Si tratta del primo attracco della Ong nel porto ravennate e del 19esimo arrivo di richiedenti asilo in due anni e mezzo
La nave Ong Solidaire è attraccata nel pomeriggio al porto cittadino, nell’area della Fabbrica Vecchia di Marina di Ravenna. A bordo, 67 persone provenienti principalmente da Bangladesh, Marocco e Egitto. Tra i migranti (tutti uomini) anche 9 minori non accompagnati: 5 di loro provengono dal Bangladesh, 2 dal Marocco e 2 dall’Egitto.
Dopo gli accertamenti sanitari (attualmente 4 persone sono ospedalizzate in attesa di ulteriori esami) e le verifiche di polizia, i migranti verranno distribuiti nelle diverse province della Regione, secondo il piano della Prefettura di Bologna. Di questi, 7 resteranno a Ravennna. Al momento dello sbarco, era presente anche un piccolo gruppo di accoglienza formato da attivisti.
Si tratta del primo attracco della Solidaire nel porto ravennate e del 19esimo sbarco di migranti in due anni e mezzo, per un totale di 1.900 persone arrivate a terra a Ravenna.
La tavola rotonda coinvolgerà medici del territorio e esperti delle università vicine. L’evento divulgativo è stato organizzato dalla dottoressa Michela Tabanelli, direttrice dell’unità di Dermatologia di Ravenna
Una mattinata dedicata alla cura e alla prevenzione della pelle: sabato 10 maggio Palazzo Rasponi ospiterà (dalle 9 alle 13.30) il congresso “La pelle, il sole e l’ambiente: un rapporto in continua evoluzione”, organizzato dalla Dottoressa Michela Tabanelli, direttrice dell’unità di Dermatologia di Ravenna e che vedrà ospiti sul palco medici dermatologi del ravennate e esperti delle università di Bologna, Verona e Ferrara.
Il focus principale dell’incontro sarà sugli effetti positivi e negativi delle radiazioni solari sulla pelle e delle malattie dermatologiche legate all’ambiente che ci circonda. Gli aspetti legati alla fotoprotezione, diagnosi e trattamento dei tumori della pellesono infatti tra i temi più sentiti nell’ambito, in particolare nel periodo estivo. A questi classici argomenti stagionali si affiancherà anche un tema molto sentito e dibattuto negli ultimi anni: quello relativo all’ambiente, con attenzione al ruolo dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici sulle malattie della pelle e all’ecosostenibilità.
Il programma:
Si parte alle 8.30, con la registrazione dei partecipanti. Alle 9.20 invece Michela Tabanelli presenterà il piano della giornata. Il primo intervento partirà alle 9.30: L’ambiente e la pelle: ruolo dell’inquinamento ambientale nelle patologie cutanee, a cura diFederico Bardazzi. Alle 9.45 si parlerà di La pitiriasi lichenoide: fototerapia e non solo con Giampiero Girolomoni. Chiuderà la prima parte della mattina l’intervento di Michela Magnano su Psoriasi: tra fototerapia e farmaci biologici, (ore 10). Dalle 10.15 alle 10.45 sarà lasciato spazio alla discussione, prima del Coffee break delle 10.45.
Si riparte alle 11.15 con La pelle e l’ambiente: patologie da insettie piante di Alice Massi e La fotoprotezione. Creme, compresse e abbigliamento: le novità degli ultimi anni a cura di Monica Corazza (ore 11.30). Alle 11.45 sarà la volta di Diego Abbenante, con Fotodermatologia: dermatosi indotte e aggravate dall’esposizione solare. Alle 12 si esploreranno le Novità in tema di cheratosi attiniche conFrancesca Negosanti, mentre alle 12.15 Paola Sgubb parlerà del Trattamento medico e chirurgico del melanoma. Si prosegue alle 12.30 con Il trattamento medico e chirurgico dei non-melanoma skin cancer, a cura di Francesco Savoia per arrivare alle 12.45 con una panoramica del Rapporto tra sport, ambiente e medicina, curata da Francesco Feletti. Dalle 13 in poi sarà lasciato spazio nuovo spazio alla discussione, fino alla chiusura dei lavori prevista per le 13.30.
