sabato
20 Dicembre 2025

Grande entusiasmo a Cervia per l’Ironman – FOTO – Vince lo sloveno Tine Lavrencic

Sabato 20 Settembre, una nuova edizione di Ironman Italy Emilia-Romagna a Cervia ha vissuto la sua giornata più attesa, quella dedicata alla massima distanza del format triathlon più amato a livello globale.

In gara sabato i primi 3.000 atleti dei quasi 6.000 attesi in tutto il weekend, per 3,8 km a nuoto, 180 km in bici, 42,195 km a piedi, in una giornata ben al di sopra dei 30 gradi di temperatura tra l’entusiasmo di tifosi, familiari, supporter, curiosi che si sono raccolti a Cervia e dintorni: un’invasione pacifica di passione da oltre 80 Paesi del mondo, dal via alle 7.30 dal Lungomare di Cervia, all’interno del Fantini Club, e destinata a non calare d’intensità fino a trenta minuti dopo la mezzanotte, alla conclusione del tempo massimo di 17 ore.

Il primo a presentarsi sul traguardo è stato lo sloveno Tine Lavrencic, dopo 8 ore, 14 minuti e 15 secondi di gara. Dietro di lui è arrivato il tedesco Jan Erik Künne, seguito dall’ucraino Julian Demianov e dal primo degli italiani il mestrino Paolo Dalle Fratte. Ad imporsi in campo femminile è stata la tedesca Marit Lindemann, unica a scendere sotto le 9 ore, in 8:40:15.

Domenica 21 settembre l’appuntamento con gli altri due format di questo weekend di grande triathlon a Cervia: alle 12 è in programma la partenza dell’Ironman 70.3 (mezzo Ironman), che vedrà in gara anche l’olimpionico Alessandro Fabian, nella categoria Pro, e Ignazio Moser, al suo debutto assoluto in un evento Ironman. Seguirà alle 14 il via del format 51.50, che si disputa sulla distanza del triathlon olimpico.

Le informazioni pratiche per il pubblico e la viabilità sono disponibili sul sito ufficiale del Comune di Cervia: https://comune.cervia.ra.it/it/page/ironman-cervia

 

Un viaggio nella storia della MotoGp con la mostra dedicata al Team Gresini

Un viaggio multimediale nella storia della MotoGp, con la mostra “Racing in Frame” che racconta il passato e il presente del team Gresini.

Dopo il successo di pubblico all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola, l’esposizione approda al Palazzo del Podestà di Faenza (Piazza Martiri della Libertà, 1), dove sarà possibile visitarla dal 20 settembre al 12 ottobre.

«Visitare “Racing in Frame” in un luogo in cui la passione per il motorsport fa parte del dna, come Faenza “Città dei Motori”, sede del Team Gresini e sede di una squadra di Formula 1 – commentano gli organizzatori -. È come compiere un viaggio emozionante nella storia del motociclismo mondiale, tra memoria, immagini e passione per le due ruote» commentano gli organizzatori.

Partendo da #facciamouncinema, i quadri fotografici che raccontano e celebrano la gloriosa stagione 2024 del Team Gresini si articola in tre sezioni tematiche: Fausto pilota, Fausto team manager, e Il team oggi, guidato da Nadia Padovani e attivo nei campionati MotoGP, Moto2 e MotoE.
Un percorso immersivo arricchito da fotografie, installazioni visive e sonore, oggetti iconici, come la moto, la tuta e il casco di Toni Elias (World Champion Moto2) e Jorge Martin (World Champion Moto3) e moto storiche, per celebrare la straordinaria eredità lasciata da Fausto Gresini al mondo del motorsport. Assieme alle moto, dalla mitica Garelli 125 con cui Fausto Gresini vinse il titolo mondiale nel 1987, alla showbike MotoGP 2025 di Alex Marquez, gli appassionati potranno trovare caschi, tute e cimeli originali.

