domenica
21 Dicembre 2025

Il mercato contadino arriva a Conselice: 11 postazioni con canone gratuito per un anno

Anche a Conselice nasce, in via sperimentale, il mercato contadino. Si tratta di un mercato riservato ai produttori locali: frutta, verdura e altri prodotti (formaggi e latticini, salumi, marmellate e confetture, miele, uova, zafferano), biologici e non.

Si terrà nell’area pedonale di piazza Foresti per tutto l’anno il martedì mattina. L’orario invernale sarà dalle 9.30 alle 12.30; quello estivo dalle 8.30 alle 11.30. È prevista mezz’ora di tempo prima e dopo le aperture per i lavori di allestimento e smontaggio.

Il Comune metterà a disposizione degli imprenditori 11 postazioni da 4 x 4 metri, utilizzabili anche a rotazione in relazione alla stagionalità dei prodotti disponibili, e con possibilità di parcheggio del mezzo di trasporto adiacente, in modo da garantire il mantenimento della catena del freddo.
Oltre alla vendita diretta dei prodotti, i titolari delle postazioni potranno svolgere attività complementari di tipo culturali, didattico e dimostrativo (ad esempio la degustazione di prodotti) legate ai prodotti alimentari tradizionali e artigianali del territorio regionale. Il canone per l’occupazione del suolo pubblico sarà gratuito fino al 31 dicembre 2026.

Saranno a carico dell’imprenditore l’allestimento dello spazio concesso, la pulizia dell’area al termine dell’occupazione giornaliera e l’eventuale rimborso spese per igiene ambientale ed energia elettrica.

Gli imprenditori agricoli interessati a partecipare possono fare domanda entro il 24 ottobre 2025 compilando il modulo di adesione disponibile a questo link sul sito dell’Unione della Bassa Romagna e inviando il modulo alla Pec dell’Unione pg.unione.labassaromagna.it@legalmail.it.

Hera investirà 25 milioni per migliorare il depuratore Formellino

Hera ha stanziato oltre 25 milioni di euro per i prossimi anni per rendere più efficiente il depuratore di acque Formellino da cui dipende Faenza. La precisazione arriva in seguito alle segnalazioni relative al fiume Lamone.

«La situazione è stata causata da una difficoltà operativa nel processo biologico dell’impianto – si legge in una nota –, in particolare una perdita di efficacia nell’aereazione di una linea di trattamento. Il problema è stato aggravato da fattori concomitanti, ovvero dai carichi organici molto elevati in arrivo, dovuti ai picchi industriali stagionali da parte di cantine e distillerie, e dalla portata ridotta del fiume, dovuta alla siccità del periodo. Nonostante il personale sia intervenuto immediatamente per risolvere il problema, il ripristino  di un processo biologico complesso richiede tempi tecnici inevitabili».

Hera inoltre sottolinea che l’impianto, cruciale per Faenza, è stato ricostruito con un investimento di 1,5 milioni di euro dopo l’alluvione del 2023 e ha sempre operato regolarmente fino a questo episodio. La multiutility sottolinea che il monitoraggio dello scarico garantito sia da Hera che da Arpae, ha visto nei primi otto mesi del 2025, un campionamento settimanale in uscita con una media conforme per tutti i parametri controllati e nessuna non conformità.

I 25 milioni stanziati per il futuro saranno cruciali per il potenziamento dell’impianto, la messa in sicurezza idraulica con nuove difese e il rifacimento completo di infrastrutture chiave, come il sollevamento Bambole.

In parallelo, continuano gli studi sulla rete fognaria per individuare e intervenire sulle fonti di inquinanti eccessivi e per mappare e ridurre le emissioni odorigene in città. L’obiettivo è migliorare il servizio in modo strutturale, tutelando l’ambiente e la comunità di Faenza.

La terza stagione di fila in A1 di Massa Lombarda comincia da Sinalunga: obiettivo salvezza

Il Circolo Tennis Massa Lombarda si appresta a cimentarsi per il terzo anno di fila in serie A1 maschile (nona volta complessiva dopo le sei consecutive fra 2016 e 2021). La stagione parte domenica 5 ottobre in trasferta.

La squadra romagnola è stata inserita per sorteggio nel girone 3, insieme a Tennis Club Sinalunga, Tennis Club Rungg Sudtirol ed Eur Sporting Club Roma. Proprio sui campi della compagine toscana, già avversaria nel campionato 2023, fa il suo esordio domenica (alle ore 10 l’inizio degli incontri, 4 singoli e 2 doppi) il team capitanato da Michele Montalbini.

