lunedì
30 Giugno 2025

Il Cesena ha chiuso la stagione in spiaggia a Cervia. Con il saluto del Comune

La squadra che ha chiuso al settimo posto in serie B ospite del bagno Marco 184

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Si è svolto ieri (mercoledì) al Bagno Marco 184 di Cervia il tradizionale “pranzo del congedo” del Cesena Calcio. Dopo l’amaro epilogo dei playoff di Serie B (eliminati dal Catanzaro dopo l’ottimo settimo posto finale), i bianconeri al gran completo – prima del “rompete le righe” – sono stati ospiti nello stabilimento balneare di Marco Morigi. Presente anche il vicesindaco di Cervia, nonché assessore allo sport Gianni Grandu, che ha portato i saluti ufficiali della città.

Per l’occasione, al termine del pranzo conviviale, il bagno Marco ha offerto a dirigenti e calciatori una maxi-torta alla panna con l’effige del Cavalluccio.

«È stata una stagione tutto sommato positiva – ha spiegato nel suo discorso il capitano Giuseppe Prestia – certo, avremmo voluto andare più avanti nei playoff, ma eravamo partiti comunque per salvarci e dunque questo risultato va accolto con soddisfazione».

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«Il governo Meloni taglia il 70 percento dei fondi per le strade provinciali»

Per il biennio 2025-2026 erano già stati assegnati 5,7 milioni. L’appello del candidato del centrosinistra Barattoni

Manutenzione Strade

Con una comunicazione del 16 maggio resa nota in questi giorni da vari sindaci del territorio «il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ha annunciato un taglio di 1,7 miliardi di euro che dovevano servire per la manutenzione di 1.200 chilometri di strade provinciali in tutta Italia».

L’Emilia Romagna subirebbe un taglio di 38,5 milioni sui 55 già assegnati per il biennio 2025-2026 (il 70 percento) e di 66 milioni sui 137 assegnati per il triennio 2025-2028.

«La provincia di Ravenna subirà un taglio significativo dei fondi, risorse che erano già state messe a bilancio e che erano essenziali per opere già progettate e pronte ad essere appaltate», scrive per esempio il Movimento 5 Stelle. Per gli anni 2025 e 2026 si prevede un taglio del 70 percento su risorse assegnate di 5,7 milioni, mentre per il triennio 2025-2028 su risorse assegnate di 14,3 milioni vengono tagliati 6,9 milioni (riduzione del 48 percento).

Il candidato sindaco del centrosinistra Alessandro Barattoni chiede anche agli altri candidati di unirsi per contrastare la decisione, «perché per un territorio vasto come il nostro significa peggiorare le condizioni di vita soprattutto di chi abita nei paesi e fuori dal centro urbano».

Si tratta dei tagli imposti dalla Legge di Bilancio e dal Milleproroghe, su cui da mesi l’Unione delle Province Italiane – dice in una nota inviata alla stampa – chiede risposte al Ministero di Salvini.

La vice di Salvini chiude la campagna elettorale della Lega a Ravenna

L’eurodeputata Silvia Sardone in “tour” per il candidato sindaco Ancisi

Silvia Sardone

L’eurodeputata Silvia Sardone sarà venerdì 23 maggio a Ravenna a chiudere la campagna elettorale della Lega, che alle elezioni amministrative sostiene il candidato sindaco Alvaro Ancisi.

«Un onore accogliere Silvia Sardone, neonominata vicesegretario della Lega – commenta il deputato Jacopo Morrone, che la accompagnerà -. Una professionista, una donna in politica capace, coraggiosa e determinata, da ammirare a 360 gradi, in particolare perché non teme di combattere senza ipocrisie per gli ideali e i principi in cui crede».

Il tour di Sardone partirà alle ore 11 da San Pietro in Vincoli dove l’europarlamentare si tratterrà al gazebo organizzato al locale mercato (piazza Foro Boario). Alle 12, a Ravenna, Sardone sarà al centro di un incontro pubblico al comitato elettorale “Ancisi Sindaco”, in via G. Rasponi, 4. Al termine, alle ore 13 circa, passaggio ai giardini Speyer dove la Lega Ravenna il 12 maggio scorso ha organizzato un presidio per la legalità e la sicurezza. «Da tempo – commenta Morrone – la Lega chiede interventi per la sicurezza e contro il degrado nell’Isola di San Giovanni senza ricevere risposte dalla giunta di Ravenna. Cerchiamo di svegliare la coscienza addormentata della sinistra perché servono provvedimenti e servono subito: noi pensiamo che sia opportuno istituire una “zona rossa”, anche temporanea, in quell’area per garantire la sicurezza urbana e la possibilità per i cittadini di fruire di spazi pubblici altrimenti off limits».

Cipriani ai tifosi: «La finale ha un valore enorme, mi aspetto uno stadio pieno»

Domenica sera il Ravenna ospiterà il Tau Altopascio con a disposizione due risultati su tre. Il presidente carica l’ambiente, sperando in un ripescaggio in serie C

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Il presidente Cipriani festeggia con i tifosi del Ravenna Fc

A poche ora dalla partita contro il Tau Altopascio di domenica 25 maggio (calcio d’inizio alle 20 al Benelli) che potrebbe valere una stagione, rompe il silenzio il presidente del Ravenna Fc, Ignazio Cipriani, alla sua prima stagione alla guida del club giallorosso e già in grado di riportare l’entusiasmo in un ambiente che ne aveva decisamente bisogno.

