giovedì
13 Novembre 2025

Dalla prefettura l’aggiornamento sulla percorribilità delle strade

A seguito dell’emergenza causata dal maltempo continuano i monitoraggi sulle vie della provincia
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Arriva dalla prefettura l’aggiornamento sulla percorribilità delle strade in Provincia, a seguito delle chiusure dovute al maltempo degli scorsi giorni.

Vengono riaperte al traffico oggi (sabato 21 settembre):

SP 88 Cogollo

SP 95 Strada di coll. A14dir e la città di Lugo

Viene modificata invece la chiusura per:

SP 114 Alberico da Barbiano chiusa da innesto bretella SP. 253 S.Vitale

DIR>Bagancavallo fino a Piratello

Restano invariate le chiusure di:

SP 25 Torri-Entirate-Villanova-Glorie (da SP 253 S.Viale fino a SP 88 Cocollo)

SP 75 Boncellino e Gabina (da sc via S.Gervasio fino a sc Boncellino)

SP 89 Cocchi

SP 90 Giovanni (da via Gaggio fino a Chiusaccia)

SP 253R S.Vitale da innesto SP 119 fino a rotonda Via di Giù

SP 105 Destra Senio – Molinazza (da innesto SS 16 fino a innesto strada cimitero)

 

“La rivoluzione del Segno” a Bagnacavallo: in mostra anche Picasso

L’esposizione sarà visitabile a partire dal 22 settembre. L’inaugurazione, prevista per sabato 21 è stato annullata a causa dell’emergenza meteorologica

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Sarà visitabile da domenica 22 settembre la mostra “La rivoluzione del segno. La grafica delle avanguardie da Manet a Picasso”, al Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo. La mostra, curata da Davide Caroli e Martina Elisa Piacente, è a ingresso gratuito contiene al suo interno alcuni schizzi di artisti come Picasso, e Goya e Degas, doveva essere originariamente inaugurata oggi (sabato 21), ma a causa dell’emergenza legata al maltempo il vernissage è stato annullato.

La mostra ripercorre, con oltre cento opere in fogli sciolti, un viaggio di revisione del sé e della rappresentazione della realtà attraverso le mutazioni dei segni nell’arte dell’incisione, partendo da alcune grafiche di Goya, e da una rarissima matrice xilografica di Doré, uno dei più noti incisori dell’800, passando attraverso l’iconico e ironico tratto di Daumier e arrivando alle poco conosciute grafiche impressioniste, con fogli di Manet, Renoir e Degas, e ai così detti post-impressionisti da Toulouse-Lautrec, Matisse, Wlaminck a Gauguin, Cezanne e Bonnard.
Si prosegue con l’espressionismo tedesco di Ensor, Grosz, Kirchner, Kokoschka, Kollwitz, Masereel, Nolde, Pechstein, Schiele, al Simbolismo di Redon e Alberto Martini; dall’astrattismo di Kandinskij e Klee al Surrealismo di Ernst, Man Ray, Magritte, Dalì, Picabia. Altri autori in mostra sono difficilmente circoscrivibili in movimenti codificati: agli italiani Arturo Martini, de Chirico, Morandi, Wildt, Boccioni, Marini, Manzù, Carrà, Campigli, si affiancano gli europei Chagall, Rouault, Giacometti, Léger, con una spazio importante riservato al lavoro di Picasso, l’autore che forse più di tutti ha segnato l’arte del’900 e che ha utilizzato tutto lo spettro delle tecniche artistiche, comprese quelle calcografiche, per esprimere il suo pensiero.
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La mostra, realizzata grazie alla preziosa collaborazione di diversi musei, al prestito di generosi collezionisti, e al supporto di Mixer Spa ed Edison Stoccaggio Spa, ed è patrocinata dalla Regione Emilia-Romagna ed è accompagnata da un catalogo che include le fotografie di tutte le opere esposte. Durante l’esposizione saranno organizzati eventi che approfondiranno diversi aspetti della cultura a cavallo tra i due secoli presi in esame e workshop dedicati alle tecniche incisorie.
La mostra è aperta al pubblico nei seguenti giorni e orari:
martedì e mercoledì: 14.30-18;
giovedì: 10-12.30 e 14.30-18;
venerdì, sabato e domenica: 10-12.30 e 14.30-19.
Dal 26 al 28 settembre, in occasione della Festa di San Michele, orario ampliato dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 23. Domenica 29 settembre orario continuato 10-23.
1° novembre, 8 dicembre, 26 dicembre e 6 gennaio aperto con orario 10-12.30 e 14.30-19.
Chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio.

