domenica
24 Agosto 2025

Il Ravenna vince anche a Corticella: domenica al Benelli per il primo posto

Quinta vittoria di fila in campionato per i giallorossi, attesi ora dal big match casalingo contro la capolista Tau Altopascio

Ravenna Tifosi Corticella
I tifosi del Ravenna a Corticella

Se il tuo attaccante più in forma è indisponibile e la partita la decide il suo sostituto, è sicuramente un ottimo segnale. E una conferma della profondità della rosa, costruita per vincere. Come quella del Ravenna, che a Corticella ottiene la quinta vittoria consecutiva in campionato (che diventano sei se si considera la Coppa Italia) grazie al gol da rapace d’area di rigore di Luca Di Renzo, bomber di categoria (oltre cento gol in serie D) oggi in campo per l’indisponibilità di Manuzzi, miglior marcatore in questa prima parte di stagione dei giallorossi.

Una partita complicata, a causa anche del fondo del campo di gioco, che non favoriva certo il palleggio, ma che il Ravenna porta a casa 1-0 (trascinato anche da centinaia di tifosi giallorossi) con una certa autorità – grazie in particolare a un centrocampo sempre più compatto, con la sostanza di Biagi e Rossetti e gli strappi di Lordkipanidze – contro una squadra altrettanto in forma (reduce da quattro vittorie consecutive).

Una vittoria che non può che far sperare mister Marchionni (da quando è arrivato, il suo Ravenna ha solo vinto) in vista del big match di domenica prossima in un Benelli che si preannuncia bollente in occasione della sfida alla capolista Tau Altopascio, oggi tornata alla vittoria contro il Prato e con 3 punti di vantaggio rispetto ai giallorossi, secondi, che potranno quindi tentare l’aggancio in testa. In mezzo, i 16esimi di finale di Coppa Italia, mercoledì in casa del Lentigione.

La capolista Consar ospita la Consoli Sferc seconda che insegue a due lunghezze

Alle 18 al Pala De Andrè di Ravenna sfida di vertice, in palio la vetta della classifica

RAVENNA 16/10/2024.. VOLLEY PALLAVOLO. LEGAVOLLEY. Consar Ravenna, Giocatori Stagione 2024/25L’ottava giornata di andata del campionato di pallavolo maschile di serie A2 mette di fronte la Consar, capolista con 17 punti, alla sua immediata inseguitrice, il Consoli Sferc con 15. Si gioca alle 18 di oggi, 17 novembre, al Pala De Andrè: Ravenna per la prima fuga, Brescia per il sorpasso (diretta streaming su Volleyballworld.tv e differita martedì alle 15 sul canale 78 di Tele Romagna).

Entrambe le squadre sono fin qui andate sempre a punto: ne ha messi insieme 17 la Consar con lo score di 6 vittorie e una sconfitta al tie-break, ne ha 15 la formazione lombarda con 5 successi e due ko, entrambi al quinto set. Alcuni dati delle classifiche generali di Legavolley legittimano il primato della Consar, come il terzo posto nella graduatoria di squadra a muro e in battuta (qui il Brescia è secondo) e come il terzo posto individuale di Russo al servizio e il quarto di Copelli a muro. In questa gara poi Alessio Tallone e Riccardo Copelli rincorrono due traguardi personali: i 900 attacchi vincenti in carriera in tutte le competizioni per il primo (gliene mancano due) e i 1600 punti in carriera per il secondo, oggi è a -10.

RAVENNA 22/10/2024. VOLLEY PALLAVOLO. Consar Ravenna Emma Villas Siena.Dentro un roster bresciano pieno di talento, esperienza e qualità, gli occhi dei tifosi ravennati saranno maggiormente indirizzati verso i tre ex di giornata: Giacomo Raffaelli, tre annate a Ravenna con tanto di Challenge Cup vinta, Oreste Cavuto e Alex Erati, in maglia giallorossa rispettivamente nel 2019/20 e nel 2021/22.

