domenica
14 Settembre 2025

Un’altra proroga per i lavori del nuovo palazzetto: fine prevista a settembre 2024

Un atto firmato da un dirigente del Comune aggiunge 270 giorni al cantiere che doveva essere pronto già da tre anni

2Il Comune di Ravenna ha concesso un’ulteriore proroga ai lavori di costruzione del nuovo palazzetto dello sport di fronte al Pala De Andrè. Una determinazione dirigenziale del 14 dicembre 2023 firmata dal capo area delle Infrastrutture Civili, Massimo Camprini, aggiunge altri 270 giorni di lavoro, fissando così il completamento al 27 settembre 2024. Se così sarà, ci saranno voluti 5 anni. Vale la pena ricordare che la previsione dichiarata era di impiegare 18 mesi per essere pronti a primavera 2021. Nel corso di questi anni sono state diverse gli aggiornamenti delle tempistiche fatti dalle autorità e poi puntualmente disattesi.

La lista civica La Pigna, segnalando la determinazione dirigenziale che arriva comunque dopo alcune dichiarazioni a mezzo stampa dell’assessora ai Lavori pubblici che aveva già previsto la necessità di impiegare tutto il 2024 per completare le opere, coglie l’occasione per criticare l’ennesimo fallimento della giunta de Pascale: «È anche l’ennesimo “regalo  di Natale” che l’amministrazione De Pascale concede all’appaltatore, dopo quelli del 2021 che concedeva una proroga di 120 giorni e del 2022 che concedeva altri 365 giorni per l’ultimazione lavori».

La motivazione di questa ennesima proroga: «Accoglie, come già fatto in passato e senza battere ciglio, le motivazioni dell’appaltatore, il quale addossa la colpa dei ritardi all’andamento climatico sfavorevole e all’eccessiva esposizione finanziaria derivante dalla mancata compensazione prezzi. Certo è che in quel cantiere, di personale presente e lavorante nell’ultimo anno se n’è visto ben poco e comunque non in numero adeguato per garantire il rispetto della  scadenza precedente per la fine lavori: e cioè il 31 dicembre 2023. Non bisogna poi dimenticare gli aumenti di prezzo concessi sin dall’inizio del cantiere all’appaltatore: aumenti che hanno fatto lievitare in maniera esorbitante il costo dell’opera». Serviranno 20 milioni di euro.

Il prefetto: «I 92 licenziamenti all’ex Farmografica sono gravissimi e irrispettosi»

L’azienda cervese Focaccia è interessata all’acquisto del ramo d’azienda controllato dalla Mayr Melnhof ma gli austriaci restano fermi sulla scelta di licenziare

5Anche il prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa, usa parole pesanti per definire la scelta della Mayr Melnhof di licenziare i 92 lavoratori dell’azienda ex Farmografica di Cervia ora controllata dalla multinazionale austriaca: «Un comportamento gravissimo e irrispettoso di corrette relazioni sindacali. Non è accettabile che si avvii una procedura di licenziamento a due giorni dal Natale e con una trattativa in corso per la cessione del ramo d’azienda». Il riferimento è infatti all’interesse manifestato ufficialmente dalla società cervese Focaccia Group per l’acquisizione di quel ramo d’azienda.

Ieri in prefettura si è riunito il Tavolo di trattativa: «Insieme a tutte le istituzioni locali, Comune, Provincia e Regione, ho chiesto di sospendere la procedura di licenziamento dei 92 lavoratori di fronte alla volontà riconfermata del gruppo Focaccia di Cervia che ha manifestato interesse a rilevare l’attività». Ma l’azienda austriaca non ha rivisto la sua posizione.

«Ho formalmente ribadito alle autorità governative centrali – ha detto ancora De Rosa – la necessità di un Tavolo nazionale anche con la struttura commissariale del generale Figluolo per analizzare la situazione e individuare la possibilità di indennizzi e risarcimenti per il gruppo che intende rilevare la ex Farmografica alluvionata nel maggio scorso e da allora rimasta chiusa. La mia solidarietà alle rappresentanze sindacali e ai lavoratori per l’atteggiamento della Multinazionale austriaca incomprensibile e irrispettoso delle istituzioni italiane».

