venerdì
15 Agosto 2025

Da aprile a Malagola un nuovo corso di alta formazione gratuito sul design del suono

Fino al 13 marzo aperte le candidature per 13 studenti. Tra i docenti anche Scanner e Scott Gibbons

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Da aprile a Malagola – la scuola di vocalità e centro di ricerca vocale e sonora di Ravenna, con sede nell’omonimo palazzo di via di Roma – è in programma il corso di formazione permanente gratuito dal titolo “La materia del suono: il sound design nelle performing arts“, diretto da Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi in dialogo con il sound designer Marco Olivieri e il light designer e direttore tecnico Luca Pagliano.

Fino al 13 marzo sono aperte le candidature per 13 studenti. La scuola di vocalità e centro di ricerca vocale e sonora di Ravenna ospiterà per il secondo anno, in qualità di docenti, ingegneri del suono, artisti ed esperti nell’ambito della sonorizzazione dal vivo, tra cui Robin Rimbaud aka Scanner, Nicola Prodi, Hubert Westkemper e Scott Gibbons.

Si tratta del corso di formazione permanente (Operazione Rif. PA 2024-23090/RER approvata con DGR n. 2287 del 09/12/2024 e cofinanziata con risorse del FSE+ 2021-2027 e della Regione Emilia-Romagna) che prenderà avvio per la seconda volta e si svilupperà nel periodo compreso tra aprile e maggio, ospitato tra Malagola e Teatro Rasi.

Malagola – ideato e diretto da Ermanna Montanari, co-fondatrice e direzione artistica delle Albe, e dallo studioso e docente dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Enrico Pitozzi – è nato nell’ottobre del 2021 e raccoglie attività dal respiro internazionale collegate tra loro: la scuola di vocalità, archivi sonori e audiovisivi tra i quali l’Archivio Demetrio Stratos, il “Collegio Superiore di Estetica della Scena” che promuove partnership editoriali, incontri, seminari, performance, concerti.

Il corso (articolato in 150 ore complessive: 100 ore di lezioni in aula, 50 ore di “Project Work”) mira a consolidare o riqualificare figure professionali che gravitano a diverso titolo intorno alle competenze connesse al sound design negli ambiti di produzione artistica, dalle arti performative alle installazioni, dai live set a quelli museali e radiofonici, così da delineare figure di alto profilo tecnico realizzatrici di progetti artistici fondati sulla spazializzazione, modellizzazione e registrazione-documentazione del suono.

Andranno a comporre il corpo docente, insieme ai direttori Montanari e Pitozzi, al sound designer Marco Olivieri e al light designer e direttore tecnico Luca Pagliano, diverse figure di primo piano che hanno elaborato sia strumenti che prospettive metodologiche di lavoro sul suono e la sua diffusione in spazi architettonicamente diversi, senza dimenticare l’incontro con artisti che hanno impiegato questi sistemi nella realizzazione delle loro opere. Il primo modulo del corso è dedicato all’indagine sugli aspetti fisici del suono e della percezione sonora. Tra i docenti: Marco Olivieri, Nicola Prodi. Il secondo modulo si sviluppa in workshop finalizzati alla trasmissione di pratiche e sistemi di sound design. Tra i docenti: Marco Olivieri, Hubert Westkemper, Luigi Agostini, Massimo Carli. Il terzo modulo si sviluppa con figure dell’ambito performativo con affondi sugli aspetti teorico-pratici dei processi di creazione. Tra i docenti: Enrico Pitozzi, Ermanna Montanari, Luca Pagliano e Marco Olivieri. Il quarto modulo si snoda a partire da workshop basati sui principi di composizione sonora. Tra i docenti: Scott Gibbons e Robin Rimbaud aka Scanner.

Sarà Silvia Pagliano ad assumere la direzione organizzativa del progetto, responsabile e sound designer sarà Marco Olivieri insieme a Luca Pagliano, che ne avrà la direzione tecnica, lavorando con la squadra organizzativa e tecnica delle Albe/Ravenna Teatro. Tutor sarà Gabriella Birardi Mazzone.

La Scuola è segnata dal tratto del disegnatore Stefano Ricci, che ha composto il logo e i materiali, insieme al progetto poetico per i social di Malagola di Marco Sciotto, studioso e responsabile degli archivi.