Cipriani ha rilasciato infatti una dichiarazione al Corriere Romagna, lanciando un appello ai tifosi. «Mi aspetto uno stadio pieno, perché il supporto del nostro pubblico può fare davvero la differenza. Vogliamo vivere questa sfida tutti insieme, fino in fondo», si legge nell’articolo di Sandro Camerani, in cui Cipriani sottolinea inoltre come questo sia «il momento più importante della stagione. La squadra ha fatto un percorso solido e ora ci giochiamo una finale che vale tantissimo. Vincere avrebbe un valore enorme. Da un lato coronerebbe un percorso di crescita sportiva e organizzativa iniziato mesi fa, dall’altro ci permetterebbe di presentarci nella posizione migliore in caso di ripescaggio in Serie C. È una gara che può davvero segnare un passaggio decisivo per il futuro del Ravenna, e ci stiamo preparando con il massimo della determinazione».

Ricapitolando, rispetto agli anni scorsi, quest’anno vincere i play-off potrebbe valere il ritorno in serie C per il club giallorosso. Grazie alla vittoria della Coppa Italia di serie D, infatti, il Ravenna supererebbe la Reggina e si piazzerebbe al primo posto della graduatoria per ottenere un eventuale ripescaggio tra tutte le squadre di serie D. Dietro solo all’Inter Under 23, che per regolamento (essendo una seconda squadra di un club di A) avrà la precedenza.

Ma prima di sperare nell’esclusione di due squadre tra le 60 che si iscriveranno al prossimo campionato di C (ipotesi non così remota, stando poi alle voci che circolano in questi giorni nell’ambiente…), il Ravenna dovrà appunto vincere i play-off: per farlo, grazie al secondo posto al termine della regular season, contro il Tau basterà anche un pareggio al termine degli eventuali tempi supplementari.

«Cambieremo il sistema degli appalti pubblici e apriremo un’Agenzia per la casa»

Marisa Iannucci di Potere al Popolo è la candidata della coalizione comunista: emergenza affitti, lavoro precario e mobilità sono le urgenze su cui intervenire.

Thumbnail Marisa Iannucci

Nome e cognome: Marisa Iannucci.

Data di nascita: 15 agosto 1971.

Stato civile: coniugata.

Titolo di studio: laurea magistrale e master.

Professione: Docente Mim.

Reddito annuo del 2024: 26mila euro.

Veicoli di proprietà: nessuno.

Immobili di proprietà: nessuno.

Orientamento religioso: musulmana.

Tessera di partito (ultima posseduta e attuale): Potere al Popolo.

Coalizione che la sostiene: Potere al Popolo, Ravenna in Comune, Rifondazione Comunista, Pci.

Quale partito ha votato alle ultime elezioni politiche: «Potere al Popolo».

Esperienze politiche precedenti: «Candidata a consigliere comunale per Ravenna in Comune alle elezioni comunali 2016, candidata a consigliere regionale per Potere al Popolo alle elezioni regionali 2024».

Marisa Iannucci

Cosa è mancato a Ravenna durante i due mandati di De Pascale?
«È mancata una visione realmente progressista e sociale della città. Abbiamo visto tante promesse, ma poca concretezza nei temi che toccano direttamente la vita delle persone: case popolari, lavoro stabile e dignitoso, mobilità sostenibile e attenzione alle periferie e alle frazioni. È mancata una politica trasparente e coraggiosa sugli appalti pubblici, con clausole sociali a tutela dei lavoratori più precari. È mancato anche il coraggio di opporsi davvero al consumo di suolo e alle grandi speculazioni edilizie e turistiche. È mancata soprattutto la volontà di coinvolgere davvero i cittadini nelle decisioni, preferendo una gestione accentrata e spesso distante dai bisogni reali della comunità».

I tre problemi principali di Ravenna e le possibili soluzioni?
«Emergenza abitativa e caro-affitti.Ravenna è diventata una città inaccessibile per tante famiglie, giovani e lavoratori. Gli affitti sono esplosi, le case popolari insufficienti, mentre migliaia di abitazioni restano vuote. Proponiamo: un piano di edilizia pubblica e autorecupero, il censimento degli immobili sfitti, la regolamentazione degli affitti turistici brevi, incentivi agli affitti calmierati e stop al consumo di suolo finché ci sono edifici vuoti. Lavoro precario e sistema degli appalti: la precarietà dilaga, anche nel pubblico, dove molti servizi essenziali sono esternalizzati. Le cooperative sociali sono schiacciate da gare al ribasso e subappalti. Proponiamo appalti trasparenti con clausole sociali, internalizzazione graduale dei servizi fondamentali, sostegno alle cooperative di comunità, rispetto dei contratti e salari dignitosi. Mobilità e periferie dimenticate. Strade dissestate, mezzi pubblici insufficienti, collegamenti scarsi con frazioni e lidi, piste ciclabili insicure. La città è ancora centrata sull’auto. Proponiamo: trasporto pubblico potenziato e gratuito per studenti e fragili, rete ciclabile continua e sicura, navette nei quartieri e nelle frazioni, piani di mobilità urbana sostenibile».

Quale sarebbe il suo primo provvedimento da sindaca?
«Una delibera per riformare il sistema degli appalti comunali, introducendo clausole sociali vincolanti, criteri contro il massimo ribasso e strumenti di controllo per garantire diritti, qualità del lavoro e legalità».

