Un’ordinanza del Comune di Ravenna proroga fino al 30 giugno il provvedimento che, in seguito alla pandemia da Covid 19, aveva esteso alle attività artigianali e commerciali già autorizzate a far consumare sul posto i prodotti alimentari la possibilità di recuperare all’esterno i posti previsti per il consumo all’interno dei locali, qualora non utilizzabili, nonché di ampliare le superfici occupate all’esterno.
La medesima proroga è stata stabilita a livello nazionale per le attività di somministrazione di alimenti e bevande e il Comune l’ha estesa alle attività artigianali e commerciali autorizzate a far consumare sul posto i prodotti alimentari.
I titolari di attività commerciali e artigianali potranno quindi avvalersi di tale facoltà, previa comunicazione allo Sportello unico per le attività produttive ed economiche del Comune.
Parla la mamma della giovane trans diventata un caso nazionale: «Abbiamo cercato di aiutare tutte le persone come lei. E condividere la nostra esperienza è servito a tanti genitori per diventare padroni delle proprie paure»
Cinzia Messina
Difficile trovare un giornale o un’emittente televisiva che non abbia dedicato neppure un breve servizio a Greta, giovanissima transgender ravennate, e ai suoi genitori. «Forse per questa sovraesposizione mediatica ci ha rimesso un po’ nostra figlia – ci dice la madre, rispondendo a una nostra domanda –, ma credo che grazie anche a Greta moltissime altre persone come lei siano oggi un po’ più serene. No, quindi, non sono pentita di averci messo le nostre facce. È stato anche un modo per far vedere a Greta che non ci siamo mai vergognati di lei. Sono altri quelli che si dovrebbero vergognare…».
Cinzia Messina sulla storia di sua figlia ci ha scritto un libro (Io sono io, con la collaborazione di Francesca Mazzoni, edito nel 2020 dal Ponte Vecchio di Cesena) e sulla base di questa esperienza vissuta in prima persona ha fondato un’associazione, “Affetti oltre il genere”. «Sono due modi per cercare di promuovere in primis l’informazione su questo tema, che spesso manca. E per potersi confrontare con chi ci è già passato. Gli incontri promossi dall’associazione o le presentazioni del libro aiutano i genitori a capire che avere figli transessuali non è un problema, che i problemi al limite sono nelle persone che sono attorno a noi. C’è chi ha paura di perdere il proprio rapporto con i fratelli, i vicini di casa, i colleghi, ma poi capisce che così facendo si crea solo un altro carico che va solo a schiacciare i propri figli. Con la condivisione delle esperienze e delle informazioni è invece possibile diventare padroni delle proprie paure».
Come è iniziata, con Greta? «Già quando aveva 3 anni, mio figlio si sentiva una bambina. E non capiva perché fossimo così cattivi da non vestirlo da femmina, perché non lo assecondassimo. Noi genitori non sapevamo dare un nome a tutto questo. Sono stati anni di grande disagio per tutti. Era un bambino pieno di rabbia, con grosse problematiche. Lo diceva con tutti, che si sentiva una femmina, a volte era come impazzire, erano lotte continue su tutto e ovunque. A me non fregava nulla, sia chiaro, volevo solo che fosse felice. Ma con tutti gli altri dovevamo sempre giustificarci, che fosse per il palloncino con le principesse o lo zaino delle Winx».
Fino alle medie, quando arriva l’ufficiale coming out, a 12 anni. «A quel punto ha smesso di dire “mi sento”, per passare più semplicemente a un “io sono”. Il mondo transgender era lontanissimo dal mio, non ne sapevo nulla. In quel periodo ho letto Mio figlio in rosa, libro di Camilla Vivian (madre che ha assecondato il figlio che a 10 anni diceva di voler essere una bambina, ndr) e dopo un’ora ero al telefono con lei. È stato un nuovo inizio per me, ho scoperto tante cose: che si nasce così, per esempio, che quella condizione aveva un nome. Era arrivato il momento che io capissi quello che potevo fare per aiutare mia figlia Greta, per farla vivere nel modo più sereno possibile».
Alle medie, però, immagino non sia stato facile. «Per fortuna è arrivato il Covid, devo dire, e le lezioni in presenza sono finite: lei in quella situazione non sarebbe riuscita più ad andare a scuola. Nel frattempo io ho continuato a leggere decine di libri sull’argomento, mi sono documentata e mi sembrava impossibile che non si riuscisse a sfruttare invece il caso di Greta, anche a scuola, per parlare di orientamento sessuale, identità di genere, per fare informazione».