Rimosso il cumulo di legname dal ponte di Boncellino

La risposta della Regione: «Era inevitabile, non si tratta di mancata manutenzione dell’alveo, ma dei detriti provenienti da Modigliana»

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È stato ripulito da tronchi e detriti il ponte ferroviario di Boncellino (località di Bagnacavallo). La Regione dichiara di aver lavorato in estrema urgenza in collaborazione con protezione civile, esercito e Rete ferroviaria italiana.

Condifesa Ravenna
L’accumulo di legname prima della rimozione

Il “tappo” aveva fatto molto discutere negli scorsi giorni, secondo alcuni infatti una corretta manutenzione del fiume avrebbe potuto scongiurare la tracimazione in prossimità della ferrovia.
L’ammasso di legname è stato infatti attribuito alla mancata rimozione di alberi e rami dopo il taglio della scorsa estate, effettuato proprio al fine di limitare il rischio di esondazione ma non correttamente monitorato. La regione però risponde indicando che legni e tronchi proverebbero in realtà da Modigliana, finendo con l’ammassarsi a causa del violento deflusso delle acque.

«Quando si verifica un evento di dimensioni importanti come quello che il 18 e 19 settembre ha colpito il bacino montano del fiume Marzeno, e tutti abbiamo potuto vedere le immagini di Modigliana- spiega Marco Bacchini, direttore responsabile dell’Ufficio Territoriale di Ravenna dell’Agenzia regionale di Protezione civile-, è purtroppo normale che a valle ci sia un forte trasporto di materiale vegetale. La quantità di materiale accatastata nell’alveo del fiume Lamone, in cui il Marzeno confluisce, è dunque una conseguenza dell’evento meteorologico che si è verificato. La criticità- conclude- è stata data dall’interferenza del ponte del Boncellino, accentuata dalle pile in alveo, che di fatto ha creato un ostacolo per il normale deflusso dei detriti».

Chiude la storica Jeanseria Cipriani di Piazza Baracca

Solo l’anno scorso l’attività era stata premiata come Bottega Storica dell’Emilia Romagna

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Ultimo giorno di attività per la Jeanseria Cipriani di Piazza Baracca: ad annunciarlo sono i titolari attraverso un post pubblicato ieri (venerdì 20 settembre) su Facebook.
Il negozio, aperto nel 1946 da Renzio Cipriani e la compagna Elsa, è stato gestito dalla famiglia per tre generazioni, ricevendo proprio l’anno scorso il riconoscimento di Bottega Storica dell’Emilia-Romagna.
Nella dichiarazione condivisa sui social Itala Cipriani e i figli Paola e Stefano Perani ringraziano i clienti affezionati che hanno accompagnato la bottega, gli amici, i vicini, i rappresentanti e, più in generale, i colleghi delle attività del centro al fianco dei quali hanno lavorato per tanti anni. Il post si conclude con un invito a passare per un ultimo saluto all’attività nel corso della giornata di oggi.
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Secondo quanto dichiarato dai titolari al Carlino, le prime difficoltà dell’attività sono nate a seguito della pandemia. La minore affluenza di clientela nel centro storico, anche a causa della mancanza di parcheggi e la concorrenza online avrebbero poi dato la stoccata finale.

Arrestati per tentato omicidio i due aggressori di San Lorenzo

Durante una rissa all’uscita da uno stabilimento balneare avevano estratto un tirapugni e un coltello, ferendo gravemente due giovani forlivesi

Carabinieri Arresto Notturno

Si trovano in carcere a Ravenna i due aggressori che lo scorso San Lorenzo hanno accoltellato due ragazzi forlivesi di 17 e 18 anni, all’uscita di uno stabilimento balneare a Lido di Classe. Secondo quanto riportato dai quotidiani cittadini Carlino e Corriere in edicola oggi, sabato 21 settembre, si tratta di due giovani forlivesi di 20 e 21 anni, uno pizzaiolo e uno studente-lavoratore, entrambi italiani di origine albanese e incensurati.

