Ausl Romagna aderisce all’iniziativa di sensibilizzazione di Fondazione Onda. Anche in Romagna il trend è in crescita, il Centro specializzato di Ravenna è il primo con 1.200 pazienti a carico
Informare e sensibilizzare i pazienti, i caregiver e la popolazione sulla sclerosi multipla, una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale (spesso diagnosticata tra i 20 e 30 anni) che colpisce principalmente le donne.
Con questo obbiettivo, l’Ausl Romagna ha aderito all’open day dedicato alle persone con sclerosi multipla, promosso da Fondazione Onda, in occasione della Settimana Mondiale del Cervello dall’11 al 17 marzo.
La sclerosi multipla è una malattia infiammatoria cronica, a genesi autoimmuni, del sistema nervoso centrale. La patologia causa un danneggiamento della guaina che permette alle fibre nervose di condurre gli impulsi dalle diverse aree del sistema nervoso centrale al corpo, coinvolgendo le funzioni motorie, sensitive, visive, viscerali e cognitive. Si tratta di una delle più frequenti cause di disabilità nelle persone giovani e, sebbene l’esordio compaia tra i 15 e i 50 anni, spesso si manifesta tra i 20 e i 30 anni.
La variabilità dei sintomi nell’arco della vita, l’imprevedibilità del decorso, l’affrontare le terapie modificanti che devono essere assunte continuativamente costringono le persone con sclerosi multipla a modificare la loro vita nell’ambito familiare, di lavoro e sociale. Per questo Ausl Romagna offre un percorso di presa incarico dei pazienti con accesso precoce alla diagnosi e alle terapie, svolte con un approccio multidisciplinare (neuroradiologo, riabilitatore, ginecologo e psicologo).
Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (Pdta) dedicato alle persone affette da sclerosi multipla ha l’obiettivo di uniformare e migliore la presa in carico dei pazienti dalla diagnosi al trattamento, avvalendosi della rete unificata fra i quattro centri dedicati delle unità operative di Neurologia di Ravenna (attualmente la prima in Romagna, con 1200 pazienti a carico), Rimini, Cesena e Forlì.
Ogni centro ha implementato dei percorsi diagnostico assistenziali che permettono alla persona con sclerosi multipla di accedere alla diagnosi e alle terapie nel proprio territorio. Oltre alla presa in carico del paziente da parte del team di neurologi e infermieri per l’avviamento del percorso interdisciplinare, Ausl Romagna offre l’accesso a tutte le terapie farmacologiche a disposizione, anche le più innovative, come il trapianto autologo di cellule staminale (Ahsct) in collaborazione con l’Ematologia di Ravenna, centro di riferimento in Regione.
L’Italia è considerata un’area ad alto rischio per la sclerosi multipla (si conta una prevalenza di 113 cassi ogni 100 abitanti), ed è stato stimato che e persone con sclerosi multipla nel Paese siano 68.000-75.000, per un totale di circa 2000 nuovi casi ogni anno.
Le donne sono colpite dalla patologia con un rapporto di 3 a 1 confronto alla popolazione maschile, e la frequenza è in aumento tanto da considerare la malattia prevalentemente femminile, a causa di fattori genetici, ormonali e ambientali.
Anche in Emilia Romagna iltrend in crescita è confermato anche dagli studi condotti in Regione, dove si evidenziano una prevalenza più alta rispetto a quella rilevata negli anni precedenti, pari a 120 casi per 100.000 abitanti (164.26 le donne e 73.59 gli uomini) ed una incidenza annuale pari a 4,35 nuovi casi per 100,000 abitanti (5.91 per le donne e 2.63 per gli uomini). In base a questi dati, considerando che la popolazione dell’Emilia Romagna è di oltre 4.000.000 di abitanti, è possibile stimare una prevalenza di circa 5.000 casi di sclerosi multipla sull’intero territorio regionale. Nell’AUSL Romagna sulla base dei dati di prevalenza le persone con SM sono oltre 2500.
