lunedì
22 Settembre 2025

La polizia locale ha rilevato 686 incidenti in 7 mesi, numeri in aumento

Il corpo del Comune di Ravenna si è dotato di un nuovo automezzo per l’attività: 80mila euro per acquisto e allestimento

Da gennaio a luglio 2024 la polizia locale del Comune di Ravenna ha rilevato 686 incidenti stradali, quasi cento in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Un aumento di quasi il 17 percento. Gli incidenti rilevati hanno causato 5 decessi e 12 feriti con prognosi riservata. Nei sinistri sono rimaste coinvolte, a vario titolo, 1.512 persone e 1.263 veicoli (di cui 854 autovetture, 118 motocicli, 115 velocipedi).

La polizia locale, inoltre, segnala che sono stati effettuati, direttamente dagli agenti intervenuti, 644 controlli del tasso alcolemico con 70 violazioni accertate (penali e amministrative) alla disciplina dell’articolo 186 del Codice della Strada  e accertati 5 reati per guida sotto l’effetto delle sostanze stupefacenti secondo la disciplina dell’articolo 187 dello stesso Codice.

Intanto il parco veicoli della polizia locale di Ravenna si amplia con un nuovo mezzo per il rilievo degli incidenti stradali. Il nuovo “Delta”, omologato per 5 posti, il cui acquisto e allestimento sono costati oltre 80mila euro, è dotato di segnaletica di incidente stradale utile a segnalare e a delimitare l’area del sinistro, di un ufficio mobile con stampante predisposto per due postazioni computer. L’allestimento ha previsto anche l’installazione di diversi punti luce (sia bianca che blu) per evidenziarne la sagoma durante le ore serali e notturne nonché in caso di scarsa visibilità.

 

Confagricoltura: «Vendemmia super anticipata, 8 agosto primo stacco di grappoli»

L’assocazione di categoria in Emilia-Romagna prevede un aumento della produzione del 10 percento rispetto al 2022

Pexels Math 21393L’organizzazione Confagricoltura prevede una vendemmia in grande anticipo in Emilia-Romagna: intorno all’8 agosto lo stacco dei primi grappoli d’uva bianca per le basi spumante, a fine mese per i vitigni a bacca rossa. Dipende dal meteo: se la temperatura permane a lungo sopra i 36 gradi la maturazione dell’acino rallenta.

Si stima un aumento della produzione regionale del 10 percento rispetto all’annata precedente che è stata scarsa, sotto la media degli ultimi cinque anni. Sulla resa in collina incombono tuttavia le incognite della siccità e della scarsa disponibilità d’acqua a uso irriguo, variabili che potrebbero ridurre sensibilmente il raccolto e in particolare quello dei vitigni a maturazione tardiva.

«Vogliamo essere ottimisti – spiega il nuovo presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Emilia Romagna, Renzo Pelliciari – le uve sono sane in grado di raggiungere un elevato standard qualitativo come pure l’intensità aromatica richiesta da vitigni quali la Malvasia di Candia dei colli parmensi e piacentini. Preoccupano gli attacchi di malattie importanti della vite, a macchia di leopardo, sempre più difficili da gestire e controllare, come flavescenza dorata (in special modo in prossimità dei fiumi) e mal dell’esca (quest’ultima favorita dall’eccesso di piogge primaverili e poi dal caldo record). Ci attendiamo una vendemmia positiva per il Lambrusco che dopo due anni neri dovrebbe riallinearsi alle produzioni del 2020 e del 2021 ma anche per il Pignoletto: + 20 percento circa sul 2023».

Il presidente dei viticoltori di Confagricoltura Emilia Romagna evidenzia il peso della burocrazia sull’impresa e l’impennata dei costi di produzione: «In un solo anno il prezzo dei prodotti fitosanitari è salito del +10% e quello dei ricambi e attrezzature per trattori e macchine agricole, che talora risultano introvabili, anche del +20-30%». Nel decennio il costo di produzione del Lambrusco, ad esempio, è cresciuto del 30%. «Bisogna garantire – chiarisce Pelliciari – un prezzo al viticoltore non inferiore ai costi produttivi per salvaguardare il comparto».

Marcello Bonvicini, presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, lancia l’appello: «Confidiamo in una svolta che porti all’aggregazione delle cantine sociali o cooperative, con l’obiettivo di rafforzare la competitività del sistema vitivinicolo oggi troppo frammentato. Il mondo del vino sta vivendo una crisi mai vista prima: da un lato la contrazione dei consumi, dall’altro il prezzo dell’uva di gran lunga al di sotto dei costi di produzione».