Fdi intitola la nuova sede a Compagnoni e parte una raccolta firme per opporsi

Fratelli d’Italia sceglie il nome del padre del tricolore per il presidio in galleria Matteotti in vista delle elezioni 2024, ma una petizione la definisce una scelta inopportuna per una figura che è patrimonio di tutti i lughesi e non solo di una parte politica

Lapide CompagnoniFratelli d’Italia apre a Lugo una nuova sede in vista delle elezioni amministrative del 2024 in otto dei nove comuni della Bassa Romagna e decide di intitolarla a Giuseppe Compagnoni, il cittadino lughese ritenuto padre della bandiera tricolore, e nasce una raccolta firme tra i cittadini per opporsi a una scelta che i promotori definiscono inopportuna. L’inaugurazione della nuova sede, al numero 10 della galleria Matteotti, è in programma oggi 23 dicembre alle 10.30.

Al taglio del nastro sono attesi l’onorevole Galeazzo Bignami, viceministro alle Infrastrutture, la senatrice Marta Farolfi di Brisighella, il segretario provinciale di Fratelli d’Italia Alberto Ferrero e il coordinatore di Fratelli d’Italia in Bassa Romagna Rudi Capucci. «Questa inaugurazione – ha scritto il partito in una nota – sarà l’occasione per incontrare i lughesi e per ragionare sulle necessità del territorio e sulle peculiarità del mondo produttivo con personalità importanti della politica nazionale e locale».

I promotori della petizione online elencano una serie di ragioni per cui ritenere inopportuna questa intitolazione defininendo Compagnoni un patrimonio di tutti i lughesi e non di una parte politica: «Della triade “Dio, patria e famiglia”, cara a Fratelli d’Italia, al nostro concittadino appartiene ben poco. Nel 1794 abiurò i voti sacerdotali, mosso dall’idea che la religione dovesse essere improntata alla tolleranza, rispettosa degli altri culti e fondata sulla separazione tra Stato e Chiesa. Quanto all’idea di patria, mosso da ideali illuministi, Compagnoni coltivò un’idea sovranazionale, tant’è che fu insignito da Napoleone della corona di ferro del Regno Italico. Essendo stato il primo scrittore italiano a dichiarare la pari dignità di culto, ci si chiede come un partito che, pur avendo preso le distanze dalle leggi razziali, continua a non definirsi antifascista, pur sapendo che fu il fascismo a promulgarle, possa appellarsi all’eredità dell’intellettuale lughese. Non sfugge, infine, che la presenza nel simbolo di Fdi della fiamma, che richiama la memoria dell’autoritarismo mussoliniano, abbia poco a che vedere coi principi liberali di Compagnoni».

Tra i primi firmatari della petizione compaiono ex insegnanti di scuola e storici locali, tra cui anche l’autore di alcune pubblicazioni sulla figura di Compagnoni.

Anche i Verdi criticano l’iniziativa del partito di Giorgia Meloni: «Il lughese Compagnoni è sì considerato il “padre del Tricolore”, in quanto propose di adottare la bandiera nazionale verde, bianca e rossa nel congresso cispadano di quella che era un a repubblica rivoluzionaria, ma era anche un prete spretato. Primo costituzionalista italiano, fu favorevole al voto alle donne e alle libertà civili. Insomma, in pratica un alieno per le destre sovraniste che oggi vanno tanto di moda e che se lo apprezzassero veramente dovrebbero modificare il loro Dna».

Uno spettacolo importante, per capire cosa significa essere europei

Camilla Berardi
Camilla Berardi e Massimo Giordani

L’Europa non cade dal cielo è uno spettacolo molto importante. In scena (il 21 dicembre al Rasi, in una produzione Ravenna Teatro, di cui parlavamo qui), gli attori Camilla Berardi e Massimo Giordani ci accompagnano attraverso una linea temporale storico socio-economica dell’Unione Europea, con musiche, danze, storie viste da vicino per cogliere un insieme più grande.

I tratti della regia di Alessandro Argnani sono chiari momenti di denuncia; poesia e comicità sono un’unica colonna che tiene in piedi l’opera. Il ritmo è serrato grazie ai due narratori che si completano a vicenda: lei pulita, su un’unica onda che mantiene per tutta l’ora e passa di spettacolo; lui più emotivo, più fisico.

