venerdì
19 Dicembre 2025

Lavezzola, riqualificata la casa comunale: tanti servizi e spazi, anche per i giovani

Lavezzola ha inaugurato la propria casa comunale. I lavori, di un costo complessivo di 160mila euro, hanno visto il contributo regionale di 100mila euro attraverso il bando Ru2021, destinato a progetti di rigenerazione urbana per i Comuni con meno di 60mila abitanti. L’intervento ha permesso di intraprendere soluzioni reversibili: gli spazi possono ora accogliere attività di incontro, creatività, socialità diffusa, sanità di prossimità, animazione, esperienze artistiche, motorie e sociali e punti di ritrovo anche nell’area esterna oltre che all’interno dell’edificio.

«Questo taglio del nastro rappresenta un importante traguardo per la comunità di Lavezzola, che da oggi avrà a disposizione nuovi servizi – sottolinea il sindaco Andrea Sangiorgi –. Non si tratta solo di un rinnovamento, ma anche di un miglioramento della fruibilità, poiché nello stesso edificio sono collocate più funzioni, in sinergia tra loro. Un primo passo verso la completa e totale rifunzionalizzazione della casa comunale e di tutte le sue pertinenze, poiché ora i lavori procederanno sulle pertinenze esterne, come il campo sportivo e gli ex magazzini comunali».

Dal 17 settembre al piano terra della casa comunale sarà garantita l’apertura tutti i mercoledì dalle 8.30 alle 10.30, dello sportello dei servizi al cittadino che comprende anagrafe, stato civile, servizi cimiteriali, Urp; dalla stessa data sarà inoltre operativo dalle 10 alle 13 sempre il mercoledì lo sportello Digitale facile, per il supporto gratuito all’utilizzo di supporti informatici legati alla pubblica amministrazione (Spid, fascicolo sanitario, app IO, eccetera). Dal mese di ottobre sarà attivo anche il presidio di Polizia locale (giorno e orario ancora da definire). Nell’edificio è allestito inoltre uno spazio per i giovani in gestione con l’associazione la Locomotiva, mentre nella corte esterna dell’edificio sono state realizzate le pavimentazioni carrabili e pedonali, oltre all’area dedicata alle attività all’aperto con la piazzetta pavimentata che ospita il box bar per eventi e l’area ludica dove è stato installato il canestro da pallacanestro.

La riqualificazione della casa comunale consentirà anche all’Ausl di potenziare la propria presenza sulla frazione dei servizi. L’obiettivo è quello di trasferire entro l’anno l’attuale ambulatorio prelievi in un locale più grande, per ampliare l’attività infermieristica anche grazie alla presenza dell’infermiere di comunità e famiglia: «Un ulteriore passo in avanti per il potenziamento della rete dei servizi socio-sanitari presenti nel Comune di Conselice, dopo l’apertura del Cau che sta registrando dati di attività molto significativi – sottolinea la direttrice del Distretto sanitario, Federica Boschi -: 891 accessi complessivi, 12 utenti in media al giorno, con un tempo medio di attesa complessivo inferiore ai 40 minuti, provenienti per lo più da Conselice (80%) e da altri Comuni della Bassa Romagna (10%), con oltre il 94% degli utenti che sono potuti rientrare al domicilio avendo risolto la loro problematica».

I lavori nella casa comunale non sono terminati: prossimamente comincerà la riqualificazione della parte retrostante della casa comunale, come tutta l’area del campo sportivo, grazie al bando 2024 di rigenerazione urbana della Regione Emilia-Romagna, per un importo di oltre 1 milione di euro. In particolare, i magazzini comunali lì presenti saranno riqualificati come palestra a sostegno di attività motorie e anche sociali.

Al taglio del nastro erano presenti il sindaco di Conselice Andrea Sangiorgi, Gloria Pollini (presidente dell’associazione la Locomotiva), Federica Boschi (direttrice del Distretto sanitario di Lugo); presente inoltre l’assessora regionale alla Programmazione territoriale Irene Priolo.

Al via i lavori per la ciclovia del Savio: una strada tra la natura per collegare Milano Marittima e Cesena

Sono iniziati i lavori per la realizzazione del “percorso ciclopedonale del Savio”, con una fase di lavori della durata prevista di 90 giorni sull’argine destro del fiume. L’intervento interesserà il tratto a valle della località di Castiglione di Cervia, a partire dal Bosco del Duca D’Altemps e procedendo verso valle per circa 1400 metri, fino alla strada via Ragazzena alla Villa. Durante il cantiere verranno chiusi gli accessi all’argine del fiume Savio nel tratto a valle del Bosco del Duca.

L’opera è finanziata dall’amministrazione comunale, e si inserisce nel più ampio progetto del percorso cicloturistico lungo il fiume Savio, da Cesena fino alla foce del fiume Savio. Dichiarazione del sindaco Mattia Missiroli e dell’Assessore ai Lavori pubblici Mirko Boschetti: «Il percorso ciclopedonale del Savio è un’opera attesa da tempo, che mette a sistema il percorso cicloturistico del Savio – commentano il sindaco Missiroli e l’assessore ai lavori pubblici Boschetti -. La nostra realtà può vantare una rete ciclabile all’avanguardia. Dotarsi di percorsi ciclabili significa anche promuovere un’offerta turistica sempre più orientata all’utilizzo della bicicletta nel rispetto dell’ambiente e della salute. L’obiettivo dell’opera è quello di creare un percorso connesso, in un contesto naturalistico, che da Milano Marittima porti in sicurezza fino a Cesena e viceversa».

