martedì
08 Luglio 2025
avventure

L’impresa dell’ultra runner ravennate nelle steppe della Mongolia – FOTO

Alberto Marchesani ha chiuso al 29esimo posto la Gobi March. «Non dimenticherò mai la "fame d'aria" della prima giornata...»

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L’ultra runner ravennate Alberto Marchesani ha tagliato il traguardo (in autosufficienza alimentare) della Gobi March, un vero e proprio viaggio di 250 km in 6 tappe nella cultura autentica di un paese dalle tradizioni nomadi, condiviso con 120 partecipanti (nella classifica finale, Marchesani si è piazzato 29esimo) provenienti da 31 nazioni nel mondo. Nelle steppe della Mongolia, ai margini del deserto del Gobi, tra soffici dune sabbiose, antiche foreste e la rocciosa Valle dell’Orkhon, patrimonio mondiale Unesco.

«L’ultra più emozionante che abbia fatto ad oggi, capace di farmi comprendere ancora una volta come, seppur piccoli e limitati, siamo parte di una vastità immensa e meravigliosa – racconta Marchesani – Non dimenticherò mai la prima giornata, partita alle 8 con 30° all’ombra: tra il caldo e i 10 kg di zaino sulla schiena, al 15° km sono andato in ‘fame d’aria’ e, a causa di una leggera disidratazione, dopo 5 km mi sono sentito male. Grazie a un bastoncino prestato da un runner greco, ho raggiunto il checkpoint per riposare ed essere assistito da un medico. In seguito ho concluso la tappa, da cui si sono ritirati in dieci. Nella quarta, la più lunga da 80 km, ci hanno avvisato al 76° km dell’arrivo di una tempesta di fulmini. Con poncho e lucetta frontale ho cercato di affrontare i km finali, correndo e accovacciandomi per proteggermi, fino a quando, a 750 m dal traguardo, sono stato improvvisamente trascinato nel furgone dello staff, che aveva deciso di sospendere la corsa».

Negli anni il 47enne ha messo alla prova i propri limiti in varie ultra in autosufficienza, sfidando i quattro elementi naturali: dopo l’atmosfera glaciale della Siberian Ice Half Marathon, affrontata nel 2015, si è lanciato nel 2019 nella Fire & Ice Ultra islandese, 250 km in 6 giorni. Ma ha trovato nel deserto la sua connessione più autentica, inanellando imprese uniche: la Oman Desert Marathon nel 2017, 165 km in 5 tappe nelle immense Wahiba Sands, la mitica Marathon des Sables nel 2022, 250 km in 6 tappe nel Sahara marocchino, e la Namib Race nel 2024, 250 km sempre in 6 stage tra le dune più antiche del mondo.

Queste avventure hanno spinto Marchesani, nello stop imposto dall’era Covid, a ripercorrere i luoghi dell’infanzia adriese, dando così vita all’Epica dell’Acqua: nei 100 km in 3 tappe nel Delta del Po Veneto runner e camminatori accompagnano da sud a nord il fiume più lungo d’Italia nel suo Delta, immersi nel suggestivo basso Polesine. Tra argini, strade bianche, pinete e ponti di barche, condivideranno, per il terzo anno dal 17 al 19 ottobre, 30 km giornalieri, abbandonando ogni spirito competitivo per lasciare spazio solo alle emozioni.Tutte le informazioni su epicadellacqua.it.

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