sabato
06 Settembre 2025

Il porto chiude il primo semestre del 2025 con una crescita del 5,6 percento

Il porto di Ravenna chiude il primo semestre del 2025 con un movimento complessivo di  13.324.933 tonnellate, con un aumento del 5,6% (713 mila di tonnellate in più) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Gli sbarchi hanno raggiunto 11,6 milioni di tonnellate (+7%), mentre gli imbarchi si fermano a 1,6 milioni (-2,7%). Le navi arrivate in porto sono state 1.285, dodici in più (0.9%) rispetto al 2024.

Analizzando invece le diverse tipologie merceologiche trattate, Il comparto delle merci secche (rinfuse solide e unitizzate) raggiunge 10,7 milioni di tonnellate (+4,6%), con le merce unitizzate container in crescita del 4,3% (per un totale di 1,2 milioni di tonnellate). In calo, invece, il traffico su rotabili (-10,1%). I prodotti liquidi salgono a 2,6 milioni di tonnellate (+10,4%).

Analizzando le merci per condizionamento, nei primi 6 mesi del 2025 si evince che le merci secche (rinfuse solide, merci varie e unitizzate) – con una movimentazione pari a 10.717.697 tonnellate – sono aumentate del 4,6% (467 mila tonnellate in più) rispetto allo stesso periodo del 2024. Nell’ambito delle stesse, le merci unitizzate in container, con 1.232.570 tonnellate, sono cresciute del 4,3%. Negativo il risultato per le merci su rotabili (802.125 tonnellate), in calo del 10,1%, mentre i prodotti liquidi, con una movimentazione di 2.607.236 tonnellate nel primo semestre del 2025, sono aumentati del 10,4%.

Molto positivo il settore agroalimentare, che registra un +21,1% grazie soprattutto al forte aumento dei cereali (+84%, per 1 milione e 119 mila tonnellate), mentre farine e semi oleosi sono in leggera flessione (606 mila tonnellate le prime, in calo del 4,4% e 563 mila i secondi, in calo del 6,6%). Crescono invece gli oli animali e vegetali, con una movimentazione di 386.326 tonnellate e un +35,2%.
Anche i materiali da costruzione crescono (+8,9%), trainati dalle materie prime per le ceramiche di Sassuolo con 1 milione e 9 mila tonnellate movimentate. In calo, invece, i prodotti metallurgici (-1,5%, quasi 44 mila tonnellate in meno). Bene i prodotti petroliferi, in aumento del 18,8%, mentre chimici (-19,2%, 464.870 tonnellate) e concimi (-3,3%, 944.243 tonnellate ) restano in negativo.

In calo il risultato complessivo per trailer e rotabili, in diminuzione del 17,8% per numero di pezzi movimentati (40.748 pezzi, 8.839 in meno rispetto al 2024) e del 10,1% in termini di merce movimentata (802.125 tonnellate) In forte diminuzione le automotive che hanno movimentato 4.610 pezzi, 7.022 pezzi in meno rispetto allo stesso periodo del 2024.

Sul fronte container, si contano 111.232 TEUs (+3,5%), ma le navi portacontainer attraccate sono 225, in leggera diminuzione (-1,7%) rispetto al 2024 (4 toccate in meno). Il traffico di trailer e rotabili cala sia in pezzi (-17,8%) sia in tonnellate (-10,1%). Il comparto crociere segna una lieve flessione: 29 scali e 77.796 passeggeri (-11,7%). Al Terminal Crociere di Ravenna nel primo semestre 2025 si sono registrati 29 scali (contro i 33 precedenti), per un totale di 77.796 passeggeri (-11,7%), di cui 69.752 in “home port”.

In generale, nel comprensorio portuale di Ravenna il traffico ferroviario ha un’incidenza del 14,2%, con una buona cresciuta per le derrate alimentari liquide (+19 mila tonnellate; +299,5%), i metallurgici (+96 mila tonnellate; +8,7%), gli inerti (+46 mila tonnellate; +36,3%), i chimici liquidi (+25 mila tonnellate; +13,9%). Segno negativo invece per i cereali e sfarinati (-93 mila tonnellate; -36,3%) e i fertilizzanti (-1.812 tonnellate; -17,2%).

Buono il risultato dei TEUs, +19,1% (ovvero 2.274 TEUs in più) rispetto allo stesso periodo del 2024; nonostante ciò, le corrispondenti merci in container risultano in calo (-10.898 tonnellate; -9,9%). Negativo, invece, il traffico ferroviario delle autovetture provenienti dalla Germania. Nel primo semestre del 2025 sono stati movimentati 8.455 pezzi, meno della metà rispetto allo stesso periodo del 2024 (-56,2%).

