domenica
07 Settembre 2025

Il sindaco sul cippo vandalizzato: «Solidarietà all’Anpi, atto deprecabile e oltraggioso»

Il sindaco di Ravenna, Alessandro Barattoni, ha incontrato in Comune i familiari di Dennis Mcneice Healy, ufficiale di collegamento canadese che svolse un ruolo fondamentale durante la guerra di Liberazione. La visita è avvenuta proprio nelle ore in cui è stato scoperto l’atto di vandalizzazione ai danni del cippo di via Marabina in memoria di tre partigiani conselicesi fucilati nel 1944 dai fascisti.

«È un onore e, allo stesso tempo, un piacere – ha osservato il sindaco – incontrare i figli di Dennis Mcneice Healy, ufficiale di collegamento canadese che cooperò con i partigiani della 28ma Brigata prima, dopo e durante la ‘battaglia delle valli’, che portò alla liberazione di Ravenna. Il suo nome compare anche nel diario di Arrigo Boldrini, dove si legge che aveva il compito di curare i collegamenti fra la Brigata ‘Mario Gordini’ e il corpo militare alleato. A lui, alcuni anni fa, è stata dedicata una targa all’isola degli Spinaroni, in memoria del suo impegno e della sua dedizione alla causa di liberazione. Docente universitario, è stato decorato con l’Ordine dell’Impero Britannico ed è stato insignito della cittadinanza onoraria di Ravenna il 15 febbraio 1945. È anche grazie all’impegno di persone come lui se, oggi, possiamo vivere in un Paese libero, antifascista e democratico. Gli ideali di libertà ci accomunano oltre i confini e le latitudini. Gli uomini e le donne che hanno combattuto per la Resistenza ci ricordano che niente è definitivo, e che occorre rimanere vigili lottando per quello in cui si crede».

«Questa visita – ha concluso Barattoni – assume ancora più significato alla luce della vandalizzazione del cippo di via Marabina, in memoria dei tre partigiani conselicesi fucilati dai fascisti nel 1944, scoperta questa mattina. L’Amministrazione esprime solidarietà all’Anpi per un atto deprecabile e oltraggioso nei confronti di persone che hanno combattuto anche per la nostra libertà».

Controlli straordinari in zona stazione, arrestata una donna che ha aggredito i carabinieri

In questi giorni i carabinieri della compagnia di Ravenna, coadiuvati dai colleghi della Sio (Squadre Intervento Operativo) del III° Reggimento CC Lombardia, giunti in rinforzo, hanno eseguito un controllo straordinario nella zona della stazione ferroviaria. Qui, sono state identificate 90 persone e sequestrato circa 22 grammi di hashish (con tanto di denuncia di un extracomunitario per detenzione illecita di sostanze stupefacenti).

Nella serata di ieri, 13 agosto, una pattuglia ha cercato di identificare una cittadina extracomunitaria, che è andata in escandescenza, dapprima minacciando i militari con una bottiglia di vetro e poi aggredendoli con delle spinte. È emerso che nei confronti della donna era stato emesso un “Dacur” (divieto di accesso all’area urbana nella quale si trovava) e pertanto è stata accompagnata in caserma, dove ha continuato con i suoi modi violenti nei confronti dei carabinieri, utilizzando anche oggetti e suppellettili vari. La donna è stata quindi arrestata con l’accusa di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate, danneggiamento di cose di edificio destinate ad uso pubblico e inosservanza del divieto di accesso a determinate luoghi ed aree urbane. Nella mattina di oggi il giudice, dopo aver convalidato il suo arresto, ha disposto nei suoi confronti l’obbligo di presentazione alla caserma carabinieri di Ravenna tre volte alla settimana.

Un’altra pattuglia è intervenuta in un supermercato, denunciando un extracomunitario per tentato furto. L’uomo, insieme a un complice, si era dato alla fuga con un carrello pieno di merce del valore di quasi 500 euro, eludendo i controlli alla barriera delle casse. Il ladro è stato però fermato dalla vigilanza, in attesa della pattuglia.

