martedì
01 Luglio 2025

L’Italia fresca di vittoria in Nations League si prepara per le Olimpiadi a Cervia

Il ritiro in Romagna delle azzurre di Velasco, grazie a un accordo tra Regione e Federazione

Incontro Nazionale Femminile Volley 1

La Nazionale femminile di pallavolo, fresca della vittoria in Nations League sul Giappone, ha scelto Cervia per il proprio ritiro (dall’1 al 5 luglio) in vista dell’amichevole contro la Serbia, che si disputerà il 9 luglio a Firenze, ultimo test prima della partecipazione ai Giochi Olimpici di Parigi.

Quasi una settimana di allenamenti che si sta avviando a conclusione nella cornice del palazzetto dello sport cervese, approfittando anche delle occasioni di relax offerte dalla riviera emiliano-romagnola.

E oggi a portare il saluto della Regione alle campionesse di Julio Velasco, il Capo della segreteria politica della Presidenza e coordinatore delle politiche in materia di sport, Giammaria Manghi.

«Il nostro rapporto con la Fipav è importante e ormai consolidato, siamo quindi lieti di aver ospitato a Cervia le ragazze della Nazionale di Pallavolo femminile e il loro staff tecnico – dichiara Manghi – che, dopo la straordinaria vittoria della Nations League, stanno affrontando la preparazione per le Olimpiadi. Siamo fiduciosi che vi siano le condizioni per ottenere un risultato importante anche a Parigi. Da parte nostra, quindi, esprimiamo loro un grande in bocca al lupo, in vista delle sfide delle prossime settimane».

Il ritiro della Nazionale Azzurra rientra nell’accordo firmato nel 2022 tra Regione e Federazione Italiana Pallavolo. Una collaborazione triennale, grazie alla quale la Sport Valley emiliano-romagnola è diventata una delle sedi principali di questo sport, ospitando eventi di caratura internazionale, manifestazioni nazionali, collegiali di preparazione, tappe del Campionato italiano di Beach volley, le finali di quello di Sitting volley, la cerimonia della Hall of Fame e diverse tappe del Volley S3.

Vendeva bandane e braccialetti in spiaggia: multa da oltre 5mila euro

Controlli antiabusivismo della polizia locale grazie ai nuovi agenti assunti con le risorse del ministero

Polizia Locale Sequestro

Alcuni agenti della Polizia locale, dell’unità Antiabusivismo commerciale, hanno effettuato nella mattina di oggi (venerdì 5 luglio) una sanzione e un sequestro di merce a carico di un cittadino senegalese sorpreso a vendere abusivamente bigiotteria in spiaggia a Lido Adriano.

La merce – consistente in oltre 60 pezzi tra bandane, braccialetti e collane, per un valore approssimativo di oltre 500 euro – è stata sequestrata, ai fini della confisca, mentre per l’uomo, oltre al verbale di 5.164 euro, è scattato anche l’ordine di allontanamento.

Gli agenti coinvolti nel controllo sono stati assunti da circa un mese con risorse economiche del ministero dell’Interno insieme al ministero dell’Economia e delle Finanze, per il “potenziamento delle iniziative di sicurezza urbana”, più precisamente per la prevenzione e il contrasto dell’abusivismo commerciale in spiaggia.

Oltre mezzo milione di euro di lavori in pialassa Baiona. In arrivo anche pontili

Approvato il progetto definitivo dal Comune di Ravenna

Rendering Pialassa Baiona Ravenna

È stato approvato dalla giunta del Comune di Ravenna il progetto definitivo dell’intervento “Potenziamento del sistema di visita della pineta San Vitale e delle pialasse di Ravenna”, che rappresenta un’opportunità per coniu­gare il miglioramento idraulico della Pialassa Baiona con l’arricchimento dell’esperienza turistica.

L’importo dei lavori è di 575mila euro, interamente finanziato con fondi del Piano nazionale complementare. L’intervento consiste in lavori di scavo dei canali, nella creazione di barene per migliorare la continuità idraulica e attirare colonie ornitiche e nella realizzazione, lungo la sponda della laguna, di due pontili su palafitta come affacci in valle.

«Si tratta di un intervento di grande importanza ambientale e turistica – afferma l’assessore alle Aree naturali, Giacomo Costantini – per la valorizzazione della passeggiata che sarà più accessibile e più attrattiva per vivere appieno le bellezze di questo luogo così unico. L’intervento sarà, inoltre, utile per ripristinare un canale nella parte nord della pialassa, la Vena del Largo, che si collegherà con quello centrale per un benefico ricambio delle acque».