Questionario gratuito e anonimo compilabile in pochi minuti per sondare lo stato delle comunità di riferimento della diocesi di Faenza e Modiglia a un anno dagli eventi tragici
La Caritas di Faenza-Modigliana e la Fondazione Pro Solidarietate propongono un questionario online rivolto alle comunità di riferimento per capire come stanno a un anno dall’alluvione. L’iniziativa si intitola proprio “Come stai?”. Dalla situazione abitativa a quella sociale, dal contesto lavorativo a quello famigliare sono diversi i temi che vengono approfonditi dal questionario, anonimo e compilabile in pochi minuti a questo link.
L’invito a rispondere è rivolto a tutte le persone residenti nella Diocesi, da Marradi fino ad Alfonsine, passando per Faenza, Modigliana, Brisighella, Russi, Fusignano Bagnacavallo, Solarolo, Cotignola, Sant’Agata sul Santerno. Realtà che, con sfumature diverse, – dagli allagamenti in pianura alle frane in collina – hanno subito direttamente o indirettamente gli effetti dell’alluvione.
La Caritas invita tutti gli interessati nei prossimi giorni a diffondere il questionario tra parenti, amici e conoscenti.
La giunta regionale ha fatto tappa a Ravenna e ha presentato il bilancio di quanto fatto e quanto in avvio sui corsi d’acqua
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A distanza di quasi un anno dall’alluvione di maggio 2023, il territorio della provincia di Ravenna è interessato da 84 interventi di ripristino tra somme urgenze, urgenze e interventi di programmazione anticipata, per 91 milioni di euro circa. Di questi sono già conclusi, o in corso, interventi per oltre 65 milioni. Sono 11, invece, quelli in fase di avvio, in particolare sui fiumi Ronco, Montone, Savio, Lamone e Santerno, per un valore di quasi 7 milioni e mezzo ad opera dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, che si concluderanno entro la fine dell’estate. Inoltre, per far fronte ai disagi della popolazione causati dall’alluvione, sono stati erogati contributi Cis (Contributo di immediato sostegno, 5mila euro iniziali) per 65,6 milioni.
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I dati sono stati diffusi oggi, 14 marzo, dalla Regione in occasione della visita della giunta regionale dell’Emilia-Romagna a Ravenna, prima tappa di un tour che porterà la giunta nelle province colpite dall’alluvione dello scorso maggio (i prossimi appuntamenti domani alle 14 a Forlì, per Forlì-Cesena, e il 19 marzo alle 9 in Città metropolitana a Bologna).
A Ravenna, nella sede della Provincia, c’è stato un momento di confronto tra la delegazione della Regione, guidata dal presidente Stefano Bonaccini e dalla vicepresidente Irene Priolo, il presidente della Provincia di Ravenna, Michele De Pascale, sindaci e amministratori, rappresentanti delle parti sociali, delle imprese e delle realtà associative. Nella delegazione della Giunta anche il sottosegretario alla Presidenza, Davide Baruffi, e gli assessori Paolo Calvano (Bilancio), Andrea Corsini (Trasporti), Alessio Mammi (Agricoltura) e Paola Salomoni (Scuola).
L’incontro è stata anche l’occasione per ribadire le richieste di modifica delle ordinanze già presentate alla Struttura commissariale di Governo e condivise da tutti i firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima, che vanno dall’ampliamento del credito di imposta alla semplificazione delle procedure di rimborso, oltre naturalmente all’inserimento dei beni mobili tra quelli risarcibili.
Inoltre, la vicepresidente Priolo ha anche illustrato il percorso che si sta facendo verso i Piani speciali, a partire dalla mappatura del dissesto, ormai in fase di conclusione, perché la ricostruzione non può che partire dall’analisi dell’evento.
Ricostruzione post alluvione: i cantieri in fase di avvio in provincia di Ravenna
Sul Ronco, in comune di Ravenna, sono in partenza 4 cantieri da 300mila euro (per un totale di 1 milione 200mila euro), per la sistemazione di frane degli argini e il ripristino di difese delle sponde mediante la posa di scogliere lungo tratti di arginature dalla lunghezza di circa 100 metri ciascuno. Sulla sommità degli argini, corrono viabilità comunali. In particolare, le opere interesseranno le località Coccolia, San Bartolomeo, Ghibullo e San Bartolo. Sempre sul Ronco in comune di Ravenna, si sta concludendo la progettazione di un intervento da 1,9 milioni per la ricostruzione di golene e il rinforzo dell’argine da Borgo Sisa a Durazzanino, al confine con il forlivese.
