giovedì
03 Luglio 2025

Caduto un pino di 90 anni nella rotonda Primo Maggio: colpita un’auto, nessun ferito

Cedimento improvviso di un albero alto circa 18 metri poco prima dell’arrivo del maltempo. L’assessora: «Piante indebolite da due trombe d’aria, caldo estremo e piogge intense. Servirà un piano di abbattimento per la sicurezza pubblica»

Pino Caduto Milano Marittima 8 Settembre 2024È caduto un pino nella centralissima rotonda Primo Maggio di Milano Marittima e ha colpito una vettura in transito senza causare feriti. È accaduto ieri, 8 settembre, verso le 15, prima  della perturbazione che ha portato forti piogge per molte ore. Il Comune di Cervia fa sapere che l’albero è un esemplare di circa 90 anni di età e 18 metri di altezza e ha avuto un cedimento improvviso.

La rotatoria è rimasta chiusa per qualche ora: i vigili del fuoco e della ditta appaltatrice del servizio comunale hanno lavorato in modo congiunto per eliminare le parti dell’albero caduto e ripristinare il traffico veicolare e pedonale.

È il secondo caso che avviene nella rotonda in meno di due mesi. Il 16 luglio la pianta non aveva colpito cose o persone.

Il Comune sottolinea che il centro di Milano Marittima è stato interessato negli ultimi anni da eventi meteorologici estremi, in particolare le due trombe d’aria del 2019 e del 2023: «Gli episodi, che si ripetono ormai molto frequentemente, di venti intensi, unitamente a caldo estremo e piogge intense possono creare dei cambiamenti anche impercettibili nell’assetto del terreno in prossimità di alberi, tali poter determinare cedimenti improvvisi e inaspettati di alberi in città, soprattutto di piante giunte a maturità vegetativa, anche in assenza di eventi meteorologici avversi».

L’assessora al Verde, Federica Bosi, ricorda che è stata avviata una ricognizione dei siti più critici, incaricando i tecnici che collaborano con l’amministrazione di elaborare un piano straordinario di verifica dello stato di stabilità delle alberature pubbliche ritenute più a rischio, e programmerà entro la prossima stagione autunnale interventi di messa in sicurezza anche mediante l’eliminazione di una serie di alberature ritenuta necessaria per garantire l’incolumità pubblica.

Più Europa visita il carcere: «49 posti, ma 80 detenuti, spazi da ristrutturare»

Una delegazione di Più Europa è entrata a Port’Aurea per un dialogo con il direttore Stefano di Lena

20240905 172123[2]Il carcere di Ravenna ha una disponibilità di 49 posti ma i detenuti sono stabilmente 78-80, la polizia penitenziaria è sottorganico (cinque in meno secondo i dati del ministero) ma i funzionari giuridico-pedagogici sono aumentati recentemente. Sono dati forniti da Più Europa che nei giorni scorsi ha inviato una delegazione formata da Maria De Lorenzo e Nicoletta Zampriolo in visita nella casa circondariale di via Port’Aurea incontrando il direttore Stefano di Lena ed altri operatori penitenziari.

«Abbiamo trattato per primo l’argomento del sovraffollamento – racconta De Lorenzo, componente dell’assemblea nazionale di Più Europa –. La dirigenza cerca di ovviare al problema con un’ampia apertura delle celle, 8/10 h per il regime aperto, 5 h per il regime chiuso. Naturalmente con numeri diversi sarebbe più semplice svolgere meglio tutte le attività. Anche perché gli spazi del carcere sono stati adattati e parzialmente ristrutturati nel corso degli anni ma occorrono ancora diversi interventi».

Con le temperature dei mesi estivi, il problema del caldo nelle celle è stato particolarmente opprimente: «Sono stati acquistati, dai detenuti o dal carcere, ventilatori e c’è stato un monitoraggio dell’Ausl. Certamente sugli spazi servirebbero però interventi strutturali più efficaci».

