Le vicende avvennero all’inizio di settembre anche dopo una partita di calcio in cui furono coinvolti gli spettatori
Le violente risse tra giovani avvenute nella notte tra il 31 agosto e l’1 settembre in strada a Bagnara di Romagna hanno portato alla denuncia di undici giovani, sette dei quali minorenni, che dovranno rispondere di lesioni personali gravi. Sono stati i carabinieri della stazione locale a individuare i componenti del gruppo che aggredì e ruppe il naso a un 17enne. Si sarebbe trattatodi liti per futili motivi portate avanti a più riprese fra ragazzi fino a sfociare in una vera e propria aggressione.
Un gruppo di ragazzi di origine italiana e albanese, non tutti maggiorenni, aggredì un giovane italiano appartenente ad una comitiva di coetanei dopo contrasti a seguito di una partita di calcio sfociata in una lite che coinvolse anche gli spettatori sugli spalti.
I militari hanno dato corso ad una attività investigativa molto impegnativa e intricata (analisi di telecamere, banche dati e attività tecniche) che ha permesso di individuare gli aggressori denunciati alla procura della Repubblica di Ravenna e a quella dei minori di Bologna.
Presentati i nomi degli aspiranti consiglieri in Emilia-Romagna nel collegio di Ravenna
Mirko De Carli
La Lega ha presentato i suoi quattro candidati che si contenderanno i tre seggi del collegio della provincia di Ravenna alle prossime elezioni regionali dell’Emilia-Romagna del 17-18 novembre. Enea Puntiroli, Elena Marin, Mirko De Carli e Roberta Bravi. Di fatto solo i primi due sono già rappresentanti leghisti (Puntiroli è consigliere comunale a Cervia e Marin è consigliere territoriale del Mare a Ravenna). De Carli infatti è ormai storico esponente del Popolo della Famiglia (consigliere comunale a Riolo e consigliere nazionale del Pdf) e Roberta Bravi sarebbe dovuta essere la candidata civica del Terzo polo a Lugo alle amministrative di giugno in quanto capogruppo uscente della lista civica “Per la buona politica”.
Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, è soddisfatto delle candidature: «Una squadra qualificata e competitiva. Non avrei potuto sperare in candidati migliori per rappresentare la Lega e il Popolo della Famiglia nel collegio di Ravenna. Tutte le liste della Lega in Romagna sono molto forti, segnale inequivocabile di un rinnovato entusiasmo che ho riscontrato negli incontri svolti sul territorio dove abbiamo stabilito una regola cardine, quella di non innescare competizioni tra i candidati ma di fare squadra stando in mezzo alla gente, ascoltando e proponendo la nostra visione, i nostri ideali, i nostri progetti, tutti realizzabili perché non scritti nei ‘libri dei sogni’ ma frutto di elaborazioni concrete. Noi diciamo ‘basta’ alla propaganda e alle promesse delle sinistre. Le prossime elezioni regionali potrebbero rappresentare quella svolta ‘storica’ che stiamo aspettando da troppo tempo».
Morrone critica De Pascale, candidato di centrosinistra in opposizione a Elena Ugolini appoggiata dal centrodestra, perché «sta raccattando sul proprio carro soggetti politici anche in fortissima antitesi fra loro, rischiando di trasformare la propria coalizione e l’amministrazione regionale stessa, in caso di vittoria, in un campo minato immobilizzato da veti incrociati e da conflitti interni».
La performance di Alessandro Renda e Tahar Lamri sembra una passeggiata filosofica degna di Platone, una sfida alla fretta e alla paura
Alessandro Renda (foto Serena Spadavecchia)
21 grammi, il peso di una piuma, è quello che abbandona il corpo nell’istante della morte. Ma quei 21 grammi, che qualcuno ipotizza siano equivalenti al peso dell’anima, sono presenti – li sentiamo – nel partecipare a Nephesh. Proteggere l’ombra, la performance proposta fino al 20 ottobre al cimitero di Ravenna. Da un’idea e per la regia di Alessandro Renda di Ravenna Teatro (qui una nostra intervista) e dalla drammaturgia di Tahar Lamri, con testi intensi scritti da entrambi, è nata questa performance collettiva di ascolto e micro azioni che ha tutto l’aspetto di una passeggiata filosofica simile a quelle che Platone praticava con i suoi allievi nel parco dell’Accademia di Atene.
