sabato
13 Settembre 2025

Sette denunce e un arresto in provincia a nei giorni di fine anno

Intensificata l’attività di controlli dei carabinieri che hanno ricevuto 180 richieste alle centrali operative

Auto+ccSette denunce e un arresto è il bilancio dei controlli dei carabinieri in provincia di Ravenna a cavallo del Capodanno 2024. Alle centrali operative dell’Arma collegate al 112 sono giunte 180 richieste, numerose relative a interventi per dissidi o per chiedere un semplice consiglio. Sono state impiegate 244 pattuglie che hanno consentito di identificare 925 persone, verificare il rispetto dei requisiti di legge su 678 veicoli e di elevare diverse contravvenzioni al Codice della Strada, tra le quali tre per guida in stato di ebbrezza con patente ritirata e di denunciare alle autorità sette persone.

L’arresto è avvenuto a Milano Marittima attorno alle 17 di martedì scorso per tentato furto in abitazione. I dettagli sono riportati da Il Resto del Calrino: un 35enne di origine libica, disoccupato e senza fissa dimora e incensurato, ha tentato di introdursi in una bitazione ma è stato notato da un vicino che l’ha inseguito e ha chiamato i carabinieri.

Queste invece le sette denunce:

–    1 per “resistenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale, rifiuto di sottoporsi ad accertamento con etilometro nonché responsabile di sinistro stradale in conseguenza di guida in stato di ebbrezza alcolica”;

–    1 per “maltrattamenti contro familiari o conviventi”;

–    2 per “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”;

–    1 per “lesioni personali aggravate, minacce aggravate e porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere”;

–    2 per “detenzione di sostanza stupefacente per uso personale”.

L’ospizio di Russi apre a tutti gli anziani del comune per pranzare in compagnia

Dal 15 gennaio tutti i giorni la Cra “Baccarini” di Russi è disponibile per anziani e persone fragili che vogliono pranzare in compagnia

CS 03 Foto Cra BaccariniLa casa residenziale per anziani “Baccarini” di Russi apre le porte per il pranzo agli anziani e adulti fragili residenti nel comune anche non ospiti della struttura in Via Faentina Nord 8 (ingresso da via Galilei). L’iniziativa parte dal 15 gennaio e si chiama Ristor-Asp, dall’unione delle parole “ristorante” e Asp che è l’acronomico di Azienda per i servizi alla persona.

Si tratta di un nuovo progetto sperimentale di ospitalità inclusiva. Il servizio è rivolto anche ai caregiver e agli amministratori di sostegno che necessitano di supporto (giorno di riposo assistenti familiari; pranzo fuori casa per i cargiver familiari insieme al loro assistito; ecc…).

Ristor-Asp sarà attivo tutti i giorni dalle 11 alle 14 circa, salvo orari diversi da concordare. L’ospitalità si svolgerà in locali indipendenti rispetto agli altri della Cra: saranno allestite due stanze (una sala da pranzo e un sala soggiorno), con servizi igienici annessi (attrezzati per persone disabili). Un operatore qualificato verrà dedicato all’accoglienza, orienterà e dialogherà con gli ospiti, provvederà a servire i pasti. Ogni giorno si potrà ordinare il pranzo del giorno successivo. Verrà assicurata la vigilanza di personale assistenziale, l’accompagnamento dell’anziano ai servizi igienici e la somministrazione del pasto.

Il pranzo sarà preparato nella cucina della Cra, con possibilità di scelta fra tre primi, tre secondi e due contorni (frutta e acqua sono comprese). Si può scegliere secondo il menù stagionale settimanale o in base a una dieta personalizzata, per consentire una sana ed equilibrata alimentazione e offrire un po’ di compagnia. Per il pranzo e l’ospitalità verrà richiesto un contributo giornaliero di 10 euro.

Per pranzare al Ristor-Asp occorre prenotarsi telefonando al numero 0544 580000 (chiedere della coordinatrice Stefania).

Durante l’ospitalità, in base alla programmazione e previo accordo, sarà possibile usufruire di altri servizi quali il bagno, la podologa, ecc… e chi lo desidera potrà partecipare alle iniziative di socializzazione e mobilizzazione della Casa protetta. Per le attività personalizzate, si valuterà caso per caso il contributo che dovrà corrispondere l’ospite, in base ai costi sostenuti dall’Asp. In caso di  progetti personalizzati, verrà svolta una valutazione condivisa con l’ospite e il suo caregiver familiare dei bisogni e l’Asp, qualora non fosse nelle condizioni di offrire l’Ospitalità richiesta, si riserva di non accettare l’ospite.