Sul Montone è al via un intervento da 300mila euro presso la Chiusa di San Marco (comune di Ravenna) per il ripristino della sommità arginale interessata da smottamento.
Sul Lamone, a Formellino di Faenza, è in affidamento un cantiere da 350mila euro per il ripristino dei corpi arginali destro e sinistro e per la rimessa in quota delle sommità arginali.
Sul Santerno sono 3 gli interventi in affidamento per un totale di 2,7 milioni. Alla confluenza tra Reno e Santerno, nei comuni di Lugo e Alfonsine (località Villa Pianta) con 500mila euro si procederà al ripristino di golene e argini franati in destra e sinistra Santerno, a seguito del pompaggio acque dal Canale destra Reno.
Sempre lungo il nodo Reno-Santerno, tra Santa Maria in Fabriago e Valle, fino a Ponte Pianta, sono previsti due interventi dal valore complessivo di 2,2 milioni: riguardano l’officiosità idraulica del fiume Santerno con la rimozione di vegetazione caduta, la sistemazione di frane golenali e il consolidamento degli argini.
Sul Savio, è in ultimazione la progettazione di un cantiere da 1,9 milioni di euro che punta al ripristino dell’officiosità idraulica nel tratto tra Matellica e Cannuzzo, a Saviodi Ravenna e Cervia, e all’adeguamento dei corpi degli argini a valle degli abitati di Castiglione di Ravenna e Cervia, fino alle località Bottega della Guarniera e Villa Ragazzena.
«Questa alluvione ci ha insegnato molto – ha detto Bonaccini – e le vecchie previsioni vanno aggiornate: gli strumenti urbanistici dovranno recepire le nuove carte che stiamo aggiornando insieme all’Autorità di bacino. Voglio quindi essere chiaro: non si costruisce il nuovo nelle aree allagate. La Regione non arretrerà fino a quando la ricostruzione non sarà completata, non come prima ma meglio di prima. E fino a quando i rimborsi non saranno garantiti al cento per cento. Continuiamo, dunque, a chiedere al Governo le risposte che ancora mancano, a partire dal risarcimento dei beni mobili danneggiati e procedure più semplici per ottenere quanto dovuto da cittadini, famiglie e imprese».
Il presidente della Provincia e sindaco di Ravenna, Michele de Pascale: «Al momento, purtroppo, il bilancio della situazione è molto negativo e lo diremo al Commissario Figliuolo al quale faremo proposte molto concrete per la massima semplificazione. Le procedure di indennizzo sono di fatto bloccate. Non c’è copertura per i beni mobili e non c’è nemmeno copertura finanziaria completa. La ricostruzione avanza con grande spinta, anche se le risorse Pnrr sono un aggravio dal punto di vista burocratico. Non arretreremo di un millimetro rispetto alla necessità di indennizzare, ripristinare e rendere più sicuri i territori».
Mauro Passarini non può più esercitare come medico di base dal 15 marzo per effetto di un provvedimento disciplinare preso dall’azienda sanitaria
L’interrogatorio del medico Passarini
L’Ausl Romagna ha revocato la convenzione a uno dei suoi medici di base come sanzione disciplinare dopo il patteggiamento in tribunale di una pena di due anni per centinaia di finti vaccini anti-Covid simulati al solo scopo di far ottenere il green pass a diverse persone no vax. Si tratta del 67enne Mauro Passarini che da domani, 15 marzo, non potrà più lavorare come medico di base a Marina di Ravenna. L’Ausl ha inviato una comunicazione ai pazienti che ora dovranno scegliere un altro medico. Passarini infatti era ancora operativo e, nonostante le vicende giudiziarie, attualmente ha ancora molti pazienti. La notizia è riportata dai quotidiani locali Resto del Carlino e Corriere Romagna in edicola oggi.
