Alla maratona 200 magliette per ricordare “Raffa”: il ricavato per un defibrillatore

Il chimico industriale ravennate Raffaele Rozzi è morto in un incidente sul lavoro a Bilbao nel 2007: gli amici hanno partecipato alla corsa nel decennale. In un video le loro emozioni di una giornata particolare

 

Tra le migliaia di partecipanti alle gare dell’ultima maratona di Ravenna, il 13 novembre, potevi riconoscerli dalla maglietta gialla. E anche per il passo di corsa, non proprio da maratoneti abituati a macinare chilometri. Perché non era l’agonismo la molla che li aveva spinti a infilarsi tuta e scarpe da ginnastica in una domenica un po’ grigia: “Gli amici di Raffa”, associazione culturale nata in memoria del chimico industriale ravennate Raffaele Rozzi morto a settembre 2007 all’età di 36 anni in un incidente sul lavoro a Bilbao, erano lì per ricordare l’amico nel decennale della sua scomparsa con un intento benefico. Tra i partecipanti alla corsa c’erano anche alcuni amici spagnoli.

Il ricavato raccolto dal gruppo – grazie alle quote degli ottanta associati e alle circa duecento magliette vendute al banchetto della maratona o allo stand nella cittadella espositiva allestita ai giardini pubblici – verrà impiegato per l’acquisto di un defibrillatore a disposizione della cittadinanza per ampliare la rete di apparecchiature presenti in centro. Al momento si stanno prendendo contatti con alcune attività per individuare la postazione dove installarlo, per fare in modo che sia collocato in una zona attualmente scoperta. All’inizio del 2018 verrà donato l’apparecchio.

Alla gara hanno partecipato in 140 indossando la maglietta ricordo (una quarantina di maglie sono andate nei Paesi Baschi agli amici). E la giornata del 13 novembre è diventata anche un video, con i preparativi prima della partenza e i momenti della corsa ma anche il ricordo di “Raffa” da parte degli amici più stretti che ricordano il suo carattere generoso, come dimostrato anche dalla dinamica dell’incidente: Rozzi è morto mentre cercava di soccorrere due colleghi che avevano accusato un malore in una vasca per la produzione di biodiesel. «Vogliamo ricordarlo come una delle persone più generose e dolci che abbiamo mai conosciuto – diceva il presidente Antonio Roversi presentando l’iniziativa –, lo vogliamo ricordare come il nostro eroe. Anche a distanza di dieci anni, l’importanza dell’atto da lui compiuto è evidenziata dall’operosità di importanti istituzioni».

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