domenica
06 Luglio 2025

In darsena arriva un weekend dedicato al cibo di strada

Dal 27 al 29 settembre a Ravenna l’International Street Food

Street
Un evento dedicato allo street food andato in scena negli anni scorsi in darsena a Ravenna

L’International Street Food – organizzato da A.I.R.S. (Associazione Italiana Ristoratori di Strada) in collaborazione con la Confartigianato – arriva in darsena a Ravenna, dal 27 al 29 settembre (venerdì ore 18-24, sabato e domenica ore 12-24) .

L’appuntamento è con food truck e stand che proporranno le specialità del cibo di strada, italiane e internazionali.

Alluvione, la Provincia: ecco le strade riaperte al traffico e quelle ancora chiuse

Il Presidente De Pascale: «In questi giorni lavori senza sosta»

San Cassiano

Dopo gli eventi alluvionali dei giorni scorsi, la Provincia di Ravenna informa che per quanto riguarda il territorio in pianura sono state riaperte al transito la strada provinciale 253R S. Vitale (viabilità consentita in entrambi i sensi di marcia con restringimento della carreggiata a Lugo), la strada provinciale 114 Alberico da Barbiano e la strada provinciale 89 Cocchi.

Restano chiuse: la strada provinciale 25 Torri-Entirate-Villanova-Glorie (dalla strada provinciale 253 S. Vitale fino alla strada provinciale 88 Cocollo); la strada provinciale 75 Boncellino e Gabina (dalla strada comunale via S. Gervasio fino alla strada comunale Boncellino), la strada provinciale 90 S. Giovanni (da via Gaggio fino a Chiusaccia), la strada provinciale 62 San Severo-Cassanigo (dalla strada provinciale 31 Madonna di Genova fino alla strada provinciale 85 Ponte valle Agrippina).

Per quanto riguarda il territorio collinare si comunica che riaprirà al traffico, nella serata odierna, lunedì 23 settembre, il tratto della strada provinciale 302R Brisighellese Ravennate compreso tra il km 74+900 e 75+900 nella località di San Cassiano. È stata riaperta la strada provinciale 56 Canaletta di Sarna. Resta chiusa la strada provinciale 23 Monticino a ridosso del km 0+500 Rocca di Brisighella.

«In questi giorni le squadre dei cantonieri e le pattuglie di Polizia locale e Polizia Provinciale hanno lavorato senza sosta per condurre in sicurezza il deflusso delle acque, attraverso chiusure stradali finalizzate ad allontanare il traffico dalle zone di pericolo – spiega il sindaco e presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale -. È poi seguita una fase di primo intervento per consentire la progressiva riapertura in sicurezza dei tratti più colpiti. Al momento rimangono chiuse al traffico la strada provinciale 75 Boncellino e Gabina, in cui sono in corso lavori particolarmente complessi nell’area dell’avvenuta tracimazione del Lamone nella località di Santerno, e le strade funzionali a mettere in sicurezza e velocizzare i cantieri di ripristino degli argini a Cotignola e della frazione di Traversara. Anche in collina si è intervenuti tempestivamente per chiudere le strade man mano che si profilava l’ipotesi di situazioni di potenziale pericolo. I lavori di somma urgenza attivati immediatamente hanno permesso la riapertura di alcuni tratti stradali e ora si prosegue senza sosta per consentire quanto prima un pieno ritorno alla normalità su tutta la rete stradale provinciale».

Confermata a Bagnacavallo la Festa di San Michele: «Per sostenere gli alluvionati»

Il sindaco: «Sarà un’occasione per sensibilizzare». Raccolte fondi per le popolazioni colpite

Thumbnail Logo San Michele 2024 Alluvione
Il nuovo logo della festa di San Michele

La tradizionale e attesissima Festa di San Michele sarà un momento tutto volto a sostenere le tre frazioni bagnacavallesi colpite dalle acque del Lamone (Boncellino, Villanova e Traversara).