I due giovani sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio in concorso e porto abusivo di arma bianca (un coltello e un tirapugni) e per lunedì è previsto l’interrogatorio di garanzia, dove potranno condividere la loro versione dell’accaduto. Alla base della rissa sembra esserci un apprezzamento rivolto alla fidanzata di uno dei due aggressori. Durante l’accesa lite tra gli stabilimenti Mattley e Torakiki i due avrebbero impugnato coltello e tirapugni, davanti agli occhi di diversi testimoni. Per i due feriti, le prognosi iniziali erano di 7 giorni (poi diventata di oltre 40) e, per il più grave, di 40 giorni per fendenti a torace e schiena. Dopo l’aggressione le due armi non sono state ritrovate.

Alluvione, i danni supereranno il miliardo di euro. In 2.500 evacuati in regione

Nessun disperso. In 48 ore caduti 350 mm di pioggia. Circa 1.300 interruzioni di energia elettrica

Alluvione Traversara Settembre 2024

Danni ancora da quantificare, ma che con ogni probabilità supereranno il miliardo di euro, tutte le energie concentrare per le operazioni essenziali di ripristino degli argini colpiti e per un ritorno alla normalità il prima possibile, e una buona notizia: non c’è alcun disperso.

Il giorno dopo l’incubo che a distanza di poco più di un anno torna in Emilia-Romagna, l’alluvione che ha colpito in particolare alcune aree del Ravennate e del Bolognese, si cominciano a fare i conti: al momento ci sono complessivamente 2.500 persone evacuate in via precauzionale, centinaia e centinaia di case invase dal fango, campagne allagate con gli agricoltori in ginocchio, linee dei treni locali ancora parzialmente sospese, viabilità critica in alcune zone per via di frane e smottamenti ancora in evoluzione.

La buona notizia arriva dalla Prefettura di Ravenna, è la smentita dell’iniziale segnalazione di due persone disperse dopo la piena che ha travolto argini e case a Traversara, frazione di Bagnacavallo. Un tecnico del consorzio di bonifica, sul posto, aveva creduto di vedere una persona spazzata via dall’acqua e un’altra in una casa poi crollatagli davanti agli occhi. Segnalazione, ricostruisce il prefetto ravennate Castrese De Rosa, che era opportuno verificare e accertare. Ieri la notizia era stata rilanciata dal viceministro Galeazzo Bignami, appresa dal capo della Protezione civile, mentre oggi (20 settembre) le verifiche e i riscontri hanno dato tutte esito negativo.

Le conseguenze di uno scarico di pioggia definito straordinario dai tecnici – 350 millimetri caduti in 48 ore, quando per un raffronto nel maggio 2023 furono 400-450 i millimetri in due alluvioni – sono devastanti, soprattutto su una popolazione che si stava appena riprendendo dalla distruzione di un anno e mezzo fa. Ora però finita la fase dei soccorsi, tecnici e imprese sono già al lavoro per ripristinare gli argini: non si registrano più fuoriuscite d’acqua su Senio e Lamone. Oltre mille gli interventi solo dei vigili del fuoco, con le situazioni più critiche a Lugo, dove è stato inizialmente evacuato anche l’ospedale, e Bagnacavallo.

Circa 1.300 in tutto le interruzioni di energia elettrica, in corso di ripristino. (fonte Ansa.it)

Aiuti per l’alluvione? In Bassa Romagna l’invito è a non intralciare: «Contattateci»

E non sono necessarie donazioni di viveri e indumenti

Alluvione Traversara

L’Unione dei Comuni della Bassa Romagna raccomanda a chiunque voglia aiutare i territori colpiti dell’alluvione di contattare le realtà attive sul territorio prima di recarsi sul posto, per evitare situazioni di intralcio alle operazioni di soccorso e altre situazioni di potenziale pericolo.