Rendering Pialassa Baiona

La Pialassa della Baiona è una laguna salmastra situata a nord-est di Ravenna, tra la Statale Romea e la costa. È un’area ad alta valenza naturistica che ospita diversità ambientali e biologiche uniche nel suo genere. Essendo inserita in un contesto di elevato pregio naturalistico l’area è frequentata da un’elevata quantità e varietà di specie animali e ittiche. Il progetto, con il ripristino delle geomorfologie e il miglioramento delle funzioni ecosistemiche, intende sostenere e incrementare queste caratteristiche, nonché potenziare l’esperienza di visita.

L’intervento si compone di due attività principali. La prima riguarda il riescavo di alcuni canali e la creazione di barene (isolotti periodicamente sommersi con ritmo mareale) utiliz­zando il materiale di scavo, laddove un tempo esisteva un argine rile­vato, per favorire l’insediamento della rara Salicornia veneta e la sosta di uccelli di rilevanza per il birdwatching che potrebbe essere praticato direttamente dai nuovi pontili.

La seconda riguarda la progettazione di due pontili in legno su palafitta il cui obiettivo è quello di potenziare il lungolaguna dal punto di vista turistico e della fruizione in generale. Verranno posti nel camminamento lungo la laguna, senza generare un impatto negativo nel sito di importanza naturalistica, ma inserendosi in modo discreto con l’obiettivo di non alterare gli equilibri circostanti. Saranno realizzati in legno per esterni e saranno accessibili a tutte le tipologie di utenti offrendo una visuale a 360 gradi su tutta la laguna.

Durante la fase di cantiere per la realizzazione dei pontili saranno segnalati percorsi alternativi a quelli interessati dai lavori, mentre per gli scavi e la realizzazione delle barene l’utilizzo della draga prevede la lavorazione completamente in laguna. I lavori – fanno sapere dal Comune – saranno svolti nel pieno rispetto dell’ambiente naturale e delle tempistiche relative alle nidificazioni. Questo potrà significare interruzioni ed esecuzioni più lunghe.

Torna Spiagge Soul: «Un’edizione fresca, con un’attenzione verso la musica popolare»

Il programma della 16esima edizione del festival diretto da Francesco Plazzi

Spiagge Soul Kalifa Kone
Kalifa Kone

Un’attenzione alla musica popolare, profondamente legata alle tradizioni culturali di altri Paesi, e l’intenzione di valorizzare la scena musicale live, schiacciata tra grandi eventi e nuove modalità di ascolto. Con ospiti internazionali e musicisti italiani affermati. Si muove su queste direttrici la 16esima edizione di Spiagge Soul, il festival che torna sui lidi ravennati dal 14 luglio al 1° settembre con 30 concerti nelle piazze, nelle strade e negli stabilimenti balneari della riviera ravennate.

Tanti i nomi in programma, a partire dal chitarrista blues americano Chris Cain e dalle cantanti soul Lakeetra Knowles, Ginga e Sara Zaccarelli, dal gruppo marocchino Jedbalak al musicista maliano Kalifa Kone, passando per l’originale formazione spagnola Orquesta ReuSònica, che assembla a mano strumenti con oggetti quotidiani e propone un jazz raffinato, fino al francese Sandro Joyeux, l’one man band Carlo Poddighe e gli argentini Del Barrio. Senza dimenticare nuove proposte di qualità come Malibu, Ponente, Tai Paz, Funkincasa e Nico Arezzo, e nemmeno l’anteprima di domenica 7 luglio (al Bagno Kuta alle 18) con la formazione argentina Rosario Smowing.

Torna dunque il festival organizzato dall’associazione culturale Blues Eye. «Spiagge Soul – afferma l’assessore al Turismo Giacomo Costantini – grazie al suo palinsesto conferma la vocazione artistica e musicale di grande valore e attrattività che, come da sedici anni a questa parte, richiama un pubblico di appassionati e rende vivace e fresca la proposta musicale dell’estate ravennate. Siamo molto soddisfatti dell’evento e della programmazione che sosteniamo come assessorato nella convinzione di assecondare i gusti di una estesa platea, completando e arricchendo l’offerta del cartellone estivo».

«Per questa edizione – spiega il direttore artistico di Spiagge Soul, Francesco Plazzi – ho voluto cercare freschezza, per valorizzare quella sfera che sta soffrendo di più in questo momento storico, con la riduzione dei locali che offrono musica live. Ho cercato nuove proposte di qualità che oggi vivono un po’ all’ombra dei grandi nomi e dei grandi eventi senza però abbandonare la ricerca verso la musica popolare alta, fortemente radicata nelle culture di tanti Paesi del mondo, che ha sempre caratterizzato il festival. Considero poi questa edizione come un anno di passaggio verso una prossima trasformazione di Spiagge Soul, per poter concentrare, rafforzandola, la proposta che in queste 16 edizioni ha incontrato sempre il favore degli appassionati».

