lunedì
22 Dicembre 2025

L’olio vegetale che può sostituire il diesel, a Faenza ne vendono milioni di litri

Luciano Caroli è titolare di una ditta di distribuzione carburanti all’ingrosso e spiega cos’è Hvo, ideato da Eni: «Riduce le emissioni di Co2 fino al 90 percento. Controindicazioni? Non ne vedo, solo diffidenza per la novità»

L Hvolution All Eni Station Di Via Salaria A RomaUna sorta di «rivoluzione copernicana» per Luciano Caroli, titolare dell’azienda di Faenza che porta il nome del padre, Giovanni, che ha deciso di puntare – unica nel settore sul territorio – sul carburante Hvo. Si tratta di una sorta di olio vegetale – utilizzabile da qualunque motore termico a Diesel oggi in circolazione – che permette una riduzione delle emissioni di Co2 fino al 90 percento rispetto al gasolio tradizionale.

Hvo è l’acronimo dell’espressione inglese “olio vegetale idrotrattato”. Un progetto che Eni ha presentato circa un anno fa, dopo una fase di sperimentazione che ha dato risultati ritenuti eccezionali, e che sta portando Faenza a diventare «un ecosistema sperimentale nell’ambito della sostenibilità ambientale ed economica», come aveva dichiarato durante la presentazione alla stampa del progetto il sindaco Massimo Isola.

«La nostra azienda distribuisce prodotti petroliferi – commenta Caroli – e siamo consapevoli dell’impatto ambientale che ne consegue. Tanto che già dagli anni Ottanta siamo impegnati in un percorso che cerca di portare avanti progetti sostenibili. Così, appena mi hanno parlato di questo nuovo carburante, sono rimasto molto affascinato e ho deciso di approfondire il tema. Abbiamo poi iniziato a promuoverlo con i nostri clienti (aziende di trasporto con il distributore interno per il rifornimento delle loro flotte, ndr) in purezza (si può anche miscelare al gasolio minerale comune, ndr) perché abbiamo pensato che fosse importante avere coraggio in maniera decisa. Abbiamo avuto la fortuna di trovare subito due-tre clienti in grado di recepire bene questa novità e le cose sono andate per il meglio, senza nessun tipo di problema e anzi grande soddisfazione».

I primi ad aderire sono stati l’anno scorso Liverani Group, Donati Spedition e la Cooperativa Facchini Cff, per un totale di 350 mezzi coinvolti nel territorio faentino e oltre 21 milioni di chilometri percorsi all’anno. In questi mesi si è poi aggiunto il gruppo Erbacci e altre aziende di trasporto.

Per la realizzazione di Hvo, Eni ha già convertito due raffinerie, una a Gela e una a Marghera, e si appresta a farlo anche a Livorno. Il carburante nasce dagli oli esausti, che andrebbero smaltiti, a cui si aggiungono vegetazioni idrogenate, coltivate inizialmente in Africa in terreni che altrimenti sarebbero rimasti aridi e che non sono in competizione con la catena alimentare (come invece il biodiesel). «Ne nasce un prodotto che è anche piacevole da utilizzare, in quanto inodore, non oleoso e trasparente come acqua».

Eni ha come previsione di passare dalle 700mila tonnellate distribuite nel 2023 a 5 milioni nel 2025. «Noi abbiamo già raggiunto oltre il 10 percento di Hvo dei carburanti che consegniamo ai nostri clienti (circa 31 milioni di litri all’anno, ndr), con l’obiettivo di arrivare a 4-5 milioni di litri consegnati in purezza ai nostri clienti nel 2024 e un conseguente effetto in termini di riduzioni delle emissioni notevolissimo».

Il carburante è già presente anche nella rete per i privati: i distributori stradali dotati di Hvo sono passati dai 50 dell’estate scorsa in tutta Italia a circa 600, di cui diversi anche in provincia di Ravenna. Il costo alla pompa è in linea con il Diesel classico – sebbene la produzione sia più costosa – grazie alla volontà di Eni che ha tutto l’interesse a lanciare questo nuovo carburante per “salvare” i motori Diesel dalle direttive europee.

