venerdì
12 Settembre 2025

Picchia la fidanzata sul treno: un 20enne arrestato all’arrivo in stazione

La ragazza soccorsa dai carabinieri con il volto ricoperto di sangue e vistosi lividi sul corpo

Violenza donne

Ha colpito la fidanzata con pugni al volto e calci al corpo, al culmine di un litigio avvenuto su un treno regionale partito da Ferrara e diretto a Ravenna. Qui, in stazione, la polizia (precedentemente avvertita da personale delle Ferrovie di Stato) ha arrestato il fidanzato, un ventenne di origini straniere.

La ragazza, diciottenne, all’arrivo della polizia aveva il volto ricoperto di sangue e vistosi lividi sul naso, sulle braccia e sul collo. Trasportata in ospedale per le cure necessarie, la giovane ha confermato che il suo fidanzato, ossessivamente geloso, l’aveva colpita con diversi pugni al volto e qualche calcio sulle gambe e sul corpo, in una sorta di escalation di condotte violente e persecutorie.

Il 20enne, in questura, ha aggredito anche i poliziotti con dei calci ed è quindi finito in arresto anche per il reato di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Contestualmente, nei suoi confronti, personale della Divisione Anticrimine ha avviato un’istruttoria finalizzata all’applicazione di una misura di prevenzione personale.

Turismo, costruzioni e commercio ripartono in Provincia. In calo industria e export

Guberti: «Tra aprile e giugno di quest’anno sono nate in provincia di Ravenna 133 imprese costituite da giovani con meno di 35 anni. E’ su questi atti di coraggio e di intraprendenza che dobbiamo puntare»

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Un’indagine dell’Osservatorio della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna espone le tendenze dell’economia ravennate dell’ultimo trimestre. In forte ripresa il turismo, ma anche le costruzioni il commercio, rallentano invece industria e export e cresce la stima del valore aggiunto.
Nel settore Costruzioni si regista un aumento tendenziale del +3.8 percento, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, segnato da un rallentamento causato dall’esaurimento dell’effetto “superbonus”. Il commercio al dettaglio sale del +2,2 percento mentre il turismo, nei primi sei mesi del 2024 segna un aumento del +12,5 percento nei visitatori e del +7,5 percento dei pernottamenti. Rimane tutto sommato stabile l’industria manifatturiera, con una crescita del +1,5 percento a fronte dello +0.5 percento del 2023. Gli ordini complessivi si contraggono invece del -1,7 percento, e il mercato internazionale dello -0,3 percento. L’Artigianato evidenzia una flessione nei volumi produttivi del -2,2 percento e la riduzione degli ordini del -4,5 percento.
Dopo undici trimestri in crescita, rallenta anche la spesa delle famiglie e quindi i consumi. Calano i dati delle esportazioni ravennati diffusi da Istat (-5,5 percento), che includono le vendite all’estero delle imprese di maggiore dimensione. Il valore al 30 giugno ammonta a più di 2.850 milioni di euro rimanendo superiore, a valori correnti, ai dati dell’export dei corrispondenti periodi degli anni precedenti, con le eccezioni riguardanti il 2022 (anno record per le esportazioni ravennati) ed il 2023. Considerando, infine, i soli mesi primaverili, l’andamento risulta al contrario positivo: rispetto a quello precedente, il secondo trimestre del 2024 fa rilevare una crescita del valore dell’export pari al +3,1percento, in valore nominale corrispondente ad un surplus di quasi 44 milioni di euro.
«Ogni giorno le nostre imprese dimostrano mirabile capacità nell’affrontare situazioni straordinarie e imprevedibili, contribuendo, nonostante conflitti bellici, alluvioni, alti costi dell’energia e burocrazia, ad una crescita, nel 2024, di oltre un decimale del valore aggiunto provinciale – interviene  Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna -. Un risultato straordinario, frutto di iniziativa, di innovazione, di intraprendenza e, soprattutto, di grande senso di dedizione. Tra aprile e giugno di quest’anno – ha concluso il presidente della Camera di commercio – sono nate in provincia di Ravenna 133 imprese costituite da giovani con meno di 35 anni. È’ su questi atti di coraggio e di intraprendenza che dobbiamo puntare».
In generale le imprese nel secondo trimestre dell’anno rilevano un saldo positivo, con una crescita di 158 attività (+0,43 percento, a fronte dello +0,5 regionale e nazionale). In espansione la maggior parte dei settori, fra cui i servizi alle imprese, le attività professionali, edilizia, il turismo e attività d’intrattenimento e tutte le tipologie d’impresa. La componente artigiana evidenzia uno tra i più brillanti risultati degli ultimi dieci anni (+0,67%), nonostante il calo della categoria. Al 31 agosto di quest’anno, lo stock complessivo delle imprese registrate in provincia di Ravenna, al netto delle cancellazioni d’ufficio, si attesta sulle 36.947 unità, stabile rispetto allo stesso periodo del 2023 (+0,03%). Il valore aggiunto ravennate, infine, secondo gli scenari delle economie locali realizzati da Prometeia, potrebbe, per il 2024, andare oltre il +1,3 percento.