Il programma. Prima della partenza ufficiale del festival, domenica 7 luglio c’è spazio come detto per un’anteprima di lusso con la formazione argentina Rosario Smowing, guidata dal frontman Diego Casanova, che torna sui lidi ravennati con uno show che unisce swing, bossa nova, dixieland e rocksteady, tutto da ballare (al Bagno Kuta alle 18). Il calendario si apre poi domenica 14 luglio all’alba, alle ore 6, con un suggestivo concerto che vedrà coinvolti il percussionista Giatamuta Giatà insieme a Banana Boat, per proseguire nel pomeriggio con Super Cumbia y la Liga de la Alegria e “Un pomeriggio con… Toots & The Maytals”, un tributo a uno dei più noti musicisti reggae giamaicani. Tocca poi al musicista italiano Nico Arezzo (mercoledì 17), alla cantante Ginga (giovedì 18), sul palco con Zucchero agli ultimi concerti, e poi ai ritmi africani di Kalifa Kone, uno dei più grandi musicisti maliani e batterista della band di Jovanotti. Grande appuntamento domenica 21 col chitarrista americano Chris Cain, uno dei principali protagonisti della scena blues mondiale, anticipato da Malibu e Sara Zaccarelli. La seconda settimana si apre con il Banana Boat Reggae Party (lunedì 22) e con l’originale formazione Orquesta ReuSònica, che suona world jazz con oggetti d’uso quotidiano trasformati (martedì 23).
Mercoledì 24 i Ponente propongono il loro show rock-punk caraibico, prima dell’incursione nei ritmi ipnotici di Jedbalak, band marocchina che miscela musica tradizionale africana e nuove tendenze (venerdì 26).
Domenica 28 si apre di nuovo all’alba alle 6 col polistrumentista argentino Don Hilario, seguito da Del Barrio “Metalizado”, poi si passa a G & The Doctors (mercoledì 31), Sam Paglia e Lollo y la Banda (domenica 4 agosto), le voci possenti di Lakeetra Knowles (7 agosto) e Ariane Diakite (9 agosto), il progetto tropical-cantautorale di Tai Paz (11 agosto) e i The Bonebreakers (14 agosto). Passato Ferragosto, il festival si avvia alla conclusione con lo spettacolo tecno-tribale di Black Bombo e i Funkincasa (18 agosto), seguiti dallo spettacolo in solitaria, “SuperEgo”, di Carlo Poddighe (21 agosto). Chiude il festival il francese Sandro Joyeux mercoledì 28 agosto, cui segue il 1° settembre il recupero di uno dei concerti di anteprima saltato per maltempo, con Luca Bright & The Crash.

Un altro sabato di visite guidate al cantiere della villa romana ritrovata a Classe

Prenotazione obbligatoria via mail

Ritrovamento Archeologico Villa Classe

Visto il grande successo dell’apertura straordinaria svoltasi l’8 giugno scorso, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, in collaborazione con Snam Rete Gas e con la ditta archeologica Gea, ha deciso di riproporre le visite guidate al grande cantiere archeologico nelle vicinanze della torre radar Enav a Ravenna, in prossimità dello svincolo della statale 16 per Classe.

Saranno visibili i resti di un grande villa extraurbana, dotata di impianto termale e databile agli inizi dell’età romano-imperiale, e di una chiesa edificata nel V-VI secolo dopo Cristo.

Sabato 6 luglio saranno cinque i turni di visita: in mattinata alle 8.30 e alle 9.30, poi nel pomeriggio alle 17, 18 e 19. Il ritrovo sarà al parcheggio situato accanto alla Basilica di Sant’Apollinare in Classe, su via Romea Sud, dove i visitatori troveranno una navetta gratuita che li condurrà al cantiere; per ragioni di sicurezza, questa sarà l’unica modalità di accesso al cantiere consentita. Si consigliano abbigliamento comodo e scarpe adeguate; all’ingresso saranno distribuiti a ciascun partecipante dispositivi di protezione individuali, quali giubbetto e casco.

Sono aperte le prenotazioni alla mail: sabap-ra.eventi@cultura.gov.it (la prenotazione è obbligatoria in quanto i posti sono limitati).

Don Antonio e il senso della chitarra come voce

Il più internazionale tra i musicisti romagnoli protagonista al Ravenna Festival

Don Antonio 3

Chitarrista (Sacri Cuori, Sea of Cortez, Don Antonio, collaborazioni con Dan Stuart, Hugo Race, Howe Gelb, Marc Ribot, Robyn Hitchcock e John Parish, tra i tanti), produttore, giornalista, scrittore, autore di musiche per il cinema e la tv, organizzatore di festival (l’indimenticato “Strade Blu”, “Terra Mossa”), il faentino Antonio Gramentieri è sicuramente il “più internazionale fra i musicisti romagnoli di oggi”. E lo sa anche il Ravenna Festival, che lo ha voluto per due date, la prima andata in scena il 10 maggio, insieme a Vinicio Capossela, l’altra oggi, 5 luglio, quando aprirà la serata dei Calexico a Palazzo San Giacomo.

