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    Categoria: politica

Dal consiglio comunale sì alla vendita di azioni Hera per 20 milioni di euro

Risorse per manutenzioni. Ma la delibera spacca la maggioranza
La consigliera Sel si dimette e Fds vota contro con tutta l’opposizione

Il consiglio comunale di Ravenna, nella seduta del 19 febbraio, ha approvato il budget 2015 di Ravenna Holding, la cosiddetta cassaforte del Comune in cui sono detenute le partecipazioni societarie di Palazzo Merlato. La delibera, illustrata dall’assessore al Bilancio Valentina Morigi (Sel), è stata approvata con il voto favorevole della maggioranza (Pd, Pri, Idv) esclusa la Federazione della sinistra che ha votato contro con l’opposizione (Movimento 5 Stelle, Lista per Ravenna, Lega Nord, Ncd, Fi).

«Le linee operative di Ravenna Holding sono state un modello replicato da diversi Comuni della nostra regione – ha detto Morigi in aula –. Venendo al preconsuntivo 2014, ci troviamo di fronte a dividendi maggiori rispetto al previsionale per un milione e mezzo di euro. Purtroppo questa situazione positiva si inserisce in un contesto la cui gravità non ha precedenti; quello che vede moltissimi Comuni impossibilitati a chiudere i piani degli investimenti senza ricorrere a operazioni straordinarie. Nel nostro caso abbiamo chiesto alla Holding di ridurre di venti milioni di euro il valore del capitale sociale. Ciò ci consentirà di chiudere un piano degli investimenti che non sarà la realizzazione di un libro dei sogni, ma ci permetterà di garantire la manutenzione dell’esistente, per quanto riguarda strade e scuole, confermando la stessa entità degli investimenti dell’anno scorso».

Ma come arriveranno quei 20 milioni? «Molte forze di opposizione suggeriscono dall’inizio del mandato di alienare azioni di Hera per realizzare opere pubbliche. Noi abbiamo sempre risposto che “vendere per vendere” avrebbe costituito un’operazione puramente ideologica e che avremmo preso in considerazione ipotesi di vendita solo dopo una attenta valutazione. E anche oggi non valutiamo soltanto questa possibilità, perché la riduzione del capitale sociale di Ravenna Holding può essere fatta vendendo azioni di Hera ma anche in altri modi. E soprattutto, anche qualora si procedesse alla vendita di azioni di Hera, si tratterebbe di azioni libere, la cui cessione cioè non comprometterebbe il mantenimento della maggioranza pubblica, ipotesi rispetto alla quale nutrirei forti contrarietà. Chi oggi esprime contrarietà su questa operazione dovrebbe anche concretamente indicare attraverso quale strada è possibile trovare le risorse per finanziare il piano degli investimenti del bilancio 2015».

Anche se al momento non c’è una ufficialità e le parti insistono per tenere aperte tutte le porte, è quasi certo che la strada per arrivare ai 20 milioni passerà dalla cessione di azioni Hera. La Holding può pensare a operazioni diversificate, magari ad accedere a un finanziamento temporaneo, per poter decidere liberamente, senza spade di Damocle sulla testa, quando vendere le azioni per ottenere la migliore plusvalenza. Plusvalenza che, almeno in teoria, potrebbe peraltro permettere di ridurre per qualche anno l’ammanco in termini di utili che una riduzione del capitale inevitabilmente porterà con sè e che, a regime, si può stimare pari a una cifra di poco inferiore al 10 percento (senza appunto tener conto però di eventuali plusvalenze dalla vendita), ossia 900mila euro in tutto. La Holding sta predisponendo alcuni possibili piani d’azione per arrivare al risultato dei 20milioni di euro e sarà l’assemblea dei soci a decidere ad aprile.

Proprio attorno alla questione Holding e azioni Hera si è consumata la spaccatura interna a Sinistra Ecologia Libertà, partito che esprime l’assessore al Bilancio: Sarah Ricci, unica consigliera Sel, si è infatti dimessa dall’assise in pieno contrasto con una parte del suo partito e con il resto della maggioranza (vedi articoli correlati). Le dimissioni sono arrivate prima della riunione del consiglio e Ricci non ha quindi votato.

Nel corso della seduta di ieri il capogruppo del Movimento 5 stelle, Pietro Vandini, ha presentato un ordine del giorno sottoscritto anche da Nereo Foschini (Ncd), Sirio Stampa (Lista per Ravenna), Alberto Ancarani (FI), Paolo Guerra (Lega nord Romagna) nel quale veniva richiesto alla giunta e al sindaco di “richiedere a Ravenna Holding la stesura di un piano economico-finanziario per l’eventuale affidamento ‘in house’ del servizio di raccolta rifiuti sul territorio”. Il documento è stato respinto. Hanno votato a favore i gruppi di opposizione che lo avevano sottoscritto, Idv, Fedsinistra; contrari Pd e Pri.

Alla seduta erano presenti il presidente e il direttore di Ravenna Holding Carlo Pezzi e Marco Calpista. Il presidente Pezzi è intervenuto per sottolineare il buon andamento della holding e del buon equilibrio di bilancio di tutte le partecipate «frutto di un sistema virtuoso costruito nel tempo che quest’anno ha determinato un utile di 8milioni 700mila euro» e ha annunciato che le modalità attraverso le quali verranno vendute le azioni di Hera saranno sottoposte alla discussione del consiglio comunale.

Nel file pdf scaricabile dal link in fondo alla pagina le dichiarazioni di voto di Benedetta Lippi (Pd), Paolo Guerra (Lega), Diego Rubboli (Fds), Alvaro Ancisi (Lpr), Alberto Ancarani (Fi), Gianandrea Baroncini (Pd), Pietro Vandini (M5s)