La formazione massese può contare su due “vivaio” di assoluta qualità come Matteo Gigante (138 del ranking mondiale) e il riccionese Marcello Serafini, a cui si aggiungono Luciano Emanuel Ambrogi (2.1), Andrea De Marchi (2.2), l’esperto Luca Vanni (2.3), che si dedica ormai a tempo pieno al ruolo di allenatore, e Fabio De Michele (2.3), oltre a una nutrita pattuglia di stranieri (può esserne schierato uno per giornata): lo slovacco Josef Kovalik, lo spagnolo Oriol Roca Batalla e il croato Matej Dodig sono i principali, senza trascurare l’altro slovacco Lukas Pokorny o il rumeno Radu Mihai Papoe.

Sono 16 le formazioni partecipanti al massimo campionato (e Massa non è l’unica della provincia di Ravenna), suddivise in quattro raggruppamenti: la formula della competizione prevede che la prima classificata di ciascun gruppo acceda ai play-off scudetto (semifinali andata e ritorno il 16 e 23 novembre, poi finale dal 6 all’8 dicembre in sede da definire), la seconda si assicura la permanenza in categoria, mentre terze e quarte saranno chiamate ai play-out per la salvezza (23 e 30 novembre).

Nelle successive due giornate di andata il Ct Massa Lombarda ospiterà all’Oremplast Tennis Arena, struttura con copertura fissa in legno lamellare e campi in sintetico, domenica 12 ottobre il Tc Rungg, protagonista della finale scudetto nella passata edizione (il titolo è andato solo al doppio di spareggio al Tc Crema) e con in rosa 6 stranieri, tra cui l’argentino Etcheverry, lo svizzero Huesler e lo spagnolo Rincon, oltre agli esperti Stefano Napolitano e Federico Gaio e al “vivaio” Alexander Weis, e quindi domenica 19 I romani dell’Eur Sporting Club, con in organico Lorenzo Giustino, Nicolas Mejia Tenorio, Edoardo Lavagno e come “vivaio” Massimo Giunta, Niccolò Ciavarella e Daniele Minighini, potendo “pescare” nella pattuglia straniera tra il tedesco Maximilian Marterer, lo spagnolo Bernabe Zapata Miralles, l’olandese Jelle Sels, il francese Benoit Paire o l’elvetico Kilian Feldbausch.

Per l’ennesima sfida ad altissimo coefficiente di difficoltà il team targato Oremplast – la famiglia Pagani è da tempo partner del club di via Fornace di Sopra in un progetto sportivo legato al territorio che ha pochi eguali nel panorama nazionale – potrà innanzitutto contare ancora su Giulio Zeppieri (n.163 Atp), nel 2024 bloccato da un infortunio al polso con conseguente operazione, e Francesco Forti (26enne di Cesenatico pure lui frenato nella passata stagione da fastidiosi problemi fisici), così come sui ‘vivaio’ Lorenzo Rottoli (classe 2002), Pietro Ricci (17 anni) e Matteo Ceppi (under 16), oltre agli altri giocatori confermati come Stefano Galvani, i fratelli Umberto Maria e Filippo Giovannini e soprattutto lo sloveno Blaz Kavcic, fondamentale lo scorso anno anche se ormai si dedica all’attività di coach a tempo pieno.

Tre sono invece le new entry: il colpo ad effetto è quello di Jacopo Vasamì, non ancora 18 anni (è nato ad Avezzano il 19 dicembre 2007), trionfatore al Trofeo Bonfiglio – Internazionali d’Italia under 18 e già messosi in luce nel circuito Challenger, a cui si aggiungono il 20enne marchigiano Peter Buldorini e lo slovacco Martin Klizan (36 anni, ex top 30 Atp). E poi i ritorni del quasi 21enne forlivese Jacopo Bilardo e di Alessio De Bernardis (classe 2000), che vanno ad ampliare la rosa dei ‘vivaio’, fondamentali in questa competizione visto l’obbligo di schierarne due in ogni incontro intersociale.

