martedì
26 Agosto 2025

Un filtro per avere in casa acqua “buona e libera” «Più richieste dopo la pandemia»

Microfiltrazione, osmosi inversa, addolcitori: ne parla Annalisa Pelliconi di Teknoterm: «Ecco quali sono i vantaggi»

Microfiltrazione

Microfiltrazione, osmosi inversa e addolcitori: termini sempre più diffusi anche in provincia, dove il trattamento delle acque domestiche è molto richiesto soprattutto tra le famiglie più numerose e negli ambienti lavorativi, grazie ai notevoli riscontri economici e ambientali.

A parlarcene è Annalisa Pelliconi, titolare di Teknoterm Progetto Casa, l’azienda lughese a conduzione famigliare di via Canaletto 1 che dagli anni ‘80 si occupa di trattamento dell’acqua, oltre che del commercio di materiale idraulico a tutto tondo e di arredo bagno. «I vantaggi dell’installazione di un filtro domestico per le acque sono principalmente tre: il primo, di matrice logistico-ambientale va a contrastare l’utilizzo di plastica monouso, non sempre adeguatamente riciclata, impedendo inoltre l’accumulo di riserve in casa, lasciando spazio per lo stoccaggio di diversi prodotti. Il secondo riguarda il risparmio economico: la plastica degli imballaggi e delle bottiglie d’acqua e il trasporto su ruote sono fattori che, oltre a danneggiare l’ambiente, pesano sul costo finale della bottiglia d’acqua al supermercato. Ultimo, ma non meno importante, l’aspetto salutistico: il trattamento rende l’acqua con un basso residuo fisso e libera da pericolosi metalli pesanti, batteri e microplastiche, cosa non garantita dalla tradizionale bottiglietta in plastica, spesso stoccata in magazzini o piazzali anche sotto il sole». Tra i diversi tipi di impianti possibili c’è la micro filtrazione, un processo che rimuove gran parte delle particelle solide e delle micro impurità contenute nell’acqua, trattenendo particelle, solidi sospesi e odori. Con questo sistema è possibile inoltre aggiungere all’acqua elementi come il magnesio e lo zinco e utilizzare erogatori che permettono di rendere l’acqua fresca o frizzante.

Un’alternativa è l’impianto a osmosi inversa, che separa l’acqua dalle sostanze disciolte e in sospensione grazie a un processo del tutto naturale. L’acqua viene filtrata per eliminare il cloro e i residui più grossolani, poi, per effetto della pressione, passa attraverso una sottile e porosa membrana osmotica, caratterizzata da fori più piccoli di un milionesimo di millimetro, in grado di trattenere la maggior parte delle sostanze, compresi metalli pesanti, micro plastiche, batteri, virus, nitrati, calcare e sali minerali. Il risultato è un’ acqua depurata molto leggera con una bassa concentrazione salina, estremamente simile a quella del supermercato.

Infine ci sono gli addolcitori, strumenti in grado di ridurre la durezza dell’acqua, rimuovendo gli ioni di calcio e magnesio dall’acqua e sostituendoli con ioni di sodio, eliminando il calcare. I benefici sono importanti per tutto l’impianto idraulico, per gli elettrodomestici e anche per la salute di pelle e capelli.

In provincia, i picchi di richiesta di installazione di depuratori si sono registrati a seguito della pandemia, e successivamente dell’alluvione: «L’acqua è un bene di prima necessità, ma particolarmente delicato e impegnativo da trasportare e stoccare in caso di emergenza – continua Pelliconi -. Anche il progetto “spesa a domicilio”, attivo durante il periodo Covid per tutelare i cittadini più fragili, spesso prevedeva limitate quantità di casse d’acqua a causa delle difficoltà di trasporto. In molti hanno realizzato in quel momento l’importanza di avere acqua sana e buona sempre a disposizione. Nel periodo post alluvionale invece la maggior parte delle richieste riguardava il ripristino del sistema danneggiato. In qualche caso, anche coloro che si sono trovati bloccati ai piani alti della casa per più giorni hanno deciso di ricorrere all’installazione del sistema per una maggiore sicurezza in futuro. Noi siamo fortunati, perchè abitiamo in una zona dove l’acqua proveniente dall’acquedotto è sottoposta a rigidi e costanti controlli, e si può bere senza criticità per la salute. Il problema però resta il gusto, a causa del cloro e del calcare presenti. Partendo quindi dall’acqua sana che arriva nelle nostre case è facilmente possibile quindi produrre acqua “minerale” buona ma soprattutto libera da microplastiche e pericolosi metalli pesanti, come piombo e rame presenti negli impianti domestici obsoleti».

