domenica
14 Settembre 2025

Una grande opera a mosaico nella rotonda Andorra di Fornace Zarattini – FOTO

Un investimento di Net Seals, realizzato da Marco Santi e Gruppo Mosaicisti Ravenna, prendendo spunto da Galla Placidia

È stata inaugurata la “nuova” rotonda Andorra, su via Faentina, a Fornace Zarattini, arricchita da una grande opera a mosaico. Si tratta di un intervento voluto da Net Seals, una delle principali realtà insediate all’interno del vicino centro Mir.

L’incarico era stato affidato circa due anni fa al noto mosaicista Marco Santi (la cui attività ha sede anche al Mir) e al Gruppo Mosaicisti Ravenna. Si tratta di un’operazione, totalmente finanziata da privati (con il sostegno di diverse realtà della zona danneggiate dall’alluvione), che complessivamente supera i 100 mila euro di costo, e che prevede anche la futura manutenzione.

L’opera di design urbano progettata è specificamente pensata per una rotonda. Si tratta di due fiori stellati, che prendono spunto dai mosaici di Galla Placidia e sono realizzati con la tecnica musiva ravennate bizantina: sono stati installati con una particolare inclinazione nel terreno, per evitare che la rifrazione del sole possa infastidire gli automobilisti.

«Davvero un bel colpo d’occhio – ha commentato il prefetto Castrese De Rosa, dopo l’inaugurazione – in una delle zone simbolo dell’alluvione di un anno fa a Ravenna. Un bel biglietto da visita per chi entra ed esce dalla città».

«Desidero ringraziare l’azienda Net Seals – ha aggiunto invece il sindaco Michele de Pascale – per aver pensato e realizzato questa preziosa opera d’arte, che abbellisce la principale via di accesso alla città, e l’azienda Tecnomat che ha costruito la rotonda, nell’ambito delle opere di urbanizzazione afferenti al proprio insediamento commerciale».

A Faenza una raccolta firme per salvare la parrocchia e far restare i frati in città

A preoccupare cittadini e fedeli, non solo l’abbandono spirituale, ma anche la dertificazione del centro storico. Le adesioni apriranno in occasione delle festività Pasqua

Chiesa San Francesco Foto R1

«Fate restare i frati in città». L’appello è quello di un gruppo di cittadini e fedeli faentini che, preoccupati dalla possibile dipartita dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali dalla parrocchia di San Francesco, prevista il prossimo anno, hanno inviato  lo scorso gennaio una lettera al Ministro Provinciale dell’Ordine, frate Roberto Brandinelli, per chiedere di non abbandonare la comunità di Faenza e il loro quartiere, al Vescovo della Diocesi, per chiedere informazioni sul destino pastorale della comunità parrocchiale e infine al Sindaco, segnalando forte preoccupazione per l’impatto urbanistico, territoriale e sociale sulla città di un ulteriore abbandono di una zona del centro storico fortemente a rischio di desertificazione. L’Ordine ha reagito all’invio della nota con confermando con apparente fermezza il trasferimento, ma nessuna risposta è giunta dagli ambiti locali, né sono state trovate occasioni di incontro e dialogo tra la comunità parrocchiale e la Diocesi. Per questo motivo, è stato rivolto un nuovo appello alla cittadinanza che prevede una raccolta firme per chiedere più cura verso Faenza e il suo centro storico.

La parrocchia di San Francesco infatti rappresenta un simbolo di identità culturale per la città e garantisce l’attività pastorale, la gestione della Caritas e un gruppo scout, oltre che essere un presidio sociale e culturale in una zona che, a seguito delle alluvioni dello scorso maggio, presenta numerosi edifici abbandonati ed è a forte rischio di desertificazione urbana.

