sabato
13 Settembre 2025

Incontro Priolo-Figliuolo: verso il via libera del commissario ai Piani speciali

La Regione si impegna a inviare entro pochi giorni l’elenco delle prime opere straordinarie

Priolo Figliuolo

«Servono risposte straordinarie, adesso, realizzando opere strategiche subito, mentre programmiamo gli interventi da completare nel medio periodo. Ci sono risposte da dare adesso alle persone e alle comunità colpite, costrette a vivere in una costante emergenza, e a tutti i territori, consapevoli che i cambiamenti climatici ci mettono tutti a rischio e di fronte a sfide inedite. Al Governo, dunque, chiediamo procedure straordinarie e immediate: se è stato fatto per ricostruire il Ponte Morandi a Genova, perché non lo si può replicare in Emilia-Romagna? Qui stiamo realizzando centinaia di cantieri come Regione con l’Agenzia regionale di Protezione civile, insieme ai Comuni, spesso piccoli, ma senza strumenti straordinari è come fronteggiare eventi estremi sempre più frequenti con le mani e i badili: si può continuare così? Si può anche solo pensare di fronteggiare sfide eccezionali con strumenti ordinari?».

La presidente facente funzioni della Regione, Irene Priolo, chiede una svolta decisa nelle opere di messa in sicurezza del territorio durante un incontro con il Commissario di Governo alla ricostruzione, il generale Francesco Paolo Figliuolo, e con i Ministeri dell’Ambiente, Infrastrutture e Trasporti, Economia e Finanze, svoltosi questa mattina. «Perché dopo il passaggio del ciclone Boris e i nuovi drammatici eventi in Romagna dei giorni scorsi, servono risposte immediate e procedure efficaci». È quanto ribadito dalla presidente, insieme al sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi, affiancati dai tecnici regionali, che stanno già individuando le opere straordinarie che andranno realizzate subito per ciascun bacino: interventi che la Regione propone vengano finanziati immediatamente su progettazione e cantierizzazione.

La proposta è stata recepita dal commissario Figliuolo. La struttura commissariale si è inoltre impegnata a rivedere l’ordinanza del Pnrr alla luce degli eventi della scorsa settimana, che verrà comunque approvata in tempi rapidi: contiene l’elenco delle opere da realizzare entro il 30 giugno 2026, da affiancare agli interventi urgenti e a quelli necessari alla messa in sicurezza dei territori, attesi da sindaci e comunità locali.

La Regione in pochi giorni si impegna a inviare alla Struttura commissariale l’elenco delle prime opere straordinarie dei Piani speciali da anticipare rispetto ai tempi previsti: alcune di ambito idraulico e altre relative a ponti che ormai rappresentano situazioni insostenibili rispetto al deflusso regolare delle acque.

La presidente Priolo ha anche chiesto che vengano approvati al più presto i Piani speciali per la Ricostruzione, che prevedono opere per 4,5 miliardi di euro necessarie alla sicurezza idrogeologica dell’Emilia-Romagna, oltre a 1,9 miliardi sulle infrastrutture, da realizzare nel medio-lungo periodo, a partire dalle casse di espansione e laminazione. Il Commissario Figliuolo ha garantito che, ricevuti i pareri necessari, procederà al via libera al documento, che dovrà poi essere finanziato dal Governo.

Un’ultima verifica è stata chiesta dalla Regione sui soggetti attuatori esterni: anche in questo caso è necessaria una accelerazione da parte loro nella progettazione e realizzazione degli interventi programmati, oltre all’individuazione di grandi operatori che possano accrescere ulteriormente la capacità di attuazione dei cantieri.

Un nuovo capitolo per i lavoratori dopo l’acquisizione da parte del Gruppo Focaccia

«Ma la battaglia non è finita. Senza i dovuti sostegni questa impresa potrebbe morire nella culla». I sindacati annunciano un presidio il 10 ottobre davanti al parlamento

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A pochi giorni dall’acquisizione del ramo cervese della MM Packaging Srl, ad opera della newco di Riccardo Focaccia, la società Arti Grafiche Romagnole Packaging Srl, è tempo di bilanci per i sindacati, protagonisti di una mobilitazione che ha fin qui preservato posti di lavoro e garantito continuità di reddito a 87 famiglie.

