venerdì
12 Settembre 2025

Alluvione a Traversara, un anno dopo può partire il percorso di ricostruzione

A un anno dall’alluvione e dalla rottura dell’argine del Fiume Lamone che ha sconvolto la frazione di Travesara, abbattendo e distruggendo case e servizi, il Commissario Curcio ha nominato la commissione tecnica straordinaria che segna l’inizio del percorso di ricostruzione. La delibera è pubblica ed è già sul sito del Commissario Straordinario.

«Le case, ad un anno di distanza, sono lì, a ricordarci il disastro e a ricordarci che bisogna fare in fretta – sottolinea in una nota Luisa Babini, presidente del Consiglio di Zona -. Le famiglie che le abitavano sono a tutt’oggi sparse in appartamenti di fortuna, chi da parenti, chi in affitti trovati sul mercato a Lugo o a Bagnacavallo. Il disagio è enorme e sta venendo meno la fiducia. Ci sono persone anziane che non possono continuare a lungo a vivere in questa situazione. Le famiglie sono al limite della sopportazione e vedere che per un anno non si è mosso nulla crea sfiducia. Per questo la nomina di questa Commissione richiesta dal sindaco è importantissima perché finalmente si cominci a capire cosa ne sarà delle case distrutte e come verranno ricostruite».

Il Commissario, per la zona di Traversara, ha integrato la commissione permanente, già nominata, con esperti del territorio: l’architetto Marina Doni quale componente effettivo e l’Ingegnera Sara Matini supplente, Arnaldo Agresta in rappresentanza della Prefettura. Le risultanze della Commissione, che – dice la delibera di nomina – di norma opera entro 45 giorni, saranno formulate al Commissario Curcio che ne terrà conto per gli atti che dovrà assumere.

«Sono molto felice – dichiara Luisa Babini – perché questa nomina rappresenta l’inizio di una fase nuova. Ci sono ancora 53 famiglie che vivono fuori e che noi dobbiamo riportare a casa nel più breve tempo possibile. Il paese è ripartito ma dobbiamo fare in modo che tutti i traversaresi tornino nelle loro abitazioni. Quelle danneggiate devono essere ripristinate a breve e vanno ripristinati i servizi pubblici distrutti dall’alluvione. Occorre procedere con la demolizione e la successiva ricostruzione delle case distrutte perché il disagio di vivere in modo precario, il dolore di avere perso quanto fatto coi sacrifici di una vita, deve essere alleviato, almeno un po’, dalla speranza di potere vedere la propria casa ricostruita per ritrovare un briciolo di normalità e di tranquillità. Ovviamente ci aspettiamo che vengano anche intraprese tutte quelle opere di messa in sicurezza del territorio, perché vivere con la paura che possa riaccadere non ci fa stare per niente sereni».

Intanto, si sta organizzando per il 19 settembre, primo anniversario del disastro, un momento di ricordo, una biciclettata che unisce idealmente la rotta di Boncellino del 2023 con quella di Traversara del 2024. Alle 19 ci sarà poi un momento di ricordo coi presidenti delle 3 frazioni e del sindaco Matteo Giacomoni. La serata verrà chiusa da Ilaria Baruzzi, traversarese di nascita, che ha scritto un racconto in poesia sul disastro.

Contributi fino a 3mila euro a sostegno della mobilità casa-lavoro-casa per chi ha disabilità

La giunta del Comune di Ravenna ha approvato contributi regionali a sostegno della mobilità casa-lavoro-casa da destinare a lavoratori e lavoratrici con disabilità (fisica, psichica e intellettiva). Si tratta di risorse che vengono stanziate quest’anno e che vanno a coprire le spese sostenute nel 2024 da chi manifesta particolari difficoltà nel recarsi sul luogo di lavoro con mezzi propri o di trasporto pubblico. Beneficiari della misura possono essere anche parenti o affini di terzo grado, colleghi e associazioni di volontariato che supportano la persona con difficoltà nei suoi spostamenti quotidiani per andare e tornare dal lavoro.

Le risorse disponibili quest’anno ammontano a 58,762,59 euro. Ogni beneficiario può rendicontare un tetto massimo di spesa pari a 3mila euro annui, che saranno erogati quale rimborso diretto per le spese ammissibili effettivamente sostenute nel ‘24 e debitamente documentate. In proposito, sarà emanato un apposito avviso pubblico che stabilirà i termini di presentazione delle richieste e al quale sarà data ampia diffusione tramite i siti del Comune di Ravenna, Cervia e Russi.