Nella stessa area del centro storico, infatti, è già stato dimesso il complesso di Sant’Ippolito (ad oggi completamente inutilizzato) e quello di Santa Chiara, momentaneamente utilizzato per l’accoglienza di famiglie faentine colpite dalle alluvioni o ucraine fuggite dalle zone di guerra, ma su cui oltre questa fase di necessità non vi è ad oggi alcun progetto.
Oltre a questi, altre realtà presenti in zona come l’agenzia delle entrate e i vigili del fuoco sono in via di trasferimento. Si tratta di un’area molto ampia del centro storico, che con i suoi oltre 35.000 metri quadrati ne occupa quasi un quarto.

La raccolta firme per la salvaguardia della parrocchia è aperta a tutti i cittadini e inizierà in occasione delle celebrazioni del Venerdì di Pasqua, all’esterno della chiesa di San Francesco, nel parco pubblico della piazza, e proseguirà nei giorni successivi in occasione delle messe in parrocchia. Sono stati coinvolti dal gruppo di fedeli anche alcuni esercenti commerciali della zona, che ospiteranno la petizione e permetteranno di sottoscriverla negli orari di apertura, oltre ad altre associazioni faentine che hanno espresso di voler appoggiare questa iniziativa.

Una settimana di incontri per conoscere e promuovere la cultura rom

Una mostra fotografica, appuntamenti formativi e proiezioni gratuite di film sul tema dell’antizinganismo, tra cui “A Ciambra”, pellicola premiata a Cannes e vincitrice di due David

romanì

Un’occasione per conoscere meglio la cultura rom e le storie di alcune persone rom italiane e del faentino. Questa l’idea alla base della prima “Settimana per la promozione della cultura delle popolazioni Rom e Sinti”. Il progetto, ha ricevuto il finanziamento nazionale dall’Unrar – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, nell’ambito delle attività per la promozione della cultura romanì e per il contrasto dell’antizinganismo.

Si parte il 30 marzo, alle ore 17.30, con l’inaugurazione della mostra “Sulle orme di una comunità invisibile – il popolo Rom Faentino” a cura del fotografo Giampiero Corelli in collaborazione con la giornalista Barbara Gnisci, al Fontanone di Faenza. La mostra, a entrata gratuita, resterà aperta fino al 13 aprile, tutti i giorni tranne i lunedì (dalle 1 alle 19).

Si prosegue poi con la proiezione, sempre ad accesso libero, di due film sul tema al Cinema Europa di Faenza, il 2 e l’8 aprile. Il primo appuntamento sarà con “Io, rom romantica” una commedia della regista italo-bosniaca Laura Halilovic, che ha scelto di raccontare la sua storia di adolescente romanì della periferia di Torino e di come è diventata regista. Questa commedia vuole riprodurre i tentativi di integrazione, i pregiudizi, i rapporti tra le culture visti dalla prospettiva di una giovane romanì. Il secondo film è “A Ciambra”, di Jonas Carpignano, una storia drammatica ambientato a Gioia Tauro che racconta la vita di un giovane protagonista all’interno della piccola comunità Rom in Calabria. La pellicola è stata presentata e premiata a Cannes nel 2017, nella sezione Quinzaine de Réalisateurs e  ha vinto due David di Donatello.

Durante la settimana sono infine previsti due incontri di formazione per gli Assistenti sociali, gli insegnanti e le persone interessate all’argomento: il primo il 4 aprile, dalle 14.30 alle 16.30 alla Sala Bigari in Piazza del Popolo, dove Giulia di Rocco (Avvocato e mediatrice culturale) tratterà tema dell’inserimento scolastico e del ruolo della donna.

Il secondo è previsto l’8 Aprile, dalle 10.30 alle 12.3o nella Sala del Consiglio di Piazza del Popolo, sarà curata da Giorgio Bezzecchi (Docente universitario di cultura romanì e mediatore culturale) e tratterà della cultura Rom e Sinti in generale e legata al nostro territorio.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di offrire alla città, alle sue scuole e alle realtà impegnate sul sociale un’occasione di formazione e sensibilizzazione per approfondire la conoscenza della comunità di cultura Rom e Sinti, al di là degli stereotipi. Il progetto è stato curato da Villaggio Globale cooperativa sociale in collaborazione con il Comune di Faenza, Unione della Romagna Faentina, Acer Ravenna, Associazione Farsi Prossimo e Associazione Papa Giovanni XXIII.