Secondo le prime stime, luglio 2025 chiuderà con quasi 2,4 milioni di tonnellate movimentate (+4,8%), spinta dai container (+24% in merce, +35,5% in TEUs), dai concimi e dai prodotti petroliferi. Il progressivo dei primi sette mesi dell’anno si attesterebbe intorno a 15,7 milioni di tonnellate (+5,5%), con buoni risultati per agroalimentari, materiali da costruzione, chimici solidi e project cargo, mentre metallurgici, concimi e chimici liquidi restano in calo.

Per quanto riguarda le crociere nei primi sette mesi del 2025 sono state registrate 43 toccate e 126.650 passeggeri (16.653 in transito e 109.997 in home port).

Al via la bonifica dello Spartaco: iniziati i lavori di ripristino nella zona esterna

Continua il dibattito sul centro sociale Spartaco, oggetto di diversi incendi dolosi negli ultimi mesi. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale (risalente a ieri, 5 agosto), i rappresentanti del centro destra hanno esposto la mozione per il ripristino urgente della struttura, con revoca della concessione. Il testo è stato illustrato da Anna Greco, consigliera del gruppo Fratelli d’Italia, con il supporto delle altre liste di opposizione: «Abbiamo sottolineato più volte che lo Spartaco, da anni tollerato dalle istituzioni, non è più un centro sociale, ma un vero e proprio ricettacolo di sbandati e illegalità che metteva a rischio la sicurezza e il decoro del quartiere» commentano dalla lista La Pigna.

La mozione è stata respinta con 14 voti contrari (PD, PRI, AVS, Movimento 5 Stelle, Ama Ravenna) e 5 favorevoli (Forza Italia, Fratelli d’Italia) questo perchè, come precisato dall’amministrazione, attualmente non è in vigore nessuna convenzione, essendo recentemente scaduta l’ultima concessione. Il centro sociale rimane in gran parte inagibile all’interno (ad eccezione della zona delle palestre) e il Comune sta valutando la futura destinazione degli spazi.

Nel frattempo, oggi sono partiti i primi lavori di bonifica nella parte esterna della struttura, su cui torna a commentare l’opposizione: «Ribadiamo la nostra richiesta all’amministrazione comunale di non fermarsi allo sgombero e vigilare affinché gli occupanti abusivi non si limitino a spostarsi di pochi metri, riversandosi in Parco Teodorico».

Proseguono i controlli straordinari agli Speyer: due rimpatri di cittadini irregolari

Continuano i controlli straordinari della Polizia di Stato di Ravenna e dalle altre Forze dell’Ordine sul territorio. Come stabilito dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, i controlli si concentrano soprattutto nelle località marittime e nell’area della stazione ferroviaria, con l’obiettivo di contrastare episodi di mala-movida e microcriminalità diffusa.

Nella serata di ieri, 5 agosto, i controlli della polizia di stato ai Giardini Speyer hanno portato all’identificazione di 20 persone, alcune risultate con precedenti penali, e alla scoperta di un cittadino nigeriano irregolare. Dopo i dovuti accertamenti, è stato disposto nei suoi confronti l’accompagnamento in Centro di Primo Rimpatrio.

Nei giorni scorsi, si è svolta un’operazione di espulsione analoga a carico di un cittadino albanese irregolare sul territorio nazionale. Nei suoi confronti l’ufficio immigrazione della questura ha emesso un decreto di espulsione con contestuale accompagnamento alla frontiera di Bologna dove è salito su un volo diretto nel paese di origine.

Al via i lavori di ripristino definitivo dei manufatti di scarico a fiume

Sono partiti in questi giorni i lavori per il ripristino definitivo dei manufatti di scarico a servizio del sistema fognario lungo il tratto urbano del fiume Lamone. Si tratta di strutture dotate di ‘valvole clapet’, fondamentali per impedire il reflusso dell’acqua dal fiume verso la rete fognaria e particolarmente importanti in caso di eventi di piena.

Il primo intervento riguarda il manufatto n. 33, situato all’altezza di via Ponte Romano. Divelto durante la piena del 2023, era stata ripristinato in modo provvisorio, ma risultava ancora vulnerabile alle correnti del fiume, senza garantire condizioni di piena sicurezza. Ad occuparsi della realizzazione della nuova struttura in calcestruzzo sarà Hera, sulla base di un progetto recentemente autorizzato dagli enti competenti. L’obiettivo è proteggere la ‘valvola clapet’ dagli impatti con materiali galleggianti trasportati dalla corrente del fiume e assicurare la tenuta della struttura stessa anche durante eventi di estrema entità, migliorandone le durabilità e resistenza. L’opera si inserisce nel corpo arginale e contribuirà a garantire il corretto funzionamento dello scarico anche in condizioni di criticità idraulica.