«Salvi, per ora, i posti di lavoro – commentano Saverio Monno della Slc Cgil Ravenna, Ryan Paganelli della Uilcom Uil Ravenna e Stefano Gregnanin della Fistel Cisl Emilia-Romagna – ma senza un intervento risolutivo del governo il progetto di rilancio industriale rischia di restare al palo. Servono risorse, per garantire occupazione, ma anche e soprattutto per restituire a Cervia e ai cervesi un pezzo di quell’economia cittadina che l’alluvione dello scorso anno si è portata via».

«Sono passati sedici mesi dall’inizio di questa brutta storia – commentano i sindacalisti – ma, dalle parti di Palazzo Chigi e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, tutto tace. In assenza di riscontri apprezzabili porteremo la protesta a Roma. Il prossimo 10 ottobre saremo in presidio davanti al Parlamento e la sede del ministero di Urso per fare sentire la nostra voce».

L’acquisizione sarà perfezionata entro la fine di questo mese, con atto notarile. Oggetto della compravendita è l’organico aziendale. «Non c’è altro – spiegano Monno, Paganelli e Gregnanin – Persino lo storico stabilimento di via Giuseppe Di Vittorio potrebbe diventare un ricordo e non ospitare più la produzione, dal momento che la locazione cesserà il prossimo 30 settembre per effetto della disdetta presentata da Mayr-Melnhof».

I dipendenti cambieranno datore di lavoro nel rispetto delle previsioni dell’articolo 2112 del codice civile, garantendo, a tutti i diritti sin qui acquisiti, compresa l’anzianità di servizio e gli eventuali superminimi contrattuali.

«Abbiamo inoltre concordato con il datore di lavoro uscente – spiegano ancora Monno, Paganelli e Gregnanin – il pagamento di una somma, pari a una mensilità di retribuzione, che sarà riconosciuta, a tutto il personale, a parziale ristoro di un salario accessorio (straordinari, indennità, buoni pasto ecc.) che non poteva essere maturato durante la vertenza, per mancanza di lavoro».

I sindacati ringraziano Riccardo Focaccia: «È stato di parola. Cosa tanto più apprezzabile se consideriamo che, senza i necessari sostegni economici, questa sua impresa potrebbe davvero morire nella culla, come ha confermato nei giorni scorsi. La sua battaglia andrà quindi sostenuta, energicamente, quantomeno finché i suoi interessi coincideranno con quelli di chi si è visto portare via il lavoro e una serenità familiare dall’alluvione».

Le richieste al Governo

Istituzioni locali e sindacati chiedono udienza al governo da oltre un anno per discutere dei progetti di Focaccia e valutare il da farsi. «In piazza, in corteo, durante i picchetti, nei comunicati stampa, nelle interviste, nella formalità dei tavoli istituzionali, ma anche nell’informalità dei rapporti con le istituzioni, e persino in Parlamento, alla Camera dei Deputati, si è discusso di un ordine del giorno per impegnare l’esecutivo a incontrarci – spiegano i sindacalisti –. Ma sin qui nessuna reazione, soltanto silenzi imbarazzati. Verso la fine dello scorso gennaio, la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità due ordini del giorno per garantire reddito alle lavoratrici e ai lavoratori e aiuti economici a chiunque fosse subentrato agli austriaci nella gestione dell’unica impresa che chiudeva i battenti a causa dell’alluvione. Ci aspettavamo che a quel punto il governo ci convocasse, non tanto e non solo, per tutelare le lavoratrici e i lavoratori, danneggiati da quella tragedia, ma per valutare il piano di salvataggio aziendale dell’unico imprenditore che si era fin lì fatto avanti animato da questo scopo. Confidavamo che, oltre a rimborsare il territorio della perdita di un’impresa storica, fosse un preciso dovere del governo comprendere se, e come investire quelle risorse, e valutare come legare quell’imprenditore a un accordo che prevedesse finanziamenti a fronte di impegni precisi, rendiconti e verifiche periodiche tese a controllare il rispetto degli affidamenti raggiunti. Nessuna risposta. Nessun riscontro. A tutt’oggi, dopo quasi due settimane di attesa dalle ultime missive, nemmeno le sollecitazioni della Prefettura di Ravenna e dell’assessorato allo Sviluppo economico della Regione Emilia-Romagna hanno avuto esito. Il ministro Urso resta non pervenuto. Rinnoviamo la richiesta di confronto anche in questa sede e attendiamo fiduciosi – concludono Monno, Paganelli e Gregnanin – abbiamo conquistato la sopravvivenza, venderemo cara la pelle per una buona ripartenza».