È (quasi) pronto il nuovo asilo nido di via Canalazzo: utilizzati 2 milioni di euro dal Pnrr

Il nuovo asilo nido d’infanzia di via Canalazzo 75/B, a Ravenna, sta per essere terminato. La giunta del Comune ha deliberato il progetto che riguarda le opere di completamento e l’organizzazione funzionale dell’area esterna, mentre all’edificio mancano alcune rifiniture: le porte, i battiscopa e gli arredi che arriveranno il 20 agosto.

Si tratta del progetto realizzato nell’ambito del Next generation Ue per un costo di 2 milioni e 400mila euro, di cui 365mila di finanziamento comunale e 2.035.000 euro derivati dal Pnrr.

«L’edificio è basato su criteri di sostenibilità ambientale e risparmio energetico sfruttando al massimo la luce solare con una adeguata esposizione verso sud delle aule – affermano Massimo Cameliani, assessore ai Lavori pubblici, e Francesca Impellizzeri, assessora a Scuola e infanzia –. Ogni sezione è pensata come unità funzionale dotata dei relativi servizi di pertinenza, sala sonno, servizi igienici e ripostiglio, ma fondamentali sono gli spazi di relazione costituiti dai saloni che diventano luoghi in cui i bambini, anche di differenti età, possono confrontarsi e interagire. Inoltre, ogni aula avrà un accesso diretto verso l’area esterna per favorire le attività all’aperto. Il principio pedagogico dello spazio come ‘terzo educatore’ ha guidato la progettazione della struttura».

Il nuovo nido è stato realizzato nell’area dove sorgeva la succursale della scuola dell’infanzia Buon Pastore che è stata demolita. Al suo posto ora c’è un edificio ad un solo piano la cui distribuzione interna ha tenuto conto prioritariamente dell’orientamento dell’edificio al fine di favorire l’ingresso della luce naturale nelle aule. Il nido, che potrà ospitare fino a 54 bambini di età compresa tra 0 e 3 anni, è costituito da tre sezioni (ciascuna con servizi igienici e sale sonno annesse); un salone per attività comuni; un ufficio per insegnanti e relativi servizi; servizi per il personale ausiliario; un deposito; una cucina e relativa dispensa; servizi per il personale della cucina; una lavanderia.

L’edificio rispetta i requisiti Nzeb (Nearly zero energy building), cioè a elevatissima prestazione per ridurre il più possibile i consumi per il funzionamento e l’impatto nocivo sull’ambiente, coniugato al massimo del comfort ambientale. La domanda energetica per riscaldamento, raffrescamento, ventilazione, produzione di acqua calda sanitaria ed elettricità sarà molto bassa, grazie alle caratteristiche dell’involucro, all’installazione di impianti termici ed elettrici altamente performanti. Oltre al corretto orientamento delle facciate dell’edificio, sono stati utilizzati tutti i sistemi che le tecnologie bioclimatiche offrono a beneficio dei consumi e del confort: frangisole, vetrate bassoemissive, involucri isolanti.

Sono in corso in questi giorni i lavori dell’area esterna, per un impegno di spesa da parte dell’Amministrazione comunale di 142mila euro, riguardanti la necessità di delineare le diverse parti della corte del nido d’infanzia realizzando: zone a verde e zone pavimentate, le recinzioni che dividono l’area del nido d’infanzia dalle proprietà circostante, le recinzioni che dividono la parte destinata al gioco dei bambini dalla parte di accesso pedonale e carrabile, i cancelli di ingresso all’area esterna del nido d’infanzia e alla zona destinata al gioco dei bambini, i sistemi di raccolta e allontanamento dell’acqua piovana.

Il nido sarà aperto per il prossimo anno scolastico 2025/2026. La data sarà comunicata durante l’assemblea dei genitori convocata per il 4 settembre.

Agli arresti domiciliari, in casa aveva quasi 4 etti di cocaina e due fucili rubati

Nel corso di un controllo nella casa di un uomo agli arresti domiciliari, la Squadra mobile della polizia di Ravenna ha trovato 366 grammi di cocaina, materiale per il suo confezionamento, e due fucili (di cui uno con matricola abrasa) risultati rubati. Tutto è stato sequestrato mentre l’uomo – pluripregiudicato – è finito nuovamente in manette per i reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, ricettazione e detenzione abusiva di armi.