«Accogliere “Racing in Frame” a Palazzo del Podestà è per noi motivo di grande orgoglio – dichiara il Sindaco di Faenza, Massimo Isola -. Questa mostra è un vero e proprio tributo a Fausto Gresini, che ha portato il nome della nostra città nel mondo. La Gresini Racing rappresenta un pezzo della nostra storia, un simbolo di talento, impegno e passione che ci rende fieri».

La mostra è organizzata da If -Imola Faenza Tourism Company, e sarà aperta dal giovedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Sono previste aperture straordinarie sabato 27 settembre (dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 22); venerdì 3, sabato 4 e domenica 5 ottobre (dalle 11 alle 20).

Sbloccati i rimborsi per la tromba d’aria del 2023: fino a 5mila euro per i privati e a 20mila per le attività

Sbloccati i rimborsi per la tromba d’aria del 2023: la Regione distribuirà fino a 5 mila euro per ogni nucleo familiare la cui abitazione principale è stata danneggiata dal violento maltempo che nel luglio del 2023 si è abbattuto sul ravennate. Il contributo che sale fino a 20mila euro per le attività economiche e produttive colpite dal violento maltempo.

La copertura economica sarà garantita a coloro che avevano presentato regolare domanda di contributo. A dare concreta attuazione dei ristori, un decreto firmato dal presidente della RegioneMichele de Pascale, nel suo ruolo di commissario delegato all’emergenza, che prevede un trasferimento di quasi 11 milioni di euro di risorse del Fondo per le emergenze nazionali alle amministrazioni comunali (o alle loro Unioni).

Dal 22 al 27 luglio, la provincia di Ravenna (insieme a quelle di Parma, Reggio-Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e Forlì-Cesena) fu colpita da precipitazioni intense, grandine, raffiche di vento superiori ai 100 chilometri orari, compreso un tornado nella Bassa Romagna, in zona Alfonsine. Ingenti i danni, tra edifici gravemente danneggiati, tetti scoperchiati, alberi abbattuti e oltre dieci i feriti. «Una serie di eventi che hanno aggravato, peraltro, le condizioni di territori già in enorme difficoltà per le alluvioni del maggio precedente – ricorda la sottosegretaria alla Presidenza con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini -. È stato infatti dichiarato lo stato di emergenza nazionale per 12 mesi, prorogato per altri 12 mesi. Ora si procede col trasferimento delle risorse finanziarie».

In totale entreranno nelle casse delle amministrazioni comunali che hanno svolto attività di istruttoria e controllo delle richieste di contributo da parte degli interessati 10,9 milioni di euro, di cui 8,8 milioni per i danni subiti da soggetti privati e 2,1 milioni da attività economiche e produttive. Comuni e Unioni provvederanno a loro volta al pagamento dei contributi in favore di cittadini e imprese.

Tre arresti e oltre 7 chili di marijuana sequestrati: smantellata la filiera di spaccio agli Speyer

Continuano i controlli straordinari della Polizia contro degrado e traffico di droga nella zona della stazione e dei Giardini Speyer.

Nel pomeriggio di ieri, venerdì 19 settembre gli agenti della Squadra Volanti di Ravenna hanno arrestato tre persone e sequestrato oltre 7,5 chili di marijuana, oltre a denaro contante e materiale per il confezionamento delle dosi.

Il primo ad essere intercettato è stato un 25enne gambiano, regolare sul territorio, fermato in bicicletta lungo via Carducci. Alla perquisizione è stato trovato in possesso di circa 60 grammi di hashish già suddivisi per lo smercio.

Poco dopo, un secondo intervento concentrato in zone ricollegabili allo spaccio ai giardini,  ha portato gli agenti a identificare un cittadino tunisino. L’uomo, già noto per precedenti legati alla droga, è stato sorpreso nei pressi di uno stabile del centro. Alla vista delle volanti, avrebbe tentato la fuga, ma è stato raggiunto e denunciato a piede libero. Ricondotto allo stabile da cui si era allontanato, è scattato il controllo dell’immobile.

La perquisizione ha permesso di scoprire il cuore della filiera di approvvigionamento: all’interno si trovavano un sessantenne italiano, proprietario della casa, e un trentenne tunisino ospitato nell’appartamento. Entrambi, con precedenti specifici, custodivano 7,5 chili di marijuana, circa 2.500 euro in contanti e tutto il necessario per il confezionamento delle dosi.

