sabato
25 Ottobre 2025

Auto si ribalta e prende fuoco, salvi i passeggeri

Illeso il conducente, lieve ustione a un braccio per il passeggero

Incidente Campiano
foto di Massimo Argnani

Uno spaventoso incidente è avvenuto questa mattina, lunedì 16 dicembre, alle ore 7 nelle campagne ravennati. Una Fiat 500 con due giovani a bordo è finita fuori strada nei pressi di una curva, ribaltandosi nel fosso sottostante. La vettura ha preso fuoco dopo pochi secondi. Fortunatamente i due giovani hanno fatto in tempo a uscire dall’abitacolo, entrambi dal lato guida. L’autista è rimasto illeso, mentre il passeggero, uscito per secondo, ha riportato una lieve ustione a un braccio.

L’incidente è avvenuto in via Sordino, una piccola strada di campagna tra San Zaccaria e Campiano. Probabilmente l’autista ha perso il controllo dell’auto a causa della fitta nebbia.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Cervia, il personale del 118 e i vigili del fuoco del distaccamento di Milano Marittima. I due ragazzi si stavano recando al lavoro.

Vittoria pesantissima del Ravenna a Lentigione. Ma vincono anche Forlì e Tau

Domenica al Benelli contro il Progresso per il primo posto: trasferte insidiose per le due squadre in testa

Tifosi Lentigione Ravenna
I tifosi del Ravenna a Lentigione in una foto postata sul gruppo Facebook Lineagiallorossa

Il Ravenna Fc vince uno scontro diretto di un’importanza fondamentale in casa del Lentigione grazie alla doppietta di Manuzzi e stacca gli emiliani in classifica, lanciandosi al terzo posto solitario a una sola lunghezza dalla coppia di testa formata sempre da Forlì e Tau Altopascio, ancora vittoriose rispettivamente contro San Marino e Piacenza.

La partita si decide nei primi minuti, con Manuzzi che piazza un uno-due micidiale prima su calcio di rigore e poi al termine di un’azione spettacolare, servito da Rrapaj sul filo del fuorigioco. Poco dopo il Lentigione del mister faentino Cassani accorcia le distanze fissando quello che sarà anche il risultato finale (1-2) nonostante il Ravenna abbia avuto diverse occasioni per chiudere una partita comunque sofferta, anche a causa del campo pesante.

Tanti i tifosi giallorossi che hanno festeggiato la squadra a fine partita, in attesa di tornare domenica prossima al Benelli: il 22 dicembre ultima del girone d’andata contro il Progresso, squadra di medio-bassa classifica. Molto insidiose le trasferte che aspettano invece Tau e Forlì, rispettivamente a Pistoia e Imola: il Ravenna può ancora sperare nel primo posto al giro di boa del campionato, obiettivo che sembrava quasi impossibile dopo le prime giornate.

Inaugurato il “Secondo movimento” della mostra dell’archivio di Demetro Stratos

Fino al 22 dicembre (e poi dal 7 al 31 gennaio) a Palazzo Malagola

È stata inaugurata ieri, sabato 14 dicembre, a Palazzo Malagola di Ravenna (in via di Roma 118) Fino ai limiti dell’impossibile. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979. Secondo movimento, la mostra curata dall’artista e co-fondatrice delle Albe Ermanna Montanari e dal docente e studioso Enrico Pitozzi – entrambi ideatori e direttori artistici del Centro internazionale di ricerca vocale e sonora Malagola – che presenta una selezione di materiali dell’Archivio Demetrio Stratos, acquisito alla fine del 2022 dal Comune di Ravenna, con co-finanziamento della Regione Emilia-Romagna, direttamente dalla vedova Stratos Daniela Ronconi Demetriou e che proprio in Malagola ha trovato la sede ideale per la sua cura e la sua fruizione.

La mostra, che ha come curatori associati Marco Sciotto e Dario Taraborrelli, è a ingresso gratuito e sarà visitabile fino al 22 dicembre, per poi riaprire dal 7 al 31 gennaio 2025.