Infine, è in fase di co-progettazione la possibilità di accompagnamento dal domicilio alla Cra e ritorno. L’Asp  intende attivare anche una convenzione per i trasporti. In primavera si potrà quindi valutare l’attivazione di un servizio di accompagnamento, con i costi a carico dell’ospite.

Incontri gratuiti per insegnare ai genitori il soccorso dei bimbi fino a 5 anni

Formazione promossa dal Centro per le famiglie a partire dal 26 gennaio

Si terrà il 26 gennaio il primo di quattro incontri formativi rivolti dal Centro per le famiglie dei Comuni di Ravenna, Cervia e Russi alle famiglie con bambini di età compresa tra zero e 5 anni per fornire suggerimenti pratici, attraverso esempi e modelli chiari e alla portata di tutti, per le situazioni di emergenza sanitaria e pediatrica in attesa dell’intervento del soccorso sanitario qualificato.

Gli incontri avverranno nella sede del centro per le famiglie a Ravenna, in via Gradisca 19, dalle 17 alle 19. La partecipazione è gratuita ma l’iscrizione è obbligatoria; sono previsti 20 posti a serata e le iscrizioni sono aperte da lunedì 8 gennaio. Gli appuntamenti successivi si svolgeranno ogni venerdì e, precisamente, il 23 febbraio, il 29 marzo, il 19 aprile, dalle 17 alle 19.

L’obiettivo è quello di promuovere e diffondere la cultura della prevenzione e della sicurezza partendo dai principi di base del primo soccorso pediatrico. Tra gli argomenti che saranno trattati la disostruzione delle vie aeree da corpo estraneo e la rianimazione cardio polmonare; sono previste esercitazioni su manichini pediatrici (lattante o bambino) da parte dei partecipanti per le manovre di rianimazione cardiopolmonare e la disostruzione delle vie aeree da corpo estraneo.

Per informazioni Centro per le famiglie in via Gradisca 19, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13, telefono 0544/485830 e-mail informa famiglie@comune.ra.it facebook: Centro per le famiglie Comuni di Ravenna, Cervia e Russi.

 

L’impianto di trattamento fanghi potrà pulire i dragaggi di tutta la regione

L’impianto per il trattamento dei fanghi da dragaggi che verrà costruito al porto di Ravenna potrà ricevere materiali da tutti gli scali dell’Emilia-Romagna

Il futuro impianto al porto di Ravenna per il trattamento dei fanghi dai dragaggi dei fondali potrà ricevere sedimenti anche dagli altri porti della regione e avrà una squadra di pronto intervento nel caso di sversamenti accidentali nella vicina valle del Piombone. Sono dettagli del progetto che emergono dal via libera della Provincia di cui si apprende da un articolo del Corriere Romagna a firma di Alessandro Montanari.

Il bacino Nadep, dove verrà posizionato l’impianto, sarà impermeabilizzato. Ci sarà anche un muro di contenimento ad ulteriore protezione della pialassa. Tutti gli enti hanno dato parere positivo raccomandando, in particolare il Parco, la massima attenzione proprio alla vicinanza con la valle. L’impianto è di fatto un macchinario che tratta i fanghi da dragaggio, considerati rifiuto, per renderli utilizzabili ad altri scopi.

Pompieri: mancano 30 persone in organico, l’alluvione ha raddoppiato gli interventi

Nel 2023 i vigili del fuoco in provincia di Ravenna hanno svolto più di 13mila interventi. Se la pianta organica fosse completa ci sarebbe una squadra in più per turno. A inizio 2025 operativo il distaccamento dei nautici alla Fabbrica Vecchia: i tempi di uscita in mare si ridurranno di 40 minuti

16In media 37 interventi ogni 24 ore per tutto l’anno. È la sintesi statistica del 2023 dei vigili del fuoco in provincia di Ravenna: in totale 13.578 interventi, oltre il doppio rispetto ai numeri degli ultimi anni. A far impennare i dati, ovviamente, è stata l’alluvione di maggio. Ma l’anno si è concluso con una notte di San Silvestro senza riposo. Sono stati 19 gli interventi nelle dodici ore a partire dalle 20 del 31 dicembre: la causa principale sono stati gli incendi ai cassonetti dei rifiuti.