I due sono stati arrestati e condotti in carcere su disposizione dell’Autorità giudiziaria, mentre il 25enne è stato posto a disposizione della Procura. L’operazione ha così permesso di colpire un importante canale di rifornimento della droga destinata al mercato locale degli Speyer.

Turista uccisa in spiaggia da una ruspa: indagato anche il figlio dell’autista

La procura di Ravenna ha chiuso l’indagine, con richiesta di giudizio immediato, su Lerry Gnoli, 54 anni, autista della ruspa che il 4 maggio ha investito e ucciso in spiaggia a Pinarella di Cervia la turista vicentina Elisa Spadavecchia, travolgendola in retromarcia.

Gnoli è in carcere dal 28 giugno, per omicidio colposo aggravato.

Insieme a Gnoli, scrive Il Resto del Carlino, è indagato anche il figlio, per omicidio colposo in cooperazione: era titolare formale della ditta che si occupava della movimentazione sabbia, mentre il padre operava di fatto come dipendente.

Le indagini hanno accertato la presenza di cocaina nel sangue di Gnoli ma anche sulla ruspa.

Già nel 2022 il 54enne aveva investito e ucciso un anziano sulle strisce pedonali. (fonte Ansa.it)

Due cene per sostenere il progetto “Tom”, oggi al fianco della Sumud Flotilla

Arci Ravenna organizza due cene a sostegno di Tom – Tutti gli Occhi sul Mediterraneo: il progetto collettivo con barche a vela dell’Arci impegnate nel monitoraggio della frontiera mediterranea: nello scorso luglio, le barche del progetto hanno portato in salvo 170 persone in operazioni di soccorso nel Mediterraneo centrale, ma in questa fase, TOM è di supporto logistico all’organizzazione della missione Global Sumud Flotilla.

Una delle due barche del progetto, Karma, porterà con sé attivisti e attiviste, parlamentari ed equipaggi di diverse organizzazioni, tra cui anche due attivisti del board di Tom, per un viaggio che unisce esperienze diverse attorno a un obiettivo comune: rompere il silenzio sull’assedio di Gaza. Salire a bordo della Flotilla significa ribadire che il Mediterraneo non è un confine che separa, ma un ponte che unisce i popoli nella lotta contro guerre, assedi e ingiustizie.

In entrambe le cene, saranno presenti responsabili del progetto, capi missione e componenti dell’equipaggio. Il primo appuntamento è martedì 23 settembre al Teatro Socjale di Piangipane (info e iscrizioni al 327 6719681 oppure 0544 219721), mentre la seconda cena è in programma venerdì 3 ottobre al circolo La Quercia di Faenza (prenotazioni allo 0544 219721).

Il progetto Tom è reso possibile dall’impegno del circolo Arci navigante Sailingfor Blue Lab e Arci Nazionale e Sheep Italia.

«No alla criminalizzazione dei migranti attraverso una scelta comunicativa “sciatta”»

Riceviamo e pubblichiamo dall’attivista ravennate per i diritti umani Marina Mannucci questo intervento sul linguaggio dei media e i diritti dei migranti.