Tra i partner promotori a livello regionale, nazionale e internazionale che aderiscono al progetto: Fondazione Ravenna Manifestazioni-Ravenna Festival, Consorzio Digitalia, ERT- Emilia Romagna Teatro, Fondazione I Teatri, Conservatorio Statale di musica G. Verdi di Ravenna, Santarcangelo dei Teatri – Santarcangelo Festival, Tempo Reale – Centro di ricerca, produzione e didattica musicale, BH Audio, Tempi Tecnici Società Cooperativa, Robin Rimbaud Art Foundation.

Per informazioni: Gabriella Birardi Mazzone info@malagola.eu tel. 348 1382632 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18).

Lingiardi a Ravenna e Lugo per parlare del corpo umano, tra scienza e letteratura

Lo psichiatra protagonista del secondo appuntamento della scuola di narrazioni “Invèl”

Lingiardi

Mercoledì 26 febbraio alle 17.30 si terrà alla sala Muratori della Biblioteca Classense di Ravenna il secondo appuntamento di Invèl, la scuola di narrazioni attiva a Ravenna, Lugo e Faenza con corsi di scrittura, cultura letteraria, traduzione, sceneggiatura e drammaturgia a cura di Matteo Cavezzali. In questa occasione, lo psichiatra Vittorio Lingiardi, in dialogo con Cavezzali, guiderà il pubblico in un viaggio attraverso il corpo umano, esplorandone la complessità con la sensibilità della scienza e la profondità della letteratura, dell’arte e del mito.

Lingiardi sarà poi sempre il 26 febbraio anche a Lugo (alle 21 all’hotel Ala d’Oro nell’ambito del Caffè Letterario) per presentare il suo ultimo libro Corpo, umano, in cui racconta gli organi che lo compongono – uno per uno, dal fegato al cervello, dagli occhi al cuore – con la voce della scienza e del mito, dell’arte e della letteratura. Autobiografico e psicoanalitico, medico e immaginifico, questo libro concepito in tre stanze – “il corpo ricordato”, “il corpo dettagliato”, “il corpo ritrovato” –  accompagna il lettore in un viaggio avventuroso all’interno del corpo, celebrando la sua fisicità, senza separarla dalla sua poetica.

La senatrice Paita al mercato coperto per presentare le strategie di Italia Viva

Si parlerà anche di infrastrutture. Appuntamento al Mercato Coperto

Paita Italia Viva

La senatrice Raffaella Paita, presidente del gruppo Italia Viva al senato e coordinatrice nazionale del partito di Matteo Renzi, sarà a Ravenna lunedì 24 febbraio. L’assemblea pubblica con la parlamentare si terrà sulla terrazza del mercato coperto di Ravenna, a partire dalle ore 18.

I temi trattati saranno molteplici, dalla situazione politica italiana alle elezioni comunali, fino al tema delle infrastrutture, sul quale Paita è esperta da molti anni, avendo ricoperto incarichi a tutti i livelli nazionali e nella sua regione, la Liguria.

Modererà la serata il presidente provinciale di Italia Viva, l’ex assessore Roberto Fagnani.

Al termine del incontro sarà possibile partecipare a una cena di autofinanziamento di Italia Viva, con la senatrice Paita, al mercato coperto, al prezzo di 35 euro (prenotazioni al 335-8345670, anche Whatsapp).

Una “Trilogia dell’estasi” all’Alighieri con la compagnia Zappalà Danza

Sabato 22 e domenica 23 febbraio prosegue a teatro la stagione di Ravenna che si concluderà poi in marzo all’Almagià

Zappala Trilogia Estasi

L’après-midi d’un faune, il Boléro e Le Sacre du printemps: tre classici che hanno segnato il percorso coreografico e musicale del Novecento; tre composizioni “sacre” per il coreografo Roberto Zappalà, che le affronta nella sua Trilogia dell’estasi in scena al Teatro Alighieri di Ravenna per la Stagione Danza 2025.

Sabato 22 febbraio alle 20.30 e domenica 23 alle 15.30, la Compagnia Zappalà Danza trasfigura i capolavori di Debussy, Ravel e Stravinskij in un unico set scenico, passando per l’esclusione, il corteggiamento e l’erotismo del Faune, l’inclusione, il vizio e la lussuria del Boléro e infine la persecuzione e il sacrificio nel Sacre. Lungo la drammaturgia di Nello Calabrò e con Fernando Roldán Ferrer assistente alle coreografie, Zappalà  – che cura anche regia, scene e luci e i costumi in collaborazione con Veronica Cornacchini – affronta la sfida di trovare un nuovo immaginario che non neghi il passato né lo modernizzi a tutti i costi; l’orizzonte è, piuttosto, la possibilità di personalizzare un mondo che già possiede un immenso potere evocativo.