A due anni dall’alluvione, i bambini della Camerini Tassinari possono tornare a scuola

A due anni dall’alluvione i bambini della scuola dell’infanzia Camerini Tassinari possono rientrare in aula: l’avvio dell’anno scolastico 2025 infatti coincide con la riapertura del plesso, dopo un lungo lavoro di riqualificazione che ha permesso di rendere di nuovo agibili i locali, grazie a un investimento complessivo di 1 milione e 750 mila euro, finanziato da Enel Cuore e dalle ordinanze del Commissario straordinario per la ricostruzione.

Gli alunni hanno potuto riabbracciare la loro “scuolina”, trovando spazi rinnovati, sicuri e all’avanguardia sotto il profilo energetico. Oltre agli interventi mirati per la riparazioni di tutte le parti danneggiate durante l’alluvione infatti, l’intera scuola è stata efficentata dal punto di vista energetico. Dal rifacimento completo della copertura al nuovo impianto di condizionamento, nuovi infissi per le aule e le zone comuni e un nuovo impianto di riscaldamento per un maggiore comfort e minore impatto ambientale. Durante l’anno scolastico entrerà poi in funzione una cucina a basso consumo energetico, verranno attivati i pannelli fotovoltaici già installati sul tetto e nuove barriere antiallagamento finanziate da installare.

Il rientro alla “materna” rappresenta una tappa importante all’interno di un percorso più ampio, che interessa l’intero sistema scolastico comunale. «A partire dall’arrivo dei finanziamenti necessari, giunti in tempi differenti per ciascun plesso e alcuni solo recentemente, i prossimi mesi vedranno il proseguimento dei lavori negli altri edifici scolastici, con l’obiettivo di consegnare gradualmente spazi più moderni, sostenibili e adeguati – commenta il sindaco Luca Della Godenza -. I miei ringraziamenti vanno a Enel Cuore per la generosa donazione, a tutte le persone che hanno reso possibile questa riapertura, dall’ufficio tecnico alle ditte incaricate, ma soprattutto alle maestre, al personale scolastico, alle famiglie e ai nostri bambini, che finalmente tornano nella loro scuolina».

Taglia il braccialetto elettronico e scappa dai domiciliari: arrestato 27enne

Nonostante la condanna agli arresti domiciliari fuori dalla casa familiare e il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dall’ex compagna, negli scorsi giorni un 27enne di Ravenna si è tolto il braccialetto elettronico e si è allontanato dalla propria abitazione. L’uomo è stato rintracciato e arrestato dai Carabinieri.

In particolare, i militari della Radiomobile, durante i controlli giornalieri destinati a chi sta scontando una pena domiciliare hanno trovato la casa vuota e il braccialetto elettronico con il cinturino reciso sul tavolo della cucina. La violazione è stata subito segnalata al Giudice per le indagini Preliminari. Il tribunale, dopo avere valutato anche precedenti violazioni commesse dal giovane, ha disposto la sostituzione della misura cautelare con l’incarnazione.

I militari hanno quindi rintracciato il giovane, accompagnandolo prima nella nella caserma di viale Pertini e subito dopo nelle carceri cittadine.

Svolta al liceo: niente più quadrimestri, arriva il “periodo unico”

Tra le novità degne di nota di questo anno scolastico, a Ravenna, si segnala l’iniziativa del liceo scientifico Oriani, che in una lettera inviata agli studenti ha ufficializzato in queste ore quanto già annunciato nei giorni scorsi: niente più quadrimestri, ma un “periodo unico” o – come lo hanno già ribattezzato i rappresentanti dei ragazzi – un “monomestre”. Quindi niente più pagella di metà anno, ma solo quella finale.

La preside Aurea Valentini spiega che la novità è «nata dall’ascolto e dal desiderio di rispondere alle vostre richieste di aiuto». Il periodo unico permette «di eliminare i debiti del primo quadrimestre, mantenendo tuttavia i corsi di potenziamento per aiutare a superare le fragilità che via via emergono nel corso dell’anno», scrive la preside a studenti e genitori in una lettera.

Tra i punti di forza del periodo unico, secondo la preside, ci sarebbero poi la possibilità «di calendarizzare meglio le verifiche», evitando di accumularle tutte nello stesso periodo, e quella «di organizzare meglio lo studio, dando valore a tutto l’anno scolastico, responsabilizzando gli studenti e distribuendo in maniera più uniforme l’impegno. Gli alunni e le alunne hanno la possibilità di gestire il loro carico di lavoro con maggiore autonomia, evitando i picchi di stress tipici della fine del quadrimestre e mantenendo un ritmo di studio più equilibrato», si legge nella lettera. Il “monomestre”, poi, permetterebbe «di dedicare più tempo a trattare argomenti complessi senza la preoccupazione delle verifiche da svolgere entro il primo Quadrimestre e nell’ultimo mese di scuola. Sarà dunque una didattica flessibile, meglio organizzata, più efficace».

Infin, «si valuterà con maggiore attenzione l’iter dello studente e della studentessa, i suoi miglioramenti, il suo impegno, la frequenza, la partecipazione, la puntualità. Quindi anche se non scompare la media dei voti, allo scrutinio di fine anno si presterà molta attenzione al percorso formativo di ognuno».