IMG 6662Il 2024 per i pompieri ravennati comincia con un nuovo comandante. Antonio Petitto prende il timone del corpo in provincia dopo tre anni e mezzo nelle mani di Luca Manselli. Il passaggio di consegne ufficiale è avvenuto il 18 dicembre. Petitto, di origini calabresi ma nato in Svizzera, arriva dal comando di Gorizia e torna in Romagna dove ha già lavorato per oltre vent’anni al comando di Rimini.

Presentandosi alla stampa, Petitto ha scelto la parola “rispetto” per sintetizzare il suo piano di lavoro: «Verso i cittadini che dobbiamo servire, verso la risorse che abbiamo a disposizione e verso i colleghi». L’ingegnere ha già messo in allerta tutti i pompieri di un paio di temi su cui sarà rigido: «Mi vedrete passare a spegnere le luci rimaste accese senza necessità e farò in modo che si usi meno carta possibile».

Oltre al disbrigo dell’attività ordinaria di interventi e soccorsi, Petitto dovrà affrontare due questioni più strutturali: la riorganizzazione delle caserme sul territorio e la necessità di ridurre il deficit di personale che attualmente conta circa duecento persone e da pianta organica dovrebbe averne una trentina in più.

I pompieri oggi sono presenti a Ravenna in viale Randi e nella zona del cimitero con il distaccamento nautico, a Faenza, a Lugo e a Cervia. La carenza di personale, in linea con le percentuali medie nazionali, è conseguenza di pensionamenti e scarso turnover (e nel prossimo biennio è prevista l’uscita dal servizio di 14 capisquadra). Arrivando a 230 persone si riuscirebbe a garantire una squadra in più ogni turno (la squadra è composta da 7 persone, di cui 5 in servizio per ogni turno, e ne servono quindi 28 per coprire le 24 ore). L’eventuale squadra aggiuntiva verrebbe collocata a Ravenna dove oggi l’unica squadra in servizio già svolge la metà del totale degli interventi di tutta la provincia.

L’eventuale ampliamento del personale andrebbe in parallelo con la riorganizzazione delle caserme. Come noto, il distaccamento nautico dalla sponda sinistra del Candiano nei pressi del cimitero si trasferirà a Marina di Ravenna nella ristrutturazione di Fabbrica Vecchia all’imboccatura del Piomboni. Se ne guadagnerebbe in termini di velocità di intervento: l’uscita dell’imbarcazione in mare richiederebbe 40 minuti in meno rispetto a oggi. Un tempo importante in vista dell’arrivo del rigassificatore al largo di Punta Marina. E in effetti l’obiettivo di Autorità portuale, proprietaria dell’immobile Fabbrica Vecchia, è di completare il trasferimento entro l’entrata in funzione dell’impianto a mare (inizio 2025).

Per la caserma nei pressi del cimitero c’è già un progetto di demolizione e ricostruzione per avere un edificio adeguato alle norme sismiche. Servono 4 milioni di euro circa. Lì andrebbe la squadra in più garantita da un eventuale aumento di personale.

Anche il comando centrale di viale Randi è destinato a cambiare sede (al momento non ci sono tempistiche). In un terreno di proprietà del demanio in via Meucci, accanto alle Poste, verrebbe realizzata la nuova struttura per liberare l’edificio di viale Randi di proprietà privata e dove quindi l’amministrazione pubblica paga l’affitto.

Anche a Faenza verrà fatta una nuova caserma, ma i lavori sono in ritardo di oltre un anno. Si dovrebbe aprire a gennaio il bando di gara per la costruzione. Una volta aggiudicato il bando, sono previsti 18 mesi per la realizzazione della caserma. Il nuovo edificio nell’area verde di via Piero della Francesca costerà 3,5 milioni di euro.

Sportelli dell’Ufficio Immigrazione temporaneamente chiusi

Chiusura il 4 gennaio per il protrarsi dello sbarco dalla Geo Barents

La Questura di Ravenna comunica alla cittadinanza che nella giornata di giovedì 4 gennaio, a causa del prosieguo delle attività connesse allo sbarco della nave ONG Geo Barents, approdata a Ravenna nella mattinata di mercoledì 3 gennaio, gli sportelli dell’Ufficio Immigrazione aperti al pubblico non potranno erogare i consueti servizi e, pertanto, resteranno chiusi.