Quale potrebbe essere l’iniziativa più importante del suo mandato, quella per cui vorrebbe essere ricordata?
«Il censimento del patrimonio immobiliare pubblico e privato inutilizzato, con priorità a case sfitte, locali abbandonati e strutture pubbliche dismesse, e la creazione di un’Agenzia comunale per la Casa, pubblica, trasparente e partecipata, che si occupi di: assegnare gli alloggi popolari (no Acer), regolare il mercato degli affitti con strumenti contro la speculazione, riutilizzare gli immobili sfitti a fini sociali, sostenere forme di coabitazione solidale e autorecupero, offrire assistenza abitativa a giovani, famiglie, anziani e lavoratori precari».

Quale sarà l’area o la zona del comune che potrebbe vedere i mutamenti più significativi durante il suo mandato e quali?
«I lidi. Stop al consumo di suolo, più verde e spazi pubblici, turismo sostenibile e accessibile, trasporto ecologico, controllo sui diritti per chi ci lavora e servizi migliori per chi ci vive tutto l’anno».

Intelligenza artificiale generativa: quale potrebbe un utilizzo nel prossimo futuro in grado di migliorare la macchina comunale?
«Un utilizzo pubblico potrebbe migliorare la macchina comunale se guidato da criteri di utilità sociale, trasparenza e controllo democratico. Un esempio concreto? Usarla per migliorare la pianificazione urbana, analizzando dati su mobilità, bisogni abitativi e ambientali per indirizzare meglio le risorse pubbliche e ridurre sprechi e disuguaglianze».

Un atto simbolico, a costo zero, che compirà se eletta sindaca.
«Un gesto concreto e simbolico insieme: aprirò le porte del municipio una domenica al mese per ospitare un “Forum dei bisogni invisibili”, uno spazio di ascolto diretto per chi troppo spesso non ha voce: persone senza casa, lavoratori precari, giovani senza spazi, famiglie in difficoltà, migranti, caregiver dimenticati».

Dove e come trovare le risorse per i suoi progetti? Alzerà le tasse comunali? Quali servizi si potrebbero tagliare?
«Non alzeremo le tasse. Le risorse per i nostri progetti si possono trovare: rivedendo le spese comunali, eliminando consulenze inutili, eventi vetrina e opere faraoniche scollegate dai bisogni reali; tagliando i costi dell’esternalizzazione, riportando in mano pubblica molti servizi oggi dati in appalto con costi maggiori e qualità peggiore; introducendo una tassa di scopo sulle grandi operazioni immobiliari e turistiche; intercettando fondi europei e regionali con progetti solidi, partecipati, sostenibili; potenziando la lotta all’evasione e all’elusione locale, soprattutto sugli immobili fantasma e sugli affitti turistici non registrati».

Tra le proposte degli avversari di queste settimane, quali sarebbe disposta ad appoggiare?
«Sono pronta a sostenere ogni proposta che vada davvero nell’interesse collettivo, indipendentemente da chi la presenta. Se un’idea migliora la qualità della vita, tutela l’ambiente, rafforza i diritti sociali o promuove la partecipazione democratica, troverà in me disponibilità al confronto e al dialogo».

Tra le proposte degli avversari di queste settimane, quale la preoccupa di più?
«La retorica securitaria e identitaria promossa dalla destra, che alimenta divisioni e paure nella nostra comunità. Mi preoccupa l’insistenza del centrosinistra su politiche liberiste che puntano alla privatizzazione dei servizi pubblici che compromettono la qualità e l’accessibilità dei servizi essenziali per i cittadini, aumentando le disuguaglianze sociali».

Con quali avversari sarebbe disposta a cercare convergenze se si andasse al ballottaggio?
«Vedremo come sarà il ballottaggio».

Sotto quale percentuale di voto non sarebbe soddisfatta del suo risultato elettorale?
«Sarei comunque soddisfatta del percorso fatto».

TEMPO LIBERO

Pratica sport? Per che squadra tifa? Quali sono i suoi hobby? «Lettura, pittura, viaggi».

Consigli ai lettori/elettori:
Un libro: «Less is More. Perché il capitalismo non può farci uscire dalla sua crisi climatica di Jason Hickel (2020)»
Un film: «No other land di Hamdan Ballal, Yuval Abraham, Basel Adra, Rachel Szor (2025)»
Un disco: «London Ko di Fatoumata Diawara (2023)»

Un mezzo di informazione: «Altraeconomia»

Qual è il suo supermercato di riferimento? Dove fa la spesa? «Piccoli negozi e produttori locali».

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Per completare il quadro extra intervista, ecco infine le risposte alle nostre sei domande su temi specifici, già pubblicate le scorse settimane e che riportiamo nuovamente qui per dare modo a chi se le fosse perse di analizzare in modo più completo possibile la proposta del candidato.

STRADE E VIABILITÀ: «La Ravenna che vogliamo è accessibile, sicura e sostenibile per tutti. Puntiamo sulla manutenzione sistematica di strade e marciapiedi, ampliamento e messa in sicurezza delle piste ciclabili e potenziamento dei mezzi pubblici con linee più frequenti – anche serali – e inclusive, adatte ai cittadini più fragili, che includano anche il forese e i lidi tutto l’anno. Investiremo in mobilità dolce, migliorando qualità della vita e sicurezza di pedoni, ciclisti e utenti del trasporto pubblico. Progetti concreti: mappatura digitale delle buche e intervento entro 48 ore; rifacimento con asfalti drenanti e segnaletica smart. Bus elettrici ogni 15 minuti dalle 6 alle 24; navette notturne nei weekend e servizio nelle frazioni. Biglietto unico su app e tessera ricaricabile che integra bus, navette, bici pubbliche e parcheggi scambiatori gratuiti. Progetti concreti per alleggerire i quartieri residenziali dal traffico pesante: anello logistico verde dedicato ai tir per collegare porto e zona industriale; più merci su rotaia e via mare. Per finanziare gli interventi Fondi Pnrr, europei e regionali, con cantieri trasparenti e consulta cittadina di monitoraggio».