«Ad incoraggiarci su questa soluzione – conclude la preside – sono stati i risultati positivi conseguiti dalle numerose scuole che in Italia hanno già da tempo attuato il periodo unico. Come ogni novità, anche questa potrà presentare delle criticità, ma saremo pronti a individuarle e correggerle insieme».

L’anno scolastico al “Morigia” si apre con 18 nuove aule per gli studenti di Scientifico e Geometri

Un rientro a scuola diverso dal solito per gli studenti di Geometri e Scientifico: nella mattinata di oggi (15 settembre) poco dopo il suono della campanella è stata inaugurata la nuova ala dell’istituto tecnico Morigia, anche sede succursale del liceo Oriani. I lavori, avviati a maggio 2023, hanno permesso di creare 18 nuove aule, assegnate a entrambi i corsi di studio, con l’intento di «ricollocare ogni studente nel giusto spazio, favorendo la convivenza dei due istituti all’interno dell’unica sede di via Marconi», come sottolineato dalla presidente della Provincia Valentina Palli davanti alla platea di alunni.

Il cantiere ha previsto un investimento di 3 milioni e 200 mila euro, finanziati per oltre la metà da parte della provincia (1 milione e 689 mila euro) mentre il resto tramite i fondi Pnrr. Le aule si trovano all’interno di una nuova struttura, collegata a un’ala del Morigia. Oltre ai lavori per l’ampliamento degli spazi didattici, è in cantiere anche una nuovo plesso che ospiterà una seconda palestra (che si andrà ad aggiungere a quella attuale) e alcune aule laboratorio, per cui è stato stanziato un investimento di 4 milioni e 550mila euro. Per entrambi gli edifici, il termine massimo della chiusura dei lavori è stato fissato a marzo 2026.
«Abbiamo dato priorità alle aule, in modo che potessero essere pronte in concomitanza dell’avvio del nuovo anno scolastico – spiegano dalla Provincia -. l’inaugurazione di palestra e laboratori invece è in programma per il prossimo gennaio».

Anche grazie all’ampliamento degli spazi, Aurea Valentini, preside del liceo Oriani ha invitato gli studenti «a non considerare più l’istituto di via Morigia come una “succursale” ma una vera e propria seconda sede del liceo. Lo spazio influisce sul benessere e i suoi rapporti sociali, quindi vogliamo ringraziare per l’istituzione di nuovi ambienti, ariosi e accoglienti, che potranno permettere lo svolgimento dell’anno scolastico nel migliore dei modi».

Durante i saluti di apertura del nuovo anno, Edoardo Soverini, dirigente Ufficio scolastico regionale (ambito territoriale di Ravenna) ha sottolineato invece la necessità di prendersi cura non solo degli ambienti scolastici, «ma anche e soprattutto della società che andrete presto a costituire», mentre il sindaco Alessandro Barattoni ha ribadito l’apertura delle istituzioni verso le generazioni più giovani: «Non aspettate di essere maggiorenni per sentirvi cittadini. Prendete un appuntamento in Comune, fermatemi per strada, al bar o allo stadio: proponete le vostre idee e apriamo un dialogo. Le istituzioni sono al lavoro per entrare sempre più in contatto con gli spazi dei più giovani, nel frattempo, invitiamo anche voi a cercarci».

Infine, un monito del primo cittadino sulla nuova normativa che vieta l’uso dei telefoni cellulari durante l’intera giornata scolastica, estesa agli istituti superiori dall’inizio di questo anno: «Una regola che non vuole essere punitiva e che non porterà a eccessive ripercussioni, ma che vuole essere un invito a riscoprire il legame diretto con chi vi sta intorno».

Gli alluvionati in piazza contro la rassegna di Ater: «Fango, altro che Acqua»

Si sono riuniti sui gradini del monumento di piazza Baracca, a Lugo, esponendo in silenzio un cartello con scritto “Fango”, in risposta alla rassegna “Acqua” a cura di Ater Fondazione, che stava per partire al Pavaglione, sabato sera, con tra gli ospiti anche Stefano Accorsi.

Un flash mob organizzato dai comitati degli alluvionati di Villanova, Traversara, Sant’Agata e Lugo, che nelle scorse settimane avevano contestato la rassegna, parlando di spettacolarizzazione del dolore, chiedendo invece piuttosto interventi concreti a difesa delle abitazioni.

Nei giorni scorsi l’Unione della Bassa Romagna aveva già tentato di rispondere alle polemiche. La rassegna proseguirà nelle prossime settimane.

In arrivo 6mila atleti per l’Ironman: ecco il calendario degli eventi e la mappa per i “tifosi”

Da giovedì 18 a domenica 21 settembre Cervia torna a essere la capitale del triathlon con l’Ironman Italy Emilia Romagna. Seimila atleti provenienti da tutto il mondo stanno arrivando in città per partecipare alle gare.

Il lungo week end si apre giovedì 18 settembre, quando sono in programma, alle ore 15.30 la presentazione dell’evento al Magazzino del sale e alle ore 18 la Parata delle Nazioni, la sfilata degli atleti partecipanti alle gare, in rappresentanza della propria nazione. Accompagnati dai Musicisti di San Crispino, il corteo partirà dal Magazzino del Sale, percorrerà il Borgomarina e il lungomare, fino alla Rotonda della Pace, per poi raggiungere la piazza Garibaldi attraverso il viale Roma. Sempre giovedì alle ore 20.30 è in programma la Night Run, gara non competitiva lungo il percorso cittadino, con partenza e arrivo al Fantini Club Lungomare Deledda 182.

