo Caviro. All’evento organizzato all’interno del sito stesso e al successivo taglio del nastro hanno partecipato, tra gli altri, Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura e Agroalimentare della Regione Emilia-Romagna e Andrea Fabbri, vice sindaco del Comune di Faenza.
Il nuovo impianto, che porta a Faenza tutta la produzione di acido tartarico naturale di Caviro precedentemente svolta a Treviso, è stato interamente progettato dall’Ufficio Tecnico di Caviro Extra e sorge nell’area del sito di via Convertite interessata dall’incendio dell’8 maggio 2023. L’investimento complessivo ammonta a circa 20 milioni di euro. «Questa inaugurazione ha per noi un grande valore simbolico, oltre che concreto – ha esordito Carlo Dalmonte, presidente Gruppo Caviro -. Ci riappropriamo di una parte del sito che era stata distrutta grazie a un lavoro di progettazione e a investimenti straordinari. Oggi è il giorno della ripartenza e un ringraziamento particolare, a nome mio e del consiglio, va a tutte le persone di Caviro per il lavoro svolto durante le fasi più complesse della gestione dell’emergenza ma anche in questo percorso di rinascita».
«Sono passati poco più di due anni da quell’incendio che ha creato danni ingenti alla società e alla base sociale – ha aggiunto Valentino Tonini, direttore generale Gruppo Caviro e amministratore delegato di Caviro Extra -. Abbiamo saputo rialzarci e oggi inauguriamo un impianto all’avanguardia che darà continuità al nostro business e aumenterà la capacità di competere e stare sul mercato di Caviro. Questo nuovo impianto è un simbolo: rappresenta la nostra capacità di resistere e di ripartire».
Con una capacità produttiva di acido tartarico naturale di 5.000 tonnellate annue e una capacità di stoccaggio del prodotto finito di 1.200 tonnellate, il nuovo impianto rappresenta un esempio avanzato di valorizzazione dei sottoprodotti della filiera vitivinicola. Dopo il ritiro dalle cantine socie della feccia risultante dalla vinificazione, all’interno dell’impianto avviene la l’estrazione del tartrato di calcio, il prodotto intermedio che viene poi scomposto diventando acido tartarico naturale in soluzione poi filtrato e separato dal solfato di calcio (sottoprodotto che trova applicazione come fertilizzante). Dopo le fasi di cristallizzazione, concentrazione e centrifugazione, il prodotto viene lavato e decolorato fino ad arrivare all’aspetto bianco e privo di impurità che contraddistingue l’acido tartarico naturale. Segue poi la fase di essicazione e vagliatura che porta alle diverse tipologie granulometriche richieste dalle numerose applicazioni nel mercato. Il prodotto confezionato viene stoccato in un magazzino con atmosfera controllata e tecnologie che garantiscono la piena rintracciabilità dei lotti.
L’acido tartarico naturale di Caviro Extra è un prodotto 100% bio based che trova applicazione nel settore enologico, come correttore dell’acidità del vino; nel comparto alimentare, come acidificante e conservante naturale; in campo cosmetico, come ingrediente di creme e polveri; nel settore farmaceutico come eccipiente e coadiuvante; nel settore chimico-industriale per la produzione di tensioattivi, gessi, cementi per intonaci, lavorazioni elettroniche e prodotti per stamperie.