martedì
26 Agosto 2025

Frode in un hotel del cervese: finanza e ispettorato scoprono un sistema di evasione

Contratti fittizi e manodopera in nero: sanzioni per oltre 50 mila euro e denuncia per i responsabili

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Diciotto dipendenti assunti attraverso un finto contratto di “associazione”, imbastito per evadere contributi, tasse e obblighi in materia di salute e sicurezza. I militari della guardia di finanza di Cervia e gli agenti dell’ispettorato del lavoro di Ravenna hanno smascherato la frode nel cervese, che coinvolgeva la gestione di un hotel da parte del socio “occulto” di un’impresa sostenuto da amministratori complici. I responsabili sono stati multati per 20 mila euro in ambito di salute e sicurezza e con 33 mila euro di sanzioni amministrative

Le indagini sono partite nell’estate del 2023, a seguito di un controllo effettuato dai finanzieri di Cervia all’interno della struttura alberghiera, dove è stato trovato un lavoratore in nero e senza permesso di soggiorno. La scoperta ha portato a nuovi sviluppi investigativi, realizzati in collaborazione con l’ispettorato del lavoro, che hanno permesso di portare alla luce il meccanismo ideato per evadere i costi del lavoro attraverso l’impiego fraudolento di cuochi, camerieri e personale addetto alla reception, assunti e da un’altra azienda (con sede legale in Roma e rappresentata da un semplice prestanome) e immediatamente messi al lavoro nell’hotel cervese.

Gli investigatori hanno scoperto infatti che la società romana, oltre a essere priva di ogni organizzazione e rischio d’impresa, fungeva da vero e proprio “contenitore” di manodopera che veniva assunta e inviata alla società cervese (tra l’altro priva di regolarità contributiva Durc) che utilizzava i lavoratori senza gli obbligatori adempimenti in materia di Salute e Sicurezza e, in alcuni casi, pagandoli anche in “nero”, senza assicurare i riposi settimanali e registrando nella buste paghe giornate e ore di lavoro inferiori rispetto a quelle nel concreto lavorate.

La frode era stato mascherata da un generico contratto di “associazione” tra le due società, accordo contrattuale che, oltre a violare la legge sui contratti, era stato sottoscritto addirittura prima che la società con sede a Roma si fosse costituita. Ulteriori approfondimenti hanno fatto emergere l’identità di quello che era l’amministratore di fatto della società cervese che per nascondere il proprio ruolo di datore di lavoro si era fatto assumere direttamente dalla società romana come semplice dipendente.

Infine, gli investigatori hanno riscontrato l’emissione da parte della società romana, di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti pari a 90 mila euro di imponibile fiscale. Al termine dell’ispezione, i trasgressori sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria competente e, oltre alle contravvenzioni contestate, è stata accertata un’evasione contributiva di 29 mila euro.

De Pascale proclamato nuovo presidente della Regione. Arriva la chiamata di Meloni

La Corte d’appello di Bologna ha ufficializzato i risultati delle elezioni di novembre, nominando i 50 consiglieri dell’assemblea legislativa

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La Corte d’Appello di Bologna ha formalizzato il risultato delle elezioni regionali dello scorso novembre: Michele de Pascale è stato ufficialmente proclamato nuovo presidente della regione Emilia-Romagna e, contestualmente, sono stati nominati gli altri 49 consiglieri regionali che, con il neopresidente della Regione, andranno a comporre la nuova assemblea legislativa.