“Va avanti il nostro progetto di fare affidamento sulla linea verde, come mostra la scelta di puntare su un prospetto quale Vasamì – spiega il presidente Giorgio Errani, padre della tennista Sara – e sul ritorno di Bilardo e De Bernardis, che vanno ad ampliare le scelte dei nostri vivaio e possono essere assai preziosi anche per le loro eccellenti qualità come doppisti. Sperando che in questa edizione i guai fisici risparmino due colonne del team quali Zeppieri e Forti, l’obiettivo è ovviamente la permanenza in categoria anche se siamo pienamente consapevoli che in un campionato di vertice come la A1 maschile sarà durissimo raggiungerlo, pure guardando alla composizione delle altre squadre partecipanti. Però più di una volta in passato siamo riusciti a sovvertire il pronostico grazie all’unione e all’amicizia che lega i componenti della squadra, a mio avviso quella con l’età media più bassa del lotto. La passione e l’attaccamento che questi ragazzi dimostrano nei confronti del Circolo Tennis Massa Lombarda è un esempio e uno stimolo per i più giovani agonisti del nostro club, quindi motivo di soddisfazione per noi dirigenti, che ci ripaga dei sacrifici compiuti. Personalmente negli ultimi due anni ho vissuto grandi emozioni con la salvezza raggiunta ai play-out e mi auguro che qualcosa del genere possa ripetersi anche in questa edizione, sperando di cogliere un risultato che equivale a vincere uno scudetto per una piccola realtà di provincia come la nostra».

Concetti che ribadisce anche il capitano Michele Montalbini: «Ci apprestiamo ad affrontare questa avventura con lo spirito che ci ha sempre contraddistinto, ovvero essere prima di tutto un gruppo di amici che si diverte a stare insieme. Credo che proprio affiatamento e l’unione del gruppo sia uno dei segreti del nostro essere così in alto. Una spensieratezza a cui si accompagna l’intenzione di far crescere ulteriormente i nostri ragazzi, sognando di arrivare a disputare un giorno la A1 solo con giocatori vivaio».

Il Comune abbatte decine di pioppi in via Cimatti: «Sono irrecuperabili. Metteremo altre piante»

Il Comune di Faenza ha deciso di abbattere alcune decine di alberi ai lati di via Cimatti nel tratto di circa 500 metri compreso tra il sottopasso della circonvallazione e via Santa Lucia. La decisione è motivata da quelle che vengono definite «urgenti e indifferibili ragioni di sicurezza pubblica». I lavori si svolgeranno dal 6 al 10 ottobre: in quei giorni nella fascia oraria 8.30–19 la strada sarà chiusa al traffico per consentire gli abbattimenti.

Al posto delle piante rimosse verranno collocate nuove alberature più resistenti, stabili e adatte all’ambiente urbano, in grado di garantire continuità paesaggistica e migliorare la qualità ambientale. La messa a dimora delle nuove piante avverrà tra i mesi di novembre 2025 e marzo 2026.

Gli alberi da abbattere sono pioppi bianchi piantati tra gli anni Sessanta e Settanta. Il Comune, in una nota alla stampa, afferma che gli alberi erano «già compromessi da interventi di capitozzatura eseguiti negli anni Ottanta e successivamente indeboliti da funghi lignicoli e dal maltempo, che hanno provocato più volte crolli e cedimenti. Le recenti alluvioni hanno inoltre aggravato la condizione degli apparati radicali, riducendo ulteriormente la stabilità degli alberi». Per valutare lo stato di salute è stata chiesta una perizia tecnica alla società Ares di Ferrara da cui emerge «un quadro di grave criticità strutturale e vegetativa, senza possibilità di recupero».

Il Comune rende noti ulteriori dettagli della perizia: «L’analisi di Ares, condotta secondo le linee guida del National Tree Safety Group (Ntsg), ha rilevato che “la maggior parte degli alberi presenta gravi problemi sia strutturali che vegetativi: molti esemplari sono deperiti, con chiome in fase di riduzione irreversibile e con apparati radicali compromessi. Le recenti alluvioni del 2023 e 2024, insieme ai lavori di regimazione idraulica, hanno ulteriormente aggravato la situazione, danneggiando le radici, costipando il terreno e alterando l’assetto del viale. In particolare, trenta alberi sono stati classificati come compromessi, ossia in condizioni tali da rappresentare un pericolo concreto per la sicurezza pubblica. Anche gli altri esemplari, pur non ancora arrivati a questo stadio critico, mostrano segnali evidenti di sofferenza e un degrado che non può essere arrestato. Per questo motivo, un abbattimento selettivo limitato agli alberi peggiori non sarebbe una soluzione efficace: al contrario, lascerebbe in piedi soggetti già indeboliti e più esposti all’azione del vento, aumentando il rischio di crolli improvvisi”».