Una performance-spettacolo-camminata (con le cuffie) al cimitero di Ravenna

Dal 7 al 20 ottobre, per 20 spettatori alla volta. Un progetto di Alessandro Renda e Tahar Lamri che affronta il tema della precarietà della vita

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Cosa resta dopo la morte? Quali pensieri ci assalgono, quando varchiamo la soglia di un cimitero? Cosa cerchiamo, di vivo, tra i morti? Sono queste le domande che si sono posti Alessandro Renda, attore delle Albe, e Tahar Lamri, scrittore, e che stanno alla base del progetto Nephesh – proteggere l’ombra, una performance che affronta il tema della precarietà della vita.

«Ognuno, in base alle proprie credenze, esperienze personali e culturali, percepisce il lutto in modo diverso – spiegano Lamri e Renda -. In un mondo contemporaneo in cui si tende sempre più ad allungare la vita, rifiutando l’inevitabilità della morte, si rischia però di abbandonarsi alla paura del dolore e della finitezza delle cose. Il cimitero si mostra allora come lo spazio sicuro in cui accettare e accogliere questa fase dell’esistenza con la dovuta lucidità. Il cimitero, oltre a essere un luogo di memoria, di preghiera, di riflessione sulla transitorietà della vita umana, rappresenta quell’incontro tra passato e presente, tra vita e morte».

Lo spettacolo nasce da una richiesta di Azimut e viene realizzato in collaborazione con l’Amministrazione comunale. «Come Azimut – osserva il presidente della società, Marco Turchetti – siamo impegnati da sempre ad offrire i migliori servizi al Comune, che è il nostro committente, e soprattutto ai cittadini, che ne usufruiscono direttamente. Riteniamo sia giunto il momento di vivere il cimitero non solo come luogo di memoria, ma anche di arte, cultura e identità collettiva. Questo spettacolo rappresenta un invito a esplorare gli angoli più interessanti e suggestivi del cimitero attraverso un percorso che ci spingerà a farci tante domande e a tentare di trovare qualche risposta. La sfida è riscoprirne la funzione sociale e culturale collettiva, come luogo di incontro, conoscenza e scambio tra culture e generazioni».

Un gruppo di 20 spettatrici e spettatori, muniti di cuffie e dispositivi di riproduzione sonora, viene accompagnato in un percorso tra tombe e lapidi, polvere e ombre, iscrizioni e sculture presenti nel cimitero di Ravenna. Si tratta di un tempo di ascolto per riflettere sui legami che uniscono le persone e la memoria, intrecciare riflessioni e racconti di vita e di morte e sul tempo che abbiamo a disposizione.

La drammaturgia sonora è sia guida, sia voce interiore che conduce tra zone monumentali e luoghi più nascosti e segreti. Una camminata allo stesso tempo collettiva e introspettiva, che offre visioni sulla morte provenienti da diverse culture o credenze religiose o da celebri passi letterari e filosofici che hanno esplorato il tema.

Nephesh – proteggere l’ombra si svolge al tramonto, anche durante le consuete aperture del cimitero, senza recare alcun disturbo alle funzioni o frequentazioni, trattandosi di un evento silenzioso.

«La camminata – aggiungono da Ravenna Teatro – è anche un’occasione per interrogarsi sul potere delle fotografie e sulla nostra relazione con oggetti e cose, sull’architettura e le sue evoluzioni, sul profondo legame tra il cimitero e la città, sulla necessità di apprezzare appieno il tempo che abbiamo e le relazioni che coltiviamo, perché se forse possiamo svelare il mistero della morte è proprio attraverso la capacità di integrarla con la vita».

