«Logistica, sicurezza e collaborazione» sono le tre parole chiave per Francesco Benevolo, neoeletto presidente dell’Autorità portuale del Mare Adriatico settentrionale. Il punto chiave del suo mandato quadriennale verte sul lavoro di trasformazione dell’hub portuale ravennate in hub logistico nazionale. Per farlo, servono 500 milioni: 115 sono per completare le banchine e proseguire con i dragaggi. Poi si parla di promozione, operazioni di consolidazione e, soprattutto, infrastrutture viarie. In questo campo sarà necessario potenziare strade, ferrovie e collegamenti con interporti e aeroporti, valutando anche la possibilità di un miglioramento della viabilità a Porto Corsini che possa fare fronte ai nuovi traffici croceristici.
Le richieste sono esplicitate in un dossier già consegnato al Ministero. «Nei prossimi anni ci muoveremo all’interno di un contesto geopolitico molto articolato. Possiamo aspettarci una situazione più stabile per quello che riguarda l’Est Europa, con possibilità di ripresa e traffici in aumento – spiega Benevolo -. un assestamento dei dazi, e la riapertura del canale di Suez. Nei prossimi anni il contesto finanziario sarà invece ristretto, e ci possiamo aspettare un effetto risacca dal completamento dei progetti Pnrr. Il nostro settore invece, trasporti, la logistica e economia marittima, gode di ottima salute. Stiamo assistendo a un fenomeno di aggregazione dei player, che ci porta a rapportarci con meno realtà e sempre più strutturate».
Nei primi 11 mesi dell’anno il porto di Ravenna chiude infatti con +9 percento, distinguendosi principalmente per il traffico di cereali, rinfuse e per i traffici legati al rigassificatore. «Vogliamo portare in Italia la consapevolezza e il dibattito sui traffici delle rinfuse, di cui siamo leader, ma di cui non si conosce molto, sia a livello di traffici, sia a livello di impatto economico – continua il presidente -. Il porto di Genova è il primo per export nazionale, ma noi siamo la porta da cui entrano tutte le materie prime che alimentano il sistema produttivo italiano. Il porto di Ravenna ha un ruolo fondamentale a livello nazionale e dobbiamo in qualche maniera portarlo in risalto con i numeri e con le stime dell’impatto. Non saremo mai leader del traffico container, di cui abbiamo oggi il 2,5 percento del mercato. Percentuale che, secondo le stime, non è destinato a cambiare».
Sul tema dell’energia invece si punta all’innovazione, con lo sblocco dei lavori per il cold ironing con l’impianto fotovoltaico e l’atteso progetto dell’eolico in mare, che si affiancano al rigassificatore. Infine, il presidente ha parlato di lavoro, dove la mancanza di figure professionali si fa sentire anche nel porto ravennate: «Dovremo vigilare sull’invecchiamento e trovare nuove professioni da affiancare a innovazioni e competenze».
Infine, il progetto di ripulire il Moro di Venezia in darsena entro aprile, in modo da presentarlo al meglio alla città e alla tre giorni dei porti italiani in programma a maggio. L’accordo è stato chiuso negli scorsi giorni e i lavori di restauro dureranno circa un mese.



