venerdì
15 Agosto 2025

Tari rinviata al 30 aprile 2025 per i ravennati che non hanno ricevuto l’avviso

Lo ha deciso oggi una delibera di giunta, in seguito alle numerose segnalazioni di lettere non recapitate

Tari
Alcuni degli scatoloni ritrovati in un condominio di Ravenna con gli avvisi Tari non recapitati

Slitta al 30 aprile 2025 la scadenza per il pagamento della Tari a Ravenna, per i cittadini che non hanno ancora ricevuto il bollettino. Lo ha deciso una delibera di giunta approvata oggi, venerdì 22 novembre. La decisione è stata presa in seguito a numerose segnalazioni sul mancato recapito degli avvisi di pagamento.

«Il solo rinvio dei termini di pagamento dal 31 ottobre al 30 novembre non è stato sufficiente a determinare la soluzione delle criticità relative alla distribuzione degli avvisi di pagamento», afferma il Comune. «Come noto, il 10 ottobre la società incaricata dal Comune della gestione del tributo aveva comunicato all’amministrazione l’impossibilità di recapitare in tempo utile gli avvisi di pagamento, dichiarando di avere riscontrato gravi problemi di natura tecnica nell’attività di postalizzazione. Da qui il primo rinvio dei termini di pagamento. Poiché parte degli avvisi non risultano ancora oggi essere stati recapitati, si è deciso di rielaborare gli avvisi non ancora recapitati e procedere a una nuova postalizzazione, senza oneri né per i contribuenti né per il Comune, trattandosi di oneri a carico della società incaricata di occuparsi della gestione del tributo».

Considerando i tempi tecnici necessari a individuare i cittadini che ancora devono ricevere gli avvisi e a preparare la nuova documentazione, il Comune stima che le nuove comunicazioni arriveranno nelle case a partire dal mese di marzo, con l’indicazione della scadenza di pagamento al 30 aprile in una rata unica. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere all’ufficio Tari in via Marco Antonio Colonna 7 (aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30, il martedì e il giovedì anche dalle 14.45 alle 16.30), oppure chiamando lo 0544/485819 o scrivendo una mail a tari@ravennaentrate.it

Nei giorni scorsi il consigliere comunale Alvaro Ancisi (Ravenna in comune) ha segnalato il ritrovamento, nello scantinato di un condominio in via Fiume, di una dozzina di scatoloni contenenti ognuno centinaia di avvisi per il pagamento della Tari 2024.

80enne a processo per violenza sessuale aggravata: molestata una minore disabile

L’uomo, di Castel Bolognese, aveva adescato la ragazzina con la scusa delle caramelle

Violenzadonne

Aveva adescato una minorenne con la scusa delle caramelle, per poi palpeggiarla nelle parti intime. Per fortuna è stato notato dalla madre e da alcuni passanti, intervenuti prontamente. Il fatto è avvenuto a Castel Bolognese: a finire nei guai un ultraottantenne già noto in città per alcuni analoghi episodi precedenti. Tutti i dettagli della vicenda sono riferiti dal Corriere di Romagna di oggi. L’uomo è finito a processo per violenza sessuale aggravata dallo stato di disabilità psichica della persona offesa: la ragazzina adescata, infatti, ha un disagio mentale certificato.

Secondo le testimonianze depositate in aula e raccolte dal Corriere, l’anziano aveva invitato la ragazzina ad andare al parco per comprare le caramelle, per poi appoggiarla contro la vetrina di un’attività. Prima dell’intervento dei passanti, l’uomo sarebbe riuscito a palpeggiare la minore nelle parti intime e a tentare di baciarla in bocca. La madre stava aspettando la figlia alla fermata dell’autobus e si è accorta solo in un secondo momento dell’accaduto.