Antonio, due presenze al Ravenna Festival nella stessa edizione, non male.
«Probabilmente è grazie a quel Don, alla spagnola, che ho iniziato a usare a 45 anni, un prefisso ironico sul fatto che quando uno è da abbastanza tempo sulla piazza matura un ruolo “nobile” nella società, viene riverito dai giovani. E quindi il festival doveva per forza chiamarmi; essere preso in considerazione da loro sancisce definitivamente il mio status di don, significa che sono un membro autorevole della comunità sonora. Scherzi a parte, il Ravenna Festival è sì un festival molto istituzionale, ma è sempre molto attento a quello che si muove sul limitare dell’ufficiale, la direzione artistica ha ancora la voglia di curiosare nel sottosuolo, di andare a catturare le cose prima che vengano sdoganate. Volevano ridare un palco ufficiale al progetto Don Antonio, e mi fa molto piacere, perché è un festival per cui ho sempre avuto una grandissima ammirazione – lo dico assumendomi il rischio della piaggeria –, una kermesse enorme, che però al tempo stesso mantiene quella curiosità di cui parlavo, va a intercettare certe cose più sotterranee, quando potrebbe tranquillamente fare la “lista della spesa” degli artisti famosi in quel dato periodo. Invece ha una direzione artistica e questo è fondamentale e si vede».

Con Capossela hai un ottimo rapporto.
«Sì, mi ha chiamato anche per il suo ultimo disco, Tredici canzoni urgenti, di cui ho prodotto tre brani, e ho fatto molte date del tour nell’estate scorsa, tra cui festival grossi come quello di Budapest. Il mio rapporto con Vinicio è così: non sono tecnicamente un musicista della sua band, ma una persona con cui ha uno scambio artistico quando ne ha voglia, e questo mi va benissimo. Comunque, il fatto che si metta in discussione in queste situazioni, come il concerto al Festival, in cui permane un ambito di informalità, secondo me è molto nobile. Uno come lui potrebbe semplicemente andare in giro a suonare i suoi successi maggiori e la gente sarebbe contentissima, e invece a lui interessa che la musica succeda, e per far sì che la musica succeda devi tendere degli agguati agli ascoltatori e a te stesso, se no la musica non succede, al limite va in scena».

A Russi, invece, con Dalibor Pavicic e la tua band, aprirai per i Calexico, altra band che conosci bene.
«I Calexico sono un collettivo di musicisti con cui ho avuto scambi più o meno continui da vent’anni, e per l’occasione ho proposto al Festival l’idea di essere insieme a quello che è sempre stato un po’ il Don Antonio dei Balcani, Dalibor Pavicic, un musicista che suona la chitarra in stile molto twang, ma che al tempo stesso ha fatto colonne sonore – c’era un suo pezzo anche in Breaking Bad –. Lui e la sua band, The Bambi Molesters, in Croazia sono rockstar, insieme abbiamo fatto questa sorta di riposizionamento del suono della chitarra, che è molto italo-americano, ora con l’Adriatico in mezzo vediamo cosa succede. Era già nata un’amicizia, ora credo possa nascere un sodalizio interessante».

La chitarra è sicuramente la tua dimensione aurea.
«Certamente, ma prima della pandemia avevo pubblicato La bella stagione, un disco di canzoni (per quanto interpretate da un non-cantante come me), che forse è la dimensione in cui adesso riesco ad applicare le cose che so, è ciò che mi interessa. Però ultimamente son tornato un po’ alla musica strumentale, perché Netflix mi ha fatto fare la colonna sonora di Wanna, adesso ne sto facendo anche un’altra, per cui ho dovuto riprendere la chitarra in mano immaginando che la mia voce fosse quella. Il concerto di Don Antonio al Ravenna Festival è un po’ la summa di tutto e il fatto di farlo coi Calexico ha un sapore particolare, con tutto il percorso che mi ha portato lì, al cercare di dare un senso contemporaneo all’uso della chitarra come propria voce».

Hai accennato alla pandemia, tu come l’hai vissuta?
«Sarò sincero, ho vissuto malissimo il biennio pandemico, per motivi socio-politici e sociologici, e non ho vissuto bene nemmeno la ripartenza, perché l’ho trovata bulimica. Il mercato si è riassestato ma lo ha fatto su tutte le variabili che mi interessano meno: ora tutto è diventato evento, che se non è sold out è un fallimento, ed è venuto molto meno il sostegno a locali medi e piccoli che erano l’ossatura di una società che vuole produrre musica partendo dal basso, dalle esigenze vere legate alle urgenze espressive. A fronte di un aumento esponenziale degli eventi con pubblico oceanico, quelli delle dimensioni con cui mi sono formato, con 60-80 spettatori, non trovano più gli spazi, e forse generazionalmente sono venuti meno anche gli spettatori, per un certo tipo di proposte».