«Anche quest’anno – ha osservato il sindaco Alessandro Barattoni – il Comune si impegna a fare la propria parte per favorire un’integrazione che sia il più efficace possibile, perché riteniamo che a tutti debbano essere concesse le stesse possibilità. Abbiamo appurato che tutte le richieste pervenute negli anni scorsi sono state soddisfatte e ci auguriamo che questo avvenga anche per i nuovi stanziamenti. Riteniamo che questa misura possa essere di sollievo sia per chi si trova a fronteggiare difficoltà quotidiane, sia per chi si prende cura degli altri».

 

 

Sorpreso con alcune dosi di hashish, a casa aveva 3.200 euro in contanti: 26enne arrestato per spaccio

I carabinieri di Milano Marittima hanno arrestato un 26enne del posto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il fatto si è verificato durante la serata di sabato 6 settembre, quando i militari dell’Arma hanno fermato il giovane che si aggirava a piedi con fare sospetto.

Dopo un primo controllo che ha permesso di sequestrare alcune dosi di hashish, i carabinieri hanno perquisito la sua abitazione. In casa sono stati rinvenuti e sequestrati circa 20 grammi di hashish, quasi 100 gr di marijuana, un bilancino di precisione, diverso materiale per il confezionamento della droga, la somma di 3.200 euro in contanti (ritenuta essere il provento dell’attività di spaccio), nonché una radio portatile sintonizzata sulle frequenze in uso alle forze di polizia e un proiettile calibro 9 luger.

Il ragazzo pertanto è stato anche denunciato per detenzione abusiva di munizioni e di apparecchiature atte ad intercettare comunicazioni.

Dopo aver trascorso due notti agli arresti domiciliari, è stato convalidato il suo arresto e il giudice ha emesso nei suoi confronti la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Non rientra in carcere dopo il permesso: a Lugo 58enne arrestato all’alba

Nella mattinata di domenica 7 settembre, i carabinieri di Lugo hanno rintracciato ed arrestato un 58enne del posto che, dopo un permesso premio, non era rientrato presso il carcere di Volterra (PI). I militari, alle prime luci dell’alba, sono intervenuti in una frazione alle porte di Lugo dove era stata segnalata la presenza in un’abitazione, di una persona in stato confusionale. Quando i carabinieri sono entrati in casa si sono trovati difronte un uomo in preda ad un forte stato di agitazione in compagnia di alcuni parenti, i quali hanno immediatamente informato i militari che il 58enne, dopo un permesso premio, non aveva fatto rientro presso il carcere di Volterra (PI), dove era detenuto da diverso tempo. Dai primi accertamenti effettuati, effettivamente è stato riscontrato che l’uomo sta scontando una pena fino al 2030, per un cumulo di condanne per reati contro il patrimonio ed in materia di sostanze stupefacenti. Pertanto, dopo aver fatto intervenire sul posto personale sanitario del 118 che non ha riscontrato particolari patologie, l’uomo è stato arrestato per evasione e successivamente accompagnato in carcere a Ravenna.

La città di Faenza celebra la memoria del Comitato di Liberazione Nazionale

La città di Faenza ha celebrato oggi, lunedì 8 settembre, la memoria del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) con una cerimonia presso il monumento a loro dedicato, situato nel parco Costante Pirazzini. L’appuntamento, che ha visto la partecipazione della cittadinanza, ha voluto rendere omaggio a coloro che hanno contribuito alla liberazione e alla rinascita democratica del Paese.

Il programma della mattinata ha incluso la deposizione di una corona d’alloro al monumento, seguita dall’intervento del sindaco Massimo Isola: «L’8 settembre 1943 fu una data di dolore e caos, segnata dalla fuga della monarchia e dall’occupazione nazista, ma anche l’inizio di una nuova speranza. In quei giorni nacque il Comitato di Liberazione Nazionale, che non solo coordinò la resistenza nelle città e nelle montagne, ma contribuì a formare una nuova classe dirigente capace di guidare l’Italia verso la libertà, la Repubblica e la Costituzione. Ricordarlo oggi significa rendere omaggio a chi, in quel passaggio drammatico, seppe trasformare la sofferenza in riscatto e aprire la strada alla nostra democrazia».