Le tre creazioni proposte da questa Trilogia, ora in tournée dopo il debutto al Maggio Musicale Fiorentino, hanno per denominatore comune non solo il linguaggio di Zappalà ma anche il dispositivo scenico che di volta in volta limita, amplifica e modifica la performance. Per esempio, nel primo tassello del trittico, L’après midi d’un faune di Debussy è danzato in uno spazio ristretto e confinante e la scena si apre con un fauno che si specchia in una sezione di luce. Nel Bolèro è invece esplicito il riferimento-omaggio a Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick, con un crescendo di movimenti rotatori supportato dall’ossessività della melodia di Ravel e dal sapore fortemente esoterico. Il Sacre non può che essere una dionisiaca esplosione di movimenti e convulsioni. Tra bizzarre maschere, coloratissimi costumi e inserti techno, protagoniste rimangono le relazioni umane, di volta in volta negate o esaltate in una riflessione coreografica sulle derive della società contemporanea.

Da oltre trent’anni Roberto Zappalà racconta, come nessun altro, un Sud vivo e vibrante insieme alla sua Compagnia, che ha fondato nel 1990 a Catania. Diverse le collaborazioni con altre compagnie, tra queste Balletto di Toscana, la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, Norrdans, ArtEZ Arnhem, la Fondazione Theaterwerkplaats Generale Oost, Göteborg Ballet/Opera di Göteborg. Nel 2011 ha realizzato le coreografie della cerimonia di apertura dei Mondiali di scherma. Nel 2016 ha curato il progetto Parata Urbana per Torinodanza e il Défilée della Biennale di Lione. Il suo stile coreografico, dopo anni di ricerca condivisa con i suoi danzatori, è divenuto un linguaggio con una sua ben definita e singolare identità denominato MoDem, Movimento Democratico. Tra i diversi premi assegnati, nel 2013 riceve il Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro e nel 2022 il Premio Hystrio “corpo a corpo”.

Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza è Centro di Rilevante Interesse nazionale per la Danza. Il riconoscimento a CRID arriva nel 2022 a coronamento della lunga storia della compagnia e del suo fondatore. Le attività includono la creazione di Scenario Pubblico, primo esempio in Italia di centro coreografico europeo che ha cambiato la percezione della danza nella città di Catania. La compagnia si distingue per la disponibilità di un repertorio ampio e articolato, frutto del lavoro sinergico del coreografo, del suo drammaturgo di riferimento Nello Calabrò e dei danzatori che negli anni hanno permesso la realizzazione di oltre ottanta produzioni ospitate da teatri e festival di rilievo internazionale.

Lo spettacolo conclude il percorso danza al Teatro Alighieri, ma la Stagione continua alle Artificerie Almagià il 13 marzo e il 15 aprile con gli appuntamenti fuori abbonamento di Impromptus: arie, danze e improvvisazioni, un progetto di improvvisazioni in musica e danza in anteprima a Ravenna e concepito in collaborazione con il Centro Coreografico Nazionale/Aterballetto.

Info e prevendite: Biglietteria Teatro Alighieri – tel. 0544 249244 – www.teatroalighieri.org

Barattoni si presenta in darsena: «Di progetti ce ne sono tanti, conteranno i fatti»

Parte all’ex officina della Compagnia Portuale di Ravenna la campagna elettorale del candidato sindaco del centrosinistra

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Domani, sabato 22 febbraio, alle ore 11 nell’ex officina della Compagnia Portuale, in via Antico Squero 6, a Ravenna, comincia ufficialmente la campagna elettorale del candidato sindaco di centrosinistra Alessandro Barattoni.

«Nell’agosto scorso la mia comunità politica mi ha chiesto di essere il candidato di centrosinistra alla guida di Ravenna – è la sua dichiarazione in vista dell’incontro pubblico di sabato mattina -. Ho deciso di accettare per mettere la mia esperienza lavorativa e politica a servizio della città. Oggi, dopo mesi di ascolto e di confronti, sono pronto a presentare una campagna elettorale fatta di partecipazione e di prossimità, e a raccontare le mie idee concrete per un Comune aperto e a misura di tutte e tutti. Ci vorranno tempo, dedizione, pazienza e fermezza; e conteranno i fatti, perché in termini di progetto ne abbiamo già tanti, avviati e definiti dal Pnrr. Non tutti abbiamo avuto lo stesso passato, ma avremo lo stesso futuro e mi piacerebbe che lo costruissimo insieme. Vi aspetto per parlare di noi, di Ravenna».

