martedì
04 Novembre 2025

Nel comune di Ravenna 33 nuove colonnine per la raccolta dell’olio usato in cucina

Hera ha appena potenziato, in accordo con l’amministrazione comunale, il servizio di raccolta oli alimentari a Ravenna per implementare in modo permanente il servizio di raccolta con colonnine accessibili 24 ore su 24. Nello specifico, sono state collocate 33 nuove colonnine stradali, che vanno ad aggiungersi alle 67 già operative sul territorio e nella parte esterna di fronte alle 9 stazioni ecologiche, quindi accessibili sempre 24 ore su 24, per un totale di 109 colonnine presenti nel territorio comunale ravennate : l’elenco aggiornato e la posizione dei contenitori sono consultabili a questo link.

Ecco gli indirizzi delle nuove colonnine.

Olio Hera

Come raccogliere gli oli alimentari

I contenitori stradali collocati sono di nuova tipologia, hanno una capacità di 240 litri e consentono di raccogliere agevolmente l’olio da recuperare aprendo uno sportellino. Infatti, l’olio non va versato direttamente ma deve essere conferito all’interno di normali bottiglie in plastica, purché di diametro inferiore ai 18 cm, chiuse ermeticamente con il loro tappo.

Un rifiuto altamente inquinante può diventare una risorsa

Hera approfitta dell’occasione per sensibilizzare i cittadini alla raccolta dell’olio adoperato in cucina per contenere i possibili danni causati all’ambiente da un suo conferimento sbagliato e promuoverne la rigenerazione per reimpiegarlo come risorsa. Infatti, se disperso nell’ambiente «l’olio può causare molti danni – si legge nella nota inviata alla stampa -: per esempio versato nel lavandino causa l’intasamento dei filtri e fa aumentare le necessità di manutenzione ed i costi energetici della depurazione (fino a 3kWh per ogni Kg di olio impropriamente smaltito); se versato sul suolo, finisce nei corpi idrici (di superficie o falda) dove un solo kg basta a inquinare una superficie di 1.000 metri quadrati (l’equivalente di un campo da calcio)».

Per trasformare questa tipologia di rifiuto potenzialmente inquinante in risorsa, Hera ha siglato una partnership con Eni finalizzata a trasformare l’olio vegetale esausto in biocarburante, che a sua volta sarà utilizzato per alimentare una parte dei mezzi aziendali per la raccolta dei rifiuti urbani.

Tennis, il Ct Zavaglia di Ravenna batte Macerata e conquista la promozione in A1

Raggiunta Massa Lombarda nelle 16 squadre top in Italia

Zavaglia

Storica impresa del Ct Zavaglia di Ravenna che batte ai playoff Macerata (dopo il 3-3 dell’andata nelle Marche, i ravennati si sono imposti 4-2) e conquista per la prima volta la promozione in A1, massima serie del tennis nazionale.

Agli ordini del capitano Francesco Rametta, la squadra dello Zavaglia è composta da Nerman Fatic, Carlo Alberto Caniato, Luca Tomasetto, Daniel Bagnolini, Luigi Valletta e Nicolò Satta.

Lo Zavaglia va a raggiungere così il Circolo Tennis Massa Lombarda (che si è salvato ai playout) tra le 16 squadre dell’elite del tennis italiano.

«Ero in mezzo alla strada da sola con due figlie e mi vergognavo a chiedere aiuto»

La storia di una trentenne: la rottura con il compagno e i rapporti tesi con la madre, poi l’ospitalità all’Opera Santa Teresa per riorganizzare la propria vita. Ora fa la volontaria per altri bisognosi: «Restituisco quello che ho ricevuto»

Povert Alimentare Mensa

Non tutte le storie di bisogno nascono da un disagio stratificato nel tempo, a volte la vita può cambiare all’improvviso rivelando una situazione di fragilità. A quel punto, il coraggio di superare la paura dello stigma e chiedere aiuto può essere un primo passo per ritrovare la propria normalità.

La storia di Emma, nome di fantasia, parla di questo e del sostegno trovato grazie ai volontari della Casa della Carità dell’Opera di Santa Teresa di Ravenna.