Nella mattinata di oggi (14 agosto) il giudice ha convalidato l’arresto e disposto nei suoi confronti la detenzione in carcere.

«Non sono i prezzi degli stabilimenti balneari ad aver allontanato i turisti»

«Non sono i prezzi degli stabilimenti balneari ad aver allontanato i turisti». A dichiararlo è Maurizio Rustignoli, imprenditore balneare a Punta Marina, presidente di Fiba Confesercenti nazionale.

«Ogni impresa stabilisce le proprie tariffe in autonomia, in base ai servizi offerti e alla località, ma non si possono prendere ad esempio solo i casi di lusso – continua Rustignoli, parlando in qualità di presidente nazionale -. Il prezzo medio giornaliero di un ombrellone con due lettini va dai 18 ai 30 euro; con una formula di abbonamento settimanale in fila intermedia si oscilla tra i 120 e i 180 euro».

«A pesare sulla domanda – prosegue Rustignoli – è piuttosto un mix di fattori: il cambiamento delle abitudini dei consumatori, che stanno sempre più abbandonando le vacanze concentrate nei mesi di luglio e agosto per un modello più distribuito, fatto di weekend lunghi e con una stagionalità che si estende da maggio/giugno a settembre; un generale rallentamento dei consumi, che si registra su tutti i comparti; e la concorrenza crescente di mete estere low-cost».

«Indicare al pubblico solo gli stabilimenti balneari come responsabili del calo di presenze – conclude – è ingiusto e sa di caccia alle streghe. La nostra categoria viene troppo spesso messa all’indice senza un reale motivo».

La Bassa Romagna vuole introdurre la retribuzione minima tra i criteri delle gare d’appalto

La giunta dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, nell’ambito del coordinamento condotto dalla Provincia su queste materie, ha avviato il percorso per la stesura e l’approvazione delle linee guida d’indirizzo per la tutela della retribuzione minima salariale per appalti e subappalti, che sono state oggetto di un incontro con sindacati dei lavoratori e associazioni delle imprese tenutosi in rocca a Lugo lo scorso venerdì 8 agosto.

In tutti gli affidamenti di appalto o concessioni di lavori, servizi e forniture, trovano già applicazione gli articoli 11 e 119 del Codice degli appalti, finalizzati alla corretta individuazione del contratto applicabile ai lavoratori, verificando l’equivalenza delle tutele normative ed economiche in caso di utilizzo di un diverso contratto di lavoro da parte dell’appaltatore rispetto a quello indicato dalla stazione appaltante.

La novità oggetto dell’attuale approfondimento è l’introduzione, in caso di procedura di gara con aggiudicazione al miglior rapporto qualità prezzo, di una valorizzazione dell’impegno dell’offerente a garantire al personale una determinata retribuzione oraria minima.

«La volontà di andare verso l’adozione di queste linee guida, nel solco del coordinamento condotto dalla nostra Provincia, è stata condivisa dalla Giunta della Bassa Romagna e ha un valore sia pratico che simbolico – commenta Riccardo Graziani, sindaco referente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna per le Attività produttive -. Il tema del lavoro e della sua giusta retribuzione è uno dei cardini del sistema economico, da cui conseguono il livello di benessere delle comunità e il senso di giustizia ed equità sociale. Pensiamo che la Pubblica amministrazione debba essere in prima linea su questo fronte e debba garantire le giuste condizioni a chi lavora per il sistema pubblico. Consapevoli delle complessità che il tema pone e dell’eterogeneità delle posizioni esistenti a riguardo nel mondo economico, abbiamo ritenuto doveroso e produttivo, nell’ambito dell’attività che si sta portando avanti a livello provinciale, un incontro con le associazioni di categoria e con i sindacati della Bassa Romagna, nel corso del quale sono emerse molte utili considerazioni. Ci tengo in ogni caso a precisare che i contratti collettivi costituiscono il principale riferimento per la tutela dei lavoratori. Tuttavia, non sempre questo si è rivelato sufficiente. In tale contesto, la possibilità, su cui stiamo facendo i necessari approfondimenti, di prevedere un livello retributivo minimo potrà senz’altro determinare una garanzia aggiuntiva».

