sabato
27 Dicembre 2025

Sciopero Cgil, raggiunto anche il 100 percento di adesione nelle aziende: «Contro una manovra di bilancio ingiusta»

La Cgil di Ravenna in una nota inviata alla stampa si dice soddisfatta per la riuscita della mobilitazione che si è svolta sull’intero territorio nazionale. «A livello provinciale si è registrata un’ampia partecipazione sia allo sciopero nei luoghi di lavoro sia al corteo che a Ravenna dal Pala de Andrè è giunto in Darsena, dove hanno preso la parola sindacalisti, pensionati e lavoratori e lavoratrici».

A metà percorso è intervenuta la segretaria generale della Cgil di Ravenna, Manuela Trancossi, mentre le conclusioni dal palco sono state affidate a Gianna Fracassi, segretaria generale nazionale della Flc Cgil.

La partecipazione allo sciopero è stata ottima in diverse importanti realtà del territorio: si è raggiunto il 100% delle adesioni in Gattelli, Imola Legno, Conserve Italia. Alte percentuali sono, inoltre, state registrate in Chef Express, Heidelberg, De Angelis, Marini, Iemca, Barbetti, Vulcaflex.

«Siamo felici per il grande risultato ottenuto e per il forte sostegno ricevuto dalle persone in questa giornata – commenta la segretaria generale della Cgil di Ravenna, Manuela Trancossi –. Siamo scesi in piazza perché questa legge di Bilancio non prevede nulla, per l’ennesima volta, per lavoratrici, lavoratori, famiglie, pensionati e pensionate. Oggi più che mai, è emersa la preoccupazione nostra e dei cittadini per il destino della sanità pubblica, della scuola e del welfare del nostro paese. Non vediamo politiche industriali per l’Italia e l’unica voce in cui si investe veramente è quella degli armamenti. Noi diciamo no a un’economia di guerra, chiediamo misure di sostegno alle persone e a chi ogni giorno fa fatica ad andare avanti affrontando una miriade di problemi a cui questo governo non dà risposte. Oggi il nostro territorio ha dato una forte risposta contro una manovra di bilancio ingiusta, che non affronta i problemi reali dei lavoratori, giovani e pensionati: bassi salari, precarietà, servizi pubblici senza risorse, sanità, pensioni e diritto al lavoro dignitoso».

 

Centinaia di tifosi a Pesaro per l’ultima partita del 2025 del Ravenna. Intanto, tra i fan giallorossi spunta anche Ronaldinho…

Alle 15 di oggi, 12 dicembre, sono già oltre 400 i tifosi del Ravenna che hanno acquistato il biglietto (è necessario avere la fidelity card, che si può comunque fare nel giro di pochi minuti anche on line, al prezzo di 10 euro e con una validità di tre anni) per l’ultima gara del 2025 dei giallorossi, primi in classifica nel girone B del campionato di calcio di serie C. Il Ravenna sarà impegnato lunedì sera, 15 dicembre, a Pesaro, contro la Vis (calcio d’inizio alle 20.30). I biglietti resteranno in vendita fino a domenica alle 19 on line su Vivaticket e nelle rivendite abituali. Complessivamente sono quasi 600 i tagliandi a disposizione dei ravennati, ne restano quindi oltre 150.

Vincere per il Ravenna vorrebbe dire restare in testa alla classifica alla fine del girone d’andata (nella peggiore delle ipotesi a pari merito con l’Arezzo, al momento con 3 punti ma anche una partita in meno). Il girone di ritorno ripartirà poi già il 4 gennaio con il Ravenna in trasferta a Campobasso, prima del derby da tutto esaurito del Benelli contro il Forlì, in programma sabato 10 gennaio dalle 17.30.

Intanto, i tifosi hanno potuto vedere in queste ore anche uno dei più grandi campioni della storia del calcio, Ronaldinho, posare in una foto con la sciarpa del Ravenna (sempre grazie ai contatti di alto livello del presidente Cipriani). Il club l’ha postata sui social, alimentando aspettative: «Great things are coming…».