«Il congresso sarà l’occasione per rimarcare e rafforzare il rapporto tra medicina territoriale ed ospedale, fondamentale per una efficace gestione dei pazienti – spiegano dall’organizzazione -. Prendendo spunto dalle patologie dermatologiche correlate a sole e all’ambiente, verranno analizzati i principali percorsi dermatologici in ambito di oncologico, infiammatorio, allergologico, pediatrico, legato alle infezioni sessualmente trasmesse, alle ulcere cutanee. Tanti argomenti, tanti specialisti, tanti iscritti, per un congresso che si propone di diventare appuntamento fisso in primavera per parlare di sole, ambiente ed ecosostenibilità».
L’appuntamento a ingresso libero è fissato per martedì 20 maggio alle 21
Alessandro Barbero, uno degli storici più apprezzati del panorama italiano, sarà ospite dell’Almagià di Ravenna.Martedì 20 maggio, dalle ore 21, racconterà il “Parco del Delta del Po tra storia, aneddoti e curiosità”. Durante l’evento organizzato dall’Associazione Parco Delta del Po Emilia Romagna, Barbero sarà intervistato dalla presidente del Parco Aida Morelli, dal direttore Massimiliano Costa e dalla giornalista Vittoria Venturelli.
L’appuntamento ad ingresso gratuito sarà accessibile fino ad esaurimento posti.
Il Parco del Delta del Po della Regione Emilia Romagna sorge su un’area con caratteristiche ambientali ed ecologiche uniche e attraversa gran parte della provincia di Ravenna. Si estende in totale su una superficie di oltre 54.000 ettari, abbracciando ambienti ricchi di biodiversità, dalle aree umide alle pinete e ai boschi, dalle acque salmastre alle acque dolci.
L’opera è stata acquisita grazie al Piano per l’arte contemporanea promosso dal Ministero della Cultura e sarà inaugurata sabato 10 maggio
La collezione del Mic si arricchisce con un nuovo importante pezzo: sabato 10 maggio verrà inaugurato ufficialmente “Il piede”, opera del 1983 firmata dallo scultore di fama internazionale Luigi Mainolfi. L’evento sarà a ingresso libero e aperto alla cittadinanza (ore 11).
L’opera è acquisita nella collezione permanente del museo faentino grazie al Pac2024 (Piano per l’Arte Contemporanea), promosso dal Ministero della Cultura con il fine di acquisire, produrre e valorizzare opere contemporanee destinate al patrimonio pubblico italiano.
Nonostante le opere di Mainolfi siano state più volte esposte negli spazi del museo, si tratta della prima acquisizione ufficiale, che va ad aggiungersi alla nutrita collezione internazionale di scultura contemporanea. La scelta di acquisire un’opera storicizzata della sua produzione va a completare il percorso sugli anni ’80, periodo d’oro della ricollocazione della terracotta e della ceramica, con un ritorno alla “Terra Madre” come espressione artistica. Questa scultura a muro si colloca in dialogo con altri autori come Nanni Valentini, Pino Spagnulo e Carlo Zauli.
«De “Il Piede” – scrive lo stesso Mainolfi – a volte mi sfuggono le parti della terra durante il volo, i particolari si sfumano, mi avvicino e distinguo le foreste, le acque, il ruggire di un vulcano che sputa vita nella storia, l’arte delle terre. Percepisco il respiro delle montagne dove l’uomo ha trovato sempre, nella sua pelle, una caverna in cui pensare e sognare e mi avvolgo nella scultura dell’aria, nel fuoco dell’arte».
Diplomi consegnati a Ravenna e Cervia, ma è sempre più difficile trovare personale per torrette e piscine. Vandini (Fin): «Il problema non è lo stipendio, è la mentalità».
Sono 58 i nuovi bagnini di salvataggio che presidieranno coste e piscine nel corso della prossima stagione. I diplomi sono stati consegnati domenica 4 maggio, al termine del corso della Federazione Italiana Nuoto, organizzato dai maestri di salvamento Paolo Vandini, Luca Brigliadori e Matteo Lucchi, con l’intervento di medici ed esperti di primo soccorso.
I nuovi arrivi sulla costa ravennate sono 40, mentre nel cervese 18. Di questi, 48 (34 a Ravenna e 14 a Cervia) hanno conseguito il brevetto Mip (acque interne e mare) che permette di lavorare sulle torrette del litorale mentre in 10 (6 a Ravenna e 4 a Cervia) hanno conseguito il brevetto per il presidio delle sole piscine.