«È una partita importante contro una squadra costruita per grandi obiettivi – commenta il coach della Consar, Antonio Valentini – con giocatori di esperienza in tutti i reparti, il cui valore non lo scopriamo certo noi. Credo che dal nostro punto di vista sia una partita come le altre per cercare di avvicinarci al raggiungimento degli obiettivi che ci siamo dati. La affronteremo senza pressione e senza timori, con la mente leggera. Il percorso che stiamo facendo mi piace e ci piace ma sappiamo che dobbiamo ancora lavorare tanto. Arriviamo a questa sfida con una buona e intensa settimana di allenamento. Possiamo aspettarci una partita lunga visto che noi fin qui abbiamo giocato 3 tie break e loro 4 e siamo preparati per stare tanto in campo».

Il Porto Robur Costa 2030 è tra le società sportive che ha deciso di aderire a Movember Romagnolo, la campagna che ogni anno, nel mese di novembre, lo Ior (Istituto oncologico romagnolo) promuove con l’obiettivo di sensibilizzare sul tema della prevenzione dei tumori maschili e raccogliere fondi da destinare allo Ior e all’Irst. All’interno del Pala De Andrè saranno presenti alcuni volontari dell’Istituto con un banchetto nel quale si potranno acquistare le t-shirt simbolo dell’iniziativa e trovare i baffi della prevenzione realizzati dallo Ior.

Il Ravenna in trasferta a Corticella cerca la quinta vittoria dell’era Marchionni

Alle 14.30 del 17 novembre (12a giornata) di fronte due squadre in gran forma. I giallorossi vogliono restare in scia dell’Altopascio capolista in vista dello scontro diretto

RAVENNA CALCIOLa dodicesima giornata del campionato di calcio di serie D mette di fronte Ravenna e Corticella: alle 14.30 di oggi, 17 novembre, al centro sportivo Biavati, nel piccolo rione del comune di Bologna, si affrontano due squadre in un periodo di forma, reduci da quattro vittorie consecutive.

Il Corticella ha sfruttato questo momento positivo per raddrizzare un inizio di stagione complicato, mentre i giallorossi, sotto la guida di Marco Marchionni, stanno attraversando una fase di crescita che li ha riportati a ridosso della vetta della classifica (attualmente 3 punti in meno del Tau Altopascio) che la prossima giornata sarà di scena al Benelli.

Il Ravenna si presenta con tutti gli effettivi a disposizione. Non mancherà l’appoggio dei tifosi giallorossi che seguiranno la squadra al Biavati nonostante le difficoltà legate alla ridotta capienza dell’impianto. La partita riporta alla memoria la finale playoff dello scorso campionato, quando il Ravenna si impose ai supplementari grazie alla rete di Sare.

Due giorni di cultura digitale: incontri, laboratori e workshop gratuiti per tutti

Negli spazi di Faventia Sales il 22-23 novembre la terza edizione dei Digital Days: iniziativa dell’Unione dei Comuni pensata per un pubblico che va dalle scuole alle famiglie, passando per i professionisti del settore

keyboardLa cultura digitale sarà il tema centrale dei Digital Days (giornate digitali), l’evento di due giorni (22-23 novembre) in programma per la terza edizione a Faenza negli spazi di Faventia Sales (via San Givoanni Bosco). L’ingresso è gratuito e aperto a tutta la cittadinanza fino a esaurimento posti. Per partecipare è consigliata la prenotazione sul sito ufficiale.

Le due giornate prevedono una ricca programmazione di incontri, workshop e laboratori curati da esperti, pensati per coinvolgere un pubblico eterogeneo, dalle scuole alle famiglie, fino agli appassionati e professionisti del settore.

L’iniziativa è promossa dall’Unione della Romagna Faentina nell’ambito dei Laboratori Digitali Urbani (Atuss) in collaborazione After Festival, l’Università di Bologna e Serinar: è un’occasione per esplorare le potenzialità delle tecnologie emergenti e il loro impatto sulla società.

I numerosi temi della manifestazione sono affrontati con un approccio multidisciplinare, che tiene in considerazione l’uso della tecnologia per l’inclusione sociale, per favorire lo sviluppo economico e per potenziare le competenze umane, non sostituirle.