La scelta delle musiche è molto interessante: a ripercorrere i periodi storici, i decenni che fecero questa Unione, non poteva mancare l’Inno alla gioia, qui proposto in un arrangiamento per archi molto profondo. Le immagini e i filmati sono ad arricchire una precisione storica impeccabile, anche grazie alle consulenze degli storici Michele Marchi e Lucrezia Ranieri (il testo invece è di Laura Orlandini).

Ma questo spettacolo è importante soprattutto perché ci spiega come siamo nati – cito dal testo, “All’inizio c’era la guerra” – che siamo tutti figli della stessa tragica storia; ci racconta come in realtà gli anni ’50 del celeberrimo miracolo economico siano stati tempi anche duri. C’era un continente da rifare, e il continuo alternarsi tra balli e musiche, viaggi e guerre, incarna perfettamente la realtà dell’Europa passata e odierna. Uno spettacolo importante perché mostra la storia come complessa: non ci sono mai stati tempi di pura gioia e svago, anche se – raccontano in scena – la fiducia nel futuro e i soldi (o la mancanza di entrambi) hanno sempre giocato un ruolo importante.

I momenti scelti per un’inquadratura più precisa vanno dal disastro di Marcinelle al G8 di Genova, a ricordarci che sì, tre generazioni in Europa non hanno visto la guerra, ma che la morte, l’economia, la protesta sono le fondamenta sulle quali si può erigere un continente.

La storia si chiude con un’Unione dai confini chiusi e che al suo interno sta rimarcando con il pennarello rosso altri confini, quei limites che aveva tentato di abbattere.

Uno spettacolo per tutti, utile a rispolverare vecchi ricordi e a insegnare ai più giovani cosa può ancora significare essere europei.

Il 7 gennaio va in onda su Sky la puntata ravennate di “4 Ristoranti”

A inizio ottobre le registrazioni con lo chef Borghese e la sua troupe

Alessandro Borghese Mar
Alessandro Borghese al Mar con il direttore Cantagalli e l’assessore alla Cultura Sbaraglia

Andrà in onda domenica 7 gennaio su Sky la puntata ravennate del noto programma televisivo “4 Ristoranti”, condotto dal celebre chef Alessandro Borghese che insieme alla sua troupe ha registrato l’episodio a inizio ottobre in quattro locali del centro storico.

Protagonisti della sfida sono stati l’Antica Bottega da Felice in via Matteucci, la trattoria Al Cerchio in via Cerchio, il ristorante Corte Cabiria in via Mordani e il ristorante Cairoli nell’omonima via.

Accolto come una star, in quei giorni a Ravenna è scoppiata una vera Borghese-mania, con tanto di caccia al selfie e pure il Comune che ha sfruttato la presenza dello chef per fare promozione turistica sui social. Gli articoli pubblicati in anteprima sul nostro sito internet, tra l’altro, hanno fatto registrare record di accessi.

A questo link, invece, il nome del vincitore della puntata ravennate [Spoiler].

Non è la prima volta che la nota trasmissione arriva in provnicia: il 29 dicembre 2020 andò in onda una puntata dedicata al miglior ristorante gourmet di uno stabilimento balneare della riviera romagnola, che vide la vittoria del Cala Zingaro di Milano Marittima.

«Perché è stato negato il Pala De André al festival dei Lego?»

In arrivo un’interrogazione di Fratelli d’Italia sul caso

Pala De Andre
Pala De Andre

«Per quale motivo viene negato l’utilizzo del Pala de André a chi ne fa richiesta?». Se lo chiede il coordinatore provinciale (e capogruppo in consiglio comunale a Ravenna) di Fratelli d’Italia, Alberto Ferrero.
Il tema è quello della denuncia raccolta dal nostro giornale da parte dell’organizzatore del festival dei mattoncini Lego, che si terrà in gennaio all’Almagià. Ma che si sarebbe dovuto tenere in novembre al Pala De André, se non fosse che il Comune ha invece negato lo spazio.