Una performance – sostenuta da Azimut di Ravenna ma del tutto esportabile in altri contesti – che è anche una sfida ai tempi, alla paura, alla fretta, perché la morte e il suo ampio e malinconico corollario di esperienze e di emozioni è uno degli enormi rimossi della civiltà presente. La morte attraversa prima o poi l’esperienza di ogni persona, eppure – ad eccezione della partecipazione per gli ultimi saluti – è quanto più di privato e quasi nascosto esista nelle pieghe delle singole vite. Già solo per il coraggio di tematizzare l’ombra della vita varrebbe la pena di prendere parte all’azione. E senza paura di rovinare la sorpresa possiamo anticipare che l’esperienza – della durata di un’ora e mezza circa – non fa paura, non è lugubre. Anzi, per quanto sia vissuta in modo del tutto soggettivo, è forte quanto lo è l’azione della riflessione: si esce con un senso di pacificazione interiore venata di malinconia, che è però un sentimento leggero, mai dirompente.
In cuffia si alternano in dialogo le voci di Alessandro e Tahar: un dialogo socratico fatto di domande, tentativi di risposte, di dubbi, pensieri che partono dal primo vagito della nascita per congiungersi all’ultimo respiro. L’invito è quello di lasciare da parte la fretta, gli obiettivi che in modo pulsante, frenetico, si accavallano nella vita di ogni giorno. Devo, devo, devo, devo: è il ritornello ossessivo nel cervello che spegne ogni possibilità di apprezzare a pieno ogni minuto di esistenza. In cuffia passa il rumore di aerei, ruspe, clacson di auto, martelli pneumatici, come se il silenzio fosse un imbarazzo da estirpare. E prova ne sia la necessità, ovunque – nei bar, ai bagni al mare, nei locali pubblici, al mercato, nei negozi – di avere un sottofondo continuo di musica e voci registrate. Ma il silenzio – quella cascata bianca che unisce tutti i suoni – è l’unica dimensione che permette di sentire il respiro. La voce in cuffia ci avverte: abbiamo due vite a disposizione. La seconda inizia quando comprendiamo di poter vivere una sola vita. L’incontro con la morte di un familiare è il primo avvenimento che ci mette davanti al concetto di fine.
Foto Serena Spadavecchia
Al cimitero, dove iniziamo a camminare per le strade di una città insidiata da quella dei vivi, ci si confronta allo specchio delle vite e della storia tracciate sulle pietre. Quello che ogni generazione ha vissuto in vita – comprendendo anche tensioni sociali e politiche, scelte pubbliche e private – è impresso e lascia traccia in questa città abitata da attori al confino perenne. In cuffia le voci si alternano a musiche, in una scelta perfetta e ritmata coi passi e le soste. Alcune voci femminili acquisiscono il ruolo di una sorta di coro nelle antiche tragedie, costituendo la terza voce che restituisce il pensiero e le parole pubbliche sulla morte.
La prima sosta è intorno a una grande lapide, la seconda al monumentale, la terza in cerchio attorno a un cipresso. Il pubblico viene invitato a fare piccoli gesti: un profumo si connette al ricordo di una persona scomparsa perché i visi possono sbiadire, le voci possono frammentarsi ma l’odore è sedimentato nelle zone profonde e primarie del cervello. Le parole sono sempre misurate anche se la misura non è la parola mai giusta per comprendere la perdita.
Un’ulteriore tappa è davanti al sacrario militare, dove la morte da esperienza personale diventa collettiva: senza conoscere direttamente il sacrificio delle generazioni che per noi riguardano le due ultime guerre mondiali, l’invito è a pensare all’inutilità dei macelli contemporanei. In nome di chi e che cosa: questa è la domanda universale. La pièce abbatte la barriera delle perdite nazionali perché i morti sono uguali per tutti: per loro occorrerebbe un lutto sovranazionale, un lutto universale.