RAVENNA FESTIVAL E CULTURA: «Il Ravenna Festival è senza dubbio una delle manifestazioni culturali più importanti della città, ma è giunto il momento di riflettere sul suo futuro. Negli ultimi anni, la direzione artistica ha mantenuto un alto livello qualitativo, ma non ha lasciato un segno concreto e duraturo per la città. Manca ancora uno spazio adeguato dedicato alla musica classica, un luogo stabile che possa ospitare eventi e promuovere la formazione musicale durante tutto l’anno. Inoltre, è fondamentale interrogarsi sulla natura delle sponsorizzazioni che sostengono il Festival. La presenza di Eni come sponsor principale solleva questioni etiche, considerando le critiche mosse all’azienda per il suo contributo alle emissioni di gas serra. Infine, è evidente la necessità di un ricambio generazionale nel panorama culturale cittadino. È fondamentale creare opportunità per i giovani artisti e operatori culturali, promuovendo la partecipazione attiva e la diversificazione dell’offerta culturale. Il Comune deve investire non solo nel grande Festival, ma anche nella cultura popolare, nei giovani artisti, nelle periferie, uscendo dalle logiche autoreferenziali e aprendo la cultura a chi oggi è escluso.

IL CAROVITA E L’EMERGENZA CASA: «Ravenna sta diventando una città sempre più cara e inaccessibile. Negli ultimi cinque anni gli affitti sono aumentati del 64,5%, superando addirittura quelli di Milano. Questo aumento non è casuale, ma frutto di precise speculazioni immobiliari che lasciano vuote circa 30.000 abitazioni, mentre sempre più famiglie non riescono a permettersi una casa. Ad aggravare il quadro, crescono la precarietà e la povertà lavorativa, che mettono in difficoltà migliaia di persone. Il Comune deve intervenire subito e con decisione: occorre bloccare immediatamente il consumo di suolo e vietare nuove costruzioni finché le case già esistenti restano inutilizzate. Serve inoltre regolamentare severamente gli affitti turistici brevi per restituire gli appartamenti ai residenti e avviare un censimento completo delle abitazioni sfitte, introducendo incentivi fiscali per chi affitta a prezzi calmierati. Ravenna ha urgente bisogno di un grande piano di edilizia pubblica e di autorecupero abitativo per affrontare davvero l’emergenza. La casa deve tornare a essere un diritto per tutte e tutti, non una merce da lasciare nelle mani della speculazione. Solo così costruiremo una città realmente giusta, solidale e inclusiva».

I LIDI RAVENNATI: «I lidi ravennati necessitano tutti di maggiore attenzione, in particolar modoMarina Romea e Lido Adriano. La prima soffre di strade dissestate, marciapiedi pericolosi, ritardi nei cantieri e parcheggi insufficienti, evidenziando una mancanza di visione integrata. Lido Adriano presenta criticità legate alla manutenzione urbana e all’accessibilità e necessita di più attente politiche di coesione sociale. Mi impegno a trasformare queste località attraverso un piano di rigenerazione urbana che includa interventi pubblici coordinati per migliorare l’infrastruttura e la sicurezza stradale; manutenzioni ordinarie costanti per garantire decoro e funzionalità; parcheggi scambiatori e navette ecologiche per ridurre il traffico; potenziamento della mobilità dolce, con percorsi ciclabili e pedonali sicuri. Servono inoltre servizi sanitari stagionali e nuovi spazi di aggregazione comunitaria, sostegno maggiore al Cisim e la riqualificazione di Piazza Vivaldi a Lido Adriano. Inoltre, promuoveremo la creazione di spiagge libere curate e fornite di servizi essenziali e l’implementazione di progetti di comunità energetiche, per rendere i lidi luoghi sostenibili e inclusivi, vissuti tutto l’anno. Interventi da realizzarei con il coinvolgimento attivo dei cittadini».

ENERGIA E RIGASSIFICATORE: «Ravenna non deve essere la capitale del fossile ma della transizione ecologica. Non condivido le scelte fatte finora: rigassificatore, deposito di Co2, trivellazioni in Adriatico. Ravenna è ridotta a vetrina del fossile (Omc docet) dalle politiche del Pd in Regione, in sintonia con la destra. Queste scelte scommettono sul passato e sulle lobby del gas, tradendo il clima e la volontà di cambiamento. Il rigassificatore è un’opera inutile, imposta dall’alto, pericolosa per l’ambiente marino e per la sicurezza del nostro territorio, che ci condanna a decenni di dipendenza dal gas. Ravenna in Comune dice basta alle nuove estrazioni: mai più trivelle in Adriatico. Al contrario, promuoveremo un piano coraggioso per fare di Ravenna la capitale delle energie rinnovabili. Punteremo su parchi eolici e fotovoltaici e sulla nascita di comunità energetiche, per produrre energia pulita e condivisa. Riconvertiremo i lavoratori del fossile verso impieghi verdi, perché la transizione ecologica non lasci indietro nessuno. Investiremo nell’occupazione ecologica: bonifiche ambientali, innovazione sostenibile, mobilità elettrica e cura del territorio creeranno posti di lavoro stabili e di qualità».