È un fatto d’immagine. I mezzi d’informazione svolgono un ruolo fondamentale nella percezione che le persone hanno della presenza di immigrate/i, rifugiate/i nei territori in cui vivono. Nei giorni scorsi, un quotidiano online ravennate ha pubblicato l’ennesima fotografia che ritrae vigili urbani, in un parco pubblico, che si fanno fotografare di schiena accanto a persone di colore individuabili. Riporto questa informazione grazie a un’amica che mi ha segnalato questo ennesimo “fenomeno di sciatteria” mediatica. Parole e immagini hanno un ruolo importante nel processo che costruisce le nostre rappresentazioni. Quando si parla di immigrazione, la narrazione adottata dalle fonti di informazione, che passa in maniera potente e subliminale anche attraverso le immagini, tende a dividersi in diverse tipologie. Una di queste è la criminalizzazione, che, a prescindere dalle persone, viene accompagnata da parole come “emergenza” e “sicurezza”, in particolare quando si parla di aree urbane con maggior presenza di persone straniere. Un modo di fare giornalismo che ha un impatto su lettrici e lettori che a loro volta saranno portati ad adottare comportamenti discriminatori nei confronti di chiunque abbia un retroterra migratorio. Un effetto diretto di questo genere di rappresentazioni distorte è anche la creazione di gerarchie delle vite degli esseri umani con la tendenza a operare distinzioni tra chi ha diritto alla mobilità e chi no, annullando qualsiasi principio di vulnerabilità e il riconoscimento della migrazione come una situazione globale e strutturale. La Carta di Roma è un protocollo deontologico che offre a giornaliste/i linee guida per una narrazione corretta dei temi legati all’immigrazione, al diritto d’asilo e alle minoranze; importante strumento di lavoro per promuovere un’informazione precisa, che eviti stereotipi e linguaggio inappropriato, e per favorire una rappresentazione equilibrata e autentica delle persone migranti e rifugiate.

Al Museo Diocesano una collettiva che esplora la comunicazione umana

Una mostra colletiva per riflettere sull’uomo nella sua dimensione antropologica, spirituale e relazionale: Babele. Silenzi, attese, incontri inaugura questa sera, 20 settembre, alle 18, al Museo Diocesano di Faenza. Il percorso, curato da Giovanni Gardini, unisce le opere di artisti di livello nazionale e internazionale come Agostino Arrivabene, Fabrizio Dusi, Giovanni Gaggia, Marco Pellizzola, Claudio Rosi, Graziano Spinosi e si inserisce in una riflessione sulla contemporaneità portata avanti dal museo faentino dal 2018.

«Attraverso l’universale linguaggio dell’arte si intende approfondire il delicato e complesso tema della comunicazione, analizzandone sia gli aspetti che favoriscono la creazione di legami, sia le sue intrinseche fragilità, spesso manifestate attraverso fraintendimenti e silenzi» spiegano dall’organizzazione.

Si parte dall’opera monumentale di Fabrizio Dusi, realizzata tenendo conto delle stesse proporzioni della grande scenografia di Romolo Liverani, che introduce al tema in modo potente. Dusi, infatti, ha dedicato gran parte della sua carriera artistica all’esplorazione della fragilità della comunicazione, traducendo questo concetto in un linguaggio visivo immediato e ricco di significati. Anche le opere di Claudio Rosi offrono una riflessione sul dialogo con una particolare attenzione al tema del volto. Emerge in tutta la sua intensità un’ampia serie di ritratti/autoritratti, rigorosamente in bianco e nero, che raccolgono il pensiero e l’indagine di Rosi sul tema del volto. In quest’opera emergono tre gesti dell’artista: la presenza degli occhiali, che si pongono come un filtro per gli occhi, l’assenza delle orecchie e la bocca sempre chiusa sono segni che invitano a prendere le distanze dalla realtà contingente, verso una dimensione più spirituale. Marco Pellizzola offre uno sguardo attento e prezioso sul cielo, un cielo immaginifico e vicino, dove le stelle tracciano rotte e relazioni. Il cielo, così in altro, pare a portata di mano, si fa vicino all’umanità mostrando una prossimità fuori dal comune. Giovanni Gaggia, attraverso i suoi arazzi, introduce alla parola che interpella: parole tanto importanti quanto evocative ricamate con il filo d’oro, perché preziose sono quelle parole che invitano l’umanità a rientrare in sé stessa. Graziano Spinosi, presenta dei Nidi accoglienti, intimi e rassicuranti, dei grembi che evocano la preziosità delle relazioni più profonde. Ad Agostino Arrivabene è stata infine affidata la dimensione più spirituale del dialogo, quello interiore, aperto all’Altro. Nella grande tela La linea verticale presenta in un’oscurità silenziosa e vibrante una mandorla iridescente, improvvisa come un fulmine che squarcia le tenebre, che attrae verso di sé l’umanità assettata di luce, qui simboleggiata da una figura maschile che accoglie questo amore trasfigurato e trasfigurante.