“L’urlo di Gaza” a Ravenna, un dialogo con Yousef Hamdouna sulla Palestina

Il responsabile dell’Ong EducAid ha fatto recentemente visita alla Striscia con la “carovana solidale” per portare aiuti alla popolazione

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Yousef Hamdouna, responsabile dell’Ong EducAid per la Striscia di Gaza, è un palestinese che da ottobre 2023 si trova a vivere in Italia. A inizio marzo è tornato nella sua città, Gaza, con la “carovana solidale” promossa dall’Associazione delle Ong Italiane che è eccezionalmente riuscita a passare il valico di Rafah per portare aiuti ad una popolazione civile ormai stremata.
Hamdouna sarà il protagonista del dibattito di mercoledì 27 marzo (ore 20.45) organizzato dal Coordinamento per una libera informazione nella Sala Ragazzini di Largo Firenze. Si tratta del quinto incontro dell’associazione, introdotto da Paolo Secci (Ravenna in Comune) e con la partecipazione di Luca Dubbini, (Coordinamento Palestina LibeRa), in dialogo con Hamdouna.
«Una voce libera che ci racconterà quello che realmente succede in quella striscia ,e le enormi sofferenze della popolazione civile vittima innocente di una feroce aggressione israeliana – comunicano dall’associazione in una nota alla stampa. – Il Coordinamento per una libera informazione è a fianco del popolo palestinese che da decenni lotta per la sua libertà e denuncia il fatto che questo orribile genocidio riguarda tutti, perché nessuna sanzione è stata fino ad oggi presa contro Israele e contro il governo di Netanyahu.  Come se non bastasse il nostro paese, obbedendo agli ordini americani e della Ue – che è la loro portavoce in Europa – continua a stare a fianco di Israele, partecipando anche alle operazioni militari nel Mar Rosso».

Un weekend dedicato al mondo del “green”, tra mostre, bancarelle e incontri

In occasione di “Giardini e Terrazzi” il Pavaglione ospiterà 40 espositori Nel resto del centro saranno organizzati una serie di incontri collaterali dedicati alla sostenibilità

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Dopo circa trent’anni di storia nel bolognese, “Giardini e Terrazzi” (la mostra mercato dedicata alla cura del verde privato e pubblico) arriva a Lugo, per un weekend di esposizioni ed eventi nel cuore della città.

Il 6 e 7 aprile sono infatti attesi negli spazi del Pavaglione 40 espositori, accompagnati da una serie di incontri e appuntamenti collaterali come presentazioni di libri, mostre e convegni sul tema della sostenibilità ambientale. Oltre a piante e fiori sarà possibile acquistare anche arredi e attrezzature da giardinaggio, abbigliamento, artigianato artistico, prodotti benessere, articoli per animali domesitci e prodotti tipici locali.

Tra gli eventi correlati all’iniziativa, gli incontri alla Biblioteca Comunale Fabrizio Trisi, la mostra Forever Flowers organizzata da  A.N.G.E.L.O. Vintage Palace di Lugo, un’esposizione di fotografia, dipinti e installazioni curata dal green designer Roberto Malagoli nella sede di Banca Generali Private della città. Il Caffè Letterario ospiterà invece lo scrittore torinese Carlo Tosco, e all’erboristeria Clorofilla si parlerà di benessere tutto al naturale.

A precedere “Giardini e Terrazzi” il convegno di giovedì 4 aprile, “Sguardo al Futuro più sostenibile e Rispettoso per l’Ambiente”. Nella sala Baracca della Rocca Estense si alterneranno le voci di amministratori, relatori e testimoni per raccontare esperienze concrete e dirette su come vivere secondo la pratica dell’ecosostenibilità, e qualche suggerimento su come migliorare in questo percorso.