La giornata di venerdì 22:

  • al mattino il laboratorio “Citizen Science”, destinato alle scuole medie inferiori in collaborazione e a cura di After Festival;
  • nel pomeriggio i lavori aperti al pubblico partiranno alle 15 con il laboratorio per i giovani “Dataviz” con Simona Colitti, laboratorio di co-creazione di mappature visuali per realizzare una narrazione collettiva
  • workshop “Apprendere in maniera inclusiva” a cura di Develop-players, una startup specializzata in soluzioni per il potenziamento cognitivo di ragazzi e ragazze con disturbi specifici dell’apprendimento;
  • alle 16.30 la tavola rotonda “Musei digitalizzati, verso il bene comune” metterà in luce progetti innovativi di valorizzazione del patrimonio culturale, con la partecipazione di Hibou, una cooperativa di Imola specializzata nella digitalizzazione del patrimonio museale, Indici Opponibili, che realizza esperienze interattive e serious game per vari settori, e il team Advanced Design Unit, con Giorgio Dall’Osso che presenterà un progetto di digitalizzazione del patrimonio ceramico del MIC.
  • la giornata si concluderà alle 17.30 con un aperitivo e una dimostrazione pratica di visori Vr organizzata dal team Urban Gamers.

Sabato 23 novembre, le attività riprenderanno:

  • alle 9.30 un nuovo laboratorio di Citizen Science;
  • a seguire un corso di alfabetizzazione digitale guidata dagli “Alfieri Digitali”, i volontari del Servizio Civile Digitale, rivolto a tutti coloro che vogliono saperne di più sull’accesso ai servizi digitali della PA;
  • nel pomeriggio, dalle 15, si terrà il laboratorio “Classics on Minecraft”, dedicato alle famiglie, agli studenti e ai docenti, dove i partecipanti lavoreranno in gruppo per portare i grandi classici della letteratura sulla celebre piattaforma di gioco;
  • parallelamente, sarà possibile scoprire un prototipo innovativo di un guanto che consente di percepire tessuti virtuali prima ancora che vengano fabbricati, durante la sessione “Percepire il virtuale”, a cura di Protesa e Unibo, con Diego Pucci;
  • tra gli appuntamenti pomeridiani, il workshop “Contenuti memorabili!” di Damiano Avellino, dedicato all’apprendimento interattivo grazie all’intelligenza artificiale;
  • Startup Showcase, che darà visibilità a giovani startup locali nello spazio della galleria, con dimostrazioni dei progetti e i prototipi in azione;
  • la manifestazione si concluderà con una tavola rotonda sulla cultura digitale, arricchita dagli interventi di esperti Alice Corona e Gianluca Cristoforetti.

Assessore regionale al Doposbornia

O di quel momento della vita in cui le persone escono dall’album fotografico dei tuoi ricordi e iniziano a fare capolino sui manifesti elettorali. Una nuova puntata della rubrica “Passatismi e Passatelli”

IMG 9733È scomparso qualche mese fa il babbo di un mio caro amico, una persona che senza saperlo ha avuto una grande influenza nella mia vita. Era un personaggio molto particolare, almeno per gli standard di una persona nata e cresciuta in campagna come me. Studioso di lettere classiche, ex bibliotecario, persona dotta e grandissimo commensale; non era decisamente frequente trovarsi a cena con un gruppo di venticinquenni e il padre sessantenne di uno di loro, e che tutti i venticinquenni stessero in silenzio ad ascoltare le sue storie. Con lui capitava sempre.

Nella mia esperienza di vita è stato uno dei primi adulti di cui ho pensato che una volta sono stati anche ragazzi, e senza necessariamente comportarsi da eterno adolescente o cosa – credo avesse un trucco, credo di averlo capito, non lo svelo per scaramanzia. Era anche un discreto appassionato di musica, o comunque aveva in qualche modo la capacità di parlarne, e (da appassionato a mia volta) la mia storia preferita tra quelle che raccontava era una storia di musica, e arrivò per caso, buttata lì per caso a un certo punto.

Avrete forse sentito parlare di un compositore di nome John Cage, forse il più importante intellettuale che nel novecento ha girato intorno alla musica. Una volta Ravenna dedicò a lui una piccola mostra in un luogo inusuale: la stazione Fs, con un concerto per piano preparato, un reading di Mimì Clementi e (mi pare) l’esposizione del famoso treno della sua performance. Alla fine degli anni settanta venne chiamato a sonorizzare un treno che percorreva la tratta Bologna-Rimini, un’opera poderosa di cui io ho potuto solo sentir parlare – una cosa che attraversava il mio territorio, piena di artisti fichissimi, improvvisazioni, tutto a cura di un gigante della cultura del ‘900.

