venerdì
12 Settembre 2025

Vacanze al mare: Cervia-Milano Marittima è quarta nella classifica delle mete italiane preferite

Cervia-Milano Marittima è al quarto posto fra le destinazioni balneari dell’estate 2025 nella tradizionale classifica stilata nel Panorama Turismo – Mare Italia dell’Osservatorio Italiano di Jfc, lo studio che analizza mode, tendenze e previsioni delle vacanze al mare degli italiani.

Fra le prime posizioni della classifica di quest’anno ci sono Jesolo (che scavalca al primo posto Rimini, ora in seconda posizione) e Riccione terzo; dopo Cervia (che rispetto all’anno scorso è risalita di tre posizioni) seguono San Vito Lo Capo, Forte dei Marmi e Porto Cervo.

L’Osservatorio Jfc ha stilato anche delle classifiche tematiche e relativamente alla “destinazione più alla moda e trendy”, Cervia-Milano Marittima sale sul podio al terzo posto dopo Jesolo e Riccione.

«È un grande risultato in questa importante classifica nazionale – commenta il sindaco Mattia Missiroli -. La serietà, il rigore scientifico e metodologico dell’indagine ci rende particolarmente orgogliosi di essere a un livello così alto nella classifica. Una testimonianza che la nostra località è capace di rispondere alle molteplici esigenze e a guardare con competenza e lungimiranza alle nuove frontiere del turismo. Ma anche la conferma che dove il pubblico e il privato con la sua rete di imprese fanno sistema, vi è una crescita turistica e territoriale».

Tre gattini abbandonati per strada e un cane lasciato sotto il sole all’ingresso di Mirabilandia

Sono stati probabilmente lanciati da un veicolo in corsa, i tre cuccioli di gatto ritrovati in un trasportino capovolto nei pressi di via Spallazzi, a Casal Borsetti. Sul posto sono intervenuti (nella prima mattinata di oggi, 29 giugno) gli agenti della polizia locale solitamente impegnati in spiaggia. I gattini sono stati affidati all’Enpa che se ne prenderà cura nello spazio per la degenza dei gatti randagi a disposizione al canile municipale.

CANE 3

Un altro intervento a “tema” è stato svolto ieri sempre dalla polizia locale, a Mirabilandia, dove una guardia giurata ha segnalato un cane lasciato solo nei pressi dell’ingresso, legato a un albero, sotto il sole, senza cibo né acqua. Il cane è stato portato al canile per le cure del caso. Sono in corso accertamenti sulle responsabilità sebbene – fanno sapere dalla polizia locale – «sembrerebbe che nelle intenzioni dei proprietari non vi fosse l’abbandono o l’intenzionale maltrattamento del cane».

Torna il festival Naturae, alla scoperta di Lido di Classe e dei suoi dintorni

Il Festival Naturae nel 2025 diventa maggiorenne. Nato dall’idea dell’associazione Solaris avendo come quartier generale l’Arena del sole di Lido di Classe, si è sviluppato negli anni in maniera decisamente originale, arrivando da tempo alla formula attuale – due mesi di eventi quotidiani, con una settimana clou a cavallo di luglio e agosto – grazie a decine di collaborazioni con realtà diverse del territorio, che lo rendono capillare e partecipato in tutte le sue molteplici attività, legate sempre al tema della salvaguardia e della valorizzazione del meraviglioso ambiente circostante la cittadina balneare, all’interno del Parco del Delta del Po.

Si parte alle 6 del mattino di martedì 1 luglio, alla spiaggia 30 di vialeCaboto, con il Perdifiato Wind Trio “Indifferentemente Classica…”: Yuri Ciccarese: flauto; Stefano Bertozzi: clarinetto; Luca Ridolfi: fagotto. Musiche di Mozart, Petrini, Zamboni, Donizetti, Dvorak, Joplin, Albeniz.

Nella stessa mattina, alle 9, dall’Arena di Classe, parte il primo evento di “softy bike”: da Lido di Classe a Cervia in bici attraverso la pineta. Durante il tragitto sosta con aperitivo offerto da Terre Cevico. Possibilità di pranzo su prenotazione al Circolo Pescatori Cervia “La Pantofla”. Rientro previsto attorno alle 13.30.