Fino ai limiti dell’impossibile è un “secondo movimento”, una nuova tappa nel percorso di conservazione e valorizzazione di un patrimonio documentale di inestimabile valore riguardante una delle figure più importanti nel campo delle arti performative del Novecento, che ha fatto della ricerca sulla vocalità il tratto distintivo del proprio percorso artistico: arriva infatti a un anno di distanza da Amorevolmente progredire, amorevolmente regredendo, una iniziale esposizione dei primissimi materiali sottoposti a un lavoro di riordino, catalogazione e digitalizzazione (quest’ultima a cura di Istituzione Biblioteca Classense di Ravenna) che ha riscosso subito un notevole successo di pubblico e di studiosi. E che da quel momento è diventata disponibile alla fruizione pubblica.

Se il “primo movimento” presentava un nucleo di materiali riguardanti Demetrio Stratos e il suo rapporto con altri artisti, John Cage su tutti, lo spirito di questo “secondo movimento” è l’apertura della ricerca vocale di Stratos alla dimensione extraeuropea, alle musiche dal mondo e alla loro relazione con la diplofonia e con il canto armonico che in Fino ai limiti dell’impossibile trova il suo culmine in una delle stanze di Palazzo Malagola appositamente dedicata all’ascolto immersivo.

«Intorno ai limiti del linguaggio – affermano Enrico Pitozzi ed Ermanna Montanari – prende dunque corpo il secondo movimento dell’esposizione dei materiali. Ed è qui che assumono il loro pieno valore due modi che non solo Stratos pratica, ma che esprime pedagogicamente nella loro piena consapevolezza tecnico-anatomica: il controllo del respiro e la ripetizione, che risuonano sia in Antonin Artaud che nella ricerca da autodidatta sul canto difonico. Il controllo del respiro è tecnica ascetica, piena consapevolezza che la voce non inizia ma affiora, s’inscrive in un movimento che già da sempre è presente e si dispiega silente, in attesa che un soffio la esprima, la prema fuori, la lasci affiorare in tutto il suo incanto. Lo sa bene Artaud, nella sua radicale urgenza di rifondare il teatro a partire dalla riscoperta di una parola prima della parola, tensione poetica consegnataci nell’opera Pour en finir avec le jugement de Dieu (1947) che Stratos registrò nel 1978. Così come lo sanno bene i cantori mongoli, e più in generale le tradizioni sonore dell’area del Mediterraneo, che Stratos frequenta assiduamente».

Alla documentazione appartenente all’archivio – tra cui materiali audiovisivi di performance, lezioni e concerti, appunti preparatori legati alla sua produzione artistica, stampe di fotografi che ne hanno immortalato il lavoro nel corso degli anni, strumenti musicali, oggetti, cimeli, capi d’abbigliamento, libri, dischi in vinile, manifesti relativi tanto al suo lavoro da solista quanto a quello con I Ribelli e con gli Area, copie di tesi di laurea, studi e saggi dedicati alla sua ricerca, la rassegna stampa raccolta nel corso dei decenni, alcuni dei quali sono stati messi in mostra nel 2023 – si aggiungono per questo “secondo movimento” documenti inediti sulle performance di Stratos, a partire da quelle che convocano Antonin Artaud e quelle relative a Le milleuna, lavoro in collaborazione con Nanni Balestrini e la coreografa Valeria Magli. E poi ancora materiali riguardanti la sua partecipazione al progetto/happening del 1978 Il treno di John Cage, il suo contributo come autore delle musiche del Satyricon diretto da Gabriele Salvatores nella stagione ’78-79 del Teatro dell’Elfo.

Oltre al focus sulle musiche extra-europee, un altro nucleo tematico attorno al quale è organizzata la mostra è quello sul “gesto”: il gesto vocale, i gesti che mettono in campo il corpo e la voce. «Questi tratti della ricerca vocale di Stratos, possono essere pensati come gesti vocali che – nell’incedere del dittico espositivo – si depositano in tracce di volta in volta specifiche, trovando forma in materiali visivi, negli appunti, negli schizzi, nelle partiture a-sistematiche e nei materiali sonori registrati, restituendoci il profilo di una figura artistica prismatica e insofferente alle definizioni, lontano tanto dalla “scena ufficiale” del rock o del pop quanto da quella “d’autore” di quegli anni» aggiungono i due curatori della mostra e direttori artistici di Malagola.