Infine, la società annuncia l’apertura del Pop-Up Store giallorosso che, dal 13 al 23 dicembre, troverà casa al Mercato Coperto di Ravenna. Lo store sarà aperto tutti i giorni dalle 10.30 alle 19, con il merchandising ufficiale: maglie da gara, abbigliamento, accessori, gadget.

Nonostante la contrarietà delle famiglie, il liceo scientifico di Ravenna ufficializza la settimana corta: dal 2026/2027 sabato a casa

Nonostante la maggioranza delle famiglie si sia dichiarata contraria e gli studenti siano sostanzialmente spaccati a metà, il consiglio d’istituto del liceo scientifico Oriani ha tirato dritto, approvando ufficialmente l’adozione della “settimana corta” (articolando l’orario delle lezioni su cinque giorni, dal lunedì al venerdì) a partire dal prossimo anno scolastico.

«L’approvazione della settimana corta – dichiara in una nota inviata alla stampa la dirigente scolastica Aurea Valentini – è un segnale forte della volontà del nostro liceo di evolvere, mettendo al centro il benessere e la crescita formativa completa dei nostri ragazzi. Ringrazio tutte le componenti della comunità per il confronto costruttivo che ha portato a questa scelta, frutto della vera democrazia scolastica».

L’adozione della settimana corta – secondo il consiglio d’istituto – offrirà una serie di benefici: «Il sabato libero – si legge nella nota inviata alla stampa dal liceo – garantisce un riposo prolungato, essenziale per ricaricare le energie fisiche e mentali, combattendo lo stress e prevenendo il burnout scolastico. Viene ottimizzata la didattica implementando metodologie innovative come flipped classroom, project-based learning e le attività laboratoriali complesse; questo permette ai docenti di andare ancora di più oltre la lezione frontale, promuovendo l’apprendimento attivo. Inoltre la disponibilità del sabato può essere strategicamente utilizzata per l’organizzazione dello studio e/o per dare maggiore tempo per la vita sociale e familiare; il weekend libero offre agli studenti e alle famiglie un’opportunità unica per dedicarsi a sport, hobby, cultura, volontariato e tempo libero, contribuendo a un miglior equilibrio vita scuola».

Queste nuove informazioni saranno presentate negli open day in programma sabato 13 dicembre e sabato 10 gennaio, in vista delle iscrizioni al prossimo anno scolastico.

Nebbia e temperature miti: misure emergenziali antismog fino a martedì

È stato emesso il nuovo bollettino regionale relativo alla qualità dell’aria, che rileva il perdurare degli sforamenti del livello ammesso delle polveri sottili nel territorio provinciale e più in generale in tutto il bacino padano. Pertanto, nelle giornate di sabato 13, domenica 14 e lunedì 15 dicembre saranno prorogate le misure emergenziali antismog, già in vigore da giovedì 11, in aggiunta alle misure ordinarie.

«Il persistere della nebbia nella Pianura padana, in un contesto di temperature miti con inversione termica e assenza di ventilazione – si legge nel testo del bollettino -, ha accresciuto i valori di particolato in atmosfera. Il satellite Copernicus restituisce infatti un quadro della situazione molto evidente, e le misure ordinarie e straordinarie di questi giorni cercano di mitigare l’inquinamento dell’aria, influenzato negativamente dalla conformazione della nostra pianura. Le Alpi e gli Appennini, infatti, sono un ostacolo naturale al ricambio delle masse d’aria, e l’inversione termica peggiora la situazione: ieri si sono registrate massime di +5/+9 °C in pianura, mentre in collina si è arrivati a +13/+16 °C, valori molto anomali per questo periodo dell’anno».