Più Europa afferma di aver avuto rassicurazioni sul rispetto senza ghettizzazioni delle diverse religioni (cibi, orari preghiere) e sui diritti Lgbt.

«La nostra delegazione – afferma Zampriolo di Più Europa Ravenna – ha potuto verificare che ci sono anche molti richiedenti asilo ex minori non accompagnati che, quando diventano maggiorenni; rischiano di essere abbandonati dallo Stato, non esistendo una rete territoriale di sicurezza e finiscono quindi per tornare a delinquere. Anche per reati che prevederebbero i domiciliari vengono mandati in carcere perché non hanno un posto dove alloggiare. Complessivamente abbiamo verificato che esiste una buona collaborazione tra polizia penitenziaria e i funzionari giuridico pedagogici. Gli operatori in questi anni sono riusciti ad intercettare molti finanziamenti che hanno potuto utilizzare per potenziare le attività artigianali, sportive e di formazione professionale. Nonostante questo, a noi è risultato evidente anche la necessità di maggiori investimenti per adattare al meglio questa struttura storica che ha certamente bisogno di ulteriori interventi».

Rivolta Carcere Ravenna 1Il disegno di legge sui carceri, secondo Più Europa, non conteneva alcuna misura efficace sul sovraffollamento: liberazione anticipata speciale, provvedimento sul numero chiuso o misure alternative. «In Italia ogni mese entrano più di 400 persone in carcere, peggiorando la situazione. Questo governo, inoltre, sistematicamente ricorre al Codice penale per regolare qualsiasi fenomeno sociale, l’approccio ossessivo al tema di ogni sostanza stupefacente persino per i reati di lieve entità, il carcere come unica risposta all’immigrazione, la repressione verso i giovani e il giustizialismo urlato che non risolve i problemi esistenti nelle comunità».

Più Europa ha depositato una proposta di legge affinché chi ha meno di un anno di pena da scontare possa farlo nelle case di reinserimento sociale, strutture volte alla formazione lavorativa e alla formazione professionale. «Inoltre, chiediamo sia rispettata la sentenza della Corte Costituzionale sull’affettività in carcere: i detenuti devono poter godere di questo diritto quando questo non costituisce elemento di pericolosità».

L’influencer di letteratura classica: «Da grande voglio fare l’umanista»

Edoardo Prati riceverà a Ravenna il premio Dante Web: «Il Poeta per me è stato anche un catalizzatore amoroso… Sono visto come una mosca bianca, ma è il frutto di una discriminazione anagrafica pesantissima»

Edoardo Prati Foto Di Isma Cristiano Scaled

Nell’ambito del festival “Prospettiva Dante”, sarà a Ravenna anche Edoardo Prati, il ventenne riminese balzato agli onori delle cronache come sorta di influencer di letteratura classica, con milioni di visualizzazioni su TikTok e quasi 600mila follower su Instagram.

A Prati verrà assegnato per la prima volta il Premio Dante Web, un riconoscimento per chi contribuisce a far “viaggiare” il Poeta anche attraverso la rete, giovedì 12 settembre dalle 21.30 al mercato coperto di Ravenna. In autunno sarà invece impegnato nel suo primo spettacolo, Cantami d’amore, un itinerario letterario e musicale da Lucrezio a Battiato – “nella convinzione che l’amore sia la cosa più politica e meno fascista che esista”.

Edoardo, che effetto fa essere premiato in un festival dantesco? Cosa rappresenta per te Dante?
«Sono onorato di essere premiato proprio a Ravenna, il mio ego non può che giovarne… Dante è la mia vita, la mia passione, i miei studi, il mio lavoro: è totalizzante – Dante così come tanti altri autori – e anche ingombrante, in senso positivo. In passato è stato per me anche un catalizzatore amoroso, grazie alle sue parole nella Vita nova sono riuscito a dare un senso a quello che stavo provando».