Le difficoltà, ora, per Greta, sono finite? «No, e credo non finiranno mai. È molto sola, è cresciuta sola e adesso è difficile trovare amici. In più le istituzioni, la politica, riescono solo a creare ulteriore disagio. Con questo nuovo Governo la situazione sta già peggiorando. Si sta mettendo in discussione per esempio la Carriera Alias (la possibilità, per chi abbia iniziato un percorso di transizione di genere, di scegliere un nome di adozione, in ambito scolastico, introdotta a Ravenna dal liceo artistico, su spinta proprio di Greta e della sua famiglia, che già erano riusciti a ottenere lo stesso diritto per l’abbonamento del bus, ndr)…».
Qual è l’appello più grande che si sente di fare al mondo della politica? «Quello di abrogare la 164 del 1982 e sostituirla con una nuova legge più adeguata (Greta e i suoi genitori hanno lanciato per questo anche una petizione, firmata da quasi 20mila persone, ndr) che preveda in primis la possibilità di effettuare la rettifica anagrafica attraverso una procedura più snella e meno onerosa di quella attuale. Per riconoscere l’identità delle persone transgender in ogni momento del proprio percorso di transizione. Senza il cambio anagrafico le persone si bloccano, quando il nome non corrisponde più all’aspetto smettono di lavorare, di andare a scuola, non prendono la patente… Molti si scoraggiano e credono non sia neppure possibile, soprattutto da minorenni, invece Greta ce l’ha fatta: ci abbiamo messo tanto, un anno e mezzo, tra mille difcoltà, notti insonni, ma adesso abbiamo ottenuto il cambio anagrafico e nostra figlia ha nuovi documenti».
Nella petizione si chiedeva anche di riconoscere le terapie necessarie nel percorso di transizione, tornate sotto accusa nelle ultime settimane, con la Società Psicoanalitica Italiana che parla dei rischi di danni fisici e psichici. «Tutti i farmaci hanno anche effetti collaterali, ma di certo i “bloccanti” per Greta sono stati un salvavita. Impediscono lo sviluppo di caratteri secondari – dalla voce al pomo d’Adamo, fino alla barba – che avrebbero reso la sua vita impossibile. Chi sta sollevando polemiche in questi giorni sta strumentalizzando persone come Greta. Da genitore non ho mai avuto dubbi, d’altronde abbiamo seguito un percorso di protocolli ed esami preliminari come per qualsiasi trattamento. Senza quelle terapie, ora, semplicemente, non ci sarebbe più Greta».
Oltre alle difficoltà nel mondo reale, non deve essere stato facile neppure quello virtuale per voi. «Ho visto persone adulte scrivere cose terricanti contro una bambina di 12-13 anni. Anche contro di me, ovviamente, sono arrivati gli insulti, ma con il tempo ho capito che bisogna ignorarli, fare finta che non esistano. Ho preferito utilizzare la mia energia per cercare di aiutare mia figlia e tutte le persone come lei, per aiutare i genitori a riconoscersi e ad accogliere i propri figli, a capire che dietro ogni pregiudizio ci sono delle persone, con il loro dolore».
Nuova esperienza per il 20enne ex Inter, dopo una prima parte di stagione nella formazione giovanile dei Blues
Il 20enne cervese Cesare Casadei si appresta a iniziare la sua prima vera e propria avventura nel calcio professionistico.
Dopo il chiacchierato passaggio dall’Inter Primavera al Chelsea della scorsa estate (pagato dai Blues quasi 20 milioni di euro), in questa prima parte di stagione è stato impegnato con la formazione giovanile del club londinese che ora ha deciso di fargli fare esperienza in Championship, la serie B inglese.
Secondo la stampa di settore, infatti, entro il weekend verrà formalizzato il prestito al Reading, squadra allenata dall’ex calciatore dell’Inter Paul Ince attualmente 16esima in classifica.
Finiranno all’ex Coop di piazza Foresti, in fase di riqualificazione
Il Comune di Conselice ha acquisito l’archivio fotografico “Romano Neri”, un fondo che racchiude gran parte della storia recente di Conselice e dei territori limitrofi.
L’archivio è infatti composto da circa 14.500 fotografie e da 20 filmati che documentano la storia e gli avvenimenti conselicesi dagli anni Venti del secolo scorso ai giorni nostri (2019).
La preziosa collezione si aggiungerà ai fondi fotografici Venturini e Siroli che saranno prossimamente collocati nei locali dell’ex Coop di piazza Foresti, anch’essi acquistati dall’Amministrazione comunale e tutt’ora in fase di riqualificazione, con la volontà di incrementare gli spazi dedicati alla cultura e alla storia locale. Nell’edificio infatti, oltre al centro civico, saranno collocati anche l’archivio storico e di deposito comunale.