Perseguita la fidanzata dell’ex amante: rinviata a giudizio 48enne di Punta Marina

La donna avrebbe stalkerizzato la rivale per molte settimane

Stalking

È stata rinviata a giudizio una 48enne di Punta Marina, accusata di stalking nei confronti della fidanzata del suo ex amante. Ne dà notizia il Corriere di Romagna in edicola oggi. Secondo quanto ricostruito dal quotidiano locale, la vicenda risale alla fine del 2022: dopo che l’uomo aveva deciso di interrompere la relazione extraconiugale, la 48enne avrebbe iniziato ad appostarsi sotto casa della sua fidanzata, pedinandola e fotografandola.

Per innescare la gelosia della fidanzata, una donna di 54 anni, la 48enne avrebbe anche fatto trovare nel parabrezza della sua vettura alcune foto che la ritraevano insieme all’uomo. Il Corriere riferisce che l’intricato triangolo di gelosie e tormenti, portato avanti anche attraverso dei falsi profili social, si è concluso con svariate denunce per stalking presentate ai carabinieri di Marina di Ravenna, che hanno portato all’apertura di un fascicolo per atti persecutori. Ieri la 48enne è stata rinviata a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare Corrado Schiaretti.

“So cosa hai fatto”: il cinema horror spiegato dal critico Pier Maria Bocchi

Una due giorni al cinema Mariani con lo studioso: «È un genere che intercetta da sempre il proprio tempo e resta contemporaneo. La svolta con i morti viventi di Romero»

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Gli appassionati di cinema che conoscono FilmTv e Cineforum, davanti alla sigla PMB, sanno di trovarsi di fronte a letture pungenti, sorprendenti, mai banali. Dietro quelle tre lettere c’è Pier Maria Bocchi, critico e studioso che ha dedicato saggi a Woody Allen e Michael Mann. Per anni Bocchi è stato collaboratore del dizionario dei film Il Mereghetti e oggi ha scritto – forse – la sua opera più completa. Certamente quella più personale. So cosa hai fatto. Scenari e pratiche dell’horror moderno (Ed. Lindau) è una storia del cinema horror degli ultimi 50 anni.

I titoli che danno il nome a ciascun capitolo sono film “minori” o poco conosciuti (chi ha visto Effects del 1979?) e il testo unisce l’analisi del genere a una dimensione privata, autobiografica, alternando l’approfondimento critico e racconti in prima persona. Un libro di cinema che aspira ad essere anche un romanzo, osa, rischia e alla fine vince la scommessa. Ed è diventato in pochi mesi un piccolo caso editoriale: già due ristampe esaurite, liste di appassionati su letterbox dedicate ai film citati nell’indice (oltre 600, aperti e chiusi da Lucio Fulci).

Ne parliamo con il suo autore, che sabato 23 novembre alle 17.30 sarà ospite al cinema Mariani di Ravenna per parlare del libro e di horror, nonché per introdurre la visione di un classico del genere. Si tratta di Nightmare. Dal profondo della notte di Wes Craven, riproposto in 4K per il 40esimo anniversario. Inoltre domenica mattina Bucchi presenterà The Substance, l’horror del momento con Demi Moore (formula colazione + cinema alle ore 10). Per maggiori informazioni: www.cinemaincentro.com

 Pier Maria Bocchi
Pier Maria Bocchi

C’è un motivo se l’horror, oggi, è più vivo che mai?
«È un genere che intercetta da sempre il proprio tempo, lo capisce, lo assorbe e lo sfrutta per costruirsi un abito su misura. Esistono tanti horror quante sono le epoche, le culture, le società. Si trasforma, muore e rinasce dalle sue ceneri, è in grado di captare il senso del proprio tempo. Per questo l’horror è sempre contemporaneo».