Ai Weiwei e l’arte come resistenza nel “graphic memoir” di Costantini e Stamboulis

Il disegnatore e la sceneggiatrice ravennati hanno realizzato un libro di rara intensità e poesia in cui la vicenda personale di uno degli artisti più famosi al mondo, viene intrecciata ai 12 segni dell’oroscopo cinese

Zodiac Costantini

Dodici capitoli di una graphic novel che raccontano la storia personale di Ai Weiwei – forse l’artista cinese più conosciuto al mondo – e insieme descrivono la cultura e la storia della Cina dagli anni della rivoluzione culturale di Mao a oggi: stiamo parlando di Zodiac, il libro nato dalla collaborazione dell’artista con due ravennati – Gianluca Costantini per i disegni ed Elettra Stamboulis per la sceneggiatura – pubblicato da poco per le edizioni Oblomov dopo essere uscito negli Stati Uniti, in Germania, Francia, Portogallo e Tailandia. A Ravenna il libro verrà presentato venerdì 29 novembre (ore 18.30) alla biblioteca Oriani con Danilo De Biasio (giornalista e direttore del Festival dei Diritti Umani) che dialogherà con i due autori.

Il successo di Zodiac non è determinato solo dalla chiara fama dell’artista: contribuisce il fatto di essere un libro di memoir molto complesso, stratificato, coinvolgente, ottimamente illustrato e sceneggiato. La complessità della narrazione è determinata dai numerosi registri narrativi che intrecciano in modo sincronico passato, presente e futuro, senza appesantire lo scorrere della narrazione. La scansione determinata dai dodici segni dell’oroscopo cinese determina la costruzione narrativa di avvenimenti e memorie sui piani della storia privata e del paese: si parte quindi dalle prime pagine con l’illustrazione del mito di fondazione dell’oroscopo attraverso immagini fantastiche – assolutamente adatte alle articolazioni eleganti del segno di Costantini – in cui ogni segno crea un incipit, ogni qualità del segno zodiacale dà luogo al ricordo di avvenimenti e a riflessioni. Cosa sia vivere sotto terra e senza libri, tranne quei pochi concessi dal potere – i testi di due dittatori –, riflette una società orwelliana che non è frutto di fantasia ma è racconto di realtà. La dimensione fantastica è lo stesso onnipresente: le mitologie, le leggende, le narrazioni popolari non creano intermezzi ma corrispondono a emozioni reali, a illusioni, ampliano talvolta il senso di alcuni avvenimenti storici.

Protagonista della graphic è ovviamente Ai Weiwei, nato nel 1957 da una famiglia sgradita al potere ed esiliata in una regione nel profondo nord della Cina. Gli anni di detenzione del padre precedenti al confino vengono descritti nel capitolo di apertura, dedicato al segno del topo, che nella sua furbizia e capacità di sopravvivenza incarna bene il potere e le sue oppressive articolazioni. La riflessione su cosa sia la libertà e quali gli antidoti a una vita di silenzi conniventi costuisce lo scheletro narrativo, pagina dopo pagina, mentre la dimensione della memoria personale restituisce a brevi flash la lunga storia della Cina, dagli anni della rivoluzione maoista al governo successivo dei Quattro, da quello di Deng Xiaoping e le memorabili proteste di piazza Tienanmen fino all’ascesa di Xi Jinping.

La grande storia, la cultura cinese e la biografia dell’artista non sono gli unici registri che si seguono nella narrazione: grazie a una grande capacità di calibrare i vari livelli narrativi, il passato remoto e familiare di Ai Weiwei si rapporta col senso di memoria nei dialoghi al presente con suo figlio Lao. Questo passaggio intergenerazionale – fatto di considerazioni sui miti, sulle privazioni, sui desideri, sulle speranze fallite o realizzate e sulle scelte – è una ricchezza tutta umana che cuce le pagine in un’ottima sintesi, frutto della sceneggiatura di Elettra Stamboulis.

Sono stati necessari vari incontri anche dal vivo, interviste all’artista e tanto studio sulla cultura e storia della Cina per tessere un arazzo in cui memorie personali, arte antica e contemporanea, storia, cultura, favole, proverbi e mitologie di un paese molto lontano dalla visione occidentale contribuissero a creare una narrazione così potente.