Nei comuni di Ravenna, Faenza e Lugo resta quindi il divieto di circolazione (dalle 8.30 alle 18.30 nelle aree urbane) ai veicoli diesel di categoria Euro 5 compreso. In tutta la provincia vige inoltre il divieto di spandimento dei liquami zootecnici con tecniche non ecosostenibili. Novità che si vanno ad aggiungere alle misure ordinarie vigenti fino al 31 marzo 2026 e che prevedono il divieto di qualunque combustione all’aperto a scopo di intrattenimento (falò, fuochi d’artificio) ad eccezione dei barbecue, il divieto di abbruciamento di residui vegetali, la riduzione delle temperature degli ambienti interni riscaldati (19 gradi per case, uffici, attività ricreative e di culto, attività commerciali, attività sportive; 17 gradi per attività industriali e artigianali), il divieto di utilizzo di generatori di calore a biomasse (camini, caminetti, stufe) con classe di prestazione energetica inferiore a 4 stelle (nel caso in cui sia presente un metodo di riscaldamento alternativo), nonché il divieto di circolazione, dalle 8.30 alle 18.30 nelle aree urbane individuate da appositi cartelli a tutti i veicoli diesel di categoria emissiva inferiore a Euro 4 compreso, ai veicoli a benzina, ai veicoli a doppia alimentazione, ciclomotori e motocicli di categoria inferiore a Euro 2 compreso.

Tutte le informazioni sul piano regionale per la qualità dell’aria sono disponibili sul sito https://www.arpae.it/it/temi-ambientali/aria/liberiamo-laria

Concerto del 1° gennaio all’Alighieri: prenotarsi è obbligatorio

Saranno aperte dalle 10 di martedì 16 dicembre le prenotazioni per il concerto gratuito dell’1 gennaio alle 11.30 al teatro Alighieri, l’evento di saluto al nuovo anno del Comune di Ravenna nell’ambito della rassegna Christmas Soul.

Prenotarsi è obbligatorio e lo si può fare sul sito https://www.teatroalighieri.org/ oppure andando all’ufficio Informazioni e accoglienza turistica di piazza San Francesco. Protagonisti del concerto del Primo dell’anno saranno Marquis Dolford & The Capital Gospel Group da Washington D.C. In occasione del concerto si potrà contribuire, come nelle precedenti edizioni, alla raccolta fondi “Tutti i bambini e le bambine vanno a scuola”.

La rassegna Christmas Soul è promossa dall’assessorato al Turismo del Comune di Ravenna in compartecipazione con la Fondazione Ravenna Manifestazioni; la direzione artistica è di Francesco Plazzi (Spiagge Soul). Gli altri concerti della rassegna sono in programma in piazza del Popolo il 29, 30 e 31 dicembre, i primi due dalle 18, il terzo dalle 23.

Pellet di pino spacciato per abete che ha resa maggiore: denunciata un’azienda per frode

La guardia di finanza di Ravenna ha denunciato un’azienda della provincia per frode in commercio perché importava pellet di pino dal Brasile e lo rivendeva come pellet di abete, più costoso poiché considerato di alta qualità per la resa energetica maggiore.

Il dettaglio, sottolineato nel comunicato della guardia di finanza per la stampa, è che in Brasile, Paese di provenienza del prodotto, si trovano esclusivamente piantagioni di pino e non di abete.

L’ispezione delle Fiamme Gialle del gruppo Ravenna, eseguita in attuazione delle disposizioni del nuovo codice doganale dell’Unione Europea, ha riguardato una partita di pellet sfuso da circa 240mila kg di pellet (16mila confezioni al dettaglio).

Dal momento che l’apposizione di marchi e scritte mendaci sulla qualità del prodotto è stata considerata idonea a indurre i consumatori all’acquisto perché mossi dall’aspettativa di un certo pregio qualitativo tipico di una diversa categoria di beni, è stata informata la procura della Repubblica. L’ipotesi di reato è “vendita di prodotti industriali con segni mendaci”.

L’Olimpia Teodora a caccia di sponsor per continuare a inseguire la serie A

L’Olimpia Teodora continua a dettare il ritmo nella serie B1 della pallavolo femminile: nove vittorie in nove partite nel girone B, 26 punti e un primo posto strameritato per le ragazze di coach Rizzi. Una squadra che non ha ancora conosciuto battute d’arresto e che sta esprimendo una pallavolo superiore a tutte le altre compagini del campionato.