Per Oddone Sangiorgi e Jacob Kovo curatori ed organizzatori di “Giardini&Terrazzi – vE’rde &Friends” : «La scelta di Lugo come location della mostra ha trovato, oltre ai numerosi espositori dei comparti interessati, la possibilità di creare una rete di collaborazioni: prima fra tutte quella con il Comune nelle varie articolazioni, l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna; le varie associazioni di categoria e il Consorzio “In Bassa Romagna”, che hanno reso possibile l’articolato programma di iniziative culturali ed informative e le attività a corollario della mostra mercato. Sono stati considerati inoltre altri elementi importanti, come il tessuto economico e sociale del territorio e l’opportunità di ospitare la manifestazione nello storico e funzionale portico del settecentesco Pavaglione».

Dal Consorzio In Bassa Romagna interviene anche Fausto Mazzotti: «Consideriamo la manifestazione un volano capace di contribuire a ridare fiducia alle imprese dopo i fatti dell’alluvione. Con il circuito “a Pranzo ed a Cena con i Fiori e le Piante” costituito da ristoranti e pubblici esercizi della Bassa Romagna, i visitatori di Giardini e Terrazzi potranno
gustare portate o interi menù a tema che utilizzano nella preparazione i fiori edibili e le piante, rinnovando una storica tradizione romagnola».

Al Pala De André è tempo di playoff: giovedì Ravenna sfida i friulani del Prata

La Consar ha chiuso al quarto posto il campionato “regolare”. In caso di vittoria sfida contro la capolista in semifinale

Tifosi Ravennati

Con tre set vinti in volata, la Consar Ravenna nel weekend ha espugnato Pineto e conquistato il quarto posto finale del campionato di A2 di volley, quattro posizioni in più rispetto all’annata scorsa, chiusa all’ottavo posto, e soprattutto 13 punti conquistati in più.

Giovedì 28 marzo, la squadra di Bonitta affronterà gara 1 dei playoff ospitando al Pala de Andrè (alle 20) la Tinet Prata (società friulana di Prata di Pordenone). Si tratta dei quarti di finale, che si disputeranno con la formula delle 2 partite vinte su 3. In caso di passaggio del turno, Ravenna sfiderà in semifinale Grottazzolina, che ha chiuso al primo posto la regular season. A essere promossa direttamente in Superlega sarà solo chi vincerà i playoff.

Intanto, la Porto Robur Costa 20130 ha ufficializzato l’ingaggio per i playoff dello schiacciatore greco Alexandros Raptis, reduce dall’esperienza con la squadra francese dello Stade Poitevin. Andrà a sostituire Evan Falardeau, alle prese da qualche tempo con un serio infortunio al mignolo della mano sinistra che ne impedisce l’utilizzo per tutti i playoff.

«Autonomia differenziata e premierato, un pericolo per la democrazia»

Venerdì scorso (22 marzo) alla sala Buzzi di Ravenna il comitato per il Ritiro dell’Autonomia differenziata, per l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti della provincia e il Partito della Rifondazione Comunista hanno invitato Gianluigi Pegolo della direzione nazionale di Prc e Domenico Gallo, già presidente di una sezione della Corte di Cassazione e componente dell’esecutivo del coordinamento per la Democrazia Costituzionale, a un evento pubblico di approfondimento sulle ragioni del “no al Premierato e all’autonomia differenziata”. Sono inoltre intervenuti i rappresentanti di Cgil, Arci, Anpi, Consulta Antifascista e Comitato in difesa della Costituzione.

Incontro Sala Buzzi

Riceviamo e pubblichiamo un report della serata dall’attivista Marina Mannucci.