Ai Weiwei appare in Zodiac non solo nella dimensione adamantina di puro spirito combattente e artista geniale, versatile quale è ma in una veste umana. Ricorrenti i ricordi del padre Ai Qing, un poeta famoso più volte candidato al Nobel che venne spedito a pulire latrine subito dopo la “campagna dei cento fiori” in cui vennero puniti tutti gli intellettuali che avevano preso parola e descritto un possibile futuro per il proprio paese. La storia degli anni ‘50 è occasione per riflettere sul rapporto affettivo e intellettuale col padre – perfino su ciò che non si ricorda ma che è invece accaduto, come un abbraccio – ma anche un modo per comprendere il proprio ruolo paterno. Il dubbio se esista un eccesso di verità è uno dei tanti quesiti che Weiwei risolve sia nella vita pubblica che in quella privata, grazie alla definizione del concetto opposto della paura. Abbondano le riflessioni sul tempo e sull’arte ma nel capitolo del segno del coniglio, l’animale proiettato eternamente al futuro, chi legge deve spogliarsi dell’idea occidentale: pur vivendo la contraddizione di essere un appassionato collezionista, Ai Weiwei li ha spesso utilizzati nei propri allestimenti senza quel senso di museificazione e sottrazione al quotidiano a cui li costringe l’Occidente. Fra allestimenti, installazioni, progetti architettonici e opere vere e proprie, i lavori eseguiti nella lunga carriera di Weiwei appaiono in Zodiac in vari modi: possono giustificare la narrazione autobiografica, come nel caso degli anni della sua formazione artistica a New York, oppure chiarire la profonda natura di attivista. Vale in questo caso l’opera che denuncia le migliaia di giovani studenti morti durante un terremoto sotto le fragili costruzioni statali delle scuole, denuncia che è valsa all’artista un rapimento e una detenzione di 81 giorni senza processo, né possibilità di contatti. Le sue opere possono apparire anche a margine di meditazioni sull’importanza di alcuni aspetti della vita, come nel caso della figura del drago – simbolo della leggerezza – modificato poi dall’artista nell’allestimento al carcere di Alcatraz. Realizzato a distanza in un regime di semilibertà, Ai Weiwei preferisce mettere a fuoco le detenzioni di altre persone e traduce il simbolo nel significato di privazione delle libertà.

L’arte è inoltre presente come racconto collettivo: oltre alle opere dell’artista, attraverso Zodiac conosciamo le avanguardie artistiche cinesi degli anni ‘70 e ‘80, quasi del tutto sconosciute visto che l’esistenza di un’arte contemporanea cinese è diventata percepibile a livello mondiale solo dopo la metà degli anni ‘90.

Nella trama collettiva sono presenti sia i compagni di strada incrociati a New York come gli amici del cuore lasciati in un paese in cui è impossibile o del tutto sconsigliabile tornare. Qui ritorna le dimensione tutta umana dell’esule che in ogni pagina di Zodiac si vena di malinconia. L’atto di resistenza tramite l’arte e la rivendicazione della libertà di parola, testimoniata ogni giorno dai lavori e dalle prese di posizione di Ai Weiwei, costituiscono un imperativo categorico che condanna alla distanza. La stessa di Brodskij, altro esule eccellente, che comunque affermava che l’arte non serve a salvare il mondo ma è il più formidabile «acceleratore della coscienza, del pensiero, della comprensione del mondo».

Contrasto a bullismo e violenza di genere, siglato accordo in prefettura

Il protocollo d’intesa coinvolge i centri antiviolenza e le scuole di Ravenna e Bologna

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Un momento dell’iniziativa di presentazione del protocollo

È stato sottoscritto stamattina, lunedì 25 novembre, il “Protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di violenza di genere, bullismo e cyberbullismo” tra le prefetture di Ravenna e Bologna, insieme ai vertici delle forze di polizia, i sindaci delle due città, i rappresentanti dell’Asl Romagna e dei centri antiviolenza Linea Rosa, Demetra Donne in Aiuto e SOS Donna ODV, nonché alcuni dirigenti scolastici e operatori dei servizi sociali. Nel corso della giornata è stato anche illustrato un progetto allegato al protocollo, dedicato alle “Azioni preventive e di contrasto ai fenomeni di violenza di genere e del bullismo tra gli adolescenti”.

L’obiettivo del protocollo è quello di mettere a disposizione del mondo della scuola alcune équipe multidisciplinari composte da operatori dell’Asl, forze di polizia, centri antiviolenza e servizi sociali dei Comuni, per offrire sostegno professionale ai dirigenti e docenti degli istituti scolastici allo scopo di contrastare e prevenire episodi di violenza di genere e bullismo. Nello specifico, questi sono i punti dell’accordo:

  • formazione continua degli operatori nel trattamento delle fattispecie di reato e gestione operativa delle problematiche legate alla violenza di genere;
  • attuazione di percorsi educativi e informativi a supporto delle vittime;
  • interventi sul territorio per favorire il superamento delle cause delle violenze e intercettare tali fenomeni;
  • sostegno alle vittime di violenza e bullismo in tutte le fasi conseguenti a episodi “sentinella”.

La prefettura svolgerà funzioni di coordinamento e coinvolgimento delle forze di polizia, mentre le procure daranno ulteriore impulso all’attività formativa per gli operatori sulle procedure e sugli istituti a tutela dei minori, anche fornendo dati statistici sui fenomeni del bullismo e della violenza di genere. Infine, le scuole si occuperanno di progetti che andranno a coniugarsi con quelli di prevenzione primaria già inseriti nei programmi curriculari scolastici, mentre agli operatori sanitari spetterà un compito fondamentale nelle azioni preventive e di contrasto ai fenomeni di violenza di genere e bullismo tra gli adolescenti.

