venerdì
19 Dicembre 2025

La scuola elementare Mordani assicura: «Non abbiamo classi prime, ma non chiudiamo»

«Non si faranno classi prime nel nuovo anno scolastico, ma la scuola elementare Mordani di Ravenna non è chiusa». È il messaggio che arriva dall’istituto in centro storico. La portavoce è Catia Gori, insegnante referente per il plesso dell’istituto comprensivo Novello: «Vogliamo dare con veemenza il nostro messaggio di apertura e futuro della nostra scuola, contravvenendo alla narrazione che in città ha seminato la supposizione errata di chiusura del plesso più antico del centro storico e scuola delle cittadine e cittadini della città, luogo della Memoria e di tante Memorie ad esso legate».

Comincia la scuola, gli auguri delle assessore comunali di Cervia e Ravenna agli studenti

La prima campanella dell’anno scolastico 2025-2026 in Emilia-Romagna suonerà domani, 15 settembre. Per l’occasione le assessore comunali di Cervia e Ravenna titolari della delega Istruzione, rispettivamente Federica Bosi e Francesca Impellizzeri, hanno inviato una lettera di auguri agli studenti che prenderanno posto sui banchi. Pubblichiamo entrambe le lettere.

Impellizzeri si rivolge in particolare ai quasi cinquemila bambini che cominceranno le scuole elementari. Di seguito il testo della lettera:

Settembre è il mese dei nuovi inizi, dei buoni propositi e delle grandi aspettative. Questi pensieri e le emozioni legate a questo mese le dobbiamo molto alla scuola, al fatto che ogni nuovo anno scolastico parte proprio a settembre e lunedì ne comincerà uno nuovo.

Per molti sarà una ripartenza ma per 4.961 bambini e bambine sarà l’inizio di una nuova avventura. Ma non solo per loro, anche per tutti quei genitori, nonni, parenti e amici che con occhi e cuori pieni di emozioni guarderanno i loro bambini e le loro bambine diventare grandi mentre attraversano per la prima volta il cancello della loro nuova scuola. Sono molto emozionata anche io per questo nuovo inizio e spero che per tutti possa questa giornata diventare un ricordo indelebile fatto di emozioni e nuovi incontri.

Ai nostri bambini e alle nostre bambine auguro di vivere questa esperienza con curiosità e vivacità. Avrete modo di imparare tantissime cose nuove: dalla matematica alla grammatica, ma anche tante altre cose importanti come esser gentili e riconoscere nelle diversità degli altri bambini e bambine scoperte preziose. Non abbiate mai il timore di fare domande, date sempre il meglio di voi e lasciatevi meravigliare dalle mille sfumature di colori che nuovi sguardi potranno mostrarvi.

Ai genitori, ai nonni alle famiglie auguro di avere il tempo per poter ammirare la meraviglia dell’entusiasmo delle nuove scoperte dei loro bimbi e bimbe, di esser sempre orgogliosi sia dei progressi ma anche degli sbagli perché anche quelli sono importantissimi per crescere e prepararsi alla vita. Aiutateli non solo ad esser pronti nelle materie scolastiche, ma aiutateli anche ad imparare a prendersi cura dei propri compagni e delle proprie compagne, ad esser accoglienti e rispettosi oltre che ad esser sempre orgogliosi di sé stessi.

Infine un augurio a tutti e tutte noi che facciamo parte della comunità, di quella comunità educante che ha un ruolo ugualmente importante per le nuove generazioni. Anche fuori dalle mura scolastiche è fondamentale che bambine e bambini trovino ascolto, rispetto, presenza e gentilezza. Auguro a tutti e tutte noi di avere sempre il tempo per poter accogliere le loro domande e curiosità, di avere la capacità di saperli accogliere nelle loro insicurezze per accompagnarli a diventare, un giorno adulti capaci di prendersi cura della comunità stessa ma anche dei luoghi che tutti e tutte abitiamo.

In bocca al lupo per questo nuovo anno scolastico!

Bosi, invece, firma la lettera insieme al sindaco Mattia Missiroli. Di seguito il testo:

Cari studenti,

si apre un nuovo tempo, dove i vostri cuori e le vostre menti saranno come un mare in cui a volte sarà difficile navigare, altre volte invece il vento sarà propizio e le onde accarezzeranno la prua, a volte sarete soli in mezzo ai flutti e altre volte ancora avrete qualcuno vicino che vi aiuterà a tenere dritto il timore.

Mai dovrete pensare di essere diventati troppo esperti, o troppo incapaci a solcare le acque, mai dovrete sottovalutare o fare i furbi, perché poi tutto ritorna, la vita esige rispetto, impegno e determinazione nell’affrontarla, umiltà e discrezione nel capirne i tanti risvolti, e solo così sarete dei veri navigatori.