«Si tratta di un archivio di fondamentale importanza per la nostra storia e cultura, come rimarcato anche dagli esperti dell’Istituto storico della resistenza a cui abbiamo chiesto di valutare la collezione – ha sottolineato Raffaella Gasparri, assessora alla Cultura -. Con questo acquisto abbiamo dunque da un lato voluto arricchire l’archivio comunale di un tassello dal grande valore etnografico, dall’altro abbiamo voluto impedirne la privatizzazione e dunque una potenziale dispersione. Presto dunque tutta la comunità, dagli studiosi ai semplici curiosi, potrà beneficiare liberamente di questo straordinario archivio fotografico».
L’incidente nella serata di venerdì 27 gennaio, tra Faenza e Imola
Un 44enne lughese, Stefano Bonantini, è morto in un incidente in autostrada nella tarda serata di venerdì, 27 gennaio.
L’uomo – elettricista e imprenditore residente a Barbiano e titolare dell’omonima ditta di via Bedazzo, a Lugo – ha tamponato con la sua Smart un camion poco prima delle 22, tra Faenza e Imola, all’altezza del chilometro 54, dove in quel momento era presente un cantiere con restringimento della carreggiata.
Troppo violento lo scontro (che non ha visto coinvolti altri mezzi): per il 44enne – che lascia anche una figlia di 9 anni – non c’è stato nulla da fare.
Il segretario Barattoni: «Chiunque vinca dovrà unire tutti per ripartire»
Alessandro Barattoni
Stanno per iniziare i congressi nei circoli del Pd ravennate. Per questa prima tornata il voto è riservato agli iscritti e la scadenza per l’adesione al partito è quella del 31 gennaio, data entro la quale si potrà fare la tessera per partecipare al voto nei circoli.
Gli iscritti al Partito Democratico sceglieranno tra tutti i candidati alla segreteria. Delineati i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti, il 26 febbraio si svolgeranno le primarie aperte agli elettori. Verrà poi proclamato il nuovo segretario o la nuova segretaria del Partito Democratico durante il congresso nazionale conclusivo.
Sono 71 i circoli della provincia di Ravenna in cui i 3.600 iscritti parteciperanno alla prima fase del voto nelle assemblee che si terranno dal 3 al 12 febbraio.
«Con questo congresso – ha detto il segretario Alessandro Barattoni – vogliamo rilanciare il Pd. La partecipazione al percorso costituente di queste settimane, l’interesse per gli eventi dei candidati e la spinta che essi hanno dato a molte nuove persone ad avvicinarsi al partito ci stanno dimostrando che c’è ancora tanta attenzione verso di noi. La voglia di contribuire alla rigenerazione del Pd è forte. Chiunque vinca dovrà unire tutti per ripartire, ricostruire un centrosinistra troppo diviso finora e fare opposizione al governo di centrodestra, immaginare e costruire una società più giusta, portare avanti le nostre idee e le nostre proposte, per ritrovare identità e rappresentanza».
Prende il via mercoledì 1 febbraio la seconda edizione del corso “Il bello di coltivare la vita”, organizzato da Auser Provinciale Ravenna in collaborazione con il Consorzio Agrario, Ada, Anteas.
Il programma prevede per cinque mercoledì fino all’1 marzo, alla sala Buzzi di via Berlinguer, altrettanti appuntamenti di formazione e informazione – completamente gratuiti e aperti a tutti – sulle tematiche della coltivazione orticole, di erbe spontanee e aromatiche, del mangiare sano e prodotto da sé. Si parlerà di regole e consigli per una corretta difesa fitosanitaria, di come coltivare ortaggi per il consumo familiare, di esperienze negli orti sociali e solidali nella nostra provincia e di come coltivare relazioni e solidarietà. È possibile iscriversi a tutte le serate ma anche presentarsi ai singoli appuntamenti.
«Coltivare gli orti urbani – sottolinea Mirella Rossi presidente di Auser – è una attività prima di tutto educativa: riqualifica i quartieri, responsabilizza i cittadini, permette di recuperare il rapporto con la natura nel rispetto della biodiversità e soprattutto offre benefici di inclusione sociale e contrasto alle solitudini».
Il programma dei lavori, coordinati dal tecnico Claudio Valmori, inizia con un incontro sulle erbe spontanee e le erbe aromatiche, con le relazioni rispettivamente di Luciana Mazzotti e Annalisa Tavazzani.
Per informazioni e iscrizioni, tel. 0544 1884430, whatsapp 351 0516641, mail ausertessere2@gmail.com.