Venerdì 5 gennaio al via i saldi invernali

Corsini: «Una buona occasione per sostenere i nostri negozi, attrarre visitatori e accrescere la vitalità delle nostre città»

Saldi Inizio

Partono dal 5 gennaio i saldi invernali in Emilia-Romagna. La durata massima degli sconti è di 60 giorni, con scadenza al 4 marzo 2024.

Lo stabilisce una delibera della Giunta regionale, che prevede anche che lo sconto o il ribasso effettuato debba essere espresso in percentuale sul prezzo normale di vendita, che comunque va esposto. Secondo le stime dell’ufficio studi Confcommercio regionale, lo shopping interesserà oltre 1,5 milioni di famiglie e ogni persona spenderà circa 137 euro, per un giro d’affari di 450 milioni.

«È una buona occasione per sostenere i nostri negozi- afferma l’assessore regionale al Commercio, Andrea Corsini– che rendono vitali le nostre città, soprattutto nei centri storici dei piccoli paesi».

«Nel Piano 2023 per il commercio – aggiunge – abbiamo investito 4 milioni di euro per rendere i centri commerciali naturali più belli e funzionali, riqualificare in generale la rete e promuovere l’attrattività dei territori, in particolare sostenendo i progetti riguardanti iniziative di promozione e marketing o di valorizzazione e riqualificazione. Il commercio è un motore straordinario per valorizzare l’identità dei territori, per favorirne la socialità, oltre ad essere un fattore attrattivo per il turismo delle nostre città d’arte».

Secondo la delibera, resta il divieto (comma 2, art. 22, della legge regionale n. 25 del 2017) di effettuare vendite promozionali nei 30 giorni antecedenti l’avvio delle vendite di fine stagione di capi di abbigliamento, accessori, calzature, biancheria intima, pelletteria, tessuti per abbigliamento e arredamento.

La merce oggetto di vendita di fine stagione dovrà essere disposta in maniera inequivocabilmente distinta e separata da quella eventualmente in vendita nelle condizioni ordinarie. Per i saldi di fine stagione non è previsto l’obbligo di comunicazione in Comune.

Rinviati gli appuntamenti con “E trèb in piàza” di Cotignola

Per evitare il maltempo, gastronomia e appuntamenti saranno da venerdì 12 a domenica 14 gennaio

Segavecchia Cotignola1Viste le avverse previsioni del tempo per i prossimi giorni, gli appuntamenti con E trèb in piàza a Cotignola sono rinviati alla settimana successiva: musica, intrattenimento e cucina romagnola attorno all’albero di Natale saranno dunque da venerdì 12 a domenica 14 gennaio.

Ogni sera ci saranno appuntamenti per grandi e piccoli: il programma sarà ridefinito nei prossimi giorni e pubblicato online sul sito del Comune di Cotignola e sulla pagina Facebook “Cotignola Notizie”.

Gli stand gastronomici delle associazioni cotignolesi proporranno polenta, pasta e fagioli con pancetta, cappelletti, tagliatelle, piadina con affettati e formaggio, arrosticini, pizza fritta, hot dog, dolci e castagne; vino, birra, bisò e le famose grappe degli Alpini.

Spiagge: le cooperative regionali in sintonia con il richiamo di Mattarella

Due le posizioni: appello al Governo affinché metta a punto velocemente la normativa di merito; e forte auspicio affinché la Regione sia il punto di riferimento politico e amministrativo per fornire gli indirizzi per le evidenze pubbliche degli Enti locali

Pexels Rachel Claire 4846172In seguito al richiamo del Presidente Mattarella a mettere ordine sulla delicata materia delle concessioni, anche il Coordinamento delle Cooperative tra stabilimenti balneari aderenti a Legacoop Emilia-Romagna, riunitosi martedì 2 gennaio, ha fatto il punto sulle ultime novità che attraversano il settore, in una riunione convocata d’urgenza a inizio anno.