ADOLESCENTI: «Secondo noi esiste eccome un “problema adolescenti”, ma non sono i giovani il problema: sono lo specchio di una società che ha smesso di investire su di loro. Il disagio giovanile, che emerge in risse, vandalismi, aggressività, è il sintomo di un imbarbarimento più ampio: quello di una cultura che ha abbandonato i ragazzi al mercato e alla solitudine, senza offrire loro modelli sani, spazi pubblici e possibilità di crescita reale. A Ravenna, per troppo tempo, le politiche giovanili sono state marginali, e la risposta dell’amministrazione è stata il “decoro”, cioè repressione e ordinanze punitive. Vogliamo e dobbiamo cambiare paradigma: il Comune deve investire risorse vere nella creazione di spazi pubblici gratuiti e autogestiti, dove gli adolescenti possano sperimentare passioni, cultura, arte, sport, senza essere controllati, né monetizzati. Vanno rimosse le norme sul decoro urbano dell’ex amministrazione De Pascale che colpiscono i giovani e restituita fiducia e protagonismo alle nuove generazioni. Solo così, con ascolto, partecipazione e investimenti pubblici, si potrà costruire una città dove i ragazzi non vengano solo contenuti, ma valorizzati e aiutati a crescere e a trovare il loro posto in una società sempre più complessa»

La riforma della Regione per coordinare medici di base e pediatri: ecco Aft e Uccp

Avranno sede nelle Case della Comunità. Una mappa comune per comune

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Il servizio sanitario regionale consolida un altro passaggio della rete territoriale dell’assistenza primaria, con l’introduzione di nuove forme organizzative per rispondere ai mutamenti sociodemografici e garantire cure più prossime ed efficaci agli emiliano-romagnoli.

L’obiettivo è rendere l’assistenza sanitaria territoriale -composta da medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali – più sostenibile e accessibile, anche grazie agli investimenti Pnrr per la realizzazione delle Case della comunità e al nuovo ruolo unico del medico di medicina generale previsto dall’accordo collettivo nazionale.

Nei giorni scorsi la giunta regionale ha approvato l’atto di programmazione regionale per l’istituzione e l’attuazione delle forme organizzative della medicina convenzionata Aft e Uccp. Il documento mira a rafforzare la sanità territoriale attraverso la creazione di Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) e Unità complesse di cure primarie (Uccp), pensate per migliorare l’accesso alle cure, la presa in carico dei pazienti cronici e fragili e l’integrazione tra i professionisti sanitari.  Un’organizzazione capillare e dettagliata: per ciascuna Azienda Usl della regione il piano definisce l’articolazione territoriale, le sedi e le tipologie. Tra gli obiettivi di questa nuova organizzazione c’è la partecipazione ai piani nazionali di prevenzione e cronicità, il governo delle liste d’attesa, l’appropriatezza clinica e prescrittiva, l’assistenza domiciliare.

Un percorso presentato oggi (21 maggio) a Bologna nel corso di un incontro nella sede della Regione, dall’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi (che ha sottolineato anche come resteranno i Cau, che andranno rinforzati), con i sindacati Confederali Cgil, Cisl, Uil.

L’istituzione delle Aft e Uccp rappresenta – secondo la Regione – un passo fondamentale per garantire una presa in carico multidisciplinare ed integrata dei pazienti. Entrambe le forme organizzative opereranno nell’ambito dei Distretti e delle Case della Comunità, che potranno fungere da sede preferenziale delle stesse, e della rete degli studi medici diffusi nei territori, assicurando una copertura completa.

Nel dettaglio, le Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) sono forme organizzative monoprofessionali (composte cioè esclusivamente da medici) che coinvolgono medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali. Condividono strumenti di valutazione della qualità, linee guida, protocolli operativi e sistemi informativi per migliorare l’assistenza e i processi decisionali. Hanno un referente che concorre a garantirne il funzionamento e la buona organizzazione. Devono garantire la continuità assistenziale, la presa in carico dei pazienti cronici, la partecipazione a programmi di prevenzione e la riduzione degli accessi impropri al pronto soccorso. Ogni Aft avrà una sede riconoscibile, spesso all’interno di una Casa della Comunità, che garantirà l’attività ambulatoriale in modo continuativo e accessibile.

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La popolazione di riferimento dell’Aft è compresa tra i 7mila e i 30mila assistiti, con alcune eccezioni che, per particolari e motivate esigenze quali la densità abitativa, possono arrivare a 45mila.

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Le Unità complesse di cure primarie (Uccp) rappresentano invece forme organizzative multiprofessionali (sono presenti medici, ma anche altri professionisti) che operano in modo integrato all’interno delle Case della Comunità o in altre strutture sanitarie. Coordinano e integrano medici di assistenza primaria, pediatri, specialisti ambulatoriali, infermieri, assistenti sociali e altri professionisti sanitari per rispondere ai bisogni di salute complessi. Ogni Aft, creando un sistema interdipendente, è collegata funzionalmente alla propria Uccp di riferimento. Il coordinamento delle Uccp è affidato a una figura professionale che collabora con il distretto per l’organizzazione dei percorsi assistenziali e la gestione delle risorse.

Un sistema informativo regionale fornirà dati epidemiologici e analitici per monitorare le attività, condividere standard clinici e organizzativi, e valutare il raggiungimento degli obiettivi di salute, definiti dalla programmazione regionale e aziendale.

Un arbitro di Bagnacavallo debutta in serie A

L’assistente Davide Arace, della sezione Aia di Lugo, sarà a San Siro per Milan-Monza

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Davide Arace, assistente arbitrale della sezione Aia di Lugo, farà il suo debutto in Serie A nella partita tra Milan e Monza, sabato 24 maggio (calcio d’inizio alle 20.45) a San Siro.