L’avvocato Carlo Benini presenterà ricorso al giudice del lavoro. Dalle pagine del Carlino si apprende anche che un gruppo di sostenitori di Passarini ha annunciato battaglia lamentando il fatto che una comunicazione così importante, sia giunta con “soli tre giorni di preavviso”. E sottolineando tutti i disagi che la scelta dell’Ausl comporterà soprattutto per anziani e disabili.
Passarini era stato arrestato dalla polizia il 10 novembre 2021 in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Dopo qualche giorno aveva ottenuto i domiciliari. Quindi a fine marzo 2022 era tornato libero con il solo obbligo di dimora sul territorio comunale caduto il 5 luglio con conseguente reintegro nell’Ordine dei medici. Infine aveva patteggiato due anni di reclusione per falso, peculato per via della contestata appropriazione di fiale Pfizer; ed evasione per avere parlato il 17 novembre 2021 a un giornalista uscendo di casa mentre si trovava ai domiciliari. La corruzione era invece stata esclusa. Per quanto riguarda i 227 pazienti finiti nei guai in concorso nei guai con lui per i falsi vaccini, è ancora in corso la maxi-udienza preliminare.
Lo scrittore Antonio Manzini presenterà il suo ultimo romanzo nell’ambito delle iniziative della “cucina popolare”
Antonio Manzini – celebre scrittore noto in particolare per il suo personaggio del vicequestore Rocco Schiavone – presenterà, domenica 17 marzo alle 16.30, il suo nuovo romanzo “Tutti i particolari in cronaca” al teatro comunale di Cervia, intervistato da Emiliano Visconti di Rapsodia.
L’evento nasce nell’ambito dell’iniziativa Cucinasorriso, la cucina popolare di Cervia che, in collaborazione con l’associazione Abc della biblioteca Maria Goia, ha dato vita a un gruppo di lettura cittadino. Il gruppo si ritrova negli spazi della Cucina il terzo venerdì di ogni mese alle 10.30, mentre in tutti gli altri venerdì, alla stessa ora, si leggono, a voce alta, alcuni capitoli del libro scelto.
Per partecipare all’incontro con Manzini è consigliata la prenotazione tramite mail all’indirizzo cerviasocialfood@sanvitale.ra.it oppure al numero 334 3298097.
«L’esperienza del gruppo di lettura in una cucina popolare è unica ed è bello che Coop San Vitale e Associazione Abc abbiano pensato di farla partire qui a Cervia – sottolineano gli assessori Bianca Maria Manzi e Cesare Zavatta – è infatti importante proporre cultura in ogni contesto sociale affinché una comunità sia sempre più viva e attenta».
Il sindaco: «Ai giovani dobbiamo mandare un messaggio chiaro, non esiste offerta di lavoro accettabile se mette a rischio la loro vita»
Si sono concluse le iniziative promosse dal Comune di Ravenna per la commemorazione del 37° anniversario della tragedia della Mecnavi, l’incidente sul lavoro che costò la vita a 13 operai il 13 marzo 1987, durante le operazioni di manutenzione straordinaria della nave gassiera Elisabetta Montanari.
Insieme a sindacati, vigili del fuoco, e ad alcune realtà culturali cittadine sono stati organizzati momenti di approfondimento per ricordare la strage, approfondire e riflettere sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Nella mattinata del 13 marzo, dopo la tradizionale cerimonia di deposizione delle corone sulla lapide in memoria delle vittime della Mecnavi, si è svolta al teatro Rasi la rappresentazione teatrale “In fondo ad una nave”, un momento di approfondimento e riflessione dedicato in particolare agli studenti delle scuole superiori ravennati.