Duplice la posizione espressa. Da un lato l’appello al Governo, affinché metta a punto velocemente la normativa di merito, nel rispetto del quadro legale europeo, per salvaguardare il sistema, il lavoro e le microimprese di questo settore. Dall’altro il forte auspicio affinché la Regione Emilia-Romagna sia il punto di riferimento politico e amministrativo per fornire gli indirizzi per le evidenze pubbliche degli Enti locali, nel caso malaugurato in cui non si arrivi a una legge nazionale definita, per evitare un pericoloso approccio differenziato tra località.

Siamo entrati nel 2024 e la Commissione Europea ha ribadito l’inevitabilità delle evidenze pubbliche per l’assegnazione delle concessioni demaniali. Gli Enti locali, penalizzati dalla scarsità di personale e risorse, rischiano di dover affrontare un’enorme mole di lavoro nuovo e complesso in pochissimi mesi, mettendo in grave difficoltà se stessi e le imprese.

L’incertezza sulle concessioni, insomma, continua a mettere a rischio e in grave difficoltà il modello turistico emiliano-romagnolo: aperto, accessibile, a prezzi popolari, innovativo, organizzato e aggregato, che esprime un servizio di salvamento tra i migliori al mondo e la capacità di indirizzare risorse collettive verso investimenti di interesse comune a partire dalla difesa della costa.

«Le osservazioni del Presidente Mattarella mettono in luce come serva fare presto e fare bene. Nella chiarezza totale, questa volta, perché siamo ormai al termine anche dei tempi supplementari, al di là dei quali non vi sarebbero più margini per garantire continuità e futuro ad un settore fondamentale per il nostro turismo, come quello balneare. Il Governo si confronti immediatamente con l’Unione Europea – sottolinea Paolo Lucchi, presidente di Legacoop Romagna – facendo valere le caratteristiche straordinarie del nostro sistema, dalla capacità di dare lavoro a tante famiglie alla forza di aggregarsi ed essere solidali anche nell’innovazione».

«Occorre tenere ben presente ed evitare il rischio di compromissione di un sistema efficiente e solidale, come quello delle cooperative tra stabilimenti balneari – chiosa Stefano Patrizi, responsabile balneazione di Legacoop Emilia-Romagna – in grado di fornire servizi fondamentali per la sicurezza della comunità e dei turisti. Bisognerebbe anzi cogliere l’occasione per valorizzarne le potenzialità e il lavoro svolto».

Aderiscono a Legacoop Emilia-Romagna 14 cooperative di imprenditori balneari: Cooperativa stabilimenti balneari dei Lidi Estensi e Spina, Cooperativa Bagnini di Cervia, Cooperativa Stabilimenti Balneari di Cesenatico, Cooperativa Bagnini Gatteo Mare, Cooperativa Bagnini di Bellaria Igea Marina, Cooperativa Operatori di Spiaggia Rimini, Cooperativa Bagnini di Riccione, Cooperativa Bagnini Adriatica Riccione, Cooperativa Bagnini Riviera Riccione, Cooperativa Bagnini Misano, Cooperativa Marinai Salvataggio Misano, Consorzio Servizi Spiaggia Misano, Cooperativa Nautilus, Cooperativa Bagnini Cattolica.

Tutto pronto per la Nott de Bisò

Il 5 gennaio si chiude il calendario delle manifestazioni del Niballo Palio

NiballoLa città di Faenza si prepara ad accogliere la Nott de Bisò. Il tradizionale evento che si svolge ogni anno il 5 gennaio, vigilia dell’Epifania, che tornerà a riempire Piazza del Popolo con stand gastronomici, intrattenimento musicale e il suggestivo rogo del Niballo allo scoccare della mezzanotte. Evento clou dell’inverno faentino, nella serata che tradizionalmente chiude l’anno di Palio, la Nott de Bisò è l’evento che conclude il calendario delle manifestazioni del Niballo Palio di Faenza.

Il grande Niballo che, richiamandosi al condottiero cartaginese Annibale, ha finito nel tempo per rappresentare il pericolo saraceno che simboleggia le avversità, farà il suo ingresso in Piazza del Popolo, come vuole la tradizione, su un carro trainato dai buoi e verrà posizionato al centro esatto della città, nel punto d’incontro delle antiche vie della Faventia romana, il cardus (via Aemilia) e il decumanus.

Allo scoccare della mezzanotte il Rione Verde, vincitore del Palio  2023, avrà l’onore di dare fuoco al Niballo: la festa infatti ha il suo apice nel momento in cui il rappresentante del Rione, vestito con il proprio costume storico, dà fuoco al grande Niballo; aspettando tale momento, durante tutta la serata si beve il bisò (il caratteristico vin brulè) negli eleganti gotti, le ciotole di ceramica faentina.