Originario di Bagnacavallo, classe 1989, Arace ha intrapreso la carriera arbitrale nel 2004, all’età di 15 anni, e ha scalato con determinazione tutte le categorie del calcio italiano. Dopo aver operato come arbitro fino alla Serie C, nel 2023 ha ottenuto la promozione come assistente nella Commissione Arbitri Nazionale di Serie A e B.

Il suo esordio nella massima serie rappresenta non solo un traguardo personale, ma anche «un motivo di orgoglio per il presidente Davide Zaganelli e per tutta la Sezione Aia di Lugo», che torna ad essere rappresentata ai massimi livelli del calcio italiano dopo quasi due decenni. L’ultima presenza risaliva infatti al 2006 con l’arbitro Cristian Zanzi.

Al Teatro Alighieri arrivano “Voci e musiche dalla Palestina”

Il progetto nasce dalla collaborazione tra Ravenna Festival e Festival delle Culture. Si parte venerdì 23 con il concerto di Kamilya Jubran

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Kamilya Jubran è cresciuta ad Al Rameh, un villaggio palestinese della Galilea. Figlia di genitori appassionati di musica, è stata introdotta al repertorio classico arabo da piccola. Il collettivo musicale 47Soul invece è stato fondato in Giordania, e ha oggi base fra Londra e la Palestina; il nome del gruppo allude al 1947, l’anno precedente la prima guerra arabo-israeliana. Bashar Murad (figlio del fondatore dei Sabreen) sfida gli stereotipi e mette in luce questioni sociali che raramente vengono affrontate in Palestina, come la vita sotto l’occupazione e in contesti patriarcali.

Sono questi gli artisti attesti al Teatro Alighieri da venerdì 23 a domenica 25 maggio, nell’ambito della rassegna Voci e musiche dalla Palestina, nata dalla collaborazione fra Ravenna Festival e Festival delle Culture. Gli artisti sono stati selezionati come dimostrazione che, attraverso la drammatica esperienza della diaspora, la creazione musicale palestinese resti in sintonia con i tratti tipici della contemporaneità, tra ibridazione del linguaggio, ubiquità culturale, e innovazione e di locale e globale.

Ad aprire il trittico di concerti il 23 maggio (tutti in programma per le ore 21) è Kamilya Jubran, già voce principale dei Sabreen, pionieristico gruppo di Gerusalemme Est che unisce jazz, rock e folklore arabo. Sabato 24 il palcoscenico è invece dei 47Soul, gruppo di elettro-hip hop formato nel 2013 da musicisti di diversa provenienza ma tutti di origine palestinese e oggi uno dei gruppi arabi di punta sul piano internazionale. Domenica 25 è la volta di Bashar Murad, cantautore e regista il cui ironico pop cosmopolita sfida gli stereotipi e illumina questioni sociali, incluse tematiche LGBTQ+.

Oltre alla raccolta di voci dalla Palestina, dalla collaborazione tra Ravenna Festival e Festival delle Culture nasce anche l’appuntamento alla Torraccia di Ravenna, che domenica 1 giugno, nell’ambito della rassegna Romagna in fiore, accoglierà una “grande festa africana” in due concerti, quello della cantautrice maliana Fatoumata Diawara e della band franco-marocchina Bab L’ Bluz (a partire dalle 16).

Torna la “Sagra del cappelletto”, tra tradizione e beneficenza

Come ogni anno, l’intero ricavato delle serate sarà devoluto allo Ior

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Ritorna a Massa Lombarda la “Sagra del Cappelletto”, il consueto appuntamento tra tradizione e beneficenza al Centro di Quartiere Fruges di via Ricci 3.

Come ogni anno, i “Volontari e Amici dello Ior” saranno impegnati a tirare pasta fresca al matterello, mentre il ricavato delle serate sarà interamente devoluto a favore dei servizi di assistenza gratuita dei pazienti oncologici, dei progetti di prevenzione nelle scuole e a sostegno della ricerca scientifica. Il ristorante aprirà per la cena di sabato 24, a partire dalle 18:30, e proseguirà la sua attività il giorno successivo sia a pranzo (dalle ore 12) che a cena (sempre dalle 18:30). Negli ultimi anni è stata introdotta anche la possibilità di ordinare da asporto prima dell’inizio della sagra (da un’ora prima fino a un massimo di 15 minuti). Gli organizzatori però ricordano come «il bello di manifestazioni come queste sia lo spirito di socialità e di convivialità con cui vengono vissute. Prima del blocco forzato del Covid l’iniziativa ha sempre registrato il tutto esaurito, con persone provenienti non solo dai dintorni di Lugo ma da tutta la Romagna, attirate a Massa Lombarda dal richiamo di “sua maestà il cappelletto”».

Quest’anno, circa quaranta azdore hanno preparato 350 kg di cappelletti in 4 giorni. L’impegno dei volontari per la sagra si affianca a una serie di altre iniziative benefiche che hanno coinvolto il territorio lughese, come la distribuzione di azalee in occasione della Festa della Mamma, che ha registrato nella sede della Bassa Romagna il numero più alto di distribuzioni (3000 fiori venduti in due giorni, per un incasso a favore della ricerca scientifica che ha superato i 4 mila euro).