Il Comitato di Liberazione Nazionale di Faenza nacque in clandestinità nelle convulse settimane che fecero seguito alla destituzione di Mussolini (25 luglio 1943) e all’annuncio dell’armistizio (8 settembre), con l’obiettivo di coordinare le diverse forze politiche antifasciste presenti sul territorio locale. Il CLN ebbe un ruolo cruciale nell’organizzare e dirigere la lotta di liberazione. Rappresentò un’esperienza di unità, riunendo personalità di differenti orientamenti politici: socialisti, repubblicani, cattolici, azionisti e comunisti. Tra questi, si ricordano figure come Silvio Mantellini, Alberto Buda e Costante Pirazzini, fino al sacrificio di Bruno Bandini, assassinato nel 1944. Non fu solo un nucleo di resistenti, ma anche il centro in cui maturarono i principi e i protagonisti che avrebbero guidato la futura democrazia cittadina. Nel 2009 l’Amministrazione comunale ha eretto un monumento a ricordo di questa importante esperienza, opera dell’artista Goffredo Gaeta.

Un pezzo di Bagnara al Septimius Awards di Amsterdam. Nominato il video musicale di Francesco Malagutti

Kevin Spacey, Jonathan Majors al fianco di Francesco Malagutti. Può sembrare un sogno ma non è così. “Matti Like”, il nuovo videoclip del cantautore di Bagnara di Romagna è stato nominato nella categoria “Best Music Video” al Septimius Awards di Amsterdam, uno dei più importanti eventi internazionali dedicati al cinema.


“Portare un pezzetto della nostra Romagna, e in particolare di Bagnara, in un contesto così prestigioso è la vittoria più grande – dichiara Francesco Malagutti (voce della band Francesco e i Passabanda) -. Questa nomination è il frutto di un lavoro di squadra che ha coinvolto talenti e amici del nostro territorio. È la dimostrazione che anche partendo da una piccola realtà si può sognare in grande e arrivare lontano”.

Il videoclip, un omaggio al capolavoro di Mel Brooks, Frankenstein Junior, nel suo 50° anniversario, è stato interamente girato nella suggestiva Rocca Sforzesca di Bagnara. Le scenografie hanno potuto vantare un tocco artistico unico grazie al contributo del celebre scultore di rottami del territorio, Renato Mancini, che ha costruito per l’occasione il laboratorio dello scienziato pazzo, prestando diverse delle sue opere e contribuendo a definire l’estetica del video.

Il progetto, che ha ricevuto fin da subito l’entusiastico appoggio del sindaco Mattia Galli e il patrocinio del Comune di Bagnara di Romagna, ha rappresentato un’eccellenza unica: era infatti l’unico videoclip italiano in gara alla cerimonia di gala, tenutasi nello storico Teatro Tuschinski alla presenza di star internazionali.

Francesco Malagutti è un cantautore e artista poliedrico. Con il suo progetto “Francesco e i Passabanda” unisce musica, teatro e performance, esplorando temi attuali con un linguaggio ironico e diretto. Da anni attivo sulla scena web e live, ha costruito una solida community di fan grazie a progetti video originali e collaborazioni di prestigio.Il video “Matti Like”, diretto da Fred Cavallini, si è avvalso di un cast di professionisti che include talenti noti a livello nazionale come Mirko Cannella (voce italiana di Rio ne “La Casa di Carta”) e Mauro Asirelli (attore e fondatore della scuola Open Improv), affiancati da Camilla Mancini e Maria Paternesi. Mauro Asirelli, che nel video interpreta Igor, è da tempo co-organizzatore dei progetti video della band. I costumi e il trucco sono stati curati rispettivamente da Liliana Ceccherini e Chiara Ziveri.

Corsi di formazione inesistenti e firme false sui certificati, all’insaputa dei lavoratori. Denunciati

Corsi di formazione inesistenti, firme false e docenti non abilitati. È quanto riscontrato dall’Ispettorato del Lavoro a conclusione di una complessa operazione su tutto il territorio ravennate e che ha fatto emergere un vero e proprio schema finalizzato a precostituire, dietro compensi economici, corsi di formazione in materia di salute e sicurezza, nei fatti mai avvenuti. Coinvolti un docente formatore, non abilitato, un consulente sulla sicurezza e alcuni compiacenti datori di lavoro che, all’insaputa degli operai, fornivano addirittura i dati anagrafici degli stessi per simularne la partecipazione ai corsi.