Novità di quest’anno sarà la struttura degli stand dei Rioni, tutti rigorosamente omogenei negli aspetti strutturali, che comunque non tralasceranno di creare suggestioni per trasportare il pubblico presente nella magia della notte del Rinascimento della Signoria manfreda.

Il gotto realizzato per la Nott de Bisò, la cui decorazione è diversa ogni anno, sarà protagonista indiscusso della serata. Mentre i servizi completi (brocca e sei bicchieri con gli stemmi dei cinque Rioni e del Comune) sono già esposti nelle vetrine di molti negozi della città e acquistabili presso le cinque sedi rionali, il singolo gotto e la brocca si potranno invece acquistare durante la Nott de Bisò, negli stand rionali in Piazza del Popolo.

IL PROGRAMMA

Ad animare la piazza a fianco degli stand gastronomici dei Rioni ci sarà l’intrattenimento musicale di Radio Bruno a partire dalle 12. Durante il pomeriggio in Piazza del Popolo torna l’attesissimo momento per i più piccoli, per la scoperta e partecipazione ad attività di gioco e creatività sul Niballo Palio di Faenza: sarà offerta in questa occasione a tutti i bimbi presenti la possibilità di sperimentare le attività dei laboratori in corso nelle scuole del faentino: l’appuntamento con loro sarà dalle 14 alle 16.30. Alle ore 18.30 farà ingresso in Piazza del Popolo il tradizionale carro trainato dai buoi che condurrà il grande Niballo al centro delle piazze e alle 23.50 verrà effettuato il tradizionale lancio dei palloncini, al termine del quale si arriverà all’atteso rogo di mezzanotte. Trasmissione in diretta sui canali ufficiali del Palio, in modo da poter essere seguito anche chi non potrà essere presente in Piazza del Popolo.

 

Geo Barents, concluse le operazioni di sbarco dei 336 migranti – FOTO

Nessuna criticità. Il Sindaco: «La risposta della città e della sua comunità anche in questa circostanza è stata esemplare». Bonaccini: «La solidarietà fa parte di ciò che siamo».

WhatsApp Image 2024 01 03 At 08.12.43Si sono concluse alle 13 le operazioni di sbarco dei 336 migranti a bordo della nave Ong Geo Barents di Medici Senza Frontiere. Nessuna criticità, ora i migranti sono al Pala De André per le visite mediche, triage infermieristico, colloqui con i Servizi Sociali e Mediatori, adempimenti di polizia.

Si tratta di donne e uomini, soccorsi in mare in acque libiche dalla Guardia costiera, provenienti da Pakistan, Siria, Eritrea, Bangladesh, India, Senegal, Sudan del Nord e del Sud, Egitto, Nigeria, Palestina, Sri Lanka e Yemen. Trentaquattro di loro sono minorenni27 dei quali non accompagnati. A bordo c’era anche una donna incinta. Si tratta del più alto numero di migranti mai sbarcato in Emilia-Romagna. Ad assisterli, la macchina organizzativa dell’Emilia-Romagna: oltre 200 operatori tra personale della Prefettura, del Comune di Ravenna, forze dell’ordine, medici, infermieri, mediatori culturali, Croce Rossa e volontari della Protezione Civile.

Una giornata iniziata alle 7 di stamattina con l’arrivo in rada, approdo a Porto Corsini, poi la salita a bordo dei Medici Usmaf, Croce Rossa Italiana, 118 e lo sbarco dei primi migranti alle 8. Una giornata lunga che si chiuderà con i trasferimenti dei migranti in Lombardia (112), in Toscana (112) e a Bologna per i restanti 112, che saranno ripartiti tra le varie province. A Ravenna ne rimarranno 10.