Ha aperto al centro commerciale Esp il primo ristorante Kfc della Romagna

La nota catena americana del pollo fritto annuncia di «aver generato 25 posti di lavoro»

KFC Ravenna

Kentucky Fried Chicken (per chi non lo conoscesse, ne parlavamo qui) ha aperto oggi (24 settembre) a Ravenna il primo locale a gestione diretta dell’Emilia-Romagna, dove sono già presenti altri cinque fast food con il marchio Kfc (tutti in Emilia).

Il nuovo ristorante della nota catena americana del pollo fritto si trova all’interno del centro commerciale Esp e «ha generato 25 nuovi posti di lavoro», si legge in una nota inviata alla stampa. Dotato di una sala interna da 170 metri quadri con 20 posti a sedere, è aperto tutti i giorni dalle 11 alle 21, con il servizio di delivery per consegne a domicilio.

I sindaci della Bassa Romagna: «Priolo sia anche commissaria per la ricostruzione»

Chiesti tempi brevi al Governo. Intanto, «i lavori su entrambe le rotte dei fiumi saranno conclusi entro pochi giorni»

Visita Della Presidente Irene Priolo, 22 Settembre 2024 (3)

I sindaci dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna esprimono soddisfazione per la nomina della presidente ad interim della Regione Emilia-Romagna Irene Priolo come commissaria per l’alluvione, avvenuta nella serata di domenica 22 settembre.

«Accogliamo con soddisfazione questa scelta – dichiarano i sindaci della Bassa Romagna -. È fondamentale per noi che il commissario sia una figura vicina al territorio e che conosca le sue caratteristiche ed esigenze. La presidente Priolo, inoltre, ha già dato prova delle sue capacità amministrative in tutte le circostanze più complesse che hanno caratterizzato gli ultimi anni».

«Ora ci auguriamo che il suo nome venga confermato anche per la struttura commissariale che sarà da istituire per la ricostruzione – continua la presidente Zannoni -. Le famiglie hanno bisogno di risposte certe e rapide, alcune di loro sono state colpite da ben tre alluvioni: nessuna perdita di tempo sarà tollerabile, auspichiamo che questa volta il governo metta al primo posto i cittadini e le loro esigenze nominando commissario una figura vicina e presente, già inserita nel contesto in cui dovrà operare».

Domenica 22 settembre la presidente Irene Priolo ha incontrato a porte chiuse i sindaci e gli amministratori dei territori della Bassa Romagna colpiti dall’alluvione. La presidente ha visitato i punti di rotta dei fiume Lamone a Traversara e Senio a Cotignola, nonché le aree che presentano maggiori criticità idrauliche, tra cui – oltre ai punti fragili degli argini – anche il canale Arginello che attraversa Cotignola, Lugo e Fusignano.

«I lavori di ripristino su entrambe le rotte sono a pieno ritmo e saranno conclusi entro pochi giorni – come spiega la presidente dell’Unione Elena Zannoni -. Tuttavia sappiamo che i tempi di consolidamento di opere di questo tipo non sono brevi, per cui presteremo la massima attenzione a ogni allerta idraulica. Sappiamo che l’impegno della Regione è costante e vigileremo affinché le opere previste rimangano sempre la massima priorità dell’agenda politica. Auspichiamo inoltre che vengano formulati al più presto i nuovi ristori per chi è stato colpito».