I temi riguardanti il Disegno di Legge n. 615 relativo alle “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione” sono stati affrontati da Gianluigi Pegolo. Il progetto di legge che si è soliti chiamare con il nome del ministro proponente Roberto Calderoli, dopo aver proseguito il suo iter in Commissione Affari Costituzionali (che ha approvato circa 80 emendamenti), nel mese di gennaio scorso è stato approvato dal Senato della Repubblica. Ora il ddl è passato alla Camera per la seconda lettura. Nel corso della serata è stato chiarito che il suddetto ddl definisce le procedure per l’attuazione delle richieste di autonomia delle Regioni e che tali procedure non prevedono un intervento di merito del Parlamento, le cui commissioni possono solo esprimere un atto di indirizzo. Le Camere, infatti, approvano o respingono la legge di recepimento dell’intesa avvenuta tra lo Stato e la Regione interessata, senza poter intervenire nel merito dell’accordo. Materie rilevanti per la vita di cittadine/i vengono, perciò, sottratte al controllo di chi le/li rappresenta. Il ddl stabilisce, inoltre, che tali intese possono essere attuate solo dopo la definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni (LEP) da garantire a tutte/i le/i cittadine/i e il cui finanziamento va concordato da un’apposita commissione paritetica Stato-Regione. Il testo del progetto di legge prevede nel contempo che dalle intese non debbano derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica: ciò significa che saranno bilancio e risorse disponibili a determinare i Lep, in contrasto anche con la sentenza n. 275/2016 della Corte Costituzionale che sancisce, al contrario, che deve essere «la garanzia dei diritti incomprimibili a incidere sul bilancio, e non l’equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione». Se già oggi esistono considerevoli differenze di spesa pubblica tra Nord e Sud del Paese, ne consegue che, senza investimenti economici nelle regioni svantaggiate, il divario sociale e territoriale tenderà ad aumentare. Una frammentazione che esporrebbe la legge e le intese al rischio di incostituzionalità in quanto in contrasto con i principi valoriali dell’art. 2 (adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale), dell’art. 3 (uguaglianza dei cittadini) e dell’art. 5 (la Repubblica una e indivisibile). Il Comitato NO Autonomia Differenziata Emilia-Romagna, nel mese di febbraio, ha consegnato a Bologna presso la sede della Regione Emilia-Romagna, 6.000 firme raccolte a sostegno della proposta di Legge d’Iniziativa Popolare (Lip) per il ritiro della richiesta dell’autonomia differenziata avanzata dal Presidente Bonaccini, affinché Presidente e Assemblea Legislativa colgano quest’occasione per rivedere la scelta autonomista, che non ha nulla a che fare con il regionalismo sancito dalla Costituzione.

A seguire, Domenico Gallo ha esposto gli elementi di pericolosità della riforma del premierato che, abbinata all’autonomia differenziata, costituirebbe un binomio letale per le istituzioni, portando a una drastica riduzione degli spazi di democrazia e delle garanzie di salvaguardia. Il sistema di pesi e contrappesi che le/i costituenti, memori dell’esperienza fascista, avevano delineato per scongiurare il pericolo della dittatura della maggioranza, verrebbe profondamente squilibrato dal nuovo modello istituzionale che persegue la concentrazione dei poteri nelle mani del capo dell’esecutivo, a scapito del Parlamento e delle istituzioni di garanzia. La combinazione di elezione diretta e premio di maggioranza blinda, infatti, il governo, svuotando di significato il principio del controllo da parte del Parlamento attraverso l’istituto della fiducia, in quanto il Parlamento deve dare la fiducia al Governo. In caso contrario il Parlamento viene sciolto. Caratteristica del sistema parlamentare è che tutto ruoti intorno al rapporto di fiducia, ma, in questo caso, si garantirebbe forzosamente al Capo del governo il 55% dei parlamentari sempre dalla sua parte, svuotando la fiducia di significato, alla stregua di un vuoto rito parlamentare. La nomina del Presidente del Consiglio e lo scioglimento anticipato delle Camere da parte del Presidente della Repubblica sono poteri che attengono a una importante funzione di mediazione fra le forze politiche, che fanno assumere al Presidente un ruolo di arbitro, indispensabile per moderare i conflitti politici ed evitare che possano degenerare.

