«Oltre 900 firme da tempo chiedono più sicurezza in viale delle Americhe»

Una petizione del 2014 per la strada dove sono state investite
quattro persone in bici. Ma lavori rinviati a data da destinarsi

«Nel 2014 sono state consegnate al sindaco di Ravenna oltre 900 firme raccolte tra turisti e abitanti di Punta Marina per chiedere la messa in sicurezza di viale delle Americhe. La pubblica amministrazione ci rispose che entro il 2015 si sarebbero realizzate le opere ma pochi mesi dopo furono spostate a data da destinarsi e il 23 agosto scorso quattro persone in bici, tra cui una bambina di 4 anni e una di 11, sono state travolte da un’auto rimanendo ferite». Sono sei ex consiglieri territoriali a ricordare la petizione dell’anno scorso per la strada della località costiera che domenica è stata teatro di un grave incidente.

«Da anni – scrivono Davide Morigi (Idv e primo firmatario), Luca Rosetti (Lista del Mare), Pasquale Minichini (Lpr), Pierluigi Bucchi (Lpr), Donatello Sampaoli (M5s) e Fabio Bardi (M5s) – viale delle Americhe è una strada trafficatissima, sia perché svolge funzioni di tangenziale esterna alla località, sia per la presenza di un villaggio turistico, un quartiere intero, un parco divertimenti e tutto il traffico di viale dei Navigatori che vi si riserva quando questo è chiuso in concomitanza di mercatini o altro».

La strada, secondo i sei, presenta delle conformazioni strutturali che ne aumentano la pericolosità: «Le corsie della strada sono delimitate dalla linea continua ma, nonostante l’articolo 40 del Codice della Strada ne vieti l’attraversamento, viene consentito il parcheggio degli automezzi. Non esiste una pista ciclabile per l’utenza debole, per cui ciclisti e pedoni sono costantemente in balia del traffico veicolare, che spesso sfreccia a velocità sostenuta, mettendo a repentaglio la propria vita».

E le responsabilità? «Non possiamo più parlare di sola fatalità ma anche del risultato di anni e anni in cui la pubblica amministrazione ha ignorato le richieste dei suoi cittadini, lontana dal territorio e dettata da esigenze di difficile comprensione. Non è immune da censura la maggioranza Pd del Consiglio territoriale del Mare, che si espresse favorevolmente per lo slittamento dei lavori a data da destinarsi, protraendo così l’improcrastinabile intervento da parte di chi ha la guida della città».

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