E lui dice che in effetti su quel treno c’era stato e aveva conosciuto John Cage (immaginati la mia mascella), ma non ricordava musica o altro – forse erano sopralluoghi pre-performance, o che so io. In effetti l’unica cosa che ricordava era che s’era sparsa la voce di questo tizio importante ma anche cordiale e un po’ stralunato, e della sua cricca di amici che andava ad attaccar bottone e magari prenderlo un po’ per il culo.

Di questa cricca uno dei più accaniti era tale Riccardo, nome di fantasia, uno di quei classici figli della campagna romagnola che a un certo punto vengono investiti da un tir carico di buone letture e diventano improvvisamente dei bohemien di sinistra con la sciarpina ma senza scordare il buonumore che respiri nella valle del Savio. Era una bella storia, un po’ perché aggiungeva una dimensione umana alla figura di John Cage, ma soprattutto perché questo Riccardo aveva poi completato gli studi, fatto certe scelte di vita e in quell’esatto momento ricopriva la carica di sindaco nella città in cui ci trovavamo mentre il padre del mio amico raccontava la storia – tra l’altro negli anni chiave di un percorso di imborghesimento liberale di un centrosinistra che stava scandagliando i tombini alla disperata ricerca di una personalità carismatica.

Fine dell’aneddoto, e giunto fino a qui mi rendo conto di averla tirata troppo per le lunghe. L’ho raccontato perché è stato a quel tavolo, qualche decina di anni fa, che ho scoperto un aspetto marginale ma significativo di quello che sarebbe stata l’età adulta: arriva un momento in cui alcune delle persone che popolano l’album fotografico dei tuoi ricordi escono dal suddetto album e vanno a tappezzare le strade delle città in cui passi la tua vita, sotto forma di manifesti elettorali. E per quanto riguarda la mia esperienza, non è mai molto diverso dalla storia del treno, e se devo essere sincero è tutto un po’ deludente.

Quando giravo per i banchi del liceo alla disperata ricerca di un punto di riferimento politico era abbastanza evidente chi avrebbe dedicato la sua vita alla politica, da tutte e due le parti. A dirigere le attività della sinistra c’era un gruppo di personaggi vestiti più o meno come me, alcuni arrabbiatissimi e altri spesso storditi dalle cose che facevano nella loro vita privata; a destra c’erano diversi membri della Cesena bene che gravitavano attorno alle associazioni cattoliche e nuovi personaggi che stavano prendendosi la ribalta sull’onda del berlusconismo (a quei tempi appena nato).

Erano spesso personaggi ai limiti del probabile, ma si riusciva a identificare tra loro alcuni nomi per i quali avresti giurato una carriera politica di grandissimo successo a livello nazionale. Erano spesso figure barricadere che nell’Italia del 1995 urlavano contro i pericoli dello statalismo e dell’ultraliberismo, a seconda dei casi, con un’energia e un trasporto che mi facevano intravedere in filigrana un alleato o un nemico su cui poter contare in futuro. E ovviamente non ho sentito parlare di nessuno di loro finiti gli anni del liceo, quantomeno quando si trattava di politica.

Le persone che riconosco nei manifesti per strada e negli spot su internet sono decisamente altre. Quasi sempre hanno trovato la loro vocazione politica più tardi, nella prima età adulta, e magari dopo i trenta. A quel punto la loro vita era una somma di esperienze di cui non potevi avere idea, e il loro programma politico – ammesso che oggi si possa davvero parlare di programmi, ok – non rispecchia in alcun modo le foto che hai in testa.