Venerdì 20 settembre alle ore 15, sempre al Fantini, è in calendario l’Ironkids, mini prove dedicate ai bambini.

Sabato 21 e domenica 22 sono in programma le tre competizioni internazionali, l’Ironman Italy Emilia Romagna (sabato), l’Ironman 70.3 Emilia Romagna e la 5150 Cervia Triathlon Emilia Romagna (domenica).

Come negli anni scorsi sabato 20 settembre nel territorio comunale sono chiuse le scuole di ogni ordine e grado. Da venerdì 19 a domenica 21 settembre è sospesa la sosta a pagamento in tutto il territorio comunale.

Restano confermate come gli anni precedenti le modifiche alla viabilità per sabato 20 e domenica 21 settembre nelle zone coinvolte per permettere lo svolgimento delle gare, in particolare a Villa Inferno e a Sant’Andrea.

Hera ha definito nuovi orari e punti di raccolta dei rifiuti a Cervia, Milano Marittima e nel forese. Sul Lungomare Deledda sono allestiti appositi punti di raccolta in zona cambio. Sabato 20 e domenica 21, in occasione dell’evento sportivo, sarà anticipata la raccolta domiciliare nelle zone interessate dal passaggio delle competizioni.

Dove fare il tifo in città

Il grande evento sportivo coinvolge il centro cittadino, ma anche le frazioni della città, che si animeranno con feste e punti di ritrovo per chi vuole seguire le gare in compagnia e fare il tifo per gli atleti, oltre ad iniziative dedicate a residenti e famiglie.

La Polisportiva Saline Romagna, in qualità di referente del gruppo di sostenitori “Cerviaman”, ha organizzato una serie di iniziative lungo il percorso, grazie alla collaborazione di volontari e appassionati. L’iniziativa prevede l’allestimento di punti musicali di ritrovo in quasi tutti i quartieri del Comune per creare un’atmosfera festosa, stimolare e incoraggiare gli atleti. Al termine della manifestazione, verrà assegnato il riconoscimento simbolico “La Coppa del Tifoso” al quartiere che si sarà distinto per entusiasmo, creatività e partecipazione. Lo scorso anno il premio è stato vinto dal quartiere di Castiglione.

A Villa Inferno, nel parco Bernabini, il Consiglio di zona di Montaletto-Villa Inferno, in collaborazione con il bar Lucy, propone per tutto il fine settimana una festa pensata per le famiglie, con tante attività di animazione per i più piccoli.

A Castiglione nell’area verde adiacente al chiosco di piadina lungo la Strada Provinciale 254, il Consiglio di zona, insieme a numerosi volontari del quartiere, organizza per sabato 20 settembre, dalle ore 10 fino al primo pomeriggio, una festa ricca di musica, giochi per bambini e una caccia al tesoro.

A Cervia lo spettacolo sportivo si intreccia con la vita della città. In viale Roma, il pubblico potrà assistere alla corsa incitando gli atleti, senza rinunciare a momenti di shopping e relax. Pure il corso Mazzini, dove gli esercenti organizzeranno intrattenimenti musicali, è un buon punto in cui seguire la gara. Anche viale Milazzo, a ridosso del Lungomare, si conferma un altro punto nevralgico per seguire le gare.

Il percorso si snoda lungo il Lungomare Deledda, cuore pulsante dell’evento: qui è allestita l’area expo, aperta tutti i giorni dalle 10 alle 19, con tante novità dedicate al mondo dello sport. Sempre sul Lungomare, dalla zona compresa tra viale Milazzo e viale De Amicis, si trova la zona cambio delle tre frazioni – nuoto, bici e corsa – che rappresenta uno dei momenti più emozionanti della competizione.

La spiaggia libera di Cervia ospita la partenza delle prove di nuoto e il villaggio Ironman, punto di riferimento per atleti e appassionati, mentre l’arrivo sarà nella spiaggia di Cervia, presso il Bagno Fantini (Lungomare Deledda 182).

Per raggiungere Cervia la strada statale 16 rimane completamente libera e transitabile, consentendo di arrivare agevolmente in città sia da Rimini che da Ravenna. Per chi proviene da Cesena e Forlì, è a disposizione la via Dismano, anch’essa interamente percorribile senza restrizioni.

Per qualsiasi informazione su viabilità e programmi sui giorni delle gare: https://www.comune.cervia.ra.it/it/page/ironman-cervia

Paolo Rumiz, difendere la parola per salvarci dai “barbari”: «Oggi i fascismi sono più subdoli»

Giovedì 18 settembre (dopo il concerto delle ore 21) gli Antichi Chiostri Francescani ospitano uno degli appuntamenti diventati una vera e propria tradizione del festival Prospettiva Dante, ovvero il premio Dante-Ravenna, quest’anno destinato al giornalista, viaggiatore e scrittore friulano Paolo Rumiz. Da poco tornato in libreria con Bella e perduta. Canto dell’Italia garibaldina (Feltrinelli), Rumiz stabilisce da sempre una forte empatia con i lettori, raccogliendo i segnali che arrivano dai territori e dalle persone che li abitano, e, nel corso del tempo, ha via via messo a fuoco, da varie angolature, un’idea forte di Europa e di Mediterraneo, radicata nella storia, ma proiettata, non senza preoccupazioni, nel futuro. Abbiamo avuto il privilegio di fare con lui una lunga chiacchierata.