I volontari sono invitati a rivolgersi ai seguenti contatti: chi volesse aiutare sul territorio di Cotignola, il numero da contattare è 339 8310504 (dalle 8 alle 20).
Per il territorio di Bagnacavallo (Boncellino, Traversara, Villanova), al momento la situazione richiede ancora interventi principalmente della Protezione civile e i turni di volontariato per sabato 21 e domenica 22 settembre sono già al completo. È possibile tenersi informati su come e quando poter aiutare in qualità di volontario, consultando la pagina dedicata www.comune.bagnacavallo.ra.it/Novita/Notizie/Alluvione-aiutare-come-volontari.
Per il territorio di Lugo contattare l’Urp allo 0545 299441 (sabato 21 settembre dalle 9 alle 18 e domenica dalle 8 alle 17), oppure il 338 3785043 (solo messaggi Whatsapp).

Chi volesse aiutare amici o parenti, può farlo in autonomia contattando direttamente gli interessati, assicurandosi che l’abitazione su cui operare sia accessibile.

Chi necessita di aiuto per la pulizia della propria casa allagata può rivolgersi agli stessi contatti.

Sono necessari aiuti per la pulizia delle abitazioni alluvionate, così come strumenti utili alla pulizia e alla rimozione di acqua e fango. Non sono necessarie donazioni di viveri e indumenti.

Per chi volesse fare donazioni, è ancora attivo l’Iban creato dall’Unione dei Comuni della Bassa Romagna per l’alluvione del 2023: IT66A0627013199T20990000380, intestato a Unione dei Comuni della Bassa Romagna, scrivendo nella causale «Raccolta fondi emergenza alluvione».

Il sindaco di Faenza alla terza alluvione: «Manca il Piano di messa in sicurezza»

Isola: «Il progetto e le risorse ci sono stati promessi. Ma stiamo ancora aspettando l’ordinanza…»

Faenza Allagata Settembre 2024 Vigili Del Fuoco

Dopo la denuncia del sindaco di Brisighella – che ha fatto ancora più discutere in quanto esponente del centrodestra – arriva anche lo sfogo del sindaco di Faenza, di centrosinistra, Massimo Isola. Alla terza alluvione in 16 mesi.

«In questi mesi – dice – tutte le risorse sono state dedicate a ricostruire le infrastrutture idrauliche danneggate dagli eventi di maggio 2023. Insieme all’Agenzia Regionale di Protezione Civile, abbiamo ripristinato e rafforzato con urgenza argini e barriere già presenti prima delle alluvioni. I nuovi manufatti hanno funzionato. Di fronte a una piena completamente diversa da quella precedente, ma di portata simile se non maggiore, i nostri argini ricostruiti hanno tenuto e l’onda d’acqua ha attraversato la nostra città senza rotture».

Cosa è mancato allora? In due parole – si risponde Isola – «il Piano Speciale. Quel piano di messa in sicurezza del territorio ancora non c’è e deve ancora essere approvato dall’Autorità di Bacino e dalla Struttura Commissariale. Dovrà poi essere finanziato dal Governo nazionale e dalle Regioni per mettere a terra quelle opere (nuove zone arginate, casse di espansione, zone allagabili) indispensabili per tenere in equilibrio il futuro della nostra città di fronte a un clima mutato. In questa attesa, non potevamo stare con le mani in mano. A febbraio scorso abbiamo presentato un progetto locale, anche sulla spinta dei comitati degli alluvionati, per costruire un ultimo baluardo di difesa al centro abitato dalle ingressioni del torrente Marzeno. Si tratta di un’infrastruttura che dovrà integrarsi a monte con le opere strutturali che il Piano Speciale dovrà definire per il nostro territorio.
Quel progetto e quelle risorse ci sono stati promessi all’interno dell’ordinanza 13bis della Struttura Commissariale, insieme agli interventi sulle frane delle nostre colline, per Casola Valsenio, Riolo Terme e Brisighella. Ad oggi – come aveva dichiarato anche il sindaco di Brisighella -, nonostante le nostre richieste di massima urgenza, l’ordinanza non è ancora stata firmata».