Lo spettacolo è in programma da lunedì 7 a domenica 20 ottobre alle ore 17. Performance itinerante, posti limitati, prenotazione obbligatoria. Durata 100 minuti.

Il cimitero di Ravenna si trova in via Cimitero 166.

BIGLIETTI

I biglietti sono in vendita sul sito Ravenna Teatro, al link https://ravenna.tm.vivaticket.com/biglietteria/listaEventiPub.do?idOwner=86172&codice=fuoriprogramma

Teatro Rasi via di Roma 39 Ravenna; biglietteria aperta il giovedì dalle 16 alle 18; tel. 0544 30227.

Una nave “green” che raccoglie la plastica dal mare: 2 milioni di euro dal ministero

Firmato il contratto, dovrà essere costruita entro aprile 2026

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Davide Morri del cantiere FM con il presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna, Daniele Rossi

Conclusa la procedura di gara, è stato firmato il contratto e parte ora l’attività per la realizzazione della prima imbarcazione completamente green, che opererà nel porto di Ravenna per la raccolta della plastica dispersa in acqua. L’intervento è reso possibile grazie al finanziamento di circa 2 milioni di euro che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), nel quadro delle risorse del progetto Green Ports e del Pnrr, ha destinato all’Autorità Portuale di Ravenna, che lo scorso aprile aveva pubblicato il bando di gara per l’affidamento dell’incarico di realizzazione di «una imbarcazione ecologica, alimentata da fonti energetiche rinnovabili, per la raccolta di materiali galleggianti e semisommersi presenti in acqua».

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Pochi giorni fa, terminata la fase di valutazione delle offerte pervenute, Ap ha potuto procedere all’affidamento dell’incarico e alla firma del contratto con la società risultata vincitrice, il cantiere nautico Morri F.M. di Bellaria.

Nello specifico l’imbarcazione, con propulsore elettrico, quindi a zero emissioni, sarà in grado di raccogliere macroplastiche del diametro superiore a 5 millimetri e recuperare rifiuti solidi galleggianti e semi-sommersi, oltre ad essere idonea alla raccolta e al trattamento di sversamenti di idrocarburi. Inoltre l’imbarcazione sarà omologata per il trasporto passeggeri e dotata di apparati ed equipaggiamenti, tali da poter essere impiegata anche in campagne di monitoraggio in ambito ambientale (qualità dell’acqua e dell’aria).

L’imbarcazione, tecnologicamente innovativa, sarà in grado di operare per 8 ore consecutive, anche in bassi fondali e avere dimensioni tali da riuscire a passare al di sotto del ponte mobile che attraversa il canale Candiano.

Si tratta della prima imbarcazione con queste caratteristiche operante in un porto italiano, dal momento che è previsto venga realizzata entro aprile 2026.

La Casa delle donne può esporre di nuovo la bandiera della Pace

Il drappo arcobaleno e lo striscione “Cessate il fuoco” erano stati rimossi dalla facciata dell’edificio comunale dove ha sede l’associazione femminista a seguito di un question time di Fratelli d’Italia che aveva portato il Comune a un provvedimento temporaneo di rimozione

3Tornano la bandiera della pace e lo striscione “Cessate il fuoco” esposte alle finestre della Casa delle donne di Ravenna. L’associazione femminista che da anni è ospitata in un edificio comunale in via Maggiore era stata costretta a rimuovere i vessilli che da anni campeggiavano sulla facciata a seguito di un question time di un consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Renato Esposito. Il Comune aveva precisato che il servizio Decentramento aveva chiesto alla Casa delle Donne di «rimuovere temporaneamente lo striscione e la bandiera in attesa delle verifiche di legittimità dell’esposizione ed eventualmente proporre una posizione differente».

La Casa delle donne pubblica questo post su Facebook: «Mentre i bombardamenti in Libano si intensificano abbiamo potuto ricollocare la bandiera della pace e lo striscione Cessate il fuoco. Pace e Cessate il fuoco le uniche possibilità che abbiamo per garantire la continuazione della vita umana e nonumana su questo pianeta, l’unico che abbiamo. Andiamo avanti con la gioia e la fiducia della solidarietà e dell’intelligenza che abbiamo ricevuto per tutta la settimana e che non ha riguardato solo la nostra associazione e quanto accaduto ma ha riguardato la libertà di tutte e tutti, la preoccupazione per lo stato della nostra democrazia e per il rispetto della Costituzione. Grazie ancora a tutt* (utilizzando l’asterisco come forma di linguaggio inclusivo, ndr) e ora al lavoro perché sia davvero Pace, Giustizia e Libertà per tutti i popoli e per le donne, le ragazze e le bambine».