Dati leggermente in calo rispetto lo scorso anno, che aveva visto un totale di 65 corsisti diplomati tra Ravenna e Cervia. Il settore, negli ultimi anni sta mostrando segnali di crisi: «Un tempo era difficile trovare spazio in questo ambito, mentre oggi la ricerca di personale si fa sempre più allarmante – commenta Paolo Vandini, coordinatore Fin Salvamento provinciale -. tra i motivi della crisi, il diverso approccio al mondo del lavoro delle nuove generazioni, fomentato spesso da genitori molto protettivi e dalla “paura” del lavoro stagionale, con weekend e estate impegnati. Si parla spesso di stipendi non adeguati, ma nel caso dei bagnini non è così: i contratti sono regolari e la retribuzione equa che, visti i limiti del lavoro stagionale, diventa particolarmente vantaggiosa per gli studenti-lavoratori».
Molti dei corsisti sono infatti studenti e il decreto (attivo su base nazionale) che imponeva l’età minima di 18 anni per svolgere la professione approvato lo scorso anno è stato sospeso fino al prossimo 30 settembre, proprio per far fronte alla carenza di personale. Il momento di maggiore criticità si presenterà nelle prime settimane di attività, quando i ragazzi saranno ancora a scuola e i bagnini restanti dovranno coprire da soli le postazioni.
Nel 2025, l’attività balneare parte infatti una settimana prima rispetto all’anno scorso, in adeguamento alle disposizioni del Comando Generale delle Capitanerie di Porto, che disciplinano il servizio di salvamento previsto come obbligatorio dal terzo weekend di maggio al terzo di settembre (quindi da sabato 17 maggio a domenica 21 settembre).
Confcommercio e Confesercenti criticano la chiusura al traffico di via Matteotti e piazza Baracca nelle giornate di sabato
Fa discutere l’aggiornamento dell’area pedonale in centro a Lugo. Nella giornata di ieri, 5 maggio, sono stati attivati i varchi elettronici che controllano il passaggio di autoveicoli in determinate zone del centro storico. Le associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti sono tornate quindi ad esprimere la loro forte contrarietà alla chiusura al traffico di via Matteotti e piazza Baracca, in particolare nelle giornate del sabato. Una misura che, secondo i rappresentanti delle due associazioni, penalizza l’accessibilità al centro storico e mette in difficoltà attività economiche e servizi fondamentali per la cittadinanza.
«Continuiamo a non comprendere – afferma il direttore di Confcommercio a Lugo, Luca Massaccesi – come si possa procedere con un provvedimento tanto impattante senza una programmazione aggiornata, considerando che il piano urbano del traffico è scaduto da anni. Imporre il divieto di transito proprio il sabato, un giorno feriale di piena attività, rischia di rendere praticamente irraggiungibili diverse attività, fra cui servizi essenziali quali farmacia e posta».
Massacesi aggiunge anche una critica sul nuovo disegno della viabilità cittadina: «Non comprendiamo perché chi deve recarsi in via Magnapassi debba affrontare un percorso tortuoso passando dallo strettissimo vicolo Savonarola, sconosciuto anche a molti lughesi. Senza contare la difficoltà di raggiungere il parcheggio di piazza Garibaldi, a quel punto accessibile solo da via Acquacalda».
Chiara Venturi, responsabile di Confesercenti Lugo, auspica un confronto con l’amministrazione locale: «Non si può pensare di sostenere i negozi del centro rendendoli meno accessibili. La nostra posizione è chiara: nessuna nuova limitazione all’accessibilità e alla sosta dovrebbe essere imposta. Chiediamo di valutare soluzioni più equilibrate, come già accade a Bagnacavallo, dove la Ztl è attiva durante il giorno solo nei giorni festivi. In una città come Lugo, di dimensioni contenute, buon senso e dialogo sono le uniche strade per preservare vitalità e servizi nel centro storico».