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La barriera di via Cimatti

«Come sindaco, non mi interessa polemizzare. Ho il dovere di dare una risposta al bisogno di sicurezza di tutti i cittadini faentini. In attesa di un piano strategico che riveda le infrastrutture idrauliche di tutto il territorio, di fronte a un’onda di piena che scendeva dalle nostre colline e alle previsioni metereologiche molto pesanti, in vista di quella notte terribile, abbiamo deciso di provare una soluzione emergenziale: una serie di sbarramenti che provassero a contenere le acque del Marzeno. Su via Cimatti è stata realizzata una barriera in terra piena a valle degli ultimi campi e un muro, non di sacchi, ma di blocchi di cemento armato (normalmente utilizzati per rinforzare gli argini) per provare a garantire maggiore sicurezza. Con il senno di poi, con tutta quell’acqua, può essere sembrato vano ma, anche a detta dei tecnici, era un tentativo che dovevamo fare. Il terzo evento in pochi mesi ci fa capire che il tempo delle attese e dei rimpalli è finito. Attendiamo risposte urgenti».

I sopralluoghi di De Pascale a Santerno e Conventello dopo l’alluvione

Il presidente della Provincia richiede un intervento immediato nell’area abitata del Santerno. Si valuta anche l’installazione pompe ad alta capacità per velocizzare il deflusso delle acque

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Nella giornata di ieri (giovedì 19 settembre), il sindaco di Ravenna e Presidente della provincia Michele de Pascale ha effettuato diversi sopralluoghi nelle zone interessate dalla tracimazione del fiume Lamone a Santerno, e nell’area Conventello, dove stanno lentamente defluendo le acque provenienti dalla rotta arginale a Traversara.

Tra le richieste di De Pascale all’Agenzia regionale di protezione civile, l’intervento immediato nella zona in prossimità dell’abitato di Santerno, con interventi definitivi grazie all’uso di massicciate e ogni tipo materiale analogo necessario. Per la zona di Conventello invece, si valuta la possibilità di installare pompe ad alta capacità tra il comune di Ravenna e il comune di Bagnacavallo per velocizzare il deflusso delle acque.

Sul posto era presente anche il dirigente della protezione civile di Ravenna Stefano Ravaioli e la ditta incaricata dall’Agenzia regionale di Protezione civile ad effettuare la ricostruzione e la risagomatura dell’argine del fiume, parzialmente demolito dalla tracimazione delle acque. I lavori di ripristino, che consistono nella posa di massi e terreno di ricoprimento, sono già in corso. I sopralluoghi nelle aree più colpite dal maltempo da parte del presidente della Provincia sono proseguiti anche nella giornata di oggi.

Agronomi e forestali: «Necessaria una strategia adeguata per un territorio fragile»

Conaf: «Le piogge intense si ripeteranno con maggiore frequenza: cambia il paradigma, ma non l’urgenza di interventi che considerino il rapporto tra città,campagna e aree boschive»

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«Un aspetto su cui possiamo agire con prontezza riguarda la cultura della manutenzione ordinaria del territorio, valutando gli effetti della vegetazione lungo i singoli settori dei corsi d’acqua, manutenendo la rete per il deflusso delle acque superficiali, troppo spesso rallentata da una burocrazia immobile rispetto all’evolvere degli eventi climatici. Tanto che è passato più di un anno e pare essere ancora al punto di partenza, a Faenza come a Traversara, lungo i torrenti Senio e Lamone, come nelle nostre colline».  Queste le parole di Giovanni Gualtieri, Presidente Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali di Ravenna, in merito ai recenti allagamenti nel ravennate. Già a seguito dell’alliuvione dello scorso maggio, il Consiglio degli Ordini dei dottori agronomi e dottori forestali evidenziava chesituazioni analoghe si sarebbero ripetute: «Poiché l’Italia ha fragilità ben note ed è necessario confrontarsi con le difficoltà del territorio, incapace a reagire agli eventi meteorologici estremi sempre più frequenti».

Sulla questione interviene anche il consigliere Conaf Monica Cairoli: «L’Emilia-Romagna, a cui va la nostra solidarietà, è di nuovo colpita da piogge intense con conseguenze sulla popolazione, coltivazioni, centri abitati. Non ci si può esimere dalla riflessione sulla modalità di gestione in particolare del territorio rurale esterno ai centri abitati, che rappresenta la stragrande maggioranza della superficie, e sullo stato di manutenzione ed efficienza della rete di deflusso delle acque. La gestione del territorio deve essere pianificata in modo collegiale, affinché porti a un connubio tra la pianificazione urbana e la gestione dei territori agricoli, con interventi sia su scala ampia fino ad arrivare a livello aziendale».