«Con i motori di nuova generazione associati all’Hvo (che è stato regolarmente omologato da tutti i marchi automobilistici, ndr) l’impatto sull’ambiente è quasi nullo. E l’Europa se ne è già resa conto. Anche perché l’elettrico – commenta Caroli – non è la svolta che tutti si aspettavano: ci sono problemi di impatto ambientale per la produzione e lo smaltimento e per i percorsi lunghi ancora non riesce ad essere efciente. Ecco perché l’Hvo rappresenta un’alternativa su cui puntare». Ma quali sono le controindicazioni? «Sinceramente non ne trovo. A frenare al momento la sua diffusione credo che sia solo la difdenza verso la novità».

«Il nostro percorso verso la sostenibilità ambientale e la transizione energetica – conclude Caroli -, oltre a un’attenzione costante verso il territorio e i nostri dipendenti, ci ha portato anche a diventare società benet, un traguardo che in giugno festeggeremo, in occasione del terzo anniversario, con un incontro tra fornitori, clienti e banche, già sperimentato l’anno scorso e che si è rivelato ricco di spunti».

A Cotignola e Casola un solo candidato sindaco: basta il 40 percento di affluenza

Settembrini e Nati sono assessori delle giunte uscenti di centrosinistra e non avranno rivali dal centrodestra

16In due dei quattordici comuni della provincia di Ravenna in cui si andrà al voto l’8 e il 9 giugno per le elezioni comunali ci sarà uno solo candidato collegato a una sola lista, in entrambi i casi di centrosinistra. A Cotignola ci sarà Federico Settembrini con Insieme per Cotignola, a Casola Valsenio ci sarà Maurizio Natali con Uniti per Casola. Entrambi i candidati sono assessori delle giunte uscenti.

Le modalità di voto e di elezione, nel caso di una sola lista, sono state modificate lo scorso gennaio alla luce del crescente astensionismo elettorale. Nei comuni fino a 15mila abitanti sono eletti tutti i candidati compresi nella lista e il candidato a sindaco collegato, purché essa abbia riportato un numero di voti validi non inferiore al 50 per cento dei votanti e il numero dei votanti non sia stato inferiore al 40 per cento degli elettori.

I termini per la presentazioni di liste e candidature alle prossime elezioni comunali sono scaduti alle 12 di ieri, 11 maggio.

Due auto fuori strada in due incidenti a distanza di poche ore, otto giovani feriti

A Ghibullo nella tarda serata dell’11 maggio e Maiano all’alba del 12 maggio. Polizia locale di Ravenna e carabinieri di Conselice incaricati dei rilievi

Due incidenti stradali nel Ravennate avvenuti a distanza di poche ore uno dall’altro, tra la tarda serata dell’11 maggio e l’alba del 12, sono accomunati da dinamica e esito simili: auto fuori strada da sole senza il coinvolgimento di altri veicoli e tutti gli occupanti, in totale 8, feriti.

Il primo incidente si è verificato in via Gambellara, nel forese sud, tra Gambellara e Ghibullo. Una vettura Opel Karl viaggiava verso via Ravegnana e nei pressi dell’incrocio con via Trova, dove la strada fa una lunga curva aperta, è avvenuta l’uscita di strada finendo nel fossato a lato della strada. L’intervento dei vigili del fuoco è stato necessario per liberare alcuni dei quattro giovani occupanti che erano rimasti incastrati ma coscienti. Sono stati tutti trasportati all’ospedale di Cesena, il più grave è il 22enne al volante ma nessuno è in pericolo di vita. Sul posto la polizia locale di Ravenna per i rilievi.

Il secondo incidente è avvenuto all’alba di oggi, 12 maggio, in via Provinciale Maiano, tra Fusignano e Belricetto. Una Fiat Punto è uscita di strada e ha terminato la propria corsa in un campo a lato della strada. A bordo quattro ventenni. I due in condizioni più gravi, ma non in pericolo di vita, sono stati portati all’ospedale di Cesena (uno trasportato in elicottero). Gli altri due a Lugo per accertamenti. Saranno i carabinieri della stazione di Conselice a individuare le cause della sbandata e eventuali responsabilità.