L’opera entrerà a far parte anche del nuovo circuito Dante Plus, sotto la direzione artistica di Marco Miccoli. Articolata in cinque interventi collegati tra loro, si ispira alle rappresentazioni di Francesca da Rimini e Dante
Un murale di oltre 5 metri per tre celebrare Francesca da Polenta e la Commedia: dopo il successo dell’opera dedicata a Banksy dipinta sulle pareti esterne del Mar, l’artista novarese Refreshink (Giovanni Magnoli) torna in città, con un progetto dedicato al V Canto della Commedia in uno dei muri del parco Francesca Da Polenta (via Port’Aurea 26). L’opera, realizzata in collaborazione con il Comune di Ravenna si compone di 5 interventi: due raffigurazioni principali (un rettangolo di 5 metri per 3 e un cerchio di 4 metri di diametro) unite da una scritta e alcune greche.
Anche in questo caso, la direzione artistica del progetto è affidata a Marco Miccoli (Bonobolabo) e riprende lo stile caratteristico dell’artista che rende le sue opere pittoriche simili a composizioni musive.
Il murale, si ispira ai quadri di William Dyce (Francesca da Rimini) e di Joseph Noel Panton (Dante Meditating – dettaglio del volto) unendo così, attraverso il canto V dell’Inferno, la figura di Francesca da Polenta a quella del Sommo Poeta. Il murale infatti entrerà a far parte anche del nuovo circuito Dante Plus, curato sempre da Bonobolabo, che verrà inaugurato il prossimo 13 giugno.
«Sono entrato in contatto con Refreshink circa 3 anni fa, scoprendo a Genova un suo lavoro che rappresentava una porzione di Sant’Apollinare – spiega Miccoli – sono rimasto colpito e gli ho chiesto di partecipare alla biennale del 2023. Oggi si rinnova questa collaborazione, con il desiderio di estendere in futuro i murales anche alle altri pareti del parco non vincolate dalla soprintendenza, se sarà possibile, come i muri della caserma o dei nuovi edifici in costruzione».
L’opera sarà conclusa entro la giornata di sabato, e verrà presentata ufficialmente nei prossimi mesi. Il muro del parco è stato scelto con l’idea di creare un focus in un ampio spazio aperto, di recente inaugurazione e vissuto dalla cittadinanza.
Tra le novità di quest’anno, il laboratorio di composizione poetica e uno di fumetto dedicato all’ 80° anno dalla Liberazione
Dalla cura dell’ambiente alla realizzazione di murales e mosaici, passando per la riparazione di biciclette, realizzazione di indumenti per il reparto di neonatologia dell’Ospedale fino all’accoglienza turistica: riaprono le iscrizioni ai laboratori di “Lavori in Comune”, il progetto di volontariato e cittadinanza attiva rivolto a ragazze e ragazzi dai 14 ai 19 anni in svolgimento durante la stagione estiva.
Sono disponibili oltre 830 posti, suddivisi in 88 percorsi differenziati, che impegneranno le ormai famose “magliette gialle” in oltre 148 settimane di attività, in città e nel forese. Tra le novità di quest’anno, il laboratorio di composizione poetica, quello di fumetto/stop motion che rimanda all’ 80° anno dalla Liberazione della città di Ravenna, e la preparazione di performance e momenti d’arte per la festa conclusiva di Lavori in Comune 2025 e un’attenzione particolare alle pratiche di pronto soccorso e di protezione civile. Sarà possibile iscriversi solo a un laboratorio (qui l’elenco completo).
È possibile iscriversi ai laboratori solo telefonicamente, nelle giornate del 20, 21, 22, 23 maggio, dalle 14,30 alle 18. I ragazzi interessati potranno contattare i seguenti numeri: 329.9079569; 331.6378678; 334.6120253; 337.1633765; 335.1938397; 334.6762223.
Da lunedì 26 maggio per informazioni ed eventuali iscrizioni ai laboratori ancora disponibili si potrà scrivere una mail all’indirizzo magliettegialle@comune.ravenna.it
I laboratori, generalmente della durata di una settimana (dal lunedì al venerdì), avranno inizio a partire dal 16 giugno e termineranno il 29 agosto, per un impegno di circa quattro ore giornaliere. La consegna delle magliette gialle avverrà martedì 10 giugno alle 10,30 a palazzo Rasponi, in piazza Kennedy.
La festa finale, programmata per venerdì 17 ottobre, alle 20,30, alle Artificerie Almagià vedrà la consegna a tutti i partecipanti dell’attestato di frequenza.