Ricordatevi però che ci sono dei porti sicuri in cui approdare, dove troverete sempre un conforto, un aiuto e un consiglio per affrontare la vita: le vostre famiglie, i vostri affetti, e la scuola. Certo anche la scuola. Un luogo che spesso vi annoia, che lo pensate come una perdita di tempo, che lo vivete con diffidenza e sembra richiedervi enormi sforzi, ma che in realtà, se vi guardate dentro, lo sentite vostro e gli volete bene. Quei libri, quel banco, quei compagni di classe e quegli insegnanti, a cui a volte non date troppa importanza, ma che vi accompagnano per anni della vostra esistenza e che nel tempo resteranno incancellabili nella memoria e nell’animo.

E questo avviene perché nella scuola si respira la condivisione, la convivenza, la partecipazione, la libertà del pensiero, e le diversità sono una ricchezza. È un luogo di crescita, di apprendimento e conoscenze, ma soprattutto di relazioni, dialogo, scambio di idee, di valori sociali e civili che tengono unite le comunità vitali, le società democratiche, in cui si afferma la legalità, il rispetto delle regole e  il rispetto per le persone e per la vita.

Nelle scuole, ha scritto Umberto Eco “… le persone si incontrano ancora a faccia a faccia, …   possono capire quanto il progresso del sapere abbia bisogno di identità umane reali e non virtuali”. Credo di potere definire tutto questo come un percorso di pace e accoglienza, e la scuola è un luogo di pace e accoglienza. E mai come ora sentiamo il bisogno di pace, e per la pace occorre il dialogo.

Dove non esiste dialogo  vi è supponenza e arroccamento di posizioni, vi è scontro e non si trovano soluzioni, ma solo posizioni che si allontanano. Quando prevalgono scontro e esasperazione di posizioni è difficile un esito positivo, solo col dialogo e il rispetto si arriva a buone soluzioni. Ed è la cultura il più forte supporto al dialogo.

Tutta la nostra tecnologia non serve a nulla, se dietro non c’è la profondità del cuore e della mente. Bisogna ricordarsi come scriveva Italo Calvino, che “… le cose richiedono sforzo; diffidare della facilità, della faciloneria, del fare tanto per fare”, e che l’indifferenza ci fa sprofondare.

I nostri e i vostri genitori hanno fatto e fanno dei sacrifici per averci mandato e mandarvi a scuola, gli insegnanti e tutte le persone che incontrate e che lavorano nella scuola si impegnano quotidianamente, perché tutti hanno a cuore il vostro futuro.

Noi crediamo e abbiamo fiducia in voi e ve lo diciamo con le parole di uno dei più illustri architetti e pensatori del ‘900 e di questo secolo, Renzo Piano: “Sono i giovani che salveranno la terra. I giovani sono i messaggi che mandiamo a un mondo che non vedremo mai. Non sono loro a salire sulle nostre spalle, siamo noi a salire sulle loro, per intravedere le cose che non potremo vivere.”

A voi studenti, insegnanti, dirigenti scolastici, personale della scuola, famiglie, auguriamo che in questo anno scolastico il vento sia propizio nel vostro navigare.

«A Gaza è in atto un genocidio. Fermiamo il traffico di armi dai porti italiani verso Israele»

Tra le voci che da tempo cercano di accendere i riflettori su quanto sta avvenendo a Gaza c’è la parlamentare Pd ravennate Ouidad Bakkali che già nel 2024 partecipò a una missione a Rafah. Nei giorni scorsi ha per prima chiesto lumi al governo su quanto denunciato da Linda Maggiori rispetto al passaggio di armi dal porto di Ravenna senza autorizzazione e sul progetto Undersec, seguita a stretto giro di posta dal sindaco Alessandro Barattoni che ha inviato una lettera con una richiesta di chiarimento al ministro dei Trasporti Salvini.

Bakkali, rispondendo alle nostre domande, ci dice che rispetto a quell’interrogazione non si sono avute risposte, e che, più in generale «stiamo lavorando, sulla scia di quello che ha fatto la Spagna, affinché si possa discutere in modo articolato una mozione parlamentare in commissione Trasporti consapevoli che il tema “trasporto di armi” passa anche dalle commissioni Difesa, Finanze ed Esteri. Il punto è che va fatta chiarezza e ci sia certezza sul rispetto della Legge 185/90 che vieta le esportazioni verso Paesi in conflitto o che violano i diritti umani, e prevede il rilascio di licenze governative per le operazioni. Chiarimenti che oggi vengono legittimamente chiesti anche dai lavoratori portuali. Questo tema investe tutta la portualità italiana e questo è un momento estremamente delicato che va affrontato con la massima trasparenza. L’interrogazione sull’episodio specifico del 30 giugno vuole essere un punto di partenza ed è possibile che, per accelerare i tempi, diventi anche oggetto di un question time».