A seguire, sono già stati programmati altri due interventi sui manufatti n. 27, all’altezza di via Silvio Pellico, e il n. 37, in corrispondenza di via Fratelli Bandiera, nella zona del Borgotto. Ogni singolo intervento avrà una durata stimata di circa un mese. Il completamento dei lavori è previsto entro l’autunno, così da poter affrontare la prossima stagione con strumenti maggiormente adeguati ed efficienti.

«Questo intervento è frutto di un lavoro condiviso tra Comune, Hera e gli altri soggetti competenti – dichiara il vicesindaco Andrea Fabbri – e risponde alla volontà comune di aumentare la resilienza del territorio. Le opere in corso permetteranno di migliorare in modo significativo la capacità del sistema fognario di resistere alle situazioni di stress idraulico, tutelando le aree urbane più esposte».

Coccobello, il simbolo dell’estate che non esiste più

Il richiamo era inconfondibile ed è ancora impresso nella memoria di tanti. Il grido «coccobello», con l’ultima “o” strascicata e la cadenza che arrivava da lontano, rappresentava un piccolo sollievo dalla calura estiva. Stesi sotto l’ombrellone in riva al mare, i turisti aspettavano il passaggio dei venditori che proponevano un rinfrescante morso del frutto tropicale per pochi spiccioli. Cesto di vimini in una mano, innaffiatoio nell’altra per irrigare i triangoli di polpa bianca durante le soste, gli ambulanti percorrevano la spiaggia avanti e indietro per tutta la stagione, facendo parte a pieno titolo dell’immaginario vacanziero romagnolo.

Oggi quel richiamo non si sente quasi più. L’uomo che si racconta essere stato il suo inventore, il napoletano Salvatore Manfredonia, se n’è andato a 80 anni alla fine dell’estate 2023. Aveva iniziato a vendere il cocco in spiaggia negli anni ’60 tra Rimini e Riccione. Ma quella pratica, per quanto potesse sembrare innocua, aveva poco di regolare. Indagini partite nel 2010 da Cesenatico hanno appurato l’esistenza di un racket del cocco, che nel 2021 hanno portato a condanne dai tre ai cinque anni e mezzo alla famiglia campana che controllava le vendite in tutta la riviera romagnola. Le noci di cocco venivano stoccate, tagliate e smistate in due basi operative a Cervia e Riccione, senza rispettare le norme igienico-sanitarie.

Il fatto era stato raccontato anche dalla trasmissione “Le Iene”, con l’inviato Filippo Roma minacciato di morte dopo essersi finto un venditore di cocco tra gli ombrelloni di Rimini. Il servizio si trova ancora online, con l’intervista a un giovane Andrea Gnassi al suo primo anno da sindaco di Rimini. Vendere il cocco in spiaggia di propria iniziativa significava essere aggrediti dagli ambulanti e dai loro capi che assegnavano le zone di pertinenza ai propri uomini. Ora che l’organizzazione è stata smantellata e i controlli anti-abusivismo delle forze dell’ordine sono frequenti, il «coccobello» sulla spiaggia è una rarità, ma i pochi venditori che sfidano la legge continuano a imitare lo stesso richiamo.

Al di là degli illeciti, resta però la nostalgia per quella modalità di consumo di un frutto molto amato dagli italiani. Il cocco è stato una delle prime specie tropicali ad arrivare nel nostro paese: essendo in grado di mantenersi per cinque mesi senza ammaccarsi né perdere la sua freschezza, poteva resistere nei lunghi viaggi via mare. I primi europei a conoscerlo furono i marinai dell’esploratore portoghese Vasco Da Gama (1469-1524), che lo battezzarono «coco» perché ricordava una testa. La pianta è originaria dell’Indonesia ma si è diffusa sin dall’antichità nelle isole del Pacifico, perché le palme – che possono raggiungere i 30 metri di altezza – crescono facilmente negli ambienti aridi e salmastri come la spiaggia, regalando grandi noci da cui si può ricavare olio, farina, latte e polpa, oltre a utilizzare i gusci, le foglie e la legna.

Una pianta di cocco può vivere per un secolo e generare 150 frutti all’anno. Oggi le palme sono coltivate in più di 90 paesi tra Asia, Africa, Caraibi e Sudamerica, per una produzione annua di oltre 60 milioni di ton- nellate, che equivalgono a quasi 60 miliardi di noci. Si tratta della sesta coltivazione mondiale.

Negli anni più recenti il mercato ha importato altri frutti esotici in Europa, dalle ormai classiche banane fino a papaya, mango, ananas e avocado, i cui consumi in Italia sono aumentati del 30% nell’ultimo decennio secondo Ismea. Ma il cocco resta il simbolo dell’estate: difficile da aprire a causa del suo duro rivestimento esterno, si è diffuso proprio grazie a quei venditori che risparmiavano il lavoro. Oltre a essere mangiato come frutto fresco o essiccato, il cocco ha una vasta possibilità di utilizzi nell’industria alimentare, cosmetica e dell’arredamento.

