domenica
29 Giugno 2025

Quindici murales «che vanno a toccare i ricordi» nella casa di residenza per anziani

Il pittore di origini olandesi Jos Peeters ha coinvolto gli ospiti della struttura nella realizzazione delle opere

Si inaugurerà giovedì 29 maggio alle 16 ad Alfonsine, in viale Orsini 8, la rinnovata casa residenza per anziani “Attilio Boari” con quindici murales che vanno a toccare ricordi, come le attività di una volta, le vecchie canzoni, le pubblicità d’epoca e le immagini storiche locali.

Si tratta del progetto “I colori non hanno età”, affidato al pittore di origini olandesi Jos Peeters, che ha collaborato negli anni Novanta con il Comune di Alfonsine. Partendo dalla realizzazione di opere ispirate ad alcune canzoni popolari, il progetto ha visto la collaborazione e la partecipazione degli ospiti, dei parenti e degli operatori attraverso pareri e commenti molto preziosi raccolti in un quaderno e che sono parte integrante del catalogo. Il coinvolgimento degli anziani alla realizzazione dei dipinti era l’obiettivo principale e ha portato a creare opere quasi mai uguali a come erano state pensate originariamente.

Slitta ancora la riapertura del teatro Rossini. «Spettacoli al nuovo Auditorium»

I lavori al teatro stanno finalmente per partire. A fare il punto sui cantieri è l’assessore Rossato, che ha individuato un’alternativa

Teatro Rossini

Sono passati due anni dal 18 maggio 2023 quando l’alluvione, che in quei giorni devastò la Romagna, colpì anche Lugo. L’acqua invase le campagne, ma anche il centro storico, e tra gli edifici più danneggiati ci fu il teatro Rossini. Da allora è inagibile e il sipario non si è più rialzato. Difficile che possa farlo per l’autunno 2025, in tempo per ospitare prosa, concerti, spettacoli per bambini. Per i lughesi si tratterebbe della sesta stagione con il teatro chiuso dal 2019 a oggi. Prima i lavori di messa in sicurezza e restauro (con un investimento da parte del Comune di oltre due milioni di euro), che hanno costretto il Rossini a uno stop forzato dal 2019 al 2022. In quegli anni, a rallentare le cose, ci si mise di mezzo anche la pandemia. Poi, dopo solo un anno di ripresa delle attività di spettacolo, la nuova battuta di arresto causata dall’alluvione.

I lavori al Rossini, interventi per un milione di euro

I danni al teatro sono ingenti. La buona notizia è che, finalmente, gli interventi di ripristino più consistenti stanno per partire. La conferma arriva dall’assessore alla Cultura del Comune di Lugo, Gianmarco Rossato: «Siamo pronti per un primo stralcio di lavori. Si tratta di interventi strutturali di ripristino, sia da un punto di vista murario, sia da un punto di vista pittorico e artistico. I danni maggiori sono ovviamente legati ai piani sotterranei: il sottopalco, la buca dell’orchestra, i vani tecnici, ma anche la platea, la biglietteria, l’ingresso e persino il primo ordine di palchi, non tanto per il contatto diretto con l’acqua quanto per l’umidità di risalita, che ha danneggiato l’intonaco in diversi punti. Nel frattempo abbiamo già realizzato un ripristino quasi totale degli impianti elettrici e il restauro di alcuni materiali, come le sedie della platea».

I lavori non riguarderanno, però, solo le parti danneggiate dall’alluvione. «Dal momento che dobbiamo intervenire in maniera consistente su alcune porzioni del teatro, ne approfitteremo anche per realizzare qualche miglioria. Per esempio sulla macchina scenica, sull’impianto di ventilazione, su quello elettrico, per offrire una maggiore possibilità di regolazione delle luci. E ancora, interverremo sul palcoscenico, dove sarà installato legno nuovo». Infine, «tutti gli accessi saranno sostituiti con porte anti alluvione».

Il tutto avrà un costo di circa un milione di euro, «tra interventi già realizzati e quelli che inizieranno a breve». A coprirli sono le donazioni «ricevute da enti privati», che già nei primi giorni dopo l’alluvione si sono mobilitati per sostenere il Rossini. Tra i soggetti che hanno dato il loro supporto diretto o che si sono fatti promotori di raccolte fondi per il teatro di Lugo, ci sono La7 – Corriere della Sera, il teatro La Fenice di Venezia, ma anche tantissimi altri istituti culturali, aziende del territorio, cittadini che hanno contribuito a mettere insieme le risorse necessarie per i lavori.