Ben 7 gli ambienti differenti in cui si articola la mostra: una sala sarà dedicata a manifesti che attraversano la storia degli Area e di Stratos solista, una sala cinema con materiali audiovisivi di lunga durata, una sala dedicata a materiali cartacei e fotografici con frammenti di materiali audiovisivi da fruire in un monitor “d’annata”; tre sale dedicate all’ascolto di cui una per ascolto immersivo, una con proposta di ascolti in cuffia associati a materiali esposti all’interno della sala e una sala con una selezione di ascolti che il pubblico potrà scegliere da un menù touch e che propongono canti e musiche di popoli dal mondo presenti nella collezione di dischi di Stratos e le musiche realizzate per il Satyricon; e, in chiusura, una nicchia contenente una serie di oggetti, cimeli e materiali appartenuti all’artista.

In occasione di questa nuova grande esposizione, è stata realizzata una nuova versione, aggiornata, del catalogo pubblicato da Sigaretten Edizioni Grafiche dal titolo Noi non crediamo nello stile. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979, comprendente sia il Primo che il Secondo movimento.

A Santa Teresa un concerto per aiutare i più bisognosi

L’intero ricavato sarà destinato al servizio Docce, Guardaroba e Ristoro per i poveri

LaCorelli, PH Angelo Palmieri 2
La Corelli

La musica incontra la solidarietà per una serata speciale a favore delle persone bisognose. Martedì 17 dicembre, alla chiesa di S. Teresa in via S. Teresa, 4, a Ravenna, è in programma il Concerto di beneficenza per l’Opera di Santa Teresa (inizio ore 20.30, accoglienza dalle 20). L’iniziativa, aperta a tutti, è stata generosamente offerta da Ravenna 33 e Polo Sanitario S. Teresa, in collaborazione con Fondazione Ravenna Manifestazioni.

L’Orchestra La Corelli diretta da Jacopo Rivani e il Coro Kairos Vox guidato da Alberto Pelosin presenteranno un programma che affiancherà pagine corali di Palestrina all’esecuzione dell’Oratorio di Natale composto da Camille Saint-Saëns.

L’ingresso è a offerta libera (contributo minimo consigliato di 10 euro): l’intero ricavato sarà destinato alle attività del servizio Docce, Guardaroba e Ristoro, servizio attivo ogni mattina nei locali dell’Opera di Santa Teresa e che offre ai più svantaggiati la possibilità di fare una doccia, chiedere vestiti puliti, bere un bicchiere di latte e trascorrere qualche ora al caldo, in compagnia di operatori e volontari. Solo nel 2023 sono stati registrati circa 3.900 accessi, una media di 12 persone al giorno. I dati provvisori del 2024 evidenziano numeri più che raddoppiati rispetto allo scorso anno, destinati ad aumentare durante i mesi più freddi (ad oggi una media di 30 persone al giorno). L’utenza è in gran parte maschile, prevalgono gli stranieri ma sono in aumento gli italiani e si estende a tutte le fasce d’età. La povertà ha assunto volti nuovi e allarmanti: si tratta di persone che pur avendo una casa, fanno fatica ad arrivare a fine mese e a pagare le bollette o che pur avendo un lavoro o una pensione dignitosa, non possono permettersi un affitto per i prezzi poco abbordabili.

Anonimo benefattore dona oltre 400mila euro all’ospedale di Lugo

Grazie al Fondo Luciana acquistati quattro letti e una lampada attrezzati per la chirurgia

Inaugurazione Attrezzature Lascito Ospedale Lugo

Un anonimo benefattore ha donato all’ospedale di Lugo oltre 400mila euro. Lo ha fatto tramite il Fondo Luciana, istituito presso il Fondo Filantropico Italiano, una delle principali realtà di intermediazione filantropica nel Paese.

Lo scopo è quello di ricordare una persona che non c’è più e la finalità del fondo, in particolare è quello di sostenere la struttura ospedaliera in cui è stata in cura Luciana, l’ospedale Umberto I di Lugo.