Il Festival si propone di promuovere e valorizzare le eccellenze del territorio, capaci di attrarre nuove forme di turismo, in armonia con l’ambiente naturale circostante. Ecco allora gli eventi a giorni fissi, durante le settimane di luglio e agosto: i racconti, i laboratori, i percorsi in bicicletta, le passeggiate diurne e notturne, le mostre, i concerti all’alba e al tramonto, gli incontri con scrittori, le presentazioni dei libri…

Il programma con gli eventi di settimana in settimana è a questo link

Paura a Conselice: incendio vicino al parco acquatico

Tanta paura nella mattinata di oggi (29 giugno) nei pressi del parco acquatico di Conselice. Un incendio, infatti, ha coinvolto diverse auto in sosta di fronte al parcheggio dell’Acquajoss, tra via Gagliazzona e la Provinciale 107, con una inquietante colonna di fumo nero ben visibile a chilometri di distanza.

Sono otto le auto andate bruciate, più una nona coinvolta solo lateralmente. Sul posto squadre di vigili del fuoco da Ravenna, Lugo e Imola, che hanno messo rapidamente in sicurezza l’area.

Necessario anche l’intervento del 118, che ha prestato soccorso a una persona in stato di choc, ma che non risulterebbe intossicata.

Sul posto anche i carabinieri per le indagini: si dovrà cercare di capire che cosa ha scatenato le fiamme.

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Bancarotta fraudolenta, l’ex vicesindaco Musca in carcere

L’ex vicesindaco di Ravenna, l’immobiliarista Giuseppe Musca, è in carcere dal primo pomeriggio di ieri (28 giugno) per scontare la pena definitiva di 6 anni e 3 mesi di detenzione per bancarotta fraudolenta. In particolare, si tratta del fallimento delle società Asa Holding, Romauto e Arca, per un passivo complessivo di circa 33 milioni di euro.

La notizia è riportata dal Carlino Ravenna in edicola oggi, dopo che i due quotidiani locali avevano riportato ieri quella della condanna di giovedì davanti alla Cassazione (dove si partiva da 6 anni e mezzo).

Nell’ambito dello stesso fascicolo erano imputati anche la moglie Susi Ghiselli – nel suo caso si partiva da 5 anni e 8 mesi di carcere, ma una parte della sentenza è passata in giudicato e un’altra è stata rimandata in Corte d’appello – e il figlio Nicola, per cui è tornata in auge l’assoluzione, l’unica pronunciata in primo grado (la Cassazione ha annullato la condanna a 3 anni, rimandando il tutto anche in questo caso alla Corte d’appello).

Tornando proprio al primo grado del 2018, come ricorda il Carlino, Musca si era assunto la paternità di quasi tutte le operazioni finanziarie contestate, definendole di natura puramente imprenditoriale e condotte nella legalità. L’inchiesta della Guardia di finanza partì nel 2012 e si concentrò sull’intreccio di società che secondo la Procura di Ravenna erano state svuotate e portate al fallimento.

Un anno di battaglia tra Comune e cittadini: ora il destino di 49 pini dipende dai giudici

Dal tribunale amministrativo regionale (Tar) dell’Emilia-Romagna dovrebbe uscire un primo verdetto sul destino di 49 pini ai lati del tratto più a sud di viale Romagna a Lido di Savio. Due le fazioni opposte in una battaglia che va avanti da un anno: da una parte il Comune di Ravenna che vuole abbatterli, dall’altra una coalizione tra associazioni ambientaliste e semplici cittadini che vuole sottrarli alle motoseghe.

L’udienza fissata per il 10 luglio dovrà entrare nel merito ed esprimersi sul ricorso presentato dai cittadini contro l’ordinanza del Comune che avrebbe avviato l’abbattimento il 9 giugno. Nessuno toccò gli alberi perché la mossa d’urgenza dei cittadini ottenne una sospensiva del provvedimento. Ora il giudice potrebbe accogliere l’istanza e dichiarare nulla l’ordinanza costringendo il Comune a emanarne un’altra in forma diversa. Oppure potrebbe richiedere una perizia sullo stato di stabilità delle piante incaricando un tecnico. Oppure potrebbe respingere il ricorso e dal giorno dopo potrebbero cominciare gli abbattimenti. Alla decisione del Tar si potrà fare appello al Consiglio di Stato.