Durante il periodo della mostra saranno proposti laboratori e visite guidate per le scuole di ogni ordine e grado, e sarà stampato un catalogo con testi in italiano e inglese e fotografie di Marco Parollo. L’esposizione sarà visitabile dal giovedì alla domenica (10-12.30; 16.-18.30) fino all’11 gennaio 2026.

Cna e Confcommercio: «Per mantenere il vivo il centro storico servono interventi e riqualificazioni»

«Per mantenere vivo il centro occorre tutelare servizi e attività a sostegno della popolazione, per preservarne l’autenticità. Inoltre, è necessario attivare percorsi di riqualificazione per i grandi contenitori pubblici e privati, e un loro riutilizzo anche a fini abitativi, di accoglienza o di servizi». così CNA e Confartigianato lanciano l’appello a sostegno del tessuto commerciale e artigianale locale: dopo quella che viene definita «una stagione estiva a luci e ombre», preoccupa il numero crescente di saracinesche che si abbassate nel centro storico di Ravenna e la difficoltà di nuove aperture.

Per le associazioni, tra gli interventi prioritari nell’organizzazione della città c’è la realizzazione, la riorganizzazione e l’ampliamento dei parcheggi a ridosso del centro storico. «Un investimento necessario e propedeutico per ulteriori progetti organizzativi – spiegano -. La garanzia di trovare un parcheggio “certo”, grazie anche a una maggior rotazione dei posteggi, deve essere un altro degli elementi di forza per aumentare la vivibilità, lo sviluppo commerciale e turistico della città e un valore aggiunto da spendere nella competizione territoriale».

C’è poi il tema del caro affitti, presente su tutto il territorio, nel centro si amplifica e non si può pensare possa essere risolto esclusivamente con interventi locali: «Occorre muoversi a livello nazionale, prendendo a esempio quanto realizzato nel comparto delle abitazioni private – proseguono da Cna e Confartigianato -. Nel frattempo, può esser utile valutare la sperimentazione avviata Ferrara, con un contratto tipo in equilibrio fra proprietà e conduttori degli immobili».

Infine, l’idea di un centro non autoreferenziale ma integrato e in dialogo con gli altri quartieri della città: «Per questo riteniamo siano importanti progetti che vadano a riqualificare parti della città come il Borgo San Rocco e via Maggiore – spiegano dalle associazioni -. Per l’alta valenza storica e economica che rappresentano». Cna e Confartigianato vedono un’opportunità anche nella prossima entrata a regime dell’Hub crocieristico, con oltre 300 mila presenze attese anche in home port: «Si prospettano grandi opportunità anche per far ripartire un “centro commerciale” autentico che vede nel turismo un’opportunità da cui ripartire. Il nostro impegno come associazioni è chiaro: vogliamo un centro storico vivo, competitivo e capace di attrarre cittadini e visitatori, dove le attività esistenti siano tutelate e nuove iniziative possano trovare terreno fertile per crescere».

Le pagelle del Ravenna che ha battuto il Perugia: Donati con la serie C non c’entra nulla – FOTO

Le pagelle del Ravenna vittorioso in rimonta contro il Perugia (3-2). In alto una foto gallery di Massimo Argnani

ANACOURA 6: salva il risultato nel secondo tempo deviando in angolo un tiro da fuori diretto all’angolino, ma sul gol del 2-0 probabilmente doveva essere una ventina di metri più avanti, pronto a intervenire in caso di lancio lungo (come puntualmente accaduto). Diciamo che non sembra ancora riuscire a dare grande sicurezza alla propria difesa.

DONATI 8: parte fin troppo aggressivo, dopo mezz’ora va a fare il terzino sinistro per permettere il cambio di modulo. La solita grinta: striglia i compagni, carica il pubblico, urla con Marchionni, spinge come un fluidificante e fa un eurogol a giro sul secondo palo facendo impazzire uno stadio intero. Non contento, infila anche il filtrante per Zagre che porta al terzo gol. Con la serie C non c’entra nulla, ma si sapeva. Complimenti a chi ha avuto l’intuizione di portarlo a Ravenna.