Nel 2023, all’età di 30 anni, dopo una brusca rottura con il compagno, Emma si trova a lasciare Lecco insieme alle sue due figlie per tornare a Ravenna a casa della madre. «Una convivenza che si è incrinata in fretta. All’improvviso ci siamo ritrovati in otto sotto lo stesso tetto: mia madre, le mie due sorelle con i rispettivi fidanzati, io e le mie due bambine. Al caos perenne che regnava per casa si aggiungevano le difficoltà di gestione delle piccole di uno e sette anni. Io, mia madre e una delle mie sorelle eravamo impiegate nella stessa fabbrica e suddividerci i turni per prenderci cura delle bambine era diventato impossibile. Dopo pochi mesi, a causa delle tensioni continue, mi sono ritrovata fuori casa in mezzo alla strada insieme alle mie figlie. Anche lavorare era diventato impossibile senza nessuno che mi aiutasse a badarle. Per lavorare avevo bisogno di permettermi una baby sitter e per permettermi una baby sitter avevo bisogno di lavorare. Un circolo senza uscita».

Dopo un primo periodo trascorso in hotel, dando fondo ai pochi risparmi rimasti, la scelta di rivolgersi alla Caritas di Ravenna: «È stata una decisione difficile e sofferta. Provavo vergogna e sentivo di aver fallito, di non essere riuscita a farcela con le mie forze. Tornando indietro, però, rifarei questa strada altre cento volte, le cose sarebbero solo peggiorate se non avessi trovato il coraggio di chiedere aiuto». Lì l’incontro con Daniela Biondi, coordinatrice del Centro di ascolto di piazza Duomo e vicedirettrice della Caritas diocesana (qui la nostra intervista): «Ho incontrato un angelo, non potrei dirlo con altre parole – assicura Emma –. Mi ha dato un grande supporto, soprattutto emotivo, fin dal primo momento e mi ha messa in contatto con Filippo Botti, responsabile di struttura a Santa Teresa. Ho passato un’ultima settimana in hotel, in attesa della valutazione del mio caso e poi sono stata accolta negli alloggi dell’associazione». È stato l’inizio della nuova vita di Emma: «Ci siamo sentite subito a casa. Ascoltate, capite, mai giudicate. Avevamo una camera grande e spaziosa, tutta per noi. Un bagno privato e la cucina in condivisione con gli altri ospiti, circa una ventina, e ho conosciuto le loro storie. C’era un’altra mamma sola con la sua bambina, scappata da un compagno alcolizzato e da una storia violenta. Una coppia di sessantenni pensionati, rimasti senza casa per diatribe famigliari e un signore di 80 anni che da anni vive in struttura dopo lo sfratto. La vita di chiunque può cambiare all’improvviso, ma a Santa Teresa ho trovato la mia possibilità di riscatto. Le bambine sono state trattate come principesse, e nel periodo delle feste hanno ricevuto anche la visita di Babbo Natale con un sacco di doni. Abbiamo trascorso un mese e mezzo negli alloggi». Ma la residenza risultava ancora a Lecco, quindi Emma ha dovuto chiedere aiuto agli assistenti sociali in Lombardia: «Per un breve periodo mi sono trasferita in una struttura di accoglienza gestita da suore nel comune lombardo e ho avuto una proposta di reinserimento nel mondo del lavoro nel progetto Alfa dell’omonima Odv lecchese». Una forma di accoglienza definita “sostegno leggero” che prevede l’affido temporaneo durante le ore lavorative dei minori a carico di famiglie volontarie. «Quando ho sentito parlare di affidamento, anche se temporaneo, ho avuto paura. Nonostante le difficoltà, avevo sempre fatto tutto per le mie figlie, non ho dipendenze, mi è sembrata una proposta assurda. Ho fatto di tutto per tornare a Ravenna, e ho chiesto di nuovo l’aiuto a Santa Teresa che mi ha permesso di trovare un lavoro compatibile con gli orari scolastici delle bambine. Da lì ho iniziato a ricostruire la mia vita».

Oggi Emma vive di nuovo a casa della madre ma, senza le complicazioni lavorative legate alla cura delle figlie, i rapporti sono molto più distesi. Ha comprato un’auto e continua a frequentare gli spazi di Santa Teresa, ma ora come volontaria: «Non è un semplice centro di distribuzione di pasti e beni, è una famiglia. Senza il loro aiuto non sarei qui e ora voglio fare anche io la mia parte per aiutare chi è in difficoltà. Il prossimo step è quello di trovare una casa tutta per noi, anche se in città è difficile trovare un affitto per una madre single, i proprietari non si fidano. Ma di strada ne abbiamo fatta tanta e siamo più determinate che mai a proseguire».