La tappa all’ossario si propone come un’altra esperienza collettiva di riflessione sulle generazioni. Due genitori, quattro nonni, otto bisnonni, 16 trisnonni per risalire ai 30.000 nostri consanguinei del Rinascimento, al miliardo che ha anticipato ogni persona risalendo all’alba dell’anno 1000. Sconcertante la riflessione sul flusso di persone in cui siamo immersi e la quantità di cicli vitali che in un battito ci hanno anticipato. Siamo quasi tutti parenti in un modo o in un altro. Anche senza Adamo ed Eva, bastano le analisi del codice genetico per comprendere che i corpi sono molto più simili e nostri consanguinei più di quanto sembri.
Foto di Serena Spadavecchia
Nella passeggiata fra i reparti e i blocchi c’è spazio per l’ascolto di un’esperienza privata di perdita. Si parla di una bambina sconosciuta ma le parole di chi perde si assomigliano tutte e definiscono gli umori di rabbia, tristezza, di vuoto che si allarga e soffoca, riempie ogni cosa. Il terremoto che corrisponde alla perdita di una persona cara segna il prima e il dopo di ciascuna vita. Dopo una fine c’è quindi chi vive in un eterno lutto evitando la solitudine per vivere per sempre con i propri cari; c’è chi invece guarda l’orizzonte del cimitero delineato dalla zona industriale e dalle ciminiere. Possiamo immaginare campi, giardini dell’infanzia, albe e spiagge, oppure alzare gli occhi e vedere i gabbiani – reali, non immaginati – che attraversano lentamente il cielo, o ruotare danzando come un derviscio per unirci a una preghiera riconciliante col principio. Si cammina portando candele all’interno del monumentale e viene da pensare a un film di Andrej Tarkovskij in cui l’attraversare con la fiamma accesa rappresentava un atto di fede assoluta nei confronti della vita. Quel patto l’abbiamo fatto con lei al primo vagito, inconsapevolmente. Qualcuno di noi l’ha dovuto poi verbalizzare da adulto, mettendosi di fronte a una scelta che doveva essere denitiva. Finita la performance, si esce quindi tenendo stretti quei 21 grammi in più, provando un sincero senso di gratitudine.
Dalla mezzanotte di oggi (venerdì 18 ottobre) alla mezzanotte di domani (sabato 19) sarà attiva nel territorio di tutta la provincia di Ravenna l’allerta meteo numero 142 della Protezione civile regionale, rossa per criticità idraulica (piene dei fiumi), arancione per criticità idrogeologica e temporali, gialla (sulla costa) per vento e criticità costiera.
Fino alla mezzanotte di oggi, venerdì 18 ottobre, rimane confermata l’allerta gialla per temporali, diventata arancione in buona parte della Bassa Romagna.
Le precipitazioni della notte tra il 17 e il 18 ottobre, concentrate sul settore centrale della regione, hanno generato piene su Secchia, Panaro, Reno, Idice, Sillaro, con livelli superiori alle soglie 2. Nella giornata di sabato 19 ottobre sono previste precipitazioni diffuse e persistenti, anche associate a rovesci temporaleschi di moderata-forte intensità. I fenomeni si estenderanno progressivamente da sud-est verso ovest nel corso della giornata, attenuandosi durante la sera-notte.
«Le precipitazioni previste – si legge nel testo dell’allerta – genereranno nuovi innalzamenti dei livelli idrometrici sui bacini del settore centro-orientale della regione già interessati dalle piene in atto, con probabili superamenti delle soglie 3, e rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici sui bacini collinari del settore occidentale, con possibili localizzati superamenti della soglia 3. Potranno verificarsi allagamenti in aree urbane. È inoltre prevista una sostenuta ventilazione orientale, con venti che lungo la fascia costiera raggiungeranno intensità di burrasca moderata (62-74 Km/h). L’aumento del moto ondoso nel corso della sera potrà determinare localizzate criticità al deflusso di fiumi e canali».