Tra le richieste dell’Ordine, la pianificazione di eventi strategici da parte di Regioni e enti locali, in modo tale da definire il riassetto dei reticoli idrografici, anche in vista del probabile intensificarsi di questo tipo di precipitazioni violente nel prossimo futuro.

«Il dato più sconcertante è che le esondazioni e i danni maggiori si sono verificati, principalmente, negli stessi posti della alluvione 2023. Un dato che deve far riflettere, perché in un anno, non siamo riusciti a fare neanche la messa in sicurezza dei siti che hanno generato tutte le problematiche della scorsa alluvione. In campo agronomico, dobbiamo ripensare alla regimazione delle acque, pratica che risulta desueta. Invece, se guardiamo alle “vecchie” pratiche colturali, ci rendiamo conto che i nostri predecessori avevano grande attenzione ad ausili per la gestione delle acque meteoriche.” – commenta Alfredo Posteraro, Presidente della federazione regionale degli Ordini dei dottori agronomi e dottori forestali – “Quanto fatto fin ora non è più sufficiente ad arginare fenomeni così “ violenti” come i 340 millemetri di pioggia caduti».

Nessun disperso a Traversara. La premier: «20 milioni di euro per l’emergenza»

Intanto l’allerta meteo diventa arancione

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«Non c’è alcun disperso nell’alluvione che ha colpito il Ravennate e in particolare la frazione Traversara di Bagnacavallo». Questo quanto riportato sul sito web dell’Ansa, dopo la smentita della segnalazione riguardante una persona sull’argine portata via dall’acqua, si apprende dai soccorsi che non trova alcun riscontro nemmeno l’eventuale presenza di un’altra persona nella casa crollata.

Dalla mezzanotte di oggi l’allerta diventerà arancione per quanto riguarda la provincia di Bologna, Ravenna e Forlì-Cesena. L’ultimo bollettino di Protezione civile e Arpae sottolinea che per la giornata di domani, sabato 21 settembre, non sono previsti fenomeni meteo significativi ma non si escludono temporali sparsi di breve durata. L’allerta ora riguarda le possibili frane a seguito dell’ondata di piogge, ma si prevede un lento esaurimento delle piene a valle dei corsi d’acqua del settore centro-orientale.

Sempre dall’agenzia nazionale fanno sapere che la premier Giorgia Meloni, durante un video collegamento con la Regione Emilia-Romagna sull’emergenza maltempo ha espresso la chiara volontà di stanziare 20 milioni di fondi per fronteggiare la nuova emergenza: «Non appena giungerà al Governo la richiesta di dichiarazione dello stato d’emergenza da parte della Regione Emilia Romagna, sarà convocato un Consiglio dei ministri che provvederà a stanziare 20 milioni di euro per far fronte alle prime necessità e per il ripristino dei servizi essenziali, e che ulteriori stanziamenti saranno resi disponibili all’esito delle ricognizioni successive all’emergenza».

Con l’attenuarsi delle precipitazioni iniziano le riaperture in Provincia

I Comuni di Ravenna, Faenza e Russi hanno disposto il ritorno sui banchi per sabato 21

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In seguito al miglioramento delle condizioni meteorologiche sul territorio, il Comune di Ravenna ha disposto già dalla giornata di oggi (venerdì 20 settembre) la riapertura immediata di impianti sportivi, parchi, giardini pubblici, pinete e cimiteri.

A partire da domani (sabato 21) riapriranno anche i servizi educativi e le scuole di ogni ordine e grado  (comprese le università e l’alta formazione artistica e musicale, i centri di formazione professionale, i centri ricreativi e di aggregazione giovanile, le biblioteche e i musei, i centri diurni per anziani e disabili e i centri socioccupazionali per disabili).

Riaprono le scuole anche nei Comuni di Russi e Faenza, mentre a Lugo e Brisighella la disposizione di chiusura è stata prorogata fino a domenica 22. Non ci sono ancora aggiornamenti certi sui Comuni di Bagnacavallo e Casola Valsenio.
Sabato 21 le istituzioni scolastiche resteranno chiuse anche nel cervese per consentire lo svolgimento delle gare  dell’Ironman.

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