La riqualificazione dell’area stazione è a metà: sarà conclusa per l’estate 2025

Lo scalo merci verrà spostato nella zona di via Deruta e al suo posto verrà collocata la stazione degli autobus che oggi è in viale delle Ceramiche

FS8Il Comune di Faenza fa sapere che il progetto di rigenerazione dell’area della stazione ferroviaria, a circa un anno dall’avvio dei lavori, prosegue secondo i tempi programmati. Ad oggi, i lavori svolti hanno raggiunto la metà dell’intervento totale mentre il termine ultimo del progetto di rigenerazione è previsto per l’estate del prossimo anno.

FS6Durante questo primo periodo il cantiere si è concentrato prevalentemente nell’area dell’attuale scalo merci. In quell’area, dove verrà spostata la stazione degli autobus che oggi è in viale delle Ceramiche, sono state eseguite le lavorazioni per i sottoservizi, la realizzazione di due aiuole indispensabili per la viabilità degli autobus di linea, la struttura della biglietteria e il primo strato di asfalto. In autunno si provvederà al montaggio delle pensiline della nuova stazione delle autocorriere. Da poche settimane invece si è dato avvio agli scavi per la realizzazione dei sottoservizi in piazza Cesare Battisti e l’intervento per la nuova rotatoria con al centro l’opera di Carlo Zauli.

Il progetto si caratterizza per alcune azioni fondamentali come lo spostamento dell’attuale stazione degli autobus di linea dalla controstrada di viale delle Ceramiche nella prima parte dello scalo merci individuato tra la linea ferroviaria e via Laghi, permettendo di eliminare il problema del traffico sull’asse della circonvallazione interna di Faenza.

FS4Assieme a quel riposizionamento, elemento fondamentale sarà lo spostamento dell’attuale scalo merci nella zona di via Deruta. Relativamente a quel tema, nei giorni scorsi, la Regione Emilia-Romagna ha approvato un protocollo d’intesa con il Comune di Faenza, Rete Ferroviaria Italiana e Fs Sistemi Urbani, proprio per la delocalizzazione dello scalo merci, come previsto dal Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile). Lo spostamento dell’attuale scalo merci, nella zona della stazione ferroviaria, è la condizione essenziale per il progetto di rigenerazione urbana della stazione ferroviaria di Faenza che, nei prossimi anni, cambierà il volto a quella parte di città.

Nel frattempo, nell’ambito dello Smart mobility network, progetto complementare al primo, che insieme mirano alla riqualificazione della zona nord della città e alla riduzione dei flussi di traffico, è stato portato a termine l’intervento di asfaltatura di viale Baccarini e di ricucitura delle piste ciclabili che mettono in collegamento la zona di via Filanda Nuova verso il centro con un percorso ciclopedonale protetto che va da via Masaccio fino all’incrocio tra corso Garibaldi e viale delle Ceramiche.

Il Mar riceve 180mila euro dal ministero per acquisire due nuove opere

Per il secondo anno consecutivo il Museo d’arte di Ravenna è stato selezionato nel bando per la valorizzazione dell’arte contemporanea

Sandro Chia, La Luna, 2002Il museo d’arte della città di Ravenna (Mar) ha partecipato a un bando del ministero della Cultura per l’acquisizione, la produzione e la valorizzazione di opere d’arte contemporanea: è stata candidata l’acquisizione di due opere di Sandro Chia e Fabrizio Plessi, selezionate dalla conservatrice del museo Giorgia Salerno, per ampliare la narrazione sul mosaico attraverso molteplici linguaggi, alcuni dei quali non ancora rappresentati in collezione, come le video installazioni. Il Mar è stato selezionato, per il secondo anno consecutivo, tra i 40 soggetti vincitori e avrà un finanziamento di 180mila euro.

Le opere verranno acquisite nei prossimi mesi e saranno inserite nel percorso espositivo della collezione dei mosaici contemporanei del museo inaugurata lo scorso anno. Alle acquisizioni delle opere seguiranno momenti di riflessione e giornate di studio sull’arte contemporanea, con particolare riferimento alla videoarte e alla rappresentazione figurativa attraverso il mosaico, dalla Transavanguardia ad oggi.

Fabrizio Plessi, Mosaico T105, 2021L’opera di Sandro Chia, La luna, del 2002, si inserisce nell’ambito degli artisti italiani esponenti di movimenti e correnti artistiche che si sono confrontati con la tecnica del mosaico dandone una rilettura personale e, il mosaico di Chia, più che noto esponente della Transavanguardia italiana, si aggiunge a quelli di Paladino, Fioroni, Ontani e Adami, già presenti in collezione.