Il Ravenna esce dal fango del Benelli a un solo punto dal primo posto

Serie D: grande equilibrio nel girone D con quattro squadre in un punto. Domenica scontro diretto con il Lentigione

Ravenna Cittadella Gol Lo Bosco
L’esultanza di Lo Bosco dopo il gol del 2-1

Il Ravenna Fc vince in rimonta al “Benelli” contro il Cittadella Vis Modena (2-1) e si porta a una sola lunghezza dal primo posto del girone D del campionato di calcio di serie D. Una vittoria al termine di una partita che con il calcio ha avuto poco a che fare, a causa delle condizioni del terreno di gioco, rallentato a dire poco, tra pozzanghere e fango.

Sono i modenesi a passare in vantaggio dopo una manciata di minuti sugli sviluppi di una punizione. Il Ravenna la ribalta nel secondo tempo grazie a un gol in mischia del baluardo difensivo Esposito e al tap-in di bomber Lo Bosco (diventano 6 i gol in campionato).

Un risultato fondamentale per accorciare sul primo posto, con la capolista Tau Altopascio fermata sul pareggio contro il Tuttocuoio e ora raggiunta dal Forlì, che vince a Pistoia e lancia un altro grande segnale al campionato. Dietro alla coppia di testa a quota 33, con un solo punto in meno, ci sono ora il Ravenna e il sempre più sorprendente Lentigione, che domenica prossima ospiterà i giallorossi per uno scontro diretto pesantissimo. Impegno agevole invece per il Forlì, in casa contro il San Marino, penultimo, mentre il Tau ospita il deludente Piacenza.

Temporali e piene dei fiumi, l’allerta meteo diventa arancione in provincia

Lunedì 9 cambia il “colore” nei comuni di Ravenna, Cervia, Russi, Faenza e Brisighella

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Le condizioni peggiorano e l’allerta meteo diventa arancione, oggi (domenica 8 dicembre) per criticità idrogeologica nei comuni di Casola Valsenio, Riolo Terme e Castel Bolognese, domani anche nel resto della provincia di Ravenna. In particolare, lunedì 9 dicembre l’allerta sarà arancione per criticità idrogeologica e temporali nei comuni di Ravenna, Cervia, Russi, Faenza e Brisighella.

«Nella serata di oggi (domenica 8 dicembre, ndr) è attesa un’intensificazione delle piogge sulla Romagna – si legge nel testo dell’allerta -. Le precipitazioni in atto e quelle previste potranno generare incrementi lungo i tratti vallivi dei corsi d’acqua della pianura regionale, con livelli idrometrici sui corsi d’acqua superiori alla soglia 1. Sui settori centro orientali i fenomeni saranno meno diffusi. È inoltre prevista un’intensificazione della ventilazione, con venti di burrasca moderata (62–74 km/h) provenienti da nord-est, lungo la costa, in particolare tra il Ferrarese e il Ravennate. Inoltre, è atteso un aumento del moto ondoso, fino a condizioni di mare agitato. Per lo stato del mare sotto costa sono possibili localizzati fenomeni di erosione e/o ingressione del litorale».

Per lunedì 9 dicembre sono previste ancora precipitazioni sul settore centro-orientale della regione, «intense e persistenti sulla Romagna, dove potranno assumere carattere di rovescio o temporale. È prevista la propagazione delle piene in atto nei tratti vallivi dei fiumi emiliani generate dalle precedenti precipitazioni con superamenti della soglia 2. Sul resto della pianura e sui rilievi centro-orientali le precipitazioni potranno generare incrementi dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua con possibili superamenti della soglia 1. Sui settori centro orientali saranno possibili innalzamenti dei livelli idrometrici nel reticolo minore e fenomeni franosi. Lungo la costa persisteranno venti di burrasca moderata (62-74 km/h), con mare agitato al largo. Per lo stato del mare sotto costa sono possibili localizzati fenomeni di erosione e/o ingressione del litorale».