De Pascale si è dimesso da presidente della Provincia di Ravenna

Le funzioni passano alla vicepresidente Valentina Palli, fino alle elezioni che dovranno tenersi entro i prossimi 90 giorni

De Pascale Palli
Valentina Palli e Michele De Pascale

Il sindaco di Ravenna Michele de Pascale ha presentato questa mattina la sua lettera di dimissioni dalla carica di presidente della Provincia di Ravenna, che ha ricoperto per due mandati. La decisione era stata preannunciata, in seguito all’elezione a presidente della Regione Emilia-Romagna dopo le votazioni del 17 e 18 novembre scorsi. La vicepresidente Valentina Palli, sindaca di Russi, assumerà le funzioni attribuite al presidente della Provincia fino alle elezioni provinciali del nuovo presidente, che avranno luogo entro 90 giorni dall’effettività delle dimissioni.

Nella lettera di dimissioni De Pascale ha ringraziato la vicepresidente Palli e i componenti del consiglio provinciale, per il «lavoro svolto insieme e la collaborazione preziosa», estendendo i ringraziamenti a tutti i dipendenti e le dipendenti dell’ente.

«Il mio mandato da presidente della Provincia è stato segnato da una caratteristica, è stato il primo senza l’elezione diretta dei cittadini, cioè da quando la norma ha iniziato a prevedere un’elezione di secondo livello», ha sottolineato De Pascale nel corso di un incontro con la stampa. «Questi otto anni sono stati quindi segnati dall’idea di ritrovare un’identità di funzione per la Provincia, che ha perso la sua legittimazione popolare. Ecco perché fin dal primo giorno abbiamo cercato di colmare questa mancanza, cercando di amministrare la provincia in maniera collegiale, con gli altri sindaci e sindache del territorio».

Durante l’intervento, De Pascale ha ripercorso le principali sfide affrontate da presidente della Provincia, dalla pandemia all’alluvione, fino alla gestione della viabilità e l’edilizia scolastica.

Scopre la tresca con l’amante e ricatta l’ex collega di lavoro: arrestata

La donna è finita ai domiciliari con l’accusa di estorsione

Estorsione

Aveva minacciato di rendere nota la tresca tra un suo ex collega e una donna sposata, se l’uomo non avesse acconsentito alle sue richieste di denaro. I carabinieri di Lido Adriano hanno arrestato, con l’accusa di estorsione, una 29enne originaria di Fabriano e domiciliata a Lugo. L’arresto è avvenuto nella serata di venerdì 22 novembre.

Nel mirino della ricattatrice era finito un suo ex collega di lavoro, domiciliato a Ravenna, che avrebbe avuto una relazione extraconiugale con un’altra donna sposata. Rapporto di cui era venuta a conoscenza proprio la marchigiana che, da quando aveva saputo della tresca tra i due, non avrebbe esitato ad avanzare una richiesta di denaro al suo ex collega.

Le indagini sono scattate subito dopo la denuncia da parte del 45enne, il quale, da qualche giorno, aveva incominciato a ricevere una serie di messaggi di natura estorsiva dalla sua ex collega, già dipendente della stessa società con cui aveva cessato il rapporto di lavoro da alcuni mesi.

La ragazza, in cambio del suo silenzio sul rapporto sentimentale della vittima con una donna sposata, avrebbe chiesto in cambio 500 euro in contanti da consegnarle in una busta. La sera di venerdì 22 novembre, verso le 19, i due si sono dati appuntamento nei pressi di un parcheggio nelle vicinanze del circolo tennis di Lugo. Lì però lo scambio è stato osservato dai carabinieri che, atteso il ritiro della busta contenente la somma di denaro pattuita, hanno subito bloccato e arrestato in flagranza di reato la fabrianese, recuperando le banconote contenute all’interno.

Degli eventi è stata subito informata la pm di turno presso la procura di Ravenna, che ha disposto gli arresti domiciliari dell’arrestata a Lugo, nell’abitazione di una parente, in attesa della convalida parte del giudice per le indagini preliminari. Convalida che è avvenuta nella mattinata di oggi, al seguito della quale il giudice ha disposto anche nei confronti della donna il divieto di avvicinamento alla vittima e a quello di dimora nel Comune di Ravenna.

Impresa Massa Lombarda: batte il Club Parioli di Cobolli e si salva in A1

La squadra targata Oremplast e capitanata da Montalbini aveva raccolto solo sconfitte nelle sei sfide della fase a gironi, ma nei playout contro il circolo romano è riuscita a imporsi 4-2 e 3-1. Nel 2025 per la nona volta sarà tra le 16 società italiane in massima serie

Massa Lombarda Spareggio Al ParioliDopo zero vittorie nella sei sfide della fase a gironi, il Circolo Tennis Massa Lombarda ha fatto l’impresa ai playout salvezza del campionato a squadre di A1: le vittorie per 4-2 all’andata e 3-1 al ritorno contro il Tennis Club Parioli di Roma (terzo nel suo girone con 7 punti) consentono al team capitanato da Michele Montalbini (assistito come vice da Nicola Gualanduzzi) di conservare un posto tra le 16 società dell’elite del tennis italiano. L’andata si è giocata in Romagna il 17 novembre e il ritorno nella capitale ieri, 24 novembre.