Coppa Italia A2: la Consar batte Grottazzolina 3-0 e va in finale contro Brescia

Ravenna torna a giocarsi il trofeo tredici anni dopo l’ultima e unica volta

Esultanza A Fine GaraLa Consar Ravenna non dà scampo a Grottazzolina nella semifinale di Coppa Italia A2 di pallavolo e conquista l’accesso alla finale, tredici anni dopo l’unica volta: al palasport di Cuneo alle 17.30 di oggi, 12 maggio, se la vedrà contro Brescia.

Partita di livello in ogni fondamentale per la formazione ravennate che a Cuneo si impone sulla Yuasa Battery per 3-0 e vendica la sconfitta nei playoff di campionato. Orioli, schierato da opposto, implacabile, con i suoi 19 punti (due ace, un muro) e 68% in attacco. Un impianto tattico che si rivela adatto alla partita. Una grande voglia di riscattare la sconfitta patita nella semifinale dei playoff. Si spiega così il 3-0 che la squadra di Bonitta rifila alla Yuasa Battery (è la seconda volta che succede in questa stagione).

Filippo Mancini Foto Beatrice BramardiYuasa Battery al completo e in campo con il sestetto tipo, che ha conquistato la promozione in SuperLega. La Consar, priva di Bovolenta, impegnato con la nazionale maggiore, si schiera con Mancini-Orioli, i centrali Bartolucci e Grottoli e gli schiacciatori Feri e Raptis. Capitan Goi è il libero.

«È stata una partita difficile, ce lo aspettavamo. Siamo stati bravi tutti, abbiamo disputato una gran partita – sottolinea Mattia Orioli – con molta copertura, e abbiamo lavorato bene in difesa, ed è andata bene anche l’intesa con il palleggiatore. In settimana abbiamo lavorato tanto sulla situazione con i tre schiacciatori. Aspettiamo i nostri tifosi, e daremo il massimo anche domani in finale».

«Prova di squadra, in cui tutti hanno dato il loro contributo – aggiunge Jan Feri, che nel finale di gara ha messo a terra un ace determinante per il risultato -: siamo stati bravi nei primi due set a limitare gli errori e siamo stati costanti nel gioco e nel metterli sotto pressione, anche quando in tante fasi difendevano bene e non era facile mettere a terra il pallone. In tutti i fondamentali siamo riusciti ad esprimerci al meglio».

Il tabellino

Grottazzolina-Ravenna 0-3
(18-25, 22-25, 22-25)

YUASA BATTERY GROTTAZZOLINA: Marchiani, Nielsen 19, Canella 1, Mattei 6, Fedrizzi 9, Cattaneo, Marchisio (lib.), Cubito 1, Vecchi 4, Lusetti, Mitkov 1. Romiti (lib.). Ne: Ferraguti, Foresi. All.: Ortenzi.
CONSAR RAVENNA: Mancini 3, Orioli 19, Grottoli 3, Bartolucci 5, Raptis 14, Feri 8, Goi (lib.), Russo. Ne: Mengozzi, Chiella (lib.), Arasomwan, Rossetti, Menichini, Benavidez. All.: Bonitta.
ARBITRI: Serafin di Padova e Clemente di Parma.
NOTE. Durata set, 25’, 28’, 29’, tot.  82’. Grottazzolina (2 bv, 11 bs, 6 muri, 12 errori, 42% attacco, 52% ricezione), Ravenna (8 bv, 12 bs, 4 muri, 9 errori, 50% attacco, 49% ricezione). Spettatori: 100.

Tre nuove aule da 200 posti in totale per il corso di laurea in Medicina

Inaugurata la ristrutturazione degli ex locali di fisioterapia dell’ospedale di Ravenna che ampliano le dotazioni per studenti e docenti

IMG 6165Il corso di laurea in Medicina a Ravenna ha a disposizione nuovi spazi. Nel pomeriggio di oggi, 11 maggio, è stata inaugurata la ristrutturazione degli ex locali di fisioterapia dell’Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna: un ampliamento di oltre 1200 mq degli attuali spazi del corso di laurea.