Qual è un momento cruciale per il genere?
«Il 1968, quando esce la Notte dei morti viventi di Romero. Tutti, critici e spettatori, capiscono che l’horror è una cosa seria perché può parlare della realtà. Prima c’erano dame, castelli, cantine, passaggi segreti, oppure era psicologico (pensiamo a Psyco di Hitchcock). Da questo momento l’horror diventa politico: il male è endemico, nasce, si sviluppa e si diffonde nell’humus del paese (gli Stati Uniti) e non se ne va. Appartiene alla campagna, alla provincia sonnacchiosa: in Halloween il male, Michael Myers, si diffonde lontano dalla città. Con gli anni ’80 cambia tutto, perché cambia l’agenda politica del presidente Reagan. E alcuni film hanno l’intuizione, che oggi appare scontata ma allora non lo era affatto, di portare quel male da una dimensione lontana fin dentro le arterie cittadine. Improvvisamente il male si nasconde nelle metropoli, tra i grattacieli e la folla, dove fino a poco tempo prima ci si sentiva al sicuro. Non c’è più salvezza. Nel libro dedico un capitolo a Gli occhi dello sconosciuto, ma un altro titolo emblematico di questo passaggio è Un lupo mannaro americano a Londra di John Landis».

Che cosa c’è di mostruoso nell’horror di oggi?
«La città è diventata l’uomo stesso, senza strade, senza quartieri. Per questo possiamo parlare di horror antropologico. Lo spiega bene in pochi minuti il regista canadese Santiago Menghini nel cortometraggio del 2020 Regret (che vedremo al Mariani), muovendosi tra grattacieli minacciosi, stanze di hotel e demoni interiori. Riuscendo nel non banale compito di filmare il buio. Regret sa cogliere l’essenza del male che si annida nell’anonimato metropolitano ma recupera, allo stesso tempo, uno dei macro temi a cui l’horror si ispira: la frattura interiore dell’io. Non esiste il mostro altro da sé, ma il mostro nasce dentro di noi. Anche la pandemia ha influenzato il genere, ne parlo nel capitolo dedicato a Sick (2022)».

So Cosa Hai FattoSi può dire che l’horror abbia plasmato l’intera storia del cinema perché, probabilmente, non esistono altre figure iconiche come l’uomo invisibile, il vampiro e la creatura di Frankenstein.
«Ho scelto come copertina del libro un frame del film L’uomo invisibile (2020). Il fantasma è la figura più importante oggi, quella che più si avvicina alle immagini da cui siamo circondati e bombardati. L’idea di qualcosa di non visto e che ci spaventa è un nodo contemporaneo fondamentale».

Quali sono gli horror imprescindibili, uno per decennio, che ti senti di consigliare?
«Nightmare. Dal profondo della notte (1984) di Wes Craven. È uno dei primi horror che mette in scena lo scollamento totale tra le generazioni: i giovani non riescono a farsi capire dagli adulti e gli adulti non capiscono gli adolescenti. Oltre all’idea del mostro che varca la soglia tra realtà e fantasia. Cure (1997) di Kiyoshi Kurosawa, il capolavoro del J Horror, dove il male non ha una spiegazione, è indefinibile, irrintracciabile, non può essere fermato perché può propagarsi ovunque e da nessuna parte: lo stesso ciclo alla base di Final Destination e del sottovalutato Darkman di Sam Raimi. It Follows (2014) di David Robert Mitchell, perché è l’altra faccia della stessa medaglia di Nightmare, mette in scena le medesime dinamiche con la generazione Z e dove l’orrore è ancora più radicale perché è visto solo dai protagonisti. Infine L’uomo invisibile (2020) di Leigh Whannell e Nope (2022) di Jordan Peele, che mettono in scena l’importanza e lo spessore delle immagini oggi, quelle di cui non riusciamo a fare a meno».

Che cosa significa rivedere Nightmare. Dal profondo della notte quarant’anni dopo?
«Rendersi conto di come si riusciva a ideare l’orrore in quegli anni, l’inventiva, l’effetto speciale e il make up di puro artigianato senza CGI. E capire come sono nate le vere icone del nostro immaginario che ci hanno accompagnato e sopravvivono al tempo: Freddy Krueger, Michael Myers, Jason Voorhees».

Art the Clown può diventare una nuova icona del cinema horror?
«No. Le tre maschere di Nightmare, Halloween e Venerdì 13 volevano e riuscivano a dire qualcosa sul loro tempo. Non mi pare ci riesca Art the Clown».