Oltre al presidente della Regione Michele de Pascale e a Elena Ugolini, eletta in quanto candidata presidente risultata seconda per voti conseguiti, entrano in Assemblea legislativa 27 consiglieri del Partito democratico:Giovanni Quintavalla e Lodovico Albasi (Circoscrizione provinciale di Piacenza); Barbara Lori, Andrea Massari e Matteo Daffadà (Circoscrizione provinciale di Parma); Alessio Mammi, Elena Carletti, Andrea Costa e Anna Fornili (Circoscrizione provinciale di Reggio Emilia); Giancarlo Muzzarelli, Maria Costi, Luca Sabattini e Carla Ludovica Ferrari (Circoscrizione provinciale di Modena); Isabella Conti, Irene Priolo, Raffaele Donini, Maurizio Fabbri e Fabrizio Castellari (Circoscrizione provinciale di Bologna); Paolo Calvano e Marcella Zappaterra (Circoscrizione provinciale di Ferrara); Eleonora Proni e Niccolò Bosi (Circoscrizione provinciale di Ravenna); Daniele Valbonesi, Valentina Ancarani e Francesca Lucchi (Circoscrizione provinciale di Forlì-Cesena); Alice Parma e Emma Petitti (Circoscrizione provinciale di Rimini), 11 consiglieri di Fratelli d’Italia: (Giancarlo Tagliaferri (Circoscrizione provinciale di Piacenza), Priamo Bocchi (Circoscrizione provinciale di Parma), Alessandro Aragona (Circoscrizione provinciale di Reggio Emilia), Annalisa Arletti e Ferdinando Pulitanò (Circoscrizione provinciale di Modena), Marta Evangelisti e Francesco Sassone (Circoscrizione provinciale di Bologna), Alessandro Balboni (Circoscrizione provinciale di Ferrara), Alberto Ferrero (Circoscrizione provinciale di Ravenna), Luca Pestelli (Circoscrizione provinciale di Forlì-Cesena), Nicola Marcello (Circoscrizione provinciale di Rimini), 3 consiglieri di Alleanza Verdi e Sinistra: (Paolo Burani (Circoscrizione provinciale di Reggio Emilia), Paolo Trande (Circoscrizione provinciale di Modena), Simona Larghetti (Circoscrizione provinciale di Bologna) 2 consiglieri della lista Civici con de Pascale: (Vincenzo Paldino (Circoscrizione provinciale di Modena), Giovanni Gordini (Circoscrizione provinciale di Bologna), 1 consigliere del Movimento 5 Stelle: Lorenzo Casadei (Circoscrizione provinciale di Bologna), 1 consigliere della Lega: Tommaso Fiazza (Circoscrizione provinciale di Parma), 1 consigliere della lista Rete civica Ugolini Presidente: Marco Mastacchi (Circoscrizione provinciale di Bologna). 2 consiglieri per Forza Italia: Pietro Vignali (Circoscrizione provinciale di Parma), Valentina Castaldini (Circoscrizione provinciale di Bologna).

Il percorso di insediamento dei nuovi organi di governo della Regione prevede che dalla proclamazione di oggi (mercoledì 27 novembre) scatti l’intervallo di tempo (maggiore di 15 giorni e non oltre i 30), nel quale convocare la prima seduta dell’Assemblea legislativa. La prima seduta della nuova Assemblea legislativa è convocata dall’attuale presidente uscente e sarà presieduta dal consigliere più anziano d’età, in questo caso il consigliere Giovanni Gordini, fino alla nomina del nuovo presidente dell’Assemblea stessa.

Dopo la proclamazione della Corte d’Appello, Michele de Pascale ha ricevuto la telefonata di congratulazioni della presidente Meloni. Un’occasione di confronto sui temi della gestione del post alluvioni, della ricostruzione e della realizzazione delle opere per la messa in sicurezza del territorio: «A seguito della proclamazione, ho ricevuto una telefonata di congratulazioni da parte della Presidente del Consiglio. Ho ringraziato la Presidente per la cortesia di questa telefonata: il colloquio è stato anche l’occasione di affrontare alcuni temi di urgente impegno da parte della Regione Emilia-Romagna e del Governo, primo fra tutti quello della gestione del post alluvioni – ha commentato de Pascale –. Si possono legittimamente avere opinioni diverse su come sono andate le cose in questo anno e mezzo, ma chiuderci in questo dibattito rischia di non produrre alcun risultato, ho invece rappresentato con grande determinazione, la necessità di un cambio di passo di tutti gli enti coinvolti inclusi Regione e Governo, del quale dobbiamo essere insieme protagonisti e responsabili. Serve una maggiore operatività nei lavori di messa in sicurezza con maggiori poteri di deroga, così come è necessario semplificare ed accelerare le procedure di indennizzo. Sono consapevole che ci saranno divergenze con il Governo su diversi temi che affronteremo nei prossimi anni, ma sul tema della gestione del post alluvione sono veramente convinto che serva un Patto Repubblicano tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti, Comuni compresi ovviamente. La presidente ha ascoltato in maniera molto cordiale e, penso, con interesse le mie riflessioni, e mi ha confermato che, compatibilmente con un’agenda che comprendo essere molto complicata, nelle prossime settimane ci vedremo di persona a Palazzo Chigi. Nel frattempo – conclude il neo eletto presidente  -. Fuori da qualsiasi speculazione e scontro politico che in questa fase, lo ribadisco, è dannoso alimentare, per me è importante condividere alcune riflessioni anche con le parti economiche e sociali della nostra regione, per cercare assieme un nuovo assetto della gestione post alluvioni che rappresenta in assoluto l’obiettivo primario, sia sul versante dell’accelerazione delle opere, sia sul versante dell’accelerazione delle procedure di indennizzo, come peraltro richiesto da tutte le parti sociali e anche dai comitati degli alluvionati che hanno manifestato qualche giorno fa».