Se questi progetti andranno avanti, le istituzioni di garanzia formalmente resteranno in piedi ma saranno addomesticate, la Repubblica non sarà più fondata sulla Costituzione nata dalla Resistenza di impronta antifascista ma si avvicinerà sempre più a modelli di autocrazia elettiva, che esce dai confini della democrazia. Mi auguro interessi a poche/i cittadine/i, sostenere architetture costituzionali così poco coerenti e sgrammaticate.

In 1.500 al Mar nel primo weekend di Salgado. In arrivo un bando per riaprire il bar

I primi numeri della grande mostra fotografica forniti dal museo, riallestito con una nuova veste cromatica all’ingresso

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La mostra Sebastião Salgado. Exodus – Umanità in cammino in programma al Mar – Museo d’Arte della città di Ravenna fino al 2 giugno, ha fatto registrare 1.500 visitatori nel primo weekend di apertura. Weekend al museo che è stato caratterizzato anche dall’installazione coreografica del gruppo nanou di sabato e dal nuovo episodio di “Storie del Mar” la domenica, dedicato ai più piccoli.

Il Mare si è presentato ai visitatori nella sua nuova veste cromatica al piano terra con un allestimento rinnovato nella segnaletica e negli arredi del bookshop e dell’ingresso con video e tavole in braille, in coerenza con il nuovo riallestimento della collezione dei mosaici contemporanei.

In quest’ottica di rinnovamento e di accessibilità, dal museo informano che «in questi giorni è in uscita il bando sul sito del Comune di Ravenna per l’affidamento a privati della gestione della caffetteria del museo», al momento desolatamente chiusa, come sottolineavamo nel nostro breve commento di critica anche alla gestione degli orari del sabato.

La mostra fotografica con 180 scatti del grande fotografo brasiliano Salgado è organizzata dal Comune di Ravenna – assessorato alla Cultura e Mosaico e assessorato all’ Immigrazione, Politiche e Cultura di Genere – in collaborazione con Contrasto e grazie al contributo di Regione Emilia-Romagna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Marcegaglia.

Il padre che ha aggredito il mister del figlio: «Scusate, ma sono stato provocato»

L’uomo, denunciato dall’allenatore, fornisce la sua versione in un’intervista al Carlino

Calcio Parco

«Per prima cosa vorrei chiedere scusa per quanto è accaduto alla società Mezzano, ai giovani calciatori presenti di entrambe le squadre, a tutti i genitori e anche, ovviamente, alla società Junior Cervia. Ma credo che la mia colpa sia stata quella di cadere nelle provocazioni che ci sono state fatte. Ho sopportato comportamenti che non ritenevo giusti e ad un certo punto sono esploso. Non ho fatto bene ma è andata così. Ho sentito mancanza di rispetto nei confronti della mia famiglia».

Sono le parole del padre che sabato pomeriggio ha aggredito e colpito anche con una testata l’allenatore del figlio, “colpevole” di averlo sostituito. Le dichiarazioni sono state raccolte dal Carlino Ravenna, in edicola oggi (26 marzo), che ha scelto l’anonimato per tutelare i minori coinvolti nella vicenda.

«Mio figlio era in campo e stava giocando, poi ho visto che andava in panchina e che stava piangendo – sono ancora le sue parole riportate dal Carlino -. Da genitori apprensivi e desiderosi di far star bene i nostri figli, siamo andati a vedere cosa stava accadendo: credo che l’avrebbe fatto chiunque. Ma siamo stati allontanati dai tecnici in maniera non educata quando invece volevamo capire cosa stesse succedendo a nostro figlio e perché stava piangendo. Poi ho sentito rispondere male a mia moglie e sono intervenuto: non so bene cosa sia successo di preciso. So che poi gli altri genitori si sono lanciati su di noi, hanno detto per dividerci. Nel parapiglia anche mia moglie ha avvertito dolore alla mano, così siamo andati al Pronto Soccorso anche noi e abbiamo cercato di parlare con l’allenatore ma non è stato possibile per la sua reazione. Io vorrei risolvere le cose a parole: ora penso ai miei figli, vorrei che continuassero a giocare a calcio assieme ai loro amici perché sono felici».