Quanto credi sia attuale l’opera di Dante?
«Non so se mi piace fare discorsi sull’attualità delle opere. C’è un bellissimo saggio di Alessandro Giammei, Gioventù degli antenati, che affronta il tema. Non sappiamo quanto sia attuale Dante o quanto siamo noi a essere ancora un po’ nel Trecento. Dante in fondo è rappresentante dell’umano ed è interessante notare come l’umano si ripeta e come sia un po’ sempre uguale a se stesso. Questo ci deresponsabilizza un po’ dal dover essere originali a tutti i costi, che oggi è un tema diventato quasi asfissiante. Dante ti dimostra che essere originale non è così importante. Che se ti tremano i polsi nel 2024 mentre ti innamori è come se ti tremassero nel 1300».

Come sarà il tuo primo spettacolo? Vorresti continuare a fare teatro?
«Non posso che dire che sarà bello. Per me, almeno, è molto bello. E sì, spero sia il primo di una serie: diciamo che il teatro risponde a un’idea che mi è sempre appartenuta, quella di essere totalmente a servizio degli autori e dei testi. Mettermi a servizio della carta stampata per me è bellissimo ed è un modo pratico per “agire” le cose che studio e che amo. Il teatro è proprio una parte di me».

Ma cosa vorresti fare “da grande”?
«Bella domanda. Quello che faccio adesso, probabilmente, anche se mi risulta complesso dare una definizione. La mia è figura relativamente nuova. Non posso definirmi un divulgatore perché non ne ho i titoli, ma non si può neanche minimizzare quello che faccio. Credo che la definizione migliore sia “umanista”, una persona che legge libri, parla di libri, studia libri. Anzi, credo non serva proprio una definizione in più: cosa voglio fare da grande? L’umanista».

Rappresenti comunque una “mosca bianca”, un influencer che parla in latino su TikTok…
«Forse sì, ma non per merito mio e nemmeno per demerito di altri. Solo perché vado in maniera più evidente contro quello che ci si aspetta dalla mia generazione. Ho la faccia di bronzo che mi permette di aprire il telefono e fare quello che faccio. Ci sono tanti che non hanno il mio modo, ma che sono della stessa pasta. Sono visto come una mosca bianca perché è più facile pensare che io sia un fenomeno o chissà quale genio piuttosto che rendersi conto che ci si è sbagliati nei confronti di una intera generazione. Non mi fa piacere essere visto così, credo sia frutto di una discriminazione anagrafica pesantissima. Semplicemente, ho avuto la possibilità di studiare, che non è così scontato, e poi ho il mio modo di essere che mi permette di emergere di più rispetto ad altri».

Ma la tua generazione ha un problema con i libri?
«No, non abbiamo problemi con i libri, affatto. Non più degli anni passati. Anzi, a livello numerico leggiamo molto di più di certe generazioni del secolo scorso. Quello che penso è che sicuramente bisogna anche educare un pubblico di lettori a un determinato tipo di letture. C’è bisogno di qualcuno che ne parli. Ma siccome se ne parla poco, noi siamo nella condizione di trovare da soli la nostra passione, il nostro genere. L’unico modo per aumentare i lettori è parlarne di più e “darli”, i libri. Quindi in primis in famiglia: è importante ce ne siano in casa. Un ragazzo che non legge di solito viene da una famiglia che non legge. Io ho avuto la fortuna di crescere circondato da libri».

Quali sono i “classici” che consiglieresti a un ragazzo o a una ragazza a cui non piace leggere?
«In realtà se a uno non piace leggere forse la letteratura classica può provocare l’effetto contrario. Io ho un libro “mio”, in mente, che può rappresentare uno sblocco dal punto di vista della lettura ed è una tragedia: Lettera di una sconosciuta di Stefan Zweig ti distrugge l’anima e il corpo; a quel punto devi leggere per forza qualcos’altro. Per quanto riguarda i classici, consiglio il De vita beata e il De brevitate vitae di Seneca, che sono più impegnativi ma suscitano riflessioni importanti. E poi Le metamorfosi di Apuleio, che sono simpatiche, così come il Satyricon di Petronio Arbitro. Passando al greco, consiglio le tragedie, soprattutto quelle di Euripide, che sono più vicine alla nostra sensibilità, quindi Medea, Alcesti, Elena: si leggono in fretta e sono arricchenti».