“Lettere a Bernini” debutta al Rasi, con una serie di incontri sull’artista

L’ultima opera di Martinelli (con protagonista Marco Cacciola) sarà in scena a Ravenna da martedì 3 dicembre a domenica 15

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Manca poco al debutto di Lettere a Bernini, la nuova creazione del drammaturgo e regista ravennate Marco Martinelli – fondatore delle Albe insieme a Ermanna Montanari (con cui condivide l’ideazione dello spettacolo) – che debutterà in prima assoluta martedì 3 dicembre al Teatro Rasi di Ravenna, dove resterà in programma fino a domenica 15. Tra i nodi che l’opera si propone di affrontare, c’è quello del rapporto fra gli intellettuali e il Potere in un’epoca segnata dalla propaganda, quello della complessità dell’animo umano contro ogni tentativo di semplificazione e infine uno sguardo su un passato che, per certi versi, somiglia al nostro presente.

Lettere a Bernini si svolge interamente in un giorno d’estate dell’anno 1667, esattamente il 3 agosto. In scena, nel suo studio di scultore, pittore e architetto, il vecchio Gian Lorenzo Bernini, interpretato dall’unico attore sul palco, Marco Cacciola, che recita in italiano e in napoletano. La massima autorità artistica della Roma barocca è infuriata con Francesca Bresciani, intagliatrice di lapislazzuli che ha lavorato per lui nella Fabbrica di San Pietro e che ora lo accusa, di fronte ai cardinali, di non pagarle il giusto prezzo per il suo lavoro. Da questa vicenda, storicamente documentata, prende il via Lettere a Bernini: sono le lettere che la Bresciani spediva ai potenti committenti del Bernini, per denunciare il torto subito e rivendicare i propri diritti, rivelandosi figura di emancipazione femminile ante litteram.

Nell’infuriarsi con la donna, – in questo atelier che era un vero e proprio teatro, in cui, mentre scolpiva e creava, parlava con i cardinali, impartiva degli ordini ai suoi artigiani e spesso, appunto, si infuriava – Bernini evoca l’ombra dell’odiato rivale, Francesco Borromini. Ed è proprio nella figura di Borromini che risiede la genesi di questo lavoro di Martinelli:

«Anni fa visitai con Ermanna San Carlino, il capolavoro di Borromini, e rimanemmo incantati, travolti, tramortiti. Da lì ho cominciato a leggere di tutto; e più entravo nella vita di Borromini, più si faceva avanti il rivale, Gianlorenzo. All’inizio tendevo ad allontanarlo, mi dava fastidio questa figura così prepotente, così protetta dai papi, il dittatore artistico della Roma del suo tempo. Non era solo un grande artista, era un imprenditore, decideva lui chi lavorava e chi no. Poi a un certo punto, grazie a Ermanna, mi sono fatto rapire anche io dalla grandezza di Bernini e il primo pensiero è stato quello di creare un dialogo fra i due» spiega l’autore.

Nella visione di Martinelli, che si incarna anche nell’omonimo libro edito per Einaudi, la narrazione procede tra una citazione di un Papa e una di un Cardinale, un discorso su di Hitler e uno sui followers, catapultando il pubblico immediatamente dal Seicento all’oggi. Attraverso una drammaturgia in cui la voce monologante dell’attore e quella di Bernini si rincorrono e sovrappongono senza soluzione di continuità, l’opera ci mostra un Seicento che parla di noi, sospeso tra il secolo della Scienza nuova e l’attuale imbarbarimento, sempre più incombente.

Infine, per approfondire la figura del Bernini, Albe/Ravenna Teatro propongono un ciclo di tre appuntamenti: oltre alla presentazione del libro del 7 dicembre, è in programma per l’8 dicembre, sempre al Rasi, La commedia di Filodosso, ovvero: le fatiche della Virtù, una lettura teatrale, ad opera dell’attore/performer Gianfranco Tondini, della Philodoxeos fabula di Leon Battista Alberti con l’introduzione del docente Alberto Giorgio Cassani.
La mattina del 14 dicembre invece, nella sala Muratori della Biblioteca Classense di Ravenna, verrà presentato A questo serve il corpo. Viaggio nell’arte attraverso i corpi delle donne (Bompiani, 2023) di Roberta Scorranese, in dialogo con con Marco Martinelli e Francesca Masi, direttrice di RavennAntica.