Il contenzioso, come detto, dura da un anno. Alla fine di agosto 2024 furono depositate in municipio quasi duemila firme (350 quelle necessarie per la discussione in commissione consiliare): 631 di residenti nel comune e quasi 1.300 di proprietari di seconde case e di esercizi commerciali e di moltissimi turisti, anche stranieri, frequentatori della località marittima.

Il piano di abbattimenti definito dal Comune rientra nell’ambito dell’ambizioso progetto denominato Parco Marittimo che sta cambiando la conformazione urbanistica e la fruibilità dei nove lidi ravennati (17 milioni di euro il costo totale tra fondi Pnrr e risorse del Comune). A Lido di Savio nella primavera 2024 furono abbattuti 16 pini, senza darne comunicazione pubblica. Quando la cittadinanza se ne accorse cominciò la raccolta firme: «Quel tratto di viale Romagna – scrivono gli ambientalisti in un comunicato – ora somiglia a un forno squallido e assolato. Si è poi appreso, dagli atti messi a disposizione dal consigliere comunale Alvaro Ancisi, che il legname ricavato dai lavori è divenuto materiale da ardere tramite una ditta coinvolta in un’indagine per presunta truffa nell’ambito del settore delle biomasse».

Dei 49 rimasti, in base a una valutazione visiva senza prove di trazione, il Comune prevedeva di conservarne solo dieci. Quando la petizione è stata discussa in commissione consigliare, lo scorso autunno, è stato deciso di eseguire i test con un incarico da 23mila euro affidato all’agronomo ferrarese Giovanni Morelli. L’esito delle prove sui primi 15 alberi dice che solo 5 sono sani, gli altri sono classificati in categoria D, estremo rischio di cendimento. La galassia ambientalista contesta le perizie firmate da Morelli: «I risultati – affermano i cittadini – sono stati ottenuti considerando un coefficiente di vento corrispondente a una situazione di alberi in campo aperto e direttamente esposti, quando invece i pini di viale Romagna sono ben protetti da una doppia cortina continua di edifici alti e compatti».

I difensori degli alberi hanno ottenuto le misurazioni delle prove e le hanno consegnate a Gian Pietro Cantiani, agronomo esperto che nel curriculum vanta il salvataggio dei pini di Lignano Sabbiadoro. Applicando un altro coefficiente, l’abbattimento non è più l’unica soluzione.

«È stato incaricato un tecnico che è iscritto nelle liste degli esperti per le perizie di tribunale – commenta l’assessore Giancarlo Schiano, titolare della delega al Verde –. Non si può dubitare di chi è ritenuto competente dai tribunali. Capisco che si voglia prendere lo scenario peggiore per la tutela della cittadinanza. Ora aspetteremo la sentenza del Tar».

Nei piani del Comune, al posto dei pini verrebbero collocati 35 frassini, alcuni già piantati in occasione dei primi 16 tagli: «Richiedono enormi quantità di acqua per sopravvivere ai caldi estivi – ribattono gli esperti interpellati dal comitato pro pini –, non possono garantire la stessa funzione ecologica e storica dei pini. La loro presenza rappresenta un valore inestimabile per il paesaggio e per l’identità di Lido di Savio e il loro abbattimento rischia di allontanare il turismo e ridurre il valore complessivo dell’area, sia in termini economici che paesaggistici».

Per conservare i 49 pini andrebbe ridefinita la configurazione del viale, a cominciare da un ampliamento delle aiuole attorno ai fusti, con l’aggiunta di un intervento ad hoc di cosiddetto ancoraggio radicale di cui Cantiani è un esperto. Il timore dei cittadini che si oppongono alle decisioni del Comune è che dietro la volontà di abbattere ci sia solo il tentativo della pubblica amministrazione di evitare una revisione di un progetto che gode di finanziamenti Pnrr e non può perdere tempi per il completamento.

Un nido di tartaruga marina tra gli ombrelloni del bagno Susanna – FOTO

Una tartaruga marina Caretta caretta ha nidificato sulla spiaggia di Punta Marina Terme, nella parte attrezzata del Bagno Susanna. Si tratta del primo caso registrato nel litorale del comune di Ravenna.

98 uova sono state deposte da una femmina adulta soprannominata Susy. Si chiuderanno indicativamente tra 60 giorni.