Alcun* hanno il viso pulito e parlano di un futuro green, ma tu te l* ricordi con qualcuno che teneva loro i capelli mentre sboccavano fuori dal Rock Planet e posti simili. Ci sono persone con cui hai diviso birre e confidenze che ragliano contro il pericolo immigrazione e una sicurezza cittadina ormai allo sbando. Spariscono magicamente gli anelli al naso, le collane coi pentacoli, le occhiaie e le bottiglie di Tennent’s Super (parliamo dei più morigerati per carità cristiana), sostituiti da bizzarri completi scelti da qualche consulente per l’armocromia e pettinature indossate per la prima volta in occasione della foto, con lo stesso sdegno con cui la mia professoressa di lettere al liceo commentava i miei temi di cultura generale («e commentiamo ora il tema insipido e triste di Farabegoli, che per la fortuna di questo paese non sarà più tenuto a scrivere una singola riga di prosa una volta che riuscirà a rubare il suo diploma di maturità scientifica»). Sciorinano un italiano formale e irriconoscibile, pugnalato dalle inflessioni dialettali che maneggiavano così bene nei tavoli di quei bar forlivesi, nelle saltuarie tribune politiche del Tgr Emilia Romagna a cui partecipano.

Leggo i loro nomi incolonnati nei manifesti che affiggono fuori dai seggi, spesso nei piani bassi delle liste di un partito contro cui sono venuto a votare, e credo che questa sia in fondo la forma ultima di democrazia – entrare nel segreto dell’urna e tirare una croce nella speranza di contribuire a mandare a casa uno dei tuoi migliori amici.

Pensateci la prossima volta che prendete un treno e magari un diciannovenne nello scomparto dietro vi infastidisce ascoltando della trap orrenda con l’amplificatore bluetooth: fra 30 anni potrebbe essere lui a decidere se rifare o no l’asfalto davanti a casa vostra.

Urne aperte fino alle 15 di lunedì. Statistiche sui candidati

In Emilia-Romagna sono chiamati al voto 3,5 milioni di cittadini per scegliere il successore di Stefano Bonaccini e i 50 membri del consiglio

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Urne aperte in Emilia-Romagna dalle 7 di stamani, 17 novembre, per scegliere il nuovo presidente della Regione Emilia-Romagna e i 50 componenti del nuovo consiglio regionale. Si vota fino alle 23 di oggi e anche domani, lunedì 18 novembre, dalle 7 alle 15. A seguire comincerà immediatamente lo spoglio delle schede.

Le sezioni elettorali sono 4.529 (di cui 40 quelle ospedaliere) nei 330 comuni dell’Emilia-Romagna (erano 328 nel 2020). Secondo la rilevazione del ministero dell’Interno a 15 giorni dal voto, gli elettori sono complessivamente 3.576.412 (di cui 1.829.383 donne e 1.747.029 uomini), chiamati al voto con qualche mese di anticipo rispetto alla fine naturale della legislatura per le dimissioni dell’ex presidente Stefano Bonaccini (Pd) eletto a giugno al Parlamento europeo.

Nella precedente tornata andarono al voto 2.373.974 elettori (la seconda affluenza più bassa nelle 11 precedenti consultazioni a partire dal 1970). Il 70,98% a Bologna, il 65,59% a Ferrara, il 67,54% a Forlì-Cesena, il 69,11% a Modena, il 64,07% a Parma, il 62,91% a Piacenza, il 69,71 a Ravenna, il 67,97% a Reggio Emilia e 63,54% a Rimini. Nel 2014 al voto il 37,71% degli aventi diritto (1.304.841 elettori).

Gli aspiranti consiglieri (in calo, nel 2020 furono 739) corrispondono a 531 persone per effetto delle pluricandidature: 15 candidati si sono presentati in più circoscrizioni (14 in due circoscrizioni, 1 in tre).

Il 51% dei candidati sono uomini, 50,6 anni è l’età media dei candidati (in crescita rispetto a quattro anni fa quand’era di 46,9 anni), il candidato più giovane è una diciannovenne e quello più anziano ha 77 anni.

Oltre la metà dei candidati non ha avuto nessun precedente incarico istituzionale o amministrativo. Tra gli uscenti di Giunta e Consiglio si ricandidano 5 assessori e 23 consiglieri. Invece 5 candidati sono stati consiglieri in passate legislature. E poi c’è un deputato, 6 ex parlamentari nazionali o europei (1,3%). Oltre un terzo (il 34,5%) sono stati o sono amministratori locali (il 5,6%, tra sindaci in carica o ex primi cittadini).