L’ampliamento ha permesso di ricavare due aule a grande capienza (oltre 100 posti), due aule a capienza ridotta (circa 50 posti) che insieme all’attuale aula magna Triossi completano l’offerta di spazi per le lezioni frontali. A queste si affiancano tre aule studio, ampi uffici per i docenti, locali per servizi amministrativi e ristoro per gli studenti. Oltre ai laboratori didattici di circa 500 metri quadrati già a servizio del corso di studi da qualche anno (la pianta).

L’intervento, che completa la trasformazione del “blocco 4” dell’ospedale in polo didattico è frutto della sinergia tra Università di Bologna, Ausl Romagna e Fondazione Flaminia. Anche il Campus di Ravenna ha partecipato organizzando i nuovi servizi amministrativi e di portierato assieme alla messa a punto degli impianti audio e video del nuovo plesso.

La progettazione del plesso è stata assegnata ad ottobre 2022 allo studio Architecnica di Ravenna, che ne ha curato anche la direzione lavori tramite l’ingegnera Carlotta Berti. Con la approvazione del progetto a cura del servizio tecnico dell’Ausl a primavera 2023 è stato possibile procedere alla assegnazione dell’appalto già a giugno dello stesso anno.

Le attività di cantiere, della durata di nove mesi, hanno beneficiato dell’apporto delle responsabili di procedimento: l’ingegnera Elena Masinelli per l’Ausl e l’ingegnera Monica Ugolini per l’Unibo.

A tagliare il nastro erano presenti il rettore Giovanni Molari, il prefetto di Ravenna Castrese De Rosa, il direttore generale dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori, il presidente de La Cassa di Ravenna Antonio Patuelli, il presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Ravenna Stefano Falcinelli, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Giuseppe Alfieri, il sindaco di Ravenna Michele de Pascale e la presidentessa di Fondazione Flaminia e coordinatrice del corso di laurea in Medicina e Chirurgia Mirella Falconi Mazzotti.

La lista Siamo Brisighella (centrosinistra) si presenta: «Guardiamo oltre i 5 anni»

Il candidato sindaco è Loris Naldoni, in lista ci sono 6 donne e 6 uomini. Da martedì 14 maggio il candidato sindaco e i candidati consiglieri del territorio inizieranno una serie di 11 incontri

MAT03281Davanti a circa 250 cittadini, la sera del 9 maggio nella sala polivalente del complesso Cicognani di Brisighella si sono presentati i dodici candidati alla carica di consigliere comunale della lista civica di centrosinistra Siamo Brisighella.

Sei donne e sei uomini, rappresentate tutte le frazioni, la più giovane Francesca Bosi studentessa in medicina e chirurgia, età media 50 anni e molti alla prima esperienza politica, quasi tutti provenienti dal mondo dell’associazionismo.

«Il programma è nato da un percorso partecipato con il contributo dei cittadini, di associazioni, organizzazione ed esperti – affermano i promotori della lista –. Un programma in 16 pagine poco ideologico, ma con molte idee concrete che cerca di progettare la Brisighella del futuro. Un programma di ampio respiro con un orizzonte più ampio dei 5 anni. I principi alla base del programma sono il dialogo e l’ascolto con i cittadini e le organizzazioni, un comune che rende protagonisti i giovani, lotta allo spopolamento e alla denatalità, aiuto alle piccole attività, valorizzazione delle frazioni e grande rilancio del turismo».

Il candidato sindaco Loris Naldoni è poi passato a parlare delle opere pubbliche più importanti da realizzare: la riqualificazione del percorso che dalla via degli asini porta ai tre colli, il completamento della ristrutturazione dell’ex convento dell’Osservanza come nuovo centro giovanile, la realizzazione di un percorso protetto che colleghi Brisighella al centro sportivo e la ricerca di una soluzione per la realizzazione di una nuova piscina comunale.

