La coop rossa, le tangenti, i libri, il vino E D’Alema con le mani nella merda…

Il caso della modenese Cpl Concordia, con appalti anche a Ravenna

Ci risiamo. Ancora tangenti e coop rosse. Secondo un’inchiesta coordinata dal pm di Napoli Woodcock, la modenese Cpl Concordia – una storica cooperativa rossa, una multiutility dell’energia e del gas da 1800 addetti e con un fatturato di 461 milioni di euro nel 2014 grazie ad appalti in tutta Italia e anche a Ravenna – ha pagato una serie di “presunte” (ahah!) tangenti per ottenere appalti vari, quali la metanizzazione dell’isola d’Ischia, e ha trattato con bella gente come i casalesi, per la metanizzazione di alcuni comuni del casertano. Il metano ti dà una mano.

Il gip Amelia Primavera, nel rinvio a giudizio per associazione a delinquere, corruzione, corruzione internazionale, false fatturazioni, turbata libertà degli incanti e riciclaggio, ha scritto: “Da parte dei dirigenti Cpl è emerso il sistematico ricorso a un modello organizzativo ispirato alla corruzione che li ha portati ad accordarsi non solo con i Sindaci, gli amministratori locali ed i pubblici funzionari, ma anche con esponenti della criminalità organizzata casertana e con gli amministratori legati a tali ambienti criminali”.

Sono finiti in carcere Roberto Casari, presidente di Cpl per quarant’anni, il pdino Giuseppe Ferrandino, detto Giosi, ex sindaco di Ischia e primo dei non eletti Pd alle Europee, e altri otto. La Cpl Concordia attingeva da fondi neri creati in Tunisia attraverso la Tunita, una società di Francesco Simone, responsabile relazioni esterne Cpl, guarda caso un ex socialista amico di Craxi. Una volta, tornando dalla Tunisia, Simone ha persino nascosto i contanti per le tangenti nel passeggino della figlia. “Cioè, metto sotto il passeggino, cioè chi cazzo lo controlla, hai capito?”, si vantava.

Ma anche l’ex sindaco di Ischia Giosi Ferrandino è rappresentativo dell’evoluzione in senso modernistico-tangentizio dell’attuale Pd: in origine democristiano, diventa prima berlusconiano di Forza Italia, poi margheritino e infine renziano del Pd.

Come agiva la Coop rossa lo spiega bene Bruno Lancia, responsabile per la Cpl della metanizzazione a Ischia: “Casari tende sempre a ingraziarsi le amministrazioni locali dei Comuni in cui eseguiamo i lavori, e che successivamente dobbiamo anche gestire per molti anni”. In questo caso, la Cpl assume il fratello del sindaco, Massimo Ferrandino, come consulente legale con un contratto da 2.500 euro al mese e stipula due convenzioni annuali da 300.000 euro in totale con l’albergo Le Querce di proprietà dei Ferrandino. Tangenti mascherate.

Ma la parte più bella viene adesso. La coop rossa Cpl finanziava la Fondazione Italianieuroperi di Massimo d’Alema, comprava i suoi libri e il suo vino per ingraziarselo. Dice Simone: “È molto più utile investire negli Italianieuropei dove D’Alema sta per diventare commissario europeo capito? D’Alema mette le mani nella merda come ha già fatto con noi ci ha dato delle cose”. Baffino con le mani nella merda, ohibò!?

Quando Simone scopre che sui libri di D’Alema la Fondazione fa solo uno sconto del 10% si lamenta: “Se questi soldi andassero alla Fondazione mi starebbe bene… ma vanno alla casa editrice”. La segretaria della Fondazione lo rassicura: “Vanno alla Fondazione”, e aggiunge: “compraci anche del vino, uniamo l’utile al dilettevole!”. Così, tra bottiglie di vino e libri, alla fondazione di Baffino vanno un totale di 87.300 euro. Perché? Cara minoranza Pd, sappiate che ogni volta che D’Alema parla, Matteo Renzi stappa una boccia di Moët & Chandon; se parla pure Bersani, arrivano anche le tartine. Voi che per anni avete fatto la corte all’Udc di Casini, alla Lega di Bossi e a Fini, voi che avete votato tutte le riforme di Monti, voi che avete fatto il governo con Berlusconi, voi che ancora oggi tenete D’Alema come leader, quando dite di essere di sinistra siete credibili come Pacciani che parla di rispetto per le donne.

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