Terminata la programmazione a Ravenna, lo spettacolo andrà in scena dal 28 al 30 gennaio al Teatro Eleonora Duse di Genova, dal 4 al 9 febbraio al Teatro Elfo Puccini di Milano, dal 4 al 9 marzo al Teatro delle Passioni di Modena, dal 2 al 6 aprile al Teatro Biondo di Palermo e, dal 10 al 16 aprile, a Gallerie d’Italia, Napoli.

Finisce fuori strada con l’auto e si schianta contro un muretto: muore una donna

L’incidente a Massa Lombarda. La vittima abitava sulla stessa via

Incidente mortale Massa Lombarda
Foto Massimo Argnani

Incidente mortale nella mattinata di oggi, 27 novembre, a Massa Lombarda. Una donna alla guida di una Mini, per cause in corso di accertamento da parte degli agenti della polizia locale della Bassa Romagna, ha perso il controllo dell’auto in via Trebeghino, finendo nel fosso e andando a schiantarsi contro il muretto di protezione di una casa.

Troppo violento lo schianto: al loro arrivo sul posto, i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della donna. Aveva 76 anni e abitava sulla stessa via Trebeghino, a poca distanza da dove ha perso la vita.

Un monologo multimediale di Gabriele del Grande per riflettere sulle migrazioni

Un viaggio tra parole, storia e immagini all’auditorium Arcangelo Corelli Ingresso gratuito fino a esaurimento posti

Gabriele Del Grande
«Cent’anni fa non esistevano visti né passaporti. Oggi sui fondali del Mediterraneo giacciono i corpi di cinquantamila migranti annegati lungo le rotte del contrabbando. Come siamo arrivati fin qua? E, soprattutto, come ne usciremo?». Il nuovo monologo multimediale di Gabriele del Grande accompagna il pubblico in un viaggio per immagini e parole tra la storia e il futuro delle migrazioni in Europa e arrivierà all’auditorium “Arcangelo Corelli” di Fusignano (vicolo Belletti 2) venerdì 29 novembre alle 20.30.
Lo spettacolo, dal titolo “Il secolo è mobile: la storia delle migrazioni in Europa vista dal futuro”, vedrà l’autore solo sul palco impegnato in un racconto tratto dall’omonimo libro, con la proiezione di fotografie e video d’archivio di un intero secolo di storia.
La produzione è di Zalab in collaborazione con Cinemazero, il montaggio di Matteo Calore, con la consulenza di Andrea Segre e Alessandro Marotto, e le mappe grafiche sono state realizzate da Isacco Chiaf e Andreas Trenker.
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti (non è prevista la prenotazione) a partire dalle 19.45. Sul posto sarà possibile acquistare il libro Il secolo è mobile (Mondadori, 2023) e dopo lo spettacolo seguirà il firmacopie con l’autore.

«Mi ha violentato in spiaggia a Cervia»: 19enne rinviato a giudizio

Dovrà rispondere di violenza sessuale aggravata dalla giovane età della vittima, all’epoca dei fatti 17enne

Stupro Disco Rimini

Un 19enne emiliano è stato rinviato a giudizio dal giudice Janos Barlotti del tribunale di Ravenna al termine dell’udienza preliminare di un processo che lo vede accusato di violenza sessuale, aggravata dalla giovane età della vittima.

La notizia è riportata nei dettagli sui due quotidiani locali in edicola oggi, 27 novembre.

I fatti risalgono a luglio 2023 a Cervia. La ragazza, all’epoca 17enne, anche lei emiliana, ha denunciato di essere stata stuprata una notte in spiaggia, sui lettini di uno stabilimento. Secondo la sua versione, aveva conosciuto il ragazzo sui social e quella sera ci era uscita, insieme ad alcuni amici. I due erano rimasti poi soli in spiaggia, dove lui l’avrebbe violentata, costringendola a subire un rapporto sessuale, tenendola ferma per i capelli.

La ragazza si è costituita parte civile, manifestando l’intenzione di partecipare al processo che si aprirà a marzo. L’imputato si è dichiarato fin dal primo momento innocente.

Il vicesindaco Fusignani “esautorato”, il centrodestra: «Dov’è la dignità del Pri»?

Critiche per il rimpasto di giunta: «Il Pd fa quello che vuole, le altre forze sono solo comparse»

Fusignani De Pascale

«Alla faccia della fiducia e, soprattutto, di otto anni di fedele gregariato. Nel momento in cui il repubblicano Eugenio Fusignani avrebbe potuto ritagliarsi qualche mese da vero protagonista come sindaco ad interim di Ravenna, ecco calare la mannaia del Pd che lo declassa a semplice assessore per far posto a Fabio Sbaraglia, dem senza se e senza ma».