La parola è poi passata a tre candidati consiglieri, Francesca Bosi che ha introdotto il tema dei giovani concentrandosi anche sul tema delle fragilità psichiche, Franco Spada già assessore, che ha parlato dell’evoluzione dell’agricoltura e della valorizzazione dei prodotti del territorio e dell’importanza di rilanciare il turismo anche alla luce del prestigioso riconoscimento della vena del gesso quale Patrimonio dell’Umanità e in ultimo l’insegnante Romina Gurini che ha fatto un quadro della situazione della scuola nel territorio Brisighellese e dell’importanza di ripartire dalla collaborazione tra docenti, associazione e famiglie.

Da martedì 14 maggio il candidato sindaco e i candidati consiglieri del territorio inizieranno una serie di 11 incontri con i cittadini sempre alle ore 20.30: il primo è in programma nell’ex scuola di Montefortino per poi arrivare a Fognano lunedì 3 giugno e giovedì 6 giugno ad orario da definire “SìAmo Brisighella” terrà la manifestazione di chiusura della campagna elettorale nell’ex convento dell’Osservanza.

I candidati:

Francesca Bosi, 22 anni, Studentessa di Medicina e Chirurgia
Romina Botti, 49 anni, Responsabile amministrativa
Anna Pia Casale, 57 anni, Imprenditrice nel campo dell’artigianato artistico
Giuseppe Giraldi, 65 anni, Imprenditore edile
Romina Gurini, 48 anni, Docente di Scuola Primaria
Alessia Mercatali, Funzionaria pubblica
Fabio Pasini, Operaio
Eolo Piancastelli, Pensionato (ex dirigente Cgil)
Cesare Pasotti, 66 anni, Pensionato (ex bancario), Pres. della S. Martino APS
Samanta Sangiorgi, 42 anni, Operaia
Franco Spada, 73 anni,  Pensionato (agronomo e agricoltore) Presidente onorario del Consorzio olio DOP Brisighella
Jacopo Tronconi, 32 anni Imprenditore metalmeccanico

Cisl: «Tasso di attività delle donne in Romagna è inferiore a quello degli uomini»

Il centro studi del sindacato esamina i dati Inps

Secondo i dati più recenti dell’Inps analizzati dal centro studi Cisl Romagna, in occasione della Festa della Mamma, il tasso di attività delle donne nelle tre province romagnole è costantemente inferiore rispetto a quello degli uomini. Considerando le ore retribuite in Romagna nel 2022, su un totale di 83.135.092 ore, solo 36.810.380 sono di lavoro femminile.

Tra le principali sfide che le madri devono affrontare c’è la difficoltà nel trovare soluzioni di cura affidabili per i propri figli, soprattutto nei primi anni di vita. I dati della disponibilità di strutture pubbliche, come asili nido e servizi di assistenza all’infanzia, mostrano scenari disomogenei nelle tre province romagnole: secondo i dati del 2020 di Openpolis, Ravenna conta 52 posti autorizzati ogni 100 bambini, la provincia di Forlì-Cesena 30,97, mentre Rimini risulta fanalino di coda con soli 27 posti ogni 100 bambini.

«Inoltre la disparità di genere persiste nel mondo del lavoro, con molte donne che si trovano ad affrontare discriminazioni salariali e difficoltà nel progredire nella propria carriera, specialmente dopo la maternità. Questo fenomeno contribuisce ad alimentare un circolo vizioso in cui le donne spesso rinunciano a opportunità di lavoro o a ruoli di maggior responsabilità per dedicarsi alla famiglia, accentuando ulteriormente il divario di genere».

Per il segretario generale Cisl Romagna, Francesco Marinelli, serve un maggiore investimento da parte delle istituzioni pubbliche nella creazione di strutture di cura per l’infanzia, come asili nido e centri per l’assistenza ai bambini, con l’obiettivo di garantire un accesso equo e universale a questi servizi. Questo potrebbe alleviare il carico sulle mamme lavoratrici, permettendo loro di conciliare più facilmente lavoro e famiglia. «Inoltre, è importante promuovere politiche aziendali di armonizzazione, come flessibilità degli orari, lavoro da remoto e congedi parentali retribuiti, che consentano ad entrambi i genitori di gestire le responsabilità familiari senza gravare esclusivamente sulle donne e compromettere la propria carriera lavorativa».