Le indagini sono partite a seguito di un attento esame su alcuni certificati di formazione (per i rischi elevati – Edilizia e Metalmeccanica) che riportavano diverse incongruenze, soprattutto con riferimento alle sedi formative e alle date in cui si sarebbero tenuti i corsi. I riscontri investigativi hanno evidenziato che alcuni lavoratori, non solo riferivano di non aver mai fatto alcun corso di formazione e non riconoscevano l’attestato con il proprio nominativo, ma in alcune circostanze i lavoratori dichiaravano addirittura, come non loro, le firme apposte sui documenti dei corsi.

Dagli approfondimenti, gli ispettori hanno anche accertato che l’indirizzo della sede dove si sarebbe tenuto il corso, era inesistente sullo stradario del comune, così come era priva di uffici una delle società organizzatrici dei corsi, mentre l’altra risultava essere inattiva presso la locale Camera di Commercio e senza alcuna tracciabilità aziendale.

Il mendace impianto posto in essere dai datori di lavoro e dagli organizzatori dei corsi consisteva nel procurarsi i dati anagrafici dei lavoratori in modo da farli risultare artificiosamente nei registri presenze ed apponendo, a insaputa dei lavoratori corsisti, firme che risultavano tutte uguali; corsi in alcuni casi addirittura tenuti da un docente formatore privo di abilitazione all’insegnamento.

A conclusione degli accertamenti sono state deferite all’autorità giudiziaria una decina di persone, a vario titolo responsabili.

 

Mostre, laboratori, eventi e cucina per la 41esima edizione della Sagra delle Erbe Palustri

Dal 12 al 15 settembre Villanova di Bagnacavallo ospiterà la quarantunesima edizione della Sagra delle Erbe Palustri, un appuntamento che ogni anno rievoca le antiche arti dell’intreccio e l’uso delle erbe di valle e del legno nostrano. La manifestazione si aprirà venerdì 12 con l’inaugurazione delle mostre all’Ecomuseo e proseguirà con “Perbacco che cena”, incontro enogastronomico dedicato alla migliore tradizione romagnola.
Sabato 13 e domenica 14 settembre il centro del paese si animerà con la grande mostra mercato, che porterà a Villanova antiquariato, modernariato, collezionismo, opere dell’ingegno, produttori agricoli e associazioni di volontariato. Domenica il parco pubblico ospiterà anche il tradizionale mercatino delle pulci, che offrirà a bambini e ragazzi l’occasione di scambiare e vendere giocattoli e oggetti curiosi. Le giornate saranno arricchite dalla presenza di artisti e musicanti che proporranno spettacoli itineranti e intrattenimenti per grandi e piccoli.
Accanto agli eventi di piazza, la sagra sarà come sempre occasione per visitare la collezione permanente dell’Ecomuseo delle Erbe Palustri e le numerose mostre temporanee allestite per l’occasione, che spaziano dai manufatti etnici a intreccio provenienti da Italia ed Europa agli insetti, dalla vecchia tipografia ottocentesca alla raccolta fotografica dedicata a Ivano Marescotti. L’etnoparco ospiterà esposizioni sull’economia domestica di un tempo e sulle piante grasse.
 Un ruolo centrale sarà riservato ai laboratori dimostrativi di intreccio e antichi mestieri, che permetteranno ai visitatori di osservare dal vivo cestai, intrecciatori e artigiani all’opera.
Non mancheranno i sapori della tradizione, grazie alla cucina delle azdore presso la Locanda dell’Allegra Mutanda: oltre alla cena tematica del venerdì in abbinamento ai vini del Consorzio “Il Bagnacavallo” (30 euro, prenotazione obbligatoria allo 0545 280920), durante il weekend saranno proposti menù alla carta con cappelletti, strozzapreti, secondi di carne, piatti vegetariani e dolci caserecci. La chiusura è prevista lunedì sera con la Cena Slow Food, che porterà in tavola i sapori autentici della valle.
La Sagra delle Erbe Palustri è ad ingresso libero e organizzata dall’associazione culturale Civiltà delle Erbe Palustri e dal Comune di Bagnacavallo. Il programma completo è disponibile sul sito www.erbepalustri.it.