Il fidanzato della nuova Miss Italia è un giocatore del Basket Ravenna

A lui è andata la dedica di Ofelia Passaponti dopo la vittoria: «Mi spinge a inseguire i miei sogni»

Miss Italia

Il fidanzato della nuova Miss Italia è un giocatore del Basket Ravenna, impegnato nel campionato nazionale di serie B. Si tratta di Federico Casoni, nuova ala dei ravennati, a cui è andata domenica sera la dedica di Ofelia Passaponti, la studentessa toscana di 24 anni incoronata dalla presidente della giuria Martina Colombari al termine della finale del concorso di bellezza a Porto San Giorgio. Una vittoria appunto dedicata «a tutta la mia famiglia e al mio fidanzato – ha dichiarato – che mi hanno sostenuto fin dal primo giorno e che quotidianamente mi spingono a inseguire i miei sogni».

Alto 201 centimetri, romano di 27 anni, Casoni è arrivato questa estate a Ravenna dopo numerose esperienze in giro per l’Italia. In questo articolo due foto tratte dai loro profili Instagram.

Miss Italia Ravenna

In darsena arriva un weekend dedicato al cibo di strada

Dal 27 al 29 settembre a Ravenna l’International Street Food

Street
Un evento dedicato allo street food andato in scena negli anni scorsi in darsena a Ravenna

L’International Street Food – organizzato da A.I.R.S. (Associazione Italiana Ristoratori di Strada) in collaborazione con la Confartigianato – arriva in darsena a Ravenna, dal 27 al 29 settembre (venerdì ore 18-24, sabato e domenica ore 12-24) .

L’appuntamento è con food truck e stand che proporranno le specialità del cibo di strada, italiane e internazionali.

Alluvione, la Provincia: ecco le strade riaperte al traffico e quelle ancora chiuse

Il Presidente De Pascale: «In questi giorni lavori senza sosta»

San Cassiano

Dopo gli eventi alluvionali dei giorni scorsi, la Provincia di Ravenna informa che per quanto riguarda il territorio in pianura sono state riaperte al transito la strada provinciale 253R S. Vitale (viabilità consentita in entrambi i sensi di marcia con restringimento della carreggiata a Lugo), la strada provinciale 114 Alberico da Barbiano e la strada provinciale 89 Cocchi.

Restano chiuse: la strada provinciale 25 Torri-Entirate-Villanova-Glorie (dalla strada provinciale 253 S. Vitale fino alla strada provinciale 88 Cocollo); la strada provinciale 75 Boncellino e Gabina (dalla strada comunale via S. Gervasio fino alla strada comunale Boncellino), la strada provinciale 90 S. Giovanni (da via Gaggio fino a Chiusaccia), la strada provinciale 62 San Severo-Cassanigo (dalla strada provinciale 31 Madonna di Genova fino alla strada provinciale 85 Ponte valle Agrippina).

Per quanto riguarda il territorio collinare si comunica che riaprirà al traffico, nella serata odierna, lunedì 23 settembre, il tratto della strada provinciale 302R Brisighellese Ravennate compreso tra il km 74+900 e 75+900 nella località di San Cassiano. È stata riaperta la strada provinciale 56 Canaletta di Sarna. Resta chiusa la strada provinciale 23 Monticino a ridosso del km 0+500 Rocca di Brisighella.

«In questi giorni le squadre dei cantonieri e le pattuglie di Polizia locale e Polizia Provinciale hanno lavorato senza sosta per condurre in sicurezza il deflusso delle acque, attraverso chiusure stradali finalizzate ad allontanare il traffico dalle zone di pericolo – spiega il sindaco e presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale -. È poi seguita una fase di primo intervento per consentire la progressiva riapertura in sicurezza dei tratti più colpiti. Al momento rimangono chiuse al traffico la strada provinciale 75 Boncellino e Gabina, in cui sono in corso lavori particolarmente complessi nell’area dell’avvenuta tracimazione del Lamone nella località di Santerno, e le strade funzionali a mettere in sicurezza e velocizzare i cantieri di ripristino degli argini a Cotignola e della frazione di Traversara. Anche in collina si è intervenuti tempestivamente per chiudere le strade man mano che si profilava l’ipotesi di situazioni di potenziale pericolo. I lavori di somma urgenza attivati immediatamente hanno permesso la riapertura di alcuni tratti stradali e ora si prosegue senza sosta per consentire quanto prima un pieno ritorno alla normalità su tutta la rete stradale provinciale».