La cattiva notizia, però, è che, a differenza di quanto auspicato dal Comune, che aveva più volte indicato il 2025 come l’anno della possibile riapertura, «difficilmente il teatro potrà ospitare spettacoli» per la stagione 2025-26.

Auditorium Via Emaldi

Un’alternativa per la prosa, il nuovo auditorium

A supplire a questa mancanza potrebbe essere la nuova sala a cui si sta lavorando in via Emaldi. Il cantiere è a buon punto e il nuovo auditorium, da circa 300 posti, potrà ospitare proiezioni e spettacoli di ogni tipo, andando a rispondere a una necessità che si è sentita forte soprattutto negli ultimi anni: avere uno spazio alternativo in caso di indisponibilità del teatro.

L’auditorium sorgerà dove sono stati demoliti l’ex circolo Enal e le palestre utilizzate dalle società lughesi di judo. Il nuovo edificio, realizzato grazie a 2,2 milioni di euro finanziati dai fondi del Pnrr, prevede l’auditorium al primo piano e una serie di spazi al piano terra. Quando si parla di interventi il condizionale è sempre d’obbligo, ma la sala al primo piano dovrebbe essere pronta per la fine del 2025, come conferma l’assessore Rossato: «Per ora è solo un’ipotesi, ma si potrebbe utilizzare l’auditorium per alcuni spettacoli di prosa nei primi mesi del nuovo anno», così da offrire ai lughesi un’alternativa. Per i concerti, invece, proprio come è accaduto l’anno scorso, il Comune di Lugo sta pensando a una rassegna in altri spazi, che potrebbero essere chiese, oratori, piccoli teatri non solo in centro ma anche nelle frazioni. Una nuova stagione del Rossini Open, rassegna nata proprio negli anni dei lavori al teatro, quando musica e prosa vennero spostate in altri luoghi.

Quanto al piano terra del nuovo edificio in via Emaldi, probabilmente i tempi saranno più lunghi, ma anche quello sarà uno spazio «per la città, in particolare dedicato ai giovani. Potrebbero essere realizzati aule studio, uffici per il co-working, sale per le associazioni, spazi per laboratori creativi e ricreativi. Per capire le aspettative e i bisogni dei cittadini, lo scorso autunno è iniziato un percorso di co-progettazione seguito direttamente dall’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, con diversi incontri pubblici che hanno visto la partecipazione anche degli studenti delle scuole superiori di Lugo. Insieme potremo definire il nuovo volto di questi spazi». Per il piano terra non c’è ancora una data di fine lavori. «Ma – rassicura l’assessore alla Cultura – l’auditorium sarà indipendente, con un suo accesso dedicato. Dunque, non appena al primo piano i lavori saranno terminati, la nuova sala sarà a disposizione della città».

Rolando: «Morrone ha affossato la Lega. Il simbolo a un 85enne democristiano»

L’ex capogruppo attacca il segretario romagnolo: «Ha decapitato il partito dentro e fuori il consiglio»

Rolando

«L’ultimo capogruppo leghista di Ravenna», come si firma, era stato suo malgrado grande protagonista della campagna elettorale, qualche mese fa, approfittando di un (lungo) momento di impasse nell’opposizione per lanciare la candidatura di Veronica Verlicchi per il centrodestra. La reazione del segretario romagnolo del suo partito, Jacopo Morrone, fu quella di proporre invece l’ex democristiano Alvaro Ancisi alla guida di una lista unica che di fatto ha visto la Lega fondersi con la storica Lista per Ravenna (e il Popolo della Famiglia). Il capogruppo uscente del Carroccio, Gianfilippo Nicola Rolando, decise quindi di non partecipare alla contesa elettorale, rompendo ora il silenzio, risultati alla mano.