La perizia si conclude esplicitando quanto “l’unica soluzione ragionevole, sostenibile e tecnicamente praticabile consista nell’eliminazione dell’intero impianto e nella sua sostituzione con alberi appartenenti ad altra o altre specie”.

Divieti di ritorno e divieti di accesso: la questura ha emesso oltre cento misure di prevenzione

Nel tentativo di contrastare il dilagare della cosiddetta malamovida nelle località turistiche, nel corso dei mesi estivi la questura di Ravenna ha emesso oltre cento misure di prevenzione: in particolare divieti di ritorno (DLgsv 159/2011) e divieti di accesso (Dl 14/2017).

L’iniziativa fa parte della strategia adottata dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto, in base ai risultati dei servizi straordinari di controllo del territorio effettuati in provincia sin dall’approssimarsi della stagione estiva.

Di fronte a casi penalmente rilevanti come furti, scippi e risse o disturbo e degrado urbano, il questore Gianpaolo Patruno, in base alle istruttorie svolte dalla divisione Anticrimine guidata Claudio Cagnini, ha emesso provvedimenti nei confronti di persone, perlopiù giovani, risultati pericolosi e autori di reati contro il patrimonio o la persona.

Nel dettaglio sono stati adottati 54 divieti di ritorno, per periodi che variano da uno a quattro anni, in vari comuni della provincia (14 a Cervia, 13 a Ravenna, ma anche Faenza e i Comuni della Bassa Romagna) nei confronti di soggetti privi di legami leciti col territorio e qui ritenuti presenti al solo scopo di commettere illeciti; 36 cosiddetti Daspo Willy due Daspo per spaccio che prevedono il divieto di accesso da uno a tre anni ai locali e pubblici esercizi del territorio. Nei confronti di due persone, arrestate per gravi fatti, la misura è stata adottata in riferimento ai locali dell’intera provincia.

Particolare attenzione alla zona della stazione ferroviaria di Ravenna e agli adiacenti Giardini Speyer. Oltre a 14 divieti di accesso agli esercizi pubblici presenti nei confronti di persone responsabili di reati contro il patrimonio o contro la persona, anche 11 cosiddetti Daspo Urbano, ossia il divieto di accesso a determinate aree urbane e zone della città per un anno, nei confronti di coloro che hanno tenuto condotte che minano la sicurezza e il decoro urbano.

Transit Time: il terminal container di Ravenna diventa un inaspettato set fotografico

Transit Time come dato reale è il tempo di transito delle merci – stoccate e in attesa di partenza – ma è anche la metafora di un passaggio esperienziale: una breve sosta in una traiettoria fra un prima e un dopo, fra una provenienza e una possibile destinazione.

La mostra di fotografie che porta questo titolo, curata da Veronica Lanconelli di Osservatorio fotografico e oggi esposta in una sala al pianterreno del Museo d’arte della città di Ravenna, raccoglie alcuni lavori selezionati di due giovani artisti – Axel Babini e Gianmarco Missiroli – poco più che ventenni. Si tratta di fotografie a colori scattate nell’area portuale, precisamente nella zona di carico, scarico e stoccaggio merci gestita dalla Tcr (Terminal Container Ravenna), che opera da ponte commerciale per il traffico marittimo fra Italia e Mediterraneo orientale. L’azienda – partecipata al 70% dalla Sapir – ha ideato e commissionato il progetto nell’intenzione di unire l’indagine finalizzata alla documentazione alla ricerca espressiva dei due giovani artisti. Progetto riuscito, a giudicare dall’esito delle prove, che giustamente viene preso in carico dalle sale del museo di Ravenna dando in questo modo continuità al lavoro dell’Osservatorio fotografico e alla sua emanazione della Scuola elementare di fotografia, entrambi sostenuti dall’Assessorato alle Politiche giovanili.

