Una “cucina popolare” dove paghi (8 euro) solo se puoi permettertelo

La mensa sociale di Cervia ospita dalle 40 alle 65 persone fragili ogni giorno. Bonaccini: «Orgogliosi di aver contribuito alla nascita di uno spazio come questo»

cucina sorriso

Una sala da pranzo accogliente, dove non si deve consumare il pasto in fretta, ma si può mangiare come a casa, fare nuove conoscenze e vivere relazioni utili a combattere, oltre alla fame, solitudine e difficoltà. Questo è “Cucina Sorriso – Storie da gustare”, la nuova cucina popolare di Cervia che, ispirandosi all’analoga realtà bolognese fondata da Roberto Morgantini, vuole essere un posto dove le persone più in difficoltà possono ricevere un pasto caldo gratuitamente e, al tempo stesso, socializzare.

Il progetto, nato dalla cooperativa Cervia Social Food, ha preso il vita circa un mese fa, il 4 dicembre (ne parlavamo più approfonditamente qui), all’interno di un magazzino nella zona artigianale in via Levico 11, grazie anche al finanziamento della Regione, che ha assicurato il proprio sostegno all’attività con due bandi, per un totale di 65mila euro: 50mila euro devoluti contro lo spreco alimentare e 15mila destinati ai centri del riuso. In questo modo, è stato possibile ampliare nello stabile il Centro del Riuso, dove le persone fragili possono andare a prendere vestiti, giocattoli e oggettistica in generale.

Martedì 16 gennaio la cucina ha inaugurato ufficialmente, alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini e di Roberto Morgantini.

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«Una risposta concreta ai bisogni delle persone fragili – ha commentato Bonaccini – Non si tratta solo di soddisfare un bisogno primario, ma di poter trovarsi in un contesto accogliente come questo, dove la relazione fra le persone, il dialogo e l’incontro siano altrettanto fondamentali. Siamo orgogliosi di aver contribuito ad avviare questa realtà, che significa anche inclusione e lotta allo spreco».

Il bilancio del primo mese di apertura infatti è più che positivo, con una presenza media giornaliera di 40-65 utenti fragili e 10-30 clienti paganti, tre cene sociali, presentazione di libri, e oltre trenta cuochi di diversi ristoranti a prestare servizio ai fornelli. Quindici ditte sono andate a pranzo nell’attività, è stata fatta una convenzione mensa per i dipendenti. Il giorno di Natale,  da “Cucina Sorriso” hanno pranzato 38 persone fragili e 27 paganti.

Proprio per rimarcare lo spirito di inclusività infatti, “Cucina Sorriso” è aperta a tutti, dal lunedì al sabato, dalle 11.30 alle 14.30. Dietro ai fornelli si alternano vari cuochi di noti ristoranti cittadini, o istituzioni come polizia e medici mentre le materie prime provengono da campagne quotidiane di recupero dalla grande distribuzione, forni e piccole attività, con l’obiettivo di ridurre al massimo lo spreco alimentare. Servono ai tavoli ragazzi con disabilità del centro socio-occupazionale “Ikebana”, con la collaborazione in cucina di decine di volontari.

A chi può pagare, è richiesto un contributo di 8 euro per il pranzo, e l’intero incasso viene poi riutilizzato per la gestione della stessa attività e delle realtà collaterali come la libreria Libridine, la Sartoria Sociale, il Mercato Solidale e il Centro del Riuso.

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