Degrado nelle case popolari. De Carli (Pdf): «Emergenza sanitaria in via Eraclea»

Quello dell’Edilizia pubblica residenziale è uno dei temi cardine della campagna della coalizione a sostegno di Ancisi: «Acer? Un “carrozzone fallimentare”, il Comune riprenda in mano la gestione degli alloggi»

«Muffe, infiltrazioni d’acqua, infestazioni di ratti, stato di degrado, abbandono e incuria e rischi tangibili per la salute degli inquilini, soprattutto dei più piccoli»: Mirko De Carli (candidato a consigliere comunale per la coalizione composta da Lega, Popolo della Famiglia e Lista per Ravenna per Ancisi Sindaco) torna sul tema del degrado degli alloggi popolari nel ravennate, in particolare sui condomini di Via Eraclea. 

A seguito di diversi sopralluoghi, tra raccolta di testimonianze e confronti diretti con gli abitanti dei palazzi, gli alloggi vengono giudicati dai volontari della Lista «non adatti per essere abitati, nonostante le mancate risposte alle tante segnalazioni da parte di ente gestore e amministrazione. Da qui l’idea di sottoporre le foto e le documentazioni raccolte a un perito, con lo scopo finale di eliminare Acer dalla gestione dell’edilizia residenziale pubblica».

La proposta, in caso di vittoria della lista di Ancisi alle prossime elezioni (ma anche come battaglia da portare avanti nei banchi della minoranza) è quella di contrapporre ad Acer, definito un «carrozzone fallimentare che ha pensato a trarre benefici piuttosto che a risolvere problemi» una gestione diretta dell’Erp (Edilizia residenziale pubblica) dell’amministrazione comunale, attraverso un sistema di assessori delegati. Il disegno prevede inoltre la promozione di un piano di vendita degli alloggi occupati da quegli affittuari che hanno maturato nel tempo le possibilità economiche per acquistarli, e utilizzare il ricavato per finanziare (almeno in parte) la costruzione di nuove case popolari, in modo da sfoltire le liste d’attesa.

«La situazione emergenziale di via Eraclea è la più lampante, ma non l’unica. Ci contattano da altre zone, come via Gulli, per raccontare situazioni analoghe, e possiamo dire che l’emergenza sanitaria e urbanistica è diffusa in tutta la categoria Erp». In particolare, nel plesso di via Eraclea (formato da 7 palazzi che contano 12 appartamenti a blocco, abitati per un totale di circa 80 famiglie) vengono segnalati impianti pericolanti, zone comuni in stato di degrado, mala gestione del ritiro dei rifiuti e anche l’assenza del portone al civico 31. Incuria che, come testimoniato da uno degli abitanti del blocco, sfocerebbe anche in episodi di microcriminalità e spaccio. «Gli inquilini che possono permetterselo sono costretti a pagare di tasca loro le manutenzioni, mentre gli altri sono costretti a vivere nel degrado – continua De Carli -. mettendo spesso “pezze” temporanee e limitate all’estetica e non alla salubrità degli ambienti. Nonostante ciò, chi abita in questi appartamenti, se non vuole essere immediatamente sfrattato, è tenuto a pagare puntualmente un canone mensile che va, a seconda dell’Isee e della tipologia di appartamento, da 1.800 euro annui a un massimo di 600 euro mensili (spese condominiali e utenze incluse ndr) per nuclei composti da due persone, entrambe lavoratrici».

Quello dell’Edilizia pubblica residenziale è uno dei temi cardine del programma di Ancisi, e prevede la riformulazione dei bandi per l’assegnamento degli alloggi popolari e la riattivazione di un piano forte per l’edilizia residenziale sociale, in modo da offrire alle famiglie non indigenti, ma comunque non in grado di affittare una casa a prezzo di mercato, alloggi a canoni calmierati. Si passa poi dalle agevolazioni per l’acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie che non ne hanno la possibilità, prevedendo incentivi e sostegno e privilegiando le ristrutturazioni edilizie e dal potenziamento dei servizi di contributo per le famiglie fragili, con controlli incrociati per evitare abusi. Infine, una proposta riguardante forse e campagne che mira alla ristrutturazione e riqualificazione di aree sottratte alla speculazione edilizia.

«Azzeramento dell’Irpef per i ravennati». La proposta di Grandi a fine campagna

Il candidato di Fratelli d’Italia prevede un investimento di circa 10-13 milioni, recuperabili con una revisione delle spese comunali: «Sono l’unico che ha possibilità di arrivare al ballottaggio. E in quel caso, vincerei»

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«Mancano pochi giorni alla chiusura della campagna elettorale e noi il meglio abbiamo deciso di tenerlo per la fine», così Alberto Ferrero, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, presenta l’ultimo annuncio del candidato sindaco Nicola Grandi (Fratelli d’Italia, Forza Italia e Viva Ravenna). La proposta si articola su due punti ritenuti cruciali e trasversali dopo diversi momenti di confronto con la cittadinanza: la polarizzazione del voto e paura del futuro e della pressione fiscale. 

Partendo proprio da questo ultimo punto Grandi ha annunciato la rimozione dell’addizionale Irpef tra i primi provvedimenti del suo mandato: «Significherebbe consegnare subito soldi nelle tasche dei cittadini, fino a 250 euro a famiglia. A qualcuno potrebbero sembrare pochi, e sarà chi ha un reddito maggiore a risparmiare di più in questa prima fase, ma sono soldi che arrivano subito e sono solo il primo di 5 interventi distribuiti su 5 anni di mandato». L’iniziativa richiederebbe un prelievo di fondi da bilancio compreso tra i 10 e i 13 milioni di euro: «Non una cifra enorme – continua il candidato -. che possiamo recuperare innanzitutto con un taglio netto agli sprechi».