In arrivo nuovi parcheggi a pagamento sui lidi ravennati. Oltre ai 1.655 già attivi, diventeranno a pagamento circa 60 stalli a Casal Borsetti (in via Casal Borsetti e in viale al Mare), altri 600 in viale Italia a Marina Romea, altri 220 a Lido Adriano (in viale Petrarca e nel parcheggio adiacente piazza Antonio Vivaldi), altri 175 a Lido di Classe e altri 220 a Lido di Savio.
In totale il numero dei nuovi stalli a pagamento, sarà di 1.280, secondo i calcoli di Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna, che nelle scorse settimane aveva depositato sul tema un’interrogazione in consiglio comunale.
Ora sul tema delle strisce blu interviene anche un’altra lista di opposizione, La Pigna, che annuncia un nuovo aumento delle tariffe e vuole capire come mai in questi anni siano aumentati i contrassegni rilasciati per il libero accesso alle Ztl del comune di Ravenna.
Dopo la seconda scossa di terremoto percepita oggi, 28 gennaio (alle 11.29, dopo quella delle 6.32), il Comune di Ravenna conferma che non si registrano danni.
Alla scuola media Zignani di Castiglione gli alunni sono stati fatti uscire per prudenza dal personale scolastico, ma la situazione è stata verificata dai tecnici del Comune e non sono stati ravvisati danni strutturali, quindi gli studenti sono rientrati in classe.
Il Centro operativo comunale è allertato in caso di necessità e anche l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile ha fatto sapere di stare monitorando costantemente la situazione e di essere pronta a intervenire in caso di bisogno.
Scoperto dai Nas a chiedere i rimborsi al servizio sanitario regionale
Procurava Epo a un ciclista professionista, richiedendone il rimborso al servizio sanitario regionale tramite ricette compilate con dati anagrafici di soggetti ignari, firmate e timbrate con dati di medici inconsapevoli.
La truffa – che si sarebbe protratta per anni ed è stata stimata in circa 40mila euro di danno erariale – è stata scoperta grazie a un’indagine avviata nel luglio del 2020 dai carabinieri del Nas di Bologna, coordinata dalla procura di Ravenna e scaturita da una segnalazione del dipartimento farmaceutico dell’Ausl della Romagna, da cui sono emerse anomalie su ripetuti rimborsi richiesti da una farmacia della provincia.
In particolare, venivano chiesti rimborsi di medicinali aventi come principio attivo Eritropeietina Alfa, spesso appunto abbreviata in Epo, utilizzata illegalmente soprattutto nell’ambiente delle competizioni ciclistiche per aumentare la produzione di globuli rossi nel sangue e migliorare le prestazioni degli atleti.
Una volta ottenuti, il farmacista passava i costosi medicinali a un ciclista professionista, «impegnato – si legge nella nota dei Nas di Bologna – in diverse competizioni in campo internazionale».
La federazione di Rifondazione Comunista organizza un incontro per presentare il libro Dodicesima Disposizione, curato da Raul Mordenti (Bordeaux 2022).
Giancarlo Lugli coordinerà gli interventi del mondo dell’antifascismo ravennate: Guido Ceroni dell’Anpi, Marcella D’Angelo della Cgil, Carlo Boldrini della Consulta Provinciale Antifascista, Paola Patuelli del Comitato Salviamo la Costituzione, Roberta Cappelli dell’Arci, Rita Scarpinelli di Rifondazione Comunista.
Appuntamento per oggi pomeriggio, 28 gennaio, alle 17 alla sala Buzzi di via Berlinguer, a Ravenna.
Il titolo del libro riprende le disposizioni transitorie e finali della Costituzione, e in particolare il divieto di ricostituzione del partito fascista. Il libro attraversa tutta la storia del fascismo, italiano e non solo.
«Nessuna evoluzione del fenomeno, siamo in stretto contatto con i sindaci del territorio»
Controlli dopo il terremoto del 2019
Non sono stati segnalati danni a persone o cose dopo la scossa di magnitudo 4.1 avvertita questa mattina (28 gennaio) anche in provincia di Ravenna, con epicentro a Gambettola (a cui ne sono seguite altre di intensità più bassa e anche una da 3,8 attorno alle 11.30).
Lo segnala l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile.
Si tratta di un evento gemello a quello del 26 gennaio, stessa profondità e stesso comportamento.
La vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega alla Protezione civile, Irene Priolo:
«Come già comunicato in occasione dell’incontro dello scorso giovedì ai sindaci – commenta la vicepresidente della Regione, Irene Priolo – siamo in presenza di uno sciame sismico nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. La nuova scossa non indica un’evoluzione del fenomeno con il propagarsi di scosse a livello più superficiale. Insieme al presidente Stefano Bonaccini continuiamo a seguire la situazione in stretto contatto con i sindaci del territorio».