Presidio davanti al tribunale prima di discutere il ricorso per salvare i pini

A fine novembre l’udienza per l’esame del ricorso per danno alla salute sottoscritto da 71 persone che vogliono proteggere 49 alberi rimasti in viale Romagna a Lido di Savio

Pini Lido Di Savio

I pini di Lido di Savio in viale Romagna

Il 27 novembre in tribunale a Ravenna si terrà l’udienza per discutere il ricorso presentato contro il Comune di Ravenna da 71 persone – residenti, esercenti, proprietari di seconde case a Lido di Savio – per presunto danno alla salute (art. 700 del Codice di Procedura Civile) in caso di abbattimento di 49 pini domestici in viale Romagna nella località costiera. Supportano il ricorso le associazioni Wwf Ravenna e Italia Nostra. I cittadini sono difesi dall’avvocata Virginia Cuffaro, già vittoriosa a Torino per la tutela delle alberate di Corso Belgio. Secondo i promotori del ricorso, gli alberi sono sani e non devono essere abbattuti nell’ambito dei lavori per la realizzazione della riqualificazione urbanistica nell’ambito del progetto Parco marittimo.

L’udienza si terrà alle 13.30 ed è riservata ai soli sottoscrittori del ricorso, ma dalle 12.30 alle 13.30 si terrà un presidio all’esterno del tribunale in viale Randi aperto a tutti i cittadini «che vogliono dimostrare il loro amore per gli alberi, l’ambiente, il decoro urbano, la biodiversità e la salute». Il presidio è autorizzato dalla questura.

La motivazione dichiarata nell’ordinanza comunale di abbattimento è la realizzazione un’opera di restyling della località balneare, attraverso la costruzione di una nuova pavimentazione che corre sul lungo mare – inserita all’interno del più ampio progetto “Parco” Marittimo – finanziata attraverso fondi del Pnrr ricevuti dal Comune. Per i cittadini che si oppongono, il viale diventerebbe uno forno assolato senza la sua identità. A febbraio 2024 vennero abbattuti i primi 17 alberi, prima di interrompere i lavori per dare il via alla stagione balneare, e quel tratto di strada, secondo i ricorrenti, si sarebe rivelato uno spazio desolato e bollente.

Il dottore forestale arboricoltore Gian Pietro Cantiani, socio fondatore della Società Italiana di Arboricoltura Onlus, è tra i maggiori esperti nello studio dell’apparato radicale dei pini e autore di importanti progetti per la tutela dei viali alberati di pino domestico. La sua analisi Vta (Visual Tree Assessment) e il calcolo del rischio con il metodo Qtra (Quantified Tree Risk Assessment) dicono che i pini sono in buona salute. Nella sua relazione di 358 pagine afferma che “I 49 alberi di pino domestico di Viale Romagna, presentano allo stato attuale una buona sicurezza fitostatica. (…) Tali alberi presentano un grado di sicurezza strutturale buono, che corrisponde ad una condizione di stabilità durevole”.

Il metodo proposto da Cantiani, non più sperimentale ma ormai consolidato dopo i successi di Lignano Sabbiadoro (dove ha salvato dall’abbattimento 380 pini domestici del litorale, sottoposti al vento di bora, perfettamente conservati e in sicurezza), e di molte altre realtà italiane, utilizza tecniche di conservazione innovative  che hanno ricevuto il brevetto nel 2022, riconosciuto da 150 Paesi del mondo.

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