Rumiz, in un passaggio della motivazione alla consegna del premio si definisce la sua lingua italiana come “senza dubbio arricchita e rafforzata lungo i percorsi umani”, che a mio avviso calza perfettamente con la sua scrittura aperta ed empatica.
«Mi ritengo più un viaggiatore che un lettore, gran parte di ciò che scrivo non nasce dalla lettura di libri ma dall’esperienza diretta, fisica, dei corpi, delle loro voci, degli ambienti in cui sono calati. Una delle cose forse più belle che di tanto in tanto mi vengono dette arriva da persone che, pur non potendo viaggiare, per motivi di età, malattia, ecc., riescono tramite i miei libri a sentire i luoghi, riescono a viaggiare anche senza potersi muovere fisicamente. Questo è per me motivo di grande di felicità. In generale ho tantissimi incontri, anche molto brevi, con persone che non conosco ma che mi rimangono dentro. Ricordo un gigantesco pope russo nelle terre scandinave a nord del circolo polare artico, che mi invitò a una cena memorabile, di scambi, di bevute, in cui ci raccontammo le nostre vite. Ma anche gente sconosciuta incontrata in treno, che magari stava leggendo un libro interessante. Il libro diventa la piattaforma sulla quale abbiamo iniziato a raccontarci pezzi di vita con un’intimità incredibile».

Come accennava, anche le parole del corpo si fanno sentire.
«C’è una cosa che ho imparato da una persona a me molto cara, la reporter polacca Monika Bulaj, e cioè che senza il corpo non puoi arrivare all’anima di una persona, toccare una persona significa ascoltarla, impregnarsi della sua fisicità. Questo, in fondo, è una preghiera, se la preghiera è entrare nell’altro, mettersi nelle scarpe dell’altro, sentire i bisogni dell’altro. Se il corpo è questo, dunque non uno strumento di conquista ma una percezione, una sensibilità all’altro, in certi casi anche alla lingua dell’altro, allora è un grande strumento di conoscenza».

So che per lei anche la traduzione è una questione molto importante.
«La traduzione è uno dei più alti atti di amore che possano esistere; entrare nella lingua dell’altro, specialmente se hai la libertà di farne una versione, cioè di arrivare al senso più che rispettare alla lettera, è un grandioso atto di amore. Questo me l’ha insegnato una grande ispanista italiana, Monica Rita Bedana, ma ho imparato tutto questo anche dagli altri traduttori che ho conosciuto, su tutti Béatrice Vierne, che mi traduce magnificamente in francese».

Da tutti i suoi scritti emerge chiaramente la sacralità della parola.
«A volte ho l’impressione di aver scritto sempre lo stesso libro, di aver costruito cioè un pensiero che è coerente, che costruisce un’immagine del mondo un pezzo per volta, da angoli diversi, cambiando prospettiva, con strumenti linguistici differenti, dall’io narrante alla fiction, dai versi alla prosa, dal giornalismo alla narrazione orale (in cui credo molto). Tutti questi strumenti, alla fine, ti portano a una sola cosa, la riabilitazione della parola, in un momento in cui questa si sta perdendo a una velocità spaventosa, in favore di emoji, monosillabi, anglicismi caricaturali. Ciò però significa anche una perdita di pensiero, di complessità, la nostra percezione delle cose si sta attenuando».

Una complessità che lei vede bene nel Mediterraneo.
«Sì, abbiamo dimenticato le radici mediterranee, il Mediterraneo è un grande ricettore della complessità del mondo, un mare su cui si affacciano Africa, Asia ed Europa, con luoghi come la Grecia (ma non c’era solo la Grecia) con una lingua che ha recepito la complessità del mondo: il firmamento, le ossa del nostro corpo, un sacco di termini scientifici e letterari vengono dal greco. Mentre oggi viviamo un momento in cui, da un lato, la complessità cresce, dall’altro gli strumenti linguistici per concepirla ci vengono sottratti un po’ alla volta, finché non ci troviamo completamente ebeti di fronte a un mondo governato dalla tirannia degli algoritmi, e quindi sudditi, non più cittadini, e così cadiamo nelle mani dei totalitarismi. Non c’è mai stato tanto bisogno come ora della parola per difendere la democrazia dall’urto dei fascismi mondiali, in cui inserisco anche Putin. Perché oggi i fascismi in senso lato non hanno bisogno di fucilare nessuno, gli basta usare gli strumenti forniti da uno come Elon Musk».