«La prenotazione da parte di un privato sarebbe stata rifiutata nonostante nei giorni richiesti non fossero presenti altre iniziative – ricorda Ferrero -. Se così fosse, non solo sarebbe stato impedito a qualcuno di usufruire, pagando, di uno spazio comunale, ma si sarebbe anche privato il Comune, che gestisce direttamente il Pala de André, di una entrata economica. In questi giorni si è discusso il bilancio comunale e si è fatto riferimento alla necessità di apportare una revisione della spesa a seguito di minori entrate. Se la gestione dei beni comunali avviene, come sembrerebbe leggendo quell’articolo, è evidente che ci sia scarsità di entrate. Non si può dire che determinate strutture hanno costi eccessivi e per quello se ne costruiscono altre nel loro cortile con i risultati che tutti vediamo, se a chi è disposto a pagare per utilizzarle non gli si permette di farlo. A tal proposito preparerò una interrogazione per verificare quanto riportato».

I cani antidroga trovano un panetto di hashish nascosto in una fioriera

La polizia locale nella zona della stazione di Ravenna. Una persona sanzionata

Foto 21 Dicembre

Il bilancio è di 24 persone identificate (di cui 17 straniere), circa 100 grammi di sostanza stupefacente sequestrata e una persona segnalata alla prefettura. Sono i risultati dei controlli effettuati dalla polizia locale nella zona della stazione di Ravenna, in collaborazione con l’unità cinofila dei colleghi di Riccione.

In particolare, è stato rinvenuto, all’interno del sottopasso pedonale che collega piazzale Aldo Moro a viale Pallavicini – nascosto tra una fioriera in cemento e la parete – un panetto di circa 100 grammi di hashish.

Nei pressi della fermata dei bus della stazione, invece, il cane Zico ha richiamato l’attenzione del suo conduttore verso un cittadino tunisino, che ha poi consegnato spontaneamente una dose di droga dalla tasca del giubbotto, un oppiaceo di 0,91 grammi. Lo stesso è stato pertanto sanzionato a norma dell’articolo 8 del Regolamento di Polizia Urbana e segnalato alla Prefettura per l’applicazione dei seguenti provvedimenti: sospensione della patente di guida, del certificato di abilitazione professionale per la guida di motoveicoli e del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori o divieto di conseguirli per un periodo fino a tre anni; sospensione della licenza di porto d’armi o divieto di conseguirla; sospensione del passaporto e di ogni altro documento equipollente o divieto di conseguirli; sospensione del permesso di soggiorno per motivi di turismo o divieto di conseguirlo se cittadino extracomunitario.

«Mai visti licenziamenti a 3 giorni dal Natale». Le istituzioni contro Mayer-Melnhof

Nuovo tavolo in prefettura sulla chiusura dell’ex Farmografica di Cervia: «Il ministero pronto a intervenire»

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«Il comportamento tenuto oggi dalla dirigenza della società austriaca Mayer-Melnhof Packaging è inaccettabile e irrispettoso verso le istituzioni e la comunità dell’Emilia-Romagna. Di fronte al rifiuto di sospendere le procedure di licenziamento chiederemo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy di convocare nei prossimi giorni un tavolo di crisi per trovare una soluzione che consenta la continuità produttiva e la salvaguardia occupazionale dello stabilimento ex Farmografica di Cervia».

È quanto ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, al termine del tavolo di crisi convocato oggi (22 dicembre) dal prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa, cui hanno partecipato anche l’assessore regionale alla Mobilità e Trasporti Andrea Corsini, il presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale, il sindaco di Cervia Massimo Medri, i rappresentanti della società MM Packaging Italy, il presidente della società Focaccia Group, interessata a rilevare lo stabilimento, e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria e Rsu aziendale.

«Una procedura di cessata attività a tre giorni dal Natale nella nostra regione non si era mai vista– ha denunciato l’assessore Colla-. Ho chiesto all’amministratore delegato Andreas Koppitz di sospendere la procedura di licenziamento, come era stato assicurato nel corso dell’ultimo incontro del 14 dicembre. Purtroppo, la società non ha accolto la nostra richiesta, pur assicurando la volontà di gestire positivamente il passaggio al nuovo acquirente. Il Ministero, che ho contattato per trovare una risposta a questa crisi, è disponibile a convocare presto un incontro e accompagnare una soluzione».