«Come previsto – si legge in una nota inviata alla stampa da Rolando -, il centrosinistra vince al primo turno con un ampio margine, favorito da un centrodestra diviso, privo di un candidato unitario e incapace di proporre un progetto credibile. L’affluenza sotto il 50% conferma la disillusione generale e l’assenza di reali proposte forti in campo. I dati sono eloquenti: Fratelli d’Italia passa dall’8,8% del 2021 al 16% di oggi, mentre la Lega crolla dall’8,3% al 5,59%, inglobando anche il progetto Ancisi, che nel 2021 prese da solo il 5%. Un netto ridimensionamento che dimostra il fallimento della linea imposta da Jacopo Morrone, responsabile di aver nel tempo allontanato la base ed ingannato quella rimasta, affossando la rappresentanza leghista in consiglio comunale».

«Bocciato dagli elettori – continua Rolando -, Morrone è riuscito nell’unico obiettivo concreto: aiutare Ancisi a riconfermarsi e tenere fuori i candidati leghisti, molti dei quali militanti da anni nel territorio. Secondo aspetto tragicomico: il simbolo della Lega verrà usato per tutto il prossimo mandato da un 85enne democristiano, anni luce dalle linee politiche del partito. In sostanza, un piano perfettamente architettato per decapitare la Lega dentro e fuori dal Consiglio. È la prima volta che Matteo Salvini, da segretario federale, non scende a Ravenna per chiudere la campagna elettorale; stessa cosa per Vannacci. Segnali chiari: anche i vertici nazionali si sono tenuti lontani da un progetto senza visione e senza futuro. Chi ha causato questo fallimento dovrà assumersi ogni responsabilità politica».

Cavalieri, veggenti e danzatori a spasso per il borgo: tornano la Feste Medievali

Tre giorni tra rievocazione storica e divertimento, arricchiti quest’anno dal 600esimo anniversario della battaglia di “Pieve Tho”

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Tre giorni di festa, tra rievocazioni storiche e spettacoli, nel cuore della cittadina medievale di Brisighella. Dal 31 maggio al 2 giugno il borgo sarà animato dal “Seicentenario della Battaglia di Pieve Tho”.

L’obiettivo è quello di superare le presenze dello scorso anno (più di 3000 in due giorni), proponendo una selezione tra le migliori compagnie di rievocazione (otto in totale, provenienti da Brisighella, Milano, Ferrara, Firenze, Rimini, Terni e Verona) e tra i migliori spettacoli di settore, per far rivivere al pubblico l’atmosfera tipica della Brisighella medievale e, in particolare, l’aspra battaglia tra Fiorentini e Manfredi della Pieve in Ottavo.

Sempre nell’ottica della rievocazione storica grandi e piccoli potranno partecipare a dieci laboratori medievali riguardanti balestre, armi e armature, oreficeria, pittura, cerusico, giochi, sartoria e cucina, con un approfondimenti da parte di professori ed esperti. La parte più goliardica sarà affidata invece a giullari, maghi e personaggi del folklore, da Fabius lo Giullare (Ravenna) a Clerici Vaganti (Bagnacavallo) arrivando fino a Potta in Chianti (Pisa) e Donna Corvo (Brescia).
Non mancheranno veggenti, lettori di tarocchi e falconieri. A completare la proposta di intrattenimento, l’area mercato e la musica a tema dei Tamburi Medioevali di Brisighella e dei Giullari di Spade Musici (Pescara). La Compagnia della Forca proporrà invece una pièce di teatro, mentre Les Dauseoses de Sherazade porterà alla Rocca uno spettacolo di ballo storico medievale.

Infine, anche la proposta dell’osteria sarà dedicata alla cucina medievale, per un viaggio tra sapori di altri tempi.

Un nuovo intervento da 140 milioni per potenziare la linea ferroviaria faentina

Lavori al via dall’11 giugno. Sospesa fino a settembre la tratta fino Borgo San Lorenzo (Firenze). In programma un servizio di autobus sostitutivi

Ferrovia Faenza Stazione

Un intervento da 140 milioni per potenziare la linea ferroviaria faentina: nelle prossime settimane la tratta tra Faenza e Firenze Campo di Marte sarà interessata dai lavori per l’installazione del sistema Ertms, il più evoluto strumento per la supervisione e il controllo del distanziamento dei treni. Il lavoro, reso possibile grazie ai fondi del Pnrr, garantirà una maggiore affidabilità infrastrutturale e flessibilità nella gestione del traffico, un aumento della velocità, minori tempi per la manutenzione e una migliore gestione dei passaggi a livello.