Massa Lombarda è riuscita nell’impresa nonostante sia stata costretta a rinunciare per infortunio per l’intera competizione alle sue due punte di diamante, Giulio Zeppieri e Francesco Forti. Nel momento decisivo degli spareggi, il team ha fatto leva sullo spirito di gruppo garantendosi per il 2025 la partecipazione alla serie A1 per la nona volta, la terza di fila (presidente del circolo massese è Giorgio Errani, padre della tennista Sara che ha appena vinto la Bjk Cup con l’Italia femminile). Il prestigioso circolo capitolino – che nella fase a gironi aveva schierato come “vivaio” anche Flavio Cobolli, 32 della classifica mondiale Atp – retrocede in A2 sebbene fosse partito con ben altre ambizioni.

Sceso in campo sulla terra battuta romana con tanta fiducia dopo il risultato del confronto di andata, il team targato Oremplast (l’azienda della famiglia Pagani è da tempo partner del club di via Fornace di Sopra) si è aggiudicato i tre incontri individuali disputati visto che Francesco Forti non avendo risolto i problemi fisici che lo bloccano da mesi è stato schierato da numero 1 solo pro forma e Gabriele Pennaforti ha così vinto per forfait. Lorenzo Rottoli ha sconfitto con un periodico 6-3 Gabriele Vulpitta, l’esperto sloveno Blaz Kavcic, che ormai non disputa più attività nel circuito professionistico (è stato numero 68 nel 2012), ha lasciato appena un game a Francesco Bessire e l’under 16 Pietro Ricci, a sette giorni di distanza dalla prima affermazione in questa competizione, ha saputo conquistare il punto decisivo piegando in tre set Riccardo Grassi.

«È veramente una grandissima soddisfazione, l’unica parola che mi viene in mente in questo momento visto che non mi piace parlare di miracolo in ambito sportivo – sottolinea il capitano Michele Montalbini –. Poter disputare anche il prossimo anno il massimo campionato maschile ed essere quindi tra le migliori 16 squadre d’Italia è sicuramente un privilegio e un onore per una cittadina come Massa Lombarda e per chi come noi fa parte dello staff tecnico. Per l’ennesima volta abbiamo dato prova di essere prima di tutto una grande famiglia, aiutandoci tutti l’uno con l’altro nonostante le difficoltà e il peso di assenze pesantissime. A onor del vero anche il Parioli nello spareggio non ha potuto disporre di alcuni elementi chiave, ma questa è un po’ l’incognita che da sempre accompagna la serie A1. Pertanto complimenti a tutti, dai protagonisti sul campo come Rottoli, Kavcic, per i nostri ragazzi straordinario esempio di professionalità e attaccamento alla causa, e al giovane Ricci, che sta maturando esperienze preziose. È doveroso da parte nostra ringraziare anche tutti gli sponsor, a cominciare da Oremplast e quindi la famiglia Pagani, dedicando inoltre questa impresa all’indimenticabile Oreste, per sempre nel mio cuore. Ora ci godiamo un po’ questo bel risultato, poi inizieremo a programmare in vista del 2025, sempre mantenendo quelle che sono le prerogative del nostro fare attività agonistica».

Ha motivi per sorridere anche Fulvio Campomori, dirigente al seguito della squadra nella capitale: «Sapevamo benissimo che l’obiettivo della permanenza in categoria era difficilissimo da raggiungere quest’anno alla luce delle vicissitudini che ci hanno privato di due pedine fondamentali, però come sempre fatto anche in passato ci siamo ripromessi di lottare tutti insieme, uniti, fino all’ultimo punto, proprio come ci chiedeva Oreste Pagani. È stata un’emozione forte per me aver raggiunto la salvezza proprio in uno dei circoli storici e di maggior prestigio del nostro Paese. E ribadisco che per una realtà come la nostra il confermarsi in A1 è come vincere lo scudetto».