Arrestati finti carabinieri con ancora i 2mila euro di un pensionato appena truffato

Stavano cercando di raggirare un’altra anziana, ma sono stati fermati dai militari veri

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Dopo aver truffato un anziano pensionato con la tecnica del “finto carabiniere” a Forlì, si erano spostati a Faenza per mettere in atto un’ulteriore truffa con le stesse modalità ai danni di una anziana. Ma sono stati arrestati in flagranza dai carabinieri. Si tratta di un uomo e una donna, entrambi disoccupati di origine campana e già noti alle forze dell’ordine.

I due contattavano telefonicamente le proprie vittime, fingendosi per l’appunto appartenenti all’arma dei carabinieri e ingenerando così un senso di soggezione che spingeva l’anziano di turno a cedere alle richieste di soldi con le scuse più svariate, dal risarcimento del danno per un incidente stradale provocato da un nipote alla cauzione per il rilascio di un parente in stato di arresto.

I due sono stati fermati a bordo di un’auto dai militari dell’arma di Faenza, mentre erano ancora in possesso dei circa duemila euro provento della truffa effettuata a Forlì poco prima. I carabinieri poi hanno subito scoperto la truffa che i due avevano tentato di effettuare a Faenza e hanno proceduto a tutti gli accertamenti connessi, ricevendo la denuncia da parte del cittadino faentino che era stato contattato dai due.

L’intervento tempestivo dei militari ha quindi permesso non soltanto di evitare la seconda truffa ma anche la restituzione dei soldi alla vittima del primo episodio, mentre per i due “falsi carabinieri” oltre ad essere scattate le manette si sono poi aperte le porte del carcere dove resteranno in attesa del processo.

“Cinefood”, tra film e riflessioni alla cucina popolare di Cervia

Cervia Social Food

Torna per il terzo anno l’evento Cinefood – La cucina popolare di Cervia, ma per la prima volta la manifestazione potrà utilizzare la cucina aperta a Cervia dal dicembre 2023.

Si tratta di tre serate che cercano di unire un momento di riflessione, la condivisione di una cena e la visione di un film legata al mondo del food.

Si inizia lunedì 9 settembre alle ore 19 con l’incontro dal titolo “Un pasto e un sorriso: alimenti indispensabili per tutti noi”, un dialogo fra il sindaco di Cervia Mattia Missiroli, l’arcivescovo Lorenzo Ghizzoni e Romina Maresi, presidente della cooperativa sociale San Vitale. Dopo la cena a cura di Tipiko e Luca Roda, sarà possibile seguire la proiezione del film “Un’ottima annata”.

Martedì 10 settembre si inizia alle ore 18.30 con il concerto dell’orchestra Ologramma; poi ci sarà la cena inventata dai volontari del Circolo “Amicizia” di Fosso Ghiaia e infine la proiezione del film “Sideways”.

L’evento terminerà mercoledì 11 settembre con questo programma: alle ore 19 Vincenza Pellegrino e Giulia Rodeschini dialogheranno con Daniela Poggiali, presentando il volume di recente pubblicazione “Il welfare pubblico partecipato”, all’interno del quale un capitolo descrive l’esperienza del Welfare dell’aggancio di Cervia. Seguiranno la cena a cura dell’Osteria La Ciurma e la proiezione del film “La cena perfetta”.

Come nell’esperienza della cucina popolare, il servizio sarà curato dai ragazzi del centro socio-occupazionale Ikebana e dai volontari di Cervia Social Food.