La finanza ha sequestrato quasi due tonnellate di vongole pescate abusivamente

Cinque persone denunciate, con barche e attrezzature per un valore da 100mila euro

Finanza Barche Vongole

La finanza di Ravenna ha sequestrato quasi 2 tonnellate di vongole pescate abusivamente da cinque persone in area portuale, davanti alle industrie. I pescatori abusivi sono stati denunciati per bracconaggio ittico e per violazioni al Codice della Navigazione. Per la pesca delle vongole, infatti, stavano utilizzando sei barche dotate non solo di motori sovradimensionati, ma anche di turbine aspiranti per contenere i tempi delle operazioni, ma dannose per l’ecosistema marino. Anche le sei barche e tutte le attrezzature utilizzate (per un valore stimato superiore a 100mila euro) sono state sequestrate dalla finanza.

Le vongole (per la precisione 1,8 tonnellate circa), che avrebbero potuto fruttare circa 20mila euro sul mercato, sono state poi rilasciate in acqua, per evitare potessero finire sulle tavole dei consumatori.

Vongole Sequestrate Finanza

La salina Camillone presenta il ripristino dell’area accoglienza alluvionata

Appuntamento il 6 luglio per svelare gli interventi svolti grazie al sostegno del Fai

Salina Camillone Cervia Raccolta 1La salina Camillone, il bacino di Cervia dove si produce il sale ancora con l’antico sistema della raccolta giornaliera introdotto con grande probabilità dagli arabi nel IX secolo, inaugura i lavori di riqualificazione dell’area accoglienza. Appuntamento aperto al pubblico sabato 6 luglio alle 17.30 con ritrovo al parcheggio dietro al centro visite delle saline.

L’area della salina Camillone, dove si trova anche un capanno per il riparo dei tradizionali attrezzi in legno per la raccolta e sistemazione del sale, è stata completamente invasa dall’acqua con conseguenti danni di notevole portata a maggio 2023. Gli argini e i fondi della salina sono stati compromessi ma anche gli attrezzi, riposti nel capanno, hanno subito grossi danni e in alcuni casi non erano più utilizzabili.

La storica salina è ultimo fondo salifero artigianale dalla struttura originaria nonché sezione all’aperto del museo. A mantenere viva e attiva la salina artigianale sono oggi i volontari del Gruppo culturale Civiltà salinara che conservano i “saperi” della produzione con l’antico sistema artigianale. Per la sua sopravvivenza e per mantenere attiva la sua funzionalità, la salina necessitava di una serie di interventi di cura e riqualificazione resi ancor più urgenti a seguito dell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna nel maggio 2023.

In occasione dell’undicesima edizione del censimento “I Luoghi del Cuore” nel 2022 si era formato un comitato ad hoc denominato “Per la tutela della cultura salinara”, il cui obiettivo prioritario era quello di tutelare e valorizzare la civiltà salinara. All’interno del comitato, sostenuto e patrocinato dal Comune, sono confluite diverse realtà associative locali, tra le quali il Gruppo culturale Civiltà salinara che coltiva il fondo salifero, gestisce il Musa (Museo del sale di Cervia) e organizza visite e attività didattiche nella Salina. Grazie alle 9.333 persone che hanno espresso il loro voto, l’antica salina Camillone, classificata al 24esimo posto a livello nazionale, ha avuto l’opportunità di partecipare al bando che il Fai (Fondo per l’ambiente) lancia dopo ogni edizione del censimento a favore di tutti i luoghi che hanno raggiunto la soglia minima di 2.500 voti.

Il progetto che Fai e Intesa Sanpaolo hanno scelto di sostenere ha previsto una serie di interventi necessari e urgenti per poter dare continuità alla produzione del sale con l’antico metodo artigianale ma anche per garantire ai turisti, che ogni anno numerosi vengono a visitare la salina, di poter comprendere fino in fondo l’antica tradizione della raccolta del sale, salvaguardando un patrimonio culturale materiale e immateriale di grandissimo valore.

Il progetto, oltre alla realizzazione di diversi attrezzi in legno utilizzati per la raccolta del sale e per il ripristino e la manutenzione dei bacini, ha compreso la risistemazione dell’area di accoglienza al pubblico, che è stata arricchita da un nuovo arredo di panchine e da una staccionata che abbellisce l’area e tutela la sicurezza dei visitatori. L’arredo, tutto realizzato in legno di pino nordico, è in armonia con l’ambiente e con l’area circostante sulla quale si trova anche il capanno in legno dei salinari che mostra il tetto realizzato con le erbe palustri di Bagnacavallo, come vuole una tradizione millenaria. A completamento del nuovo arredo e della fruibilità del luogo, un pannello didattico illustra in italiano e inglese le caratteristiche della salina Camillone raccontando la storia della produzione del sale e il funzionamento dell’antica salina artigianale.