A seguito dei drammatici eventi del 19 settembre il Comune ha avviato un profondo confronto con le associazioni e le imprese partecipanti ed è stato deciso di proseguire con la manifestazione, trasformandola in una grande opportunità di raccolta fondi per le popolazioni colpite. Scelta condivisa dalle due associazioni di Traversara, “Traversara in fiore” e “Amici della Musica”, che hanno deciso di essere comunque presenti anche se con due punti gastronomici in forma ridotta rispetto al solito.

“San Michele per l’alluvione” – così come è stata ribattezzata la festa – si svolgerà come previsto dal 26 al 29 settembre ma con uno spirito decisamente diverso.

«Siamo consapevoli – spiega il sindaco di Bagnacavallo Matteo Giacomoni – che per qualcuno potrà sembrare inopportuno e che certamente ci sono ancora tante persone in difficoltà, ma siamo convinti che San Michele possa essere un’occasione per sensibilizzare ancora più su quanto accaduto e dare un deciso contributo alla ricostruzione. Abbiamo deciso di mantenere anche i momenti di svago, in particolare gli spettacoli per bambini e il luna park, perché pensiamo che in questo momento difficile le famiglie e soprattutto i bambini abbiano bisogno di uno spazio di normalità. Ciò non toglie che continueremo senza sosta le operazioni di ripristino e aiuto alla popolazione colpita».

La raccolta fondi vedrà partecipare assieme i punti gastronomici gestiti dalle associazioni, le attività d’impresa e gli eventi culturali: i fondi raccolti saranno destinati alla popolazione e alle attività locali colpite dall’alluvione a Boncellino, Traversara e Villanova. Si potrà contribuire in loco e a distanza. A breve saranno rese note tutte le informazioni necessarie.

Anche l’immagine di San Michele è cambiata. Il Comune ringrazia l’Agenzia Pagina di Ravenna per il supporto generosamente fornito in questa circostanza.

Per info e programma completo, con le modifiche intervenute in seguito all’emergenza: www.festasanmichele.it

Ripristino alluvione: 14 milioni di euro per opere urgenti, 600 ancora sfollati

Le rotte degli argini del Senio a Cotignola e del Lamone a Traversara sono chiuse e si procede per innalzare di nuovo gli argini. Attese piogge tra il 23 e il 24 settembre

461063487 939597204862012 8867523541308167526 NA quattro giorni dalla terza alluvione in provincia di Ravenna in sedici mesi sono una decina i cantieri operativi per il ripristino delle zone colpite. Ruspe e operai lavorano anche di notte, utilizzando le torri faro. La protezione civile sta operando incessantemente con sigillature, interventi sulle rotture degli argini e tutte le attività necessarie per metterli in sicurezza.

Bagnacavallo

A Traversara l’acqua non fuoriesce più dalla rotta del fiume Lamone: nella giornata di ieri, 22 settembre, è stata completata la coronella che ha interrotto il flusso. Ora si sta procedendo con il consolidamento della riparazione e la ricostruzione del rilevato dell’argine. Opere in corso anche per sistemare le lesioni a monte, verso il confine tra Bagnacavallo e Russi (Ponte della Madrara). A valle di Traversara, fino a località Borghetto, in sinistra idraulica, è stato avviato ieri un altro cantiere per il ripristino degli argini dopo le lesioni causate dal maltempo (lato Villanova di Bagnacavallo).

Oggi partono due ulteriori cantieri: i lavori a Boncellino (lato Bagnacavallo, sinistra idraulica) per riprendere le lesioni causate dall’ultima piena sull’argine, rotto a maggio 2023; argine che questa volta però ha tenuto e non è crollato.

È in corso un’intensa attività di pulizia e sgombero.  Nella notte sono intervenuti anche quattro mezzi di Hera per accelerare le operazioni di rimozione dei rifiuti. C’è ancora una zona critica dove, a causa di immobili pericolanti, per ragioni di sicurezza non è ancora possibile avviare gli interventi di pulizia.

Faenza

Oggi parte il ripristino delle lesioni arginali esterne sul Lamone, nella zona del Ponte della Castellina, a valle di Faenza. Domani si prevede invece l’avvio delle opere di sistemazione del muretto alla confluenza tra Marzeno Lamone sotto il Ponte Rosso di Faenza. Parte oggi l’intervento di ripristino dell’officiosità idraulica con la rimozione della vegetazione e del materiale fluitato, ripristino sponde, nel tratto collinare. Entro mercoledì 25 si dovrebbero esaurire le operazioni di pulizia delle zone urbane.