Cattivi odori a Lugo, il Comune incontra l’azienda agricola incriminata: «Interverremo»

Continuano nel Lughese le segnalazioni del perdurante disagio per gli odori insostenibili, particolarmente in alcuni orari della giornata. Le prime segnalazioni sono di inizio giugno e la situazione non pare essere migliorata. Del caso se ne sta occupando anche direttamente il Comune, che in questi giorni ha incontrato per la seconda volta l’impresa agricola Benfenati di Zagonara, considerata la causa dei disagi per via della porcilaia e del biodigestore.

«Abbiamo riportato all’azienda le numerose lamentele dei cittadini – dice la sindaca Elena Zannoni -, relative essenzialmente agli orari della prima mattina, della sera e in talune occasioni anche della notte, rispetto a odori fastidiosi e a tratti insopportabili, che spesso impediscono di tenere aperte le finestre e ledono il benessere dei cittadini, oltre a creare un danno di immagine per la città e per l’impresa stessa. Abbiamo precisato che da parte nostra non vi è alcun dubbio che l’impresa non abbia commesso irregolarità a danno della salute, ma che si tratti “soltanto” di emissioni odorigene. D’altra parte, chi produce lavoro e reddito in un territorio per noi è sempre un soggetto essenziale nella comunità, ma prima di ogni altra cosa per l’amministrazione viene l’interesse e la tutela del cittadino».

L’impresa ha comunicato all’Amministrazione di aver avviato una serie di verifiche con aziende specializzate per capire l’origine e i possibili interventi volti a migliorare la situazione in essere, chiedendo alcuni giorni di tempo in attesa dei risultati di queste analisi e di quelle di Arpae, per poi dare direttamente una comunicazione alla cittadinanza sugli esiti e sulle conseguenti azioni.

«L’azienda – spiega ancora la sindaca – ha ribadito che non sono state rilevate differenze di funzionamento negli impianti e nei materiali rispetto al 2024 che possano aver causato disagi di questa portata, da qui la necessità di verifiche. Ha inoltre sottolineato che l’impianto presente a Lugo è uno dei pochissimi in Italia che realizza un ciclo completo di recupero del liquame degli allevamenti e degli scarti di produzione agricola, compiendo la trigenerazione a Biogas che soddisfa il fabbisogno interno di energia elettrica, termica e frigorifera. È l’azienda stessa perciò, a voler preservare il valore ambientale di questo importante investimento, da una immagine negativa che la città sta invece percependo, e si impegna quindi a ricercare una soluzione alle problematiche in corso».

L’incontro è terminato concordando di attendere ancora alcuni giorni, come richiesto dall’impresa, in modo che essa abbia gli elementi per comunicare direttamente e pubblicamente gli esiti dei propri approfondimenti e le azioni che intenderà avviare.

Un argine di sabbia per proteggere Punta Marina e Lido di Savio

È stato approvato dalla giunta del Comune di Ravenna il progetto esecutivo per i lavori di realizzazione di un argine in sabbia per proteggere l’arenile e le zone urbanizzate dall’arretramento della linea di costa e dalle mareggiate tipiche del periodo invernale causate dalla maggiore intensità e frequenza di fenomeni meteo-marini avversi. L’investimento è di 380mila euro.

La costa ravennate viene protetta ogni inverno da tali arginature, individuando di volta in volta le zone che maggiormente necessitano di un intervento di protezione, grazie agli interventi combinati del Comune di Ravenna (servizio Tutela ambiente e territorio – ufficio Geologico e protezione civile), dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile e della cooperativa Spiagge Ravenna.

L’intervento approvato dalla giunta per quest’anno, in programma tra ottobre e dicembre, si concentrerà sui tratti maggiormente erosi di Punta Marina e su tutto il tratto prospiciente l’abitato di Lido di Savio.