Confermata a Bagnacavallo la Festa di San Michele: «Per sostenere gli alluvionati»

Il sindaco: «Sarà un’occasione per sensibilizzare». Raccolte fondi per le popolazioni colpite

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Il nuovo logo della festa di San Michele

La tradizionale e attesissima Festa di San Michele sarà un momento tutto volto a sostenere le tre frazioni bagnacavallesi colpite dalle acque del Lamone (Boncellino, Villanova e Traversara).

A seguito dei drammatici eventi del 19 settembre il Comune ha avviato un profondo confronto con le associazioni e le imprese partecipanti ed è stato deciso di proseguire con la manifestazione, trasformandola in una grande opportunità di raccolta fondi per le popolazioni colpite. Scelta condivisa dalle due associazioni di Traversara, “Traversara in fiore” e “Amici della Musica”, che hanno deciso di essere comunque presenti anche se con due punti gastronomici in forma ridotta rispetto al solito.

“San Michele per l’alluvione” – così come è stata ribattezzata la festa – si svolgerà come previsto dal 26 al 29 settembre ma con uno spirito decisamente diverso.

«Siamo consapevoli – spiega il sindaco di Bagnacavallo Matteo Giacomoni – che per qualcuno potrà sembrare inopportuno e che certamente ci sono ancora tante persone in difficoltà, ma siamo convinti che San Michele possa essere un’occasione per sensibilizzare ancora più su quanto accaduto e dare un deciso contributo alla ricostruzione. Abbiamo deciso di mantenere anche i momenti di svago, in particolare gli spettacoli per bambini e il luna park, perché pensiamo che in questo momento difficile le famiglie e soprattutto i bambini abbiano bisogno di uno spazio di normalità. Ciò non toglie che continueremo senza sosta le operazioni di ripristino e aiuto alla popolazione colpita».

La raccolta fondi vedrà partecipare assieme i punti gastronomici gestiti dalle associazioni, le attività d’impresa e gli eventi culturali: i fondi raccolti saranno destinati alla popolazione e alle attività locali colpite dall’alluvione a Boncellino, Traversara e Villanova. Si potrà contribuire in loco e a distanza. A breve saranno rese note tutte le informazioni necessarie.

Anche l’immagine di San Michele è cambiata. Il Comune ringrazia l’Agenzia Pagina di Ravenna per il supporto generosamente fornito in questa circostanza.

Per info e programma completo, con le modifiche intervenute in seguito all’emergenza: www.festasanmichele.it

Ripristino alluvione: 14 milioni di euro per opere urgenti, 600 ancora sfollati

Le rotte degli argini del Senio a Cotignola e del Lamone a Traversara sono chiuse e si procede per innalzare di nuovo gli argini. Attese piogge tra il 23 e il 24 settembre

461063487 939597204862012 8867523541308167526 NA quattro giorni dalla terza alluvione in provincia di Ravenna in sedici mesi sono una decina i cantieri operativi per il ripristino delle zone colpite. Ruspe e operai lavorano anche di notte, utilizzando le torri faro. La protezione civile sta operando incessantemente con sigillature, interventi sulle rotture degli argini e tutte le attività necessarie per metterli in sicurezza.

Bagnacavallo

A Traversara l’acqua non fuoriesce più dalla rotta del fiume Lamone: nella giornata di ieri, 22 settembre, è stata completata la coronella che ha interrotto il flusso. Ora si sta procedendo con il consolidamento della riparazione e la ricostruzione del rilevato dell’argine. Opere in corso anche per sistemare le lesioni a monte, verso il confine tra Bagnacavallo e Russi (Ponte della Madrara). A valle di Traversara, fino a località Borghetto, in sinistra idraulica, è stato avviato ieri un altro cantiere per il ripristino degli argini dopo le lesioni causate dal maltempo (lato Villanova di Bagnacavallo).