A sottolineare l’anomalo “rimpasto” di giunta del Comune di Ravenna (con l’assessore Fabio Sbaraglia del Pd che è diventato vicesindaco al posto del collega repubblicano Eugenio Fusignani, in vista delle dimissioni del sindaco Michele de Pascale, eletto in Regione) è Elena Marin, consigliera territoriale della Lega. «Troppo indipendente Fusignani o troppo intraprendente? Chissà? Sta di fatto che l’onnipresente Michele de Pascale non vuole scherzi. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio e con il Pri non si sa mai. A Fusignani, che tante volte abbiamo criticato, la nostra solidarietà. Ma era da immaginare: il “campo largo” è la foglia di fico per coprire una situazione dove conta solo il Pd mentre le altre forze politiche sono solo comparse, meglio se silenti».

Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere nazionale del Popolo della Famiglia e consigliere comunale a Riolo Terme Mirko De Carli: «La nomina a vicesindaco di Fabio Sbaraglia rappresenta un gioco di potere del Partito Democratico. Oltre ad una forzatura della legge comunale, traspare l’intenzione del Partito Democratico di avere ben saldo il timone ed il comando delle operazioni in questi mesi prima delle elezioni comunali. Il Partito Repubblicano, che da tempo fa da stampella alla sinistra, non facendo onore alla sua storia, riceve una grossa bocciatura. L’ex Vicesindaco Fusignani non gode della stima del Pd? Sicuramente questa è una operazione politica cui Michele De Pascale e soci devono chiare spiegazioni.  Se il Partito Repubblicano avesse avuto maggiore polso, si sarebbe opposto a questa decisione, che tutto pare fuorché collegiale».

Su Facebook, a commentare tra gli altri è anche il segretario comunale di Forza Italia, Nicola Tritto. «Metodi beceri, da regime totalitario – dice -. Dignità dove sei? Era tutto previsto. Poi ci chiediamo perché cresce l’astensionismo durante le votazioni. La politica perde sempre di più di credibilità».

Se ne va Castrese De Rosa, il prefetto delle alluvioni. Arriva Raffaele Ricciardi

Il ringraziamento del sindaco De Pascale: «È stato un sicuro punto di riferimento a tutela della sicurezza di cittadini»

Castrese De Rosa

Cambia il prefetto di Ravenna. Castrese De Rosa, dopo quasi tre anni di servizio, viene infatti trasferito a Catanzaro. Al suo posto, a Ravenna, arriva Raffaele Ricciardi, 59 anni, da Gorizia.

«È con sincera gratitudine che, a nome mio e di tutta l’amministrazione comunale, desidero salutare il prefetto Castrese De Rosa – sono le parole del sindaco uscente di Ravenna, Michele de Pascale -. La nostra città e tutta la provincia in questi anni hanno potuto contare su una guida autorevole e un sicuro punto di riferimento a tutela della sicurezza di cittadini e cittadine e a coordinamento delle strutture statali sul territorio. In un momento segnato da sfide complesse, in primis le alluvioni che hanno messo a dura prova il nostro territorio, si è lavorato ogni giorno, fianco a fianco, mossi da un forte e leale spirito di collaborazione, per il bene della comunità. Il prefetto De Rosa è stato per noi un interlocutore di altissima professionalità e competenza, attento e aperto al dialogo, che ha saputo tenere alti egregiamente quei valori di condivisione, confronto e supporto reciproco che rendono forti le istituzioni.  Ringrazio di cuore il dottor De Rosa per lo straordinario impegno e dedizione che ha dedicato al nostro territorio, facendogli i miei migliori auguri per il suo nuovo incarico. Contestualmente a questi doverosi ringraziamenti rivolgo anche il mio più cordiale benvenuto al Prefetto Raffaele Ricciardi, neonominato Prefetto di Ravenna».

4 mila euro al reparto di dermatologia in memoria del figlio scomparso

Per il terzo anno consecutivo la famiglia Gobbi ha devoluto i ricavati del torneo di Beach Tennis dedicato a Enrico all’ospedale di Ravenna

Foto Donazione Dermatologia

Una donazione e da 4 mila euro in favore del reparto di Dermatologia di Ravenna per ricordare il figlio scomparso. I donatori sono Francesca Minotti e Paride Gobbi, genitori di Enrico Gobbi, scomparso prematuramente poco più di tre anni fa a causa di un melanoma metastatico. Ogni anno Francesca e Paride organizzano un torneo di beach tennis in memoria di Enrico e anche quest’anno hanno voluto devolvere il ricavato all’ospedale ravennate, dove il figlio è stato accolto e assistito durante il suo percorso di cura.