Proseguono inoltre, le attività di manutenzione di Rfi sulle opere danneggiate dall’alluvione dello scorso marzo, che aveva interessato l’area tra Marradi e Borgo San Lorenzo e le attività di mitigazione del rischio idrogeologico della linea tra Marradi e Faenza.

Per questo motivo, i treni del Regionale, brand di Trenitalia (Gruppo FS), saranno cancellati nella tratta tra Borgo San Lorenzo (Fi) e Faenza (Ra) dall’11 giugno al 7 settembree tra Firenze e Borgo San Lorenzo dal 2 agosto al 7 settembre 2025. È previsto un programma integrativo con corse dei bus tra Borgo San Lorenzo e Faenza e tra Borgo San Lorenzo-Firenze via Vaglia.
La circolazione ferroviaria tra Firenze e Borgo San Lorenzo via Pontassieve sarà regolare.

Il programma bus tra Borgo San Lorenzo e Faenza sarà visibile nei sistemi di vendita a inizio giugno, dopo averlo condiviso con le amministrazioni locali. Gli autobus effettueranno le fermate nei piazzali esterni davanti alle stazioni ad eccezione di alcuni casi. Ecco l’elenco: Brisighella: S.R. 302 bivio stazione fermata TPL; Fognano: S.R.302 bivio stazione fermata TPL; Strada Casale: S.R. 302 bivio stazione fermata TPL; S. Cassiano: S.R. 302 bivio stazione fermata TPL; S. Martino in Gattara: S.R. 302 bv. stazione fermata TPL; Popolano: S.R. 302 bivio stazione fermata TPL; Marradi: S.R 302 fronte stazione fermata TPL; Ronta: S.R. 302 Bivio per stazione; Crespino del Lamone: SR 302 Brisighellese-Ravennate incrocio via della Stazione; Biforco: Fermate TPL su SR302 bivio via Cardeto.

Il Grande Teatro di Lido Adriano torna in scena con Bhagavadgītā

Oltre 100 persone sul palco del Cisim per dare vita alla rielaborazione di Tahar Lamri del testo sacro dell’induismo

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Il coro del Grande Teatro di Lido Adriano torna sul palco del Cisim a partire dal 1 giugno (repliche il, 2, 6, 7, 8, sempre alle 20), nell’ambito del Ravenna Festival e realizzato con la collaborazione di Ravenna Teatro. Dopo il poema siriano Mantiq At-Tayr (Il verbo degli uccelli) e Panchatantra, il terzo capitolo del progetto di teatro popolare porta in scena il testo sacro dell’induismo Bhagavadgītā, riscritto da Tahar Lamri: «Un dialogo tra due personaggi, Arjuna e il Dio Krishna, che viene tradotto in un testo per  oltre 100 partecipanti – spiega il drammaturgo – La maggior parte del lavoro di quest’anno è stata incentrata proprio su questo».

Il testo riflette sulla guerra, intesa come inevitabili in alcuni casi (si pensi alla resistenza) e riletta metaforicamente attraverso il “Dharma”, il senso del dovere che caratterizza la religione induista. Sul palco 120 attori dal 4 agli 80 anni, senza limiti di provenienza, etnia o esperienza pregressa, impegnati in uno dei laboratori di teatro popolare più importanti di Italia, e dai numeri in costante crescita: «Il coinvolgimento di una comunità, che non è solo Ravenna, ma il mondo intero per quanto questo luogo rappresenta, potrebbe essere teatro di conflitti, di situazioni complicate. Qui si fa invece luogo di convivenza che fa sì che progetti come questo possano avere esiti così felici e duraturi nel tempo, perché necessari» commenta Franco Masotti, direttore artistico del Ravenna Festival.

La rielaborazione di Lamri, oltre all’adattamento alla coralità, aggiunge dialoghi immaginari al testo, come quello con la filosofa francese Simone Weil, studiosa del Bhagavadgītā, e con il “dio fiume”, come riflesso di un’attualità dove la guerra non è solo tra umani, ma anche con la natura. Oltre al lavoro sulla parola, quest’anno è stato lasciato ampio spazio anche al lavoro sui corpi: «Perchè  la Bhagavad Gita parla anche di yoga, ma anche perché è un testo che ha dentro di sé un riferimento intrinseco al corpo, perché la guerra è fatta di corpi, per cui non potevamo non lavorare anche fisicamente col corpo del Grande Teatro» spiega Camilla Berardi di Spazio A Teatro, compagnia che quest’anno si occuperà dell’aiuto regia e collaborazione artistica.