Molti ricorderanno le belle mostre e i progetti fotografici sul territorio portati avanti dall’Osservatorio fotografico, nato nel 2009 grazie a Silvia Loddo e molto attivo

almeno fino a una decina di anni fa. Come spesso accade, l’associazione ha conosciuto una pausa legata a destini personali e migrazioni di lavoro, a politiche culturali diverse da parte dell’amministrazione, ma l’eredità è stata ripresa grazie a nuove energie locali: in questo caso non solo fotografi ma a una curatrice come Lanconelli, coadiuvata nei progetti dell’Osservatorio da Nicola Baldazzi. E speriamo che dalle prime esposizioni meno visibili al PR2 degli anni scorsi si passi a una futura serie di appuntamenti presso la nuova sala del Mar, in modo da dare continuità all’esperienza.

Questo anche in considerazione che una buona parte di giovani e sicuramente delle generazioni passate ha mantenuto a Ravenna un forte interesse verso questo linguaggio, rafforzato non solo dalle personalità dei ravennati Alex Majoli e Paolo Roversi – ospiti al Mar in passato con due grandi retrospettive – e da esposizioni internazionali come quella di Salgado. Va infatti considerato anche il lavoro di alcuni fotografi  professionisti locali – numerosi e molto conosciuti negli ambienti giornalistico e artistico – così come degli insegnamenti di Luigi Ghirri e Guido Guidi, due maestri della visione che hanno fatto scuola nel territorio. Tornando alla mostra, possiamo dire che gli obiettivi di Babini e Missiroli si alternano su tagli di paesaggi industriali, segnati dalle linee geometriche delle banchine, dei container, dei tubi e profilati metallici che affollano questi luoghi di lavoro. Alcune volte è uno sguardo educato dai grandi maestri che segnano l’imprinting verso composizioni equilibrate per masse e colori. Altre volte, lo scatto cerca un’autonomia di percorso con riprese zenitali oppure ricerche di contrasti di tono, applicazione di colori innaturali, che comprimono in secondo piano il paesaggio per far emergere dettagli apparentemente insigni canti: due funi parallele, alcuni blocchi di cemento, una rete metallica divisoria. Più difficile è la resa fotografica sulle persone che lavorano: qui la ricerca spesso approda a risultati più formali – linee dell’abbigliamento in contrasto alle linee del contesto, colori delle divise o indumenti in opposizione ai grigi dei contesti – saltando più raramente all’esplorazione psicologica dei ritratti. Ma in questi due casi, possiamo dire che una lunga tradizione di lavoro fotografico alle spalle non favorisce il lavoro che, pur essendo ben calibrato e studiato, finisce per entrare nella scia del già visto. Particolarmente interessante è invece la poetica dei frammenti rilevati dai due giovani fotografi: può trattarsi di una linguetta metallica fuoriuscente da un pavimento metallico, il particolare di un’arancia tratta da un probabile cartellone pubblicitario, una vecchia fotografia di Ghedda applicata a una porta col nastro isolante, una scritta a mano di una trattoria rilevata in negativo. In questo caso le immagini assolvono pienamente al compito di far percepire il transito di persone e storie che passano, di una vita che c’era ed è già in dismissione.

“Transit Time. Axel Babini, Gianmarco Missiroli” – a cura di Veronica Lanconelli
Fino al 5 ottobre 2025 – Ravenna, Mar – Arts & New Media Room, via di Roma
orari: ma-sa 9-18; do 9-19; ingresso compreso nel biglietto d’ingresso al museo.

Cadavere in mare nelle Marche, potrebbe essere il sub scomparso a Ravenna

Il cadavere di un uomo è stato ritrovato stamani, 2 ottobre, nelle acque del mare Adriatico nella zona di Ponte Sasso, nei pressi di Marotta-Mondolfo (Pesaro-Urbino). Potrebbe essere Ugo Coppola, il 54enne sub di Pescara di cui si erano perse le tracce il 13 agosto scorso in seguito a un’immersione al relitto Paguro a Ravenna. La notizia è riportata dal sito dell’agenzia di stampa Ansa.

A metà agosto Coppola partecipò a un’immersione subacquea di gruppo. Secondo quanto riportato nei giorni scorsi da Il Corriere Romagna, la procura di Ravenna ha iscritto due persone nel registro degli indagati, l’ipotesi formulata è di omicidio colposo. L’inchiesta riguarda la spedizione organizzata dal gruppo Dive Planet di Rimini, ma anche il percorso formativo seguito da Coppola per ottenere licenze e abilitazioni.