Per informazioni e iscrizione scrivere a cerviasocialfood@sanvitale.ra.it oppure telefonare al 334 3298097.

Finisce con l’auto nel canale: muore un 67enne

L’incidente alle porte di Voltana. Le foto

Un uomo di 67 anni è morto poco dopo le 13 di oggi in un incidente avvenuto alle porte di Voltana. Alla guida di una Toyota Yaris, per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri, l’uomo ha perso il controllo della propria auto in via Lunga Inferiore – all’altezza dell’incrocio con via Traversagno – finendo in un canale.

Sul posto i vigili del fuoco hanno estratto l’automobilista dall’abitacolo, affidandolo alle cure dei sanitari (giunti sul posto anche con l’elimedica), ma per il 67enne non c’è stato nulla da fare.

In tanti in centro a Ravenna per celebrare il 703° Annuale di Dante – FOTO

Chiara Muti ha recitato il Paradiso dal balcone del Palazzo della Provincia. Si è rinnovata la tradizione dell’Olio alla Tomba

In tanti – ravennati e turisti – hanno partecipato domenica mattina (8 settembre) in centro a Ravenna alle celebrazioni del 703° anniversario della morte di Dante. Dopo la prolusione del giornalista Aldo Cazzullo (qui la nostra intervista) al teatro Alighieri, la manifestazione è entrata nel vivo nella zona dantesca con l’itinerario della Divina Commedia portato in scena da Ermanna Montanari e Marco Martinelli del Teatro delle Albe.

L’attrice Chiara Muti ha invece recitato il Canto 33° del Paradiso dal balcone del Palazzo della Provincia che si affaccia su piazza San Francesco; l’intervento canoro è stato a cura del Coro di voci bianche Ludus Vocalis Ragazzi, guidato da Elisabetta Agostini.

La mattinata è poi terminata con la messa alla basilica di San Francesco e la cerimonia dell’Olio, la tradizionale offerta al sepolcro del poeta da parte del Comune di Firenze: si tratta della rappresentazione concreta dell’unione delle due città nel commosso ricordo di Dante, un evento che si tiene a partire dal 1908.

Un Ravenna sprecone stecca la prima in casa: il Prato vince senza neanche attaccare

Subito una sorpresa al Benelli con i giallorossi che devono arrendersi ai toscani al debutto in campionato

Ravenna Prato

Un Ravenna impreciso e sfortunato stecca la prima in campionato contro il Prato davanti al pubblico di casa del “Benelli”. I toscani vincono 2-1 praticamente senza aver mai attaccato, mentre i giallorossi grandi favoriti del campionato di serie D (gruppo D) possono recriminare per una mezza dozzina di palle gol sprecate (due tirate abbastanza clamorosamente addosso al portiere da bomber Di Renzo, apparso ancora indietro di condizione), nonostante una manovra piuttosto prevedibile, con la carta del dribbling e cross di D’Orsi che è sembrata a un certo punto l’unica soluzione offensiva. Proprio su un cross dello stesso D’Orsi arriva il (bel) gol nel finale del primo tempo dell’altro attaccante, Lo Bosco, che permette al Ravenna di pareggiare il vantaggio iniziale del Prato arrivato con un gran tiro di Marino su una brutta respinta (centrale) della difesa.

Nella ripresa i giallorossi ci provano, anche se senza molta brillantezza, e la girandola dei cambi non ha dato i risultati sperati da mister Antonioli. Nel finale arriva anche la beffa, con il gol di Giusti che sfrutta una brutta uscita del giovane portiere di casa, Fresia. All’ultimo istante il Ravenna reclama anche un rigore sugli sviluppi di una mischia, ma l’arbitro si limita a fischiare tre volte per mandare tutti negli spogliatoi.

Anche l’altra grande favorita del girone D, il Piacenza, parte con una sconfitta (in casa del Cittadella Vis Modena), mentre un’altra big come la Pistoiese si deve accontentare di un pareggio a Fiorenzuola. Spicca invece la vittoria dell’Imolese a Corticella.