Tuttavia, anche il cocco risente della crisi climatica: la siccità ha fatto ridurre la produzione globale e di conseguenza i prezzi delle noci sono aumentati del 40% in un anno, secondo Ipsos. Nella nostra penisola, le regioni del sud stanno cercando di sfruttare la situazione: oggi tra Sicilia, Puglia e Calabria ci sono oltre mille ettari coltivati a mango, papaya e avocado, che disegnano un paesaggio agricolo impensabile fino a un decennio fa. La produzione ammonta a circa duemila tonnellate e rende più sostenibile l’acquisto a chilometro zero di questi frutti, che altrimenti arrivano da lontano e perciò generano un grande impatto ambientale. Se il cli- ma italiano dovesse continuare a tropicalizzarsi, non è da escludere che nel prossimo mezzo secolo potremmo trovare coltivazioni di mango anche in Romagna, al posto delle nettarine.

Ma questo non vale per il cocco, che ha bisogno di precise caratteristiche climatiche per poter essere coltivato, ovvero una temperatura media intorno a 28 gradi e un’umidità del 90% per tutto l’anno, insieme ad almeno 1500 mm di pioggia in dodici mesi. Condizioni che in Italia non esistono e si spera non esisteranno mai. Finché sarà così, chi ama questo frutto dovrà acquistarlo d’importazione e a caro prezzo. E ora che non ci sono più i venditori in spiaggia, bisogna anche aprirselo da sé.

Doppia spaccata nella notte e tabaccherie nel mirino: un colpo fallisce, l’altro va a segno in via Romea

Doppia spaccata nella notte tra il 5 e il 6 agosto alle porte della città: la prima, ai danni di un Tabacchi di viale Newton, non è andata a buon fine: dopo aver sfondato una vetrina infatti i ladri si sono trovati davanti a una cancellata in ferro, trovandosi costretti a scappare. Il tentativo di rapina si è svolto attorno alle 4, e il forte rumore di vetri rotti nel cuore della notte ha portato i carabinieri immediatamente sul posto. I malviventi, avvistati solo come due ombre in fuga, hanno fatto perdere le loro tracce, ma le indagini sono in corso.

A poche centinaia metri di distanza però, all’altezza di via Romea 147, un secondo tabacchi sarebbe stato preso di mira nella stessa notte. In questo caso il colpo è riuscito: i ladri avrebbero infranto la vetrata dell’agenzia immobiliare accanto, per poi aprire un varco nel muro che divide le due attività, probabilmente con uno scalpello. Una volta dentro alla tabaccheria, i malviventi hanno potuto fare incetta di gratta e vinci, stecche di sigarette e fondo cassa. È ancora da quantificare il valore del bottino e dei danni alla struttura. L’effrazione, in questo caso, è stata scoperta solo in mattinata, e sul posto sono intervenute le volanti della polizia e gli agenti della scientifica.

Le forze dell’ordine stanno indagando su un eventuale legame tra le due irruzioni, avvenute a stretto giro e a poche centinaia di metri di distanza l’una dall’altra.

Il Ferragosto di Cervia: una settimana di eventi tra musica, cultura e sport

Nel cuore di agosto, Cervia si prepara per offrire a turisti e residenti una settimana all’insegna della musica, della cultura, dello sport e del relax.

In attesa delle serate culmine di San Lorenzo e Ferragosto, mercoledì 6 e giovedì 7 Piazza Garibaldi ospiterà la tappa di apertura di Balamondo World Music Festival 2025, l’evento diretto da Mirko Casadei all’insegna della tradizione del liscio romagnolo e della danza folkloristica in generale, con la partecipazione della Super Taranta e dell’Orchestra Popolare del Saltarello, sempre accompagnate dalla Mirko Casadei Popular Folk Orchestra (biglietti a 5 euro in vendita dalle 18 in Piazza Garibaldi).

Sabato 9 agosto è in programma un risveglio dolce, con il del concerto all’alba dei “Note d’autore” a partire dalle ore 6 sulla spiaggia del Bagno Sabrina 3 di Tagliata. Alla sera invece, doppio appuntamento con la musica d’autore.

Dalle ore 21.30 Mogol – Musica e Parole, farà risuonare per piazza Garibaldi le melodie che hanno segnato un’epoca, in un viaggio tra le parole del Maestro Giulio Rapetti, in arte Mogol, che sarà presente all’iniziativa. Ingresso gratuito. Alle 21 invece le Terme di Cervia propongono un’esclusiva apertura serale per “Il suono dell’acqua”, la rassegna musicale firmata Emilia Romagna Festival, il più grande festival d’area italiano che quest’anno compie 25 anni di attività. Ospite Marco Gerolin e la sua fisarmonica.