A settembre 2023, a seguito di altro esposto di un gruppo consiliare sempre afferente all’opposizione, si rese necessario spostare il vessillo della pace dalla facciata del municipio al balconcino della facciata laterale in adesione alla relativa normativa.

In una nota il Comune precisan che «ha sempre tenuto, ci tiene e sempre avrà a cuore l’impegno a rappresentare la diffusione del valore universale della pace e di essere vicino a tutte quelle iniziative che tutelano e difendono il diritto degli uomini e delle donne di vivere in un mondo solidale e pacifico. Così come continuerà a difendere il lavoro prezioso della Casa delle Donne nella comunità».

Intanto alla Casa delle donne erano arrivati comunque attestati di solidarietà in primis da Sinistra Italiana, la quale auspica «che l’Amministrazione comunale intervenga a tutela della possibilità di esprimere pubblicamente valori che appartengono all’intera comunità».

Nuovo Cda per la Fondazione del Rossini: «Al lavoro per riaprire il teatro nel 2025»

La sindaca: «Il ripristino dopo i gravi danni dell’alluvione non ci dà la possibilità di riaprire per questa stagione»

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Le poltroncine fuori dal teatro Rossini allagato nel maggio del 2023

Il 23 settembre la Fondazione del Teatro Rossini ha deciso di confermare l’assemblea dei soci per approvare la nomina del nuovo CdA, ora ufficialmente in carica per il prossimo triennio.  Il nuovo Consiglio è composto dalla sindaca e presidente della Fondazione Elena Zannoni, dall’assessore alla Cultura Gianmarco Rossato, da Gianni Parmiani, attore e autore teatrale che ha fatto già parte del precedente CdA, da Annalisa Antonellini, avvocato e membro del consiglio direttivo del circolo Acli di Lugo, da Daniela Pini, celebre mezzosoprano e assessore alla Cultura del Comune di Bagnara di Romagna.

Dalla presidente Elena Zannoni e da tutto il nuovo CdA della Fondazione Teatro Rossini, «si esprime il più sentito ringraziamento al precedente consiglio, composto dall’ex sindaco Davide Ranalli, dall’ex assessora Anna Giulia Gallegati, dalla professoressa Laura Baldinini e da Simone Bruscia, direttore dell’Associazione Riccione Teatro, per il lavoro svolto in questi anni difficili. Prima il Covid e poi l’alluvione, hanno messo in ginocchio l’operatività del nostro teatro e la possibilità di dedicare tempo e risorse alle attività caratteristiche della Fondazione».

«Siamo consapevoli che l’intera comunità attende la restituzione del teatro alla città – dice la sindaca Zannoni – il ripristino dopo i gravi danni dell’alluvione non ci dà la possibilità di riaprire per la stagione 2024/2025, ma stiamo facendo il possibile per essere pronti per la stagione successiva. Ci impegniamo comunque a condividere tutti gli aggiornamenti con la cittadinanza man mano che avremo novità».

«Oggi la sfida è mantenere la proposta culturale in attesa di poterla riportare al Rossini – conferma l’assessore alla Cultura Gianmarco Rossato – abbiamo quindi nominato un CdA ampiamente rinnovato, mantenendo il solo Consigliere Gianni Parmiani, l’ultimo ad essere entrato consiglio nel 2021, con caratteristiche più gestionali e organizzative e con l’impegnativo compito di curare la fase del restauro e del riavvio delle attività, valutando la migliore organizzazione possibile per riportare a Lugo le stagioni teatrali che da anni ormai si attendono».

Nel maggio del 2022 il Rossini aveva riaperto dopo tre anni di lavoro di restauro; un anno dopo a richiuderlo è stata l’alluvione, con danni ingenti da oltre un milione di euro, coperti grazie a importanti donazioni. I lavori di ripristino sono partiti nel settembre del 2023 con l’obiettivo di terminare in tempo per la stagione 2024/2025, ma così non è stato.