Il sindaco di Ravenna, prima autorità comunale di protezione civile, evidenzia che «è assolutamente indispensabile che ciascuno metta in atto tutti i comportamenti utili a tutelare la propria incolumità».
In particolare:
evitare il più possibile gli spostamenti non necessari;
prestare la massima attenzione ai livelli dei fiumi e dei canali;
stare lontani dagli argini dei fiumi e dei canali e dalle zone allagabili, moli, dighe foranee e spiagge;
non accedere ai capanni;
prestare attenzione alle strade allagate e non accedere ai sottopassi se allagati;
in caso di allagamenti non accedere a locali interrati e recarsi ai piani più alti;
fissare gli oggetti sensibili agli effetti della pioggia, della grandine e del vento;
controllare i propri sistemi di deflusso delle acque meteoriche.
Il prefetto di Ravenna Castrese De Rosa ha nuovamente attivato in prefettura il Centro Coordinamento Soccorsi (C.C.S.) che oggi pomeriggio alle ore 16 si riunirà con tutti i rappresentanti degli enti coinvolti per l’adozione delle necessarie misure preventive a tutela della popolazione.
Anche quest’anno per la notte di Halloween il Comune di Lugo organizza “Lughino Allouino” una serie dei eventi per i più piccoli in centro, nella cornice della Rocca estense.
I primi eventi si svolgeranno dal 22 al 30 ottobre con la rassegna “Aspettando Lughino Allouino”. Si parte martedì 22 e giovedì 24 ottobre con due laboratori a tema a cura del museo Baracca. In attesa di Halloween, i bambini potranno cimentarsi nella creazione di maschere e altri corredi spaventosi. I laboratori sono organizzati e gestiti da Massimiliano Fabbri, direttore del museo Baracca, e si svolgeranno dalle 17 alle 18.30 nel palazzo ex Fondazione Cassa di risparmio e Banca del Monte, in piazza Baracca 24. Si tratta di attività per bambini dai 5 ai 13 anni con ingresso su prenotazione scrivendo una mail a museobaracca@comune.lugo.ra.it.
Mercoledì 30 ottobre dalle 17 alle 19 presso le ex pescherie della Rocca sarà organizzato il laboratorio di intaglio delle zucche, in collaborazione con i volontari del centro sociale il Tondo. Per i più piccoli (dai 3 ai 6 anni) in contemporanea letture di storie di paura nella Rocca in sala Baracca, organizzate dalla biblioteca Trisi.
Per il giorno di Halloween, giovedì 31 ottobre, la Rocca estense si anima fin dal pomeriggio: alle 17 il Centro studi danza darà vita a uno spettacolo di danze spettrali davanti all’ingresso della Rocca, a cui seguiranno laboratori e spettacoli nel castello.
In sala Baracca saranno organizzati due turni di lettura, alle 17 e alle 18, con storie di paura per bambini dai 7 ai 10 anni, organizzate dalla biblioteca Trisi. Nella sala del Consiglio alle 17 e alle 18.15 ci sarà «Mostri famosi & bigliettini segreti», laboratorio di ascolto, osservazione e disegno per bambini dai 6 a 12 anni a cura di Massimiliano Fabbri. Alle 19.30 e alle 20 grand tour delle ombre: visite guidate a lume di torcia all’interno della Rocca alla scoperta delle zone più nascoste e dei loro segreti.
Dalle 17 alle 19 nella corte interna e nel giardino pensile della Rocca intrattenimento e animazione a cura della compagnia Teatro del Drago con la partecipazione di Skizzo&Jf, la Ninni e Vladimiro Strinati, con clown, spettacoli e burattini, e poi ancora giochi di legno e laboratori a tema a cura della cooperativa sociale Villaggio globale.
Alle 19 presso le ex pescherie della Rocca Cappuccetto, il lupo e altre storie, racconto di fiabe scenografico per comprendere la figura del lupo nel tempo. L’evento è a cura della compagnia Drammatico vegetale.
Alle 21 due eventi animeranno la serata. Per tutte le famiglie, nella corte interna della Rocca, “Il castello degli spaventi” commedia per burattini con Vladimiro Strinati e al termine gran finale con La Ninni Show, numeri di giocoleria ed equilibrismo.