Il nuovo Ravenna Fc nasce tra l’esperienza di Braida e l’intelligenza artificiale

La presentazione del progetto sostenuto da Ignazio Cipriani, nuovo presidente dei giallorossi: l’obiettivo è lasciare subito la serie D e puntare al massimo. Il nuovo proprietario vuole la serie A

Da sinistra Paolo Scocco, Giacomo Costantini, Michele de Pascale, Ignazio Cipriani, Ariedo Braida, Davide MandorliniL’esperienza di chi mastica calcio ai massimi livelli da quarant’anni e cerca una nuova clamorosa sfida, l’ambizione di un gruppo di giovani in cerca di affermazione nella loro città, gli ingenti capitali di un rampollo con un sogno folle, il supporto dell’intelligenza artificiale. Sono i quattro pilastri su cui si regge il futuro del calcio a Ravenna. Nella sala del consiglio comunale, nella mattinata del 4 luglio, è stato presentato alla stampa locale il progetto che vuole portare il pallone giallorosso a ben altri livelli dall’attuale serie D. Nella conferenza odierna nessuno ha esplicitamente nominato l’obiettivo, ma era stato Ignazio Cipriani, nuovo presidente della società, a dirlo con una nota alla stampa una decina di giorni fa: «Mi impegnerò per portare la squadra e Ravenna in Serie A , scrivendo insieme ai suoi abitanti e a tutti i tifosi una nuova e gloriosa pagina della storia cittadina».

L’esperienza
Quando Ignazio Cipriani nasceva, nel 1988, Ariedo Braida festeggiava il suo primo scudetto da direttore sportivo del Milan di Silvio Berlusconi. Oggi il 78enne Braida è vicepresidente del Ravenna Football Club e ha ricordato i rapporti ai tempi della presidenza Corvetta: «Il direttore sportivo del Ravenna era quel Beppe Marotta che oggi è all’Inter ed è un amico fraterno». Nel corso della conferenza si è capito presto quanto sarà centrale la figura di Braida: «Metto tutte le mie conoscenze a disposizione della società. Il progetto è ambizioso e sono qui per questo, cercavo una nuova sfida. Non possiamo restare in serie D». Ma nessuna previsione sui tempi della scalata verso l’Olimpo del calcio: «Non so quanto tempo ci metteremo, ma arriveremo dove abbiamo deciso. Il primo anno sarà il più difficile perché dobbiamo impostare tutta una metodologia e una struttura».

3Giovani ravennati
Ai vertici societari ci sono anche due ravennati da sempre molto vicini a Cipriani, entrambi all’esordio nei rispettivi ruoli in ambito calcistico: l’ex calciatore Davide Mandorlini sarà direttore sportivo e Paolo Scocco sarà direttore generale. Il primo è figlio di Andrea, terzino dell’Inter dei record e viceallenatore del miglior Ravenna della storia (ottavo in B nel 1996-97), e ora è alla scrivania per comporre la squadra da affidare all’allenatore Mauro Antonioli, l’ultimo allenatore a vincere una serie D a Ravenna. E in quella squadra del 2017-18 giocava ancora Mandorlini. Scocco invece ha fatto le sue fortune professionali nel gruppo Cipriani lavorando per diversi locali in America. È stato il nuovo dg ad annunciare il progetto di restyling per lo stadio Benelli: oltre all’aspetto estetico, ci sarà un potenziamento dell’area hospitality, dei bar, l’aggiunta di due negozi di merchandising. Nessuna cifra fornita sull’investimento. «Tutto dovrà essere pronto per la prima giornata del prossimo campionato». I tempi sono stretti. E il nuovo stadio di cui ciclicamente si torna a parlare? «Intanto pensiamo al restyling, poi si vedrà».

L’uomo dall’America
Il 36enne Ignazio Cipriani è nipote di Raul Gardini, un nome che a Ravenna ancora fa emozionare tanti (la madre di Ignazio è Eleonora Gardini, la primogenita di Raul). Nato in America, dove vive da 24 anni, Cipriani sente le radici ravennati: «Ho sempre considerato Ravenna come casa mia per gli anni dell’infanzia, per le amicizie, per le estati passate qua. L’emozione alla prima uscita era tanta ed è emersa tutta nella voce del nuovo presidente: «Non sono più abituato a ragionare e parlare in italiano. Mi spingono la passione e la voglia di fare qualcosa di importante». Il cento per cento delle quote della società Ravenna Football Club oggi sono detenute da una società costituita a Londra venti giorni fa, la Ravenna Fc Holding Ltd. Quest’ultima è riconducibile a Cipriani. Per riprendere confidenza con l’italiano non mancheranno occasioni: Cipriani si è trasferito in Italia e assicura che seguirà il progetto in prima persona accanto ai collabortori.