Con questa prima donazione del valore di oltre 400 mila euro, Fondo Luciana, attraverso l’acquisto di quattro letti operatori, una lampada scialitica e tutti gli accessori a essi connessi, ha supportato il rinnovamento tecnico del comparto chirurgico dell’ospedale. L’impegno del Fondo è pluriennale e nei prossimi mesi sono già programmati ulteriori interventi per incrementare la qualità dell’assistenza sanitaria locale.

«Siamo di fronte a una donazione che andrà a beneficio di tutti i pazienti – ha dichiarato la sindaca di Lugo Elena Zannoni durante il taglio del nastro del 12 dicembre – e degli operatori sanitari, consentendo di elevare i già alti standard qualitativi del nostro ospedale. Il ringraziamento che voglio fare non è dunque solo mio e dell’Amministrazione comunale, ma di tutti i nostri concittadini. D’altra parte in un’epoca di risorse pubbliche limitate o spesso necessariamente indirizzate ad affrontare emergenze come quella recente del dissesto idrogeologico, diventa vitale il concorso di chi può fare qualcosa per gli altri. Sappiamo che potere non porta con sé nessun automatismo, perciò questo gesto è ancora più prezioso».

«Ringrazio l’anonimo benefattore – ha aggiunto Paolo Tarlazzi, direttore dell’ospedale -, la cui enorme generosità permetterà di allineare tecnologicamente l’ospedale di Lugo agli standard sanitari attuali e di prossimo futuro. Mi auguro che il suo gesto possa essere d’esempio per altri benefattori e benefattrici, nella garanzia di massima trasparenza nell’allocazione delle risorse».

Al taglio del nastro era presente anche Simonetta Schillaci, vicepresidente esecutivo di Fondo Filantropico Italiano. «Siamo orgogliosi – ha dichiarato – di poter condividere la notizia dell’istituzione del Fondo Luciana, un bellissimo progetto nato per ricordare in modo affettuoso una persona cara e al contempo un gesto generoso a beneficio di tutta la comunità. La missione di Fondo Filantropico Italiano è semplificare la filantropia, accompagnando i donatori nei loro progetti filantropici e aiutandoli a fare “bene il bene. Il Fondo Luciana prevede un impegno ben più ampio di quanto comunicato oggi e di questo ringraziamo il benefattore: per il suo generoso impegno e per averci dato la possibilità di raccontare questa bella storia di amore che ci auguriamo possa ispirare anche altre storie di filantropia, altrettanto intense».

Van “impazzito” si schianta contro due auto parcheggiate nella notte: cinque feriti

Residenti svegliati dal rumore in via Dismano. Tanta paura ma conseguenze non gravi per le persone coinvolte

Incidente “spettacolare” ma fortunatamente senza gravi conseguenze nella notte tra sabato e domenica lungo via Dismano, alle porte di Ravenna, all’altezza del civico 120. Erano circa le 2.30 quando un uomo – per cause in corso di accertamento da parte della polizia locale, intervenuta per i rilievi di rito – ha perso il controllo di un van della Nissan in curva, rovesciandosi su un fianco e colpendo due auto parcheggiata di fronte a un’abitazione.

I residenti, svegliati dal rumore, sono stati i primi a chiamare i soccorsi. Sul posto sono giunte tre ambulanze e un’auto medica del 118 che hanno prestato i primi soccorsi alle cinque persone che erano a bordo del van. Tutti sono usciti dal veicolo in maniera autonoma e sono stati accompagnati in ospedale a Ravenna con ferite considerate di media e bassa gravità.

La Dismano è stata chiusa al traffico per il tempo dei rilievi.

La foto dello scoiattolo “incastrato” al Podere Pantaleone premiata a Londra

L’autore Milko Marchetti ha vinto il concorso internazionale delle immagini più divertenti

Milko Marchetti Premiazione
Marchetti durante la premiazione a Londra

La fotografia di uno scoiattolo incastrato, immortalato mentre sta entrando nella propria tana in un albero del podere Pantaleone di Bagnacavallo, ha vinto il celebre concorso che premia le immagini più divertenti sul mondo naturale. Lo scatto è del fotografo ferrarese Milko Marchetti, premiato nei giorni scorsi alla galleria Oxo di Londra quale vincitore assoluto del “Comedy Wildlife Photography Awards”. Quaranta le foto finaliste su circa 9mila partecipanti da tutto il mondo.