Domenica prossima, 15 settembre, il Ravenna farà visita alla Sammaurese.

Temporali e rischio piene dei fiumi: allerta arancione fino a lunedì notte

Nuovo provvedimento dell’Agenzia regionale di protezione civile

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Fino alla mezzanotte di domani, lunedì 9 settembre, sarà attiva nel territorio in provincia di Ravenna l’allerta meteo numero 114 emessa alle 12.35 di oggi, domenica 8 settembre, dall’Agenzia regionale di protezione civile e da Arpae Emilia-Romagna e valida fin dal momento dell’emissione.

Quella emessa ieri per criticità idraulica e temporali fino alla mezzanotte di oggi, domenica 8 settembre, arancione (nei comuni di Brisighella, Faenza, Russi, Ravenna e Cervia) per criticità idraulica (con rischio di fenomeni di piena dei fiumi) e gialla per temporali dalla mezzanotte di oggi, domenica 8 settembre, alla mezzanotte di domani, lunedì 9.

Prospettiva Dante, dall’11 settembre il festival diretto dall’Accademia della Crusca

Tra i protagonisti Alessio Boni, Edoardo Prati, Donatella Di Pietrantonio, Samuele Bersani e Beppe Severgnini

13–09 2023 Ravenna Chosti Dante E Cassa , Inaugurzione Festival Prospettiva Dante , Fondazione Cassa Di Risparmio Di Ravenna , Giancarlo Giannini, Domenico De Martino , Cipoletta , Prsidente Accademia Della Crusca , Alfieri , Ferrini , Sindaco , Tomba

Intrecciare ricerca, alta divulgazione e interpretazione artistica: è questa la vocazione coltivata anno dopo anno dal solo festival interamente dedicato al Poeta. Promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna con la direzione scientifica dell’Accademia della Crusca, Prospettiva Dante è in scena dall’11 al 15 settembre nella Ravenna che accolse l’esule Dante e ancora ne celebra, trasmette ed esplora la poesia e il pensiero, in tutta la loro forza e attualità.

Quest’anno è un verso del XXX canto del Paradiso – quello con cui Beatrice annuncia a Dante che sono ascesi all’Empireo – a farsi titolo della XIII edizione della manifestazione; sotto le parole «luce intellettüal, piena d’amore» si raccolgono cinque giorni di incontri e spettacoli con ospiti come Alessio Boni, Samuele Bersani, Beppe Severgnini, Donatella Di Pietrantonio, Mario Cannella, Mauro Moretti, Lorenzo Villoresi, Marcello Prayer, Pap Khouma, Edoardo Prati…

Se gli Antichi Chiostri Francescani della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, accanto alla Tomba di Dante e cuore della Ravenna dantesca, sono da sempre la “casa” del festival, l’itinerario di eventi quest’anno coinvolge anche il Mercato Coperto. Gli appuntamenti sono rigorosamente a ingresso libero.

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Alessio Boni

L’apertura del festival è mercoledì 11 settembre: alle 17.15 agli Antichi Chiostri Francescani, i saluti di Ernesto Giuseppe Alfieri (presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna), Federigo Bambi (Consiglio direttivo dell’Accademia della Crusca) e Domenico De Martino (direttore artistico di Prospettiva Dante). A misurarsi con Dante nel concertato a due voci Con l’ali alzate saranno invece gli attori Alessio Boni e Marcello Prayer. Alle 21 l’attrice e comica faentina Maria Pia Timo mette l’arte del monologo al servizio di Prima, dopo e Durante. Dannati e bannati: dal padre della lingua ai “maranza”.

Giovedì 12 settembre alle 17 alla Tomba di Dante, il cammino del Festival si intreccia alla lettura perpetua della Commedia, con il canto XXXIV dell’Inferno affidato allo scrittore Marco Vichi.