Cotignola

Sul Senio sono cinque i nuovi cantieri post alluvione. Dalla serata di sabato 21 settembre non esce più acqua dalla rotta in sinistra nei pressi di via Ponte Pietra, a valle della Chiusaccia: infatti si è conclusa la chiusura della coronella arginale. Le opere ora proseguono con la chiusura della rotta dell’argine con la posa di massi e terra. È inoltre già partita anche la ripresa delle lesioni degli argini nel tratto dell’abitato di Cotignola in seguito a erosioni, così come a monte di Castel Bolognese è già attivo un cantiere per riprendere le criticità nei pressi dell’abitato del capoluogo, sulla sponda sinistra.

Altre località

Altre due nuove opere al via oggi, sempre sul Senio: lavori lungo il fiume nel tratto ponte Autostrada-Ponte Chiusaccia per riprendere alcune lesioni o criticità sui rilevati e in golena, in modo da ripristinare l’officiosità idraulica a tutela dei territori di Faenza, Cotignola e Solarolo; sistemazione idraulica del corso d’acqua in destra e sinistra idraulica, da Alfonsine e nel tratto a monte del paese, sempre per riparare le criticità causate dal maltempo.

460975302 939552948199771 4097764704438195821 NFuori dalla provincia di Ravenna, sono terminati i lavori a Forlì per il primo ripristino della sagoma e della quota dell’argine rotto dal Montone in destra idraulica, ed entro oggi, 23 settembre, la Regione prevede di terminare anche quelli in sinistra. Infine, nel Bolognese, da subito è stato attivato il cantiere per la riparazione della rotta sull’Idice, estesa per cento metri, con quattro ditte al lavoro simultaneamente.

Complessivamente per i cantieri di somma urgenza c’è un investimento di circa 23 milioni di euro: 14,3 milioni interessano il territorio ravennate, 1 milione il forlivese-cesenate, 8 milioni e mezzo il bolognese. Utilizzate circa novemila tonnellate di massi ciclopici, mentre si sta cominciando ad attingere ai nuovi approvvigionamenti messi immediatamente in campo per far fronte all’emergenza.

L’assistenza alla popolazione

Gli evacuati sono circa 600, soprattutto cittadini di Traversara e in parte minore anche di Budrio, quasi tutti in assistenza autonoma. I cittadini assistiti dal sistema pubblico e dislocati nelle strutture di accoglienza sono 27.

Volontariato
Hanno operato sui territori le cinque colonne mobili regionali, le organizzazioni del volontariato nazionale e i volontari emiliano-romagnolo. In totale, circa 830 unità.

Vigili del fuoco

Dall’inizio dell’emergenza, nei territori colpiti i vigili del fuoco hanno realizzato 1.600 interventi di assistenza alla popolazione, attività di svuotamento da acqua e fango e di ricognizione “esperta” tra Faenza, Bagnacavallo, Traversara, Lugo e Cotignola. Continua intanto l’operatività della pompa ad alta capacità (50 metri cubi al minuto) che, tra Bagnacavallo e Glorie, sta lavorando per drenare acqua nelle campagne.

La situazione meteo

Per domani, martedì 24 settembre, è stata emessa un’allerta gialla per criticità idraulica nel bolognese (montagna, collina e pianura) e sull’alta e bassa collina e pianura romagnola (province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini). Non sono previsti fenomeni meteorologici significativi ai fini dell’allertamento. L’allerta sul settore centro-orientale è relativa a possibili incrementi dei livelli sui corsi d’acqua dove sono presenti fragilità degli argini, dovuti alle piogge del giorno precedente (oggi), e al proseguimento della difficoltà nello smaltimento delle acque esondate dai corsi d’acqua che gravano sulle zone di pianura e sul reticolo secondario di bonifica. Nelle zone montane e collinari non si escludono occasionali fenomeni franosi sui versanti, caratterizzati da condizioni idrogeologiche particolarmente fragili, in seguito alle precipitazioni dei giorni precedenti. La tendenza è all’attenuazione nelle successive 48 ore, da mercoledì 25 settembre.