«Si può certamente intervenire dentro una crisi– ha concluso Colla- ma la trasparenza nei rapporti è un presupposto fondamentale di rispetto istituzionale che oggi non ho visto. Mi auguro che la proprietà austriaca dimostri responsabilità per consentire una gestione ordinata del percorso, così come si stanno dimostrando responsabili le Istituzioni, le organizzazioni sindacali e i lavoratori, che ringrazio per quanto stanno facendo».

L’influencer ravennate Erica Liverani sul caso Ferragni: «Gogna mediatica»

La vincitrice di Masterchef sui social: «Faremmo tutti meglio a utilizzare queste energie per  risolvere i nostri problemi…»

Screenshot 2023 12 22 (16.37.58)La food influencer ravennate Erica Liverani – vincitrice della quinta edizione di Masterchef Italia, con oltre 200mila follower su Instagram – interviene sul caso scoppiato in questi giorni attorno a Chiara Ferragni, accusata di pubblicità ingannevole.

«Ho fatto personalmente volontariato, beneficenza, e ingiustamente sono stata attaccata da persone che neanche sapevano dell’alluvione in Romagna – commenta Liverani in un video postato sui social -. Gente che mi attaccava a prescindere. Come cantava Ligabue, “ognuno sceglie la tua verità”, in base a come gli fa più comodo. Credo che questa gogna mediatica nei confronti di Chiara non cambierà nulla: noi non siamo dei giudici. Lo facciamo solo per distrarci dalle nostre vite. E credo che faremmo meglio a utilizzare tutte queste energie per risolvere i nostri, di problemi, che li abbiamo tutti».

Lugo festeggia il Capodanno con il concerto degli Extraliscio e dj-set alla Rocca

Sul palco gli Extraliscio. Festa fino alle 3 a cura dello staff del Cisim

Il sindaco Ranalli, il dj Bertaccini e Moder sul palco di Lugo
Il Capodanno a Lugo dell’anno scorso

Il Capodanno a Lugo è doppio, prima in piazza Baracca con il concerto degli Extraliscio e poi alle Pescherie della Rocca, per un innovativo dj-set dentro e fuori lo spazio al piano terra che fa parte della Rocca Estense.

L’Amministrazione comunale invita tutti a stare insieme in piazza. «Sta per concludersi uno degli anni più complicati che ricordiamo – spiega l’assessora alla Promozione Territoriale e Urbana Alessandra Fiorini -. Un anno di devastazioni, di danni ingenti, di traumi. Con la musica del 31 dicembre vorremmo regalare un po’ di allegria e divertimento ai cittadini e alle cittadine che decideranno di passare il Capodanno in piazza a Lugo. Questa è stata la nostra volontà, il nostro desiderio fin da quando abbiamo progettato, a fine maggio, gli eventi estivi e poi la notte delle zucche e poi il Natale. Grazie a tutti coloro che ci sono stati, che ci saranno, che ci hanno lavorato, che hanno dato una mano».

Si parte alle 22.30 in piazza Baracca per il concerto degli Extraliscio di Mirco Mariani. «Sarà un’occasione unica per condividere un po’ di musica frizzante, con i miei musicisti e l’incredibile Mauro Ferrara – commenta lo stesso Mariani -, e festeggiare insieme l’inizio di un nuovo anno. Sarà una serata di energia positiva, techno liscio e festa. Ci vediamo tutti là per dare il benvenuto al nuovo anno con stile!».

A mezzanotte, come tradizione, il conto alla rovescia e il brindisi in compagnia dei musicisti e del sindaco con la giunta.

A seguire la proposta alle Pescherie della Rocca, aperte già dalle 22.30: New Eve Party vede all’opera dj Nersone aka Ciccio B, Matteo Cali Calisesi e Luigi Bertaccini, tre djset, per tre visioni musicali diverse, fino alle 3 del mattino. A cura dello staff del Cisim di Lido Adriano.

Per l’occasione sarà adottata un’ordinanza che disciplina l’uso dei contenitori in vetro che verrà comunicata nei prossimi giorni. Largo Relencini sarà chiuso al traffico dalle 21.30 all’1.30 e e largo del Tricolore dalle 20 alle 3.30.