Adinolfi e il generale Vannacci a Marina di Ravenna per la festa del Popolo della Famiglia

Torna a Marina di Ravenna la festa nazionale del Popolo della Famiglia, il 13 settembre (a partire dalle 18) in piazza Dora Markus. Tra gli ospiti, volti noti della politica nazionale come lo storico militante e dirigente comunista Marco Rizzo (oggi coordinatore nazionale di Democrazia Sovrana e Popolare), il generale Roberto Vannacci (vicesegretario federale Lega) e Mario Adinolfi (fondatore del Popolo della Famiglia), oltre al segretario della Lega Romagna, Jacopo Morrone. Attesi anche personaggi televisivi e radiofonici, moderati da Eleonora Tomassi (firma de Il Tempo) ed Enzo Spatalino (storica firma giornalistica nazionale).

«Racconteremo quale Italia, quale Europa vogliamo e come intendiamo realizzare questi propositi da qui alle prossime elezioni politiche del 2027», dichiara il ravennate Mirko De Carli (portavoce nazionale de Il Popolo della Famiglia).

Non mancherà un punto ristoro con food truck con prodotti tipici.

 

Tornano i Buskers: giocolieri, acrobati, musicisti e artigiani colorano il centro

La città di Faenza è pronta a vivere due giornate di pura magia e stupore. Sabato 13 (dalle 17.30 a mezzanotte) e domenica 14 settembre (dalle 16 alle 22), le strade, le piazze e i vicoli del centro storico si animeranno per la decima edizione del Buskers Faenza – La Fucina dei Sogni, il festival d’arte di strada. Il centro sarà teatro di giocolieri che sfidano la gravità, acrobati che volano tra sogno e realtà, trampolieri che portano leggerezza e fantasia, musicisti che intrecciano le loro melodie e artigiani locali con i propri prodotti. Passeggiando tra gli stand, i visitatori potranno scoprire dai prodotti tipici a oggetti unici che raccontano la storia e la tradizione del territorio.

In Piazza del Popolo, la Croce Rossa Italiana di Faenza sarà presente con le sue attività e i suoi volontari: «Finalmente siamo arrivati alla decima edizione, era il primo obiettivo –hanno sottolineato gli organizzatori-; guardandoci indietro vediamo l’enorme sforzo dei nostri volontari, il vero motore di questo festival! Il primo applauso va a tutti loro e a tutte le attività che ci supportano. Quest’anno preparatevi a rimanere a bocca aperta: la selezione degli spettacoli sarà da grande festival».

«Il Gruppo Hera -presente con alcune rappresentanti alla conferenza stampa- è orgoglioso di sostenere la decima edizione del Buskers Faenza, iniziativa profondamente radicata e attesa da tutti, dando il proprio contributo per organizzare una due giorni densa di attività per allietare le famiglie. Crediamo molto nella cultura e nell’intrattenimento come occasione per favorire socialità, generare valore per il territorio e consolidare ancora di più il senso di appartenenza alla propria comunità».

«Dieci anni –ha concluso il sindaco Massimo Isola- sono un traguardo importantissimo per il Buskers Faenza. L’idea era creare una versione faentina di questo festival, diversa da quelle che si vedono in altre città. Un’idea nata e portata avanti dalla Croce Rossa Italiana, che non si limita a partecipare, ma è l’organizzatrice e il cuore pulsante dell’evento. Siamo orgogliosi di aver mantenuto questa identità nel corso degli anni. In questo decennio abbiamo costruito un pubblico affezionato e abbiamo visto esibirsi anche talenti faentini che sono diventati un punto di riferimento. Voglio ringraziare in particolare Hera per il supporto costante fin dall’inizio, anche nei momenti complessi, come durante l’alluvione. Il Buskers Faenza è diventato una vera tradizione per la nostra città e la nostra piazza, trasformata in un palcoscenico unico. Siamo felici di festeggiare questo decimo compleanno insieme alla Croce Rossa».

L’evento, organizzato dalla Croce Rossa Italiana – Comitato di Faenza con il patrocinio del Comune di Faenza, dell’Unione della Romagna Faentina e della Regione Emilia-Romagna.

Il lughese Diego Tarlazzi campione italiano Under 14 di tennis

Al Tennis Club Parioli di Roma si sono conclusi i Campionati Italiani Individuali Under 14 by Italgas di tennis, con la vittoria del lughese Diego Tarlazzi (in finale su Valentino Grasselli per 6-3 6-3). Il giovane tennista del Tennis Club Faenza si conferma uno dei prospetti più interessanti del panorama giovanile, mettendo la firma sul “Trofeo Federico Luzzi” in un cammino perfetto dove non ha mai perso un set.

A premiare i ragazzi con gli scudetti under 14 c’è stato Flavio Cobolli. Il numero 26 del mondo è cresciuto tennisticamente al Tennis Club Parioli, dove ora è anche un simbolo.