Rimosse le bandiere della Pace dalla sede: «Ora vogliamo una riflessione politica»

Alla base dell’imposizione, una segnalazione sulla scarsa distanza tra gli inni pacifisti e i vessilli istituzionali

Casa Delle Donne

Sono state rimosse le bandiere inneggianti alla “Pace” e al “Cessate il fuoco” dal balcone della sede delle Casa delle Donne, in via Maggiore 120. A raccontarlo sui social è la stessa associazione, attraverso un post Facebook che ripercorre la vicenda.

La chiamata da parte del Comune è arrivata nella mattinata di lunedì 16 settembre, per avvisare l’associazione a cose fatte della rimozione degli striscioni. La motivazione riguarderebbe l’impossibilità di affiancare quel tipo di insegna al blocco al blocco delle bandiere istituzionali di Europa, Italia e Comune.

Gli striscioni pro-pace però si trovavano lì dallo scorso ottobre, e alla richiesta del perché il provvedimento sia arrivato dopo quasi un anno, dal Comune informano dell’arrivo di una segnalazione in merito all’esposizione di questi simboli, di cui si vuole mantenere però l’anonimato.

Le coordinatrici chiedono quindi il permesso di appendere le bandiere lontane dal balcone, sulle finestre, in teoria di pertinenza dell’associazione. Il permesso viene accordato, e le bandiere vengono disposte sotto le vetrate (come in foto) venerdì 20 settembre.
Il giorno successivo, nel pomeriggio, arriva una nuova telefonata dal Comune, con il sollecito di rispettare la nota della Prefettura inviata. Si tratta di una lettera datata 19 gennaio 2023, indirizzata al Sindaco del Comune di Ravenna e per conoscenza alla consigliera Veronica Verlicchi Capogruppo consigliare La Pigna, in cui il Prefetto invita il Comune a trovare una diversa collocazione alla bandiera della pace distante dai vessilli istituzionali, in modo da rispettare il rango e la dignità delle bandiere nazionale, europea e comunale. Secondo quanto ricostruito dalle coordinatrici della Casa delle Donne quindi, la richiesta potrebbe provenire proprio dalla consigliera che, tramite l’organo della prefettura avrebbe sollecitato il Comune e di conseguenza dato il via alla rimozione.
Oggi le bandiere sono state nuovamente abbassate «non perchè siamo particolarmente obbedienti, ma perché a questo punto vogliamo aprire una riflessione che però non scivoli nei tecnicismi delle pertinenze e dei centimetri di distanza di una bandiera dall’altra», si legge sul blog dell’associazione, che dichiara di stare ancora cercando l’autorizzazione necessaria per l’esposizione delle bandiere, senza che vengano forniti chiari riferimenti su a chi richiederla. «Vogliamo aprire una riflessione politica – continuano dall’associazione -. Perchè questa vicenda è tutta politica. Alla soglia di una guerra mondiale e nucleare il blocco delle bandiere istituzionali non ha più sopportato la vicinanza dell’idea di un mondo di pace. Del resto è di pochi giorni fa l’approvazione della Camera dei deputati del Del 1660 che inasprisce con dispositivi violenti e repressivi ogni forma di espressione di dissenso compresa la “propaganda” delle lotte considerata “terrorismo della parola”. Ci viene quindi da pensare che le parole pace e cessate il fuoco siano considerate terrorismo».

La solidarietà riparte anche sul web: GoFundMe dedica una pagina all’emergenza

Dalla scuola di musica allagata due volte in sedici mesi alle abitazioni distrutte di nonni e genitori

Alluvione Traversara

A pochi giorni dalle alluvioni che hanno interessato di nuovo l’Emilia Romagna, tornano sulla piattaforma GoFundMe numerose raccolte fondi per aiutare la popolazione colpita. Come già accaduto in occasione delle piogge che avevano messo in ginocchio il territorio a maggio dello scorso anno, in tanti stanno dando un contributo a chi ha subito danni alla propria casa o all’azienda, in attesa degli aiuti pubblici. Vista l’entità dell’emergenza, la piattaforma ha dedicato una pagina speciale alle raccolte (verificate e garantite) inerenti all’alluvione.