Ricostruito il ponte sullo scolo consorziale Veneziana: riaperta la Provinciale 32

Era crollato durante l’alluvione di maggio

Ponte scolo consorziale VenezianaDopo alcuni mesi dall’avvio del cantiere, si sono conclusi i lavori per la ricostruzione del ponte sullo scolo consorziale Veneziana, lungo la strada provinciale 32 a Pisignano, crollato a seguito dell’alluvione che ha colpito fortemente anche il territorio del comune di Cervia.

Il nuovo ponte è stato inaugurato alla presenza di Michele de Pascale, presidente della Provincia di Ravenna, e del sindaco di Cervia, Massimo Medri.

All’inaugurazione ha fatto seguito la riapertura della circolazione lungo la strada provinciale 32, arteria di strategica importanza non solo per la mobilità extraurbana di interconnessione tra il territorio costiero della provincia di Ravenna e quello della provincia di Forl-Cesena ma anche per la mobilità locale.

Il lavoro è consistito nella realizzazione di un nuovo manufatto di attraversamento dello scolo consorziale Veneziana dello sviluppo complessivo di circa 25 metri a sostituzione del precedente ponte ad arco in muratura risalente al dopoguerra, demolito dall’evento di piena correlato all’eccezionale fenomeno alluvionale dello scorso mese di maggio.

Nello specifico, al fine di poter garantire una rapidità di intervento, sono stati utilizzati manufatti scatolari prefabbricati in cemento armato, tecnologia che ha permesso di contenere i tempi di realizzazione e di garantire prestazioni strutturali ed idrauliche di alto livello.

«Quello di oggi è un risultato molto importante per il territorio – spiega il presidente della Provincia Michele de Pascale. – La riapertura del ponte è frutto di un gioco di squadra che ha visto lavorare in piena sinergia Provincia, Comuni di Cervia e Consorzio di Bonifica della Romagna e dell’Aeroporto militare di Pisignano. Si è giunti quindi ad una ricostruzione migliore dello stato precedente, utilizzando lo strumento della somma urgenza e anticipando tutte le risorse come Provincia di Ravenna».

Riapre sette mesi dopo via Fiumazzo, completamente distrutta dall’alluvione

Ma continuano i lavori per il completo ripristino

Via Fiumazzo Lugo

È stata riaperta alla circolazione oggi, venerdì 22 dicembre, la strada provinciale 26 (via Fiumazzo) in località Ca’ di Lugo, nel comune di Lugo. A seguito degli intensi fenomeni alluvionali del maggio scorso, la strada era risultata completamente distrutta. Col crollo dell’argine erano inoltre franate anche tutte le golene di valle occludendo il letto fluviale che aveva pertanto deviato completamente il proprio corso in campagna.

Successivamente la Regione Emilia-Romagna ha ripristinato gli argini del fiume Santerno e per effettuare i lavori in pochi mesi la Provincia ha messo a disposizione dei cantieri le strade prospicenti gli argini. Così, il 12 dicembre, la Provincia ha potuto dare avvio ai lavori di ricostruzione del tratto di strada completamente distrutto dall’alluvione.

«Grazie alla stretta collaborazione tra Provincia di Ravenna e Comune di Lugo – dichiarano il presidente della Provincia Michele de Pascale e il consigliere delegato per le strade e la viabilità Nicola Pasi – in soli dieci giorni siamo riusciti ad operare una prima riapertura funzionale della strada provinciale 26 Fiumazzo. I lavori proseguiranno, sempre in stretta collaborazione tra i due enti, per il completo ripristino dell’intero ambito stradale».

«”Quello di oggi – aggiunge il sindaco di Lugo Davide Ranalli – è un primo importante traguardo che ripristina la normale viabilità dopo l’alluvione dello scorso maggio. L’attesa era necessaria per consentire i lavori di messa in sicurezza dell’argine del Santerno ma possiamo dire che questo è un piccolo, grande, regalo di Natale che siamo stati in grado di fare a pochi giorni dalla presa in carico della strada da parte della Provincia di Ravenna. Ora avanti con il cantiere per ripristinare completamente la strada».

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