«Pensando a Mecnavi tutti pensiamo anche a quello striscione “Mai più”, una promessa purtroppo non mantenuta. – commenta il sindaco di Ravenna Michele de Pascale – Il nostro dovere è quello di ricordare e di sensibilizzare sull’importanza della sicurezza sul lavoro soprattutto le nuove generazioni. Lo spettacolo al teatro Rasi era proprio dedicato a loro, a giovani studenti affinché cogliessero, oltre le emozioni di chi ha soccorso, le sensazioni di chi in quella tragedia ha perso la vita e l’enorme vuoto e dolore generato in amici e famiglie. Ai giovani dobbiamo mandare un messaggio chiaro: non esiste offerta di lavoro accettabile se mette a rischio la loro vita e la loro sicurezza. In questo territorio ci devono essere le possibilità per un lavoro dignitoso, serio, equamente retribuito e sicuro per tutti. In questo senso vanno il Protocollo sulla sicurezza del lavoro portuale e il progetto elaborato insieme all’Unibo che renderà il Centro ricerche di Marina di Ravenna sede sperimentale per la sensoristica avanzata per i lavori a rischio».
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del ministero. La Pigna: «Revocare l’appalto»
Il consorzio stabile ReseArch ha comunicato al Comune di Ravenna che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del ministero dell’Interno alla sentenza del Tar della Campania, ha ripristinato l’interdittiva antimafia del prefetto di Salerno ai danni dello stesso consorzio. Di conseguenza, il Comune di Ravenna (stazione appaltante) ha provveduto a ordinare oggi (13 marzo) la sospensione dei lavori del cantiere del palasport, «ordinando altresì all’impresa esecutrice di mettere in sicurezza il cantiere medesimo nelle more delle determinazioni che verranno successivamente assunte», si legge in una nota dell’Amministrazione.
Tra le prime reazioni, quella della lista civica d’opposizione La Pigna, che chiede da anni al Comune di revocare l’appalto al consorzio. «Siamo a marzo 2024 – sottolineano dalla Pigna – e i lavori, fermati con l’interdittiva antimafia, sono ben lungi dall’essere completati entro l’ultima delle proroghe generosamente concesse: fine settembre 2024. Continui rinvii e fermo dei lavori, che fa lievitare a dismisura i già faraonici costi del progetto del nuovo palazzetto».
«Su questa vicenda, che abbiamo dettagliato, con tanto di documentazione a supporto, in un esposto presentato a suo tempo alla Procura della Repubblica di Ravenna e a Anac, chiediamo che si apra una verifica da parte della Magistratura penale e contabile della Corte dei Conti. Contestualmente, Chiediamo che il contratto sia immediatamente revocato al Consorzio Resarch e che allo stesso vengano applicate le penali per i danni economici e d’immagine che ha subito il Comune di Ravenna».
Le attività della storica traversa organizzano un’iniziativa mensile per invitare i cittadini ad animare il centro. Questa sera il secondo appuntamento, dedicato alle donne e all’oriente
Musica dal vivo, negozi aperti fino a tarda notte, menù speciali, piccoli allestimenti e apertivi a tema. Le attività di via Mentana organizzano un appuntamento mensile per valorizzare la storica strada del centro.
L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra Radici – cucina e cantina, Conteria Bijoux , Pizzeria e kebab La Plaza e Drogheria San Domenico, è dedicata ai clienti delle attività e alla cittadinanza, con l’invito ad animare e frequentare anche negli orari serali il centro storico della città.
Dopo il primo evento del 9 febbraio, ispirato a San Valentino, si prosegue questa sera (mercoledì 13 marzo) con “Profumo di donna e di oriente”, legato alle iniziative promosse in occasione per la Festa della Donna. Protagonisti della serata Messalina Fratnic, che si esibirà in una performance vocale accompagnata da campane tibetane e Fabrizio Tarroni al sitar. Faranno da cornice all’evento foto e dipinti ispirati alla figura della donna e all’Asia.
I ristoranti della via proporranno uno speciale aperitivo a tema sul fil rouge delle spezie e dei sapori orientali.
«Dopo il successo della prima serata siamo entusiasti di continuare con il progetto. Oltre ai clienti affezionati, è stato bello vedere la via popolata dai cittadini e dai tanti passanti incuriositi. L’idea è quella di portare nuova vita in questa importante area del centro storico, creando un nuovo luogo di interesse per turisti e ravennati», commenta Paride Cellarosi, titolare di Radici – cucina e cantina.