«Le operazioni di sbarco dei 336 migranti salvati in mare, sono terminate come da programma – ha dichiarato il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale –. Al netto della domanda più volte fatta al Governo e a cui non è mai stata data risposta, sul perché vengano individuati per gli sbarchi porti del centro-nord, allungando così il viaggio delle navi con tutti i rischi connessi, la risposta della città di Ravenna e della sua comunità anche in questa circostanza è stata esemplare. Le nostre politiche di accoglienza si fondano su due pilastri fondamentali: umanità e organizzazione. Qualsiasi intervento parte dal fatto che abbiamo a che fare con un flusso di esseri umani provenienti da esperienze tragiche e da un viaggio drammatico. Questa umanità si contrappone alla disumanità delle tante speculazioni politiche, promesse tradite, slogan violenti che abbiamo udito e a cui ha poi seguito la moltiplicazione degli sbarchi. Ma l’umanità è, purtroppo, una condizione necessaria, ma da sola non sufficiente per gestire un fenomeno tanto complesso, servono una strategia complessiva sui flussi migratori, che può essere messa in campo solo dalla Repubblica italiana e dall’Unione Europea, e grandi capacità organizzative. Ciò che abbiamo potuto fare come comunità ravennate è disporre un’organizzazione efficace e una capacità di gestione a carattere locale. In questo senso l’efficienza del personale del Comune di Ravenna e dello Stato, di quello socio-sanitario, di polizia, di volontariato, di Croce rossa italiana, di mediazione culturale, dimostra che agendo con serietà, professionalità e umanità, anche una sfida drammatica e complicatissima come quella della gestione dei flussi migratori può essere vinta».

«Ancora una volta, la macchina dell’accoglienza regionale, pur dinanzi a una situazione senza precedenti per il numero di persone da assistere, si è attivata con prontezza e con un grande dispiegamento di forze per prestare soccorso a chi si trova in condizioni di difficoltà – affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore al Welfare, Igor Taruffi – donne, uomini e bambini fuggiti da situazioni drammatiche, spesso dalla guerra, che hanno trascorso molti giorni in mare dopo essere sopravvissuti a un naufragio. A tutti gli operatori che in queste ore stanno lavorando senza sosta, al nostro personale medico e sanitario, sempre in prima linea, con professionalità e umanità, per prestare le cure necessarie a coloro che ne hanno più bisogno, va il nostro ringraziamento».

«Di fronte a un Governo che diceva di voler chiudere addirittura i porti e si trova invece a gestire in maniera improvvisata gli arrivi e l’accoglienza, lasciando spesso soli i territori – aggiungono presidente e assessore -, l’Emilia-Romagna, come sempre, risponde con i fatti. Perché la solidarietà fa parte di ciò che siamo, e rappresenta un valore irrinunciabile».

Come “rigenerare” il Borgo San Rocco, bilancio di un anno e nuovi orizzonti

Cittadini e associazioni hanno promosso diverse iniziative per rivitalizzare lo storico quartiere ravennate. Ne parla il coordinatore Franco Chiarini

Ripensando Ravenna
Alcuni degli animatori del progetto di rigenerazione del Borgo San Rocco davanti alla storica osteria “I mulnér”

Franco Chiarini, per il coordinamento del gruppo di associazioni “ripensando Ravenna”, traccia un bilancio e le prospettive future del progetto urbano di “riscoperta” e “rigenerazione” dell’antico borgo San Rocco, racchiuso fra le porte San Mama, Sisi e il Portonaccio. Una serie di iniziative di animazione avviate a fine 2022 e che si spera di portare avanti nel 2024, anche con il sostegno dell’amministrazione comunale.

Com’è nata l’idea di dedicarvi ad un progetto di rigenerazione del Borgo San Rocco?
«Un insieme di fattori che ci hanno ritenuto importante invertire una situazione di marginalizzazione di questo borgo antico che è città e periferia ad un tempo e l’unico cinto da tre porte. Un borgo soprattutto commerciale con botteghe sempre più in difficoltà e con ingorghi di traffico inestricabili. Alcuni di noi, di cui diversi abitanti o ex residenti del Borgo, da tempo ritenevano necessario intervenire almeno con animazioni temporanee per rendere vivo il borgo e farlo conoscere meglio ai ravennati. Un borgo che non ha eccellenze assolute in termini storico-artistici, ma che è un unicum urbanistico adatto ad essere vissuto e frequentato con servizi moderni e aree gradevoli.
E così abbiamo redatto un progetto, in verità un po’ ambizioso per le nostre forze, ma condiviso dal Comune tramite il progetto “Spasso in Ravenna”, gestito dalle Associazioni di categoria di commercianti e artigiani. Un progetto presentato insieme nel simpatico e storico circolo de “I Mulnér” e originariamente promosso dal Circolo PD Casadei Monti che aveva gestito un questionario nell’area del Borgo San Rocco da cui erano risultate richieste degli abitanti, richieste  che era sufficiente raccogliere ed elaborare tale era la loro evidenza».