«Si tratta – afferma l’assessora a Subsidenza e servizi geologici Federica Moschini – di lavori fondamentali per proteggere l’arenile e i centri abitati costieri dall’ingressione marina, che portiamo avanti insieme con altre opere di difesa congiuntamente alla Regione Emilia-Romagna, il cui apporto quest’anno ci ha consentito di ridurre la spesa da 700mila a 380mila euro. E che realizziamo anche grazie alla collaborazione della cooperativa Spiagge, che ad esempio, la prossima primavera, si occuperà della stesa della parte residuale dell’argine, intervento preparatorio in vista della nuova stagione balneare, che contribuirà anche al ripascimento delle spiagge».

Preside in pensione muore durante una passeggiata in vacanza

Si sono svolti ieri (13 agosto), nel suo paese di origine nel Beneventano, i funerali di Remo Iamiceli, professore d’italiano e dirigente scolastico in pensione che viveva in provincia di Ravenna da quasi 50 anni.

L’anziano è morto in vacanza in Molise: lunedì scorso la famiglia ne aveva denunciato la scomparsa dopo che si era assentato per una passeggiata vicino a Campitello Matese. Il giorno dopo il suo corpo senza vita è stato ritrovato in un dirupo.

Come ricorda il Carlino di Ravenna, Iamiceli era stato uno storico dirigente delle scuole medie di Marina di Ravenna. Ha vissuto a Ponte Nuovo fino a una decina di anni fa, prima di trasferirsi, insieme alla moglie (anche lei insegnante) a San Patrizio di Conselice.

Sporcizia in cucina e «gravi carenze igieniche»: sospesa l’attività della Pousada

A pochi giorni dalla chiusura del ristorante etnico “Bella Cina” di Lugo, i Nas chiudono un altro locale in provincia, questa volta a Cervia. I carabinieri hanno riscontrato allo storico ristorante Pousada di Milano Marittima quelle che vengono definite “gravi carenze igienico/sanitarie”. In particolare – si legge nella nota stampa – «sporco diffuso e pregresso nella cucina, nel deposito e nei chioschi interni ed esterni»; «attrezzature sporche e unte e piani di lavoro non lavabili e sanificate»; «materiale non pertinente all’attività»; «agenti infestanti dovuti all’assenza di idonee barriere»; «alimenti aventi il Tmc (termine minimo di conservazione) superato di validità».

Sono state elevate sanzioni amministrative per un importo pari a 3.000 euro e il titolare del ristorante è stato segnalato all’Ausl che, con uno specifico provvedimento, ha disposto la sospensione totale dell’attività per due giorni, la scorsa settimana. Ora il locale è stato riaperto, una volta riportato la situazione alla normalità.

Sub disperso nella zona del relitto della piattaforma del Paguro

Sono partite nel pomeriggio di oggi, 13 agosto, ricerche al largo di Lido Adriano per un sub 50enne, che si era immerso nelle acque nella zona del relitto della piattaforma del Paguro e non è tornato in superficie.

L’uomo era insieme a un gruppo e sono stati i compagni di immersione a dare l’allarme.

Le operazioni (interrotte nella notte) sono coordinate dalla Guardia Costiera regionale di Ravenna, con unità navali da Cesenatico e Rimini, sono intervenuti gli elicotteri di Aeronautica e Vigili del fuoco e i sommozzatori dei Vigili del Fuoco e della Guardia di Finanza, che stanno setacciando parti interne del relitto. (Ansa.it)

Da Castiglione di Cervia all’Inter: Antonio David nella Under 23 di serie C

Con un comunicato sul proprio sito ufficiale, l’Inter ha annunciato di aver ingaggiato il terzino sinistro Antonio David dal Cesena per la squadra Under 23.

Un sogno che si avvera per David, nato a Ravenna l’8 gennaio 2004 da genitori di origine rumena. Il 21enne di Castiglione di Cervia ha iniziato a tirare i primi calci nel pallone alla Del Duca Grama, fino a quando non è stato notato dal Cesena, con cui è cresciuto nel vivaio fino a debuttare in serie C, facendo parte del gruppo che ha conquistato la serie B poco più di un anno fa.

La scorsa stagione David è stato girato in prestito dal Cesena al Gubbio, con cui ha collezionato 26 presenze (condite da 1 assist). Ora la nuova avventura in serie C con la seconda squadra dell’Inter, in cui si trasferisce «a titolo temporaneo con diritto di opzione in favore del club nerazzurro», si legge nella nota ufficiale.

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