Milko Marchetti
“Stuck Squirrel”, di Milko Marchetti, scattata al Podere Pantaleone di Bagnacavallo

Marchetti ha raccontato di aver deciso di iscrivere la foto al concorso dopo essersi accorto che chiunque la vedesse scoppiava immediatamente a ridere. La sua decisione gli è valsa come premio un safari in Africa, un trofeo artigianale creato dal Wonder Workshop in Tanzania e una borsa fotografica.

Il fotografo ha anche raccontato come la foto sia stata scattata due anni fa durante ore e ore di appostamento in un capanno al Podere Pantaleone durante il periodo di chiusura al pubblico.  «Voglio ringraziare la natura – ha scritto sui social – che ci offre sempre e solo bellezza e in cambio chiede solo una cosa: il rispetto».

A2 maschile: la Consar vince in Sicilia e torna (per una notte) al primo posto

Sconfitta in rimonta Saturnia Acicastello

Thumbnail Russo Al Palleggio

Come ad Aversa, anche a Catania, sul punto di cadere nel vuoto, la Consar Ravenna estrae dal suo repertorio forza, gioco, qualità e carattere e ribalta il risultato, lasciando di stucco la Cosedil Acicastello (2-3 il finale) che stava pregustando il successo: sei i match ball complessivi vanificati.

Ravenna si conferma una splendida realtà di questo campionato di A2 di volley maschile: in attesa dei risultati di domenica (15 dicembre) ritrova la vetta accanto a Prata. Ma si conferma anche assoluta ammazza-grandi, avendo vinto cinque delle sette partite giocate contro le formazioni in zona playoff. In una partita alla fine molto equilibrata in tutti i fondamentali spiccano i 20 punti di Guzzo e Tallone (record stagionale) e il ragguardevole bottino di Copelli: 16 punti, con tre ace e 4 muri e un 64% in attacco. La Saturnia, al quinto tie-break perso su sei giocati, oppone i 21 punti di Lucconi e i 16 di Bartolucci ma ottiene poco da Manavi, autore di 9 punti e con un 33% in attacco.

Le dichiarazioni di coach Valentini a fine gara: «Questa è una gara che va analizzata per momenti e per set. La nostra partenza non è stata buona, non siamo entrati bene in partita ma poi siamo riusciti a ristabilizzarci e a pensare alle cose che dovevamo fare meglio. Abbiamo vinto nettamente il terzo set, siamo stati attaccati al match nel quarto e nel quinto set e bravi nei momenti decisivi. Un’altra vittoria di squadra e torniamo a casa con due punti presi ad una formazione molto forte».

Domenica prossima, 22 dicembre, al Pala De André arriva Macerata, penultima.

B1 femminile: l’Olimpia Teodora vince il derby di Forlì

Sabato prossimo al Pala Costa ultima gara del 2024 contro Riccione

Olimpia Teodora Forli Derby

Dopo aver già battuto Cesena il mese scorso, l’Olimpia Teodora vince anche il “derby della Ravegnana”, espugnando il campo di Forlì al termine di una partita molto combattuta (1-3, con il quarto e decisivo set vinto 26-24). Si trattava della decima giornata del campionato di B1 di volley femminile, con le ravennati che ora hanno staccato di 3 punti le cugine forlivesi nelle zone di medio-bassa classifica.

Sabato prossimo, 21 dicembre, al Pala Costa, l’ultima del 2024 e anche l’ultimo dei tre derby del campionato, quello contro il forte Riccione, terzo in classifica.

Le truppe alleate entrano in città: la rievocazione storica della Liberazione

A Faenza le iniziative continuano il 16 e il 17 dicembre

Faenza ha celebrato gli 80 anni della Liberazione dal nazifascismo (anche) con una rievocazione storica, per ripercorrere le ore decisive dell’entrata in città delle truppe alleate.

Alle 15.30 di oggi (sabato 14 dicembre), da Porta delle Chiavi, nel Borgo Durbecco, è partito il corteo storico con rievocatori in divisa su una decina di mezzi d’epoca con arrivo in piazza del Popolo. Qui, dopo la deposizione di una corona d’alloro alla Lapide delle Vittime Civili di Guerra (sotto la Torre dell’orologio), e una alla lapide dei Caduti della Resistenza e della Libertà (Scalone del Municipio), sul palco l’orazione del sindaco Massimo Isola e di Albertina Soliani, Presidente dell’Istituto Alcide Cervi e vicepresidente nazionale dell’Anpi.