Come si può resistere a tutto questo?
«Gli unici che possono fare qualcosa sono gli scrittori, che sono l’ultima trincea per conservare la complessità della parola. Se noi oggi, come Europa, non siamo stati in grado di fermare la guerra in Ucraina è anche perché siamo incapaci di mediare, e lo siamo perché abbiamo perso il vocabolario. Oggi non ha senso parlare di Europa senza il Mediterraneo, perché Alessandria d’Egitto era il cuore della cultura 2.000 anni fa, esattamente come lo erano Siviglia, Gerusalemme, Aleppo, Costantinopoli, Atene. Il pensiero greco ha di grande che contiene Apollo – cioè la razionalità, la luce, il sole – ma anche Dioniso, quindi le tenebre, la parte buia che è in noi, l’irrazionale. Di tutto ciò credo che la signora Von der Leyen non abbia idea. Le racconto questo: un giorno vidi Von der Leyen rifiutarsi di salire su un elicottero che la portava in missione perché non c’era spazio per la sua parrucchiera e costrinse a scendere uno degli altri passeggeri. Ecco, noi siamo in queste mani, come facciamo a farci rispettare?».

Nel suo libro del 2019 “Il filo infinito” lei illustra come i monaci benedettini, nel medioevo, salvarono l’Europa e la sua cultura dai barbari. Oggi chi ci salva?
«La domanda in realtà dovrebbe essere “che cosa facciamo noi, per salvarci”? Oltre ad aspettare che qualcosa arrivi dal cielo, cosa possiamo fare per impedire che la democrazia scompaia? Come possiamo pretendere di liberare gli altri – vedi Gaza – se non siamo in grado di combattere per la nostra libertà? Una libertà che ci viene sottratta un po’ alla volta senza che ce ne accorgiamo, senza bisogno di repressione, ma pian piano. Parlo da scrittore: c’è bisogno di costruire dei cenacoli, al cui interno si salvaguardi il desiderio di libertà e la parola necessaria a proteggerla. Esattamente quello che fecero i benedettini, che si chiusero in monasteri che erano isole di cultura, fede, economia, bellezza, canto, in un mondo disastrato dal crollo dell’impero romano. Oggi, in questo momento di barbarie, di deculturazione totale, di rimbecillimento delle anime e delle coscienze, c’è bisogno che gli scrittori smettano di raccontarsi l’ombelico e si sentano chiamati in causa, mobilitati in un’opera di cui non possono fare a meno. Perché dobbiamo ricorrere a una ragazzina come Greta Thunberg per costruire una contro-narrazione a quella letale che nega cose come il cambiamento climatico?».

Si possono individuare, nella storia recente, uno o più momenti indicativi della piega che avrebbero preso le cose?
«Sì, ci sono dei momenti in cui un processo si rivela, con tante avvisaglie di degenerazioni diverse. Di quelli che ricordo, il primo a cui ho assistito è la cacciata dei tanti istro-veneti da Istria e Dalmazia da parte di Tito. In quel momento Tito non era solo un comunista ma anche un etno-nazionalista che voleva una Jugoslavia fatta solo di slavi. Questa malattia etnica, questo prodotto satanico del nazionalismo, è un sentimento nato nell’800 attraverso il Romanticismo e ha attecchito in Europa, ne sta minando la salute dal momento della caduta degli imperi nella prima guerra mondiale. Quando è scoppiata la guerra nei Balcani nel 1991, dietro c’era la falsa illusione che, avendo una Croazia di soli croati, una Serbia di soli serbi e così via, si offrisse ai po- poli la felicità, ma così non è stato. Oggi gran parte dei paesi della ex Jugoslavia stanno peggio di prima, anzi sono diventati preda delle multinazionali, dei russi, degli americani, dei cinesi, degli arabi. Sono diventati un’infelice colonia in piena Europa e l’Europa non l’ha capito. Dal punto di vista economico, invece, un segnale evidentissimo è stato il 2008 con la grande crisi finanziaria. Quando le banche sono saltate, gran parte delle risorse finanziarie pubbliche son state assorbite dal tentativo di salvare istituzioni che non meritavano niente, sottraendo fondi al welfare. Da lì in avanti, l’imbarbarimento. Adesso i segnali sono sempre di più».

Quale rapporto ha con Ravenna?
«Vorrei conoscerla meglio, però per me Ravenna, più ancora di Venezia, è la porta d’Oriente. Quando visito San Vitale o Sant’Apollinare io sono già a Bisanzio, sono già a Istanbul. In questa nostra visione troppo occidentale dell’Europa, è un modo di ricordarmi che siamo anche l’altra parte, l’altro polmone del cristianesimo – inteso non come religione ma come cultura, come capacità di ascolto dell’altro –, siamo debitori anche dell’altro lato del Mediterraneo. Vedere le immagini di Giustiniano ti fa capire un sacco di cose, ti amplia l’orizzonte, e capisci anche la seduzione che tutto ciò ha suscitato ai barbari. Inoltre, il premio Dante-Ravenna credo sia anche un riconoscimento delle mie due opere in versi. Per me è stata una rivoluzione copernicana scrivere in versi, e per l’incoraggiamento a scrivere in quel modo devo molto ai coniugi Muti, Cristina e Riccardo, che in due momenti diversi hanno visto nella mia ricerca della musicalità nella parola uno sforzo degno di essere compiuto e mi han- no dato una spinta non da poco».

Al via i campionati nazionali: il Ravenna batte (due volte) il Forlì nel derby

Iniziamo da questo weekend a pubblicare risultati e tabellini delle partite delle giovanili del Ravenna Fc impegnate da quest’anno nei campionati nazionali di calcio Under.

Con la Primavera e l’Under 16 ancora in attesa di partire, ecco risultati e tabellini di Under 17 e Under 15, vittoriose entrambe nel derby contro il Forlì, al debutto nei rispettivi tornei (nel girone B del campionato di serie C, con calendario e abbinamenti identici per le due annate).