Sabadini presenta la sua lista «per guidare il paese nella ricostruzione»

Il candidato del centrosinistra di “Uniti per Sant’Agata” è sostenuto da 4 donne e 6 uomini, tra loro anche l’assessora uscente Sgaravato

Sabadini E La Sua Squadra UNITI Per SANT'AGATARiccardo Sabadini si candida per il centrosinistra a sindaco di Sant’Agata sul Santerno e stamani, 11 maggio, ha presentato i candidati al consiglio comunale della lista Uniti per Sant’Agata che lo sostengono. «Il nostro obiettivo è guidare il paese nella fase della ricostruzione post alluvione, che non si preannuncia breve, e guardare oltre, alla Sant’Agata del futuro».

Sono 10 i componenti della lista, 4 donne e 6 uomini:

Nicola Mirko Finocchiaro, 31 anni, chimico industriale;
Donatella Donati, 59 anni, infermiera;
Marco dell’Era, 42 anni, informatico;
Maroine El Ghazali, 24 anni, impiegato tecnico;
Giuseppe Vignoli, 59 anni, direttore di banca;
Massimo Venturini, 30 anni, impiegato al consorzio di bonifica;
Elisa Sgaravato, 44 anni, impiegata all’Unione dei Comuni (attuale assessore in carica del Comune di Sant’Agata);
Enrico Rambelli, 35 anni, enologo;
Elisabetta Pirazzini, 34 anni, consulente marketing;
Cecilia Mingozzi, 44 anni, cuoca.

La mattinata è stata introdotta proprio da Sabadini che ha poi passato la parola alla sua squadra. Ognuno di loro ha toccato un punto del programma elettorale 2024/2029, dalla sicurezza, presidio e rinascita del territorio allo sviluppo economico e dei servizi, servizi sanità per la comunità, ambiente, riqualificazione delle piazze e del centro storico, valorizzazione del Grande Parco Vatrenus, cura e attenzione per bambini, donne, famiglie, anziani e persone fragili, servizi educativi e scuole, valorizzazione del patrimonio cultura del paese in particolare la Torre Civica, rassegne musicali e letterarie, piano di adattamento climatico e poi valorizzazione dello sport come insegnamento di vita.

«Sono molto contento per le tante persone intervenute e li ringrazio uno ad uno – ha commentato Sabadini –. C’era una bella atmosfera e questo per noi è una cosa importante, utile a fare bene per la nostra Sant’Agata. È tempo di essere uniti, di mettere da parte gli individualismi inutili e farraginosi, se saremo votati, abbiamo un compito ben più alto, ricostruire la nostra Sant’Agata e migliorarla ulteriormente».

Un richiamo ai valori dell’antifascismo e al non far vincere l’astensionismo: «Andate a votare, è un diritto e un dovere che dobbiamo tenere caro», con queste parole ha concluso Sabadini salutando i tanti intervenuti. Erano presenti imprenditori, il mondo delle associazioni e politico e tanti, tantissimi comuni cittadini.

Il programma esteso è possibile richiederlo via mail a unitipersantagata@gmail.com oppure via Whatsapp al numero 349.5349456 per essere consegnato anche a domicilio.

Le casette Smarty di Hera per la differenziata di turisti e studenti non residenti

Dal 15 maggio in quattro parcheggi della città di Ravenna saranno disponibili h24 i cassonetti intelligenti per i rifiuti di chi non può usare il porta a porta

Eco Smarty Postazione CompletaPer facilitare la raccolta differenziata dei rifiuti per i cittadini non residenti, come turisti e studenti, nei territori serviti dal porta a porta Hera utilizza le casette informatizzate Smarty. Ne arrivano quattro a Ravenna. Le casette Smarty sono contenitori intelligenti accessibili h24 progettati per migliorare sia la quantità che la qualità della raccolta differenziata. Riconoscono gli utenti tramite Carta Smeraldo o smartphone e registrano i conferimenti.