Sempre alle 21, nella sala Codazzi della biblioteca Trisi, uno spaventoso evento ispirato al celebre racconto dark di Edgar Allan Poe Il Gatto Nero, concerto per voce e percussioni musicato da Danilo Comitini, a cura de La Corelli, per bambine e bambini dai 10 anni in su.
Per accompagnare anche i più grandi nella serata, non mancheranno vin brulè, dolciumi e bevande calde e food truck con primi piatti e piadine.
Tutti gli appuntamenti in programma saranno gratuiti e ad accesso libero, fino a esaurimento posti.
Nei guai un 44enne, accusato di aver ottenuto immagini esplicite attraverso i social
Un 44enne di Ravenna è finito a processo per pornografia minorile per avere, secondo l’accusa, ottenuto immagini esplicite attraverso i social da due minorenni.
La prima, una studentessa ravennate 16enne all’epoca dei fatti, si è costituita parte civile con l’avvocato Giovanni Scudellari. La seconda è una studentessa 17enne della provincia di Pavia.
Per quanto riguarda la prima ragazza, come riportato dai due quotidiani locali, l’uomo, difeso dagli avvocati Carlo Benini e Giovanni Proni, deve rispondere anche di spaccio aggravato per avere condiviso canne e cocaina.
Le indagini erano partite da un esposto dei genitori della 16enne i quali, dopo avere intuito atteggiamenti sospetti della figlia e di un amico di famiglia, il 44enne appunto, si erano rivolti a in investigatore privato che aveva poi scoperto nel computer della studentessa immagini esplicite. Dalle conseguenti verifiche della squadra Mobile ravennate, era emerso che un tal Andrea di Milano, 20enne con il quale la 16enne credeva di chattare scambiando il materiale al centro del caso, sarebbe stato in realtà il 44enne sotto mentite spoglie: nel computer dell’uomo erano in seguito state trovate diverse immagini di altre ragazze, anche se non è stato possibile capire se fossero minorenni.
In quanto alla 17enne, avrebbe prodotto foto e video intimi a pagamento. Ieri (17 ottobre) in aula hanno parlato sia la studentessa ravennate che la madre confermando in buona sostanza quanto già riferito a suo tempo alla polizia. (fonte Ansa.it)
Tre incontri a CittAttiva organizzati dall’Oggettoteca
Riprendono i laboratori Repair Cafè gratuiti organizzati dall’Oggettoteca di Ravenna: lunedì 21 ottobre alle 18 si potranno riparare i propri piccoli elettrodomestici con il supporto di esperti, nella sede di CittAttiva in via Carducci 16.
Ogni partecipante porterà il proprio piccolo elettrodomestico che non funziona più come una volta (phon, ferro da stiro, fornetto, tostapane, frullatore ecc) e insieme a Paolo Vernocchi e al Mastro Diego Fanti scoprirà consigli per smontarli e ripararli. Insieme all’oggetto da riparare, si consiglia di portare anche alcuni piccoli attrezzi (per esempio cacciaviti a stella o a taglio, chiavi esagonali, torx, forbici da elettricista, pinze, chiavi aperte dalla 7 in su, nastro isolante nero, tester digitale…) da poter usare per la riparazione oppure di cui impararne l’utilità.
I Repair Café sono occasioni speciali in cui persone con competenze varie o anche solo con la voglia di imparare si incontrano per aiutarsi e aiutare gli altri a riparare e a riportare in vita diverse tipologie di oggetti. In questo modo l’Oggettoteca vuole far nascere una comunità che condivide i saperi per evitare inutili rifiuti, in questo caso allungando la vita ai nostri piccoli elettrodomestici.
All’appuntamento di ottobre seguiranno altri due incontri che si svolgeranno nella stessa modalità: in questo modo l’Oggettoteca vuole celebrare la giornata mondiale della riparazione, che dal 2017, anno in cui è stata istituita, ricorre il terzo sabato di ottobre.
Le date degli appuntamenti sono: lunedì 21 ottobre dalle 18 alle 20; sabato16 novembre dalle 10 alle 12; lunedì 2 dicembre dalle 18 alle 20.