Bakkali era anche alla manifestazione organizzata il 6 giugno sulla spiaggia di Punta Marina a supporto della Global Sumud Flotilla (su cui è imbarcato anche un ravennate). «Si tratta di una mobilitazione dal basso che non ha precedenti nella storia contemporanea recente – commenta – e che ci fa capire innanzitutto l’immobilismo della comunità internazionale. La seguiremo con attenzione non solo per la portata storica dell’impresa, ma anche per la funzione di protezione che un’attenzione massiccia può avere, la stessa presenza di alcuni deputati (del Pd, di Avs e dell’M5s, ndr) vuole essere una sorta di scudo diplomatico, come fu a Rafah. Ma come abbiamo già visto con il drone che ha centrato la nave Family in acque tunisine (nella notte tra l’8 e il 9 settembre, per fortuna senza conseguenze per le persone a bordo, ndr) stiamo assistendo a una totale spregiudicatezza del governo israeliano nel produrre morte e nel perseguire un genocidio».

Bakkali parla di genocidio con convinzione: «Uso questa parola perché è ciò che sta succedendo secondo la Convenzione per la Prevenzione e la Repressione del Delitto di Genocidio del 1948, nominarlo aiuta a mostrare quanto di disumano sta succedendo e a usare questo termine sono i massimi studiosi internazionali, così come denunciato dal Sudafrica alla Corte internazionale di giustizia. Si tratta di un reato molto preciso che bisogna far emergere con forza per fermare la mattanza. Preferisco correre il rischio di usare la parola sbagliata che negare o minimizzare quello che credo la storia definirà l’abisso del diritto internazionale e dell’etica umana».

Sul presunto rischio di un antisemitismo di ritorno, Bakkali non usa mezzi termini: «Sappiamo purtroppo che l’antisemitismo serpeggia in Europa e non da oggi. Credo che l’inerzia della comunità internazionale e le scelte di Netanyahu, che ha etnicizzato il conflitto e sdoganato un regime di apartheid, possa di fatto riempire i serbatoi di odio antisemita per generazioni. Non sono io a dirlo, ma ebrei di tutto il mondo che non si riconoscono nella politica del governo isrealiano. Basti dire che dopo il 7 ottobre 2023 sono stati annessi più territori palestinesi che negli ultimi vent’anni. Allora appare evidente che ancora prima degli ostaggi, del contrasto ad Hamas, per l’estrema destra israeliana viene l’annientamento del popolo palestinese, la cancellazione della prospettiva dei due Stati. Il suprematismo ebraico oggi al governo in Israele è la più grande minaccia per Israele stessa come dicono gli ebrei di tutto il mondo».

C’è un rischio di “etnicizzazione” del confronto anche per i musulmani che vivono al di fuori di Gaza? «Fino a un anno e mezzo fa il tema mi preoccupava molto. Vedevo i volti dei ragazzi delle seconde generazioni che protestavano nelle piazze e temevo che potessero sentirsi soli e pensare che davvero le loro vite, le vite di ragazzi musulmani come quelli in Palestina, per il mondo potessero valere meno di altre vite umane. Pochi allora parlavano della sproporzione della reazione di Israele agli attacchi del 7 ottobre e non riconoscevano che il governo israeliano stava di fatto attaccando la popolazione civile della Palestina. Oggi invece per fortuna le piazze sono piene di una mobilitazione globale che non ha un solo colore o un solo credo e penso che questo abbia smorzato se non annullato il rischio che i musulmani potessero sentirsi soli nel contrastare quanto sta accadendo. La lotta comune e che nasce dal basso è una lotta laica a difesa del diritto internazionale e dei diritti umani, contro ogni suprematismo e per l’autodeterminazione dei palestinesi».

Pd: il ravennate Margotti è il nuovo coordinatore della segreteria regionale

Il segretario regionale del Partito Democratico in Emilia-Romagna, Luigi Tosiani, recentemente confermato nel suo ruolo, ha annunciato la nuova composizione della segreteria e tra le principali novità c’è la nomina del 33enne Lorenzo Margotti, segretario comunale del Pd di Ravenna, come coordinatore della segreteria regionale.

«La nuova segreteria – scrive il Pd in una nota per la stampa – avrà il compito di accompagnare e rafforzare l’azione politica del partito nelle sfide che attendono l’Emilia-Romagna nei prossimi anni, dalla difesa e il potenziamento della sanità pubblica alla messa in sicurezza del territorio, oltre che quello di rafforzare l’organizzazione del partito regionale in vista delle elezioni politiche del 2027, con l’obiettivo di costruire un’alternativa all’attuale governo nazionale. La presenza del segretario cittadino rappresenta un segnale concreto di attenzione verso Ravenna e verso il ruolo che questo territorio è chiamato a svolgere nella dimensione regionale».