La segnalazione è arrivata dal gestore dello stabilimento, che ha assistito all’emersione della femmina e allo scavo del nido (qui il video del ritorno in mare della tartaruga). Il gestore ha quindi segnalato l’evento al centro Cestha di Marina di Ravenna, che a sua volta ha provveduto ad avvisare l’associazione Tao – Turtles of the Adriatic Organization, dal momento che il nido si trovava a pochi metri dalla battigia e lungo la prima fila di ombrelloni. Lo staff di biologi della Tao è infatti autorizzato dal Ministero della Transizione Ecologica per la traslocazione di nidi di tartaruga marina, azione che era necessaria in questo caso.

Dopo le opportune valutazioni, il nido è stato spostato nella spiaggia libera poco distante, con profilo idoneo e posizionato a maggiore distanza dalla battigia.
Ora il Cestha si occuperà di coordinare le attività di monitoraggio tramite l’organizzazione del presidio e collaborerà con Tao favorendo le attività di monitoraggio tecnico-scientifico.
Si tratta del secondo nido di tartaruga marina in Emilia-Romagna per la stagione 2025.
Per continuare l’opera di monitoraggio di altri nidi e contribuire alla loro tutela è fondamentale la partecipazione attiva della comunità nel segnalare eventi di questo tipo al numero 1530 della Guardia Costiera, in modo tale da attivare la catena di pronto intervento volta a mettere in sicurezza il nido.

Evade dai domiciliari: arrestato 21enne. E il giudice lo rimette ai domiciliari…

È stato sorpreso a casa della fidanzata, senza autorizzazione, fuori dalla comunità terapeutica di Ravenna dove si trovava invece agli arresti domiciliari. Per questo motivo un 21enne cittadino straniero è stato arrestato dalla polizia in flagranza per evasione.

L’arresto del giovane – “gravato da plurime pendenze giudiziarie per reati contro la persona, contro il patrimonio e in materia di stupefacenti, oltre a precedenti episodi di evasione e violazione di prescrizioni cautelari”, si legge in una nota inviata alla stampa dalla questura – è stato convalidato in tribunale e nei suoi confronti è stata ripristinata la misura degli arresti domiciliari.

15 milioni di euro per gli argini del Lamone: «Intervento da fare in sei mesi dalla consegna»

Uno stanziamento di 15 milioni di euro per le opere di messa in sicurezza degli argini del Lamone nel tratto tra Traversara a Mezzano.

È quanto previsto dall’ordinanza della struttura commissariale dello scorso 17 giugno, riguardo una delle aree più danneggiate dalle piene. Il finanziamento andrà, infatti, a coprire le spese dell’intervento di ripristino in particolare dell’argine sinistro. A oggi, la scelta progettuale più probabile è quella di un rinforzo tramite palancole a infissione statica che potrà essere affiancato, in una fase successiva, da un ulteriore intervento volto a garantire maggiore protezione e stabilità.

«Abbiamo predisposto un intervento molto rilevante per sanare una delle ferite più profonde inferte dalle alluvioni di questi ultimi due anni – sottolinea la sottosegretaria con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini -. I danni da Traversara a Mezzano sono particolarmente rilevanti e la messa in sicurezza dell’argine è fondamentale per la tutela di chi vive e lavora in quelle zone e soprattutto per evitare il ripetersi di nuove rotture. Dunque, intendiamo chiudere entro 45-60 giorni la fase progettuale, una volta conferito l’incarico, e realizzare l’intervento in sei mesi dalla consegna».

Allarme caldo in Romagna: «Urgente tutelare i lavoratori dei cantieri»

L’ondata di calore anticipata sta mettendo a rischio la salute dei lavoratori in Romagna, in particolare quelli impiegati nei cantieri edili e nel settore agricolo. Lo denuncia la Cisl Romagna, chiedendo azioni immediate e concrete per proteggere chi opera all’aperto. Proprio in questi giorni, infatti, la Regione sta varando una nuova ordinanza sul tema.

«Siamo di fronte a un’emergenza che non può più essere ignorata – afferma il segretario Generale Filca Cisl Romagna Roberto Casanova -. Le temperature in Romagna sono già allarmanti e i lavoratori, specialmente nei cantieri e in agricoltura, sono a rischio concreto. Non è accettabile che alcune imprese siano ancora restie ad attivare strumenti come la cassa integrazione o a riorganizzare gli orari. La salute e la sicurezza dei lavoratori devono essere la priorità assoluta. Chiediamo con forza che le linee guida e le nuove ordinanze regionali vengano applicate seriamente e senza indugio. Non possiamo permettere che i nostri cantieri diventino luoghi di sofferenza. È ora di agire con responsabilità e lungimiranza».