Alle 18 e alle 21 il Mercato Coperto accoglie MetaDante, maratona di performance tra musica, danza e versi danteschi. Fra gli ospiti il progetto Six for Five, la Compagnia LG-SAB e il Venice Harp Ensemble. Alle 21.30 il nuovo premio Dante Web sarà assegnato a Edoardo Prati, l’influencer che ha conquistato alla letteratura classica il popolo di TikTok; introduce l’appuntamento il saluto musicale di Aaron, il cantautore umbro che ha partecipato al talent show Amici nel 2022.

Venerdì 13 settembre alle 11 la Tomba di Dante è il punto di partenza di Oh, Dante mio!, visita-spettacolo ai luoghi di Dante, di e con Alessandro Libertini e Véronique Nah della compagnia Piccoli Principi (posti limitati, su prenotazione: segreteria@prospettivadante.it, tel. 351 638 8442). Alle 17 Mario Cannella, direttore del Vocabolario Zingarelli, legge il canto X dell’Inferno alla Tomba, mentre alle 17.15 si ritorna negli Antichi Chiostri Francescani con Lorenzo Villoresi, creatore di profumi e “naso” sopraffino, per Materie aromatiche e profumi dall’epoca di Dante ai giorni nostri.

Sabato 14 settembre si rinnova alle 11 la visita-spettacolo Oh, Dante mio! e alle 17 Virginio Gazzolo legge il V canto dell’Inferno alla Tomba. Alle 17.15 ai Chiostri Mauro Moretti dell’Università per Stranieri di Siena invita a riflettere sulla fortuna di Dante nel Risorgimento. A seguire, lo scrittore e giornalista senegalese Pap Khouma propone Africa per Francesca da Rimini, ovvero il V canto dell’Inferno in wolof, lingua dell’omonima etnia africana; in scena anche Mohamed Ba, Rufin Doh Zeyenouin e Raffaella Bianchi. Alle 21 la performance di Vincenzo De Angelis e Marcello Prayer dedicata alle Rime petrose apre un attesissimo doppio appuntamento: a ricevere il Premio Dante-Ravenna sarà Donatella Di Pietrantonio, fresca di Premio Strega per L’età fragile (Einaudi), mentre il Premio Musica e Parole sarà assegnato al cantautore Samuele Bersani. Mentre Di Pietrantonio conversa con Domenico De Martino, a introdurre Bersani è lo storico della lingua Lorenzo Coveri, noto per dare i “voti” ai testi delle canzoni di Sanremo.
 
Domenica 15 settembre,l’appuntamento di chiusura del festival è con Beppe Severgnini, editorialista da quasi trent’anni del Corriere della sera e, dal 2013 al 2021, opinionista del New York Times; che inviterà il pubblico a riflettere su Volgare di ieri, volgari di oggi.

In caso di pioggia, gli eventi previsti negli Antichi Chiostri Francescani saranno ospitati al Teatro Alighieri
Info e programma: www.prospettivadante.it – segreteria@prospettivadante.it – tel. 351 638 8442

A cento anni gli rinnovano la patente: «Così posso andare al mare con mia moglie»

Luciano Gulmini guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato

Luciano Gulmini
Luciano Gulmini intervistato da Pomeriggio Cinque

Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto.

Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026.

Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici.

Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda. «Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno». (fonte Ansa.it)

Dalla chiusa di San Marco alla Darsena con il festival Ammutinamenti

Il programma delle giornate dell’8 e 9 settembre

Athletes Simona Bertozzi Ph Luca Del Pia
Athletes di Simona Bertozzi

Le giornate dell’8 e del 9 settembre del Festival Ammutinamenti disegnano un altro tracciato della città, innestando riflessioni e suggestioni inedite grazie all’azione di corpi e gesti nello spazio urbano, indicando usi, esperienze, tempi e possibilità non programmate, dis-ordinate.