La cantautrice Emma Nolde in concerto al Bronson

Nell’ambito del club tour di presentazione del suo ultimo disco

EmmaNolde Fotodi Lorenzo Stefanini Live1

Emma Nolde, definita dalla critica una delle voci più intense e originali del nuovo panorama musicale italiano, farà tappa a Ravenna con il suo NUOVOSPAZIOTEMPO club tour. L’appuntamento è per questa sera, venerdì 21 febbraio, al Bronson di Madonna dell’Albero in collaborazione con Retropop Live, dove l’artista porterà sul palco l’energia e la poesia del suo ultimo album.

Pubblicato l’8 novembre per Carosello Records, NUOVOSPAZIOTEMPO è il terzo disco della cantautrice, produttrice e polistrumentista toscana classe 2000 e il primo con la storica etichetta. L’album, disponibile sia in digitale che in vinile trasparente, si distingue per la sua profondità lirica e le collaborazioni inedite con Niccolò Fabi, Nayt e Mecna, artisti che, pur provenendo da mondi musicali diversi, condividono con Emma la cura delle parole e dei messaggi.

Dopo un tour estivo di oltre 30 date, che l’ha vista anche al Circo Massimo di Roma in apertura al concerto di Fabi Silvestri Gazzè e sul palco dell’Uno Maggio di Taranto, è partito il tour nei club italiani prodotto da Locusta che ha già toccato diverse città con numerosi sold-out già registrati (fra i quali Milano e Bologna). Emma Nolde è inoltre tra i primi nomi annunciati per il MI AMI 2025, dove si esibirà il 24 maggio.

Apertura porte ore 21. Info: 333.2097141

Con la Porsche contro un’utilitaria: violento tamponamento sulla Romea Dir

Una persona in ospedale. Gravi ripercussioni sul traffico

Alla guida di una Porsche ha tamponato violentemente una Ford Fiesta ferma al semaforo, sbalzandola a diversi metri di distanza. Fortunatamente, il ragazzo alla guida della Ford è finito all’ospedale con ferite giudicate “solo” di media gravità. Illeso, invece, l’autista della Porsche.

L’incidente è avvenuto attorno alle 20 di giovedì 20 febbraio lungo la Romea Dir, all’altezza dell’incrocio con via Canalazzo. Disagi per il traffico: la strada è rimasta chiusa per i rilievi e si sono formate lunghe code di mezzi pesanti.

Fotoservizio di Massimo Argnani.

La Regione: «Nei prossimi anni 250 milioni per migliorare la linea Faenza-Firenze»

L’annuncio dopo la prima riunione della cabina di regia tra Emilia-Romagna e Toscana per pianificare gli interventi sulle tre linee appenniniche. Nel 2024 la Faentina ha trasportato un milione di passeggeri ma un giorno su quattro il servizio è stato sospeso

Cabinadiregia Firenze 02Quasi 250 milioni di euro di fondi pubblici, per la maggior parte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) finanziato dall’Ue, verranno stanziati nei prossimi anni per migliorare il servizio ferroviario sulla linea Faentina che collega Faenza e Firenze scavalcando gli Appennini. L’annuncio è arrivato oggi, 20 febbraio, al termine della prima riunione della cabina di regia congiunta tra le Regioni Emilia-Romagna e Toscana dedicata alle linee ferroviarie appenniniche (la Bologna-Prato, la Pontremolese e la Faentina) con l’obiettivo di costruire insieme una programmazione dei principali itinerari di valico. Circa 560 milioni di euro andranno alla linea Prato-Bologna.

La linea Faentina ha una media di 46 corse giornaliere e nel 2024 ha superato il milione di passeggeri. Ma la funzionalità è a singhiozzo da maggio 2023 per i danni da maltempo: nel 2024 la circolazione dei treni in quella tratta è stata sospesa per 84 giorni nei quali sono state effettuate 980 corse sostitutive con bus.