Come ti spieghi allora il successo al botteghino di film come Terrifier 3?
«È un periodo molto felice per il genere, in cima agli incassi ci sono tre horror, The Substance, Terrifier 3, Longlegs. Non era mai successo in Italia. Sono film che trovano un bacino di utenza notevole e sanno dialogare con lo spettatore giovane – che resta il target di riferimento – grazie anche a un ottimo lavoro di marketing e al passaparola sui social».

Due titoli imperdibili, tra quelli di quest’anno?
«Oddity, ancora inedito in Italia, è una sorpresa continua, parte come un horror, diventa noir e torna horror. E naturalmente The Substance di Coralie Fargeat che incarna l’ideologia più adeguata alla nostra contemporaneità: io esisto in quanto immagine. Ci vuole coraggio a programmarlo la domenica mattina, dopo colazione».

*direttore artistico Cinema Mariani

La Romagna torna “in fiore” sul grande schermo del teatro Alighieri

Domenica 24 novembre alla 18 la proiezione del docufilm sulla rassegna “green” dello scorso maggio. Ci sarà un’edizione 2025

Docufilm Romagna In Fiore 12

Ravenna Festival e Trail Romagna, partner organizzativo del progetto, invitano a rivivere e condividere l’emozione di Romagna in fiore, la rassegna di otto eventi che lo scorso maggio, nel segno del green, ha visitato alcuni dei territori più duramente colpiti dall’alluvione nel 2023.

Domenica 24 novembre, alle 18 al Teatro Alighieri di Ravenna (ingresso libero), il docufilm di Dario Tognocchi e Gerardo Lamattina dedicato a Romagna in fiore sarà proiettato in presenza dei tante persone che hanno reso possibile quegli straordinari appuntamenti da Faenza a Riolo Terme, da Brisighella e Modigliana a Tredozio, Galeata, Conselice, Sarsina fino alla località La Torraccia. In circa 45 minuti, il docufilm raccoglie testimonianze di artisti, staff, volontari e alcuni dei 34mila “spettatori in cammino” in un racconto collettivo dove la memoria del dramma si intreccia all’amore per questa terra e le sue genti; una riflessione a più voci sulla possibilità di trovare un nuovo equilibrio fra uomo e natura, anche nello spettacolo dal vivo.

«Da qualche mese a questa parte, la domanda che mi viene rivolta più di frequente è “Ci sarà una nuova edizione di Romagna in fiore?” – racconta il Sovrintendente del Festival Antonio De Rosa – La risposta non può che essere affermativa. Credo che nel creare questa speciale rassegna ecosostenibile e diffusa ci siamo presi un impegno con i territori, i comuni, i cittadini. Sono loro stessi a chiederci di continuare questo percorso alla ricerca di un equilibrio fra spettacolo dal vivo e ambiente, fra comunità locali e un pubblico che arriva anche da altre regioni. L’entusiasmo e il calore con cui questa proposta di spettacoli è stata accolta, e soprattutto capita e condivisa, ci incoraggia a immaginare una progettazione sempre più partecipata. Romagna in fiore ritornerà nel 2025, questa è una promessa – sono già tanti i soggetti che ci hanno chiesto di far parte del nuovo itinerario. Intanto ringraziamo quanti l’hanno reso possibile quest’anno: i Comuni coinvolti, i Prefetti delle due Province, Castrese De Rosa e Rinaldo Argentieri, le Questure, le Polizie Municipali, i Vigili del fuoco, Ausl Romagna, le associazioni di volontari e le aziende private che hanno ‘adottato’ i territori».