Eppure, mentre i risultati parlano di un ruolino di marcia che profuma di A3 (saranno promosse le prime 3 della regular season), la situazione economica tiene in sospeso l’intero ambiente. A lanciare l’allarme un video pubblicato sui social alla vigilia dell’ultima gara vinta a Scandicci, in cui allenatore e giocatrici chiedono alla città un aiuto per poter proseguire questa cavalcata. La società – in accordo con le giocatrici che devono ancora percepire due mensilità – ha fissato al 17 gennaio la deadline entro la quale decidere il proprio futuro. «Nel caso non arrivassero aiuti – spiega il presidente Giuseppe Poggi –, da quella data in poi le ragazze potranno liberarsi e trovare un’altra squadra. Ci siamo dati tempo fino alla fine del girone d’andata».

Giuseppe Poggi Olimpia Teodora
Il presidente dell’Olimpia Teodora Ravenna Giuseppe Poggi

Il rischio che qualche giocatrice decida di cambiare maglia è concreto: l’Olimpia Teodora, fin qui, ha mostrato un livello tecnico che ha attirato l’attenzione anche di squadre di categoria superiore. «È normale che, giocando così, le nostre abbiano mercato – aggiunge Poggi –. Se restano è perché stanno provando a salvare la stagione insieme a noi. Non posso che ringraziarle per questo». In caso di partenze, la società chiuderebbe comunque il campionato affidandosi alle giovani del vivaio. «Non siamo in alcun modo a rischio esclusione perché siamo in regola con tutte le norme federali. Ma è evidente che la competitività della squadra cambierebbe».

Neanche il settore giovanile correrebbe il rischio di una fine anticipata, secondo il presidente. E a breve dovrebbe risolversi la questione del mancato saldo degli stipendi di diversi allenatori della scorsa stagione: «Mancano poche migliaia di euro ed è un impegno che non vogliamo eludere. Le quote delle famiglie, in generale, coprono solo il 60-70 percento delle spese del vivaio, che non è molto attrattivo per gli sponsor. Senza il sostegno di una prima squadra che “tiri a sufficienza” si fa fatica a pensare a un vivaio di qualità per il futuro».

Intanto, la ricerca di nuovi sponsor prosegue su multiple direzioni. «Dopo il video-appello, qualcosa si è mosso – rivela Poggi –, ma parliamo di aiuti che al momento non possono ancora risolvere il problema. Sul budget totale di 200mila euro ce ne mancano 50mila: cerchiamo uno o più sponsor che credano in noi per finire bene la stagione e programmare l’eventuale A3». Poggi lamenta lo scarso impegno delle grandi realtà imprenditoriali del territorio: «Stiamo parlando di cifre colmabili da certe imprese con un battito di ciglia. Evidentemente non c’è interesse nella grande tradizione dell’Olimpia Teodora e questo è molto triste per tutta la città. Mi sembra davvero strano che nessuno voglia associare il proprio nome a un progetto in procinto di andare in serie A».

Non mancano le critiche, soprattutto sui social, dove una parte della tifoseria ha messo in discussione la scelta di allestire una squadra così competitiva in un contesto economico già fragile. Poggi risponde precisando che il costo dell’organico attuale sarebbe addirittura inferiore rispetto a quello della stagione precedente (conclusa al quinto posto). «La rosa è più corta e abbiamo sostituito due giocatrici chiave con atlete più forti, ma senza aumentare le spese. La maggior parte delle giocatrici sono di Ravenna e risparmiare ulteriormente avrebbe portato un beneficio di soli 10/15 mila euro rispetto alle difficoltà attuali».

In questi giorni si è svolto un incontro con il sindaco Barattoni dal quale sarebbe emersa la disponibilità del Comune a far spalmare i pagamenti delle palestre da parte dell’Olimpia Teodora, per alleggerire le difficoltà del momento, e l’intenzione comune di far convergere anche sul volley femminile alcune sponsorizzazioni istituzionali.