ESPOSITO 6,5: l’ammonizione a inizio gara lo limita e da lì in avanti ogni suo intervento tiene con il fiato sospeso il Benelli, ma alla fine ne esce quasi sempre vincitore, perfino con eleganza. Ha il merito pure di anticipare un armadio come Ogunseye nell’azione che porta al gol di Spini e va anche per due volte vicino al gol di testa (dal 34′ st Bianconi sv).

SOLINI 5,5: sul primo gol subìto fa crossare facilmente l’avversario, sul secondo, pur lasciato troppo solo, lascia libero di calciare Matos dopo un lancio di 40 metri. Per il resto non certo una brutta partita, ma gli episodi hanno un peso.

DA POZZO 5,5: il suo uomo lo sorprende di testa e gli fa gol dopo pochi minuti. Ci prova lo stesso, ma perde qualche pallone di troppo e in fase difensiva nel primo tempo dà l’impressione di essere un po’ “leggero”. Ha comunque il merito di non abbattersi e anzi crescere con il passare dei minuti.

TENKORANG 7,5: che dire, una mezzala da sei gol in cinque partite. Ne potrebbe segnare altri due, ma ha il merito di correre anche indietro e di pulire perfino diversi palloni in mezzo al traffico. Un totem.

LONARDI 7: in difficoltà all’inizio, cresce con il passare dei minuti per salire in cattedra nella prima mezzora del secondo tempo. Ha qualità da categoria superiore, se riuscirà a velocizzare il suo gioco potrà essere il valore aggiunto del centrocampo del Ravenna.

DI MARCO 5,5: stava faticando, spesso preso su in velocità dalla catena di destra del Perugia. Esce purtroppo per infortunio, sperando non sia niente di grave (dal 30′ pt ZAGRE 6,5: si divora due gol, crea i presupposti per quello decisivo di Tenkorang, ne sfiora un altro. Di lui si potrà dire che non ha la tecnica per la serie C, ma il suo ingresso in campo ancora una volta dà tanta sostanza all’attacco del Ravenna e, in qualche modo, cambia la partita).

RRAPAJ 7: con il cambio modulo, dopo mezz’ora torna nel suo vecchio ruolo da mezzala sinistra ed entra in quasi tutte le azioni più pericolose del Ravenna, con personalità e dinamismo, senza sprecare un pallone; la migliore prova del capitano di questo inizio di campionato (dal 34′ st Rossetti sv).

SPINI 7: il gol vale almeno mezzo punto in più. Solita intraprendenza, lampi di classe, non tantissimo altro, oggi. Ma va bene così (dal 44′ st OKAKA 6: non si poteva dargli un “sv”. Entra in campo a distanza di tanti mesi dall’ultima volta tra l’entusiasmo generale, carica i tifosi cercando di fare a sportellate e di guadagnare tempo prezioso. Riesce pure ad arrivare al tiro, costringendo il portiere ospite a concedere un calcio d’angolo. La corsa a campo aperto, al momento, è da ritrovare, ma non gli si chiede tanto…).

MOTTI 6: il lancio al volo di sinistro per Zagre a inizio secondo tempo vale il prezzo del biglietto. Altre buone sponde, ma anche alcune ingenuità. Lo diciamo sottovoce, senza farci sentire da nessuno, ma la sua inconsistenza in zona gol incomincia a destare qualche preoccupazione… (dal 34′ st Scaringi sv).