La consigliera regionale e segretaria provinciale Eleonora Proni ha commentato la scelta di Margotti: «Siamo molto soddisfatti. È un riconoscimento che premia il lavoro serio e costante portato avanti in questi anni e che rafforza ulteriormente il ruolo della nostra comunità all’interno del progetto regionale, portando idee, esperienze e proposte in grado di arricchire il lavoro del nostro partito. La presenza di Lorenzo Margotti in segreteria regionale è anche motivo di orgoglio per tutto il Pd ravennate, perché valorizza le capacità e l’impegno di una nuova generazione di dirigenti».

Margotti ringrazia Tosiani per la fiducia e per l’opportunità: «Con Tosiani abbiamo condiviso un percorso di lavoro nelle più recenti sfide elettorali: dalla vittoria che ha portato Michele de Pascale alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, fino alle elezioni amministrative di Ravenna che hanno visto l’elezione di Barattoni a sindaco. È un incarico che intendo vivere come occasione di ascolto e di confronto, per costruire insieme una politica capace di rispondere con serietà e concretezza alle esigenze delle persone, rafforzando il ruolo del Partito Democratico come forza inclusiva, unitaria e radicata nella società».

Il comitato autonomo nato per fermare il transito di armi dal porto

A Ravenna si è costituito un Comitato autonomo portuale (Cap) per tenere alta l’attenzione, dei lavoratori dello scalo e dell’opinione pubblica cittadina, sugli interessi economici che legano il Candiano e Israele. Il direttivo del Cap è composto da una decina di dipendenti della Compagnia portuale, tra loro c’è Axel Viroli. «L’iniziativa parte dal basso – ci dice -, alle spalle non ci sono organizzazioni politiche o sindacali: ognuno nel direttivo ha le sue posizioni, agisce in quanto lavoratore e non rappresenta l’azienda che però è stata informata». Il punto in comune è la volontà di agire su due binari: «Da un lato capire se i carichi movimentati al porto contengono armi ed eventualmente chiedere chiarimenti, dall’altro insistere con il mondo politico perché si faccia chiarezza sul progetto Undersec (ne parlavamo qui)».

Il Cap è nato dopo gli articoli di stampa pubblicati dal quotidiano Il Manifesto: un container di munizioni sotto sequestro e un altro transitato dal porto e finito in Israele senza le autorizzazioni richieste. Possibile che tutto sia avvenuto sotto gli occhi dei lavoratori in banchina senza che se ne accorgessero? Viroli spiega: «In altri porti italiani c’è molto traffico di traghetti con il trasporto di armi su veicoli e quindi sono visibili a occhio. A Ravenna parliamo di materiale che viaggia in container di cui non si vede il contenuto e di cui l’operatore non è tenuto a essere informato».

Un campanello d’allarme però c’è e proprio su questo il Cap chiede di prestare attenzione. Per il transito di armamenti verso Paesi extra Ue è necessaria un’autorizzazione del ministero tramite l’Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento (Uama): «Queste autorizzazioni non vengono più concesse. Quindi un carico scortato da polizia o agenzie private di sicurezza è potenzialmente un armamento non autorizzato. Di fronte a qualcosa del genere il lavoratore dovrebbe farsi qualche domanda e magari rivolgerle al suo referente. È un suo diritto in base alla legge 185/1990 ed è ammessa l’obiezione di coscienza». Nella concitazione del lavoro di banchina può non essere facile trovare il tempo per anteporre riflessioni morali alle incombenze operative. E magari subentra anche la paura di subire poi ritorsioni.

Sono proprio questi gli aspetti su cui il Cap vuole rassicurare i lavoratori: «Le autorità politiche locali, dal sindaco Barattoni alla deputata Bakkali passando per il governatore De Pascale, hanno espresso una posizione che contrasta con questi transiti. E i sindacati principali hanno dato la propria disponibilità per assistere i lavoratori che dovessero avere ricadute». Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti chiedono a tutti i soggetti coinvolti «di impedire l’imbarco, lo sbarco e il transito di qualsiasi tipo di armamenti, componenti e/o materiali utili alla produzione degli stessi, preannunciando fin da ora che metteranno in campo tutte le risorse possibili per vigilare e controllare che quanto richiesto venga rispettato. Le lavoratrici e i lavoratori del porto pretendono di sapere e di poter scegliere se far azioni di obiezione di coscienza e/o mobilitazione quando con il loro lavoro, rischiano di essere complici di azioni di guerra con uccisione di donne e bambini».

Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti chiedono anche «a tutte le istituzioni preposte, europee, nazionali e locali, che prendano le decisioni necessarie per il blocco, con uscita immediata dell’Autorità di Sistema Portuale di Ravenna dal progetto Undersec finanziato dal programma Horizon Eu, in quanto tra i soggetti coinvolti e presente anche il Ministero della difesa di Israele, artefice della distruzione e del genocidio di Gaza».