«Raccomando – dichiara il sindaco Michele de Pascale, prima autorità comunale di protezione civile – di mettere in atto le opportune misure di autoprotezione, fra le quali, in questo caso: prestare particolare attenzione allo stato dei corsi d’acqua ed evitare di accedere ai capanni presenti lungo gli stessi (se si allaga la golena il capanno deve essere evacuato); prestare attenzione alle strade eventualmente allagate e non accedere ai sottopassi nel caso li si trovi allagati; fissare gli oggetti sensibili agli effetti del vento, della pioggia e della grandine o suscettibili di essere danneggiati; non accedere a moli, dighe foranee e spiagge».

Docce e ristoro per i senzatetto, raddoppiati gli accessi a Santa Teresa

Il servizio ora è sfruttato anche da chi fa fatica a pagare le bollette. Con l’arrivo del freddo accolte una media di 30 persone al giorno

Opera Santa Teresa
Volontari dell’Opera Santa Teresa durante un mercatino di raccolta fondi per il servizio docce

Da tre anni l’Opera di Santa Teresa a Ravenna mette a disposizione un servizio mattutino per chi è senza fissa dimora: docce, guardaroba e ristoro. Dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 11 i bisognosi possono rivolgersi in via Santa Teresa 8.

Nel 2023 il servizio ha accolto circa 3.900 ospiti con una media di 12 persone al giorno (prevalentemente uomini), ma i dati provvisori del 2024 registrano il raddoppio del numero degli accessi giornalieri con numeri che stanno aumentando ulteriormente con il giungere della stagione fredda. Nell’ultimo periodo la media giornaliera è salita a circa 30 ingressi.

Le persone accolte dai volontari non hanno una casa, spesso si adattano a vivere in auto, in una roulotte, in un garage o per strada, qualcuno ha un letto ai dormitori Re di Girgenti o Buon Samaritano di San Rocco. Ma ci sono anche casi di persone che hanno una casa popolare ma non riescono a pagare le bollette e ricorrono all’aiuto di Santa Teresa per un bagno e una piccola colazione, una tazza di latte con biscotti o quanto si riesce a raccogliere dei prodotti invenduti di panifici e bar.

Da alcune settimane il servizio e la gestione della Casa della Carità sono coordinati dalla psicologa Linda Giuditta Bari. È stato così possibile aprire uno sportello d’ascolto che lavora in sinergia con quelli già presenti sul territorio. L’obiettivo è supportare gli ospiti e comprendere le loro esigenze, affinché venga promossa e garantita la possibilità di un riscatto sociale. La finalità è soddisfare i bisogni primari di queste persone, ma anche aiutarle a uscire dalla filiera dell’assistenzialismo e renderle nuovamente autonome.

Oltre a una doccia, le persone possono indossare vestiti puliti, donati dai cittadini e dalle realtà del territorio. Chi avesse dell’usato in buono stato può contattare il numero 335-1450154: si cercano scarpe (39-46), jeans, felpe, tute e giubbini (M-L), biancheria intima (slip uomo M-L) e sacchi a pelo.

Al sostegno del servizio docce, guardaroba e ristoro saranno destinati la consueta raccolta fondi natalizia e il ricavato del concerto di beneficenza in programma il 17 dicembre. Nella chiesa di Santa Teresa alle 20.30 si esibirà l’orchestra Corelli diretta da Jacopo Rivani con il coro Kairos Vox del maestro Alberto Pelosin (ingresso a offerta libera, contributo minimo consigliato 10 euro).

In centinaia in corteo per chiedere ristori e nuove opere: «Servono misure radicali»

A Faenza è andata in scena la protesta: «Ad oggi risultati deludenti»

In centinaia ieri (sabato 7 dicembre) a Faenza «per la Romagna alluvionata e la Resistenza climatica», citando gli striscioni degli organizzatori della manifestazione di protesta, a cura della rete 360 e del comitato Borgo alluvionato della città manfreda.

Circa 500 persone hanno sfilato dal parco Gatti fino alla piazza di Faenza, attraversando le strade dell’alluvione, per chiedere interventi strutturali e ristori, criticando le istituzioni pubbliche. Tra le richieste degli organizzatori «ristori rapidi e congrui, una struttura commissariale adeguata e connessa al territorio, una legge nazionale per le emergenze climatiche e i disastri, un’urgente azione di prevenzione climatica negli insediamenti urbani, una ricostruzione partecipata ed equa attraverso strategie che rispettino l’ambiente, un’attenzione speciale per l’Appennino e la partecipazione attiva dei cittadini nella redazione dei piani di protezione civile».