Oggi partono due ulteriori cantieri: i lavori a Boncellino (lato Bagnacavallo, sinistra idraulica) per riprendere le lesioni causate dall’ultima piena sull’argine, rotto a maggio 2023; argine che questa volta però ha tenuto e non è crollato.

È in corso un’intensa attività di pulizia e sgombero.  Nella notte sono intervenuti anche quattro mezzi di Hera per accelerare le operazioni di rimozione dei rifiuti. C’è ancora una zona critica dove, a causa di immobili pericolanti, per ragioni di sicurezza non è ancora possibile avviare gli interventi di pulizia.

Faenza

Oggi parte il ripristino delle lesioni arginali esterne sul Lamone, nella zona del Ponte della Castellina, a valle di Faenza. Domani si prevede invece l’avvio delle opere di sistemazione del muretto alla confluenza tra Marzeno Lamone sotto il Ponte Rosso di Faenza. Parte oggi l’intervento di ripristino dell’officiosità idraulica con la rimozione della vegetazione e del materiale fluitato, ripristino sponde, nel tratto collinare. Entro mercoledì 25 si dovrebbero esaurire le operazioni di pulizia delle zone urbane.

Cotignola

Sul Senio sono cinque i nuovi cantieri post alluvione. Dalla serata di sabato 21 settembre non esce più acqua dalla rotta in sinistra nei pressi di via Ponte Pietra, a valle della Chiusaccia: infatti si è conclusa la chiusura della coronella arginale. Le opere ora proseguono con la chiusura della rotta dell’argine con la posa di massi e terra. È inoltre già partita anche la ripresa delle lesioni degli argini nel tratto dell’abitato di Cotignola in seguito a erosioni, così come a monte di Castel Bolognese è già attivo un cantiere per riprendere le criticità nei pressi dell’abitato del capoluogo, sulla sponda sinistra.

Altre località

Altre due nuove opere al via oggi, sempre sul Senio: lavori lungo il fiume nel tratto ponte Autostrada-Ponte Chiusaccia per riprendere alcune lesioni o criticità sui rilevati e in golena, in modo da ripristinare l’officiosità idraulica a tutela dei territori di Faenza, Cotignola e Solarolo; sistemazione idraulica del corso d’acqua in destra e sinistra idraulica, da Alfonsine e nel tratto a monte del paese, sempre per riparare le criticità causate dal maltempo.

460975302 939552948199771 4097764704438195821 NFuori dalla provincia di Ravenna, sono terminati i lavori a Forlì per il primo ripristino della sagoma e della quota dell’argine rotto dal Montone in destra idraulica, ed entro oggi, 23 settembre, la Regione prevede di terminare anche quelli in sinistra. Infine, nel Bolognese, da subito è stato attivato il cantiere per la riparazione della rotta sull’Idice, estesa per cento metri, con quattro ditte al lavoro simultaneamente.

Complessivamente per i cantieri di somma urgenza c’è un investimento di circa 23 milioni di euro: 14,3 milioni interessano il territorio ravennate, 1 milione il forlivese-cesenate, 8 milioni e mezzo il bolognese. Utilizzate circa novemila tonnellate di massi ciclopici, mentre si sta cominciando ad attingere ai nuovi approvvigionamenti messi immediatamente in campo per far fronte all’emergenza.

L’assistenza alla popolazione

Gli evacuati sono circa 600, soprattutto cittadini di Traversara e in parte minore anche di Budrio, quasi tutti in assistenza autonoma. I cittadini assistiti dal sistema pubblico e dislocati nelle strutture di accoglienza sono 27.

Volontariato
Hanno operato sui territori le cinque colonne mobili regionali, le organizzazioni del volontariato nazionale e i volontari emiliano-romagnolo. In totale, circa 830 unità.

Vigili del fuoco

Dall’inizio dell’emergenza, nei territori colpiti i vigili del fuoco hanno realizzato 1.600 interventi di assistenza alla popolazione, attività di svuotamento da acqua e fango e di ricognizione “esperta” tra Faenza, Bagnacavallo, Traversara, Lugo e Cotignola. Continua intanto l’operatività della pompa ad alta capacità (50 metri cubi al minuto) che, tra Bagnacavallo e Glorie, sta lavorando per drenare acqua nelle campagne.