L’iniziativa, voluta dall’amministrazione comunale in collaborazione con Hera, mira a soddisfare le esigenze di città come Ravenna, turistiche e universitarie, rendendo la gestione dei rifiuti più comoda, ecologica, innovativa e rispettosa dell’ambiente.

Dal 15 maggio saranno operative quattro postazioni nelle seguenti aree:

·       piazzale del Ciclismo (parcheggio Pala de André)

·       parcheggio cia Lanzoni (zona via Cilla)

·       parcheggio via Tivoli (zona Cinema City)

·       parcheggio viale Gramsci (fronte Coop Gallery)

Le Hera smarty presentano caratteristiche aggiuntive che le rendono particolarmente adatte all’ambiente urbano. Sono modulari e personalizzabili, dotate di pannelli fotovoltaici per l’energia autosufficiente, sensori di livello di riempimento con trasmissione dati, video sorveglianza e sistemi di igienizzazione. Queste strutture sicure e innovative contribuiscono a migliorare l’aspetto estetico delle città, soprattutto nei centri storici e nelle località turistiche. Hera mira così a sviluppare un sistema sostenibile di raccolta differenziata per migliorare la qualità ambientale e architettonica degli spazi urbani.

Mezzo secolo fa il referendum sul divorzio. Il ricordo del repubblicano Mingozzi

A Ravenna i no vinsero con il 79,73 percento (in Italia furono il 59,1). L’esponente dell’Edera ricorda la battaglia referendaria

Image.17153331023730Mezzo secolo fa, il 12 e 13 maggio del 1974, si tenne il primo referendum abrogativo della storia repubblicana: 19 milioni di italiani (il 59,1 percento) dissero no all’abolizione della legge 898 Fortuna-Baslini sul divorzio che il Parlamento aveva approvato quattro anni prima, e 13 milioni votarono sì (il 40,9%). A Ravenna i no furono il 79,73 percento, cioè 71.657 voti.

Giannantonio Mingozzi del Partito repubblicano italiano a Ravenna ricorda quella consultazione: «Il risultato nel comune di Ravenna per il no fu tra i più alti d’Italia come pure l’affluenza, in difesa di una legge che salvaguardava il diritto di scelta, aspramente combattuta dal comitato di ispirazione cattolica guidato da Amintore Fanfani assieme al  Movimento Sociale ed ai monarchici. Per molti di noi, allora ventenni o giù di lì, fu la prima vera esperienza di partecipazione ideale e politica, nel pieno degli anni di piombo e ancora avvolti dalla contestazione studentesca,  ma convinti che la concezione democratica e laica dei diritti civili avrebbe trionfato».

L’esponente dell’Edera ci tiene a ricordare tre aspetti di quella battaglia referendaria, alla quale seguì poi la riforma del diritto di famiglia, che possano essere d’aiuto alle coscienze di oggi ed alla memoria ravennate.

Il primo: «L’invito della Cei a scendere in campo per l’abrogazione non provocò una guerra di religione, ma grazie ad alcuni esponenti prestigiosi, tra i quali l’Arcivescovo di Ravenna Salvatore Baldassarri, il confronto divenne sereno e civile; lo intervistammo, assieme a Mauro Mazzotti e le sue risposte, pur allineate all’ufficialità della Chiesa, mostrarono una schietta disponibilità al dialogo e la sincera preoccupazione di evitare nuove crociate, per questo lo ringraziammo. Come fummo grati ad Aldo Preda per aver raccolto alcune centinaia di adesioni di cattolici ravennati (tra i quali 47 sacerdoti) per il “No all’abrogazione”, un atto di coraggio che volle affermare i valori di convivenza civile e di libertà religiosa essenziali per la democrazia».