Tra le collette attive sul sito, si segnala quella in favore della Artistation School of Arts di Faenza, che dopo l’allagamento di sedici mesi fa, è stata nuovamente sommersa da acqua e fango, con conseguente sospensione delle attività. A dare il via alla raccolta sono stati gli stessi alunni della scuola e le loro famiglie.

Sono tante le realtà che si trovano però a dover fare i conti con l’alluvione per la seconda volta: «Ho perso tutto, di nuovo», ha detto Tommaso la mattina del 19 settembre a suo fratello. Quest’ultimo ha subito organizzato un GoFundMe per aiutarlo a riparare i danni della sua casa di San Lazzaro di Savena, totalmente allagata. Semidistrutte anche le abitazioni di nonna Wanda e papà Franco, a Bagnacavallo, una delle località più colpite dalle piogge. In centinaia hanno aderito a entrambe le iniziative solidali lanciate rispettivamente dalla nipote e dalla figlia dei proprietari.

Continua la campagna di vaccinazione antitetanica: open day a Ravenna, Faenza e Lugo

La copertura contro il tetano è particolarmente importante per chi in questi giorni è impegnato nelle attività di pulizia e ripristino post alluvione

Vaccino Anticovid

Prosegue la campagna di vaccinazione antitetanica promossa da Ausl Romagna, con una serie di nuove sedute vaccinali straordinarie ad accesso libero rivolte in particolare a chi non è mai stato vaccinato contro il tetano, o a chi non fa richiami da più di dieci anni.

Soprattutto alla luce dei catastrofici avvenimenti degli ultimi giorni, è importante che i cittadini impegnati nelle attività di pulizia e ripristino delle aree alluvionate abbiano la vaccinazione antitetanica in corso di validità (ultima dose di richiamo entro gli ultimi 10 anni). Bastano piccole ferite infatti per permettere alle spore del batterio di penetrare nell’organismo. 

Per l’effettuazione della vaccinazione antitetanica i cittadini possono presentarsi, senza prenotazione, nelle giornate di Open Day vaccinale previste per le prossime settimane: a Ravenna le somministrazioni avverranno al Cmp in via Fiume Montone Abbandonato, 134, nelle giornate di lunedì 23 settembre, mercoledì 23 ottobre, mercoledì 20 novembre e mercoledì 18 dicembre sempre dalle 14 alle 17. A Lugo il ritrovo è all’Ambulatorio vaccinazioni adulti in viale Masi 20, mercoledì 25 settembre 2024 dalle 08:30 alle 12:30. A Faenza appuntamento giovedì 26 settembre 2024 dalle 08:30 alle 12:30 all’Ambulatorio Vaccinazioni Adulti in via Zaccagnini, 22.

La propria copertura vaccinale può essere verificata mediante il Fascicolo Sanitario Elettronico, o richiedendo il proprio stato vaccinale inviando richiesta e copia del documento d’identità all’email vaccinazioni.ra@auslromagna.it. 

Epatite C, la Regione rilancia la campagna di screening per chi ha tra 35 e 55 anni

È gratuita e basta un prelievo del sangue che si può prenotare senza prescrizione medica. Contro la malattia causata dal virus Hcv esiste una terapia antivirale efficace. In due anni in Emilia-Romagna testato il 37,2 percento del target di popolazione

Pexels Cristian Rojas 8460347La Regione Emilia-Romagna rilancia “C devi pensare”, la campagna regionale sullo screening gratuito dell’epatite C. Lo screening gratuito, con un prelievo del sangue, non necessita di prescrizione medica e oltre ai cittadini tra i 35 e i 55 anni iscritti all’anagrafe sanitaria, è rivolto alle persone seguite dai SerD e ai detenuti in carcere, in entrambi i casi indipendentemente dall’anno di nascita e dalla nazionalità. Da quando è stato introdotto nel 2022, al 30 giugno 2024, raddoppiate le adesioni: oltre mezzo milione di test effettuati (collocando la regione al primo posto in Italia per indice di copertura della popolazione generale destinataria, i nati tra il 1969 e il 1989) e 767 cittadini che hanno iniziato il trattamento terapeutico.