Scoppia l’incendio in un camper, un uomo in ospedale. Distrutta anche un’auto dello stesso proprietario – FOTO

Paura nella notte al parcheggio Minardi (quello a ridosso del parco Teodorico di Ravenna, lungo via Chiavica Romea), dove un’auto e un camper sono andati distrutti in un incendio.

Secondo le prime informazioni raccolte, le fiamme sono state provocate da una candela accesa poco dopo le 23 di ieri (giovedì 11 dicembre) all’interno del camper, dove in quel momento si trovavano il proprietario e un conoscente. Quest’ultimo, in particolare, avrebbe cercato di spegnere le fiamme, finendo però all’ospedale con una lieve intossicazione. L’incendio ha poi coinvolto anche un’auto vicina, dello stesso proprietario del camper, un cittadino bosniaco di una cinquantina d’anni, che sta scontando nel mezzo (sua dimora) una pena agli arresti domiciliari.

Sul posto i vigili del fuoco hanno messo in sicurezza la zona, evitando che l’incendio si propagasse. Sono intervenute anche le volanti della polizia.

Le foto della gallery in alto sono di Massimo Argnani.

Cgil attacca Versalis: «Vuole limitare il diritto di sciopero usando la sicurezza come scusa»

Il sindacato Cgil di Ravenna accusa l’azienda Versalis di voler limitare la possibilità dei lavoratori turnisti degli impianti nel petrolchimico ravennate di aderire allo sciopero generale proclamato dallo stesso sindacato per domani, 12 dicembre.

Secondo quanto riferisce il sindacato, nei recenti incontri l’ufficio risorse umane dell’azienda del gruppo Eni avrebbe ribadito che «tutti gli impianti devono marciare» e che la partecipazione allo sciopero sarebbe consentita solo al personale a giornata.

In occasione dei molteplici scioperi, unitari e non, che si sono susseguiti negli anni, l’azienda si è confrontata con le parti sindacali per garantire gli assetti dello sciopero, per fare in modo che il diritto individuale potesse essere esercitato da più lavoratori possibile, garantendo la sicurezza di impianti e persone. «I turnisti hanno sempre potuto aderire agli scioperi, ovviamente nel rispetto delle squadre di sicurezza e della legge».

Fabio Rossi, segretario generale della Filctem-Cgil di Ravenna, la sigla che tutela i lavoratori del comparto chimico, ricorda che «proprio ora tantissimi impianti sono normalmente fermi o a regime minimo, con una linea ancora ferma dopo il recente incendio e i magazzini pieni di prodotti che obbligano la produzione a fermarsi di continuo».

In questo quadro, per il sindacato non reggerebbe la motivazione legata alla sicurezza degli impianti. «È chiaro – sostiene Rossi – che questo atteggiamento è dettato solo da ragioni politiche. È in corso una vertenza dura, dai toni decisamente aspri, che vede contrapposte la Cgil a Eni e Versalis in merito al futuro della chimica nel nostro Paese. Non è accettabile che le conseguenze del confronto finiscano per colpire i diritti dei singoli lavoratori, in particolare e in modo selettivo quelli che appartengono alla nostra organizzazione».

Di recente un incendio ha danneggiato la linea 300 (nella foto in questa pagina): «Se veramente fosse la sicurezza a stare a cuore all’azienda – conclude Rossi –, avrebbe preso più sul serio i nostri dubbi e le nostre preoccupazioni in merito alla inquietante scia di incidenti che si sono susseguiti nell’ultimo anno, meno spettacolari del recente incendio ma altrettanto gravi. E magari ci avrebbe ricevuto, come chiediamo invano da più di due mesi».

Lo Ior dona al reparto di Anatomia Patologica un dispositivo per migliorare le diagnosi tumorali

Il Santa Maria delle Croci si dota di un nuovo macchinario di ultima generazione: si tratta di un microtomo rotativo automatico, del valore di circa 18 mila euro, donato al reparto di Anatomia Patologica dallo Ior – Istituto Oncologico Romagnolo. La consegna è avvenuta ieri (10 dicembre) alla presenza del direttore del reparto Luca Saragoni.