La regia è invece affidata a Luigi Dadina, che ricopre anche il ruolo direttore artistico insieme a Lanfranco Vicari. Sullo spettacolo commenta: «Cosa significa fare la regia di un teatro comunitario? Con i musicisti, gli scenografi e i costumisti ci si confronta man mano che il progetto si delinea. Con il drammaturgo il lavorio è continuo; lo stesso avviene con chi condivide con me la direzione artistica del progetto. Ma è soprattutto con il Coro di questa smisurata platea, dai quattro agli ottant’anni, che spendo la parte più grande delle mie energie. Ogni persona possiede la propria aura e io, nel tempo a disposizione, ricerco il modo di entrare in contatto con essa. Questo è il nocciolo da cui scaturisce il lavoro comune».

Altro aspetto caratterizzante dello spettacolo, le musiche originali, composte da Francesco Giampaoli con le parole del rapper Lanfranco Vicari (Moder) , che racconta: «In questo laboratorio, proprio come nello stesso hip-hop, emergono tante discipline, anche in contrasto tra loro, ma trovando sempre un equilibro. Quest’anno, per la prima volta, al mio fianco ci sarà Sofia, una rapper di 14 anni che frequenta i laboratori del Cisim e che spero mano a mano mi rubi sempre più pezzi, fino a restare sola sul palco e lasciare a me la possibilità di applaudirla». Oltre al rap, le sonorità riverberano tra i timbri tipici della tradizione indiana. Le scenografie invece sono curate dall’artista Nicola Montalbini, i costumi e la direzione organizzativa sono affidate a Federica Francesca Vicari mentre le illustrazioni che accompagnano lo spettacolo sono di Silvia Montanari.

I biglietti (posto unico non numerato) sono disponibili sul online o alla biglietteria del Teatro Alighieri.

Scurati all’Almagià con la sua “Democrazia Fragile” un dialogo su identità e memoria

L’appuntamento, realizzato in collaborazione con Anpi Ravenna, fa parte delle iniziative di Legacoop Romagna per l’ottantesimo della Liberazione

Scurati

Antonio Scurati a Ravenna, per parlare di identità e memoria storica. L’appuntamento con lo scrittore, storico e autore della recente serie M. il figlio del secolo è in programma venerdì 13 giugno all’Almagià. 

I lavori saranno aperti alle 17 dalla vicepresidente vicaria di Legacoop Romagna, Romina Maresi. Seguiranno i saluti di Renzo Savini, presidente di ANPI Ravenna, e Mauro Lusetti, presidente di Conad. La data fa parte infatti delle  iniziative di Legacoop Romagna per l’ottantesimo della Liberazione e della conseguente rinascita del movimento cooperativo ed è organizzato insieme ad Anpi Ravenna e Conad.

L’intervento di Scurati prenderà il via alle 17.3o, con la conduzione di Giovanna Pancheri, giornalista di SkyTG24. La partecipazione all’evento è gratuita, fino a esaurimento posti disponibili. Per partecipare è sufficiente iscriversi sul sito.

Nel nuovo consiglio comunale il Pd governa da solo, boom di preferenze per Sbaraglia

Il Partito democratico con il 40 percento dei voti ottiene 16 consiglieri (uno in più del 2021) che sommati a quello del sindaco danno la maggioranza assoluta dei 32 seggi. Il vice sindaco uscente e l’ex presidente del consiglio Cameliani sono gli unici sopra a mille voti. Ancarani (Fi) il più votato del centrodestra. Il 12 percento dei 507 candidati ha ottenuto zero voti

Fabio Sbaraglia
L’assessore Fabio Sbaraglia in una foto scattata al museo Dante

La composizione del consiglio comunale di Ravenna uscita dalle ultime elezioni dice che il Partito democratico ha i numeri per poter governare da solo, senza bisogno degli alleati di coalizione. Il 40 percento dei voti ottenuto dal Pd (meglio del 2021 e del 2016) vale 16 seggi su 32 disponibili, in base ai dati disponibili sul sito del ministero degli Interni. Se si considera che in consiglio può votare anche il sindaco, segretario provinciale del Pd, il conto dice 17 su 32.