L’epatite C è una malattia causata dal virus Hcv che può rimanere latente anche per molto tempo, compromettendo lentamente il fegato: chi la sviluppa in forma cronica nella maggior parte dei casi non presenta alcun sintomo o solo sintomi generali, come depressione e stanchezza, ma l’infezione può evolvere in forme molto gravi e progressive, che vanno dalla cirrosi al cancro al fegato.

Contro l’epatite C esiste un’efficace terapia antivirale, semplice da assumere, sicura ed estremamente efficace: circa il 95 percento delle persone trattate guarisce completamente eliminando l’infezione; attualmente, invece, non esiste un vaccino.

Tre le tipologie di destinatari dello screening, individuati dal ministero della Salute: ‘target 1’ cittadini nati tra il 1969 e il 1989 (quindi di età compresa tra i 35 e i 55 anni) iscritti all’anagrafe sanitaria (inclusi gli Stranieri temporaneamente presenti – STP); ‘target 2’ le persone seguite dai Servizi pubblici per le Dipendenze (SerD) e ‘target 3’ i detenuti in carcere, in entrambi i casi indipendentemente da età e Paese di provenienza. Anche per il 2024 la Regione ha confermato la campagna di prevenzione secondaria, con l’obiettivo di intercettare la patologia in tempo e fornire le giuste terapie a tutti i casi positivi identificati.

Sono 1.364.341 i cittadini destinatari dello screening in Emilia-Romagna, nelle tre categorie previste: 1.330.562 nati tra il 1969 e il 1989, 24.678 seguiti dai SerD e 9.101 detenuti. Dal 2022, quando fu introdotto, al 30 giugno 2024, complessivamente 507.797 cittadini lo hanno effettuato, con una percentuale di copertura sulla popolazione target complessiva del 37,2% a livello regionale, in crescita rispetto a fine 2023, quando si assestava al 32%, e più che raddoppiata rispetto al 2022, quando era ferma al 17,9%. Di questi, per 1.032 (0,2% di quanti hanno effettuato lo screening) la positività è stata confermata dal successivo test: 967 persone sono state inviate ai centri di cura specialistici e 767 hanno iniziato il trattamento terapeutico.

Partecipare allo screening è facile. Per i cittadini nati tra il 1969 e il 1989 è gratuito e non serve la prescrizione: ricevono l’invito tramite il Fascicolo sanitario elettronico (Fse) e un sms in cui viene descritta la modalità di accesso alla prestazione Hcv Reflex (con prelievo di sangue venoso). La prenotazione può essere effettuata attraverso Fse, sportello Cup, Cup Web e App Er Salute. É inoltre possibile aderire allo screening in occasione di altri esami ematici aggiungendo quello per la ricerca del virus dell’epatite C, senza dover necessariamente effettuare un prelievo dedicato: si può farne richiesta direttamente allo sportello del centro prelievi. Sul campione di sangue vengono in un primo momento ricercati anticorpi specifici contro il virus dell’epatite C e successivamente, in caso di positività a questo primo test, viene ricercata la presenza del materiale genetico del virus stesso. In caso di esito negativo si riceve il referto sul proprio Fascicolo sanitario elettronico; in caso di esito positivo, il cittadino viene preso in carico dal centro specialistico di riferimento individuato dall’Azienda sanitaria, che lo contatta e fissa la visita specialistica (sempre senza prescrizione, né pagamento di un ticket).

Per quanto concerne i SerD e gli istituti penitenziari, prosegue l’attività già in corso per la ricerca di HCV nei soggetti che sono seguiti dai Servizi o detenuti, a prescindere dall’età e dalla nazionalità, e viene naturalmente garantita la presa in carico specialistica in caso di esito positivo.