Dopo 28 anni Falcinelli non è più presidente dell’Ordine dei medici: ora c’è Saini

Cambio al vertice dell’organo di rappresentanza della categoria

La dottoressa Gaia Saini è la nuova presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Ravenna dopo 28 anni di presidenza ininterrotta di Stefano Falcinelli.

Dopo la chiusura degli scrutini dell’11 novembre scorso, relativi all’elezione degli organi istituzionali, il 14 novembre si è tenuta la riunione dei neoeletti per la distribuzione delle cariche.

Dalle votazioni in modalità segreta è scaturito il nuovo assetto:

Il consiglio direttivo, formato da 17 persone, avrà il seguente esecutivo:
Presidente: Gaia Saini
Vice Presidente. Francesco Feletti
Tesoriere: Marco Montanari
Segretaria: Bruna Malta
Gli altri componenti: Stefano Falcinelli, Gianluca Danesi, Elisa Bucchi, Tiziana Monti, Federico Zanzi, Paolo Di Bartolo, Anna Guariniello, Raffaello Borghesi, Maria Giulia Sama, Elena Silvagni, Gianluca Zani,  Giorgio Papale – Odontoiatra, Alessandra Bonfatti – Odontoiatra.

Presidio davanti al tribunale prima di discutere il ricorso per salvare i pini

A fine novembre l’udienza per l’esame del ricorso per danno alla salute sottoscritto da 71 persone che vogliono proteggere 49 alberi rimasti in viale Romagna a Lido di Savio

Pini Lido Di Savio
I pini di Lido di Savio in viale Romagna

Il 27 novembre in tribunale a Ravenna si terrà l’udienza per discutere il ricorso presentato contro il Comune di Ravenna da 71 persone – residenti, esercenti, proprietari di seconde case a Lido di Savio – per presunto danno alla salute (art. 700 del Codice di Procedura Civile) in caso di abbattimento di 49 pini domestici in viale Romagna nella località costiera. Supportano il ricorso le associazioni Wwf Ravenna e Italia Nostra. I cittadini sono difesi dall’avvocata Virginia Cuffaro, già vittoriosa a Torino per la tutela delle alberate di Corso Belgio. Secondo i promotori del ricorso, gli alberi sono sani e non devono essere abbattuti nell’ambito dei lavori per la realizzazione della riqualificazione urbanistica nell’ambito del progetto Parco marittimo.

L’udienza si terrà alle 13.30 ed è riservata ai soli sottoscrittori del ricorso, ma dalle 12.30 alle 13.30 si terrà un presidio all’esterno del tribunale in viale Randi aperto a tutti i cittadini «che vogliono dimostrare il loro amore per gli alberi, l’ambiente, il decoro urbano, la biodiversità e la salute». Il presidio è autorizzato dalla questura.

La motivazione dichiarata nell’ordinanza comunale di abbattimento è la realizzazione un’opera di restyling della località balneare, attraverso la costruzione di una nuova pavimentazione che corre sul lungo mare – inserita all’interno del più ampio progetto “Parco” Marittimo – finanziata attraverso fondi del Pnrr ricevuti dal Comune. Per i cittadini che si oppongono, il viale diventerebbe uno forno assolato senza la sua identità. A febbraio 2024 vennero abbattuti i primi 17 alberi, prima di interrompere i lavori per dare il via alla stagione balneare, e quel tratto di strada, secondo i ricorrenti, si sarebe rivelato uno spazio desolato e bollente.

Il dottore forestale arboricoltore Gian Pietro Cantiani, socio fondatore della Società Italiana di Arboricoltura Onlus, è tra i maggiori esperti nello studio dell’apparato radicale dei pini e autore di importanti progetti per la tutela dei viali alberati di pino domestico. La sua analisi Vta (Visual Tree Assessment) e il calcolo del rischio con il metodo Qtra (Quantified Tree Risk Assessment) dicono che i pini sono in buona salute. Nella sua relazione di 358 pagine afferma che “I 49 alberi di pino domestico di Viale Romagna, presentano allo stato attuale una buona sicurezza fitostatica. (…) Tali alberi presentano un grado di sicurezza strutturale buono, che corrisponde ad una condizione di stabilità durevole”.