La crescita in Regione è generalizzata, ma rimane il gap tra le varie provincie. Rimini fanalino di coda, con stipendi bassi e troppo legati al lavoro stagionale
Francesco Marinelli – Segretario Generale Cisl Romagna
Ravenna si riconferma la provincia con il reddito medio più alto in Romagna. Questo quanto evidenziato dal report 2025 su dati del MEF dell’Osservatorio Cisl Romagna, che fotografa la situazione economica della Romagna. La crescita è generalizzata, ma persistono gap territoriali e bassi salari nei servizi.
Il reddito medio nel ravennate è pari a 23.296 euro, seguito da Forlì-Cesena (21.796 euro) e da Rimini (20.248 euro). Tutte e tre le provincie restano però sotto la soglia delle province emiliane più forti (Bologna, Reggio Emilia e Modena) dove i redditi medi superano abbondantemente i 24.000 euro. Lo scalino tra Emilia e Romagna si fa sentire: in alcuni casi la distanza supera i 5.000 euro all’anno per contribuente. Questo divario storico resta evidente, anche se alcune province romagnole stanno mostrando segnali di dinamismo.
In generale, la Regione registra una crescita media del 5 percento: in Romagna, Ravenna consolida la propria posizione, con un incremento del 5 percento, Forlì-Cesena accelera con un +6 percento in un anno (dovuto a una buona combinazione tra settore industriale e servizi, un sistema economico capace di assorbire i cambiamenti in atto nell’economia e nel mercato del lavoro) mentre Rimini è il fanalino di coda: anche qui la crescita è pari al 5 percento ma la media salariale resta più bassa, perchè l’occupazione in quest’area è ancora troppo concentrata nei servizi turistici e stagionali, con bassa qualità e bassa retribuzione
Il report mette in luce un altro aspetto cruciale: le disuguaglianze all’interno delle province. In Romagna, la distanza tra capoluoghi e aree interne supera in media i 4.000 euro annui per contribuente. Infine, circa il 70percento dei romagnoli ha un reddito annuo sotto i 26mila euro. A Ravenna il 30percento dei contribuenti si colloca sotto i 15mila euro (32 percento a Forlì-Cesena e 40 percento a Rimini). Le fasce alte, invece, restano minoritarie: i 55 mila euro annui sono superati dal 4percento dei ravennati e dal 3 percento della popolazione a Forlì-Cesena e Rimini.
Nel 2023, l’indice dei prezzi al consumo in Emilia-Romagna è aumentato del 5,2%. L’incremento dei redditi, pur presente, si è dunque scontrato con il muro dell’inflazione, annullandone in buona parte gli effetti reali. Dove c’è industria ad alta produttività, come a Ravenna, i redditi crescono. Dove dominano i servizi poco qualificati – come a Rimini – i redditi restano bassi, anche in presenza di una buona efficienza produttiva.
Analizzando i dati dell’osservatorio, Cisl ha messo a punto una proposta per tutelare gli interessi dei lavoratori: «Il territorio romagnolo sta dando segnali di vitalità – spiega Francesco Marinelli, Segretario Generale Cisl Romagna- ma non tutti i cittadini stanno beneficiando di questa crescita. È il momento di avviare una nuova stagione di politiche capaci di colmare i divari, sostenere lo sviluppo delle aree interne e favorire una crescita più equa e inclusiva. Non possiamo accontentarci dei segnali positivi sulla crescita dei redditi: è nostro dovere come organizzazione sindacale chiedere che questa ripresa diventi strutturale, diffusa e giusta».
Uno dei punti cardine è il rilancio delle aree interne, troppo spesso penalizzate sia in termini di accesso al lavoro che di servizi. «Serve un piano di sviluppo per le aree interne della Romagna, fatto di incentivi per il lavoro giovanile e femminile, sostegno alle cooperative di comunità, valorizzazione dello smart working e dei coworking nei piccoli comuni. Le comunità appenniniche hanno energie e potenzialità che non possiamo permetterci di ignorare».