La cerimonia di ringraziamento si  è svolta lunedì 25 novembre, alla presenza della dottoressa Francesca Bravi, direttrice sanitaria dell’Ausl della Romagna, della dottoressa Costanza Martino, direttrice del Dipartimento Chirurgico dell’Ospedale Santa Maria delle Croci, e la dottoressa Michela Tabanelli, direttrice dell’unità operativa di Dermatologia di Ravenna che ha assistito Enrico durante il suo percorso di cura, e il personale medico e infermieristico del reparto.

«È una grande emozione ricevere questa nuova donazione nella sala d’aspetto della dermatologia di Ravenna dedicata ad Enrico; il sostegno dei suoi genitori ci ha permesso di migliorare l’accoglienza dei pazienti all’interno della nostra struttura e di migliorare la qualità delle cure erogate. Anche quest’anno Francesca e Paride ci hanno ricordato che il nostro ruolo di medici è quello di prenderci cura sempre e nel miglior modo possibile dei nostri pazienti, in particolare i più fragili, come anziani, bambini, adolescenti e pazienti oncologici – dichiara la dottoressa Tabanelli -. Grazie a questa donazione porteremo avanti il progetto di umanizzazione del reparto e miglioramento dell’assistenza per porre al centro del nostro lavoro il paziente, rivogendoci in particolare a chi è affetto da patologie oncologiche dermatologiche ed ai pazienti pediatrici a cui vorremmo dedicare uno spazio e servizi specifici di assistenza e accoglienza all’interno del reparto». I genitori hanno accompagnato la donazione con queste parole: «Per il terzo anno consecutivo siamo riusciti ad organizzare questo torneo di beneficenza in memoria di Enrico e speriamo di poter continuare a ripetere l’evento anche nei prossimi anni. Siamo felicissimi di poter contribuire all’acquisto di nuovi macchinari per il reparto perché sappiamo che una diagnosi precoce può salvare la vita a tante persone. Ringrazio la dottoressa Tabanelli per aver voluto dedicare la sala d’attesa ad Enrico perché qui lui si è sempre sentito accolto, segno che la differenza nel percorso di cura la fa non solo l’ambiente ma anche e soprattutto le persone».

De Pascale in Regione, Sbaraglia (Pd) vicesindaco al posto di Fusignani (Pri)

Si avvicina la decadenza del sindaco di Ravenna e nell’ultimo semestre prima delle elezioni l’assessore alla Cultura sarà il facente funzioni. Al segretario repubblicano la delega alla Salute

344742519 206154442176582 3137037140090785871 NIn vista dell’imminente passaggio da sindaco di Ravenna a presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale ha definito un nuovo assetto della giunta comunale: il vicesindaco non è più Eugenio Fusignano (Pri), ma diventa Fabio Sbaraglia (Pd), finora assessore alla Cultura che quindi di fatto prenderà il posto del sindaco nel semestre che porterà alle elezioni amministrative a primavera 2025. A Fusignani viene assegnata la delega Salute, finora conservata dal primo cittadino. La delega Pnrr, l’altra ricoperta da De Pascale, andrà ad aggiungersi ai Lavori Pubblici guidati da Federica Del Conte (Pd), in quanto trattasi di una fase di mera attuazione degli interventi. Il quadro delle restanti deleghe rimane invariato.

«Ringrazio tutti i componenti della giunta per il servizio appassionato e l’impegno di questi anni, per alcuni di loro in entrambi i mandati per altri solo nel secondo – ha dichiarato il sindaco De Pascale –. Negli ultimi mesi ho ben percepito l’ulteriore sforzo e l’impegno profuso a servizio della città e ho trovato in loro il massimo della coesione e dello spirito di squadra per affrontare i mesi che abbiamo davanti. Fino all’ultimo giorno eserciterò il mio incarico con la massima dedizione e in ogni caso la mia gratitudine e impegno per il territorio del Comune e della Provincia di Ravenna non verranno mai meno. Ringrazio in particolare Fabio Sbaraglia ed Eugenio Fusignani per la disponibilità e la serietà dimostrata nel rendersi disponibili a questo nuovo assetto».