Il metodo proposto da Cantiani, non più sperimentale ma ormai consolidato dopo i successi di Lignano Sabbiadoro (dove ha salvato dall’abbattimento 380 pini domestici del litorale, sottoposti al vento di bora, perfettamente conservati e in sicurezza), e di molte altre realtà italiane, utilizza tecniche di conservazione innovative  che hanno ricevuto il brevetto nel 2022, riconosciuto da 150 Paesi del mondo.

Un arresto a Faenza per il sequestro di un manager a Mosca: è ritenuto l’ideatore

A giugno Stefano Guidotti della società Siad fu rapito in Russia e liberato dopo 36 ore, adesso una svolta nelle indagini che porta al presunto organizzatore del rapimento per estorsione. La difesa: non è un criminale, doveva avere dei soldi

Stefano GuidottiUn cittadino uzbeko di 44 anni è stato arrestato a Faenza stamani, 16 novembre, perché ritenuto l’ideatore del rapimento di Stefano Guidotti, manager del gruppo italiano Siad (produttore di gas tecnici industriali) che venne sequestrato a Mosca lo scorso 28 giugno per circa 36 ore, prima di essere liberato dalla polizia locale che arrestò i presunti rapitori, quattro uomini tra i 21 e i 36 anni.

Secondo l’ipotesi accusatoria, il 44enne uzbeko (con passaporto russo) è colui che ha organizzato e architettato l’intera operazione, gestendo in prima persona l’inizio della trattativa per la definizione del riscatto per il rilascio.

Con l’aiuto del centro operativo per la sicurezza cibernetica dell’Emilia-Romagna, gli investigatori avrebbero scoperto che il 44enne aveva effettuato la prima chiamata all’azienda di Guidotti per chiedere un riscatto, ancora non quantificato, dalla zona di Imola. E lì si era incontrato con un altro manager dell’azienda, che nel frattempo aveva contattato la polizia, convocato per trattare il riscatto. Il giorno dopo ci sarebbe dovuto essere un altro contatto, ma nel frattempo la polizia russa aveva già arrestato i sequestratori.

Secondo quanto si legge sulle testate nazionali, che riportano i contenuti di una conferenza stampa svoltasi stamani in procura a Bologna, il 44enne viveva nel Ravennate dall’inizio della guerra in Ucraina e in passato aveva lavorato come consulente per la stessa azienda di Guidotti. L’uomo ora si trova nel carcere di Ravenna, in attesa dell’interrogatorio di garanzia fissato per martedì 19 novembre. L’uomo è accusato di concorso in rapimento a scopo d’estorsione.

L’avvocato difensore sostiene che non sia un criminale che ha fatto un sequestro per soldi, ma ritiene probabile che il movente del sequestro sia la volontà di ricevere pagamenti non ancora saldati.

Guidotti, capo dell’ufficio di rappresentanza in Russia del gruppo Siad, era stato prelevato dal centro di Mosca e liberato dalle forze speciali russe il giorno successivo in una abitazione a 400 chilometri di distanza.

L’arresto è stato eseguito dal Raggruppamento operativo speciale (Ros) dei carabinieri e dal Servizio centrale operativo (Sco) della polizia, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Bologna.

Rimorchio in porto e al rigassificatore: gara pubblica da 432 milioni di euro

L’arrivo della nave al largo di Punta Marina richiederà la presenza fissa di 4 rimorchiatori fino a quando non sarà completata la diga da 900 metri di lunghezza

Porto
Un rimorchiatore al porto San Vitale – foto di repertorio

Si è aperta la gara per affidare il servizio di rimorchio al porto di Ravenna: le domande vanno presentate entro l’8 gennaio 2025, la concessione ha una durata di 15 anni e vale 432 milioni di euro in totale. Attualmente l’attività è svolta dalla società Sers sulla base di una concessione scaduta e prorogata fino all’espletamento della procedura. I dettagli sono riportati da Shipping Italy, testata di settore.

La capitaneria di porto ha suddiviso il servizio in due attività: quella connessa al porto canale e quella da svolgere al largo di Punta Marina dove a gennaio arriverà la nave rigassificatrice che attraccherà alla ex piattaforma estrattive Petra. Il costo annuo passa dagli attuali 16 milioni a 25: 15,8 milioni per l’ambito portuale e 9,5 milioni per il rigassificatore.