Annullato l’incontro del progetto Undersec, confermata la manifestazione di protesta

Non si terrà più l’incontro in programma a Ravenna per il 16 settembre tra i protagonisti di Undersec, il progetto di implementazione di tecnologie per la sicurezza marina e sottomarina (Undersec sta per underwater security) nei porti che coinvolge 22 enti di 10 Paesi europei oltre a Israele, che partecipa con il ministero della Difesa, il colosso militare Rafael Advanced System e l’Università di Tel Aviv.

La decisione di annullare l’incontro è stata presa dall’assemblea generale del progetto. Ufficialmente per «mancanza di iscrizioni», si legge in un post sul profilo Linkedin. La riunione plenaria è rinviata ad altra data e luogo.

Undersec è finanziato con sei milioni di euro tramite fondi del programma quadro dell’Ue Horizon, e un team multidisciplinare di docenti universitari e giuristi europei chiede con forza all’Unione europea l’espulsione degli enti militari israeliani. Diverse associazioni e esponenti politici hanno criticato duramente questo progetto e per il 16 è prevista una manifestazione in darsena di città che al momento è confermata: «Continuiamo a chiedere che il porto di Ravenna esca dal progetto Undersec e cessi ogni collaborazione con gli enti israeliani». La manifestazione prevede il ritrovo alle 17.30 in darsena dietro alla stazione ferroviaria per comporre un corteo verso la sede dell’Autorità portuale sulla sponda sinistra del Candiano. Oltre all’uscita dal progetto Undersec, i manifestanti chiedono che dal porto di Ravenna non transitino più armi (come accaduto di recente).

Il 26 settembre a Ravenna nel primo pomeriggio (luogo e orario in via di definizione) ci sarà una conferenza pubblica di Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati.

Le pagelle del Ravenna che ha battuto il Guidonia: Tenkorang ancora Mvp. Entra bene Da Pozzo

Le pagelle del Ravenna vittorioso in casa del Guidonia (2-1, qui cronaca e tabellino).

ANACOURA 5: due smanacciate sanguinose (da una arriva il gol del vantaggio del Guidonia), un’altra uscita mancata su cui poi rimedia, un liscio con i piedi. Alla quarta partita arriva la prima insufficienza, fortunatamente ininfluente sul risultato finale.

SCARINGI 5,5: sul suo lato c’è da soffrire, fuori posizione all’inizio dell’azione del gol avversario (dal 1′ st DA POZZO 6,5, probabilmente il migliore in campo, dopo Tenkorang, cambia marcia sulla fascia, con tempismo e qualità, mette palloni e guadagna pure un paio di punizioni. Peccato non averlo visto dall’inizio).

ESPOSITO 6: soffre tanto il centravanti avversario, che a tratti sembrava Lukaku. Ma era Bernardotto. Va però vicino al gol di testa e nel finale dà coraggio a tutta la squadra.

SOLINI 6: un paio di incertezze, ma cresce con il passare dei minuti, meritandosi comunque la sufficienza.

DONATI 6: aggressività e personalità da categorie superiori, nel primo tempo quando sradica la palla a un avversario e va a tirare in porta ti fa quasi alzare in piedi per la carica. È però un po’ troppo impreciso. Esce nel momento in cui Marchionni cerca finalmente di rendere il Ravenna più offensivo (dal 20′ st ZAGRE 6, come dicono quelli bravi, dà sostanza all’attacco, che ne aveva proprio bisogno).

TENKORANG 7,5: dopo un primo tempo complicato, la risolve nella ripresa con un gran tiro da fuori, che in pochi forse pensavano potesse far parte del suo repertorio. Con il Ravenna in vantaggio trova più spazio ed è bravo anche ad aiutare i compagni a mantenerlo.

ROSSETTI 5,5: qualche pallone perso, un paio di falli evitabili, poco coinvolto (dal 20′ st LONARDI 6,5, sul gol di Spini, appena entrato, forse ha il merito di disturbare il portiere andando a cercare la palla di testa. Ma la sua presenza fisica in mezzo al campo si fa sentire anche dopo, soprattutto quando c’è soffrire nel finale).

DI MARCO 6: nelle azioni migliori del Ravenna c’è il suo piede, ma con la sua qualità deve fare assolutamente di più, magari imparando a velocizzare il suo gioco, con qualche tocco in meno quando serve (dal 48′ st RRAPAJ sv: menzione d’onore alla scivolata vecchio stile senza paura che allontana la palla dalla porta giallorossa).

FALBO 6: si fa saltare troppo facilmente in occasione del gol del vantaggio del Guidonia. Pian piano risale la china, grazie in particolare a senso della posizione e capacità di leggere il gioco. Ma il 6 è più che altro di incoraggiamento.

SPINI 6,5: sbaglia tanto, è vero, ma è anche uno dei pochi ad avere sempre il coraggio di provare la giocata. Poi ha il merito di calciare una punizione a giro verso la porta, che diventa incredibilmente gol.