La cabina di regia si è incontrata a Firenze, erano presenti il presidente della Toscana, Eugenio Giani, e i due assessori alla Mobilità e Infrastrutture, Irene Priolo (per l’Emilia-Romagna) e Stefano Baccelli (Toscana), che avevano già avuto un incontro preliminare poche settimane fa a Bologna dove si terrà il prossimo incontro. L’obiettivo è condividere proposte pratiche per migliorare la vita di chi prende il treno per studio, lavoro, ma anche turismo, a cavallo dell’Appennino, operando in costante contatto con i territori nell’ottica di trovare soluzioni costruttive e condivise.

La nota scritta diffusa dalla Regione Emilia-Romagna al termine del vertice non specifica i tempi i e dettagli degli interventi, ma parla di «fondi che consentiranno di migliorare il servizio e la sicurezza ferroviaria, ma nel breve periodo comporteranno inevitabili interruzioni e disagi, soprattutto durante il periodo estivo, a causa dei numerosi cantieri in programma». Sulla Faentina è prevista l’installazione del sistema Ertms, un’innovazione anch’essa finanziata con le risorse del Pnrr, e che consentirà di aumentare la sicurezza e di velocizzare le operazioni di entrata e uscita dalle stazioni.

Tra i problemi più urgenti da risolvere, quello relativo a una comunicazione che sia sempre più puntuale verso gli utenti. A questo proposito si sta valutando l’uso di una app dedicata, che consentirà di verificare in tempo reale eventuali soppressioni, i servizi sostitutivi disponibili e lo stato aggiornato dei treni.

Un bando della Regione per sistemi di protezione dei frutteti da gelate e grandinate

Entro il 5 giugno si possono presentare le domande per accedere al fondo di 1,4 milioni di euro: contributi a fondo perduto per coprire fino al 70 percento del costo degli impianti fino a 150mila euro

Dc72ae11 241a 49d9 8ef7 B1bd9b82471dUn nuovo bando della Regione Emilia-Romagna mette a disposizione 1,4 milioni di euro a favore delle imprese agricole per sistemi di prevenzione per proteggere le produzioni di frutta dagli eventi atmosferici estremi. Sono previsti contributi a fondo perduto per coprire fino al 70 percento del costo degli impianti a partire da 5mila euro fino a 150mila. Le domande vanno inviate entro il 5 giugno 2025.

Il bando dà attuazione all’intervento SRD06 – Azione 1 ‘Investimenti per la prevenzione da danni derivanti da calamità naturali, eventi avversi e di tipo biotico – Prevenzione danni al potenziale produttivo frutticolo da gelate tardive’, e fa parte del pacchetto del progetto “Frutteti resilienti”, che nel suo complesso vale 70 milioni di euro.

Si tratta di dispositivi che permettono azioni di difesa attiva in campo e consentono alle aziende ortofrutticole di proteggere il proprio potenziale produttivo da eventi calamitosi avversi, come le gelate tardive e le grandinate estive, resi sempre più frequenti dal cambiamento climatico.

L’avviso consentirà di accedere a un contributo a fondo perduto pari al 70% del costo dell’intervento per l’acquisto di ventilatori o bruciatori con funzione antibrina o per l’aggiunta agli impianti irrigui esistenti di una linea di distribuzione sopra chioma o sotto chioma specifiche per l’uso antibrina.

I piani di investimento dovranno avere un importo minimo di 5mila euro, fino a un massimo di 150mila. La tempistica di realizzazione prevista per i singoli piani di investimento dovrà essere al massimo di 12 mesi, decorrenti dalla data dell’atto di concessione del sostegno. Ogni impresa sul presente avviso potrà presentare una sola domanda.

Il ministero degli Esteri sceglie Faenza per la candidatura a Città creativa Unesco

La città di 58mila abitanti in provincia di Ravenna sarà in corsa nella categoria Artigianato e Arti popolari. Dal 2004 il titolo ha premiato 350 città nel mondo, di cui 14 italiane

Arte CeramicaLa città di Faenza è stata designata dal ministero degli Esteri per la candidatura a Città creativa Unesco, insieme a La Spezia. La commissione Unesco ha accolto con favore la proposta.