«Ad oggi – si legge in una nota di Borgo Alluvionato e Rete 360 – siamo di fronte a risultati deludenti, con i cittadini colpiti costretti a pagare la ricostruzione e fragilità territoriali che persistono. Servono misure più radicali e adatte a fronteggiare il cambiamento climatico in atto. Non si può pensare di ricostruire come prima di fronte a un’alluvione che ha allagato un terzo della pianura romagnola e che ha messo in evidenza la necessità di attuare misure più radicali e adatte al cambiamento climatico in atto, aldilà di interessi di parte o calcoli elettorali».

 

Gli 80 anni di Gianni Morandi: «Debuttai ad Alfonsine». E il sindaco lo invita…

Il cantante ricorda la prima volta sul palco, all’Arena Unità: «Mi piacerebbe tornarci oggi»

Alfonsine
La foto postata su Facebook da Morandi nel 2015

Gianni Morandi compie (l’11 dicembre) 80 anni e, dalle pagine del Quotidiano Nazionale, lancia un appello: «Tornare ad Alfonsine», magari anche solo per una piccola esibizione celebrativa. Ad Alfonsine, infatti, Morandi debuttò nel mondo della musica, il 20 aprile del 1958, cantando “Lazzarella” di Domenico Modugno. «Mi piacerebbe tornarci oggi e vedere che fine ha fatto quel posto». Era l’Arena Unità, che oggi non esiste più. Morandi ne parlò qualche anno fa anche in un post sulla sua frequentatissima pagina Facebook, con tanto di foto vicino al cartello della località, prima di partecipare a una mezza maratona.

«Avevo appena compiuto 13 anni e mi trovai per la prima volta davanti ad un pubblico, in una sala da ballo – scriveva sui social -, cantando qualche canzone con l’orchestrina della maestra Scaglioni di Bologna. Ricordo il primo brano, con la voce che mi tremava un po’, “Lazzarella”, un pezzo di Modugno. Avevo i calzoni corti e un maglione che mia madre mi aveva fatto con le sue mani per l’occasione. Era una domenica pomeriggio e mentre cantavo, la gente ballava e guardava verso il palco, ascoltando curiosa quella voce da bambino…».

E sempre dalle pagine del Qn arriva l’appello del sindaco di Alfonsine, Riccardo Graziani: «Sarebbe splendido avere Morandi da noi, lo invitiamo ufficialmente».

Il Ravenna torna al Benelli e continua la rincorsa al primo posto del girone D

Giallorossi in casa contro il Cittadella Vis Modena. Trasferte complicate per la capolista Tau e il Forlì, secondo

Foto Di Filippo Venturi

Si accendono i riflettori dello stadio Benelli dove domenica 8 dicembre (calcio d’inizio ore 14.30) il Ravenna ospita il Cittadella Vis Modena nella sfida valevole per il 15esimo turno del campionato di calcio di serie D.

I giallorossi sono reduci dall’impegno infrasettimanale di Coppa Italia che li ha visti trionfare a Castelfidardo (ora sono ai quarti di finale) e dalla sesta vittoria in campionato nelle ultime sette partite sotto la guida del nuovo mister Marchionni.

L’obiettivo è quello di proseguire nella rincorsa al primo posto occupato dal soprendente Tau Altopascio, atteso dal derby toscano sul campo del Tuttocuoio, settimo in classifica. Difficile anche la trasferta del Forlì, secondo in classifica a +1 sul Ravenna, impegnato in casa della Pistoiese.

Un motivo di interesse contro il Cittadella Vis Modena sarà il ritorno al Benelli di Marco Guidone, che ha vestito la maglia giallorossa per due stagioni, lasciando il segno con 34 gol. In questa stagione, l’attaccante è già andato a segno in 7 occasioni.

Acceso l’albero di Natale in centro a Ravenna – FOTO

Il programma delle iniziative in piazza del Popolo

Acceso in piazza del Popolo, a Ravenna, l’albero di Natale. Pomeriggio di festa in centro con l’esibizione del Paggio dei Clerici Vagantes, tra musica, comicità e giocoleria, e la musica della Christmas Dixi Band, formazione jazz guidata da Alessandro Scala.