L’opera Mosaico #T105 di Fabrizio Plessi del 2021, invece, insiste sul superamento della tecnica approcciando il mosaico in termini concettuali e attraverso l’uso del video, elemento distintivo di Plessi, tra i pionieri in Italia della videoarte.

«Prosegue con soddisfazione l’impegno corale del museo – sottolinea il direttore del Mar, Roberto Cantagalli – teso, da un lato, ad arricchire l’offerta espositiva attraverso l’acquisizione di nuove importanti opere d’arte e, dall’altro, al progressivo miglioramento della struttura al fine di renderla sempre più accogliente, accessibile ed inclusiva».

Anche l’assessore alla Cultura e al Mosaico del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia, esprime la soddisfazione per questo traguardo: «Essere selezionati per due anni consecutivi in un bando così importante rappresenta un riconoscimento importante per il Mar e a tutti e a tutte coloro che vi lavorano. Un ringraziamento poi va a chi ha coordinato questo progetto. Dopo le acquisizioni dell’anno scorso, che a breve saranno presentate al pubblico, viene premiata la scelta di continuare ad investire sull’ampliamento del patrimonio a mosaico del nostro museo e l’ambizione di essere punto di riferimento per l’arte musiva a livello internazionale».

Tentato omicidio: l’arrestato non risponde al giudice e c’è un altro indagato

Proseguono le indagini per l’aggressione in strada nella notte tra il 19 e il 20 luglio

Cc1C’è un secondo indagato per l’aggressione a colpi di coltello contro un 21enne nella notte tra il 19 e il 20 luglio scorso nelle strade della movida di Milano Marittima. È stato identificato dai carabinieri un ventenne che si aggiunge al 19enne già arrestato e rimasto in silenzio davanti al giudice nel primo interrogatorio. La notizia è riportata dai quotidiani locali Resto del Carlino e Corriere Romagna in edicola oggi, 3 agosto.

Il ragazzo ferito e i due presunti aggressori sono tutti residenti nel Cesenate. La procura indaga con l’ipotesi di tentato omicidio.

Questa la sommaria ricostruzione dei fatti fornita dalla vittima, raggiunta da tre fendenti (al torace, alla testa e all’addome) oltre ad altre ferite per 30 giorni di prognosi. Il primo incontro è avvenuto in un pub: i due ragazzi aggressori avrebbero invitato la vittima a uscire per un confronto, accusandolo di avere rubato alcuni anni prima droga e soldi da casa del 19enne. Nella zona tra viale Milano e viale Gramsci si è consumata la lite: un primo fendente alla testa, il tentativo di fuga, alcuni colpi e poi nuove coltellate.

Bonificata l’area sgambamento cani dopo il ritrovamento di un boccone avvelenato

È di nuovo possibile utilizzare lo spazio verde in via Don Foschi. I consigli del Comune in caso di ritrovamenti sospetti

453596910 831584042451791 1278124952415170011 NIl Comune di Russi fa sapere che è stato riaperta l’area sgambamento cani nell’area verde di via Don Foschi a Godo dopo la bonifica a seguito del ritrovamento di un boccone avvelenato.

Il Comune ricordiamo ai cittadini di prestare sempre la massima attenzione e di segnalare eventuali ritrovamenti sospetti, seguendo le modalità indicate sul sito del Comune, nella sezione «Cosa fare in caso di avvelenamento cani».

La nave di Medici senza frontiere verso Ravenna con 47 migranti soccorsi in mare

Arrivo previsto il 7 agosto, tredicesimo sbarco in venti mesi, in totale oltre 1.200 persone

È in programma per il 7 agosto prossimo l’arrivo al porto di Ravenna della Geo Barents, la nave della ong Medici senza frontiere con 47 migranti a bordo soccorsi nel mar Mediterraneo. Quasi certamente, come già avvenuto per la nave Aita Mari il 19 luglio scorso, lo sbarco avverrà alla banchina di Fabbrica Vecchia a Marina di Ravenna, mentre le visite mediche e gli adempimenti di polizia si svolgeranno al Pala De André. Lo rende noto la prefettura di Ravenna. Il prefetto Castrese De Rosa ha convocato per le 10 di stamattina una prima riunione di coordinamento con tutti gli enti coinvolti.

Si tratta del tredicesimo sbarco a Ravenna dal 31 dicembre 2022, il quarto per la Geo Barents, in totale finora sono giunti al porto romagnolo 1227 migranti. «La nostra è ormai una macchina collaudata che riesce a gestire queste situazioni con un grande spirito di squadra e umanitario – ha dichiarato De Rosa -. Anche questa volta ci faremo trovare pronti per fare pienamente la nostra parte».