Il segretario comunale del Partito democratico, Lorenzo Margotti, è intervenuto in merito al passaggio di deleghe e funzioni: «In questi mesi il consiglio comunale e i consigli territoriali hanno continuato a operare senza sosta, garantendo piena continuità amministrativa. La giunta ha portato avanti un lavoro fondamentale che dovrà proseguire con lo stesso impegno nei mesi che ci separano dalle prossime elezioni, auspicabilmente fissate nella prima finestra utile del 2025. L’obiettivo prioritario della coalizione di governo rimane quello di assicurare una transizione ordinata, mantenendo costante il focus sulle esigenze della comunità e sul progresso della città».

Un venerdì di sciopero generale. Pullman da tutta la provincia per Bologna

Manifestazione di Cgil e Uil contro la manovra di bilancio del governo. «Aumenta le disuguaglianze»

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Cgil e Uil hanno proclamato uno sciopero generale per la giornata di venerdì 29 novembre. La mobilitazione è finalizzata «a cambiare la manovra di bilancio del governo Meloni – si legge in una nota dei sindacati -, che è destinata ad aumentare le disuguaglianze sociali nel Paese»; a rimarcare il dissenso degli stessi sindacati rispetto al decreto sicurezza, «che limita le libertà di espressione e ha una natura fortemente repressiva» e «alle politiche insufficienti di questo governo rispetto al tema della salute e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori».

In occasione dello sciopero saranno organizzate diverse manifestazioni a livello nazionale. Per il territorio di Ravenna l’appuntamento è a Bologna. Alle 9,30 è previsto il concentramento a Porta Lame da dove partirà un corteo che raggiungerà piazza Maggiore. Dal palco, l’intervento di apertura sarà di Marcello Borghetti, segretario generale Uil Emilia Romagna, e quello conclusivo sarà affidato a Maurizio Landini, segretario generale della Cgil.

Dalla provincia di Ravenna partiranno diversi pullman che raggiungeranno il capoluogo di regione. Per prenotarsi e ricevere informazioni è possibile telefonare allo 0544 244280 (Camera del lavoro di Ravenna), allo 0545 913011 (Camera del lavoro di Lugo) e allo 0546 699611 (Camera del lavoro di Faenza) oppure scrivendo allo ra.manifestazioni@er.cgil.it, allo 0544 292257 (sede Uil Ravenna), oppure scrivendo alla segreteria@uil-ravenna.it .

I pullman dalla provincia di Ravenna partiranno da diverse località. Gli orari e i ritrovi sono riportati di seguito. Partenze da: Longastrino alle 6,55 da piazza del Popolo, 2; Alfonsine alle 7,10 da piazza della Resistenza; Glorie alle 7,18 dalla fermata bus fronte Biesse Idro via Reale; Mezzano alle 7,20 dalla fermata bus “piazza della Repubblica” via Reale; Piangipane alle 7,30 dalla fermata bus “Chiesa” SP98 via Braccesca; Fusignano alle 7,55 dal Clipper Bar; Bagnacavallo alle 8,05 dalla fermata bus “fronte stazione FFSS” via Chiusa (direzione Lugo); Lugo alle 8,10 dal parcheggio Stadio; Lavezzola alle ore 7,45 da piazza Caduti; Conselice alle 8 dal parcheggio Acquajoss; Massa Lombarda alle 8,10 dalla stazione FFSS; Cervia alle 6,55 dalle Terme; Cervia alle 7 dalla piazza Resistenza; Fosso Ghiaia alle 7,10 dalla fermata bus “Chiesa” via Romea Sud; Classe alle 7,15 dalla fermata bus “Classe FR scuola elementare” fronte piazzale Guerrino Ravaioli; Ravenna alle 7,30 dal Cinemacity; Ravenna alle 7,30 via Le Corbusier; Russi alle 7 dalla stazione FFSS; S.P.Vincoli alle 7,30 dalla fermata bus Conad via Farini; Faenza alle 8 dal parcheggio IEMCA, Faenza alle 8 dal hotel B&B; Riolo Terme alle 7,30 dall’autostazione; Castel Bolognese alle 7,45 dalla Chiesa Cappuccini via Ghinotta; Lugo alle 8 dallo stadio; Cotignola alle 8,10 dal parcheggio campo sportivo via Cenacchio; Cotignola alle 7,45 all’uscita autostrada.

Le ragioni dello sciopero

I sindacati chiedono «l’aumento di salari e pensioni, il finanziamento della sanità, dell’istruzione, dei servizi pubblici e investimenti nelle politiche industriali». I segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, hanno spiegato che la manovra economica del Governo introduce« corposi e drammatici tagli alla sanità, alla scuola, ai servizi sociali e ai Comuni». Sul fronte dei salari, nel settore pubblico ci sono aumenti del 6% quando l’inflazione è stata del 17%. «Cgil e Uil contestano anche l’ennesimo ricorso ai condoni, mentre non sono previste che briciole per il sostegno al lavoro dipendente e ai pensionati. La legge di bilancio affossa ancora una volta il welfare e promuove gli evasori. Ancora una volta i sacrifici sono chiesti quasi esclusivamente al lavoro dipendente e pensionati».