Complessivamente è richiesto l’impiego di undici mezzi, di cui nove di prima linea e due di seconda. Tra i mezzi di prima linea ve ne dovranno essere quattro dedicati esclusivamente all’assistenza o manovra per il rigassificatore. Viene richiesto l’impiego di almeno 24 equipaggi, di cui 8 da almeno tre persone da dedicare ai servizi interni al porto e altri 16, in servizio 24 su ore su 24, dedicati sia alle attività portuali sia a quelle relative al rigassificatore.

Come noto, il rigassificatore entrerà in esercizio da aprile 2025 e almeno fino a ottobre 2026 non sarà pronta la diga frangiflutti a protezione della piattaforma. Questo fa sì che la necessità iniziale per il rigassificatore sarà di quattro rimorchiatori, per attività di assistenza e manovra a favore suo e delle navi di approvvigionamento. Dopo la costruzione e il collaudo della diga, sarà necessaria la presenza continuativa di due rimorchiatori per assistenza h24, con obbligo comunque di utilizzo di 4 mezzi per le manovre di ingresso e uscita delle unità metaniere.

Si finse ventenne per adescare la figlia minorenne di amici: 44enne condannato

Nove anni di condanna, come richiesto dall’accusa, per un uomo che usava un profilo social finto per convincere la ragazzina a lasciarsi andare con l’amico di famiglia

Un uomo di 44 anni è stato condannato dal tribunale di Ravenna a nove anni di reclusione al pagamento di 50mila euro come risarcimento danni per aver adescato la figlia minorenne di amici e averle fatto assumere marijuana e cocaina. Per convincere la ragazzina, l’uomo aveva messo in piedi uno stratagemma tramite i social network: aveva creato un account con cui si fingeva un ventenne milanese, una sorta di fidanzatino virtuale della ragazzina, e la esortava a provare nuove esperienze con l’uomo adulto.

La sentenza di condanna è stata pronunciata dal Collegio del tribunale presieduto dalla giudice Antonella Guidomei e, a latere, i giudici Piervittorio Farinella e Cosimo Pedullà. Accolta la richiesta del pm Raffaele Belvederi che per l’imputato aveva chiesto la stessa condanna. Il difensore del 44enne, l’avvocato Carlo Benini, ha invece sostenuto che l’uomo abbia agito affinché la minore denunciasse gli abusi subiti dal padre, per i quali quest’ultimo ha patteggiato la pena in un diverso procedimento. Avvocato della parte civile era Giovanni Scudellari. La notizia è riportata dai quotidiani locali, Resto del Carlino e Corriere Romagna, nell’edizione di oggi, 16 novembre. La vicenda si è innescata a settembre 2021 quando la madre notò i primi cambiamenti nell’adolescente.

Incontro pubblico con la struttura commissariale per la ricostruzione post alluvione

Il 19 novembre al bar Dante intervengono i tecnici che stanno curando la ricostruzione privata: i cittadini potranno ottenere chiarimenti

TraversaraIl comitato Progetto Futuro Sicuro di Traversara, che riunisce una parte delle famiglie della frazione di Bagnacavallo colpita dall’alluvione del 19 settembre 2024, invita i cittadini a partecipare all’incontro pubblico con il colonnello dell’esercito italiano, Carlo La Torre, capo dell’ufficio ricostruzione privata, che si terrà il 19 novembre alle 17 al bar Dante. All’incontro saranno presenti i tecnici della struttura commissariale della ricostruzione del 2023. Saranno a Traversara per rispondere a tutte le domande tecniche legate ai risarcimenti per le alluvioni del 2023. «Dopo le imminenti elezioni regionali verrà nominato il nuovo commissario per la ricostruzione dell’alluvione del 2024 – ricostruisce il geometra Gianluca Sardelli che ha fondato il comitato – e quasi certamente le regole e le modalità per la presentazione delle domande di rimborso saranno molto simili a quelle del 2023. Per questo è importante che i cittadini partecipino facendo anche domande mirate affinché vengano chiariti i loro dubbi».

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