Ritorno
TC PARIOLI ROMA – CIRCOLO TENNIS MASSA LOMBARDA  1-3
Gabriele Pennaforti (PA) b. Francesco Forti (MA) per ritiro
Lorenzo Rottoli (MA) b. Gabriele Vulpitta (PA) 63 63
Blaz Kavcic (MA) b. Gabriele Vulpitta (PA) 61 60
Pietro Ricci (MA) b. Riccardo Grassi (PA) 6146 62

Andata
CIRCOLO TENNIS MASSA LOMBARDA – TC PARIOLI ROMA 4-2
Lukas Neumayer (PA) b. Francesco Forti (MA) per ritiro
Lorenzo Rottoli (MA) b. Gabriele Pennaforti (PA) 20 ritiro
Blaz Kavcic (MA) b. Gabriele Vulpitta (PA) 63 63
Pietro Ricci (MA) b. Andrea Bessire (PA) 64 62
Lorenzo Rottoli/Blaz Kavcic (MA) b. Francesco Bessire/Riccardo Grassi (PA) 61 63
Lukas Neumayer/Gabriele Vulpitta (PA) b. Filippo Giovannini/Pietro Ricci (MA) 63 46 10-6

A Ravenna due progetti di ricerca nazionali per app dedicate ad anziani e caregiver

Il focus sulle persone affette da demenza e da chi se ne occupa

Caregiver

Nei prossimi due anni, Ravenna sarà protagonista di due importanti progetti di ricerca nazionali dedicati alla popolazione anziana, con particolare attenzione ai soggetti fragili e a rischio di caduta, nonché alle persone che si prendono cura di familiari affetti da demenza. I due progetti, finanziati dal Pnrr, sono finalizzati allo sviluppo di una web-app e una piattaforma all’avanguardia. La presentazione ufficiale sarà domani, martedì 26 novembre, alla Casa Matha di Ravenna alle ore 18.30.

Le due ricerche sono coordinate da Marco Domenicali, professore associato di medicina interna dell’Università di Bologna, direttore della Scuola di specializzazione in geriatria e della medicina interna a indirizzo fragilità e invecchiamento dell’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, e da Alessandro Silvani, professore associato di fisiologia dell’Università di Bologna presso il Campus di Ravenna. Entrambi i docenti puntano a rafforzare il rapporto tra strutture sanitarie e territorio.

Il primo progetto è dedicato ai caregiver e ai familiari che assistono persone affette da demenza, spesso bisognose di aiuto 24 ore su 24. Sarà sviluppata una web-app che offrirà strategie assistenziali e supporto telefonico per migliorare la gestione quotidiana di questi pazienti. L’obiettivo è realizzare una soluzione software accessibile e a basso costo, in grado di fornire un concreto aiuto a chi si prende cura degli anziani in momenti particolarmente delicati della loro vita.

Il secondo progetto riguarda invece lo studio delle cadute nelle persone over 65 con condizioni di fragilità o affetti da patologie croniche. A Ravenna saranno coinvolte oltre 1.000 persone fragili, segnalate dai medici di medicina generale o dai colleghi ospedalieri, spesso in seguito a dimissioni o a percorsi clinici specialistici. Questo progetto porterà allo sviluppo di una piattaforma innovativa per definire le migliori strategie terapeutiche a beneficio degli anziani più vulnerabili.

Transizione digitale, 400 mila euro per le pmi di Ravenna e Ferrara

C’è tempo fino al 23 dicembre per presentare domanda di contributo

Closeup On Pile Of Euro Banknotes. Free Public Domain CC0 Image.
Closeup on pile of euro banknotes. Free public domain CC0 image.

La Camera di commercio di Ferrara e Ravenna ha stanziato 400 mila euro per favorire la transizione digitale delle imprese del territorio. Il bando aprirà domani, martedì 26 novembre, alle ore 10 e sosterrà l’acquisto di servizi di consulenza, formazione e tecnologie in ambito 4.0 nei processi produttivi e organizzativi, nei prodotti e servizi, nelle catene di distribuzione e vendita e nelle relazioni con i diversi attori delle filiere.

In particolare, la misura intende supportare le piccole e medie imprese per accrescerne la competitività a livello nazionale e internazionale, promuovendo sia la fase di progettazione sia quella di realizzazione e adozione di soluzioni innovative in campo digitale. Sono inoltre previste premialità per le imprese femminili, giovanili e per quelle in possesso del rating di legalità. C’è tempo fino alle ore 12 del 23 dicembre 2024 per presentare domanda.

Tra le spese ammissibili, il bando sostiene gli investimenti in robotica avanzata e collaborativa, manifattura additiva e stampa 3D, soluzioni di cyber security e business continuity, soluzioni tecnologiche digitali di filiera e per il coordinamento dei processi aziendali, sistemi di e-commerce. I contributi ammonteranno al 50% delle spese, con un tetto massimo di 5.000 euro. Beneficiarie sono le micro, piccole e medie imprese attive, che abbiano la sede legale o unità locali interessate dagli investimenti nelle province di Ferrara e Ravenna.

Il Natale del Centro Storico tra casette, laboratori, concerti e spettacoli

Dalla pista del ghiaccio di Piazza Kennedy al Villaggio di Natale di Piazza San Francesco: un ricco calendario di eventi per grandi e piccini per animare il cuore della città

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È tutto pronto per il Natale ravennate: tanti gli eventi che si aggiungono alla pista di pattinaggio, lo scivolo ghiacciato e le casette già attive in Piazza Kennedy, con un focus sul centro storico e occasioni di divertimento per bambini e famiglie.