Il macchinario sarà utile per migliorare la qualità di lavoro e di analisi svolta dall’Unità Operativa, sempre più centrale nel trattamento dei tumori: la strada della personalizzazione delle terapie e della somministrazione di trattamenti su misura del singolo paziente può essere intrapresa solo conoscendo “l’impronta digitale” della malattia di cui soffre. Ecco che quindi il ruolo dell’anatomo-patologo diventa fondamentale per fornire sempre maggiori indicazioni su quali siano le strategie che possano offrire le migliori prospettive di risposta e di sopravvivenza, e da “medicina dei morti”, che indagava meramente sulla causa dei decessi delle persone tramite le autopsie, tale disciplina diviene ancor più rilevante grazie ad esami sui campioni di tessuti e cellule prelevati dai pazienti.

La donazione avviene praticamente a due anni di distanza esatti dal precedente intervento dello Ior all’interno del reparto di Anatomia Patologica: a dicembre 2023 è infatti stato consegnato un altro dispositivo di ultima generazione, un microscopio del valore di 15 mila euro utilizzabile sia nel setting assistenziale, grazie alla possibilità di mostrare live, da remoto, i vetrini per discutere le caratteristiche delle lesioni e dare il proprio contributo nella scelta del trattamento più appropriato per ciascun paziente, sia in quello prettamente didattico, a beneficio degli studenti della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna e dei colleghi di altre Unità Operative.

«L’unità di Anatomia Patologica del Santa Maria delle Croci riveste un ruolo centrale nei percorsi diagnostico-terapeutici delle malattie oncologiche – commenta il professore Saragoni -. Le fasi pre-analitiche diagnostiche rappresentano momenti cruciali e propedeutici al conseguimento di diagnosi accurate. Al fine di garantire una gestione clinica appropriata e tempestiva dei pazienti è necessario dotare il laboratorio di Anatomia Patologica delle risorse umane e tecnologiche necessarie e di organizzazioni funzionali al raggiungimento di tale obiettivo. A questo proposito, il potenziamento di una delle fasi pre-analitiche, il taglio delle sezioni di tessuto ottenute da biopsie e/o pezzi operatori, è da considerarsi strategico. L’acquisizione di uno strumento come il microtomo che riceviamo oggi, impiegato in tale fase, consentirà, a fronte di una riorganizzazione delle attività di laboratorio, di incrementare la produttività, migliorando significativamente i tempi di risposta delle diagnosi. All’Istituto Oncologico Romagnolo che ha reso possibile la donazione del suddetto strumento, vanno i miei più sentiti ringraziamenti».

La chiosa della cerimonia di inaugurazione è stata affidata infine a Mario Pretolani, Vicepresidente Ior e Consigliere per il territorio proprio di Ravenna. «Sappiamo come il tempismo, in un percorso di cura di una diagnosi oncologica, rivesta un’importanza fondamentale. Per questo abbiamo accolto con grande entusiasmo la richiesta del professore Saragoni di partecipare a questa iniziativa nell’ottica di una parola chiave che ispira da sempre la nostra attività: integrazione. Come Ior riteniamo fondamentale che tutti i professionisti, non solo gli oncologi, che partecipano al percorso di cura di un paziente facciano rete per dare ai pazienti della Romagna le migliori prospettive: l’auspicio è che con questo strumento l’Anatomia Patologica venga concretamente supportata nel suo ruolo sempre più centrale all’interno delle equipe multidisciplinari». 

Nel 2024 l’Emilia-Romagna è stata la regione italiana con più raccolta differenziata

Nel 2024 l’Emilia-Romagna è stata la prima regione in Italia per raccolta differenziata di rifiuti. Lo dice il Rapporto Rifiuti Urbani 2025 appena redatto dall’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale controllato dal ministero per l’Ambiente.