Il mister aggredito, il 22enne  Mattia Gallamini, ha deciso di denunciare l’uomo. Al Pronto soccorso gli è stata riscontrata la frattura di un dito della mano, guaribile in 20 giorni.

10,5 milioni di euro dal Pnrr per il fotovoltaico nell’area ex Sarom

Un progetto da 26 milioni di euro dell’Autorità Portuale, che servirà anche per l’alimentazione delle navi da crociera

Fotovoltaico

È di queste ore l’arrivo della comunicazione da parte del ministero dell’Ambiente con la quale si sancisce, nell’ambito delle attività previste dal Pnrr “Green Ports”, il finanziamento di circa 10 milioni e mezzo di euro (su 26 milioni circa di valore complessivo) per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico progettato dall’Autorità Portuale di Ravenna.

Da molti mesi Ap sta lavorando per la realizzazione di un grande impianto di produzione di energia elettrica da fotovoltaico, del quale è stata completata la progettazione esecutiva, destinato a sorgere su una superficie di oltre 25 ettari nell’area ex Sarom situata sul canale Candiano lungo via Trieste, una zona industriale dismessa, un tempo occupata da una raffineria ed oggi bonificata e riconvertita alla produzione di energia verde per il porto.

Il progetto, che nasce per soddisfare tramite fonti rinnovabili i fabbisogni energetici delle imprese portuali, prevede che l’impianto produca energia verde anche per le banchine del Terminal Passeggeri di Porto Corsini, ossia per l’alimentazione elettrica delle navi da crociera, con una consistente riduzione delle emissioni di Co2 e dell’inquinamento acustico prodotto dai motori endotermici.

Nella gestione complessiva dell’impianto, l’energia prodotta, circa 20 Mw, sarà prima ceduta alla Comunità Energetica Portuale che la ridistribuirà alle attività portuali dando priorità ai servizi pubblici, tra i quali il più importante sarà proprio l’impianto di Cold ironing in costruzione al Terminal Crociere.

«L’obiettivo primario di questo progetto – ha dichiarato Daniele Rossi, Presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna – è rendere il più autonoma possibile l’area portuale utilizzando energia da fonte rinnovabile al fine di favorire l’impatto zero delle attività portuali. È ora importante procedere speditamente con le successive fasi attuative del progetto e per questo l’area dove sorgerà l’impianto verrà sgomberata e ripulita per renderla compatibile con la sua realizzazione. Bisogna avviare al più presto il cantiere per un intervento fondamentale, unitamente alle altre azioni che l’Autorità Portuale sta mettendo in campo, al fine di imprimere una concreta svolta green al porto di Ravenna”.

La polizia postale fa lezione al liceo: consigli utili contro i rischi online

Incontro in aula magna al Nervi-Severini tra gli alunni e i poliziotti della sezione dedicata al contrasto dei reati digitali. Cos’è il cyberbullismo? Cosa comporta la condivisione di foto? Come difendersi con la app YouPol?

IMG 20240320 WA0005Oltre a offrire immense potenzialità comunicative, la rete internet va esplorata con consapevolezza, prudenza e atteggiamento critico, per gli innumerevoli rischi cui espone, non ultimi la perdita della libertà e il danno alla reputazione. È il messaggio che la polizia postale ha cercato di trasmettere a un gruppo di studenti del liceo artistico Nervi-Severini di Ravenna in occasione di un incontro che si è svolto il 20 marzo.