Entrambe le gare si sono disputate domenica 14 settembre allo stadio Sbrighi di Castiglione di Ravenna.

UNDER 17

RAVENNA-FORLÌ 1-0
Partita equilibrata lungo tutti i 90 minuti, decisa da un gol sotto misura di Calamosca.

RAVENNA: Bergonzini, Calamosca (dal 39’ st Bellotti), Brusa (dal 25’ st Lubieniecki), Parmiani (dal 25’ st De Modena), Baldini, Fantelli, Bertazzo (12’ st Pedriali), Rivalta (dal 39’ st Richard Paradise), Benazzi (12’ st Ricci), Rusticelli (dal 39’ st Alouani), Zaccherini (1’ st Barasi). A disp.: Cappiello. All.: Casadio.

FORLì: Barzanti, Bartolini, Brasini, Giardini, Calandrini (dal 37’ st Fucci), Bassi (dal 1’ st Chirizzi), Dall’Aglio (dal 5’ st Montalti), Taraborelli (dal 43’ st Aresu), Mussoni (dal 38’ pt Debarre), Rumieri (dal 43’ st Massenzio), Toni. A disp.: Lanzardi, Verde, Valentini. All.: Leoni.

RETE: 40’ pt Calamosca.

Gli altri risultati del girone B (fonte Tuttocampo.it): Vicenza-Carpi 7-0; Lumezzane-Vis Pesaro 3-3; Union Brescia-Dolomiti Bellunesi 1-3; Virtus Verona-San Marino 1-0. Arzignano-Rimini rinviata.
Classifica girone B: Vicenza, Dolomiti Bellunesi, Ravenna, Virtus Verona 3 punti; Vis Pesaro e Lumezzane 1 punto; San Marino, Forlì, Union Brescia, Carpi, Rimini*, Arzignano* 0 punti. (* 1 partita in meno).

UNDER 15

RAVENNA-FORLÌ 6-1
Troppa differenza tra le due squadre, con il Ravenna che finisce in goleada.

RAVENNA: Sanvido (dal 20′ st Pierfederici), Faccioli, Gabelli (dal 15′ st Bergonzoni), Costantino, Zaharia (dal 7′ st Braghittoni), Tassinari (dal 20′ st Dushku), Rolfini (dal 20′ st Ruffilli), Montuschi (dal 7′ st Aldini), Brahimaj (dal 15′ st Ingoli), Musca (dal 20′ st Patriarca), Buscaroli (dal 7′ st Gjeloshi). All.: Buriani.

FORLì: Raggi, Casadei (dal 20′ pt Mariotti, dal 20′ st Gottaro), Monti (dal 11′ st Taviani), Belli, Tontini, Turci (dal 11′ st Casamenti), Losi (dal 1′ st Versari), Reccia, Nasca, Liverani (dal 20′ st Gottero), Camprini (dal 1′ st David). A disp.: Liverani, Sticchi. All.: Greco.

RETI: 7′ pt Rolfini, 18′ pt Nasca (F), 20′ e 36′ pt Musca, 6′ e 15′ st Tassinari, 30′ st Patriarca.

Gli altri risultati del girone B (fonte Tuttocampo.it): Union Brescia-Dolomiti Bellunesi 0-1, Virtus Verona-San Marino 2-1, Vicenza-Carpi 8-3, Lumezzane-Vis Pesaro 1-3. Arzignano Valchiampo-Rimini rinviata.
Classifica girone B: Vicenza, Ravenna, Vis Pesaro, Virtus Verona, Dolomiti Bellunesi 3 punti; Union Brescia, San Marino, Lumezzane, Carpi, Forlì, Rimini*, Arzignano* 0 punti. (* 1 partita in meno)

Ravenna omaggia Dante: celebrato il 704esimo anniversario della morte

Si sono svolte a Ravenna oggi, 14 settembre, le cerimonie per la celebrazione del 704esimo anniversario della morte di Dante Alighieri. Le spoglie del sommo poeta, come noto, riposano nella tomba in città.

La giornata dell’Annuale è iniziata al Teatro Alighieri, alle 10, con la lectio magistralis di Loredana Lipperini dal titolo: “La coda della pantera e la lettura come moltitudine”, un riferimento al De Vulgari eloquentia in cui il poeta affronta il tema della poesia e della lingua italiana.

Alla Tomba, alle 11, un’incursione nell’itinerario della Divina Commedia di Ermanna Montanari e Marco Martinelli. Nell’ambito del sodalizio con il Ravenna Festival e il Comune di Ravenna, i due fondatori e direttori artistici del Teatro delle Albe hanno dato voce al poeta attraverso il Canto V del Purgatorio. Con loro le cittadine e i cittadini della Chiamata Pubblica del Cantiere Malagola e l’attrice Anna Bonaiuto – pluripremiata interprete teatrale e cinematografica – che poi ha letto il Canto V dell’Inferno dal balcone del Palazzo della Provincia.

Alle 12 la messa con la consueta celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo metropolita emerito di Firenze.

All’interno della Tomba si è poi svolta la cosiddetta Cerimonia dell’Olio, la tradizionale offerta al sepolcro del poeta da parte del Comune di Firenze: si tratta della rappresentazione concreta dell’unione delle due città nel ricordo di Dante, un evento che si tiene a partire dal 1908.