Nella gara delle preferenze la spunta Fabio Sbaraglia, vicesindaco con De Pascale e poi divenuto sindaco facente funzioni negli ultimi mesi della passata consiliatura. Il 41enne è stato scelto da 1.199 persone (nel 2021 la più votata era stata Ouidad Bakkali, oggi in Parlamento, che arrivò a 986). Massimo Cameliani è l’altro tra i 507 candidati che supera quota mille (1.025). La top 10 è quasi monocolore: solo Daniele Perini (Ama Ravenna) con 678 guasta il filotto dem. Una curiosità: il 12 percento dei candidati ha ottenuto zero preferenze (tre anni e mezzo fa gli “zeristi” erano stato il 25 percento di 833 aspiranti consiglieri).

 

Centrosinistra (21 seggi)

Pd: 40%, 16 seggi
Già detto di Sbaraglia e Cameliani, gli altri 14 nomi sono Federica Del Conte (801), Federica Moschini (731), Greta Cavallaro (685), Petia Di Lorenzo (615), Luca Cortesi (551), Francesca Impellizzeri (486), Domenico Antonio Esposito (471), Livia Molducci (465), Igor Bombardi (462), Gianmarco Buzzi (454), Idio Baldrati (430), Nicolò Pranzini (412), Fama Lo (411), Michela Venturi (410). Tra questi compaiono quattro assessori uscenti: la probabile conferma in giunta farebbe entrare in consiglio i primi dei non eletti: Maria Gloria Natali (401), Federica Savini (299), Guido Fabbri (252), Stefania Beccari (236), Fabio Bazzocchi (226). Se si considerano i primi 16 più votati (al netto dei 4 consiglieri), sono 9 quelli che erano nel consiglio comunale uscente.

M5s: 4,43%, 1 seggio
I pentastellati sono la seconda forza della coalizione per 49 voti in più di Avs. Il più votato è stato Giancarlo Schiano: con 341 preferenze, il consigliere comunale uscente (63 preferenze nel 2021) ha vinto il derby grillino quasi doppiando l’assessore Igor Gallonetto (184). I due potrebbero quindi darsi il cambio tra giunta e consiglio: i numeri dicono che i Cinque Stelle potranno chiedere la poltrona del vice Barattoni.

Avs: 4,34%, 1 seggio
Nicola Staloni è il più votato (234 preferenze), probabile l’incarico da assessore. Poi Meho Sulemanski (141) e Marco Maiolini (131). Curiosità: 11 preferenze per Federica Fariselli, la più giovane dei 507 candidati (18 anni compiuti a novembre).

Pri: 4,23%, 1 seggio
Per un pugno di voti l’Edera si ritrova quarta forza della coalizione e per la prima volta dopo diverse tornate elettorali vede vacillare la poltrona da vicesindaco. Giannantonio Mingozzi, già vicesindaco in passato, ha riscosso 314 voti. Segue Andrea Vasi, consigliere uscente, con 243. Poi Francesco Stucci (204).

Ama Ravenna: 3,66%, 1 seggio
La lista vicina al mondo del volontariato e degli anziani mostra bene il peso del suo fondatore: i 678 voti di Daniele Perini sono un terzo del totale sotto al simbolo. Johannes Donati al secondo posto (172).

Progetto Ravenna: 2,43%, 1 seggio
Il posto in municipio per la lista civica che riuniva Più Europa, Psi, Azione e Italia Viva andrà a Barbara Monti, membro del cda di Acmar. Le sue 219 preferenze lasciano staccata Chiara Francesconi, ex repubblicana poi passata con Calenda: 163 voti.

 

Centrodestra (11 seggi)

Fdi: 16,78%, 6 seggi
Il primo partito di opposizione è Fratelli d’Italia, così come era stato nel 2021: raddoppiata la percentuale e raddoppiata anche la consistenza della compagine a Palazzo Merlato, anche grazie al seggio del candidato sindaco Nicola Grandi, di recente tesserato per il partito. I primi cinque per preferenze sono: Patrizia Zaffagnini (239), Mauro Falco Caponegro (228), Renato Esposito (202), Pietro Maria Moretti (202) e Anna Greco (124). Esposito e Greco erano già in consiglio.