In aula magna erano presenti gli alunni di diverse classi terze e altri erano collegati da remoto. Accanto alle spiegazioni orali, la proiezione di video ha dato una dimensione della realtà molto vicina agli studenti, identificando perfettamente i connotati di una generazione digitale ancora non pienamente consapevole sul web.

L’incontro con gli ispettori Michela Izzo e Antonio Scodalupi è stato organizzato dalla professoressa Elena Bonaldo, referente scolastica per il bullismo e il cyberbullismo, nel più ampio percorso di educazione alla legalità che la scuola persegue e riconosce come primaria frontiera formativa per le giovani generazioni.

Truffe informatiche, violazione della privacy, caricamento di contenuti inappropriati, adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé e per gli altri, pedopornografia digitale, cyberbullismo e molestie sessuali, rappresentano una parte dei reati che più frequentemente alimentano la rete.

In particolare l’emergenza dilagante del cyberbullismo ha reso necessario l’intervento del legislatore con la legge 71 del 2017 che ha provveduto, con disposizioni a tutela dei minori, alla prevenzione e al contrasto del fenomeno come la possibilità di richiedere al gestore del sito o al titolare del social network, l’immediato oscuramento, il blocco o la rimozione dei contenuti illeciti pubblicati online.

L’ispettore Codalupi ha illustrato i comportamenti più rappresentativi del cyber-bullo, con la precisazione della necessità di una reiterazione dell’azione lesiva, perché si possa identificare il reato come tale. Tra gli atti illeciti più diffusi che comportano la violazione del codice penale, si sono evidenziati la diffamazione online e gli atti persecutori seguiti anche dal ricatto. Si aggiungono le minacce, la sostituzione di persona, la molestia e altri reati, che le slide proiettate hanno evidenziato con grande chiarezza.

Attenzione alle autorizzazioni che spesso concediamo alle app sui telefonini perché pongono le immagini in esse contenute ad alto rischio di diffusione con particolare attenzione alla pericolosità dell’invio di messaggi e contenuti dall’esplicita connotazione sessuale.

L’ispettore ha sottolineato quanto sia necessario denunciare tempestivamente i fatti ad adulti, genitori o insegnanti e nei casi più gravi alle forze dell’ordine, tutelando la propria persona. Inoltre, è possibile servirsi della App YouPol che permette di trasmettere in tempo reale messaggi, immagini, testo, audio e video agli operatori della polizia, anche in forma anonima.

Tra i preziosi consigli dati, vanno ricordati la conservazione di tutto ciò che può essere utile alle forze di polizia per identificare l’autore del presunto reato; non condividere le password, perché questo significa consegnare la tutela delle proprie informazioni, immagini e video ad altra persona che in futuro potrebbe disporne in modo illecito; non rendersi complici di azioni illecite poste in essere da altri.

Dante e Lord Byron come Warhol e Basquiat: la nuova mostra in arrivo all’Oriani

Dal 25 maggio torna il progetto di Marco Miccoli, con quaranta artisti selezionati

Nel giorno del Dantedì, Marco Miccoli di Bonobolabo dà una prima anticipazione sulla ormai tradizionale mostra dedicata al Poeta che coinvolge ogni anno illustratori e street artist di fama nazionale e mondiale, in programma dal 25 maggio.

Quest’anno Dante Plus celebra come sempre Dante Alighieri, ma anche Lord Byron, nel 200esimo anniversario della morte. Byron, tra l’altro, che soggiornò tra il 1819 e il 1821 anche negli spazi dell’attuale biblioteca Oriani, in centro a Ravenna, dove si terrà ancora una volta la manifestazione.

Per la nona edizione della mostra sono stati selezionati quaranta artisti per un percorso definito come «variegato, ricco e irriverente».

L’immagine raffigurata in copertina (vedi gallery qui sopra), un tributo alla locandina di Warhol e Basquiat per la mostra che fecero a New York nel 1985 , è un progetto pensato appositamente dall’artista torinese Marcello Baldari.

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