L’associazione “Il Cammino di Dante”, in collaborazione con il Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali, alle 15 ha organizzato “Incontro a Dante pellegrino”, percorsi alla scoperta della Ravenna del Sommo Poeta che evidenziano i riferimenti danteschi alla figura del pellegrino nell’anno del Giubileo, e che si sono conclusi alla Basilica di San Francesco con un momento di spettacolo musicale e di danza.

Loredana Lipperini, già protagonista della Prolusione di apertura dell’Annuale nei giorni scorsi, alle 18 davanti alla Tomba leggerà il canto 22esimo dell’Inferno e domani, lunedì 15 settembre, alle 17.30 nel Chiostro grande della Biblioteca Classense presenterà il volume “La finestra della signora Manstey e altri racconti” di Edith Wharton (Einaudi, 2025) a cura di Chiara Lagani. L’evento è organizzato da E Production/Fanny & Alexander con il contributo di Romagna Iniziative.

Le due giornate dell’Annuale si collocano all’interno del più ricco programma del Settembre dantesco il cui programma completo è consultabile su www.vivadante.it.

Risiko bancario: Ifis compra Illimity in crisi, circa 140 lavoratori in bilico

I destini professionali di circa 130-140 lavoratori di Faenza, occupati per la società finanziaria Abilio, sono nelle mani di Banca Ifis. È a rischio il posto di lavoro per una cinquantina di persone negli uffici al centro commerciale Le Cicogne.

Ifis, che nel 2024 contava duemila dipendenti e 570 milioni di fatturato, ha il controllo di Abilio da poche settimane. Si è conclusa, infatti, l’offerta pubblica di acquisto e scambio (Opas) lanciata da Ifis su Illimity, la banca fondata nel 2018 dall’ex ministro Corrado Passera che nel 2022 costituì Abilio dove confluirono i lavoratori della faentina It Auction, acquisita da Illimity nel 2020. Ora Ifis controlla il 92,5 percento di Illimity.

Già prima dell’Opas, Illimity stava smantellando Abilio che allo scorso maggio contava un totale di 177 dipendenti (il 40 percento under 33; oltre alla sede faentina, ci sono una trentina di occupati a Milano e una dozzina tra Sicilia, Sardegna e Toscana). «Secondo i piani dell’azienda ci sono in totale una settantina di persone in eccesso – spiega Francesco Bassi del sindacato Uilca –. Non ci è mai stato detto esattamente in quali sedi, possiamo fare una proporzione e ipotizzare che siano una cinquantina a Faenza. Non è noto se la riduzione del personale di Abilio fosse contestuale all’offerta di Ifis, ma immaginiamo che Illimity verrà incorporata per fusione e si vorrà proseguire sulla strada dei tagli».

La vicenda racconta quanto possano essere repentini i cambi di vento del mercato che fanno e disfano le fortune delle aziende e dei suoi lavoratori. It Auction nacque nel 2011 – fondata da Renato Ciccarelli che ora non è più nel team – come casa d’aste online, nel 2015 liquidò beni per un valore complessivo di circa 30 milioni di euro e ne fatturò oltre 2,5 e nel 2016 aveva 40 occupati. La startup era specializzata nella gestione e commercializzazione di beni immobili e strumentali provenienti da procedure concorsuali ed esecuzioni immobiliari attraverso il proprio network di piattaforme/aste online. Il mondo della finanza fiutò l’affare e nel 2020, come già ricordato, la banca guidata da Passera sottoscrisse un accordo per l’acquisizione del 70 percento del capitale per un controvalore di 10,5 milioni di euro. «Per chi c’era dall’inizio è stata sicuramente una bella scalata – riconosce il sindacalista –. Essere inquadrati con un contratto del settore creditizio è stato un salto di qualità».

Ma ora quel contratto è uno dei motivi che minacciano la sopravvivenza di Abilio: «L’azienda ha detto esplicitamente che la concorrenza applica il contratto del commercio che ha costi inferiori». L’odierna Abilio è, di fatto, quella che era It Auction e ora paga una crisi che è più di Illimity piuttosto che di Abilio. Per la creatura di Passera le cose hanno cominciato a mettersi male quando la crescita dei tassi d’interesse ha reso meno remunerativo il business degli operatori nel settore dei crediti deteriorati (noti anche come Npl), come appunto è Illimity. In più, come ricostruiva il quotidiano Il Foglio, sul mercato sono rimasti ormai solo i crediti più problematici e di difficile e dispendioso recupero. A questo si è aggiunta una normativa della vigilanza europea che ha imposto alle banche che hanno in pancia gli Npl un maggiore assorbimento di capitale. Risultato, mentre gli istituti di credito tradizionali sono diventati sempre più solidi grazie al fatto di essersi liberati di crediti cattivi e di avere visto lievitare i pro tti con i tassi d’interesse elevati, Illimity Bank ha cominciato a soffrire. «Nei colloqui con i vertici di Abilio e di Illimity – lamenta Bassi – abbiamo trovato sempre un atteggiamento di chiusura, una scarsa considerazione dei lavoratori e la mancanza di un vero piano industriale di rilancio. Questo ci fa pensare che i 70 tagli fossero solo i primi verso la completa chiusura. Ora dovremo parlare con i nuovi dirigenti».

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