MOTTI 5,5: difficile portare la croce praticamente da solo, là davanti, per chi come lui avrebbe qualità diverse rispetto al gioco spalle alla porta e avrebbe decisamente bisogno di una spalla più fisica. Massimo impegno, una bella punizione conquistata, ma, va detto, mai davvero pericoloso (40′ st BIANCONI sv).

Il Ravenna vince ancora: la decide sempre Tenkorang (e il cambio di modulo)

GUIDONIA-RAVENNA 1-2
Guidonia (3-5-2): Stellato; Mulè, Malomo, Esempio; Zappella (43′ st Mastrantonio), Tessiore (15′ st Sannipoli), Santoro (43′ st Falleni), Tascone (11′ st Franchini), Errico; Bernardotto, Spavone (15′ st Zuppel). A disp.: Mazzi, Cristini, Calì, Stefanelli, Calzone, Russo. All. Ginestra.

Ravenna (3-5-2): Anacoura; Scaringi (1′ st Da Pozzo), Esposito, Solini; Donati (20′ st Zagre), Tenkorang, Rossetti (20′ st Lonardi), Di Marco (48′ st Rrapaj), Falbo; Spini, Motti (40′ st Bianconi).
A disp: Stagni, Borra, Luciani, Calandrini, Ilari, Castellacci, Sermenghi, Zakaria, Menegazzo. All. Marchionni.

Arbitro: Liotta di Castellammare di Stabia (assistenti Robilotta-Monaco).

Reti: 23′ pt Tascone, 21′ st Spini, 31′ st Tenkorang.
Ammoniti: Di Marco, Spini.
Angoli: 5-8.
Recupero 1′ pt e 7′ st.

Ancora Tenkorang, ancora una partita del Ravenna a due volti, ancora una vittoria, la terza in quattro gare di campionato, la prima in trasferta, sul campo (lo stadio del Latina) di un’altra neopromossa, quel Guidonia Montecelio battuto anche pochi mesi fa nella finale della Coppa Italia di Serie D.

Finisce 2-1 per i giallorossi, dopo che i padroni di casa avevano chiuso in vantaggio la prima frazione di gioco (complice un’uscita infelice di Anacoura). Nella ripresa decisivi il tiro cross su punizione di Spini, al primo gol stagionale, e la sassata di sinistro del “tuttocampista” Tenkorang (sempre più capocannoniere con 5 reti) al termine di una bella azione corale.

Una vittoria che porta anche la firma di mister Marchionni, che se ha la colpa di non riuscire a rendere meno prevedibile il suo 3-5-2 nel primo tempo, nella ripresa ha il grande merito di rivoltare la sua squadra come un calzino, passando a una sorta di 4-3-1-2 super offensivo (Spini dietro Motti-Zagre e a centrocampo Tenkorang, Lonardi, Di Marco, con un buon Da Pozzo che spingeva sulla destra) che permette ai giallorossi di prendere possesso dalla metà campo avversaria e di ribaltare con merito il risultato (prima di ributtare giustamente dentro un difensore per l’assedio finale).

Ora la classifica sorride (primo posto alla pari dell’Arezzo, con i toscani attesi dalla trasferta in casa della Juventus Next Gen) e ci sarà senza dubbio ancora una volta il pienone al Benelli per l’anticipo di lusso contro il Perugia di venerdì sera (calcio d’inizio alle 20.30).

 

Traffico di cani con falso pedigree, sei persone a processo e 52 parti offese

In tribunale a Ravenna prende il via un processo per un presunto traffico internazionale di cuccioli di cane: sei imputati e 52 parti offese, tra cui associazioni animaliste e acquirenti truffati. Gli accusati sono coinvolti in una presunta organizzazione criminale transnazionale che, tra il 2018 e il 2024, ha venduto cuccioli di razza falsa a prezzi esorbitanti, spacciandoli per esemplari pregiati come bulldog francesi e pomerania. La notizia è riportata dai quotidiani locali, Corriere Romagna e Resto del Carlino, nell’edizione di oggi 13 settembre.

Il gruppo, secondo l’accusa, importava illegalmente i cani dalla Slovacchia, dove erano registrati falsi pedigree e certificati sanitari. I cuccioli, spesso privi di vaccini e con microchip non registrati, venivano venduti tra i 1.100 e i 3.500 euro, soprattutto tramite piattaforme online e social media. In particolare, i bulldog francesi venivano proposti come una rara “variante esotica” con un manto blu-grigio, una colorazione non riconosciuta ufficialmente, ma altamente desiderata dai clienti.