Oltre 25 appuntamenti dal 7 al 12 maggio. Il 24 aprile all’Alighieri un’anteprima con Santa Giovanna dei Macelli di Bertold Brecht, in collaborazione con La Stagione dei Teatri
Polis Teatro Festival torna nei principali luoghi della cultura di Ravenna dal 7 al 12 maggio. Si tratta della settima edizione della rassegna che, sotto la direzione artistica di Davide Sacco e Agata Tomsic (ErosAntEros), sarà dedicata a un focus internazionale sul teatro contemporaneo dell’area di lingua tedesca.
Il programma completo è già online, ed è stato annunciato l’opera che farà dal prologo al festival: si tratta dello spettacolo Santa Giovanna dei Macelli di Bertolt Brecht. Dopo il debutto all’Arena del Sole di Bologna, lo spettacolo andrà in scena il 24 aprile al Teatro Alighieri (in collaborazione con La Stagione dei Teatri).
Il nuovo lavoro internazionale e multilingua di ErosAntEros, con musiche originali dal vivo della band cult slovena Laibach è coprodotto con Emilia Romagna Teatro, Teatro Nazionale, Slovensko Mladinsko Gledališče, Tnl – Théâtre National du Luxembourg, Teatro Stabile di Bolzano.
Gli altri eventi della rassegna saranno ospitati nei principali luoghi culturali di Ravenna, come Teatro Rasi, Artificerie Almagià, Teatro Socjale, con un calendario di oltre 25 appuntamenti, tra cui prime nazionali, coproduzioni e momenti di confronto tra artisti, (tra i quali, alcuni dei nomi di punta della scena europea, studiosi e operatori internazionali), che confermano la proposta artistica di respiro europeo distintiva del festival. L’immagine simbolo dell’edizione 2024, tradizionalmente illustrata dall’artista-attivista Gianluca Costantini, rappresenta un angelo che fissa la propria città dal cielo, omaggia Il cielo sopra Berlino, il famoso film con Wim Wenders, ma è anche l’Angelo della storia di Walter Benjamin che dal quadro di Paul Klee osserva la catastrofe impigliato nella tempesta del progresso.
I biglietti per lo spettacolo Santa Giovanna dei Macelli sono già acquistabili sul sito dell’Alighieri o alla biglietteria del Teatro (via Mariani 2, Ravenna), aperta dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13, e il giovedì anche dalle 16 alle 18. Il costo è di 25€ per i sostenitori, 20€ intero e 5€ per gli under 30. La biglietteria degli eventi dal 7 al 12 maggio sarà disponibile online da lunedì 8 aprile.
La struttura è stata realizzata dalla società faentina Erre e poi ceduta alla viabilità comunale
Il cavalcavia autostradale che permetterà di collegare la rotatoria della strada provinciale di via Pana con il tratto del centro commerciale Le Maioliche di via Bisaura verrà aperto al traffico giovedì 14 marzo, nella tarda mattinata. La struttura, che scavalca il tratto faentino dell’A14, ha una lunghezza di circa 55 metri per una larghezza di 11 metri.
Si tratta di un’opera attesa da anni, rimasta bloccata nell’ambito del cantiere del centro commerciale Le Perle, rimasto al momento incompiuto. Il cavalcavia fa parte delle opere di pubblica viabilità prevista da una scheda del Prg e realizzato dalla società Faenza Erre che, dopo il collaudo e la relativa validazione da parte degli uffici tecnici, è stata ceduta al Comune di Faenza, riconoscendone la fondamentale importanza per il sistema di mobilità cittadino.
“L’apertura al traffico del cavalcavia autostradale di via Bisaura – spiega Andrea Fabbri, vicesindaco con delega ai lavori pubblici – avrà grossi benefici per la viabilità in un’area strategica per il distretto industriale e artigianale della zona. L’apertura del cavalcavia, da un lato è importante per i benefici che indubbiamente porterà alla circolazione stradale a lato del casello dell’autostrada, dall’altro potrà servire da incentivo per nuovi insediamenti in una zona strategica della città».