Su quali energie contate anche per il futuro?
«Il tutto è potuto decollare pochè il gruppo proponente era il comitato “ripensandoRavenna” costituito da un ventagliio di competenze associative come quella gastronomica (Ravenna Food e Slow Food), quella storico-artistica (Dis-Ordine), quella del contrasto alla povertà (Ecologia di Comunità) e quella del turismo dolce (Trail Romagna). Le iniziative sviluppate nel 2023 hanno potuto contare in massima parte sul volontariato di queste realtà e su di un rapporto necessitante con gli abitanti e soprattutto dalle realtà commerciali che sono state coinvolte direttamente nelle singole iniziative anche tramite il Comitato “Il Borgo” composto appunto da esercizi commerciali. Purtroppo l’attenzione cittadina si è spostata comprensibilmente verso i danni dell’alluvione e quindi rispetto al progetto iniziale è divenuto rarefatto l’impegno anche finanziario del Comune e delle Associazioni di Categoria per cui temiamo che se non ci sarà un interessamento coordinato di queste realtà difficilmente potremmo proseguire con iniziative di rilievo».

Borgo San Rocco Porta San Mamante
Una foto storica del Borgo San Rocco con porta San Mamante

Le iniziative del primo anno di impegno si sono realizzate rispetto al progetto iniziale?
«Ovviamente una parte dei primi mesi è stata dedicata ad intessere rapporti con le diverse realtà locali e a integrare le varie ma necessarie dimensioni sia di qualità professionale che settoriali. Infatti l’originale composizione dei gruppo (volontariato, imprese e istituzioni) era il mix necessario per affrontare tematiche complesse che andavano dalla ristrutturazione  di alcuni “angoli” del borgo con adeguate infrastrutture alla animazione culturale e alla dimensione sociale anche considerando la presenza di due importanti realtà quali la arrocchia di San Rocco con la sua Mensa di Fraternità e la struttura di accoglienza di via Mangagnina verso le quali è stato indirizzato il progetto “Piatto Sospeso”, coinvolgendo gli esercizi del Borgo. Intanto era partita l’iniziativa promossa dal FAI e da noi indirizzata alla valorizazzione dell’Ex-Macello e al Molino Lovatelli risultate le prime strutture “da salvare” a Ravenna nella graduatoria dei risultati di attenzione.
Ma la gran parte delle iniziative si è svolta con tour tematici nel Borgo gestiti soprattutto da Trail Romagna: quattro tour “stagionali” con una media di un centinaio di partecipanti e tutti coinvolgendo le imprese locali.
Una serata conclusiva ha visto la collaborazione fra la bottega “Tirolo Gourmet”, l’Enoteca Bastione, la mostra di artisti ucraini al Molino Lovatelli e il circolo “I Mugnai” nato appunto dai lavoratori del Molino.
Importante anche come prototipo di “una festa di strada” è stata l’organizzaziuone della festa di Via de Tomai, la storica strada “fra le due porte” verso il centro e che è proseguita per le feste natalizie…».

Avete la sensazione che qualcosa sia migliorato e cambiato dal settembre 2022? E su quali idee intendete proseguire per la progettazione 2024?
«Piccoli segnali sono evidenti. Durante le passeggiate culturali gli artigiani e i commercianti del borgo hanno aperto le loro attività e hanno fatto conoscere i propri prodotti e collaborato con gli eventi; alcune facciate fatiscenti hanno recuperato un certo decoro, alcuni “luoghi del cuore”  (di proprietà privata) hanno aperto appositamente per le visite guidate e in un caso con l’aiuto dell’amministrazione comunale per esposizioni temporanee.
Crediamo nel potenziale di questo Borgo, però servono una maggiore condivisione e un approccio aperto da parte di tutti i soggetti, pubblici e privati. Abbiamo in animo progetti culturali ed enogastronomici, legati sempre al territorio e al mondo scolastico, perché crediamo nel futuro e dobbiamo investire sulle nuove generazioni. Abbiamo inoltre condiviso con tutti i soggetti i progetti di riqualificazione sostenibile del Borgo San Rocco… Siamo in attesa di risposte».

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