Due serate alla Torre di Oriolo tra vini, stelle cadenti, musica e falconeria

 

Calici Sotto La Torre Agosto

Venerdì 9 e sabato 10 agosto torna “Calici sotto la Torre”, evento dedicato ai migliori vini del territorio faentino in compagnia dei vignaioli di Oriolo dei Fichi. Nel parco della Torre di Oriolo, dalle ore 19 fino a mezzanotte, protagonisti la musica dal vivo e i sapori autentici della Romagna.

Il Romagna Doc Centesimino di Oriolo, il Famoso, l’Albana, il Sangiovese e gli altri vini romagnoli saranno raccontati direttamente dai vignaioli presenti con i loro banchi di assaggio. Nel corso della serata sarà possibile provare abbinamenti con i cibi locali proposti da produttori di antichi grani, succhi, olio e mieli o con i piatti tipici proposti dal chiosco con ristorazione: tra le proposte pasta, piadina, affettati, arrosticini, dolci, bicchieri di frutta e non solo.

Grazie alla collaborazione con il Gruppo Astrofili Antares-Romagna dal parco panoramico di Oriolo si potranno osservare le stelle, cercandone una cadente per esprimere un desiderio. Si potrà visitare anche l’antica torre di Oriolo al chiaro di luna.

Ci saranno anche “I Rapaci di Eddy”, che faranno conoscere ai presenti l’arte della falconeria, il rispetto della natura e cosa significa la corretta detenzione di un rapace attraverso esibizioni di tre falconieri in vesti celtiche.

Sul fronte musicale venerdì 9 agosto la Birichina Band porterà in scena le hit del beat italiano anni ’60 e rock ‘n’ roll, mentre sabato 10 agosto i Mystic Doll accenderanno l’atmosfera con il loro rock pop anni 90-2000.

In moto contro un’auto: muore un commerciante faentino di 54 anni

La vittima Stefano Bettoli lascia moglie e due figli

Incidente mortale attorno alle 22.30 di giovedì 1 agosto a Faenza. A perdere la vita è stato un faentino di 54 anni che stava percorrendo via Piero Della Francesca verso il cavalcavia sulla ferrovia, in sella a una Yamaha. All’altezza dell’incrocio con via Donatello si è schiantato contro un’auto che stava procedendo in direzione opposta e, secondo una prima ricostruzione, ha finito per tagliargli la strada, nel corso di una manovra di svolta a sinistra in via Donatello.

Violentissimo l’impatto, con l’uomo che è morto sul colpo dopo essersi schiantato sul parabrezza dell’auto, una Peugeot 2008. Alla guida un 34enne con a bordo la compagna incinta e il figlio. Tutti finiti in ospedale, nessuno in gravi condizioni.

Sul posto per i rilievi gli uomini della polizia locale di Faenza: la strada è rimasta chiusa fino circa all’1 di notte.

La vittima si chiamava Stefano Bettoli ed era un commerciante. Lascia la moglie e due figli di 20 e 17 anni.

Le foto sono di Massimo Argnani.

Sorpreso in giro in monopattino pochi minuti prima dell’incendio: arrestato 29enne

È ritenuto essere il piromane di Lugo, ma al momento deve rispondere solo dell’ultimo dei 6 episodi. Sono 16 le auto bruciate

Il presunto piromane di Lugo è un 29enne, marocchino con regolare permesso di soggiorno, operaio agricolo che vive da solo nella zona della città dove in queste settimane si sono concentrati gli incendi: sei distinti episodi e 16 auto bruciate.

Arrestato dai carabinieri dopo l’ultimo caso della notte appena trascorsa, al momento deve rispondere solo di questo, ma è difficile pensare che il piromane non sia anche lo stesso degli altri cinque: sono in corso le indagini per cercare di trovare eventuali collegamenti.

Il giovane è stato arrestato a casa sua, attorno alle 3 della notte tra giovedì e venerdì. Poco prima era stato notato da carabinieri in borghese in giro per Lugo senza un apparente motivo, su un monopattino. Quando, dieci minuti dopo, è stato lanciato l’allarme per un nuovo incendio, gli inquirenti sono andati a colpo sicuro. Nell’abitazione non sono state trovate però prove, se non diversi accendini in possesso del 29enne, che non è un fumatore.