«Rivederci nel docufilm, a qualche mese di distanza, stimola la riflessione – sottolinea Franco Masotti, co-direttore artistico del Festival – perché ci mostra un pubblico partecipe e responsabile, un pubblico che in quest’esperienza ha trovato non solo un’occasione di intrattenimento, ma anche un modus vivendi all’insegna della lentezza, della condivisione, del cammino. Romagna in fiore rappresenta davvero una differente dimensione per lo spettacolo dal vivo. Ed è stato importante poter condividere questa modalità, senza ingombranti palcoscenici o luci artificiali e con una minima amplificazione alimentata con energia rigorosamente green, con artisti come Vinicio Capossela e Don Antonio, Neri Marcorè, Nada, Paolo Benvegnù, Elena Bucci e Christian Ravaglioli, Moder e La Corelli, Murubutu e la Moon Jazz Band, Luisa Cottifogli, Enrico Guerzoni, Daniele Silvestri, Casadilego, Manuel Agnelli, Dardust e il Sunset String Quintet. Ne emerge il racconto di una società in cambiamento, sempre più sensibile alle alternative ecosostenibili, di fronte alla quale anche noi abbiamo il dovere di reinventare la nostra programmazione».

«Le nostre troupe hanno seguito passo per passo il cammino del pubblico che ha partecipato agli eventi; raccolto le impressioni degli spettatori, filmato le loro scoperte – spiegano Dario Tognocchi e Gerardo Lamattina, autori del docufilm – Le nostre telecamere hanno registrato le musiche e le voci originali degli artisti e, naturalmente, le loro riflessioni. La musica dal vivo accompagna ogni tappa e ogni voce narrante. La nostra speranza è che la visione di questo docufilm contribuisca a perpetuare le emozioni di Romagna in fiore».

Info 0544 249244 www.ravennafestival.org

Elisabetta Canalis su Instagram con una maglietta personalizzata del Ravenna Fc

Nuova operazione di marketing del presidente Cipriani, che sta ospitando nel suo hotel di Milano la celebre showgirl

Canalis Ravenna

Mentre prosegue sul campo la rincorsa al primo posto nel girone D del campionato di calcio di serie D, continuano anche le operazioni di marketing del nuovo Ravenna Fc targato Cipriani. Il presidente Ignazio – dell’omonimo gruppo, colosso della ristorazione e dell’ospitalità – sta facendo valere infatti i propri contatti anche nel mondo dell’intrattenimento e a pochi giorni dalle foto di Fedez che si allena in casa con i pantaloncini della squadra giallorossa, un altro fenomeno di Instagram si mostra griffato Ravenna. Anzi, griffata. Si tratta infatti di Elisabetta Canalis, showgirl da 3,7 milioni di follower su Instagram, che ha recentemente postato sul suo profilo alcune foto da Milano, dove alloggia proprio a Casa Cipriani, hotel extra lusso a 5 Stelle. Qui ha potuto sfoggiare l’omaggio del presidente Ignazio, una maglietta del Ravenna Fc personalizzata per lei – con il nome “Eli” e il numero 12 – e una per la figlia, Skyler, numero 8.

In attesa dello scontro al vertice di domenica pomeriggio al Benelli contro il Tau Altopascio, il Ravenna si conferma così sempre più social…

Una panchina rossa davanti al ristorante Tavolamica di Camst

Il gruppo della ristorazione ha installato l’arredo per sensibilizzare sulla violenza di genere

Vodarich Moschini Ceretti Ricci Lucchi

Il gruppo Camst ha inaugurato questa mattina una panchina rossa, installata in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre. La panchina si trova davanti al ristorante self-service Tavolamica a Fornace Zarattini.

La panchina rossa è diventata un emblema della lotta alla violenza di genere. All’inaugurazione sono intervenuti Stefania Ceretti (vicepresidente di Camst group), Federica Moschini (assessora alle politiche di genere nel Comune di Ravenna), Paolo Lucchi e Mirko Bagnari (Legacoop Romagna) e Monica Vodarich (vicepresidente di Linea Rosa Ravenna).

Su 11 mila persone che lavorano in Camst group, più dell’80% è rappresentato da donne. L’azienda porta avanti alcuni progetti in collaborazione con le associazioni Donne in rete contro la violenza, Unione donne in Italia e Legacoop, per inserire tra il personale alcune donne seguite dai centri anti-violenza.