Un’altra proposta avanzata dalla CISL Romagna è quella di rinnovare la contrattazione territoriale, soprattutto in quelle aree dove i salari restano bassi. «Serve una contrattazione d’area vasta che integri i temi del salario con quelli del welfare, della mobilità, dei tempi di vita». Secondo Marinelli, la sfida consiste nel trasformare la ripresa in equità. «La Romagna ha energie, competenze e tradizione per farcela. Ma servono coraggio politico, visione e un grande lavoro comune».
Lo spettacolo, originariamente programmata per lo scorso marzo è stato rinviato a causa del maltempo e sarà l’ultima delle 12 alzate di sipario della rassegna
La stagione del Teatro Comunale di Russi si chiuderà venerdì 9 maggio (20.45) con lo spettacolo “White room” di Cob (Compagnia Opus Ballet), con la coreografia di Adriano Bolognino. Lo spettacolo, inizialmente in programma il 14 marzo scorso, fu rinviato per le avverse condizioni meteo di quella giornata e viene recuperato in chiusura di una stagione che ha portato sul palcoscenico 12 spettacoli, tra concerti, prosa, musica e balletto, e tre appuntamenti di Sciroppo di Teatro dedicati a bambini e famiglie.
Lo spettacolo di venerdì è ambientato in uno spazio astratto dove domina il bianco, avvolto in un’atmosfera brumosa e disseminato da danzatori che disegnano un paesaggio di corpi trepidanti. La white room concepita dal giovane coreografo – già premiato in numerosi contesti italiani e internazionali – per Opus Ballet, si ispira all’opera pittorica Il ritorno dal bosco di Giovanni Segantini, l’inverno emozionale di anime inquiete e in attesa.
«La creazione vuole approfondire gli aspetti emozionali dell’inverno, indagandone la trasposizione in forma di stato d’animo, ispirandosi all’opera Il ritorno dal bosco di Giovanni Segantini – commenta Bolognino -. Il quadro ritrae una dilatazione del tempo che, rallentando e tendendosi, mette in scena la fatica e la costanza dell’essere umano: una contadina trascina una slitta pesante in un paesaggio desolato circondato da montagne che sovrastano la neve cristallina. Tutti gli elementi pittorici partecipano alla rappresentazione di una tensione tra gli ostacoli connaturati allo statuto vitale e la forza umana che, in questo contesto, assume un carattere sovrannaturale. È proprio questa polarità a costruire un ponte tra l’universo contadino di Segantini e il nostro contemporaneo».
I biglietti possono essere acquistati online, alla biglietteria del Teatro Comunale di Russi, o via telefono/mail (0544587690, teatrocomunalerussi@ater.emr.it). Il costo va da 15 a 22 euro.
L’Ordine provinciale degli Architetti di Ravenna organizza un ciclo di tre incontri con Emilio Roberto Agostinelli, già funzionario della Soprintendenza e direttore dei restauri di numerosi monumenti ravennati
Come si presenterà Ravenna nell’anno 2100 se consideriamo i cambiamenti climatici in corso? Quale sarà il futuro dei suoi territori costieri e dei suoi monumenti? A queste domande cerca di rispondere l’architetto Emilio Roberto Agostinelli chiamato a discuterne dall’Ordine degli Architetti della provincia di Ravenna in un ciclo di tre incontri dal titolo “Cambiamento climatico e patrimonio culturale. Ravenna 2100: progettare l’adattamento”, che si svolgerà nel mese di maggio, con due tappe a Ravenna e una a Bagnacavallo.
In base alle previsioni e agli studi disponibili, nel 2100 la fragile pianura alluvionale ravennate subirà rilevanti trasformazioni, proseguendo la dinamica e plurimillenaria interazione fra terra-subsidenza (abbassamento del suolo) e acqua-mare/fiumi.
Agostinelli, già funzionario della Soprintendenza di Ravenna, direttore dei restauri di numerosi monumenti ravennati, discuterà del rapporto tra cambiamento climatico e monumenti, città e paesaggio. Rivolgendosi non solo alla platea dei tecnici, ma anche e soprattutto al pubblico generalista, indagherà il complesso e poco dibattuto tema delle azioni di adattamento per contrastare gli effetti del cambiamento climatico sul nostro territorio e descriverà come potrà cambiare il nostro contesto di vita in funzione delle scelte che faremo.