Cgil e Uil prevedono «che il Governo imporrà sette anni di austerità nel corso dei quali si assisterà alla perdita del potere d’acquisto e all’ulteriore incremento di lavoro sommerso e di precarietà, di nuovi tagli alla sanità, all’istruzione e al trasporto pubblico. Avremo contratti pubblici inadeguati, cuneo fiscale a carico dei lavoratori, vantaggi per gli evasori, nessun intervento sugli extraprofitti, peggioramento delle legge Monti-Fornero, pensioni minime rivalutate in modo insufficiente, ritardi sul Pnrr e restrizioni alla libertà di dissenso con il Ddl sicurezza».

Laboratori, musica e talk per un’economia solidale e consumo consapevole

Torna al plesso ex Salesiani la fiera “Semi di Futuro”. Espositori e workshop dedicati alla riparazione e al riciclo creativo

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Due giorni di incontri, conferenze, laboratori e musica a Faenza per esplorare “Il ruolo dellecomunità nella transizione”. Questo il tema di “Semi di Futuro” la fiera sull’economia solidale e consumo consapevole che per il quinto anno si svolgerà negli spazi di Faventia Sales (plesso ex Salesiani di via San Giovanni Bosco), sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre.

Si parte alle 10 di sabato 30 con l’inaugurazione dell’evento e dei banchi espositori. Nella mattinata partiranno anche i laboratori, con un incontro tra studenti e espositori e un “repair party” a cura di Mani Tese Firenze nel pomeriggio. A seguire il laboratorio artistico “Il telaio – intrecci di idee”, per preparare una corona natalizia con il gruppo “La soffitta di Bastiano”. Per tutta la giornata ci sarà uno spazio di gioco per bambini curato da Giò Segatura.

Alle 17  l’iniziativa “Terra che rinasce dal titolo. Sostenibilità e minor impatto ambientale nella ceramica contemporanea” a cura del Museo Carlo Zauli. Alle ore 19:30 comincerà l’incontro proposto da “Mani Tese: cooperare per trasformare il mondo!” in cui si tratterà di sfide e i progetti per un’azione globale e locale per il clima e per le comunità, con un collegamento in diretta dal Senegal.

Alle ore 20:45 si esibiranno in un live musicale i Cumbia Poder Trio composti dal colombiano Carlos Forero (voce e chitarra), l’argentino Andrés Langer (piano, fisarmonica, bass synth, voce) e l’italiano Marco Zanotti (batteria, percussioni, voce).

Domenica 1 dicembre, gli eventi ospitati dagli spazi di Faventia Sales partono alle ore 11 con il talk “Un mondo a Pozzi”, condotto da Roberto Pozzi in cui si parlerà di fotovoltaico, mobilità elettrica, cibo sostenibile e altre ricette cucinate insieme. Sempre in mattinata, il laboratorio “Aggeggia & Sorseggia”: un tavolo imbandito con tutto il materiale per creare liberamente insieme alle sarte di Mani Tese Firenze. Dalle 10:30 alle 12:20 si terrà “Mandalargilla” un laboratorio di ceramica, a cura di Antonella Bassenghi e Museo Carlo Zauli. Durante tutta la giornata, oltre allo spazio gioco di Giò Segatura, si terrà un altro laboratorio di “La soffitta di Bastiano”. dal titolo “Il telaio intrecci di idee” in cui si lavorerà con i filati di lana.

Alle ore 17 parte la sfilata di moda “Ethical Fashion” in cui sfileranno abiti, gioielli e accessori degli espositori.

Patrizia Bozza, coordinatrice Mercatino Mani Tese, spiega: «Dal 2019 siamo in questi bellissimi spazi di Faventia Sales. L’idea della fiera è sempre stata quella di raccogliere imprese anche piccole, cooperative sociali che cercano nella loro attività di portare avanti valori molto importanti. Come titolo quest’anno abbiamo scelto “Il ruolo della comunità in transizione” perché l’idea è quella di vivere assieme e trovare modi quotidiani per farlo. La fiera quest’anno conterà 30 espositori provenienti da tutto il mondo, laboratori di vario tipo, un talk comico condotto da Roberto Pozzi, cibo ambulante, musica dal vivo e una sfilata finale».

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