«Le panchine rosse in punti molto affollati della città sono un simbolo potente: combattere la violenza contro le donne deve essere una responsabilità condivisa», ha dichiarato Stefania Ceretti. «Ogni vita spezzata lascia un vuoto insostenibile e il nostro impegno è garantire ambienti sicuri e rispettosi per tutti. Siamo determinati a promuovere l’autonomia femminile attraverso progetti concreti di inserimento lavorativo, perché solo così possiamo costruire un futuro di sicurezza e dignità».

Ha aggiunto l’assessora Moschini: «Questa iniziativa è un forte richiamo alla responsabilità collettiva di prevenire la violenza di genere. Le panchine rosse ci ricordano le vite spezzate e la necessità di continuare a lavorare per una cultura basata sull’uguaglianza e sul rispetto. La collaborazione con realtà come Camst è fondamentale per costruire una rete di supporto e sensibilizzazione che raggiunga ogni angolo della nostra comunità».

Ultimi giorni per la mostra di Ettore Frani a Bagnacavallo

Domenica la visita gratuita guidata dal direttore del Museo delle cappuccine

Mostra Frani 2

Ultimi giorni per visitare la mostra “Ettore Frani. Verso la gioia”, aperta fino a domenica 24 novembre all’ex convento di San Francesco di Bagnacavallo. In occasione della chiusura, domenica alle ore 17 il direttore del Museo civico delle cappuccine Davide Caroli condurrà una visita guidata gratuita (prenotazione obbligatoria allo 0545 280911).

Curata da Paola Feraiorni e Massimo Pulini, la mostra rappresenta una riflessione sugli ultimi tre anni di ricerca di Ettore Frani, artista molisano che vive e lavora a Ostia. In esposizione nell’ex convento ci sono 80 lavori su carta, oltre 40 dipinti e, per la prima volta, cinque installazioni pittoriche di Frani.

La mostra è aperta il venerdì dalle 17 alle 21 e sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Ingresso gratuito.

“Lavanderia felice”, a Ravenna torna l’evento che valorizza le lavanderie artigiane

Organizzata da Cna, l’iniziativa si terrà venerdì 22 e sabato 23 novembre

Lavanderia Felice

Torna “Lavanderia felice“, il format tutto ravennate organizzato da Cna per valorizzare le lavanderie artigiane. L’appuntamento, giunto all’undicesima edizione, è per venerdì 22 e sabato 23 novembre.

“Lavanderia Felice” è diventato ormai un appuntamento abituale per i titolari e i clienti di queste attività. Tante persone, infatti, scelgono di andare nella loro lavanderia artigiana preferita proprio durante questa occasione. Le attività aderenti, associate a Cna Ravenna, accolgono i clienti con sorprese, regali, torte, pasticcini, offerte speciali e gadget.

Afferma Debora Leonelli, presidente delle lavanderie Cna Ravenna: «È di primaria importanza conoscere a fondo il cliente, le sue abitudini, le sue esigenze, i cambiamenti del suo modo di vivere, al fine di erogare un servizio sempre più efficiente. Con questa iniziativa vogliamo far crescere la cultura del pulito e l’orgoglio per il lavoro artigiano della lavanderia».

«In queste due giornate (ogni lavanderia sceglie il giorno e l’orario di svolgimento dei suoi eventi) le imprese diventano luoghi di festa e di formazione, di incontro con i clienti, di racconto di buone pratiche», prosegue Leonelli. «Un evento come questo serve a valorizzare questo importante mestiere artigiano, che può dare prospettive a tanti giovani e un grande valore sociale nella comunità, ma serve anche a rendere visibili le innovazioni che le lavanderie stanno portando avanti: le nuove tecnologie, la formazione continua per affrontare nuovi tessuti e l’attenzione all’ambiente e alle risorse».

La diocesi organizza un incontro a Ravenna con testimonianze per parlare di abusi

Il 22 novembre al cinema Corso sarà presente anche il vescovo che concluderà la serata organizzata dal servizio Tutela minori

Preti Pedo 2La diocesi di Ravenna-Cervia organizza una serata pubblica di sensibilizzazione per dare voce alle vittime di abusi nell’ambito della chiesa. L’appuntamento, organizzato dal servizio Tutela minori, è in programma per venerdì 22 novembre al Cinema Corso in via di Roma alle 20.45. Sarà presente il vescovo Lorenzo Ghizzoni.