Ponte sul Montone tra Ragone e San Pancrazio chiuso fino a primavera 2025 per lavori

Per l’adeguamento sismico e statico è necessario demolire il ponte esistente sulla provinciale 5 “Roncalceci” e costruirne uno nuovo che avrà anche uno spazio per ciclisti e pedoni

Immagine ProspettiDal 7 ottobre 2024 alla primavera 2025 sarà chiuso al transito il ponte della strada provinciale 5 “Roncalceci” sul fiume Montone tra Ragone (frazione di Ravenna) e San Pancrazio (frazione di Russi) per i lavori di rifacimento. L’intervento per l’adeguamento statico e sismico del ponte prevede la demolizione dell’impalcato esistente, la ricostruzione mediante il ricorso ad una nuova struttura metallica, l’adeguamento funzionale della sezione stradale e la creazione di un percorso protetto per l’utenza debole. Il costo complessivo è di 1,6 milioni di euro, finanziato per 1,1 milioni attraverso un contributo concesso alla Provincia dal ministero delle Infrastrutture, e per mezzo milione attraverso risorse provinciali.

Immagine SezioniSono previste le seguenti deviazioni al traffico: tutti i veicoli provenienti dalla strada statale 67 “Ravegnana”, da Ghibullo, da Roncalceci e diretti a San Pancrazio o a Russi lungo la strada provinciale 5 “Roncalceci” giunti all’innesto della strada provinciale 34 “Di Roncalceci” devieranno a sinistra percorrendola interamente, quindi svolteranno a destra sulla strada provinciale 1 “Villafranca” (nella località di Passo Vico), per poi proseguire sulla strada provinciale 4 “Prada” fino all’innesto con la strada provinciale 302R “Brisighellese-Ravennate”, dove svolteranno a destra in direzione Russi. Tutti i veicoli che da San Pancrazio e Russi sono diretti verso Ragone, Roncalceci, Ghibullo e la strada statale 67 “Ravegnana” seguiranno il percorso inverso.

MappaSarà sospesa la circolazione veicolare sulle sommità arginali nei tratti prossimi al ponte sul fiume Montone e che sarà, comunque, garantito l’esercizio del trasporto pubblico locale e scolastico.

Sarà, inoltre, chiusa via Argine destro Montone dall’incrocio con via Ragone per 150 metri circa in direzione di via Sabbionara. Per effetto di tale chiusura verrà istituito il divieto di transito per tutti i veicoli (eccetto residenti, domiciliati e diretti ai fondi) in via Sabbionara.

Il Consiglio territoriale di Roncalceci, in collaborazione con l’associazione di volontariato Vps (Volontari per solidarietà), organizza un servizio a supporto dei cittadini di Ragone per alleviare il disagio legato alla chiusura del ponte. Sono previsti un servizio di accompagnamento e trasporto, un aiuto per gli acquisti e il servizio “Pronto farmaco” con le farmacie di San Pancrazio e Roncalceci. Si partirà sperimentalmente dopo la chiusura del ponte ed eventuali modifiche saranno adottate in base alle necessità che emergeranno.

Aprirà, invece, entro fine ottobre il ponte su via Pugliese, in località Roncalceci, agevolando la viabilità nella zona, i cui lavori commissionati dal Comune di Ravenna sono stati rallentati dalla recente alluvione.

Vandali alla scuola materna, il Comune cerca filmati di videosorveglianza della zona

Edificio in piazza Giovanni Paolo II danneggiato nell’ultimo weekend di settembre

461752298 1064623485667858 1591319794233437199 NNel weekend del 28-29 settembre la scuola materna di Cotignola, in piazza Giovanni Paolo II, è finita nel mirino dei vandali che hanno causato alcuni danneggiamenti all’edificio. Il Comune di Cotignola, tramite un post su Facebook, invita chiunque avesse una videocamera di sorveglianza attiva in zona (per esempio in via Madonna di Genova vicino al passaggio a livello, in piazza Giovanni Paolo II, in via Marconi, in via Pascoli) a contattare la caserma dei carabinieri di Cotignola al numero 0545-40104 attivo tutti i giorni dalle 8 alle 14.