Il progetto dell’Unesco – cioè l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura – è nato nel 2004 per per promuovere la cooperazione tra le città che hanno identificato la creatività come elemento strategico per lo sviluppo urbano sostenibile. Sono otto le aree corrispondenti ad altrettanti settori culturali: Architettura, Artigianato e Arte Popolare, Cinema,  Design, Gastronomia, Letteratura, Media Arts, Musica. La lista comprende 350 città, di cui 14 italiane: 2006 Bologna (musica), 2013 Fabriano (artigianato e arte popolare), 2014 Torino (design), 2015 Roma (cinema), 2015 Parma (gastronomia), 2017 Milano (letteratura), 2017 Pesaro (musica), 2017 Carrara (artigianato e arte popolare), 2017 Alba (gastronomia), 2019 Biella (artigianato e arte popolare), 2019 Bergamo (gastronomia), 2021 Como (artigianato e arte popolare), 2021 Modena (media arts), 2023 Bolzano (musica).  Faenza concorrerà per il riconoscimento nel settore dell’Artigianato e delle Arti Popolari, un ambito nel quale vanta una tradizione secolare, in particolare nella ceramica.

«Essere stati scelti dal ministero è un risultato di straordinaria importanza per la nostra comunità – dichiara il sindaco di Faenza, Massimo Isola –. Questo passaggio, un risultato al quale teniamo moltissimo e lavoriamo da anni, consapevoli delle straordinarie potenzialità, riconosce il valore della nostra identità culturale e artigianale, attestandone l’eccellenza a livello mondiale. La nostra città è da sempre un punto di riferimento per la ceramica artistica e per la creatività legata al saper fare, e questo percorso rafforza ulteriormente il nostro ruolo sulla scena internazionale. Questo traguardo è il frutto di un lavoro condiviso tra istituzioni a tutti i livelli, artigiani, botteghe ceramiche, associazioni e cittadini, che hanno a cuore Faenza e la Romagna tutta, e che, con passione e dedizione, portano avanti una tradizione in continua evoluzione».

Isola ha sottolineato che Faenza (58mila abitanti) è un punto di riferimento nell’Aicc, l’Associazione Italiana Città della Ceramica. A gennaio l’Aicc ha nominato la ravennate Nadia Carboni come direttrice al posto di Giuseppe Olmeti, per 15 anni alla guida dell’associazione. Carboni attualmente dirige l’Area Sviluppo Economico e Smart City all’Unione della Romagna Faentina, dove guida iniziative legate allo sviluppo economico, alla mobilità sostenibile, al marketing territoriale, all’innovazione urbana e alla comunicazione istituzionale. È stata Project Manager della candidatura di Ravenna a Capitale Europea della Cultura 2019 e ha collaborato come consulente strategica per la candidatura di Limerick (Irlanda) a Capitale Europea della Cultura 2020.

«Ora si apre una fase altrettanto importante – conclude Isola –, durante la quale continueremo a lavorare per raggiungere il risultato sperato, valorizzando al massimo le opportunità che ci sono state concesse. Andremo a Parigi, dove ha sede l’Unesco, per presentare la nostra candidatura con umiltà e determinazione, onorati della fiducia che le istituzioni ci hanno accordato e fieri di poter rappresentare l’Italia dell’artigianato artistico».

Il presidente della Regione, Michele de Pascale, l’assessora alla Cultura, Gessica Allegni, e la sottosegretaria alla Presidenza, la faentina Manuela Rontini, sono soddisfatti per la candidatura «tanto più significativa, se pensiamo che proprio questa città è stata tra le più colpite dall’alluvione del 2023. Ed è bello che proprio dalla cultura possa arrivare ora un’occasione di ripartenza per quel territorio e la sua comunità».

L’opposizione chiede cancellata, esercito e zona rossa. Fusignani: «Non è il Bronx»

Il centrodestra all’attacco della giunta comunale dove la delega Sicurezza è in mano all’ex vicesindaco del Pri che si difende parlando di modello Ravenna: «Lo Stato dovrebbe copiare le politiche di sicurezza del Comune»

Speyer011Le recenti vicende di cronaca nera avvenute al quartiere Farini di Ravenna (due arresti avvenuti nei giorni scorsi, per un’aggressione con coltello e una rapina con calci e pugni) hanno acceso la polemica politica, con la complicità dell’imminente tornata elettorale. I partiti di centrodestra hanno attaccato l’amministrazione e in particolare l’assessore (ex vicesindaco) Eugenio Fusignani (Pri), titolare in giunta delle deleghe Sicurezza e Polizia locale.