Per rendere la vendita ancora più allettante, l’organizzazione sfruttava il volto di vip, come Federica Pellegrini, Francesco Totti, Radja Nainggolan e altri, che, ignari, postavano foto con i cuccioli sui loro profili social, dando così l’impressione che l’acquisto fosse legittimo e di alta qualità. La truffa è andata avanti per anni, fino al 2020, quando sono scattate le prime indagini, condotte dai carabinieri e dalla polizia di Ravenna. L’inchiesta ha rivelato che la rete criminale non solo ha frodato gli acquirenti, ma ha anche diffamato chi cercava di denunciare il sistema, creando profili falsi sui social per screditare le vittime.

Gli imputati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla frode commerciale e al falso. Tra loro, figurano un 41enne romano e una 40enne slovacca, che gestivano l’importazione dei cani, e un 42enne napoletano e una 44enne svizzera, che si occupavano della promozione attraverso un’associazione creata ad hoc per far sembrare l’attività legittima. Inoltre, due altri imputati, un 48enne brianzolo e un 70enne torinese, avrebbero svolto ruoli secondari, mettendo in contatto acquirenti con i truffatori.

L’inchiesta è stata avviata grazie alla denuncia di un acquirente, che nel 2018 aveva acquistato un cucciolo di bulldog francese “blu” per 2.300 euro, dopo aver visto una foto della nuotatrice Pellegrini con un cane simile.

Carabinieri: Gallucci al reparto operativo, Coppi al nucleo investigativo

Cambio ai vertici dei reparti investigativi dei carabinieri in provincia di Ravenna.

Il tenente Alessio Gallucci è il nuovo comandante del reparto operativo e succede al colonnello Gianluigi di Pilato, trasferito al comando provinciale di Forlì. Il maggiore Andrea Coppi, invece, è il nuovo comandante del nucleo investigativo al posto del colonnello Claudio Martino, destinato ad altro incarico alla legione carabinieri Marche.

Gallucci, 42enne, originario di Frosinone, arriva dalla scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze, dove ricopriva l’incarico di comandante di compagnia di allievi marescialli. Dopo aver frequentato l’accademia militare di Modena e il 185° corso di applicazione per ufficiali dell’Arma dei carabinieri, nel 2008 è stato assegnato, come comandante di plotone, alla scuola allievi carabinieri di Reggio Calabria e nel corso della sua carriera ha retto i comandi del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Brindisi, delle compagnie di Sant’Angelo dei Lombardi (Av) e di Grosseto, nonché il nucleo investigativo del comando provinciale di Asti, sino al 2022.

Coppi, originario di Torino, 53enne, proviene dal 5° reggimento carabinieri “Emilia-Romagna” di Bologna. Arruolatosi nell’Arma nel 1998 con il grado di carabiniere, dopo una breve esperienza in provincia di Sondrio, nel 2001 viene promosso al grado maresciallo e presta servizio in diverse stazioni e nuclei operativi e radiomobili delle province di Lodi, Mantova e Bologna. Nel 2010 frequenta il 51° corso applicativo per ufficiali per poi essere trasferito nel 2011 a Comacchio (Fe), dove è rimasto fino al 2021, assumendo prima il comando del nucleo operativo e radiomobile della locale compagnia e poi quello della compagnia.

Nella giornata di ieri, 12 settembre, il colonnello Andrea Lachi, comandante provinciale di Ravenna, ha fatto gli onori di casa e ha ricevuto i due nuovi ufficiali al comando di viale Pertini.

Lunedì 15 settembre si torna a scuola. La Regione riassume le risorse a favore degli studenti

Da lunedì 15 settembre si torna a scuola in Emilia-Romagna per l’anno scolastico 2025-2026.

La Regione coglie la ricorrenza per riassumere le sue iniziative a sostegno di una scuola che vorrebbe «aperta, inclusiva, accogliente, che sostiene i ragazzi e le ragazze nei percorsi d’istruzione e formazione»:

  • la conferma per borse di studio e contributi per i libri di testo;
  • 2,25 milioni di euro nel triennio 2025-2027 per il trasporto scolastico;
  • 18 milioni per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità;
  • 2 milioni per la sperimentazione di “scuole aperte”;
  • 2,5 milioni per sostenere studenti e famiglie nelle scelte formative, prevenire la dispersione scolastica e rafforzare la rete educativa locale.

Borse di Studio
La Regione si impegna a garantire il beneficio a tutte le studentesse e gli studenti idonei appartenenti sia alla fascia Isee 1 (da 0 a 10.632,94 euro) che alla fascia Isee 2 (da 10.632,95 a 15.748,78 euro), per importi non inferiori a quelli dell’anno scolastico 2024/2025 (190 euro importo “base” e 237,50 euro importo “maggiorato”). Sono erogate dalla Provincia/Città Metropolitana di residenza della studentessa o dello studente. Le borse di studio finanziate da risorse statali, che saranno erogate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito per evitare sovrapposizioni con quelle regionali, sono destinate alle iscritte e agli iscritti all’ultimo triennio delle scuole secondarie di secondo grado del sistema nazionale di istruzione.