Chiamate anonime e minacce ai dipendenti comunali: il sindaco scende in piazza

Sono in corso le indagini per rintracciare il mittente. Alla manifestazione prenderanno parte anche i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil

Riccardo Graziani
Il sindaco di Alfonsine Riccardo Graziani
Gli episodi minatori ai danni di alcuni dipendenti del Comune di Alfonsine si sarebbero verificati tra giovedì 26 e venerdì 27. In particolare, ad essere presi di mira da telefonate anonime con esplicite minacce (riguardanti anche la famiglia degli interessati), lettere e volantini calunniatori recapitati sul posto di lavoro, sono stati alcuni impiegati dell’ufficio tecnico, per motivi che sembrano legati alla gestione di un appalto.
Il sindaco di Alfonsine Riccardo Graziani rende nota la vicenda tramite alcuni post su Facebook, assicurando che non c’è nessun legame tra gli episodi e le recenti alluvioni che hanno colpito il territorio e che le autorità sarebbero già al lavoro per rintracciare l’anonimo mittente. Ai cittadini viene richiesta la massima collaborazione per l’identificazione e anche la partecipazione alla mobilitazione pubblica in programma per domani (martedì 1 ottobre) in Piazza Gramsci alle 20.30.
Alla manifestazione aderiranno anche i sindacati di Cgil, Cisl e Uil che ricordano come queste modalità d’azione siano «gravissime, del tutto inaccettabili e lontane dalla cultura del nostro territorio, con la speranza che vengano presi i dovuti provvedimenti per la tutela e l’incolumità dei lavoratori nel minor tempo possibile».

Cappelletti e Teriyaki: in Piazza Kennedy arriva un ristorante nippo-romagnolo

Da Ginza la cucina Giapponese incontra la tradizione del territorio. A pranzo la proposta è “all you can eat”, mentre la sera diventa alla carta

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La titolare Ran Yan in compagnia degli chef

Una cucina a quattro mani che vuole celebrare l’incontro tra due culture culinarie, quella romagnola e quella giapponese, in pieno centro storico a Ravenna. Apre in Piazza Kennedy “Ginza“, il ristorante nippo-romagnolo nato dal sogno della coppia di titolari – Ran Yan e lo chef Weiqing Dong – appassionata di ristorazione e in grado di riportare la loro esperienza direttamente dai vicoli di Ginza, un quartiere commerciale di Tokyo.

In cucina, lo chef italiano Nicolò De Bari, la cui amicizia con i titolari ha permesso di dare vita al concept fusion, accompagna lo stesso Weiqing Dong nella creazione di piatti fusion come i “cappelletti Inverso” farciti con ragù e serviti con salsa di parmigiano e teriyaki o la Ginza Tartare che unisce alla carne del Wagyu una millefoglie di patate con burro senapato, salsa teriyaki e aceto balsamico di Modena. Per quello che riguarda i dolci invece, la tradizionale “zuppa inglese” diventa Marco Polo, con una cremosa namelaka alla vaniglia e cioccolato, e un tocco di tè verde.

In sala anche il figlio dei titolari, insieme a uno staff giovane e preparato.

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A pranzo è possibile gustare i piatti dell’all you can eat romagnolo, con qualche novità in arrivo nelle prossime settimane (come le degustazioni di vari tipi di passatelli o ramen), mentre alla sera il menù diventa alla carta, ed è possibile consultarlo direttamente dal sito internet del locale, per restare aggiornati sulle nuove proposte del ristorante.

Uno spaccato della fotografia femminista italiana nella mostra di Fondazione Sabe

Un dialogo tra diverse generazioni di artiste in esposizione gratuita fino al 15 dicembre

Lisetta Carmi, Dalla Serie I Travestiti, 1965 1970. Stampa Gelatina Bromuro D’argento, 18x24 Cm. Martini & Ronchetti, Courtesy Archivio Lisetta Carmi (1)Inaugura sabato 5 ottobre (ore 11) la mostra “Fotografia e femminismi. Storie e immagini dalla Collezione Donata Pizzi», la mostra collettiva di Fondazione Sale per l’arte curata da Federica Muzzarelli, e realizzata in collaborazione con il Gruppo di Ricerca Faf/Dipartimento delle Arti, Università di Bologna, all’interno del Progetto Prin 2020 “La Fotografia Femminista Italiana”. La mostra sarà visitabile a ingresso libero nella sede della Fondazione (via Giovanni Pascoli 31) fino al 15 dicembre, dal giovedì alla domenica dalle 16 alle 19.