Spettacolo nella bolgia del Benelli: il Ravenna vince in rimonta contro il Perugia (3-2) ed è primo in classifica

RAVENNA-PERUGIA 3-2
Ravenna (3-5-2): Anacoura; Donati, Esposito (dal 34′ st Bianconi), Solini; Da Pozzo, Tenkorang, Lonardi, Di Marco (dal 30′ pt Zagre), Rrapaj (dal 34′ st Rossetti); Spini (dal 44′ st Okaka), Motti (dal 34′ st Scaringi).
A disp.: Stagni, Borra, Falbo, Luciani, Calandrini, Ilari, Sermenghi, Zakaria, Menegazzo. All. Marchionni
Perugia (4-3-3): Gemello; Calapai, Megelaitis, Dell’Orco, Giraudo; Giunti, Joselito (dal 29′ st Broh), Tumbarello, Matos, Ogunseye (dal 8′ st Montevago), Kanoute (dal 8′ st Bacchin).
A disp.: Moro, Yabre, Angella, Terrnava, Torrasi, Nwange.
All. Cangelosi.
Reti: 6’ pt Kanoute, 41′ pt Matos, 44′ pt Spini, 15′ st Donati, 17′ st Tenkorang.
Ammoniti: Esposito, Matos, Megelaitis, Solini, Motti, Rossetti.
Corner: 7-6
Recupero: 3’ e 5′.

Spettacolo al Benelli. Dopo una prima mezzora di pura sofferenza, il Ravenna cambia marcia e soprattutto modulo (anche purtroppo grazie all’infortunio di Di Marco) e strapazza il Perugia nel secondo tempo, con il risultato finale (3-2) che è perfino bugiardo considerando le occasioni da gol.

Grande merito a Spini per averla riaperta a fine primo tempo (su un filtrante non banale di Lonardi), dopo un inizio scintillante del Perugia che va con merito sul doppio vantaggio, sorprendendo i giallorossi con un 4-3-3 di zemaniana memoria. Il 3-5-2 di Marchionni è parso troppo piatto per contenere i continui inserimenti dei perugini; azzeccatissima si è rivelata la scelta di sostituire l’infortunato Di Marco con una punta, Zagre, passando al 4-3-1-2, così come già sperimentato contro il Guidonia.

Nel secondo tempo il Ravenna è devastante per almeno mezzora, con un Zagre impreciso ma spesso pericoloso, Lonardi sempre più a suo agio in cabina di regia, capitan Rrapaj molto meglio nel suo vecchio ruolo di mezzala, Tenkorang come al solito ovunque e in grado di segnare addirittura il suo sesto gol in cinque partite, pochi minuti dopo il pareggio “alla Del Piero” (o Yildiz, come volete) di un incredibile Donati, vero lusso per la categoria e anima della squadra. Ma a parte i gol, nel secondo tempo è tutto il Ravenna a essere uno spettacolo, con i 4.500 del Benelli (biglietti praticamente esauriti) che si spellano le mani.

Nel finale, ovazione anche per Okaka, tornato in campo a distanza di mesi e mesi (e un po’ si vede, naturalmente…) ed esultanza doppia per l’inaspettato ko dell’Arezzo (0-1 in casa contro il Guidonia).

Martedì si torna già in campo per il primo turno infrasettimanale, a Carpi.

Lavori sull’Adriatica: chiusure notturne nel tratto tra lo svincolo di via Savini e la Classicana

Anas ha programmato i lavori di pavimentazione della strada statale 16 “Adriatica” nel tratto tra lo svincolo di via Savini (km 150,240) e lo svincolo con la SS67/Classe (km 157,700) a Ravenna. Al fine di creare minor impatto alla circolazione, le attività saranno svolte esclusivamente in orario notturno, dal lunedì al venerdì dalle ore 21 alle 6 del mattino successivo. I lavori saranno eseguiti da lunedì 22 settembre a sabato 4 ottobre e interesseranno in maniera alternata sia la carreggiata in direzione Rimini che quella in direzione Ravenna.

Durante la chiusura al traffico saranno istituite le seguenti deviazioni:

– Tra il km 157,700 ed il km 155 il traffico sarà deviato su via Dismano e il vecchio tracciato della SS309;

– Tra il km 155 ed il km 153 il traffico sarà deviato su via Dismano, via G. Galilei, viale Alberti e via Ravegnana;

– Tra il km 153 ed il km 150,240 il traffico sarà deviato su via Ravegnana, viale Alberti, viale S. Pertini, viale G. Saragat e via G. Savini.

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