Durante le passate settimane gli inquirenti hanno sentito alcuni testimoni in qualità di persone informate sui fatti per ricostruire le esatte tempistiche della spedizione salpata da Rimini. Il 54enne era partito da solo in auto per raggiungere la Romagna. L’immersione doveva durare circa 50 minuti e sarebbe iniziata intorno alle 12.30. Quando il gruppo, terminato il tempo, si è accorto dell’assenza del sub, ha dato l’allarme alla capitaneria di porto che coordinò le ricerche fino al 17 agosto.

Nei giorni successivi alla scomparsa in mare, un’ex istruttrice di sub della Scuola Loto di Pescara che in passato aveva deciso di non rilasciare il brevetto a Coppola alla luce di quelle che ha definito come palesi difficoltà “sia di tipo manuale nel gestire l’attrezzatura che mentale nell’affrontare le tecniche”.

Problematiche alla fognatura, chiuso l’ingresso al vicolo Macello Vecchio da via Acquacalda

L’ingresso in vicolo Macello vecchio da via Acquacalda a Lugo è chiuso al traffico per una riparazione stradale urgente necessaria a seguito di una videoispezione che evidenzia problematiche sulla fognatura e sui sottoservizi stradali. Il Comune di Lugo fa sapere che l’accesso alla strada rimarrà chiuso fino al completamento dei necessari controlli, della messa in sicurezza e della riparazione del tratto stradale interessato. Al momento non sono fornite tempistiche.

L’amministrazione comunale sta contattando i residenti per definire le modalità di accesso alternativo. Per raggiungere le scuole e i negozi è sempre possibile accedere da viale Europa e via Manet.

Gli alberghi di Ravenna diventano un museo diffuso che ospita le opere della Biennale

La Biennale del Mosaico Contemporaneo stringe sempre di più i legami con la città, con una nuova iniziativa diffusa tra le strutture alberghiere e extralberghiere dellla città.  La mostra Around the Halls è una novità che vuole mettere in dialogo il patrimonio artistico della città con la sua accoglienza turistica: «Il primo punto di contatto tra Ravenna e il mondo», come sottolinea il direttore del Mar Roberto Cantagalli.

Sono otto le realtà coinvolte: Casa Masoli ospiterà un trittico di Giorgia Pettinari, specializzata all’Accademia di Ravenna, presenterà negli spazi della hall un lavoro che raccoglie l’eredità bizantina tra i concetti di soglia e trasparenza. Chez Papa accoglie invece tre opere di Daniela Iurato, altra artista formata all’accademia cittadina, che esplora nel suo lavoro l’utilizzo di materiali fragili in contrapposizione alla solidità intrenseca dell’arte musiva. Anche il kirghiso Aziz Sydygaliev (attivo da 10 anni in Italia) ha attraversato le aule dell’accademia di Ravenna, e esporrà al Gironda tre lavori basati sul concetto di assenza e giocati sull’utilizzo dei materiali di scarto del mosaico, come schegge e residui di tessere. All’hotel Diana un dialogo tra arte e haute couture: Rita Amadori, dopo anni di esperienza nell’ambito dell’alta moda (a cui è strettamente legata la sua famiglia) si è specializzata all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, mettendo a punto un linguaggio che traduce sulla pietra la leggerezza di ricami e tessuti. L’Hotel NH ospiterà invece il Bestiario antropomorfo di Isotta Folli, altro talento formatosi nell’accademia ravennate, che da voce nei suoi lavori agli aspetti più reconditi dell’animo umano. Dalla Scuola di Mosaicisti del Friuli invece arriva Livio Savioli, che porterà a Palazzo Bezzi un ciclo di opere intitolato Così e colà, giocato sul gesto libero e sul contrasto tra texture e materiali. Si torna nella scia dell’Accademia di Ravenna con le opere dell’artista coreana Jae Hee Kim: una ricerca tra le dimensioni sospese del sogno e dell’illusione che troverà casa a Palazzo Galletti Abbiosi. Infine, il Santa Maria Foris ospiterà le opere di Alice Zanelli: dopo gli studi all’accademia di Ravenna, concentra le sue riflessioni sullo sguardo, inteso come mezzo di conoscenza del mondo, indagine e superamento delle paure.

Il percorso espositivo è curato da Chiara Gizzi, in un progetto di tirocinio a servizio della città, con la supervisione del direttore artistico della Biennale Daniele Torcellini: «Da anni il dipartimento si impegna nella costruzione di intrecci solidi con il tessuto cittadino, e lavori come questo ne mostrano i frutti» commenta Maria Cristina Carile della facoltà di Beni Culturali dell’Università di Bologna.