Il giovane era già nella lista dei possibili sospettati dei carabinieri, ottenuta anche grazie al lavoro di profilazione dei Ris di Roma, giunti in queste settimane sul posto per analizzare le scene del crimine. Carabinieri che durante queste settimane di indagini hanno anche piazzato ulteriori telecamere in città e sorvegliato il territorio in orario notturno (anche con l’ausilio del drone della polizia locale). Tanto che è capitato di ricevere segnalazioni per la presenza del presunto piromane, mentre in realtà si trattava degli stessi militari in borghese.

Il 29enne si trova ora in carcere, in attesa dell’interrogatorio. Dovrà rispondere dei reati di incendio e danneggiamenti da incendio. Esclusa la matrice politica, che qualcuno nel Lughese aveva ipotizzato visto il periodo di elezioni.

Per quanto riguarda il modus operandi, secondo una prima ricostruzione, il piromane bagnava le parti in plastica delle auto con materiale infiammabile per poi dargli fuoco e scappare: c’era tutto il tempo, perché le fiamme per svilupparsi impiegano alcuni minuti.

Impresa Errani: medaglia e prima finale olimpica nella storia del tennis italiano

In coppia con Paolini la massese ha sconfitto le ceche Muchova-Noskova in semifinale ai Giochi di Parigi

Sara Errani Jasmine Paolini

Sara Errani sarà la 13esima atleta della provincia di Ravenna a salire sul podio delle Olimpiadi e la sua sarà la ventesima medaglia della storia (qui l’articolo dove ricordavamo tutti gli atleti ravennati medagliati).

Battendo (in coppia con Jasmine Paolini) le ceche Muchova-Noskova (6-3 6-2) la tennista di Massa Lombarda (alla sua quinta Olimpiadi, già un record) ha conquistato la finale nel doppio femminile ai Giochi di Parigi.

Ora Errani-Paolini attendono le vincenti tra Bucsa-Sorribes e Andreeva-Shnaider e domenica si giocheranno la medaglia d’oro.

Si tratta della prima finale ottenuta dal tennis italiano nella storia delle Olimpiadi e della prima medaglia conquistata dopo il bronzo di De Morpurgo nel 1924, proprio a Parigi.

«Tragedia sfiorata al porto». Sinistra Italiana contro la Dinazzano Po

«Non è più possibile che ci siano due realtà lavorative che svolgono le stesse mansioni ma con contratti, paghi e turni diversi»

Treni

«Sinistra Italiana Ravenna esprime forte preoccupazione nonché vicinanza ai lavoratori della Dinazzano Po, a seguito della tragedia sfiorata in data 1 agosto durante lo svolgimento delle regolari manovre ferroviarie nel porto di Ravenna». Secondo la ricostruzione di Sinistra Italiana un locomotore della Dinazzano Po avrebbe urtato un camion che non si è fermato al passaggio a livello della Sapir, «fortunatamente sia camionista che personale di manovra sono tutti illesi, ma c’è mancato poco».

Si tratta – secondo Sinistra Italiana – dell’ennesimo «episodio grave sul lavoro che coinvolge le manovre ferroviarie della destra Candiano nel porto di Ravenna, anche se fortunatamente senza conseguenze gravi per i lavoratori».

La situazione della Dinazzano Po, azienda regionale appartenente al gruppo Trenitalia-Tper, secondo Sinistra Italiana è peraltro preoccupante sotto diversi aspetti. «I dipendenti non hanno visto rinnovato il contratto di secondo livello ed il loro Contratto collettivo nazionale è quello degli Autoferrotranvieri, anziché quello ferroviario applicato ai loro colleghi di Mercitalia Shunting terminal, che lavorano in sinistra Candiano e che gestiscono congiuntamente in un’Ati (associazione temporanea di impresa) tutte le manovra ferroviarie del Porto di Ravenna in capo all’Autoritò del sistema portuale di Ravenna.
Inoltre i lavoratori sarebbero costretti in alcuni casi a fare turni alternati con solo 8 ore di riposo tra un turno e l’altro mettendo in seria difficoltà le capacità fisiche e i riflessi in un mestiere molto pericoloso. Riteniamo che questo non sia accettabile, tanto più nel contesto di un’Azienda indirettamente partecipata dalla Regione Emilia-Romagna, che opera in un settore a concessione pubblica. È tempo che le Autorità competenti rispondano alle richieste di incontro avute dai sindacati e ognuno per la propria parte contribuiscano a risolvere queste problematiche. Non è più ammissibile che nel porto di Ravenna ci siano due realtà lavorative che svolgono le stesse mansioni, Dinazzano Po a Porto S.Vitale e Mercitalia Shunting & terminal in Sinistra Candiano, ma con contratti, paghe e turnistica diversi, con il rischio di impatto negativo sulla sicurezza».

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