San Lorenzo invece si passera “con il naso all’insù”, in occasione di una delle feste popolari più sentite dalla comunità, la banda cittadina si esibirà in piazza alle 17, anticipando la tradizionale tombola di beneficenza delle 19. La giornata culminerà con lo spettacolo di fuochi d’artificio sulla spiaggia libera di Cervia, in programma alle 23. In caso di maltempo lo spettacolo sarà rinviato alla domenica successiva alla stessa ora.

Domenica 10 agosto è festa anche per gli amanti degli sport equestri. Sui campi del Centro Ippico Le Siepi di Cervia si conclude infatti, con il Gran Premio, l’Adriatic Tour. Mentre martedì sera (alle 21) torna ad esibirsi la banda di Cervia, questa volta in Piazza della Repubblica a Pinarella.

Milano Marittima si prepara a risuonare di note, emozioni e grandi nomi del panorama musicale internazionale con il Festival Jazz di Milano Marittima, che si concluderà con le serate di martedì 12 e mercoledì 13 agosto, con protagonisti Fiordaliso e il sassofonista americano James Thompson, entrambi preceduti dalla Dino Gnassi Corporation.

Martedì 12 agosto la Torre San Michele si apre ai visitatori per mostrare la splendida veduta dall’alto della sua sala panoramica al Quinto Piano. Con l’evento ‘Cervia panoramica al tramonto’ si può avere una spettacolare vista a 360° sulla città: i Magazzini del Sale, il porto canale e il mare all’orizzonte, il Quadrilatero del centro storico con il campanile della Cattedrale, la Salina di Cervia e l’estensione della pineta di Milano Marittima. Mercoledì 13 invece, nell’ambito della rassegna del centro “Teatro Mazzini”, si esibirà Lisa Manara, con la sua voce grintosa e una vigorosa interpretazione di classici soul, blues e world music.

Per la vigilia di Ferragosto, giovedì 14, sono in programma alcuni eventi particolari che valorizzano le tradizioni cittadine, come l’Aperitivo con i Pescatori, che si svolge dalle 17 con una passeggiata lungo il borgo alla scoperta della storia e delle tradizioni della marineria di Cervia. Il pomeriggio si conclude sempre con una piccola degustazione marinara accompagnati dall’allegria dei Trapozal, i “Canterini e musicanti” del Circolo Pescatori che portano divertimento e lo spirito conviviale tipico della Romagna. A Tagliata invece di festeggia in una “balera a cielo aperto”, con ingresso gratuito al Parco dei Gemelli dalle ore 21. Infine, la notte del 14 di accende al Woodpecker di Milano Marittima con Ivreatronic – acieloaperto, la comunità artistica di dj fondato da Cosmo che sperimenta tra musica elettronica e performance. Una festa senza palco, 10 ore di musica, dove tutto si mischia: pubblico, consolle, performer.

Ferragosto si passerà tra musica, storia e cultura: si parte all’alba, con il concerto dell’orchestra cittadina sulla spiaggia libera di Cervia. Nel pomeriggio, gran finale della 33esima edizione di “Cervia, la Spiaggia ama il Libro”, con lo sbarco degli autori alle 18.30 ai piedi della Torre San Michele. Per chi ama la storia, nella stessa serata (ore 21) è possibile una visita guidata al bunker restaurato della Seconda Guerra Mondiale con Visit Bunker Crb 360.

La settimana si chiude con gli eventi di sabato 16, come la finale del “Trofeo del Turista” della Polisportiva 2000, il torneo di Burraco in Piazza Garibaldi (ore 21), organizzato dai Lions Club, con raccolta fondi a favore dei progetti SO.SAN. in Italia e all’estero. Infine due giorni di “dolce come il miele”, sabato 16 e domenca 17, alla scoperta dell’enogastronomia, protagonista è il miele e la sua cultura, in diverse location nel centro di Cervia.

Finao al 17 è poi possibile visitare la mostra “L’arte delle Fondazioni”, organizzata da Cna Ravenna ai Magazzini del Sale (orari 20/24), e il Musa Museo del Sale, aperto tutte le sere dalle 20.30 alle 24, Tutti i giovedì e le domeniche è possibile visitare l’antica salina Camillone: l’ppuntamento è in via Bova 61, alle 16.30, dove un salinaro accompagnerà i visitatori alla salina storica, sezione all’aperto di MUSA Museo del sale, per mostrare l’antico lavoro dei salinari nella salina artigianale. Si può anche diventare ‘Salinaro per un giorno’ (tutti i martedì alle 16.30, fino alla fine di agosto) per sperimentare la magia della raccolta del sale “dolce”, nonché la vita dei salinari.