La situazione meteo

Per domani, martedì 24 settembre, è stata emessa un’allerta gialla per criticità idraulica nel bolognese (montagna, collina e pianura) e sull’alta e bassa collina e pianura romagnola (province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini). Non sono previsti fenomeni meteorologici significativi ai fini dell’allertamento. L’allerta sul settore centro-orientale è relativa a possibili incrementi dei livelli sui corsi d’acqua dove sono presenti fragilità degli argini, dovuti alle piogge del giorno precedente (oggi), e al proseguimento della difficoltà nello smaltimento delle acque esondate dai corsi d’acqua che gravano sulle zone di pianura e sul reticolo secondario di bonifica. Nelle zone montane e collinari non si escludono occasionali fenomeni franosi sui versanti, caratterizzati da condizioni idrogeologiche particolarmente fragili, in seguito alle precipitazioni dei giorni precedenti. La tendenza è all’attenuazione nelle successive 48 ore, da mercoledì 25 settembre.

Rimosse le bandiere della Pace dalla sede: «Ora vogliamo una riflessione politica»

Alla base dell’imposizione, una segnalazione sulla scarsa distanza tra gli inni pacifisti e i vessilli istituzionali

Casa Delle Donne

Sono state rimosse le bandiere inneggianti alla “Pace” e al “Cessate il fuoco” dal balcone della sede delle Casa delle Donne, in via Maggiore 120. A raccontarlo sui social è la stessa associazione, attraverso un post Facebook che ripercorre la vicenda.

La chiamata da parte del Comune è arrivata nella mattinata di lunedì 16 settembre, per avvisare l’associazione a cose fatte della rimozione degli striscioni. La motivazione riguarderebbe l’impossibilità di affiancare quel tipo di insegna al blocco al blocco delle bandiere istituzionali di Europa, Italia e Comune.

Gli striscioni pro-pace però si trovavano lì dallo scorso ottobre, e alla richiesta del perché il provvedimento sia arrivato dopo quasi un anno, dal Comune informano dell’arrivo di una segnalazione in merito all’esposizione di questi simboli, di cui si vuole mantenere però l’anonimato.

Le coordinatrici chiedono quindi il permesso di appendere le bandiere lontane dal balcone, sulle finestre, in teoria di pertinenza dell’associazione. Il permesso viene accordato, e le bandiere vengono disposte sotto le vetrate (come in foto) venerdì 20 settembre.
Il giorno successivo, nel pomeriggio, arriva una nuova telefonata dal Comune, con il sollecito di rispettare la nota della Prefettura inviata. Si tratta di una lettera datata 19 gennaio 2023, indirizzata al Sindaco del Comune di Ravenna e per conoscenza alla consigliera Veronica Verlicchi Capogruppo consigliare La Pigna, in cui il Prefetto invita il Comune a trovare una diversa collocazione alla bandiera della pace distante dai vessilli istituzionali, in modo da rispettare il rango e la dignità delle bandiere nazionale, europea e comunale. Secondo quanto ricostruito dalle coordinatrici della Casa delle Donne quindi, la richiesta potrebbe provenire proprio dalla consigliera che, tramite l’organo della prefettura avrebbe sollecitato il Comune e di conseguenza dato il via alla rimozione.
Oggi le bandiere sono state nuovamente abbassate «non perchè siamo particolarmente obbedienti, ma perché a questo punto vogliamo aprire una riflessione che però non scivoli nei tecnicismi delle pertinenze e dei centimetri di distanza di una bandiera dall’altra», si legge sul blog dell’associazione, che dichiara di stare ancora cercando l’autorizzazione necessaria per l’esposizione delle bandiere, senza che vengano forniti chiari riferimenti su a chi richiederla. «Vogliamo aprire una riflessione politica – continuano dall’associazione -. Perchè questa vicenda è tutta politica. Alla soglia di una guerra mondiale e nucleare il blocco delle bandiere istituzionali non ha più sopportato la vicinanza dell’idea di un mondo di pace. Del resto è di pochi giorni fa l’approvazione della Camera dei deputati del Del 1660 che inasprisce con dispositivi violenti e repressivi ogni forma di espressione di dissenso compresa la “propaganda” delle lotte considerata “terrorismo della parola”. Ci viene quindi da pensare che le parole pace e cessate il fuoco siano considerate terrorismo».