Nonostante le discussioni sulle misure preventive, la loro applicazione pratica, secondo i sindacati, rimane insufficiente.

La Filca Cisl Romagna ricorda che è possibile attivare la cassa integrazione quando le temperature superano i 35 gradi. «Nonostante ciò, molte imprese edili sono ancora restie ad avviare questo ammortizzatore sociale, anche in condizioni di pioggia. Questa reticenza è inaccettabile dati i rischi concreti per la salute dei lavoratori».

In Emilia-Romagna, si sta varando una nuova ordinanza per fermare il lavoro nelle ore più calde dei giorni estivi. Lo scorso anno, l’Ordinanza n. 101/2024 aveva già vietato, dal 29 luglio al 31 agosto 2024, il lavoro nei settori agricolo e florovivaistico e nei cantieri edili e affini, dalle 12.30 alle 16, in condizioni di esposizione prolungata al sole e nelle aree a rischio elevate secondo il Progetto Worklimate2.0.

La ricetta della Cisl è chiara: «È imperativo adottare subito misure di prevenzione concrete», quali la «riorganizzazione degli orari di lavoro: anticipare le attività alle prime ore del mattino per evitare le fasce orarie più calde della giornata» e la «fornitura di dispositivi di protezione adeguati: mettere a disposizione dei lavoratori caschi ventilati, indumenti tecnici traspiranti, creme solari e mezzi di movimentazione terra con cabine climatizzate».

I funerali di Coatti nella “sua” Longastrino. Lutto cittadino ad Alfonsine

Dopo l’autopsia effettuata mercoledì Roma, la salma di Alessandro Coatti è tornata a casa e lunedì 30 giugno nella chiesa di Longastrino si terranno i funerali del biologo 38enne ucciso e fatto a pezzi lo scorso aprile in Colombia, mentre si trovava in vacanza.

L’Amministrazione comunale di Alfonsine, d’intesa con la Provincia di Ravenna, ha deciso di rinviare l’inaugurazione della pista ciclopedonale di via Borse, programmata per lunedì, quando verrà disposto il lutto cittadino.

«La scomparsa del nostro concittadino, a maggior ragione in circostanze tanto efferate, ha profondamente scosso la nostra comunità», si legge in un post sui social del Comune.

Intanto, il tribunale penale di garanzia di Santa Marta, la città colombiana dove lo scorso 6 aprile è stato ucciso Coatti, ha accettato la richiesta della Procura Generale della Colombia, imponendo la custodia cautelare in carcere nei confronti dei suoi quattro presunti assassini. Oswal Moisés Ospino Navarro, Isaac Enrique Márquez Charris, Andrea Camila Verdugo Escorcia e Brian Augusto Cantillo Salcedo hanno respinto le accuse di furto ed omicidio con l’aggravante della crudeltà (il corpo di Coatti è stato smembrato) nei loro confronti.

Il procuratore che si occupa del caso ha detto al giudice penale di garanzia che i quattro hanno contattato Coatti tramite un’app di incontri, proponendogli di recarsi in un’abitazione nel quartiere San José del Pando, dove è poi avvenuto il suo omicidio. Quando l’italiano è arrivato sul posto, i quattro lo hanno prima minacciato con coltelli, poi gli hanno strappato il cellulare, le carte bancarie e il denaro che aveva con sé. Dopo una colluttazione Coatti è stato prima ferito alla testa con un oggetto contundente e poi ucciso con numerose coltellate, hanno dettagliato gli inquirenti durante l’imputazione dei capi d’accusa. Nell’ambito dell’indagine sull’omicidio di Coatti è emerso che ci sono state almeno altre 40 vittime di furti simili a Santa Marta, tutte ingannate con applicazioni di incontri e, secondo le informazioni esposte nell’udienza di oggi, esistono elementi che permettono di ipotizzare un possibile collegamento dei quattro arrestati con un’organizzazione criminale dedicata a questo tipo di crimini. La Procura non esclude l’intervento di altre persone nella morte di Coatti e, a tal fine, continua ad indagare (fonte Ansa.it).

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