«Cervia offre innumerevoli iniziative turistiche tutto l’anno, ma indubbiamente il periodo ferragostano rappresenta una concentrazione di eventi senza pari per accogliere i nostri ospiti nel migliore dei modi – ha dichiarato il sindaco di Cervia Mattia Missiroli -. Questo anche grazie all’impegno con tutte le realtà del territorio, per valorizzare Cervia come una città sempre più bella, accogliente e capace di offrire esperienze autentiche e di qualità».

Abbonamenti Ravenna: chiude la fase di prelazione (vendute quasi 1.200 tessere), scatta la vendita libera

Si è chiusa attorno alle 1.150 tessere vendute la fase di prelazione (riservata esclusivamente ai vecchi abbonati) della campagna abbonamenti del Ravenna, ripescato nella serie C del calcio italiano.

Da oggi (6 agosto) scatta la vendita libera, aperta a tutti, con l’obiettivo di superare i 2.054 abbonamenti di un anno fa (quando però ad alzare il numero furono anche formule commerciali e promozioni riservate al settore giovanile).

Gli abbonamenti sono acquistabili online tramite il circuito Vivaticket, presso i punti vendita fisici Vivaticket (tra cui il bar Revenge) e direttamente alla segreteria dello stadio Benelli, dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 19. I prezzi vanno dai 135 euro per la Curva Mero fino ai 480 euro della Tribuna Corvetta, con varie scontistiche previste, tra cui una tariffa riservata ai più giovani che permette agli under 23 (per gli under 14 la tariffa è ancora più bassa) di acquistare l’abbonamento in curva o in parterre a soli 70 euro.

Restano a disposizione per la vendita libera circa 1.300 abbonamenti: la società ha infatti deciso di mettere il limite di 2.500 alle tessere per la stagione 2025/26.

Ravenna protagonista in Rai su “Unomattina Estate”

Lunedì 11 agosto Ravenna sarà protagonista nelle dirette di Unomattina Estate, il programma di intrattenimento condotto da Alessandro Greco e Carolina Rey, che va in onda su Rai Uno a partire dalle 8.30.

Tra i monumenti e i luoghi scelti dalla redazione per i collegamenti ci sono piazza del Popolo; la basilica di San Vitale, dove gli inviati della trasmissione incontreranno don Lorenzo Rossini in rappresentanza dell’Opera di religione; la tomba di Dante, dove sarà intervistata la guida turistica Alessandra Bollini; e infine il laboratorio di mosaico Dimensione Mosaico, delle artigiane Elisa Brighi ed Evelina Garoni, e il murale di Dante realizzato da Kobra.

I sindaci di Ravenna e Forlì cercano finanziamenti per rifare la Ravegnana

Il sindaco di Ravenna, Alessandro Barattoni, ha incontrato in municipio l’assessora regionale alle Infrastrutture, Irene Priolo, e il collega Gian Luca Zattini, sindaco di Forlì, per affrontare il tema degli interventi sulla Ss67 Ravegnana.

«Si è trattato di un incontro importante, in cui abbiamo condiviso la priorità di un adeguamento per la SS67 Ravegnana, che sarà strategico per le due città romagnole – ha commentato Barattoni -. Abbiamo, di fatto, confermato la scelta progettuale attuata dalle precedenti amministrazioni e abbiamo chiesto alla Regione di inserire questo adeguamento nelle opere prioritarie per l’interesse di tutta l’Emilia-Romagna, dopo che già in passato questo Ente aveva contribuito a finanziare la progettazione dell’opera. Oggi, in particolare, ci siamo confrontati sulla ricerca dei finanziamenti che, insieme, ci siamo impegnati a mettere in campo nell’interesse comune, anche a partire dagli stralci funzionali più significativi».

«La Ravegnana è un’infrastruttura strategica per la crescita economica e occupazionale della nostra Regione – aggiunge Zattini -. Non si tratta, infatti, di rafforzare solo le modalità di collegamento tra i nostri due capoluoghi. Con il sindaco Barattoni e l’assessora Priolo abbiamo ragionato in maniera concreta sulla ripresa della progettazione funzionale al potenziamento e alla messa in sicurezza dell’attuale tracciato. Durante l’incontro, abbiamo condiviso l’inadeguatezza di una strada che non è in grado di sopportare gli attuali flussi di traffico e che, così come delineata, limita fortemente le potenzialità di sviluppo di un intero territorio. L’obiettivo principale, dopo il colloquio di oggi, è di intercettare finanziamenti e risorse concrete per mettere a terra i primi provvedimenti e definire un cronoprogramma preciso per l’avvio dei futuri lavori».

Dopo anni di lavori, inaugura il nuovo Pronto Soccorso di Ravenna

Dopo anni di lavori, il Pronto Soccorso di Ravenna si presenta nella sua nuova veste: a partire dalle 8 domani, mercoledì 6 agosto, saranno aperte le nuove aree, con ambienti più ampi, maggiore privacy, una camera calda (punto di accesso delle ambulanze) rinnovata e percorsi di accesso separati per i pazienti in arrivo autonomo.