La solidarietà riparte anche sul web: GoFundMe dedica una pagina all’emergenza

Dalla scuola di musica allagata due volte in sedici mesi alle abitazioni distrutte di nonni e genitori

Alluvione Traversara

A pochi giorni dalle alluvioni che hanno interessato di nuovo l’Emilia Romagna, tornano sulla piattaforma GoFundMe numerose raccolte fondi per aiutare la popolazione colpita. Come già accaduto in occasione delle piogge che avevano messo in ginocchio il territorio a maggio dello scorso anno, in tanti stanno dando un contributo a chi ha subito danni alla propria casa o all’azienda, in attesa degli aiuti pubblici. Vista l’entità dell’emergenza, la piattaforma ha dedicato una pagina speciale alle raccolte (verificate e garantite) inerenti all’alluvione.

Tra le collette attive sul sito, si segnala quella in favore della Artistation School of Arts di Faenza, che dopo l’allagamento di sedici mesi fa, è stata nuovamente sommersa da acqua e fango, con conseguente sospensione delle attività. A dare il via alla raccolta sono stati gli stessi alunni della scuola e le loro famiglie.

Sono tante le realtà che si trovano però a dover fare i conti con l’alluvione per la seconda volta: «Ho perso tutto, di nuovo», ha detto Tommaso la mattina del 19 settembre a suo fratello. Quest’ultimo ha subito organizzato un GoFundMe per aiutarlo a riparare i danni della sua casa di San Lazzaro di Savena, totalmente allagata. Semidistrutte anche le abitazioni di nonna Wanda e papà Franco, a Bagnacavallo, una delle località più colpite dalle piogge. In centinaia hanno aderito a entrambe le iniziative solidali lanciate rispettivamente dalla nipote e dalla figlia dei proprietari.

Continua la campagna di vaccinazione antitetanica: open day a Ravenna, Faenza e Lugo

La copertura contro il tetano è particolarmente importante per chi in questi giorni è impegnato nelle attività di pulizia e ripristino post alluvione

Vaccino Anticovid

Prosegue la campagna di vaccinazione antitetanica promossa da Ausl Romagna, con una serie di nuove sedute vaccinali straordinarie ad accesso libero rivolte in particolare a chi non è mai stato vaccinato contro il tetano, o a chi non fa richiami da più di dieci anni.

Soprattutto alla luce dei catastrofici avvenimenti degli ultimi giorni, è importante che i cittadini impegnati nelle attività di pulizia e ripristino delle aree alluvionate abbiano la vaccinazione antitetanica in corso di validità (ultima dose di richiamo entro gli ultimi 10 anni). Bastano piccole ferite infatti per permettere alle spore del batterio di penetrare nell’organismo. 

Per l’effettuazione della vaccinazione antitetanica i cittadini possono presentarsi, senza prenotazione, nelle giornate di Open Day vaccinale previste per le prossime settimane: a Ravenna le somministrazioni avverranno al Cmp in via Fiume Montone Abbandonato, 134, nelle giornate di lunedì 23 settembre, mercoledì 23 ottobre, mercoledì 20 novembre e mercoledì 18 dicembre sempre dalle 14 alle 17. A Lugo il ritrovo è all’Ambulatorio vaccinazioni adulti in viale Masi 20, mercoledì 25 settembre 2024 dalle 08:30 alle 12:30. A Faenza appuntamento giovedì 26 settembre 2024 dalle 08:30 alle 12:30 all’Ambulatorio Vaccinazioni Adulti in via Zaccagnini, 22.

La propria copertura vaccinale può essere verificata mediante il Fascicolo Sanitario Elettronico, o richiedendo il proprio stato vaccinale inviando richiesta e copia del documento d’identità all’email vaccinazioni.ra@auslromagna.it. 

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