“Cambiamento climatico e paesaggi di adattamento”
Venerdì 9 maggio, ore 16-19
Sala Nullo Baldini della Provincia di Ravenna, Via Guaccimanni 10, Ravenna
“Cambiamento climatico e monumenti: evoluzione della conservazione”
Martedì 20 maggio, ore 16-19
Sala di Palazzo Vecchio, Piazza della Libertà 5, Bagnacavallo (RA)
“Cambiamento climatico e monumenti: scenari di adattamento conservativo”
Mercoledì 28 maggio, ore 16-19
Sala Ragazzini del Centro Dantesco, Largo Firenze, Ravenna
Nel primo incontro Agostinelli si interrogherà sugli scenari conseguenti le diverse azioni di adattamento da realizzare. A partire da strumenti pubblici, evidenzierà come la geografia sarà modificata a causa della concomitanza fra abbassamento del livello del suolo e innalzamento di quello del mare, con effetti sull’uso dei terreni, oltre che sulla salvaguardia degli abitati, e illustrerà quali scelte oggi si prospettano.
Il secondo e il terzo incontro vanno nel dettaglio sul tema dei monumenti. Si partirà dalla storia della teoria della conservazione negli ultimi due secoli per giungere a parlare dei progressi informatici del nuovo millennio e degli ultimi anni, tra cui l’intelligenza artificiale e i modelli predittivi di danno.
La docente del Politecnico di Milano sarà ospite del Cinema Sarti. La sua ultima conferenza in provincia saltò proprio a causa dell’alluvione
Il Cinema Sarti di Faenza ospiterà un incontro gratuito e aperto alla cittadinanza per parlare di Clima, salute e città. Siamo pronti a cambiare?. L’appuntamento è giovedì 15 maggio, alle 15.30 e la protagonista della giornata sarà Elena Granata, docente di Urbanistica al Politecnico di Milano, in dialogo con l’architetta e autrice Lucia Bosso. L’incontro è organizzato dall’Ordine degli Architetti Ppc di Ravenna e l’ente di formazione ProViaggiArchitettura.
Nel settembre 2024 era in programma un’altra conferenza di Elena Granata, ma l’evento è stato annullato proprio a causa di una nuova alluvione nel ravennate. In quell’occasione abbiamo avuto modo di intervistare la docente per parlare di comunità e città del futuro (qui l’intervista.) «Oggi, anche alla luce di quella ennesima calamità, la presenza di Granata a Faenza sarà l’occasione per un confronto proprio sulle decisioni che possono essere prese e messe in atto a livello locale» spiega Marcello Bacchini, Direttore di ProViaggiArchitettura,
Il tema principale della conferenza riguarderà il ruolo centrale di città e territori in un periodo di crisi climatica e la conseguente mobilitazione del sapere: «Di questa crisi conosciamo praticamente tutto: cause, numeri, dati, perfino i possibili rimedi. L’emergenza climatica sta alimentando un’incredibile mobilitazione del sapere: università, scienziati, istituzioni, tutti impegnati a generare conoscenza come mai prima d’ora – commenta Granata -. Questa mole di informazioni ci permette oggi di agire su due fronti: da un lato, osserviamo i cambiamenti globali e le connessioni tra fenomeni lontani. Dall’altro, possiamo misurare l’impatto della crisi su scala locale e come gli ecosistemi urbani reagiscono o non riescono a adattarsi. Eppure, stiamo facendo ancora troppo poco».
Elena Granata svilupperà il suo intervento partendo da queste premesse, per ricordare la necessità di adattamento e cambiamento per ricomporre la frattura tra natura e città e trasformare la crisi climatica in un’occasione concreta.
«I nostri territori, provati dalle ripetute e ravvicinate alluvioni, hanno portato il tema della gestione delle acque e del suolo in primo piano. Vanno trovate soluzioni non solo tecniche ma anche urbanistiche che propongano una strada di “convivenza” con il cambiamento climatico» affermano Rita Rava, presidente, e Stefania Altieri,consigliera dell’Ordine degli Architetti PPC di Ravenna. «È necessario favorire progetti che siano espressione di un sentire comune, soluzioni urbane rivolte per esempio ai cittadini economicamente meno rappresentativi, allargando la partecipazione attiva al pensiero femminile, per gestire e limitare gli interventi guidati dal mercato e dai risultati economici».