«In settimana sono partito un po’ a rilento perché dovevo abituarmi ai campi – ha spiegato il neo campione d’Italia Tarlazzi, mancino e con un gioco pieno di variazioni, affiancato dalla Maestra Flora Perfetti –. Mi sono velocemente ripreso e ho chiuso una settimana molto importante di cui vado fiero. In finale avevo un po’ di tensione e ci ho messo qualche game, poi ho trovato continuità sfruttando il mio gioco».

A Matera va in scena “Il pifferaio di Hamelin” con tanti (giovani) ravennati. Giorno 0: il viaggio

Pubblichiamo volentieri una sorta di diario del nostro appena ventenne collaboratore Ernesto Moia da Matera, città che ospita la prima tappa del Progetto Hamelin di Ravenna Teatro-Teatro delle Albe (in collaborazione con Iac – Centro Arti Integrate e con il supporto della cooperativa sociale Il Sicomoro). Per tre giorni, la celebre città in Basilicata sarà attraversata da riprese cinematografiche e azioni performative nei luoghi pubblici, con protagonisti oltre 200 bambini e ragazzi dai 7 ai 17 anni provenienti da Basilicata, Emilia-Romagna e Lazio, di cui la maggioranza dalle scuole di Ravenna. Il racconto guida è la fiaba de Il Pifferaio di Hamelin, riletta come metafora di una società che tradisce le nuove generazioni e ne paga il prezzo. Al centro, una domanda semplice e radicale: cosa succede a una società che smette di ascoltare i bambini?

Giorno 0, il viaggio

Ritrovo in piazzale Aldo Moro a Ravenna alle 8 di domenica mattina, con due corriere, diretti al Santuario Santa Maria di Picciano, a Matera. Il viaggio è lungo: sono quasi 700 chilometri da coprire con una corriera a tre assi che può al massimo fare i 100 all’ora, con due pause da mezz’ora e una da 45 minuti. Si parte alle 8 e 30, si arriva poco prima delle 18 e 30. Io mi trovo per la prima volta dall’altro lato, ovvero non sono classificato come ragazzo ma come adulto, siedo quindi in cima alla vettura, aiuto a fare l’appello, scherzo, rido e faccio cruciverba con le guide e Laura Redaelli, colonna portante delle Albe e mia maestra un po’ di anni fa, e aiuto ad approntare la sala comune per la cena, dove potrò bere vino.

Il viaggio, come dicevo, non è breve, ma non è noioso, dinanzi a noi, oltre che racconti di vecchi spettacoli e progetti, l’Adriatico, e quelle regioni d’Italia come le Marche, l’Abruzzo e la Basilicata spesso dimenticate da Dio (e dagli americani), che tra abusivismo edilizio, pale eoliche e autostrade deserte raccontano un grande pezzo della storia d’Italia. Lo spettacolo (o forse dovrei scrivere film?) racconta una storia che risale al basso medioevo e ha come palco (o set?) una città che ha origini nel paleolitico, eppure Laura me lo racconta, mentre superiamo lo svincolo per Molfetta, come di un’attualità folgorante, come dipinto di un mondo che ormai decide senza tener conto di nulla e nessuno, non per risorse o ideali, ma per denaro e consenso, e a perderci sono sempre prima di tutto i bambini. Così ci si collega al pifferaio di Hamelin, i ragazzi non hanno scelta, subiscono; in quel momento mi rendo conto che io non sono più tra i ragazzi peraltro, la cosa mi fa dunque riflettere per un po’, prima dell’ultima pausa in autogrill.

Ci sono preadolescenti e adolescenti da Ravenna (un centinaio almeno), Roma, Milano e Matera per questo film (o spettacolo?), ci sono una nutrita dozzina di guide, che in parte ricordo dagli anni alla Non Scuola delle Albe e in parte conosco solo oggi, Alessandro Argnani e Laura Redaelli a coordinare l’orchestra e genitori venuti in assistenza e in supporto: un’altra volta ancora le Albe hanno creato un coro di genti diverse unite nel seguire un unico grande faro. Si procede cenando, dopo una breve introduzione di tutte le guide, con lasagne, sia vegetariane che non, e salsiccia. Al Santuario, dove dormiamo e mangiamo, a tavola siamo circa 140, a parlare dei più disparati argomenti tra generazioni diverse, all’ombra di una delle città più stupefacenti sull’intero pianeta.

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