Sempre in piazza del Popolo il cartellone delle iniziative natalizie (realizzate in collaborazione con il comitato dei commercianti Spasso in Ravenna) prevede: l’8 dicembre alle 17 concerto di Manu Evelyn Prioli – Christmas Jazz Quintet; il 13 e 22 dicembre alle 16.30 ancora il Paggio dei Clerici Vagantes; sabato 14 e domenica 15 dicembre alle 16.30 PiùMe spettacolo a cura di Teatro Appeso con Paola Li Vecchi, acrobata, attrice e cantante, con l’accompagnamento musicale di Fax, batterista del PetitCabaret 1924.

I laboratori di Tralenuvole animeranno piazza del Popolo venerdì 20, domenica 24, mercoledì 27 dicembre, giovedì 2 e venerdì 3 gennaio. Il 5 gennaio lo spettacolo di Billo Circus e lunedì 6 burattini e spettacoli nell’ambito degli eventi promossi con Avis.

Sabato 21 dicembre e 4 gennaio alle 16.30 spettacolo di magia per grandi e piccini Comedy Christmas Magic Show con il mago Enrico Battaglia.

Infine, il 23 dicembre alle 17 Sound of Christmas, un viaggio attraverso le più famose canzoni di Natale a partire dagli anni Sessanta, in stile jazz/swing, nato dalla passione di Claire Gaffa per il repertorio musicale natalizio.

Allerta (gialla) per neve anche in provincia di Ravenna

In vigore domenica 8 dicembre nei comuni di Riolo Terme, Casola Valsenio e Castel Bolognese

 

Allerta per neve anche in provincia di Ravenna. La protezione civile ha infatti emesso per domani, domenica 8 dicembre, un’allerta che riguarderà in particolare l’Appennino emiliano e la collina dell’area nord-occidentale della regione (dove è “arancione”), ma qualche fiocco potrebbe cadere anche in provincia, in particolare nei comuni di Casola Valsenio, Riolo Terme e Castel Bolognese, dove l’allerta è gialla.

Dalla sera è invece prevista l’intensificazione delle piogge sulla Romagna, tanto che l’allerta gialla per criticità idraulica o idrogeologica è estesa a tutta la provincia di Ravenna.

«Le precipitazioni previste – si legge nel testo dell’allerta – potranno generare limitati innalzamenti dei livelli idrometrici nei tratti vallivi dei corsi d’acqua e sul reticolo minore con possibili localizzati superamenti delle soglie 1. Saranno possibili localizzati fenomeni franosi, ruscellamenti lungo i versanti e innalzamenti dei livelli idrometrici nel reticolo minore, più diffusi nei settori collinari. Inoltre sono attesi valori del livello del mare sotto costa prossimi alla soglia di riferimento per l’allerta. Non si escludono localizzate erosioni e/o inondazioni del litorale».

Aumentano le richieste di aiuto alla Caritas. Più della metà vengono da italiani

La vicedirettrice: «La vera emergenza è la casa. Preoccupa vedere come non arrivino più a fine mese anche persone con un reddito o la pensione»

Caritas Ravenna

Aumentano le famiglie che si rivolgono alla Caritas di Ravenna, quelle italiane sono diventate la maggioranza, in molti casi almeno un componente del nucleo ha un posto di lavoro ma il reddito non basta, la difficoltà a trovare un alloggio dignitoso è il problema più sentito.

È la fotografia della povertà nel 2024 che emerge dai dati dei primi dieci mesi dell’anno del centro d’ascolto diocesano in piazza Duomo (non sono inclusi i numeri delle 15 Caritas parrocchiali distribuite nel territorio della diocesi di Ravenna-Cervia). Nelle stesso periodo gennaio-ottobre, dal 2023 al 2024 si è passati da 610 famiglie (composte da 1.605 persone) a 688 (1.832) con un aumento del 12,8 percento. L’aumento dei nuclei di nazionalità italiana è stato di quasi il 25 percento e ora costituiscono più della metà delle persone assistite.