240702 Render Retro Curva Casa 01.1Intelligenza artificiale
Accanto al gruppo Cipriani, con modalità non specificate nella conferenza, nell’avventura ci sarà anche la società Black Duck che lavora nel settore dell’informatica e dell’intelligenza artificiale. In estrema sintesi, il progetto è quello di applicare un algoritmo già utilizzato in altri contesti per l’attività di scouting sul mercato. Il software verrà alimentato con dati già da quest’anno anche in prospettiva di future promozioni. Non sono stati fornito dettagli particolari su questa aspetto tecnologico, ma sembra questa la novità che aggiunge un aspetto di modernità al progetto.

240702 Render Curva Nord Esterna GIORNO Ipo 02.4Nuovo centro sportivo al quartiere San Giuseppe
Presente al tavolo della conferenza anche il sindaco Michele de Pascale. Il primo cittadino ha apprezzato l’ambizione della nuova società e ha invitato tutta la città a dare fiducia al progetto, promettendo che sarà più presente alla stadio in veste di tifoso. «È bello sentire dei dirigenti che puntano a far diventare la società come la prima scelta dei giovani del territorio che scelgono il calcio. Il mio appello va anche all’imprenditoria cittadina perché sappia cogliere le occasioni di questo nuovo inizio, considerando le sponsorizzazioni come un vero motivo di marketing». De Pascale ha poi ribadito che l’amministrazione comunale sta lavorando per realizzare un centro sportivo calcistico al quartiere San Giuseppe. Sono in corso trattative con un privato che avrebbe le autorizzazioni per la costruzioni di una piscina, impianto ora non più necessario: «Siamo fiduciosi di poter convertire quell’investimento in una struttura per il calcio perché la città ne ha bisogno. Una volta realizzata sarà messa a bando la sua gestione».

L’assessore
Giacomo Costantini, titolare della delega Sport in giunta, ha accolto i nuovi imprenditori del calcio con entusiamo: «Posso dire che Ignazio Cipriani e tutto il suo staff hanno dimostrato un grandissimo entusiasmo e li ringrazio anche per le modalità che hanno utilizzato per approcciarsi alla nostra città, alla squadra, ma anche ai tifosi, che nonostante le difficoltà di questi anni non hanno mai mollato. Fin dal primo momento c’è stato un approccio serio e concreto alla progettualità nel costruire uno staff tecnico che vada ad affrontare da subito le sfide di un campionato da cui si vogliono trarre delle soddisfazioni».

Cimitero monumentale: contributo di 6.800 euro dalla Regione per mappa e segnaletica

Il cimitero di Lugo è tra i 31 monumentali e storici in regione. Progetto per promuovere il patrimonio di opere d’arte che si trova all’interno del cimitero e che rappresenta anche una guida ragionata di storie e persone che hanno attraversato il territorio di Lugo

Cimitero Monumentale Di LugoÈ in arrivo un contributo dalla Regione Emilia-Romagna di 6.800 euro per la realizzazione di una mappa e della segnaletica per il cimitero monumentale di Lugo. Il progetto presentato dal Comune (del valore complessivo di 10mila euro) è stato approvato insieme a quelli di altri ventidue cimiteri in tutta la regione, nell’ambito di un bando finalizzato alla valorizzazione culturale dei cimiteri monumentali e storici (31 in tutto in Emilia Romagna: 22 individuati nel corso della prima campagna di riconoscimento del 2023 e 9 nel 2024).

«Nel 2023 il cimitero monumentale di Lugo ha ottenuto il riconoscimento da parte della Regione Emilia-Romagna per entrare a far parte del circuito ufficiale dei cimiteri monumentali e storici della regione – spiega l’assessora al Patrimonio, Veronica Valmori -. Questo comporta il rispetto di alcuni requisiti minimi legati alle modalità di fruizione e alla valorizzazione del luogo, nonché una mappatura dettagliata delle sue caratteristiche».

Nel 2023 il Comune di Lugo ha ottenuto un primo finanziamento di 8mila euro per il progetto “Museo a cielo aperto: il cimitero monumentale di Lugo tra conoscenza e valorizzazione”, pensato per promuovere il patrimonio di opere d’arte che si trova all’interno del cimitero e che rappresenta anche una guida ragionata di storie e persone che hanno attraversato il territorio di Lugo e della Bassa Romagna, lasciando spesso una traccia a livello nazionale rintracciabile dalle tombe a loro dedicate.