«Da un lato va rilevato un aumento della presenza di forze dell’ordine – riconosce Nicola Grandi, consigliere comunale di Viva Ravenna e scelto da Fratelli d’Italia come candidato sindaco –, ma dall’altro occorre prendere atto del fallimento di qualsiasi iniziativa, posto che i controlli danno continui segnali di degrado in ulteriore inesorabile aumento. A gennaio 127 persone identificate e 61 fra multe o denunce. Lo studentato, per cui serviranno ancora due anni, non sarà la soluzione: il rischio è che aumentino sì le presenze di persone tranquille come gli studenti, ma che al contempo tale presenza incrementi i fenomeni di spaccio, e che gli studenti stessi non trovino un ambiente favorevole allo sviluppo della civile e tranquilla convivenza». Grandi ha tre proposte: «Un nuovo presidio fisso di polizia sul posto; una recinzione, non entusiasmante in termini estetici e logistici ma che ha dimostrato la sua indiscutibile efficacia nell’area dei giardini pubblici; istituire la zona rossa ammessa dalla direttiva del ministero dell’Interno dello scorso mese di dicembre».

La Democrazia cristiana parla tramite Giovanni Morgese, ex carabiniere, e Mauro Bertolino: «Ogni volta che si verifica un episodio di violenza, l’amministrazione sembra volerlo ridurre a un incidente casuale, anziché affrontarlo come parte di un crescente e grave problema. È arrivato il momento di un cambiamento radicale: risorse, piani di sicurezza efficaci e soluzioni vere».

12Per Elena Marin, esponente della Lega, a Ravenna è stato fatto poco o nulla in tema di sicurezza urbana per quanto riguarda le competenze limitate all’amministrazione comunale: «La giunta continua a minimizzare sostenendo che si tratta di “insicurezza percepita” quindi non reale e che non è di loro competenza. Sbagliato».

Il vicesindaco è nel mirino anche di Mirko De Carli del Popolo della Famiglia: «Fusignani sta cercando di inquinare le acque per nascondere gli evidenti fallimenti in materia sicurezza della giunta De Pascale». Ma il Pdf attacca anche la magistratura: «Per pura ideologia nega i rimpatri di immigrati irregolari o rimette in libertà delinquenti dopo pochi giorni». L’esponente del partito di Adinolfi non fornisce dettagli su casi specifici.

«L’escalation degli episodi criminali che si stanno verificando tra zona stazione e giardino Speyer a Ravenna si può fermare solo con l’intervento dell’esercito». Ne è convinta la consigliera comunale Veronica Verlicchi, esponente della lista civica di centrodestra La Pigna. Verlicchi accusa la giunta comunale, ora guidata dal vicesindaco Fabio Sbaraglia, di negazionismo: «Da anni i residenti dell’area chiedono all’amministrazione comunale di intervenire, ma questa ha messo in campo solo inutili palliativi. Ed è incredibile che si registri una tale preoccupante situazione proprio ove ha sede il comando della polizia locale. La situazione è sfuggita totalmente di mano e l’unico modo per ripristinare un adeguato livello di sicurezza è quello di utilizzare l’esercito attraverso l’operazione “strade sicure”».

Non solo militari in strada. Verlicchi chiede altre misure: «L’amministrazione comunale deve strutturare una serie di interventi finalizzati a garantire la sicurezza della zona a lungo termine. L’installazione di telecamere di videosorveglianza di ultima generazione, promesse e ripromesse dalla giunta Pd e ancora in divenire, l’attuazione delle misure di allontanamento in collaborazione con la questura, la delimitazione dell’area dei giardini Speyer attraverso un apposita cancellata, la chiusura di quelle attività che rappresentano un rischio per la sicurezza del luogo, l’applicazione di misure che favoriscano l’apertura di nuove attività commerciali. Chiedo al prefetto di Ravenna di convocare il comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica in seno al quale decidere per l’attivazione della “zona rossa” e per la richiesta al Governo nazionale per l’invio dell’esercito».

Speyer006Eugenio Fusignani, assessore, afferma che le criticità di Ravenna non dipendono dalle istituzioni locali ma dalle carenze strutturali dello Stato: «Lo dimostrano le direttive del ministro Piantedosi, dall’attenzionamento delle stazioni all’istituzione delle zone rosse fino all’ultimo appello a prefetti e questori per aumentare i rimpatri dei migranti irregolari. Purtroppo, nella quale totalità dei casi, le questure non possono far altro che consegnare fogli di via che non hanno alcuna efficacia, perché mancano organici adeguati, dotazioni efficienti e risorse per eseguire materialmente i rimpatri. Il caso Almasry dimostra che, quando lo Stato vuole, i mezzi si trovano, perché se non si mettono risorse adeguate, i grandi proclami restano solo lettera morta».