Il progetto (nominato “Ravenna Snella”) prevede dunque una revisione totale delle spese per gli incarichi esterni, controllo sulle partecipate e attivazione di ispettori di trasparenza, oltre a cittadini, professionisti, revisori che controllano i costi. In secondo luogo, un utilizzo concreto dell’intelligenza artificiale all’interno degli uffici comunali: «Un’idea di “Comune digitale” che taglia i tempi di elaborazione delle pratiche e la burocrazia, con un utilizzo dell’Ia che non riduce le risorse ma, al contrario, migliora le performance dei dipendenti». Il terzo aspetto riguarda il taglio dei costi comunali a livello di bollette quindi pannelli solari sulle scuole, impianti sportivi, riqualificazione energetica degli immobili comunali, illuminazione led a sensori intelligenti, dove l’illuminazione continua non risulta necessaria». Il piano comprende poi un sistema di acquisti centralizzati, con un unico ufficio acquisti, la mappatura completa degli immobili comunali e la cessione di beni non strategici, attenzione a un volontariato attivo, dotato di copertura assicurativa garantita dall’amministrazione e con un piccolo riconoscimento. Secondo le stime del partito, la messa in pratica di questi punti porterebbe al rientro di almeno 10 milioni e a un risparmio per i cittadini da 104 a 240 euro grazie al taglio dell’imposta.

Riguardo alla polarizzazione del voto, Grandi non ha dubbi: «Sono l’unico candidato in grado di arrivare al ballottaggio. Andarci sarà dura, ma abbiamo ancora 3 o 4 giorni per convincere gli indecisi. E una volta arrivati al ballottaggio, vinciamo. Di questo sono sicuro. Chiunque degli altri candidati dice di poter arrivare al ballottaggio mente. E lo sa». L’ottimismo deriverebbe dai trend nazionali: «Chiunque può verificare l’evoluzione del partito in tutto il Paese dal 2021 a oggi» e dal confronto con enti, associazioni e cittadini che «hanno deciso spontaneamente di polarizzare gli incontri limitandoli al sottoscritto e al candidato di centro sinistra». Da qui l’invito al “voto utile” «per portare un cambiamento violento in città, perché solo con forza si può cambiare il sistema. È il momento di convincere quegli amici indecisi, quelli che nemmeno voterebbero, perché distanza che ci separa dall’attuale maggioranza è poca e questi ultimi giorni possono fare la differenza».

Iannucci sul nuovo palazzetto: «Dieci milioni di euro sottratti allo sport di base»

La candidata sindaca della coalizione di sinistra è fortemente contraria alle scelte dell’Amministrazione sulla gestione dei fondi pubblici

«Con il nuovo palazzetto sono stati sottratti soldi che potevano andare allo sport popolare». Sono le parole di Marisa Iannucci, candidata sindaca a Ravenna con la coalizione di sinistra composta dalle liste Ravenna in Comune, Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Pci. Iannucci ha incontrato i giornalisti proprio accanto al cantiere del nuovo palasport, «un esempio di colpevole sperpero di denaro pubblico che dovrebbe essere invece destinato alla lotta al subappalto e ad un welfare cittadino sempre più compresso e compromesso».

Cura dell’ambiente e riduzione del consumo di suolo sono tra i punti chiave della campagna elettorale di Iannucci. Nel caso del palazzetto dello sport, si uniscono ad altre questioni sociali: «Questa opera non serve alla città di Ravenna, fa parte solo della voglia di grandezza dell’Amministrazione. Oltre ad aver sforato clamorosamente i tempi, sono stati spesi 10 milioni di euro in più rispetto a quelli preventivati. Questi soldi sono così sottratti allo sport per tutti perché nel nostro comune ci sono tante piccole società sportive dilettantistiche che hanno bisogno di contributi comunali per andare avanti. I soldi vengono investiti subito per rifare il manto del Benelli o il grande palazzetto ma non per le piccole realtà che coinvolgono migliaia di giovani e bambini. A quest’ultime arrivano dal comune cifre irrisorie da dover dividere».

Il cantiere del palazzetto dello sport doveva terminare nel 2021 (iniziato nel 2019). Secondo Iannucci è mancata una gestione oculata del cantiere: «Non siamo bastian contrari, ma vogliamo che le cose vengano fatto bene e che ci si prenda cura di tutta la comunità, perché lo sport e la cultura devono essere popolari dato che soprattutto sono le attività “dal basso” che aumentano il buon vivere delle persone».

Collegandosi al tema del palazzetto in costruzione alle sue spalle, la candidata sindaca ha parlato della problematica relativa agli appalti e al lavoro sicuro, un altro punto cruciale del programma elettorale: «Le opere pubbliche creano lavoro però ci deve essere vigilanza. Nella nostra terra di Romagna ci sono infiltrazioni mafiose e sarebbe fondamentale inserire clausole per pretendere dalle aziende un lavoro stabile e sicuro, sia nei grandi appalti che nei servizi pubblici. Non si può offrire 7 euro l’ora ai lavoratori perché l’impiego deve essere anche giustamente retribuito. Questi appalti e subappalti determinano spesso il fallimento della catena e sempre più infortuni sul lavoro».

A conclusione della conferenza, Iannucci ha parlato del referendum del 8-9 giugno: «Noi come coalizione voteremo 5 sì e invitiamo tutti a farlo perché è importante per i diritti dei lavoratori. Non abbiamo sentito nessuna forza politica impegnarsi in questo senso, ne tantomeno comunicare la propria volontà comune di scrivere 5 sì alle urne».

La candidata sindaca chiuderà la propria campagna elettorale venerdì 23 maggio dalle 19 con una serata di chiusura alla Rocca Brancaleone in cui si terrà un concerto ed interventi dedicati alla causa palestinese.

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