A partire da una selezione di immagini provenienti dalla Collezione Donata Pizzi, la mostra mette in dialogo il lavoro di diverse generazioni di fotografe e artiste del panorama italiano degli ultimi cinquant’anni. In particolare, la collettiva focalizza la persistenza ideale, l’eredità culturale e, insieme, lo sviluppo e i mutamenti dell’immagine e della presenza delle donne attraverso gli snodi offerti da quattro nuclei tematici principali: Album di famiglia, Identità di genere, Stereotipi e spazi domestici, Ruoli e censure sociali. Accanto ad artiste che hanno fatto la storia come  Liliana Barchiesi, Lisetta Carmi, Lucia Marcucci, Paola Mattioli e Tomaso Binga, le contemporanee Martina Della Valle, Giulia Iacolutti, Moira Ricci, Alessandra Spranzi e Alba Zari. Ma la mostra è anche un racconto nel racconto: quello del percorso di Donata Pizzi volto alla valorizzazione del lavoro delle donne artiste e fotografe italiane che oggi assume i contorni di un patrimonio storico e culturale eccezionale. Completano la mostra una riproduzione anastatica di alcune maquette dell’iconico volume collettivo femminista Ci vediamo mercoledì. Gli altri giorni ci immaginiamo (1978).

Un ciclo di incontri per parlare di adolescenza, con esperti, genitori e ragazzi

Incontri dal 16 ottobre a gennaio 2025, con focus che spaziano tra identità sessuale, divorzi in famiglia, elaborazione delle emozioni, uso di cannabis e baby gang
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Un ciclo di incontri per parlare di adolescenza, con esperti e genitori, ma anche con i ragazzi stessi: al via dal 16 ottobre al progetto del Centro per le famiglie dell’Unione Romagna Faentina “Speciale Adolescenza: ottobre ’24 – gennaio ‘25”.  Il calendario sarà diviso in “Incontri pubblici”, “Gruppi per genitori” e “Gruppi per adolescenti”.

Gli incontri pubblici si terranno tutti alle 20:30 nelle aule di Faventia Sales (Via S. Giovanni Bosco). Si partirà appunto mercoledì 16 ottobre con “Ritirarsi per crescere – Nuove sfide evolutive per gli adolescenti oggi”, a cura della dottoressa Anna Arcari (Psicologa e psicoterapeuta, e docente del master “Adolescenti in crisi” della Fondazione Minotauro). Si prosegue giovedì 21 novembre con “Parlare per comprendere. Genitori di fronte ai temi dell’identità sessuale dei figli adolescenti. Identità di genere, orientamento sessuale, le identità Lgbt+”, a cura della dottoressa Margherita Graglia (Psicologa, psicoterapeuta e sessuologa clinica, oltre che formatrice e saggista).  L’incontro di chiusura è in programma per lunedì 20 gennaio 2025 con “Non solo baby gang – Gli adolescenti tra rabbia, sperimentazione e paura”, a cura della dottoressa Virginia Suigo (Psicologa e psicoterapeuta, coordinatrice e docente del master “Adolescenti trasgressivi. Valutazione e trattamento” della Fondazione Minotauro).

I “Gruppi per genitori” prevedono invece un gruppo di confronto e auto-mutuo aiuto dal titolo “Come sopravvivere ad un/a figlio/a adolescente”, a cura della dottoressa Valentina Bellotti (Psicologa del Centro per le Famiglie). Appuntamento alle ore 20:15 il 22 ottobre, 16 novembre e 12 dicembre. Per i genitori di ragazzi che fanno uso di cannabinoidi è stato pensato anche un ciclo di confronto e informazione dal titolo “Adolescenti e Cannabinoidi”. A cura del Servizio Dipendenze Patologiche di Faenza, con la partecipazione del medico tossicologo Bertini, della psicologa Patruno e dell’educatrice Di Donato (educatore professionale). Dalle 18.00 alle 19.30 a partire dal 16 gennaio 2025.

I gruppi per adolescenti si basano sullascoperta di “Emozioni e relazioni”: cinque incontri rivolti ai ragazzi dai 16 ai 20 anni per indagare sulle proprie emozioni e su quelle di chi li circonda. Ad occuparsi del corso le psicologhe dello spazio adolescenza U.f.o. Incontri ogni due settimane a  partire dal 23 ottobre alle 14.30. In programma anche un “Gruppo di parola per figli e figlie di genitori separati”. Un’esperienza di gruppo di quattro incontri per ragazzi  dagli 11 ai 15 anni che vivono la separazione o il divorzio dei genitori che, ogni mercoledì di novembre (dalle 17 alle 19) potranno esprimere le proprie emozioni, i dubbi e le difficoltà che stanno affrontando accompagnati da esperti.

Sia i “Gruppi per genitori” che i “Gruppi per adolescenti” si terranno al Centro per le Famiglie d via S. Giovanni Bosco 1.

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