«I balneari non sono una lobby, come qualcuno continua a sostenere, ma una comunità di piccoli e piccolissimi imprenditori che vivono del proprio lavoro, spesso con la famiglia intera impegnata nella gestione dell’attività. Sono imprese radicate nei territori, che hanno contribuito in modo decisivo alla crescita del turismo costiero e dell’economia locale, garantendo nel tempo qualità, sicurezza e servizi ai cittadini e ai turisti». A dichiararlo è Maurizio Rustignoli, imprenditore balneare ravennate, presidente della cooperativa Spiagge di Ravena, in veste in questo caso anche di presidente nazionale di Fiba Confesercenti.
«Per questo riteniamo la riforma dell’articolo 49 del Codice della Navigazione annunciata dal ministro Salvini (ne scriveva ieri a questo link il nostro Alex Giuzio, ndr) rappresenta una misura di assoluto buon senso e di corretto inquadramento della materia. È un passo determinato e coraggioso, frutto di una visione chiara e di una volontà politica volta a restituire equilibrio, certezza e coerenza normativa a un settore strategico per il Paese. Si tratta di un intervento meditato e decisivo, espressione di buona legislazione e di un approccio concreto alla corretta composizione degli interessi pubblici e privati. Chi si oppone a riforme di questo genere dimostra di avere obiettivi diversi dalla tutela dell’interesse nazionale e dal rafforzamento del sistema Paese».
«Le imprese balneari hanno investito per decenni in strutture, manutenzione e servizi, creando occupazione e valore – conclude Rustignoli -. Chiedono solo regole chiare e certe, e il giusto riconoscimento del valore aziendale al momento delle evidenze pubbliche, così come previsto dal principio dell’indennizzo. È un tema di equità e di rispetto per chi lavora, non di rendita o di favori».