L’ex vicesindaco ringrazia il questore, il prefetto e tutte le forze dello Stato: «Anche a Ravenna riescono davvero a fare le nozze con i fichi secchi, lavorando con risorse limitate. Se lo Stato copiasse il modello delle politiche di sicurezza del Comune di Ravenna, potenziando gli organici delle forze di polizia a competenza generale, dotandole di strumenti più efficaci e infrastrutturando il territorio con telecamere e quant’altro utile a rendere maggiormente efficiente la loro preziosa e non surrogabile azione, la sicurezza e l’ordine pubblico sarebbero un’altra cosa in tutto il Paese. Non si può dipingere Ravenna come un Bronx apocalittico».

I “Lòm a Mêrz” tornano a illuminare le campagne ravennati

L’edizione del 2025 sarà dedicata ai “figli dei contadini” del primo ‘900, nel ricordo della loro vita, delle tradizioni e della cultura rurale locale

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Tornano nelle campagne ravennati i “Lòm a Mêrz” (lumi di marzo), le tradizionali “focarine” legate ai riti agricoli propiziatori. L’accensione dei falò intendeva celebrare l’arrivo della primavera e invocare un’annata favorevole per il raccolto nei campi, ricacciando il freddo e il rigore dell’inverno. Il suo significato era quello d’incoraggiare e salutare l’arrivo della bella stagione, bruciando i rami secchi e i resti delle potature.

Per questa occasione, negli ultimi tre giorni di febbraio e nei primi tre di marzo, ci si radunava nelle aie, si intonavano canti e si danzava intorno ai fuochi (al fugarèn), mangiando, bevendo e soprattutto divertendosi. Dal 2000 l’associazione “Il Lavoro dei Contadini” si impegna a mantenere viva la tradizione, valorizzandola e cercando di renderla una storta di “invito” per mettersi in viaggio in queste terre di Romagna, nelle quali si trova ancora un amore per il cibo tipico, sano, dove si possono ritrovare e condividere le tradizioni, le usanze e la cultura contadina.

Il programma prevede oltre quaranta eventi in regione, che si svolgeranno durante le giornate dedicate ai Fuochi nelle aie di aziende agricole e agrituristiche e in altri luoghi della cultura rurale. Il calendario completo dei falò in provincia è consultabile sul sito dell’associazione.

Il tema scelto per questa edizione, “A scuola attraverso i campi, elogio ai figli dei contadini” ha come obiettivo quello di dare una visione su come e quale fosse la vita del bambino contadino, vissuto tra la fine dell’ Ottocento e l’inizio del Novecento e il suo rapporto con scuola, attraverso un’analisi dell’ordinamento scolastico di quell’epoca, la visione degli archivi scolastici e i racconti dei protagonisti. Le prime scuole rurali nascono presso le parrocchie oppure promosse da alcune associazioni benefiche; ed è solo nel 1923 che lo Stato italiano istituisce le prime scuole rurali, che nel giro di poco tempo saranno quasi 10.000.

«I figli dei contadini avevano certamente difficoltà di apprendimento scolastico per vari motivazioni: scarsa stimolazione da parte del contesto familiare, costretti a percorrere a piedi lunghe distanze prima di raggiungere la sede scolastica, dove arrivavano già stanchi, dove l’andamento climatico condizionava pesantemente la frequenza – spiegano gli organizzatori – Molto si è scritto sulle difficoltà che gli insegnanti che dovevano superare e spesso la didattica si scontrava con la difficoltà di apprendimento dei bambini, quasi sempre erroneamente imputata a una loro limitata intelligenza. In realtà, il bambino di età compresa tra i 6 e i 10 anni, spesso aveva già vissuto diverse esperienze dirette che lo rendevano più ‘maturo’ e consapevole rispetto ai suoi coetanei di ambito urbano».

Il tema a cui si ispira l’edizione 2025 delle “focarine”, sarà centrale in ogni appuntamento e verrà approfondito anche attraverso un convegno e una mostra dedicati: l’incontro sarà mercoledì 26 febbraio, alle 18 in Sala Bigari a Faenza e, a seguire, verrà inaugurata la mostra alla Galleria d’ Arte Molinella (ore 19).

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