Saranno trattate alcune testimonianze tratte dai racconti di persone abusate di varie città d’Italia e Paesi. Uomini, donne e anche minori con storie di abuso alle spalle parleranno, in forma anonima, del loro percorso in alcuni video o attraverso testi che verranno letti durante la serata. Le parole delle vittime saranno accompagnate da riflessioni ispirate agli interventi di Papa Francesco e altre testimonianze significative. «Abbiamo scelto le parole del Papa e quello che ha risuonato in noi», sottolinea Donatella Zanotti, del comitato che ha organizzato la serata.

Ci saranno le musiche del Trio Eco Naturae, composto da Marina Mammarella, Agide Bandini e Cesare Bandini. A concludere la serata una riflessione di monsignor Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia.

Per informazioni 338-7130143.

Forza Italia: «A Cervia prostituzione e spaccio fuori controllo»

La denuncia del segretario comunale Simone Lucchi: «Ordine pubblico a rischio tutto l’anno»

«Prostituzione, degrado e spaccio a Cervia sono fuori controllo». Lo denuncia Forza Italia Cervia, sottolineando che la situazione riguarderebbe «l’intero territorio comunale». Così il segretario locale Simone Lucchi: «Forza Italia è estremamente preoccupata della situazione ordine pubblico in cui versa Cervia tutta. Non solo d’estate, quando la mancanza di regole chiare e certe permette a vandali e scalmanati di imperversare nella città, ma anche nel resto delle stagioni e sull’intero territorio comunale».

Secondo il segretario di Forza Italia Cervia, i problemi riguardano «la prostituzione fuori controllo sulla strada statale e adiacente a centri abitati, il degrado e lo spaccio di droga nei quartieri Malva sud, Bova e in pieno centro cittadino». Inoltre, prosegue Lucchi, «la pineta di Pinarella è territorio ormai sotto il controllo di spacciatori e nullafacenti. Lasciare oggetti nel proprio giardino di casa, anche per solo pochi istanti, è a rischio furto anche in pieno giorno, alcuni parchi gioco non sono più sicuri per bambini e genitori, fare sport all’aria aperta in alcune zone cittadine non è più consigliabile a persone sole».

Conclude Lucchi: «Attorno al santuario della Madonna del Pino, in pieno ingresso cittadino e sotto le finestre dei residenti del quartiere Terme, la prostituzione produce uno spettacolo indecoroso e indecente, oltre che impunito. Ci aspettavamo un cambio di passo, ma evidentemente era solo uno slogan elettorale. Forza Italia Cervia continuerà a rappresentare le istanze dei cittadini cervesi che chiedono una città più pulita, ordinata e sicura».

Allerta gialla per vento, previste raffiche fino a 90 km/h

L’allerta è in vigore fino alla mezzanotte di venerdì 22 novembre

Allerta Vento

Dalla mezzanotte di oggi, giovedì 21 novembre, alla mezzanotte di domani, venerdì 22 novembre, sarà attiva nel territorio dell’intera provincia di Ravenna un’allerta gialla per vento. Lo hanno deciso l’Agenzia regionale di protezione civile e Arpae Emilia-Romagna.

«Per la giornata di venerdì 22 novembre sono previsti venti di burrasca forte (75-88 km/h) sull’intero settore appenninico e di burrasca moderata (62-74 km/h) sulle aree pedecollinari e costiere, con possibili rinforzi e raffiche di intensità superiore; i fenomeni saranno in progressiva attenuazione dalle ore pomeridiane», rende noto il Comune. «Si raccomanda di mettere in atto le opportune misure di autoprotezione, fra le quali, in questo caso, fissare gli oggetti sensibili agli effetti del vento o suscettibili di essere danneggiati».

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