Gli incontri saranno inoltre l’occasione per conoscere le opportunità fornite dall’Oggettoteca di Ravenna, la biblioteca degli oggetti di uso saltuario che possono essere presi in prestito da cittadine, cittadini, associazioni, aziende ed enti con lo scopo di evitare acquisti inutili e così ridurre la produzione di rifiuti e il proprio impatto ambientale.
Per informazioni e iscrizioni: 3387396730 – oggettoteca@comune.ra.it.
Polemiche per il commento di Matteo Sangiorgi ai risultati dei sondaggi favorevoli al centrosinistra
«La gente si merita alluvioni, carestie, degrado e delinquenza. Tanto continuano ad andare avanti così!». È il commento per cui è finito nella bufera, a Massa Lombarda, il consigliere comunale di opposizione Matteo Sangiorgi. Un commento riferito agli esiti del sondaggio BiDiMedia-Citinews (che abbiamo pubblicato a questo link) che vedevano il candidato alla presidenza della Regione del centrosinistra, Michele de Pascale, nettamente in vantaggio rispetto a Elena Ugolini del centrodestra.
I gruppi consigliari e l’organo rappresentativo dell’Unione decideranno, secondo le prerogative ad essi assegnate, le iniziative da intraprendere – si legge in una nota inviata alla stampa.
Il Partito Democratico di Massa Lombarda «stigmatizza decisamente e senza possibilità di ravvedimento questa frase odiosa, aberrante ed inaccettabile – continua il comunicato – diffusa nei social da parte di un consigliere comunale massese e delegato presso l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Il Pd evidenzia che la rappresentanza politica che parte della comunità massese ha affidato a Matteo Sangiorgi con il voto non è compatibile con l’auspicio di eventi drammatici a danno della comunità stessa della quale egli, dimostrandosi inadeguato alla carica pubblica, ferisce gli interessi ed il senso civico indipendentemente dallo schieramento politico. Il Pd auspica che tutta la comunità massese, senza distinzione di schieramento, comprenda la gravità del fatto e si dissoci in qualunque modo, continuando ad esprimere vicinanza e presenza attiva verso coloro che hanno subito i noti terribili eventi alluvionali».
La “Via Maestra” della provincia si attiva per chiedere “l’immediato riconoscimento dello Stato di Palestina”
La “Via Maestra – Insieme per la Pace” della provincia di Ravenna (di cui fanno parte una trentina di associazioni tra cui Arci, Anpi, Cgil, Casa delle Donne, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Donne in nero, Libera, Udi e Over All Faenza) fa propria la campagna promossa dalla Rete Pace e Giustizia in Medio Oriente per l’immediato riconoscimento dello Stato di Palestina.
«Ci rivolgiamo ai sindaci della nostra provincia – si legge in una nota inviata alla stampa – con la richiesta di trasmettere ai Presidenti dei consigli comunali, agli assessori competenti, alle consigliere e ai consiglieri la lettera con la quale la campagna è stata promossa e una bozza di ordine del giorno che alcune importanti città, come Firenze e Milano, hanno già approvato».
I promotori hanno spedito la lettera ai sindaci e, contestualmente, «in ogni città una nostra delegazione chiederà al sindaco un incontro per illustrare le nostre ragioni e verificare un sollecito inserimento dell’ordine del giorno nel calendario dei lavori del consiglio comunale. Una nostra delegazione seguirà il dibattito nei vari consigli comunali. Avremo cura di informare di questa nostra azione anche il Prefetto di Ravenna».
La Via Maestra ha inoltre predisposto un proprio calendario di presidi permanenti «per la fine del massacro del popolo palestinese, che molte autorevoli voci dicono possa definirsi genocidio». Il primo presidio è previsto per il 26 ottobre, nel contesto della mobilitazione nazionale straordinaria contro la guerra promossa da moltissime associazioni, con il motto “Fermiamo le guerre. Il tempo della pace è ora!”.