L’esperienza della vicedirettrice Daniela Biondi aiuta a spiegare le cifre: «Gli stranieri che arrivano da altri contesti hanno già dovuto affrontare uno spostamento quindi è difficile che rimangano se non raggiungono una stabilità. Per gli italiani, invece, è difficile andarsene dal territorio dove sono radicati». Un aspetto che preoccupa Biondi è l’aumento di casi in cui in famiglia c’è un reddito. «Ci sono persone che hanno posizioni di lavoro regolari, ma arrivano a 1.200 euro al mese e non bastano per sostenere una famiglia con bollette, affitto e spese. Stessa cosa per i pensionati: se possono appoggiarsi a famigliari o figli riescono a farcela, ma chi ha pensioni tra 700 e mille euro non arriva a fine mese». E così capita di ritrovare persone che hanno perso l’autonomia faticosamente raggiunta: «Abbiamo casi di famiglie che abbiamo incontrato la prima volta 15 anni fa, poi si erano rese indipendenti e ora si ritrovano di nuovo in crisi perché il carovita aumenta ma i loro i stipendi no».

Il bisogno vissuto con più sofferenza è la casa. «A Ravenna abbiamo troppe persone senza casa e troppe case senza persone. I canoni sono troppo alti, la gente non può permetterseli e gli immobili restano sfitti. La fascia di età più colpita da questo problema è 35-54 anni. Si entra in un circolo vizioso: senza casa non si trova lavoro, senza lavoro non si trova casa. Abitare è un diritto primario che oggi viene negato per il caro affitti».

Caritas Ravenna registra 16 situazioni di persone che vivono in domicili di fortuna, 5 in case abbandonate. Ma ci sono anche 49 persone con sistemazioni insicure: «Sul divano di un amico o di un conoscente, 7 famiglie sono in subaffitto».

Un osservatorio importante in questo campo viene dalla Casa della Carità dell’Opera Santa Teresa, una struttura che ospita temporaneamente persone autosufficienti, da poco rimaste senza alloggio e in cerca di una nuova sistemazione stabile: «Nei primi sei mesi del 2024 ci sono state 72 richieste di ingresso, erano state 81 in tutto il 2023».

La mancanza di un alloggio dignitoso e consolidato ha un effetto che Biondi definisce drammatico: «Distrugge ogni possibilità di relazione sociale. I rapporti umani con conoscenti, amici, colleghi si svolgono soprattutto grazie agli ambienti dove si vive».

Caritas, Opera di Santa Teresa e parrocchia di San Rocco stanno cercando una sinergia per mettere a disposizione circa 90 posti letto che vadano incontro a varie esigenze, a partire dal dormitorio a bassa soglia per arrivare alla Casa della Carità che offre un ponte temporaneo tra una situazione stabile e una nuova da trovare.

C’è poi una difficoltà di altro tipo che i volontari della Caritas diocesana devono affrontare: il senso di vergogna che blocca le persone e ritarda il momento del primo incontro con le strutture assistenziali. «È un senso di disagio e di frustrazione che ci descrivono tutti dopo il primo incontro, è il senso di rabbia per passare da una situazione serena alla difcoltà. Aiutare la gente a superare questa barriera non è facile. In passato in pochi casi molto gravi abbiamo ricevuto segnalazioni dalla comunità e ci siamo rivolti noi alla persona bisognosa. Non è facile bussare alla porta di qualcuno e dire certe cose, ma erano situazioni talmente gravi che dovevamo farlo e alla ne è stato apprezzato».

Il sistema di accoglienza. La rete di aiuto per persone in difficoltà economica in provincia di Ravenna è gestita da una pluralità di soggetti, laici e religiosi, che vanno dai Comuni alle associazioni passando per le diocesi. L’offerta prevede posti letto, mense e fornitura di viveri o vestiario. Nella maggior parte dei casi, dove agiscono realtà private, è il volontariato a farsi carico della gestione. Sono attivi quattro dormitori per persone senza fissa dimora con un totale di 80 posti letto. Tre sono a Ravenna: il Re dei Girgenti in via Mangagnina (21 posti) e l’asilo di via Torre (20) gestiti dal Comune e uno gestito dalla parrocchia San Rocco (25). Da marzo ne aprirà uno a Santa Teresa con 18 posti. Il quarto attivo è a Faenza alla parrocchia San Domenico gestito dalla Caritas diocesana di Faenza-Modigliana (14 posti). Un servizio docce è attivo in ogni dormitorio, in alcuni casi anche per chi non pernotta. Anche l’Opera di Santa Teresa a Ravenna consente l’utilizzo di docce. Per il cibo invece le realtà operative sono la mensa di Santa Teresa per il pranzo della domenica e quella di San Rocco nel resto dei giorni della settimana. A Cervia è attivo il progetto Social Food gestito da una cordata di associazioni.

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