Carriole di fango contro le istituzioni: centinaia in piazza a Faenza per protesta

«Una vergogna l’allagamento da rigurgito di fogna. Servono interventi subito, abbiamo paura»

In centinaia nel tardo pomeriggio di domenica in piazza a Faenza per protestare contro la terza alluvione nel giro di sei mesi. Una manifestazione organizzata dai comitati degli alluvionati, di protesta contro le istituzioni (dal Comune allo Stato, dalla Regione all’Europa) per manifestare il malcontento «per una situazione ormai insopportabile», si legge in un post sui social degli organizzatori di quella che è stata ribattezzata la “protesta della carriole”, che denunciano «l’allagamento da rigurgito di fogna di Faenza, dal Borgo a Ponte Romano, da via Lapi all’orto Bertoni: una vergogna».

«Vogliamo testimoniare non solo l’ansia e la preoccupazione per i mesi che ci attendono in balia di piogge e meteo – si leggeva nella nota inviata per presentare la protesta – ma anche chiedere a gran voce interventi di messa in sicurezza del territorio e della città. Il Borgo è parte di Faenza, non è giusto lasciare la popolazione in balia degli eventi, ne va della vita e della sicurezza della popolazione. Non ci interessa sapere né il motivo né chi doveva fare o non fare e quando. Ci interessano i risultati».

«Quello che sappiamo è che il Borgo in 16 mesi ha subito 3 alluvioni, ad ogni pioggia di media intensità avvengono continui rigurgiti di fogna. È un fatto che le fogne siano sottodimensionate e otturate. È un fatto che siamo alla terza alluvione. È ora di dire basta e testimoniare il dissenso. Se i soldi si trovano per piste da cross, giardini di Natale, eventi culturali internazionali e non, si devono trovare anche per le opere di messa in sicurezza territoriale».

Polemiche per i fondi per la messa in sicurezza di Traversara, dirottati a Parma

La Pigna annuncia un esposto in procura. La Regione: «Percorso condiviso con il ministero»

Traversara Foto Robert Gavrelescu

Sta facendo discutere in queste ore post-nuova alluvione il finanziamento andato “perduto” per lavori sul fiume Lamone per la messa in sicurezza delle località di Mezzano, Villanova e Traversara, quest’ultima letteralmente spazzata via dal fiume giovedì scorso. Il riferimento è a una delibera di inizio 2023 – come denuncia il responsabile provinciale di Fratelli d’Italia, Alberto Ferrero, candidato alle prossime elezioni regionali – che ha ridotto le risorse per quel progetto da 1,2 milioni a circa 266mila euro.

«In sostanza – attacca Ferrero – ci si era resi conto che il fiume necessitasse di essere messo in sicurezza, tuttavia rispetto a quanto era previsto inizialmente si è avuta una riduzione dello stanziamento di quasi un milione di euro. Oggi a distanza di un anno e mezzo, sappiamo come sono andate le cose».

Sul caso è intervenuto anche il gruppo consiliare La Pigna, a Ravenna, che annuncia la presentazione di «un esposto circostanziato e dettagliato alla Procura della Repubblica riguardante la mancata realizzazione dell’intervento di messa in sicurezza di Mezzano, Traversara e Villanova, che la Regione aveva definito come massimamente prioritario già nel 2011».

Non si è fatta attendere la risposta della stessa Regione Emilia-Romagna, che in una nota inviata alla stampa sottolinea come non abbia «mai pensato di definanziare gli interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza idraulica del fiume Lamone, previsti nel Piano degli interventi per la mitigazione del rischio».

«Con un percorso condiviso con il Ministero dell’Ambiente, si è dovuto procedere, in un primo tempo, a stornare momentaneamente parte delle risorse previste sul cantiere della Cassa del Baganza (Pr) che rischiava la chiusura per mancanza di liquidità, dovuta all’impennata dei costi dei materiali a seguito del conflitto bellico in Ucraina. Al progetto sul Lamone erano state comunque garantite le risorse per la progettazione degli interventi.  Poi, dopo pochi mesi con un atto successivo, il finanziamento è stato integralmente riproposto per la somma di 1,2 milioni di euro. I due atti sono consultabili online sul portale della Regione».