La percentuale di differenziata in Emilia-Romagna è 78,9. In Veneto 78,2. Seguono Sardegna (76,6), Trentino-Alto Adige (75,8), Lombardia (74,3) e Friuli-Venezia Giulia (72,7). Tra queste regioni, l’Emilia-Romagna è quella che fa registrare la maggiore progressione della percentuale di raccolta, con un incremento pari a 1,7 punti rispetto ai valori del 2023. Superano l’obiettivo del 65 percento anche Marche (71,8), Valle d’Aosta (71,7), Umbria (69,6), Piemonte (68,9), Toscana (68,1), Basilicata (66,3) e Abruzzo (65,7).

Analizzando i dati provinciali, emergono differenze legate alle specificità territoriali e alle scelte organizzative delle amministrazioni locali. Tra le province più virtuose spiccano Reggio Emilia con l’84,4 percento (+1,1), Modena all’84,2 (+5,5) e Forlì-Cesena con l’83,2 (+1,5). Seguono Ravenna all’80,7 (+2,4), Parma al 79,8 (+0,2), Ferrara al 76,9 (-0,2), Bologna al 75,1 (+1,5), Piacenza al 74,2 (+1,2%) e Rimini al 69,2 (+0,4).

Raccolta fondi per pagare alloggi temporanei alle famiglie sfrattate

Alcune associazioni di volontariato di Ravenna, che si occupano di aiuto ai bisognosi e inclusione, promuovono l’iniziativa Dona Domus per richiamare l’attenzione della cittadinanza, delle istituzioni e delle organizzazioni locali sul tema dell’emergenza abitativa. L’iniziativa ha anche lo scopo di aiutare le persone che sono esposte al rischio concreto di vivere per strada, poiché temporaneamente impossibilitate a trovare un posto dove poter dormire, accogliendo e pagando, compatibilmente con le risorse disponibili, sistemazioni provvisorie in hotel e b&b locali in attesa dell’attivazione delle misure di accoglienza. Chi volesse contribuire può inviare donazioni, fiscalmente detraibili, a Arci Ravenna Aps, Iban IT80F0854213103000000228900, causale Erogazione liberale progetto “Dona Domus”. Le associazioni promotrici sono comitato Rompere il silenzio, Arci, Femminile Maschile Plurale, Avvocato di strada. Per informazioni di tipo amministrativo è attivo il numero 0544/219721.

«Il problema della casa può essere ormai considerato come una vera e propria emergenza nazionale – si legge in un comunicato per i giornalie –, recentemente confermata dai dati forniti dall’Anci secondo cui in Italia ci sono 9,6 milioni di abitazioni non occupate a fronte di quasi 4 milioni di famiglie bisognose di un alloggio, con l’esecuzione quotidiana di ben 134 sfratti».

L’acquisto di una casa richiede disponibilità economiche, garanzie e adempimenti che non tutte le persone sono in grado di affrontare. Il mercato degli affitti è contratto e offre poco, per di più a canoni elevati e con oggettive difficoltà di accesso dovute alle condizioni poste dai proprietari e alle insufficienti abitazioni disponibili; l’edilizia residenziale pubblica non riesce a soddisfare le richieste dei numerosi nuclei iscritti nelle graduatorie.

«In tale contesto, per le organizzazioni che si occupano di aiutare le persone bisognose è purtroppo sempre più frequente, anche a Ravenna, la necessità di affrontare gravi situazioni di emergenza abitativa, in particolare nei casi limite di persone che si ritrovano per strada in quanto private, per le più svariate ragioni, della propria casa e impossibilitate a trovare una immediata ricollocazione. Questa condizione di estremo disagio, che inevitabilmente colpisce le fasce economicamente più deboli della popolazione, può protrarsi anche per alcuni giorni a causa della mancanza di posti nei servizi di accoglienza locali (dormitori e case famiglia, le cui liste di attesa sono spesso lunghe) oppure per la difficoltà di attivare immediatamente il sistema di accoglienza comunale (nei fine settimana o, comunque, nel tempo necessario ad espletare le procedure di inserimento)».

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