L’albero di Piazza del Popolo si accenderà sabato 7 dicembre (alle 17.30) aprendo ufficialmente il periodo festivo. Il grande abete rosso arriva in dono dal Comune di Andalo (Trento) e proviene da un’area soggetta ad abbattimento selettivo. Oltre alle luminarie (accese dal 22 novembre) arriveranno in centro storico i capanni natalizi di “Che Spasso di Natale!”, che animeranno la piazza principale dal 30 novembre al 6 gennaio, tutti i giorni dalle 10 alle 14 e dalle 15.30 alle 19.30. Il 13 e 22 dicembre, sempre in Piazza del Popolo, arriverà “Paggio” dei Clerici Vagantes, uno spettacolo in viaggio fin dal 1214 col burattino Paggetto. Il 14 e 15 sarà la volta di “PiùMe”, a cura di Teatro Appeso e Paola Li Vecchi, acrobata, attrice e cantante, con l’accompagnamento musicale di Fax, il batterista del PetitCabaret 1924. L’8 e il 23 dicembre spazio alle più famose canzoni di Natale (dagli anni ’60 in poi) di “Sound of Christmas”. Tra gli appuntamenti più attesi dai più piccoli, i laboratori dell’associazione Tralenuvole (20,24,27, dicembre, 2 e 3 gennaio) e il Comedy Christmas Magic Show del mago Enrico Battaglia (21 dicembre e 4 gennaio). Piazza San Francesco ospiterà invece Il villaggio di Natale a cura di Advs Ravenna: in programma tutti i giorni, fino al 6 gennaio, spettacoli, intrattenimento per bambini, vin brûlé e dolci natalizi. Il calendario degli eventi integrale è disponibile sul sito di VisitRavenna.

Dopo il grande successo degli anni passati, torna in città anche la rassegna Christmas Soul, con quattro concerti gratuiti, a cura di Spiagge Soul e della Fondazione Ravenna Manifestazioni, con il supporto del Comune di Ravenna. Sabato 28 dicembre alle 18 in piazza del Popolo si esibirà la band LeBron Johnson (Nigeria/Italia); il 29 dicembre alla stessa ora e sempre in piazza del Popolo ci sarà il Leon Beal Joyful Gospel Choir (Usa). Il 31 dicembre dalle 23 in piazza del Popolo si chiuderà il 2024 con lo Spirit of New Orleans Gospel Choir (Usa), un’originale, numerosa e spettacolare formazione; e l’1 gennaio si inizierà il nuovo anno al teatro Alighieri alle 11.30 con il The Bronx Gospel Choir (Usa), che proporrà uno spiritual gospel-pop innovativo.

Gli eventi di Natale arrivano anche nei luoghi di cultura della città: la sala Corelli del teatro Alighieri ospiterà il 19 dicembre (ore 21) il concerto “Un tango per il papà Noel”, tra tango e musica classica argentina. Fino al 12 gennaio il Mar ospiterà invece “I’m a Mosaic! Da Severini, Sironi e Fontana a Paladino, Plessi e Samorì” a cura di Paola Babini, Giovanna Cassese, Emanuela Fiori e Giovanni Gardini.
La mostra ripercorre, attraverso un viaggio nell’arte del XX e XXI secolo, alcune tappe fondamentali della storia della Scuola di Mosaico dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna nel suo centenario (1924 – 2024).

Nel mese di dicembre anche via Zirardini Open – Air Gallery ospiterà una mostra a cielo aperto omaggiando la mostra del Mar. Invece il Mosaic temporary shop dello lat di piazza San Francesco ospiterà artigianato artistico in mosaico a tema natalizio, a cura del gruppo “Racconti Ravennati” associato CNA. A palazzo Rasponi dalle Teste dal 7 dicembre al 26 gennaio, è in programma “1955-1965. Il mondo nuovo a Ravenna. Sguardi dalla collezione d’arte Ghigi Pagnani”: vengono presentati l’archivio Ghigi-Pagnani in ampia sintesi, dipinti rilevanti dell’arte informale di artisti come Appel, Moreni, Mathieu, Vedova, opere di pittori come Marc Tobey, Gorky, Daniel Pommereulle, Sergio Vacchi, Phillip Martin e Bernard Quentin e alcuni lavori di Gianni Dova.

Sono inoltre previste aperture speciali e visite guidate nei siti di RavennAntica e al Museo Nazionale. Oltre alle visite per appassionati, prenderà il via anche la rassegna “RavennAntica for kids”, per avvicinare i più piccoli alla cultura e alla storia locale.

Due le mostre anche in Classense: “Una ‘montagna’ di voci. Racconti di montagna attraverso le collezioni classensi e i disegni di Luigi Dal Re” (fino al 25 gennaio) e “I colori di un intellettuale: la raccolta Alberto Martini” dal 13 dicembre al 15 febbraio. In giro per la città invece sarà possibile ammirare le installazioni di presepi e natività allestite da associazioni e artisti.