I mezzi del 118 potranno tornare a utilizzare l’ingresso storico del Dea di Viale Randi, ora dotato di un triage dedicato per chi si presenta senza ambulanza. L’accesso carrabile e quello pedonale adiacente saranno raggiungibili seguendo la nuova segnaletica, studiata per semplificare il flusso in entrata e ridurre al minimo i tempi di attesa.

I lavori, avviati nel 2022 e seguiti dalla direttrice delle attività tecniche dell’Ausl Francesca Luzi, sono stati suddivisi in tre stralci per permettere al pronto soccorso di rimanere sempre operativo. L’investimento, nato nell’ambito del Piano di riorganizzazione rete ospedaliera emergenza Covid 19, è stato finanziato con i fondi nazionali per un totale di 9 milioni e 400 mila euro, contro i 7 milioni inizialmente preventivati.

Dopo le opere preliminari sui sottoservizi esterni, nel biennio 2023-2024 è stato completato un ampliamento di 700 metri quadrati che ha permesso di attivare 32 nuove postazioni dedicate ai casi di media e alta intensità, operative dall’ottobre scorso. Grazie all’avviamento delle postazioni, ha preso il via il terzo stralcio dei lavori, riguardante appunto la ristrutturazione dell’area del Pronto Soccorso.

La prima fase è stata completata in maggio e attivata in giugno, con la creazione di un’area di 400 metri quadri per l’Osservazione Breve Intensiva, passata da 8 a 12 posti letto (di cui uno dedicato per paziente infetto o immunodepresso), con un percorso di accesso del personale dotato di filtri in caso di eventi pandemici. È stata inoltre creata una nuova area per il Fast Track Ortopedico. Questa fase ha consentito di compensare la temporanea chiusura dei 24 posti letto dell’Admission and Discharge Room, necessaria per avviare i lavori dell’ultima parte del Piano Aziendale di riorganizzazione della rete ospedaliera legata all’emergenza Covid, che prevede l’implementazione di 8 posti letto di terapia intensiva attivabili nel presidio ospedaliero di Ravenna.

La seconda fase dei lavori, completata in luglio 2025 e attiva da domani, ha invece visto la realizzazione della nuova Camera Calda di 300 metri quadrati, all’interno della quale sono previsti 4 percorsi di accesso al Ps, uno per i pazienti deambulanti, uno per i pazienti trasportati in barella dall’ambulanza, uno per i pazienti gravi in codice rosso e uno per il percorso infetti (oggi non attivato). Dalla ristrutturazione della vecchia camera calda di 500 metri quadri è stata ricavata la nuova area accettazione – triage, costituita due punti di accoglienza, tre box di visita per accogliere fino a 4 pazienti, un locale bonifica, una zona d’attesa per pazienti deambulanti e relativi servizi oltre che un locale di pre-triage, sempre in caso di eventi pandemici.
Inoltre, i lavori hanno permesso di trovare spazio anche per una nuova area dedicata agli ambulatori per la bassa intensità, costituita da tre ambulatori e un locale terapie post visita. Infine, sono stati ristrutturati alcuni locali nel seminterrato, prevedendo, oltre ai vani tecnici, un locale per il deposito e lavaggio delle barelle.

Ad oggi resta da completare solo l’ultima fase dei lavori, che interesserà l’area dedicata ai Codici Rossi e alla radiologia, con termine previsto per dicembre 2025. L’area dell’alta intensità passerà dal poter ospitare 3 pazienti a 4, mentre la radiologia tradizionale e la Tac, al momento lasciate al grezzo in attesa di fondi, saranno affiancate dal completamento di un ambulatorio ecografico e di un locale destinato al personale di radiologia. Inoltre, la zona d’attesa per i pazienti in barella passerà da 100 a 200 metri quadrati. Infine, verranno riorganizzati gli spazi riservati al personale e ai locali di supporto, così come le aree più protette destinate a pazienti vittime di violenza o in condizioni critiche.

Il nuovo assetto vede dunque un aumento dell’area di complessivi 1500 metri quadri , passando a una superficie totale di 4 mila metri quadri. Questo permette un aumento significativo dei posti dedicati alla media complessità (da 14 si passa a 32), aumento delle postazioni per l’osservazione, barellati e codici rossi e un’area separata di attesa per ortopedia e codici minori. A rivoluzionarsi però è la concezione di flussi e funzionalità con un’area a bassa intensità all’ingresso, dotata di tre ambulatori (pediatria, area attesa barellati e ambulatorio per piccola chirurgia), area infetti, area diagnostica, e zona dedicata al personale.