Sabato 9 marzo, gli spazi del museo hanno ospitato un dibattito sulla necessità di adozione da parte delle imprese di percorsi volti a ridurre il divario tra lavoratori e lavoratrici
In occasione della Giornata Internazionale della Donna, l’appuntamento di sabato 9 marzo al Museo Classis è stato dedicato all’attuale tema della certificazione di genere: un processo di inclusione, miglioramento e opportunità. Si tratta del secondo appuntamento per la rassegna La meraviglia abita qui: le Conversazioni di Classis.
La certificazione è uno strumento che mira ad accompagnare ed incentivare le imprese ad adottare policy adeguatea ridurre il divario di genere in tutte le aree maggiormente critiche, quali ad esempio opportunità di crescita in azienda, parità salariale a parità di mansioni e tutela della genitorialità.
Durante il dibattito sono emersi dati ed esperienze che attestano, da un lato, la scarsa diffusione della prassi, che ancora non è obbligo normativo, e dall’altro il notevole incremento di produttività e fatturato che si registra in concomitanza con l’adozione di percorsi dedicati all’equità sociale e alla parità dei diritti.
Sul palco, precedute dal saluto di Federica Moschini, assessora al lavoro e politiche di genere del Comune di Ravenna, ne hanno parlato Lidia Marongiu, consulente di marketing e comunicazione del turismo per Happy Minds, Marianna Panebarco, Ceo e producer alla Panebarco, casa di produzione di cartoni animati, e vicepresidente Nazionale di Cna, Cecilia Pedroni, communication director di Happy Minds e Work Wide Women , Linda Serra, Ceo e co-fondatrice di Work Wide Women e Nicola Simoni, consulente di Anova2 per lo sviluppo di sistemi di gestione e modelli organizzativi aziendali.
I protagonisti si sono confrontati sul rapporto tra equilibrio ed equità, sottolineando come non sia sufficiente la certificazione di parità di genere, ma sia necessario eliminare le etichette per arrivare ad una vera e propria uguaglianza tra persone. Per raggiungere la certificazione, inoltre, è fondamentale un sistema che accompagni in questa importante transizione, volto a fare del luogo di lavoro uno spazio di benessere, reciprocità, collaborazione e condivisione di obiettivi comuni.
Al termine del dibattito la deputata Ouidad Bakkali, nel ringraziare tutti i partecipanti, ha sottolineato l’importanza di comprendere la diversità tra le persone, perché proprio la diversità arricchisce ed aiuta ad avere un nuovo sguardo ed una nuova visione.
La riflessione sullo strumento normativo, tuttavia, è efficace se parte da un ripensamento integrale del sistema delle relazioni, dei modelli organizzativi e soprattutto delle modellizzazioni consolidate: «La certificazione di genere deve entrare nell’organizzazione del lavoro a partire dallo Stato, dagli Enti Pubblici dai luoghi deputati a garantire la democrazia, il benessere e la tutela delle persone – comunicano gli organizzatori della rassegna -. È giunto il tempo di lavorare per una concreta uguaglianza di genere e non per un’ipotetica conciliazione casa-lavoro da porre sulle spalle delle donne, il tempo di pensare alla cura come diritto e dovere della società nella sua integrità e non da addossare su alcune categorie scelte per provenienza o genere».
Corteo a Cervia per denunciare il blocco della trattativa per la cessione da parte della multinazionale austriaca
In corteo contro i licenziamenti. E contro l’indifferenza del Governo. In prima fila, insieme a lavoratori e sindacati, anche esponenti dell’Amministrazione comunale di Cervia, oltre al Presidente della Provincia Michele de Pascale e all’assessore regionale Andrea Corsini.
È successo nel pomeriggio di martedì 12 marzo a Cervia dove è andata in scena la protesta per la chiusura dell’ex Farmografica di Cervia, con un corteo che ha sfilato dallo stabilimento di via Di Vittorio fino a piazza Garibaldi.