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    Categoria: politica

Verde, teatri, turismo, scuola… Ecco tagli e risparmi del Comune

Un bilancio senza precedenti per Palazzo Merlato. L’assessore:
«Per la prima volta non ci sono compensazioni». 10,4 milioni in meno

Un bilancio di previsione precario, pur arrivando a oltre metà dell’anno, fatto di tagli sulla spesa corrente e di operazioni straordinarie per finanziare gli investimenti. È terminata in commissione Bilancio a Palazzo Merlato la discussione di uno dei documenti finanziari del Comune più difficile di sempre, quello relativo al 2015.
Le condizioni infatti in cui il consiglio di Ravenna si troverà a discutere e poi a votare (l’approvazione finale prevista per il 2 luglio) sono senza precedenti, come spiega l’assessore Valentina Morigi (Sel): «Per la prima volta a fronte di un taglio di risorse non c’è alcun meccanismo compensativo. Stiamo facendo i conti con un ammanco nei trasferimenti di 10milioni e 400mila euro in meno senza nemmeno sapere, peraltro, se questa sarà la cifra definitiva visto che il decreto del governo sugli enti locali ancora non è stato emanato».
A sentire Morigi, peggio di Renzi, insomma, non ha mai fatto nessuno in termini di enti locali, «umiliati» dal governo centrale. Ecco allora che sulla voce della spesa corrente, sono necessarie riduzioni per oltre 7milioni di euro rispetto ai risparmi effettuati gli scorsi anni.
«Non abbiamo voluto toccare la voce delle entrate, ossia le tasse – spiega ancora l’assessore – per non colpire le aziende del territorio tornando ad alzare l’Imu che l’anno scorso avevamo un po’ ridotto, né volevamo alzare l’addizionale Irpef che, essendo già al massimo per i redditi più alti, avremmo potuto aumentare solo per quelli più bassi. E, nel tagliare abbiamo tenuto come cardini intoccabile ancora una volta le voci di welfare e scuola e istruzione».
Per la verità, entrambi i settori, welfare e scuola, calano e producono risparmi, ma per ragioni per così dire strutturali e non legate a scelte politiche.
L’area istruzione infanzia, per esempio, che vale circa 18 milioni, vedrà una riduzione di spesa di 660mila euro in gran parte dovuta alla riduzione di posti convenzionati nei nidi, per via del calo delle iscrizioni, e per la chiusura di alcune sezioni di scuole materne in città e nei lidi a fronte di un calo demografico. L’eventuale revisione della convenzione con le scuole Fism, che si presume debbano aver avuto un analogo calo di iscritti, potrà essere eventualmente contabilizzata solo nel bilancio 2016. Qualcosa sarà infine limato anche alla qualità pedagogica e ai fondi alla Fondazione Flaminia, per l’Università.
Alla voce welfare, il Comune risparmia di fatto circa 600mila euro sui conti 2015, ma questa cifra non si tradurrà in una riduzione di risorse all’Asp, la quale può contare su accantonamenti pregressi di soldi ricevuti dal Comune in passato e dall’aumento di alcuni finanziamenti da Stato e Regione. Il budget dell’Azienda per i servizi alla persona dunque non muterà rispetto al 2014.
Altri tagli, per un totale di circa un milione, sono distribuiti su vari altri settori. Il comparto immigrazione taglierà soprattutto la mediazione culturale poiché le attività più onerose gestite dal Comune in questo settore, come i progetti per i richiedenti asilo, godono di finanziamenti statali o regionali dedicati provenienti da Stato e Regione. Anche anagrafe e decentramento subiranno qualche riduzione: è stato per esempio chiuso lo sportello dell’anagrafe all’ufficio decentrato in via Berlinguer, nella sede dell’ex circoscrizione che di fatto si trovava a pochi passi dalla nuova anagrafe.
Un milione e mezzo proverranno dagli oltre 38 dell’area economia e territorio: in particolare saranno spesi 850mila euro in meno in manutenzione del verde e disinfestazione (con l’intenzione poi di ricorrere ai fondi Eni); 111mila euro in meno per le attività produttive (contributi ai consorzi fidi), 187mila euro al turismo (l’incasso per la tassa di soggiorno è invece stimato di 1milione 700mila euro).
Dall’area delle infrastrutture civili arriverano risparmi per oltre un milione di euro da mobilità (213mila euro), manutenzione immobili (210mila euro), viabilità e illuminazione pubblica dove si taglieranno oltre 730mila euro ma in questo caso si tratta almeno in parte di una buona notizia: molti risparmi infatti sono dovuti alla sostituzione delle vecchie lampade con quelle led. L’assessore competente, Enrico Liverani, per darci l’idea ci spiega per esempio che i costi per i semafori sono scesi da 85mila a 10mila euro per i consumi.
Tornando ai tagli, non sarà risparmiata nemmeno la cultura: se le biblioteche sono salve e sia Oriani che Classense vedono confermati i fondi, a subire una riduzione di poco meno di 400mila euro saranno le convenzioni per la gestione dei teatri, il che significa RavennaTeatro (per il Rasi) e, soprattutto, Ravenna Manifestazioni (per l’Alighieri). «Non abbiamo operato tagli lineari – specifica Morigi – per non penalizzare le realtà più giovani, le ultime con cui il Comune ha stretto convenzioni anche meno onerose. Abbiamo chiesto il sacrificio maggiore a chi riceve comunque gran parte delle risorse».
A questo si aggiunge un risparmio di 770mila euro in personale per effetto del mancato turn over e 780mila euro di risparmio per un’estinzione anticipata di un mutuo.
Infine le ultime due voci voci consistenti nel far tornare i conti: sono stati messi a bilancio 2,5 milioni in più di entrate imputabili al nuovo sistema contabile, entrato in vigore proprio quest’anno e che ha portato a una revisione profonda delle modalità di stesura del bilancio, ed è stato infine ridotto di 1,6 milioni il fondo crediti di dubbia esigibilità. Con la speranza, presunta, che saranno riscossi più crediti che in passato.
Il voto per il bilancio è previsto il 2 luglio, anche se il termine ultimo per legge è stato slittato al 30, mentre è ignota la data per l’emanazione del decreto enti locali da parte del governo, il documento che dirà se ci sarà da rimettere mano o meno alle centinaia di pagine di cui è composto un bilancio che prevede una spesa complessiva di circa 180milioni composto per venti milioni da risorse terze a specifica destinazione e per il restante da risorse proprie del Comune.