Il secondo: «Il fronte del no, composito e variegato, chiamò a Ravenna i massimi esponenti politici di allora, da Ugo La Malfa e Oddo Biasini a Enrico Berlinguer, ed altrettanto si caratterizzò lo schieramento del si; un manifesto, conservato  nella redazione ravennate di Libro Aperto, rende l’idea del massimo impegno profuso dalle forze di ispirazione laica e democratica con il comizio finale tenuto a Roma dallo stesso La Malfa con Malagodi, Nenni, Parri e Saragat».

Il terzo: «La straordinaria partecipazione dei giovani ad ogni iniziativa, dall’incontro con Marco Pannella il 10 marzo alla Casa dello Studente, al comizio di Antonio Baslini il 7 maggio in piazza XX settembre, e infine quella  tenda dei giovani repubblicani che per dieci giorni, 9 febbraio compreso, in via Diaz, ricordò ai ravennati di esprimere un sereno no dalla coscienza umana del Paese, con l’auspicio che ci inviò Giovanni Spadolini per “un Tevere più largo”».

Aurora boreale visibile nel cielo della Romagna, la causa è una tempesta solare

Il fenomeno si è verificato nella notte tra il 10 e l’11 maggio e potrebbe ripetersi tra l’11 e il 12

Il cielo sulla Romagna nella notte tra il 10 e l’11 maggio è stato caratterizzato da un fenomeno piuttosto raro: l’aurora boreale. Sui social network è stato tutto un fiorire di post con foto dell’orizzonte colorato in varie tonalità violacee scattate da più parti della regione rivolgendosi verso nord. Il fenomeno potrebbe ripetersi nella notte tra l’11 e il 12.

La pagina Facebook “Emilia-Romagna Meteo” aveva preannunciato la possibilità dell’evento: «Le previsioni aggiornate dello Space Weather Prediction Center e della Noaa annunciano l’arrivo di una probabile tempesta geomagnetica tra venerdì 10 maggio e sabato 11, a seguito di una tempesta solare molto forte. Ciò porterà probabilmente alla comparsa di aurore boreali molto vaste, che potrebbero essere visibili anche dall’Italia».

Così si legge su Wikipedia a proposito dell’aurora boreale: «Un fenomeno caratterizzato visivamente da bande luminose che assumono un’ampia gamma di forme e colori, rapidamente mutevoli nel tempo e nello spazio, di solito di colore rosso-verde-azzurro, detti archi aurorali, causato dall’interazione di particelle cariche (protoni ed elettroni) di origine solare (vento solare) con la ionosfera terrestre (atmosfera tra i 100-500 km): tali particelle eccitano gli atomi dell’atmosfera che diseccitandosi in seguito emettono luce di varie lunghezze d’onda».

L’origine è una tempesta solare: «Il Sole produce forti emissioni di materia dalla sua corona che generano un forte vento solare, le cui particelle ad alta energia vanno a colpire il campo magnetico terrestre dalle 24 alle 36 ore successive all’espulsione di massa coronale. Ciò accade soltanto qualora le particelle del vento solare viaggino in direzione della Terra. Le tempeste magnetiche generalmente durano dalle 24 alle 48 ore, anche se alcune possono durare per diversi giorni».

“Romagna in fiore”, in migliaia a Castel Raniero per Vinicio Capossela

A un anno dall’alluvione, per la nuova rassegna di concerti gratuiti e sostenibili

Vinicio Capossela Castel Raniero

«Un anno dopo l’alluvione, un “fiume” in piena di gente unita per e con la musica, in pace e nel pieno rispetto della terra», si legge sui social del Ravenna Festival per celebrare la prima giornata di “Romagna in Fiore”, la rassegna nella rassegna che vuole rendere omaggio ai luoghi colpiti dall’alluvione con concerti gratuiti e sostenibili (ne parliamo nel dettaglio a questo link).

La giornata inaugurale, sold out da tempo, si è svolta a Castel Raniero, nelle prime colline faentine, nell’ambito del festival “La musica nelle aie” e ha visto protagonista Vinicio Capossela, accompagnato dal musicista romagnolo Don Antonio.

In 7mila – a dare la cifra è stato il sindaco di Ravenna Michele de Pascale – hanno affollato il parco davanti all’ex colonia faentina.

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