Si parte alle 17 dell’8 settembre, in collaborazione con Trail Romagna, con Tracce di danza nel cammino di Ravenna città d’acque che, dalla Chiusa di San Marco al Molino Lovatelli, unisce alla pratica del cammino l’incontro con la performance site specific Sleep in the car di Virgilio Sieni, pensata dal coreografo toscano in collaborazione con l’antropologo Franco La Cecla (camminata di 4,5 km + performance – iscrizione obbligatoria sul sito): dormire in macchina in fuga verso un altrove o come unica risorsa/casa nell’ipercapitalismo contemporaneo o, ancora, come slittamento per sottrarsi agli automatismi nei quali ci imprigiona la nostra quotidianità? Un progetto poetico e politico che, e non è un caso, si rimodula site specific in riferimento a luoghi e comunità diverse.

L’esplorazione della città, della relazione con le persone e con i pensieri che la abitano (o la possono abitare) attraverso la danza continua anche nel quartiere Darsena, tra multiculturalità, reinvenzioni di comunità e sperimentazioni di rigenerazione, con l’incursione vitalistica Forrest di Rafael Candela e la deflagrazione gioiosa R.I.A.D. Rhythm is a Dancer di Giacomo Turati e Mattia Quintavalle, performance fusion di corpi e di ritmi, vincitrice del bando Danza Urbana XL 2024 (dalle 17.30 al parco Mani Fiorite).

Lunedì 9 settembre alle 18 ci si sposta sulla riva sinistra del Candiano all’Area Tempus-ex Consorzio Agrario di Ravenna, al centro di un processo sperimentale di riattivazione a partire dalla pratiche artistiche iniziato all’interno di TEMPorary USes as start-up actions to enhance port (in)tangible heritage, progetto finanziato dal programma europeo INTERREG VA Italia – Croazia (2029-2021) sulla valorizzazione del patrimonio portuale e usi temporanei. In questa prospettiva l’area, in collaborazione con Rete Almagià che ha partecipato al primo step del progetto, ospita la performance multimediale Mirada, della coreografa Elisa Sbaragli, vincitrice del bando Danza Urbana XL 2024, che affronta la relazione tra distanza e prossimità, dentro uno spazio ossimoro (vicino/ lontano, preciso/ sfocato), fluido e aperto ad altre possibilità.

Alle 18.30, gruppo nanou, sempre a Tempus, presenta in seguito Specie di spazi, una conversazione in collaborazione con la ricercatrice e docente del Politecnico di Milano Francesca Serrazanetti che, accompagnata da azioni coreografiche e performative, pone in dialogo le reciproche diverse discipline sul tema dello Spazio, del suo impiego, della sua necessarietà e della sua osservazione. Un progetto, quello di gruppo nanou, per ritrovare e costruire altre comunità attraverso la costruzione di nuovi spazi, fisici e del pensiero, processi culturali di diffusione e riflessione sulle pratiche contemporanee.

Alle 21 si ritorna ad Artificerie Almagià per Athletes – Ravenna, dove Simona Bertozzi sperimenta la rilettura coreografica delle pratiche sportive attraverso l’entanglement di danza, sport e vocalità. In scena l’ex giocatrice di pallavolo Alessandra Zambelli con una forma di trasmissione delle sue pratiche sportive, del vocabolario gestuale e della vocalità che le caratterizzano, insieme a un gruppo di danzatrici e alle 16 donne che hanno preso parte al laboratorio condotto dalla stessa Simona Bertozzi a Ravenna tra luglio e settembre.

La giornata si conclude (ore 21.45 – Artificerie Almagià) con El resto del naufragio di Roberto Olivan, un progetto di collaborazione tra Italia, Spagna e Cuba – realizzato nell’ambio di CRISOL – creative processes-programma Boarding Pass Plus 2022/24 del Ministero della Cultura – che esplora l’arcipelago culturale dei tre paesi, rintracciando una visione creola, fatta di assonanze, dissonanze, convergenze nel solco di una fisicità evocativa, libera e incantante.

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