Il presidio si terrà ogni sabato, fino alla fine di novembre, dalle 17 alle 18, in luoghi che variano a seconda della agibilità degli spazi. Questo il calendario:
Farebbe parte di una rete diffusa in tutta Italia. Le indagini partite da un arresto a Milano
A casa del minorenne ritrovati libri di stamp neonazista. Foto di repertorio
Un minorenne del Ravennate è indagato per “propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica, religiosa”. Mercoledì mattina la Digos gli ha fatto visita a casa, trovando materiale riconducibile all’estrema destra e al movimento neonazista, tra cui libri e bandiere.
L’indagine era partita in marzo a Milano, dove era stato arrestato un 16enne di origini ucraine accusato di aver aggredito extracomunitari mostrando la svastica tatuata sul petto – come scrive il Carlino in edicola oggi (18 ottobre). Da lì, gli inquirenti hanno setacciato le chat del minorenne, dove si incitava alla discriminazione e alla violenza, arrivando a denunciare 12 persone, di cui 10 minorenni (tra cui appunto il giovanissimo ravennate).
Nel corso delle perquisizioni avvenute in tutta Italia sono state sequestrate anche armi: pistole senza tappo rosso, mazze, tirapugni, coltelli, machete.
Ulteriori dettagli su entrambi i quotidiani in edicola oggi.
Operazione antidroga del commissariato di polizia: sequestrati circa sette etti di hashish, qualche decina di grammi di marijuana, una bustina di semi, una bilancia, un essiccatore, sostanze chimiche varie e gli attrezzi per il confezionamento dei panetti
La polizia ha trovato una serra per la coltivazione di marijuana in un’abitazione di Faenza e ha arrestato un uomo che tentava di fuggire dal terrazzo. È successo nel pomeriggio di ieri, 16 ottobre. L’arrestato è originario del nord Africa, non in regola con le norme di soggiorno, che viveva con una donna italiana. Le accuse sono di produzione e traffico di sostanze stupefacenti.
L’operazione rientra nell’ambito di un servizio disposto dal questore Lucio Pennella per il contrasto allo spaccio. I poliziotti del commissariato hanno individuato un’abitazione ritenuta sospetta. Quando gli agenti sono entrati hanno percepito l’odore riconducibile alla marijuana e hanno proceduto alla perquisizione.
Al piano superiore dello stabile i poliziotti hanno rinvenuto una serra di circa cinque metri per quattro, all’interno della quale erano riposti dei vasi e tutto il necessario per la coltivazione della cannabis. Sequestrati circa sette etti di hashish suddivisi in diversi panetti, qualche decina di grammi di marijuana, una bustina di semi, una bilancia, un essiccatore, sostanze chimiche varie e della strumentazione idonea alla preparazione e al confezionamento dei panetti.
Nel primo pomeriggio di oggi il tribunale di Ravenna ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari in attesa del processo.
Fondo idrocarburi riservato ai residenti nei comuni dove si svolgono attività estrattive: fino a marzo 2025 si può ottenere il 70 percento della spesa che diventa 100 percento per gli under 26
I cittadini residenti nel comune di Ravenna che hanno speso almeno 50 euro per l’acquisto di un abbonamento annuale al trasporto pubblico locale e regionale su ferro e su gomma nel periodo tra l’1 agosto 2024 e il 31 gennaio 2025 potranno chiedere il rimborso della spesa grazie al cosiddetto fondo idrocarburi previsto per i comuni dove si svolgono attività estrattive.
Il rimborso, che avverrà a partire da giugno 2025, è pari al 70 percento del costo effettivamente sostenuto dall’utente, ma arriva fino al 100 percento per gli abbonamenti di chi ha meno di 26 anni.
La richiesta di rimborso dovrà essere presentata entro il 14 marzo 2025 all’azienda di trasporto che ha emesso l’abbonamento: Start Romagna per il trasporto pubblico locale (Tpl) e Trenitalia (Tper) per gli abbonamenti al trasporto su ferro.
Gli utenti sprovvisti di collegamento a internet si possono rivolgere, previo appuntamento telefonico (0544.482550), all’Ufficio front office e accoglienza del Servizio sociale in via D’Azeglio 2 a Ravenna.