Il nuovo progetto, in continuità con il precedente, andrà a migliorare ulteriormente la fruibilità del luogo, attraverso la realizzazione di apposita segnaletica verticale, nonché due mappe orientative poste agli ingressi del cimitero monumentale, dove saranno indicate tutte le tombe storiche e la loro collocazione.

A Russi torna la festa della birra nel giardino della Rocca: ricavato in beneficenza

Dal 10 al 13 luglio gastronomia e diversi tipi di birra con l’accompagnamento di musica live

Festa BirraMusica, gastronomia e diversi tipi di birra sono il mix proposto dalla nona edizione di Russi Rock Beer, la festa della birra in programma dal 10 al 13 luglio nel giardino della Rocca. Come ogni anno, il ricavato dell’evento sarà devoluto in beneficenza. Lo scorso anno, i fondi raccolti sono stati destinati a iniziative per mitigare i danni causati dall’alluvione che ha colpito il territorio.

Ogni sera, a partire dalle 20.30, band di apertura prepareranno il terreno per i concerti degli headliner previsti per le 21.30 circa. L’eccezione sarà il sabato, con un DJ Set Rock sia all’inizio che alla fine della serata.

– 10 luglio: Il Duca Bianco, tribute band di David Bowie, sarà preceduto dai Molokai Cocktail, con musica surf dalle atmosfere californiane.

– 11 luglio: Gli Aerodreams, tribute band degli Aerosmith, porteranno l’energia del rock classico americano. Aprirà la serata la band grunge Baby Kiosawa, evocando la scena musicale di Seattle degli anni ’90.

– 12 luglio: Da Roma, i MyBerries, tribute band dei Cranberries, renderanno omaggio alla leggendaria band irlandese con melodie e testi evocativi. La serata sarà introdotta dal duo acustico Hernandez & Sampedro, con un’esibizione intima e coinvolgente.

– 13 luglio: La serata conclusiva vedrà sul palco gli Stratosferica, con cover rock degli anni ’90 e 2000, seguiti dal Rock DJ Set di Roby e Damiano.

Un’ampia varietà di cibi sarà disponibile grazie alla collaborazione con diverse attività locali che offriranno il servizio di delivery sul posto.

Iniziate nel cuore di Ravenna le riprese di nuova serie tv

“La leggenda del sandalo” sarà trasmessa in televisione questo autunno: la storia è quella di un gruppo di adolescenti che “torna indietro nel tempo” fino all’epoca di Galla Placidia. Tra gli interpreti, anche l’attrice di origine ravennate Barbara Bacci

Thumbnail Drago Bacci Oriz

Sono iniziate ieri, a Ravenna, le riprese della serie tv “La leggenda del sandalo”: sette puntate, ambientate nel cuore città, che raccontano di uno strano “viaggio nel tempo” di quattro adolescenti fino all’epoca di Galla Placidia. La serie è stata ideata da Elisa Guzzo e scritta insieme al giovane ravennate Andrea Butera (già noto nell’ambito per aver recitato in due stagioni di “Summertime”), che interpreterà anche un ruolo all’interno della nuova serie.

Le riprese sono in programma per luglio e agosto e la distribuzione in televisione è prevista per l’autunno. A dirigere il progetto, firmato dall’Accademia degli Studi con la Vincit Omnis Productions, sarà il ravennate Antonio Drago. Tra i protagonisti spicca l’attrice Barbara Bacci, ravennate di nascita ma da molti anni attiva a Roma e in America, dove ha lavorato in diverse produzioni come “L’aquilone di Claudio”, “Medium”, la serie Rai “La vita promessa” di Ricky Tognazzi e, a livello internazionale, “Confessioni di una mente pericolosa” per la regia di George Clooney. 

Nella nuova serie, Bacci interpreterà una madre aristocratica, alle prese con il recupero del rapporto con la figlia adolescente a lungo trascurato a causa della carriera: «Sono molto felice di essere qui, è la prima volta che giro un film nella mia città natale: lo vedo come un modo per restituirle parte di quel che ho avuto la fortuna di ottenere altrove nella mia carriera – dichiara l’attrice – e, sono anche contenta del fatto che la serie abbia lo scopo di valorizzare le bellezze di questa città, che nel mondo merita di essere ancora più conosciuta». 

Le riprese sono iniziate in pieno centro: alcune delle vicende “indoor” sono infatti ambientate all’interno di “Gironda”, il b&b di lusso di recente apertura che ha sede in via Diaz nell’antico Palazzo Guaccimanni già Zorzi. 

«Sono davvero felice di poter dirigere questa serie, e onorato di farlo con un’attrice dell’esperienza di Barbara – sottolinea il regista Drago – affronto questa serie come se fossero sette brevi film e ho la fortuna di avere una serie di collaboratori ottimi e molto organizzati: abbiamo iniziato a lavorare a ritmo serrato, con un clima molto sereno e partecipe da parte di tutti, dagli attori alla troupe».

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