Contributi libri di testo
Sono destinati alle studentesse e agli studenti in difficili condizioni economiche iscritti alla scuola secondaria di primo e secondo grado, statali e paritarie. La Regione si impegna a garantire il beneficio a tutti gli idonei per un importo non inferiore all’a.s. 2024/2025 (174 euro per la fascia Isee 1 e 110 euro per la fascia Isee 2). Sono erogati dai Comuni di residenza dello studente.

Risorse a favore degli enti locali
Per il trasporto scolastico nel triennio 2025–2027 è stato confermato l’impegno finanziario pari a 2,25 milioni di euro all’anno. Si darà priorità alla copertura delle spese di trasporto per gli studenti con disabilità.
Quanto all’inclusione scolastica delle alunne e degli alunni con disabilità la Regione conferma il proprio impegno a sostenere i Comuni e le Unioni di Comuni, integrando le risorse statali con fondi regionali, per garantire loro servizi qualificati e continui. Nel 2025 sono state stanziate a favore dei Comuni risorse per 18 milioni di euro.
Ammontano a 2,5 milioni di euro le risorse destinate, tramite avviso pubblico, dalla Regione per sostenere studenti e famiglie nelle scelte formative, prevenire la dispersione scolastica e rafforzare la rete educativa locale. Risorse che saranno utilizzate per rafforzare su base territoriale una rete coordinata di presidi dedicati; all’orientamento scolastico e formativo per le ragazze e i ragazzi dagli 11 ai 19 anni. Si tratta di spazi stabili, uno per provincia su tutto il territorio regionale, gestiti dagli enti locali, accessibili e integrati con scuole, enti di formazione, università e servizi per l’impiego.
Dell’avviso pubblico fa parte anche l’avvio della sperimentazione delle ‘scuole aperte’ all’interno delle scuole secondarie di primo grado promuovendo la realizzazione di attività educative, sportive e culturali in orario extracurriculare. L’obiettivo è trasformare gli edifici scolas.ci in veri spazi di comunità, dove si promuovono la socializzazione, la partecipazione e l’inclusione e coinvolgere le istituzioni scolastiche secondarie di primo grado, statali o paritarie, anche in forma associata con altri soggetto del territorio (associazioni culturali, spor.ve, en. locali, coopera.ve sociali). Il finanziamento, pari a 2 milioni di euro, è destinato agli enti locali.

L’assessore regionale Paglia apre l’anno scolastico a Ravenna
Lunedì 15 settembre la giunta regionale sarà impegnata sul territorio per portare in vari istituti dell’Emilia-Romagna il saluto e gli auguri di buon anno scolastico alle alunne, agli alunni, ai docenti e a tutto il personale. Sarà al liceo artistico “Nervi-Severini” di Ravenna l’assessore al Lavoro e Politiche giovanili, Giovanni Paglia.

Ultimo cantiere al centro culturale le Cappuccine: 820mila euro, museo chiuso per un anno

Partirà nelle prossime settimane l’ultimo dei tre grandi interventi di riqualificazione che hanno coinvolto dal 2023 a oggi il centro culturale Le Cappuccine di Bagnacavallo.

Dopo il recupero dell’ex Casa del Custode e i recenti lavori di rigenerazione portati avanti grazie ai fondi del Pnrr, il Comune procederà ora con opere che riguarderanno l’adeguamento impiantistico dell’intero complesso, l’abbattimento delle barriere architettoniche e il recupero dei locali da adibire a Fototeca.

Per consentire l’esecuzione dei lavori, il Museo Civico delle Cappuccine resterà chiuso al pubblico fino al termine delle opere, previsto per settembre 2026. Ciò ha reso necessario lo spostamento delle sue mostre più importanti nell’ex convento di San Francesco. Continuerà invece a essere operativa, salvo eventuali piccole interruzioni, la porzione di immobile che ospita la biblioteca.

Il costo complessivo delle opere è di 820mila euro, di cui circa 395mila finanziati dalla Regione Emilia-Romagna grazie a un contributo che il Comune di Bagnacavallo ha ottenuto partecipando a un bando per interventi di restauro e valorizzazione del patrimonio architettonico a destinazione culturale.

«Questo nuovo importante intervento – spiegano gli assessori ai Lavori pubblici Francesco Ravagli e alla Cultura Caterina Corzani – rappresenta la tappa conclusiva di un percorso su cui abbiamo lavorato da tempo e che ha lo scopo di migliorare l’efficienza, adeguare e soprattutto valorizzare un importante contenitore culturale del nostro territorio. Abbiamo deciso di programmare la chiusura in modo da avere la possibilità di riaprire completamente la struttura in tempo per poter ospitare una grande mostra che si terrà durante la Festa di San Michele del prossimo anno».

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