Nel 2016 arrivò al 6,5 percento contribuendo a portare Michele de Pascale al ballottaggio, ma nel 2021 non si ripresentò. Ora annunciato il ritorno: si attende il nome di chi correrà per Palazzo Merlato
Alle prossime elezioni amministrative di Ravenna (che vedranno il centrosinistra schierare il segretario del Pd Alessandro Barattoni per la poltrona lasciata vacante da Michele de Pascale) tornerà la lista civica a sinistra del Pd, Ravenna in Comune. Un’esperienza che nel 2016 volle andare oltre le logiche di partito (e la falce e il martello…) e riuscì a ottenere quasi 5mila voti, pari al 6,5 percento delle preferenze. Un risultato probabilmente decisivo per mandare De Pascale (con il 46,5 percento) al ballottaggio, poi vinto contro Massimiliano Alberghini del centrodestra.
Ne seguirono cinque anni di battaglie all’opposizione in consiglio comunale (con Massimo Manzoli che prese presto il posto di Raffaella Sutter, la candidata sindaca), che non portarono però la lista a riproporsi cinque anni dopo, vittima delle tante divisioni dell’estrema sinistra. Nel 2021, infatti, furono ben tre i candidati a sindaco in qualche modo “comunisti”, nessuno dei quali riuscì però ad arrivare nemmeno all’uno percento (tutti e tre insieme ottennero poco meno di 1.500 voti), permettendo a De Pascale di arrivare così agevolmente quasi al 60.
Ora l’annuncio che Ravenna in Comune tornerà, con l’obiettivo di riunire sotto un solo simbolo (civico) le diverse anime della sinistra, degli ambientalisti, dell’associazionismo: «Vogliamo continuare a dare rappresentanza alla nostra proposta di una società diversa, incentrata sui servizi pubblici ed alternativa al neoliberismo del centrodestra e del centrosinistra; alle istanze di chi lavora e di chi studia, di chi non lavora più e di chi lo cerca, dei movimenti, delle associazioni, della cittadinanza e di quelle organizzazioni politiche che si riconoscono in quello che siamo e che facciamo. Sempre dalla stessa parte della barricata. Con ostinata coerenza».
L’annuncio arriva oggi, 19 agosto 2024, in cui ricorre il nono compleanno della lista civica: il 19 agosto 2015, in una conferenza stampa al Caffè Letterario di Ravenna, veniva annunciata la nascita di un nuovo progetto politico, una lista civica supportata da un movimento di cittadinanza attiva.
Oggi come allora Ravenna in Comune propone lo stesso appello: «Noi amiamo Ravenna e per questo la vogliamo pubblica e al servizio del cittadino. Le privatizzazioni, camuffate o meno, distruggono il tessuto delle relazioni e il benessere economico di una città. Questo deve portare al centro la dignità assoluta del lavoro, valore fondante di Ravenna. Salute, ambiente ed economia devono stare insieme. Migliorare la sanità pubblica come effettivo diritto universale è un obiettivo prioritario. La laicità è un valore fondante della nostra impresa. Sapere ed educazione sono il sale dello sviluppo e della libertà. Per fare tutto ciò abbiamo bisogno della partecipazione di tutte e tutti e di istituzioni aperte in grado di coinvolgere e dare voce costantemente ai cittadini e le cittadine. Solo così è possibile sopprimere una volta per tutte la bramosia e gli interessi dei “soliti pochi” e il nostro territorio può tornare a nuova vita. Questo è solo un inizio, insieme possiamo costruire una Ravenna migliore».
Nell’annuncio c’è anche spazio per spiegare come mai nel 2021 il simbolo non comparve sulla scheda delle amministrative comunali: «Non eravamo attrezzati ad affrontare quelle organizzazioni politiche che, dopo aver sottoscritto il nostro progetto, hanno lavorato sotto banco per farci sparire dalla scena politica. Oggi molte di quelle organizzazioni sono scomparse o sono ritornate all’ovile del centrosinistra. Per queste ultime, evidentemente, mantenere la coerenza tra quanto si dice e quanto si fa non è una priorità. Confidano sulla scarsa memoria, sul disinteresse e sulla stanchezza dell’elettorato che, ad ogni nuova chiamata alle urne, si fanno sempre più sentire».