Lega-Lpr-Pdf: 5,59%, 2 seggi
La lista che univa tre forze riesce portare due esponenti in consiglio comunale dove è la terza forza dopo Pd e Fdi: il candidato sindaco Alvaro Ancisi e Gianfranco Spadoni (266 preferenze), entrambi di Lista per Ravenna. Il leghista Luca Cacciatore, segretario comunale, ha raccolto 167 voti, 118 per Elena Marin del Carroccio.

Forza Italia: 4,79%, 1 seggio
Tra gli azzurri compare il nome del più votato del centrodestra ravennate: Alberto Ancarani, consigliere uscente, ha convinto 364 persone a votarlo. Al secondo posto Eleonora Zanolli (311) che sarebbe stata la vicesindaca di un eventuale giunta guidata da Nicola Grandi.

La Pigna: 4,35%, 1 seggio
Il vessillo della lista civica sarà ancora nelle mani di Veronica Verlicchi, consigliera uscente e candidata sindaca. La più votata della lista è Emily Tassinari (155). L’89enne Terzo Giorgini, il più anziano dei 507 candidati, ha preso 6 voti.

Viva Ravenna: 2,84%, 1 seggio
La lista civica nata nel 2021 dimezza il risultato percentuale della scorsa tornata ma elegge comunque un consigliere. Questa volta sarà Filippo Donati (219 voti), che l’altra volta era candidato sindaco ed entrò accanto a Nicola Grandi ora transitato in Fdi. Tra le preferenze seguono Claudio Fiocco (210) e Gabriele Agostini (106).

Sono più di 500 i partecipanti alla settima edizione di “Giocando senza frontiere”

Il progetto della cooperativa La Pieve nasce per promuovere lo sport e l’inclusività anche tra i ragazzi più fragili

Giocando Senza Frontiere 2025 3 Copia

«Anche quest’anno Giocando Senza Frontiere è stata un’occasione importante per promuovere la partecipazione sociale attraverso lo sport e offrire un’esperienza di divertimento e inclusione ai ragazzi che frequentano i centri diurni del territorio – sottolinea Gabriella Zivanov, della cooperativa La Pieve, ente organizzatore della manifestazione -. In questa settima edizione abbiamo avuto gruppi provenienti anche da Rimini, Modena, Carpi e Cesena, raggiungendo un numero di partecipanti sorprendente».

In più 500 (tra atleti, accompagnatori e volontari) a ritrovarsi sul Campo di atletica Marfoglia, dalla mattina di giovedì 22, per celebrare l’inclusione e la sportività. «Vedere delle persone con delle fragilità così felici, coinvolte e partecipi, con l’entusiasmo di chi sembra iscritto ai giochi olimpici, apre il cuore, emoziona e rende un po’ felici anche noi – prosegue Zivanov -. Quando ci sono eventi come questo puoi cominciare a credere che forse il mondo non è poi così brutto come vogliono farci credere».

Tra i volontari che hanno aiutato gli organizzatori durante la manifestazione ci sono anche gli studenti del Liceo Linguistico e del Liceo Scientifico di Ravenna, classi seconde e terze. Il progetto viene realizzato in collaborazione con il Comune, Comitato regionale della Federazione italiana di atletica leggera e il patrocinio della cooperativa sociale Solco. 

È nata la scimpanzé Jane: la sua sottospecie è tra le più a rischio in natura

Il parco festeggia la nascita del secondo esemplare in meno di due anni, grazie a un progetto di conservazione europea. La madre è stata prelevata da una detenzione non idonea, e questa gravidanza ne sancisce il pieno recupero

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Fiocco rosa al Safari Ravenna: distanza di quasi due anni dall’arrivo di Tom, l’ultimo scimpanzé nato nel dicembre 2023, il parco festeggia oggi la nascita di Jane, secondo esemplare di scimpanzé nato in un giardino zoologico italiano. La felicità è doppia, perché Jane appartiene a una  delle sottospecie più minacciate in natura, la “verus”, comunemente definita Western Chimpanzee.

Il nome scelto dal team del Safari vuole rendere omaggio a Jane Goodall, etologa e antropologa conosciuta in tutto il mondo per i suoi studi pionieristici sugli scimpanzé in natura.