Alluvione: torna il “contributo di autonoma sistemazione”, fino a 900 euro al mese

Il neo commissario Priolo predisporrà entro 30 giorni un piano di interventi urgenti

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Un sopralluogo di Priolo nei territori alluvionati della provincia di Ravenna

Il Capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano, ha firmato un’ordinanza che disciplina i primi interventi urgenti conseguenti agli eccezionali eventi meteorologici in Emilia Romagna. Il provvedimento nomina Commissario delegato la vicepresidente facente funzioni di Presidente della Regione Emilia-Romagna Irene Priolo che, per l’espletamento delle attività, “potrà avvalersi delle strutture e degli uffici regionali, provinciali e comunali, oltre che delle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, nonché individuare soggetti attuatori che agiranno sulla base di specifiche direttive“.

Per fronteggiare l’emergenza il Commissario predisporrà entro 30 giorni un piano di interventi urgenti da sottoporre all’approvazione del Capo del Dipartimento della Protezione civile, contenente le misure e gli interventi urgenti per il soccorso e l’assistenza alla popolazione, la rimozione delle situazioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità, il ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, l’attività di gestione dei rifiuti, macerie e materiale alluvionale.

Il Commissario delegato, anche avvalendosi dei soggetti attuatori, «è autorizzato inoltre ad assegnare ai nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa sia stata distrutta in tutto o in parte, o sia stata sgomberata, un contributo di autonoma sistemazione». In particolare, ai nuclei familiari composti da una sola unità sono assegnati 400 euro, a quelli di due unità 500 euro, a quelli di tre unità 700 euro, a quelli di quattro unità 800 euro, fino a un massimo di 900 euro mensili per i nuclei familiari composti da cinque o più unità. È possibile inoltre erogare ulteriori 200 euro mensili, anche in aggiunta al limite massimo, per ogni componente della famiglia di età superiore ai 65 anni o disabile con invalidità non inferiore al 67%.

L’ordinanza prevede inoltre la possibilità di chiedere la sospensione delle rate dei mutui. Per l’espletamento degli interventi d’urgenza è a disposizione del Commissario delegato la somma di 20 milioni di euro deliberata dal Consiglio dei Ministri del 21 settembre. (fonte Ansa.it)

Tutto lo spettacolo dell’Ironman – FOTO – VIDEO

Cervia ha celebrato più di 5mila “finisher” provenienti da oltre 80 Paesi

Grande successo per la settima edizione dell’Ironman Italy a Cervia.

Il 27enne britannico Sam Dickinson, dopo aver conquistato il bronzo nella prova a squadre delle Olimpiadi di Parigi, si è imposto nel pomeriggio di domenica 22 settembre nella prova di Ironman 70.3, in cui a 1,9 km a nuoto ne seguono 90 in bici e 21,1 di corsa (113 km in tutto, pari a 70,3 miglia).

Sul medesimo percorso affrontato dai triatleti professionisti in gara nell’Ironman 70.3 Pro, nel pomeriggio si sono confrontati più di 3.000 altri atleti, che si aggiungono agli oltre 2.000 che nella giornata di sabato (e nelle prime ore di domenica) avevano completato il Full Ironman.

In tutto – tra gara Full, 70.3 e 5150 (la prova su distanza olimpica) – Cervia ha celebrato più di 5.000 finisher, con atleti e atlete da oltre 80 Paesi, in un evento senza paragoni.

La maggior parte dei triatleti giunti in Emilia-Romagna per le gare di questo weekend è arrivata dall’estero, e per quasi la metà di loro si è trattato del primo Ironman. Come da tradizione, i debuttanti – i “first timer” – hanno avuto l’onore e l’orgoglio di celebrare la loro prima volta suonando l’apposita campanella posta a poche decine di metri dal traguardo.

Per loro, così come per qualunque altro finisher, è poi arrivato un altro atteso momento: sentire, tra gli applausi e poco prima dell’arrivo, il proprio nome seguito dalle parole “You Are an Ironman”. Nel solito susseguirsi e avvicendarsi di storie emozionanti, non sono mancati abbracci, tributi e, tra le altre cose, diverse proposte di matrimonio, di cui i neo e le neo-Ironman sono stati, a seconda dei casi, sia promotori che destinatari: hanno comunque detto, tutti e tutte, sì.

Intanto, già si sono raccolte decine di iscrizioni per l’anno prossimo: l’appuntamento è per il 20 e il 21 settembre 2025.

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