Lunedì 16 dicembre, alle ore 10, al Cimitero dell’Osservanza, è previsto una commemorazione aperta alla cittadinanza per rendere gli onori al Monumento dei Caduti per la Libertà, celebrazione alla quale parteciperanno anche gli studenti dell’istituto comprensivo Europa, a conclusione di un percorso didattico di approfondimento svolto con gli esperti dell’Anpi di Faenza.

Martedì 17 dicembre, data ufficiale della Liberazione della città di Faenza, alle 9 alla chiesa dei Caduti (corso Matteotti), Mario Toso, vescovo della Diocesi di Faenza e Modigliana, celebrerà una funzione religiosa. Alle ore 10 ci si trasferirà al Commonwealth War Cemetery in via Santa Lucia per la deposizione della corona d’alloro in memoria dei militari degli eserciti alleati caduti per la Liberazione di Faenza, momento al quale parteciperanno gli studenti dell’I.C. Carchidio-Strocchi.

Alla sera, alle ore 20.30, al Cinema Sarti (via Carlo Cesare Scaletta, 10) verrà proiettato “Italian victory, l’Emilia-Romagna nelle riprese dimenticate dei cameramen Alleati”. Sul grande schermo filmati originali e in parte inediti girati nel territorio di Faenza durante la Seconda Guerra Mondiale (l’appuntamento fa parte di una rassegna di incontri curati da Marco Dalmonte e Candido Parrucci). Evento promosso dall’Amministrazione in collaborazione con l’associazione Senio River 1944-1945.

Spruzza spray al peperoncino a scuola, ambulanze e forze dell’ordine al Ginanni

La responsabile sarebbe una studentessa. Da chiarire i motivi

Itc Ginanni Ragioneria

Caos nella mattinata di oggi (14 dicembre) all’istituto tecnico commerciale Ginanni di via Carducci, in centro a Ravenna. Una studentessa, infatti, ha azionato a scuola uno spray urticante al peperoncino. Nel giro di pochi minuti, una compagna e poi anche altri ragazzi e alcuni docenti hanno iniziato a lamentare bruciori agli occhi e fastidio nel respirare.

Sul posto per accertamenti ambulanze e carabinieri, sotto lo sguardo allarmato dei passanti.

Dopo tre anni ha chiuso la birreria bavarese di Ravenna. Al suo posto un Burger King

Il titolare del ristorante in zona Pala De Andrè: «Forse la Romagna non era il nostro target…»

lowengrube

Ha chiuso dopo poco più di tre anni il ristorante Lowengrube di Ravenna, la birreria in stile bavarese inaugurata nell’ottobre del 2021 nella cornice del parco commerciale Teodorico, in via Manlio Travaglini in un edificio indipendente nel parcheggio con vista Pala De André.

Sui social fioccano i commenti, con tanti frequentatori che accusano i ravennati di apprezzare solo cappelletti, piadina e “All you can eat”. «Di certo non credo si possa dire che fosse caro, come ho letto sui social – commenta Filippo Fochi, uno dei titolari del ristorante in zona Pala De Andrè, che continua a gestire con successo alcuni locali del gruppo in Emilia – Ravenna stava andando leggermente sotto le aspettative e abbiamo deciso di chiudere. Forse la Romagna non rientra nel nostro target, stiamo chiudendo anche a Rimini, pochi mesi dopo l’apertura. La città di Ravenna in particolare mi sembra vada molto a “mode”: dopo l’apertura eravamo sempre pienissimi, era difficile riuscire a trovare posto. Tanto che altri locali della città avevano iniziato a mettere nei loro menù specialità bavaresi. Poi pian piano l’entusiasmo è andato scemando. Nell’ultimo anno forse anche a causa del meteo, con temperature molto alte che poco si addicono ai nostri piatti».

Al posto di Lowengrube aprirà in gennaio un nuovo Burger King, notissima catena di fast food con già un ristorante in via Faentina, alle porte della città.

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