La nascita di Jane (così come quella di Tom) è stata resa possibile dal progetto  “Pan Italia” lanciato nel 2018 dal Parco ravennate, che ha riunito in una tavola rotonda gli zoo italiani detentori di scimpanzé per avviare un confronto su criteri di gestione di questa specie: a seguito di indagini specifiche, che hanno identificato come “verus” il gruppo del parco ravennate, gli esemplari sono stati inseriti nel programma di conservazione europea EEP (EAZA Ex situ Programme). Ciò ha consentito, dopo lo scambio di esemplari maschi, la nascita dei due cuccioli.

La gravidanza di Babsy, mamma di Jane, è stata scoperta il 9 ottobre 2024 dopo ave effettuato un test di gravidanza e rappresenta un evento eccezionale: Babsy, femmina dominante del gruppo, non si era ancora riprodotta, probabilmente a causa del malessere provato nel suo passato. L’esemplare proviene infatti da un sequestro per detenzione non idonea, ed è stato necessario un intenso lavoro di anni (ad opera di un team di 8-12 componenti) per favorirne il completo recupero. La gravidanza portata a termine con successo testimonia oggi la completa ripresa dell’animale.

Mamma e cucciola, a differenza di quanto accaduto con il piccolo Tom e mamma Uschi, non sono state separate dal gruppo dal momento che Babsy, in qualità di matriarca del gruppo, ricopre il ruolo gerarchico più alto, pertanto la possibilità che la piccola venisse sottratta da altri individui del gruppo si sarebbe presentata solo nel caso in cui lei non avesse avuto interesse nell’accudire la neonata.

Sin dalle prime ore, si è subito potuto notare lo stato di salute della cucciola, già molto vigile, con una suzione vigorosa e un denso pelo lucido. Mamma Babsy ha inoltre consentito che tutti i membri potessero da subito interagire tranquillamente con la piccola, senza però mai staccarla da sé e mantenendo sempre un atteggiamento protettivo nei suoi confronti.

Grandi: «Non è il risultato che speravamo. Ma ha inciso l’astensione»

Il candidato del centrodestra si è fermato al 25 percento. «Grazie a tutti. Continuerò a esserci»

Nicola Grandi

«Non è stato il risultato che speravamo, ma è stato un risultato che parla, e che merita rispetto e riflessione. Voglio ringraziare le 15.405 persone che hanno votato per la coalizione e per me, e le 914 persone che hanno scelto di darmi la loro preferenza personale anche al di fuori del voto di lista. Sono numeri che mi danno forza, ma soprattutto mi restituiscono una responsabilità enorme: quella di rappresentare una fiducia che va oltre le appartenenze, e che sento tutta sulle spalle e nel cuore». Sono le prime parole (che arrivano dopo una lunga serie di ringraziamenti) condivise sui social da Nicola Grandi, il principale candidato a sindaco del centrodestra (sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia e dalla lista civica Viva Ravenna), che si è fermato solo al 25 percento delle preferenze, più che doppiato da quello del centrosinistra, Alessandro Barattoni, diventato sindaco con oltre il 58 percento.

«Voglio però dire una verità che pesa – continua Grandi -, e che non può essere ignorata: l’astensione ha inciso profondamente. È un dato, non un alibi. È una realtà che stride con le tantissime voci raccolte in questi mesi: cittadini, associazioni, gruppi, persone che mi hanno raccontato problemi, rabbia, aspettative, voglia di cambiamento. Tanti di loro, alla fine, non sono andati a votare. Questo fa riflettere. E tanto. Forse non siamo riusciti abbastanza a far passare un messaggio di fiducia. Forse la distanza tra politica e cittadini è ancora troppo grande. Ma non smetterò di cercare quella fiducia, di costruire quei ponti, di ascoltare. Perché la politica per me resta questo: camminare insieme, non solo nei momenti facili, ma soprattutto in quelli in cui si perde, si inciampa, si impara. A chi mi ha sostenuto, a chi ha creduto in questo progetto, a chi ha camminato con me, a chi ha fatto una telefonata, condiviso un post, parlato con un amico, offerto una parola di incoraggiamento: grazie. Ogni gesto ha contato. Ogni gesto mi ha fatto sentire più forte, più determinato. Questo non è un punto fermo. È una virgola. E io continuerò a esserci. Perché quando si riceve così tanto cuore, si ha il dovere di restituirlo».

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