Tra i progetti futuri, è contemplata anche la possibilità di realizzare una sopraelevazione di tre piani sulla vecchia camera calda, già strutturalmente rinforzata in questa fase. Questo intervento permetterebbe l’ampliamento del blocco operatorio con due nuove sale: una dedicata ai pazienti infetti e una di tipo ibrido. È inoltre previsto un potenziamento della terapia intensiva con l’aggiunta di ulteriori 8 posti letto.

Cervia riscopre la tradizione del tennis “In bianco e legno”, tra racchette vintage e beneficenza

Campi di terra rossa, divise bianche e racchette in legno: un tuffo indietro nella storia del tennis e nella tradizione cervese, con i suoi leggendari campi affacciati sul lungomare, che si concretizza per il terzo anno di seguito nel torneo-esibizione “Tennis in Bianco & Legno”.

L’iniziativa, nata quasi per gioco dall’idea di quattro amici, che un giorno decisero di sfidarsi in “tenuta vintage” per ricordare i pomeriggi di tennis della giovinezza, è cresciuta fino a diventare un importante appuntamento di beneficenza tra sport, cultura e convivialità.

Dopo il successo delle prime due edizioni, che hanno contato una sessantina di partecipanti e hanno devoluto gli incassi alla salina allagata e alla Caritas, quest’anno il torneo punta ancora più in alto, coinvolgendo per la prima volta tutti i circoli di Cervia e Milano Marittima che dispongono di superfici in terra rossa e preventivando una partecipazione di circa 150 sfidanti. Il ricavato dell’edizione 2025 sarà diviso tra Caritas e l’Rsa Busignani di Cervia.

Nelle serate dal 21 al 23 agosto i campi del Centro Tennis Lungomare, Circolo Tennis Cervia-Milano Marittima, Polisportiva 2000, Circolo Ten Pinarella e Circolo Tennis Hotel MarePineta ospiteranno in contemporanea una serie di match a eliminazione, in attesa della finale fissata per la giornata di domenica 24 ospitata dai campi del Lungomare, sede del primo circolo della città.

I requisiti per partecipare sono pochi ma stringenti: tenuta total white di rigore, racchetta vintage in legno (per chi non ne avesse una, gli organizzatori ne mettono a disposizione una cinquantina), voglia di divertirsi e, per i più giovani, la presenza nella coppia di un giocatore più maturo, che abbia iniziato a giocare proprio con le racchette “di una volta”.

«Proprio ora che Sinner ha riportato il tennis sotto i riflettori, abbiamo voluto mettere in risalto il suo valore culturale e il legame profondo con la città di Cervia, che dispone oggi di una cinquantina di campi ma arrivò a contarne più di cento in passato – racconta Giancarlo Coffari, maestro di tennis con oltre 40 anni di esperienza e tra gli ideatori del torneo, insieme a Gianluca Bagnara e Paolo Zamagna -. Quando i miei coetanei impugnano una racchetta di legno, fanno un viaggio nei ricordi e nella loro adolescenza, mentre i più giovani sono incuriositi da uno strumento e da uno stile di gioco così diversi da quelli moderni. Le racchette in carbonio, leggere e potenti, sprigionano una velocità di palla impensabile per quell’epoca. Con il legno, invece, le partite sono più lente e faticose, ma proprio questo ci ricorda che l’obiettivo principale dell’iniziativa è valorizzare l’aspetto culturale e conviviale, più che quello agonistico». Per l’occasione, sono attesi a Cervia alcuni nomi che hanno segnato la storia del tennis, come Paolo Pambianco, Raffaella Reggi e Sandra Cecchini, due tra le più importanti rappresentanti del tennis femminile italiano degli anni ’80 e madrine del torneo.

Prima dell’inizio della competizione, martedì 20, è in programma una serata di presentazione ai Magazzini del Sale, con proiezione di foto e testimonianze storiche e raduno sotto la torre San Michele per lo scatto della foto “in bianco e legno”: «Speriamo di creare un’immagine iconica, un vero e proprio documento che celebri il legame profondo tra la città e il tennis. Vediamo questa cartolina come un simbolo turistico per Cervia» continua Coffari.

Domenica 24 invece, al termine dello scontro finale, la Darsena del Sale ospiterà una cena di Gala a chiusura della manifestazione.
Da quest’anno, gli organizzatori hanno fondato anche l’associazione culturale no profit “Tennis in bianco e legno”, con Reggi e Cecchini come socie onorarie. Per rimarcare il legame con la sfera culturale, sono partiti in questa stagione i primi incontri in collaborazione con la rassegna Cervia ama il libro, come la presentazione di Leonardo Iannacci del suo “Sinner, una faccia pulita”, proprio nella cornice del Circolo Tennis di Milano Marittima. Un primo passo verso un calendario che nei prossimi anni si arricchirà di ulteriori appuntamenti, a conferma della vocazione trasversale dell’iniziativa, nata per unire sport, tradizione e socialità.

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