Le opere saranno visitabili dal 18 ottobre al 18 gennaio 2026. Per il giorno dell’inaugurazione, ancora da definire, è in programma un evento itinerante alla scoperta delle opere e dei luoghi da cui saranno ospitate. «Il progetto si inserisce perfettamente nel tema scelto per la IX edizione della Biennale, Luogo Condiviso – spiega l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia -. il fatto che la richiesta sia pervenuta dagli stessi albergatori, crea un valore ancora maggiore per la città. Negli anni il progetto della Biennale si è integrato sempre di più con la città, trasformandola in un museo diffuso dove l’arte incontra la quotidianità e si fa accessibile a tutti».

Tra le novità della stagione legate al Mar, l’ingresso del museo nel circuito Ravenna Card, che permetterà agli abbonati di visitrare le collezioni permanenti e la mostra di Chagall, anche questa visitabile dal 18 ottobre.

Il supermercato Coop del Gallery inaugura rinnovato. Lavori da 200mila euro, tra le novità anche una friggitoria

Sarà inaugurato il 4 ottobre, il supermercato Coop di Ravenna Gallery, in via Gramsci, rinnovato dopo i lavori di restyling avviati a inizio settembre e condotti a negozio aperto. Lo storico punto vendita aperto a maggio del 1985 (che si estende su 1.184 metri quadri e conta 44 lavoratori) è stato oggetto di un intervento mirato, frutto di un investimento da oltre 200mila euro.

Per celebrare insieme alla comunità la riapertura, l’appuntamento è fissato per le 9 all’ingresso del negozio. Al momento inaugurale interverranno Domenico Trombone, presidente di Coop Alleanza, Federica Moschini, assessora del Comune di Ravenna, e Iolanda De Simone, Regional Director Romagna Marche di Coop Alleanza 3.0. In rappresentanza dei soci Coop, sarà presente Isabella Bertarelli, vicepresidente di Zona Ravenna-Cervia.

Tra le novità, la nuova Panetteria Coop, con un banco assistito che offre ogni giorno pane fresco e un corner self-service dedicato alla piadina. In seguito ai lavori di restyling, i clienti troveranno anche una hamburgheria e una friggitoria con il fritto di pesce.

Il supermercato è dotato di 6 casse tradizionali e 4 casse self. È aperto dal lunedì al sabato dalle 8 alle 20, la domenica dalle 8.30 alle 13.

Due giornate di offerte, promozioni e iniziative speciali tra negozi, bar e ristoranti del centro di Ravenna

Ravenna si prepara a vivere la sua prima Golden Hour, nuovo format che coinvolgerà (venerdì 3 e sabato 4 ottobre) oltre 100 esercizi commerciali – negozi, bar e ristoranti – che proporranno offerte speciali, promozioni dedicate e iniziative originali pensate per sorprendere il pubblico.

L’obiettivo è creare un flusso dinamico tra le attività, animare le vie del centro e favorire la scoperta di nuovi negozi e realtà locali. Il Doblone Golden sarà il simbolo esposto dagli esercenti per segnalare le promozioni attive durante l’iniziativa.

Si tratta di un’iniziativa del comitato Spasso in Ravenna, sostenuta dall’Amministrazione comunale.

La presidente di Acer Ravenna, Lina Taddei, eletta coordinatrice regionale

Si è riunito mercoledì 1 ottobre il coordinamento delle Acer della Regione Emilia Romagna, in seno a Cispel, e ha eletto come propria coordinatrice Lina Taddei, presidente di Acer Ravenna.

Cispel Emilia Romagna è l’organizzazione che riunisce le diverse Acer provinciali della Regione che gestiscono un vasto patrimonio immobiliare di edilizia residenziale sociale che va da Piacenza fino a Rimini, passando per le città dell’Emilia e della Romagna.

«Essere nominata all’unanimità a per un importante incarico come questo – dichiara Lina Taddei – mi inorgoglisce perché conferma la bontà del nostro operato a Ravenna e ci proietta verso sfide di più larga scala perché le tematiche legate alla necessità sempre più impellente di riqualificare il patrimonio edilizio e renderlo disponibile a una platea sempre maggiore di cittadini, è una delle grandi sfide che l’immediato futuro ci pone».

Avevamo intervistato da poco Lina Taddei, a questo link.

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