Per favorire la fruizione del centro nel periodo natalizio, tra il 9 e il 24 dicembre tutti i parcheggi regolamentati con parcometro (stalli blu) gestiti da Azimut per conto del Comune saranno gratuiti dalle 16.30, ad eccezione di quello di piazza Baracca, gratuito dalle 18.30. Nelle giornate festive la sosta è gratuita tutto il giorno.

Fuori dal centro città si festeggia a Marina di Ravenna, con il presepe parrocchiale, il presepe di ferro, le luminarie e l’arrivo della Befana (6 gennaio) con caramelle e dolcetti per i più piccoli, a Sant’Alberto con un calendario di eventi “secondo natura”, promossi dal museo NatuRa per un Natale all’insegna della scoperta e del rispetto del territorio, tra escursioni in pineta sapori dell’inverno.

Lugo, un incontro sul valore educativo della paghetta

Appuntamento il 27 novembre al Centro per le famiglie

paghetta

Un incontro sul «valore della paghetta», gratuito e rivolto a genitori e famiglie. Lo organizza il Centro per le famiglie dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, in collaborazione con l’Associazione italiana educatori finanziari. L’appuntamento, in programma mercoledì 27 novembre alle 17 al Centro per le famiglie di Lugo (viale Europa 128), consisterà in un momento di scambio e confronto sulle buone prassi finanziarie e previdenziali nell’educazione.

A spiegare se la paghetta sia uno strumento utile a fini educativi, interverrà Barbara Specchia, educatrice finanziaria di Aief.

L’incontro è ad accesso libero a gratuito. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare il Centro per le famiglie ai recapiti telefonici 0545 299397 o 366 6156306, oppure inviando una mail a centrofamiglie@unione.labassaromagna.it.

I Lions piantano 12 nuovi alberi a Lido di Dante

Gli alberi sono stati forniti dal Comune, nell’ambito dell’iniziativa “Un albero per ogni bambino/a nato/a”

Piantumazione Lido Di Dante 3

I volontari del Lions Club Ravenna hanno piantumato 12 nuovi alberi a Lido di Dante. Gli alberi sono stati forniti dal Comune di Ravenna, tramite l’azienda Azimut, e sono stati collocati nell’area verde di Lido di Dante in via Paolo e Francesca, vicino alla pineta.

La piantumazione è avvenuta ieri, domenica 24 novembre, in occasione della “Giornata dell’albero” e rientra nell’ambito dell’iniziativa comunale “Un albero per ogni bambino/a nato/a”.

«La piantumazione di Lido di Dante vuole ricordare, con un atto concreto, l’importanza degli alberi e del verde per contrastare i cambiamenti climatici in atto, per produrre l’ossigeno necessario a tutte le specie viventi, per migliorare la qualità della vita in tutte le nostre località, a partire da quelle turistiche», commenta il presidente del Lions Club Ravenna Romagna Padusa Simone Godoli.

Il Lions Club Ravenna ha programmato una nuova piantumazione per la mattina del 28 novembre alle ore 10 nella scuola Randi di Classe, in collaborazione con il Comune di Ravenna, i docenti e gli studenti.

Sold out per l’asta benefica di ceramiche faentine, l’offerta record da 570 euro

Il ricavato andrà in parte agli artisti colpiti dalle alluvioni

Aggiudicato

Oltre 200 persone a Faenza hanno affollato il Salone dell’Arengo per “Aggiudicato!“, l’asta organizzata da Ente Ceramica Faenza. L’evento ha visto protagoniste le opere uniche realizzate dai maestri vasai durante il Mondial Tornianti 2024 e decorate dai ceramisti faentini. Si tratta di 40 pezzi d’arte, frutto della maestria dei foggiatori e della creatività dei decoratori faentini, che sono stati messi all’asta, dando vita a un vero e proprio duello tra gli appassionati.

All’asta, condotta dal battitore d’eccezione Matteo Zauli, il pezzo più ambito è stato aggiudicato alla cifra di 570 euro, mentre l’incasso totale ha registrato un aumento del 35% rispetto all’edizione precedente, nonostante un numero inferiore di opere in vendita. Il ricavato dell’asta, oltre a sostenere le attività di Ente Ceramica, sarà destinato in parte a sostenere i ceramisti colpiti dalle alluvioni, dimostrando ancora una volta la solidarietà della comunità faentina.

«Sono estremamente soddisfatto del successo di “Aggiudicato!”», ha commentato il sindaco di Faenza Massimo Isola. «Quest’asta ha dimostrato ancora una volta l’eccellenza della nostra tradizione ceramica. Ogni pezzo all’asta è un’opera d’arte unica, frutto della maestria dei nostri artisti e dei maestri tornianti che rendono irripetibile ogni loro realizzazione. È un orgoglio per Faenza vedere come queste creazioni siano così apprezzate e contese da collezionisti e amanti dell’arte».

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